• Non ci sono risultati.

Il campionamento

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Il campionamento"

Copied!
35
0
0

Testo completo

(1)

Il campionamento

(2)

CAMPIONAMENTO

È il procedimento logico in base al

quale l’insieme delle procedure per la costruzione del campione si salda alla teoria della stima e della verifica delle ipotesi.

DISEGNO DI CAMPIONAMENTO

È l’insieme delle regole seguite per la costruzione del campione.

(3)

Struttura del campione: insieme delle liste che si utilizzano per costruire il campione. La lista comprende

l’elenco di tutte le unità che compongono l’universo.

Se la struttura del campione è semplice: una lista.

Se la struttura del campione è complessa: più liste.

(4)

La popolazione è intesa come aggregato di unità statistiche.

Le caratteristiche e le proprietà della

popolazione che si intendono studiare sono definite variabili o caratteri.

Possiamo ottenere le informazioni sulle variabili attraverso due metodi:

- Rilevazione totale o censuaria (si analizzano tutte le unità che compongono l’universo)

- Rilevazione campionaria (studio per inferenza dell’universo)

(5)

Definizioni di base

Popolazione o universo: ogni insieme finito o infinito di unità (non

necessariamente esseri umani).

La numerosità si indica con N

Campione: insieme delle n (unità campionarie) selezionate tra le N che compongono la popolazione, detta popolazione di riferimento

(6)

Statistica descrittiva: è l’insieme delle procedure utili per organizzare i dati raccolti in forma conveniente e

comunicabile

Statistica inferenziale:è l’insieme delle procedure atte a raggiungere

conclusioni più ampie rispetto ai valori raccolti, tali da poter essere messi in relazione con l’universo.

(7)

Vogliamo studiare le variabili

(proprietà) X, Y, Z, di un certo campione.

Studiarle significa conoscere alcuni valori caratteristici assunti

dall’intera popolazione (cioè la loro DISTRIBUZIONE) o le relazioni fra le variabili stesse.

Chiamiamo queste conoscenze PARAMETRI

(8)

Esempi: se l’unità è l’individuo e la variabile X è il reddito e vogliamo

conoscere il reddito medio, il parametro della popolazione che vogliamo

conoscere è la MEDIA

Se la variabile Y è il voto e noi vogliamo conoscere la proporzione di persone che hanno votato il partito A, il parametro

della popolazione che vogliamo conoscere è una PROPORZIONE

(9)

Se vogliamo studiare la relazione fra le variabili X e Z, il parametro che

vogliamo conoscere è un coefficiente di CORRELAZIONE

(10)

Se conoscessimo la popolazione totale, avremmo il valore esatto del

parametro che stiamo studiando, ma questa è un’ipotesi che non si

verifica mai (se non nei casi di censimento)

L’indagine campionaria ci fornisce una STIMA, un valore approssimato

(11)

È sempre presente un ERRORE nelle stime che calcoliamo

V = v ± e

Parametro della

popolazione (incognito)

Stima del

campione Errore di

campionamen to

(12)

Quindi, se effettuiamo una rilevazione totale sul reddito degli italiani,

possiamo dire:

“il reddito medio degli italiani è € 1.350”.

Se effettuiamo un rilevazione campionaria, diciamo:

“c’è il 95% di probabilità che il reddito medio degli italiani sia di € 1.300 ± 50”

(13)

Nel secondo caso, il ricercatore non è certo del suo calcolo, c’è un 5% di probabilità che il reddito sia al di fuori dei valori indicati.

Il ricercatore calcola un intervallo di fiducia nel quale si colloca il valore della statistica della popolazione.

La stima del campione è sempre affetta da un ERRORE DI

CAMPIONAMENTO.

(14)

Determinazione della NUMEROSITÀ OTTIMALE del campione:

È la numerosità che permette alle

stime che compiamo di raggiungere il livello di attendibilità che ci

attendiamo.

