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I Covid-19: burnout degli operatori sanitari

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Academic year: 2022

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c o u n s e l l i n g

42 n M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVII numero 8 - 2020

I

l 70%, degli operatori sanitari im- pegnati nel fronteggiare l’emer- genza Covid-19 ha mostrato sinto- mi di burnout e il 90% ha dichiarato di avere avvertito stress psico-fisico.

È la sintesi dal quadro cemerso dal- la ricerca promossa dal Centro di ri- cerca EngageMinds HUB dell’Uni- versità Cattolica del Sacro Cuore, campus di Milano - in collaborazio- ne con la Società Italiana di Mana- gement e Leadership in Medicina (SIMM) e con il Segretariato Italia- no Giovani Medici (SIGM) - nell’am- bito del progetto “COPE” (Covid 19-related outcomes of health pro- fessionals during the epidemic).

þRisultati

575 medici hanno risposto a un que- stionario sul loro stato di salute, ripor- tando la loro esperienza di sintomi psico-fisici (irritabilità, difficoltà ad addormentarsi, tensioni muscolari), i loro livelli di burnout e l’orientamento all’engagement di pazienti e familiari.

Ai professionisti è stato chiesto di condividere l’entità del loro livello di preoccupazione e di rischio perce- pito di contagio: i risultati mostrano alti livelli di preoccupazione (circa 8 in una scala da 1 a 10) e di percezio- ne del rischio di essere contagiati (4 in una scala da 1 a 5), indipen- dentemente dagli anni di esperien- za lavorativa.

Inoltre il 93% riporta di aver avvertito nell’ultimo mese almeno un sintomo di stress psico-fisico. In particolare, il 65% ha dichiarato di essere più irrita-

bile del normale, il 62% di avere avu- to maggiori difficoltà ad addormen- tarsi, circa il 50% di aver sofferto di incubi notturni, il 45% di aver avuto crisi di pianto e il 35% palpitazioni.

Per quanto riguarda lo stress lavorati- vo, un operatore su tre mostra segni di alto esaurimento emotivo (la sensa- zione di essere emotivamente svuo- tati, logorati ed esausti) e uno su quat- tro moderati livelli di depersonalizza- zione (tendenza ad essere cinici, trat- tare gli altri in maniera impersonale o come “oggetti”, sentirsi indifferenti ri- spetto ai pazienti e ai loro familiari).

I dati, inoltre, mostrano come gli operatori più orientati al patient en- gagement, ossia che considerano l’alleanza con i pazienti e i loro fami- liari come un elemento imprescindi- bile per la gestione della cura e ne legittimano il ruolo attivo nella pre- venzione o mitigazione della sinto- matologia da Covid-19, si sentano maggiormente gratificati sul lavoro e riportino, in generale, livelli di stress e burnout inferiori.

D’altro canto, la predisposizione a

“mettere al centro” pazienti e fami- liari nel percorso di cura, in linea con altri studi precedenti (Epperson, 2016), sembra essere un fattore pro- tettivo rispetto al rischio di sviluppare sintomatologie di stress ed esauri- mento emotivo negli operatori coin- volti nella gestione dell’emergenza.

þCommenti

“L’impatto della crisi sanitaria sul be- nessere dei professionisti della salu-

te è stata e sarà importante a livello globale. Si stima che le ricadute pos- sano essere non solo visibili sulla sa- lute dei lavoratori nell’immediato, ma con importanti ripercussioni nel lun- go termine. Tuttavia, sensibilizzare gli operatori sanitari all’importanza dell’engagement dei pazienti e dei lo- ro familiari può essere una strategia per mitigare questi rischi”, afferma la Prof. Guendalina Graffigna, Direttore di EngageMinds HUB.

“Durante l’emergenza, ma anche nella cosiddetta fase di “conviven- za” con il virus, i professionisti sani- tari dovrebbero poter ricevere ade- guato supporto emotivo al fine di salvaguardarli dal rischio di dimenti- care la propria natura umana. Il costo psicologico della pandemia per gli operatori della salute, di fatto, non può essere negato né sottostimato”

- osserva Claudia Marotta, presi- dente SIGM.

Il rischio di non considerare prioritari interventi di prevenzione psicologica sistematizzati e di lunga durata foca- lizzati sulla promozione del benesse- re è quello di cronicizzare una condi- zione già complessa che l’emergen- za Covid-19 facilmente peggiorerà.

“D’altro canto - concludono i ricerca- tori - la più grande sfida e opportunità per il sistema socio-sanitario oggi è, forse, quella di ricostruire quel senso empatia che ci unisce e ci permette di riconoscerci reciprocamente co- me esseri umani”.

Fonte: www.cattolicanews.it

Negli operatori coinvolti nella gestione dell’emergenza la predisposizione a “mettere al centro” pazienti e familiari nel percorso di cura potrebbe essere

un fattore protettivo rispetto al rischio di sviluppare burnout

Covid-19: burnout degli operatori sanitari

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