Errata-Corrige al volume
M. Giaquinta, G. Modica, Note di Metodi Matematici per Ingegneria Informatica, Edizione 2007, Pitagora editrice, Bologna 2007.
Malgrado le migliori intenzioni degli autori, il volume contiene imprecisioni ed errori. Qui di seguito sono elencati gli errori noti agli autori ad oggi e le correzioni da apportare al volume in oggetto.
Saremo grati a quanti vorranno comunicarci ulteriori errori, imprecisioni o anche critiche agli indirizzi
giaquinta@sns.it giuseppe.modica@unifi.it.
Pisa e Firenze, 1 novembre 2012
Mariano Giaquinta Giuseppe Modica
Pagina Errore Correzione
4
12
x
1x
2.. . x
n
x
1x
2.. . x
n
8
18aventi avente
12
7,9,10X R
n12
10P
nj=1
(3 volte) P
kj=1
12
4(x
1, x
2, . . . , x
n) (x
1, x
2, . . . , x
n) 12
4(y
1, y
2, . . . , y
n) (y
1, y
2, . . . , y
n)
13
11x ∈ X x ∈ R
n20
6le cui la cui
21
9,10ϕ (5 volte) ℓ
23
11. Mostrare , mostrare
25
20z ∈ X di z ∈ X
27
6e
′1:= e
1:=
28
12e
i, i = 1, . . . , n e
j, j = 1, . . . , k 28
13P
ni=1
(2 volte) P
ki=1
28
14. . . , n . . . , k
28
14(e
1, e
2, . . . , e
n) (e
1, e
2, . . . , e
k)
29
8= n = n := dim X
29
19Sia X `e uno Sia X uno
29
8F := L(x)x F := L(x)x
32
7n − dim ker L dim X − dim ker L
34
7poiezione proiezione
34
6dunqe dunque
34
3di decompone si decompone
35
16L(y) := y • w
L. L(y) = y • w
L∀y ∈ X.
35
11. . . (x
n|w) . . . , (x
m|w)
39
11B = SAS
−1B = S
−1AS
40
15E’ d’uso chiamare molteplicit` a di un autova-
lore la sua molteplicit` a algebrica.
40
15autovalore . . . di A ∈ M
n,n(K) autovalore di A ∈ M
n,n(K)
42
6A `e simile ogni matrice associata ad A `e simile
43
18Segue dalla ... che Segue che
43
18quindi P
nk=1
dim V
λi= n. quindi dalla Proposizione 5.3 che
P
nk=1
dim V
λi= n.
44
2vettoriale . . . finita. vettoriale di dimensione n su K.
44
2dimensione finita. dimensione n.
45
16λ
i, i = 1, . . . , n λ
i, i = 1, . . . , k 45
2h
e
11,1, e
21,1, . . . , e
11,2, e
21,2, . . . , e
12,1, e
22,1, . . . i h
e
11,1| e
21,1| . . . | e
11,2| e
21,2| . . . | e
12,1| e
22,1| . . . i
47
9x − y −y
49
12se e solo se (x − P (x)|P (z)) = 0 se e solo se ∀x ∈ X (x − P (x)|P (z)) = 0
50
2autoggiunto autoaggiunto
51
4(ii) Proposizione (iii) Proposizione
53
20(i) Essendo Essendo
54
12alla restrizioni alle restrizioni
56
20+bxy +2bxy
59
19Se λ
iSe λ
j59
19a u
ia u
j60
15autoaggiunto sullo autoaggiunto e semidefinito positivo sullo 62
8e siano µ
1, µ
2, . . . , µ
ne µ
1, µ
2, . . . , µ
n64
8|x
ǫ− A
†y|
2|x
ǫ− A
†y|
67
2complessa e complessa in z
0e
68
2λw λw ∀w ∈ C
69
6w
1a w
2w
1e w
271
2Esercizio . . . z
2, Esercizio (La funzione z → z
2).
73
7R
10
(2 volte) R
ba
76
6un curva una curva
77
1(9.2) (9.3)
85
20le successione le successioni
80
7 x2k+12k+1
dt+
x2k+12k+1+
87
122
−k2
−k+188
8h
nr t
n89
8assoutamente assolutamente
103
9dal bordo di ∂B dal bordo ∂B di B
104
3per ogni intero n per ogni intero n ≥ 1
105
5B(z
0, ρ) B(z
0, r)
108
3w
−jw
−j−1114
3palti lati
109
1,3s
n(w) dw s
n(w)
w1dw
112
16antioriario antiorario
116
10Se Siano
116
10`e tale che tali che
119
4Sono stime . Sono stime
120
13P
∞ k=jf(k)
k!
(z − z
0)
jP
∞j=k f(j)
j!