(15)

5%5% 2%2% 1%1%

N n N n N n

100 80 100 96 100 99

300 170 300 270 300 296

500 220 500 415 500 475

1.000 285 1.000 715 1.000 910

5.000 370 5.000 1.660 5.000 3.330

>

8.000

400 >

50.000 2.500 >

200.000 10.00 0

(16)

Vantaggi del campionamento:

Riduzione dei costi

Rapidità

Scopi specifici

Accuratezza

(17)

3 concetti correlati al tema del campionamento:

1. Eterogeneità: presenza di caratteristiche e qualità diverse nel campione, collegate alla variabilità degli atteggiamenti e dei comportamenti

2. Rappresentatività: si dice

rappresentativo un campione che presenta alcune caratteristiche

dell’universo in proporzioni analoghe 3. Sufficienza: misura l’attendibilità dei

dati, ovvero la probabilità che essi siano validi per l’universo entro certi termini statisticamente determinabili

(18)

Regole seguite per identificare le unità da inserire nel campione

come si seleziona ogni singolo caso?

Criterio costante: uguale per tutte le unità della lista

Criterio variabile: se ad ogni unità viene assegnata una probabilità di selezione propria

(19)

Che cosa è possibile ottenere dai dati raccolti?

- Verifica delle ipotesi di contenuto (cioè le ipotesi di rapporti tra le variabili): si

rimane nell’ambito dei risultati disponibili e tale verifica è valida soltanto per le unità di analisi considerate.

valido per campioni NON PROBABILISTICI

- Inferenze: si generalizzano i risultati dal campione all’universo

valido per campioni PROBABILISTICI

(20)

CAMPIONI PROBABILISTICI CAMPIONI PROBABILISTICI Campioni casuali o probabilistici:

sono regolati dalla legge del CASO, cioè della probabilità

Si attribuisce ad ogni unità della

popolazione una probabilità positiva di essere selezionata

Si utilizzano tecniche per la

selezione casuale del campione

(21)

La probabilità di selezionare i casi è nota

Per costruire un campione

probabilistico è indispensabile la conoscenza dell’universo; devono

essere note e disponibili le fonti (es.

lista completa della popolazione)

Le fonti possono anche definire universi “settoriali”

(22)

Si possono costruire diversi

tipi di campioni probabilistici a seconda del metodo di

estrazione

(23)

1. Campione casuale semplice/sistematico

Può essere estratto per sorteggio o per

intervallo fisso (scegliendo un nominativo ogni tot da una lista e prevedendo

eventuali sostituti), fino a raggiungere la numerosità desiderata.

Il rapporto tra la numerosità dell’universo e quella del campione dà la misura

dell’intervallo fisso da rispettare.

È opportuno su popolazioni relativamente piccole, in un’area ristretta, dove si può disporre di liste complete.

(24)

Se non abbiamo liste della popolazione N, possiamo costruire un campione

sistematico?

Sì, in alcuni casi, ad es.: exit polls, ricerche di mercato

Regola: tutte le unità devono avere la

stessa probabilità di essere incluse nel campione, quindi l’estrazione deve

coinvolgere tutta la popolazione e non solo una parte.

Es. tutti i clienti di un negozio: la

rilevazione deve durare per tutto l’orario di apertura

(25)

2. Campione stratificato

La popolazione viene suddivisa in STRATI.

Si mantiene l’estrazione casuale, ma si utilizzano una o più variabili

stratificanti, tali da controllare

meglio la rappresentatività dei casi selezionati.

Es.: per il reddito, si suddivide la

popolazione per la professione svolta

(26)

Il campione può essere proporzionale o non proporzionale.

Il campione si dice stratificato

proporzionale se riproduce la stessa composizione degli strati della

popolazione

Es. se operai, impiegati, lav.autonomi e professionisti sono rispettiv. il 35, 40,

15 e 10% della popolazione, costruiremo un campione di 1000 casi composto da 350 operai, 400 impiegati, ecc…

(27)

Invece, se sovra o sotto-

rappresentiamo alcuni strati,

otteniamo un campione stratificato non proporzionale.

In questo caso, dovremo effettuare un’operazione di ponderazione.

