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Interrogazione presentata dalla Sen. Stabile (FI) Protezione pazienti e operatori sanitari in prima linea contro il Covid

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Interrogazione presentata dalla Sen. Stabile (FI)

Protezione pazienti e operatori sanitari in prima linea contro il Covid STABILE - Al Ministro della salute. - Premesso che:

nelle ultime settimane il numero dei contagiati da COVID-19 è tornato a salire, con un impatto preoccupante sulle strutture ospedaliere di molte regioni;

secondo quanto stabilito in una circolare del Ministero della salute del 23 marzo 2020 avente ad oggetto "Aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-19", sarebbe stato necessario identificare prioritariamente strutture e stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID-19, tenuto conto che le attività precipue sono legate alle malattie infettive, assistenza respiratoria e terapia intensiva. Parimenti, le Regioni avrebbero dovuto individuare altre strutture ospedaliere da dedicare alla gestione dell'emergenza ospedaliera non COVID (patologie complesse tempo dipendenti). Solo in casi eccezionali, laddove non fosse risultata possibile la separazione degli ospedali dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID-19 da quelli non COVID-19, i percorsi clinico-assistenziali e il flusso dei malati avrebbero dovuto essere nettamente separati; in questi mesi, dunque, occorreva individuare specifiche strategie organizzative e gestionali che, nel più breve tempo possibile, avrebbero dovuto consentire la netta separazione delle attività COVID-19 da quella "non COVID";

l'interrogante lo scorso 21 aprile ha depositato un atto di sindacato ispettivo (4-03216), che non ha avuto riscontro, con cui richiedeva di accertare eventuali responsabilità dell'azienda ospedaliera operante a Trieste per non aver garantito il corretto adempimento di tutte le procedure di sicurezza necessarie a garantire la tutela della salute dei cittadini e degli operatori sanitari e di fornire indicazioni più stringenti sulle strategie organizzative e gestionali da adottare, al fine di consentire negli ospedali del territorio nazionale, e in particolare a Trieste, la netta separazione delle attività 19 dalle altre strutture ospedaliere non COVID-19;

inoltre, secondo quanto stabilito dal comma 4 dell'art. 2 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, le Regioni e le Province autonome, dopo aver individuato unità assistenziali in regime di ricovero per pazienti affetti da COVID-19, nell'ambito delle strutture ospedaliere, avrebbero dovuto provvedere a consolidare la separazione dei percorsi rendendola strutturale, assicurando altresì la ristrutturazione dei punti di pronto soccorso con l'individuazione di distinte aree di permanenza per i pazienti sospetti COVID-19 o potenzialmente contagiosi, in attesa di diagnosi;

lo stesso Ministro in indirizzo a luglio dichiarava in Parlamento: "Mi fa molto piacere informare il Parlamento che entro pochi giorni il ministero avrà terminato l'esame di tutti i progetti pervenuti dalle regioni per gli ospedali Covid. Conseguentemente saranno trasmessi al commissario all'emergenza per mettere in essere, con procedure straordinarie, tutti gli adempimenti necessari per la loro rapida realizzazione. Si tratta, di un passo in avanti fondamentale per rafforzare la nostra rete dell'emergenza, delle terapie intensive e sub intensive e contemporaneamente rendere più sicuri i nostri ospedali superando qualsiasi forma di promiscuità tra la rete Covid e quella non Covid";

all'interrogante sono giunte segnalazioni circa la mancanza, nelle strutture sanitarie, di percorsi rigorosamente differenziati per i malati;

preso atto, inoltre, che è quanto mai evidente la necessità di garantire le opportune misure cautelative per scongiurare qualsiasi rischio di trasmissione del virus, in particolare presso le strutture sanitarie;

in particolare, a Trieste i reparti dedicati ai malati COVID-19 sono distribuiti nei due ospedali cittadini, e l'ospedale di Cattinara non sembra strutturalmente idoneo alla netta separazione dei percorsi;

tenuto conto che quello di Cattinara è l'unico ospedale dell'azienda sanitaria giuliano-isontina predisposto alla cura delle patologie complesse tempo dipendenti di alta specializzazione,

si chiede di sapere:

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se non ritenga opportuno intervenire affinché nei due ospedali della città avvenga una netta differenziazione tra ospedali COVID e non COVID, considerate anche le difficoltà strutturali che ha uno dei due edifici; se intenda intervenire al fine di risolvere con la massima urgenza la situazione descritta, così da garantire e tutelare la salute di tutti i cittadini e del personale sanitario, assicurando tempestivo e opportuno intervento a tutti i malati, in condizioni di completa sicurezza sanitaria.

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