(z − z
0)
j127
6H(Ω)) H(Ω)
128
9H(Ω \ {z
0} se H(Ω \ {z
0}) se
131
10indentit` a identit` a
132
17una aperto un aperto
135
13h
m(z) := g
m(z) :=
140
16|f(z| → |f(z)| →
141
1dx R
−∞
∞ dx = R
−∞
∞
156
3y
nil secondo y
n`e il secondo
163
11p
j(2 volte) m
j171
1laprocedura la procedura
207
10δ
hkδ
h0214
6P
[n/2]k=−[n/2]
P
[n/2]k=0
214
9P
n k=−nP
[n/2]k=0
242
1logaritmmo logaritmo
La Sezione 23.g `e segnata da vari errori ed imprecisioni. Qui di seguito riportiamo la sua sostituzione.
23.g. Un sistema di ODE: piccole oscillazioni
Siano dati N punti materiali x
1, x
2, . . . , x
Nin R
3aventi masse rispettivamente m
1, m
2, . . . , m
Nnon nulle. e si supponga che le suddette masse interagiscano fra loro con forze soddisfacenti la legge di Hooke. Indichiamo con x
i(t) la legge oraria del moto dell’i-esimo punto. La forza di richiamo esercitata dalla massa in x
jsu x
i`e dunque proporzionale al vettore x
j− x
if
ij:= k
ij(x
j− x
i), j 6= i, k
ij≥ 0.
Si pone k
ij= 0 se non c’`e alcuna forza di richiamo diretta tra i e j. Per il principio di azione e reazione, la forza esercitata da x
isu x
j`e uguale e opposta, f
ji= −f
ije le costanti elastiche k
ij, i 6= j, soddisfano la relazione di simmetria k
ij= k
ji.
La forza totale agente sulla massa in x
i`e la somma delle forze esercitate dagli altri punti, i.e.,
f
i= X
j6=i
k
ij(x
j− x
i) = X
j6=i
k
ijx
j− X
j6=i
k
ijx
i:=
n
X
j=1
k
ijx
jse si ha cura di porre k
ii:= − P
j6=i
k
ij. Le equazioni della dinamica danno quindi luogo ad un sistema di 3N equazioni accoppiate
m
ix
′′i= f
i=
N
X
j=1
k
ijx
j, i = 1, . . . , N.
Tuttavia, l’accoppiamento `e tale che la j-esima componente della forza dipende solo dalle coordinate j-esime dei punti materiali. Il sistema si divide dunque in 3 sistemi di N equazioni del secondo ordine, uno per coordinata
m
i(x
1i)
′′(t) =
N
X
j=1
k
ijx
1j(t), ∀i = 1, . . . , N,
m
i(x
2i)
′′(t) =
N
X
j=1
k
ijx
2j(t), ∀i = 1, . . . , N,
m
i(x
3i)
′′(t) =
N
X
j=1
k
ijx
3j(t), i = 1, . . . , N.
Siano M := diag (m
1, m
2, . . . , m
N), K := (k
ij) ∈ M
N,N(R) la matrice simmetrica delle costanti elastiche (dove si `e posto per ogni i, k
ii:= − P
j6=i
k
ij) e sia X(t) = X
j(t) ∈ R
Nil vettore colonna delle j-esime coordinate dei moti dei punti x
1, . . . , x
NX(t) = X
j(t) := (x
j1(t), . . . , x
jN(t))
T, x
i(t) =: (x
1i(t), x
2i(t), x
3i(t)).
Allora X(t) verifica il sistema di N equazioni
X
′′(t) = M
−1KX(t).
e quindi la mappa a valori matrici N ×3 data da t 7→ X(t) := [X
1(t)|X
2(t)|X
3(t)] verifica il sistema X
′′(t) = M
−1KX(t) ∀t ∈ R.
La matrice M
−1K non `e in generale simmetrica (pur essendolo le matrici M e K). Tuttavia si osserva quanto segue.
◦ La mappa bilineare (x, y) 7→ (x|y) = Mx • y := P
Ni=1
m
ix
iy
i`e un prodotto scalare su R
N, la
cui matrice di Gram `e M.
◦ Le colonne di M
−1/2,
M
−1/2=
1/ √ m
10 . . . 0
0 1/ √ m
2. . . 0 .. . .. . . .. .. .
−0 0 . . . 1/√m
N
formano una base di R
Nortonormale per il prodotto scalare ( | ).
◦ La mappa x → M
−1Kx `e autoaggiunta per il prodotto scalare ( | ). Infatti ∀x, y ∈ R
N(M
−1Kx|y) = Kx • y = x • Ky = x • MM
−1Ky = Mx • M
−1Ky = (x|M
−1Ky).