(28)

3. Campione a stadi

Si utilizza ad es. quando manca la lista completa delle unità della

popolazione.

Viene definito sulla base di scelte e procedure successive, che passano per più stadi o fasi.

Si individuano diverse unità (primarie, secondarie…) e si procede con

estrazioni successive

(29)

Es. ricerca sui medici di medicina generale

Unità primaria: Ausl locale cui afferisce il medico

Unità secondarie: i medici stessi

Il campionamento si effettua in due

stadi, cioè in due estrazioni successive.

Primo: si estrae un campione di unità primarie (ad es. 100 aziende Ausl) Secondo: si estrae casualmente un

numero di unità secondarie, cioè un numero di medici

(30)

4. Campioni a grappolo

Si utilizza quando la popolazione è

naturalmente suddivisa in gruppi di unità contigue

Ad es. le famiglie, le classi scolastiche, i ricoverati in ospedale, ecc.

Campione a stadi e a grappolo si possono combinare:

Es. Indagine multiscopo dell’Istat sulle famiglie (a stadi: campione di comuni;

a grappolo: campione di famiglie)

(31)

CAMPIONI NON PROBABILISTICI CAMPIONI NON PROBABILISTICI Seguono l’orientamento di chi li

costruisce; vengono costruiti senza

conoscere la probabilità di estrazione dei casi.

Viene a mancare la conoscenza dell’universo

L’inferenza non si può applicare I risultati sono validi solo per il

campione

(32)

Campione di convenienza

Si reclutano preferenzialmente unità "particolari" rispetto alla popolazione.

Un campione così ottenuto è soggetto a distorsione (bias) che, essendo appunto dovuto al metodo di selezione,

viene detto bias di selezione. Ovviamente un campione di questo tipo fornisce dati poco affidabili e pregiudica il

processo di generalizzazione dei risultati

Basato su criteri di comodità Selezione non casuale Probabili errori sistematici

Crea un campione non rappresentativo

(33)

Campione “a casaccio”: costruito in modo accidentale, senza regole

A scelta ragionata: le unità sono scelte in modo da avvicinarsi

nell’insieme alle caratteristiche della popolazione

Di unità tipiche: formati da unità tratte da gruppi omogenei per

caratteristiche predefinite

(34)

Per quote: l’intervistato sceglie le unità da intervistare, ma deve

rispettare le quote di popolazione che rappresentano determinate

caratteristiche

Disegno fattoriale

A palla di neve (a valanga)

Campionamento telefonico

(35)

Campioni probabilistic

i

Campioni non

probabilistici

Semplicità No

Rapidità No

Economicità No

Ipotesi di

contenuto

Analisi

dell’universo No

Rappresentat

ività No

Inferenza No

Riferimenti

Documenti correlati

¾ Formato da elementi fra di loro indipendenti (se, ad esempio, si estrae un campione da una popolazione umana per effettuare misurazioni sull’altezza non è opportuno avere

 La distribuzione campionaria della statistica test spesso è una distribuzione statistica nota, quindi possiamo ricorrere alle tavole statistiche per sottoporre

Il p-value è anche chiamato livello di significatività osservato essendo il livello di significatività più basso per il quale si può rifiutare H 0 dato il valore osservato

Su un campione casuale di 50 individui su cui sono state rilevate due variabili qualitative si sono ottenute le informazioni riportate nella tabella successiva. Verificare

Nell’ipotesi che la pressione minima individuale sia descritta da una distribuzione normale, qual è il valore medio nella popolazione di riferimento della.

Per celebrare l’eleganza senza tempo dello stile classico puro e la bellezza del Made in Italy, Salda quest’anno ha deciso di portare le sue creazioni a Palazzo del Majno, una

• Ogni questionario o test psicometrico deve essere sottoposto a una verifica della validità nella quale sono valutate le caratteristiche del test su un campione

Infatti, in base alla distribuzione stimata (v. curva), ci si attendono più di 32000 ppm per valori di Length più grandi di USL e circa 24000 ppm per valori di Length minore di