Equivalentemente, la matrice M
1/2(M
−1K)M
−1/2= M
−1/2KM
−1/2`e simmetrica; infatti, (M
−1/2KM
−1/2)
ij= k
ij√ m
i1 √ m
jIn particolare, M
−1K ha N autovalori reali λ
1, λ
2, . . . , λ
Nse contati con la loro molteplicit` a.
◦ Gli autovalori della matrice M
−1K sono tutti non positivi. Infatti si osserva che la matrice M
−1K `e una Q-matrice: per i 6= j
(M
−1K)
ij=
N
X
h=1
1 m
iδ
ihK
hj== 1 m
ik
ij≥ 0
e
NX
j=1
(M
−1K)
ij= 1 m
iN
X
j=1
k
ij= 0.
Pertanto, cfr. Lemma 23.19, tutti gli autovalori di M
−1K sono contenuti in un cerchio chiuso B(−q, q) con q ≤ 0, in particolare sono non positivi.
◦ Poich´e M
−1K `e autoaggiunta con autovalori λ
1, λ
2, . . . , λ
Ntutti non positivi, i numeri −λ
1, . . . , −λ
Nsono i valori singolari della matrice M
−1K. Si possono pertanto calcolare concretamente con l’algoritmo di decomposizione secondo i valori singolari.
◦ 0 `e un autovalore di M
−1K e (1, 1, . . . , 1)
T`e un suo autovettore. Infatti
(M
−1K(1, 1, . . . , 1)
T)
i=
N
X
j=1
(M
−1K)
ij= 0.
◦ Si pu`o dimostrare che se i punti sono tra loro connessi, o, come si dice, se la matrice K `e irriducibile, allora 0 `e un autovalore di molteplicit` a 1, e tutti gli altri autovalori sono strettamente negativi
λ
N≤ λ
N −1≤ · · · ≤ λ
2< λ
1= 0.
Pertanto dal teorema spettrale, esiste una base u
1, u
2, . . . , u
Ndi R
Nortonormale per il pro- dotto scalare ( | ) formata da autovettori di M
−1K. Se λ
sdenota l’autovalore relativo a u
se S := [u
1| · · · |u
N] `e la matrice che ha in colonna s le coordinate di u
s, allora
M
−1K = S diag (λ
1, λ
2, . . . , λ
N) S
−1e quindi la mappa a valori matrici N × 3 definita da
t 7→ Y(t) := S
−1X(t) verifica
Y
′′(t) = S
−1X
′′(t) = diag (λ
1, λ
2, . . . , λ
N)Y(t)
Per ogni s = 1, . . . , N , indichiamo con y
s(t) ∈ R
3il punto avente come coordinate la riga s-esima della matrice Y. Allora
(y
s)
′′(t) = λ
sy
s(t) i.e., le coordinate di y
ssono tutte soluzioni dell’equazione
y
′′(t) = λ
sy(t)
i.e., si muovono o di moto rettilineo uniforme se λ
s= 0 o con moto armonico semplice di periodo
√ −λ
sse λ
s< 0.
Pertanto, per ogni s = 1, . . . n
◦ se λ
s= 0, la curva t 7→ y
s(t) `e un moto rettilineo uniforme. In particolare, se si prende come autovettore di norma 1 relativo all’autovalore nullo il vettore u
1:=
M1(1, · · · , 1)
Tcon M :=
P
Ni=1
m
i, allora il punto
y
1(t) = 1 M
N
X
i=1
m
ix
i(t), i.e., il baricentro del sistema, si muove di moto rettilineo uniforme.
◦ se λ
s< 0, allora
y
s(t) = cos(ω
st)y(0) + sin(ω
s)t ω
s(y
s)
′(0) dove ω
s:= √
−λ
s. La traiettoria descritta da y
s(t) `e un ellisse centrata in 0 nel piano generato da y
s(0) e (y
s)
′(0). I numeri
ν
s:=
√ −λ
s2π , λ
s< 0, si chiamano frequenze proprie del sistema.
Infine, ciascun punto x
idescrive un moto che `e una combinazione lineare dei moti dei punti y
iessendo X(t) = SY(t).
23.19 Lemma. Sia A una matrice N × N a coefficienti complessi. Per ogni i = 1, . . . N siano x
i:= A
iie r
i:= P
j6=i
|A
ij| e indichiamo con B
ila palla chiusa di centro x
ie raggio r
i, B
i:= {z ∈ C | |z − x
i| ≤ r
i}. Allora gli autovalori di A appartengono a S
i=1,...,N
B
i.
Dimostrazione. Sia λ ∈ C un autovalore di A e sia z = (z
1, z
2, . . . , z
N) ∈ C
Nun autovettore non nullo relativo all’autovalore λ, Az = λz. Sia h = h(λ) l’indice tale che |z
h| = max
i|z
i|. Allora
|λ − x
h| |z
h| = |(Az)
h− A
hhz
h| = | X
j6=h
A
hjz
j|
≤ X
j6=h