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Comunicato StampaGiovedì 5 novembre sciopero di 4 ore dei metalmeccanici per il contratto Domani ore 10 presidio nazionale a Piazza Esquilino a Roma con conferenza stampadei Segretari generali di Fim Fiom Uilm

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SEGRETERIE NAZIONALI

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. +39 06 852621

Comunicato Stampa

Giovedì 5 novembre sciopero di 4 ore dei metalmeccanici per il contratto

Domani ore 10 presidio nazionale a Piazza Esquilino a Roma con conferenza stampa

dei Segretari generali di Fim Fiom Uilm

Domani, giovedì 5 novembre, ad un anno esatto dalla presentazione della piattaforma contrattuale, i metalmeccanici di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil scioperano 4 ore con presidi nel pieno rispetto delle norme Covid-19, in tutta Italia, per il rinnovo del contratto nazionale Federmeccanica-Assistal scaduto ormai da 10 mesi. A Roma, il presidio nazionale, in piazza Esquilino, a partire dalle ore 10 con conferenza stampa dei tre segretari generali di Fim Roberto Benaglia, Fiom Francesca Re

David, Uilm Rocco Palombella, sulle ragioni della mobilitazione nazionale. La piazza romana

sarà collegata con alcuni presidi, tra i centinaia organizzati in tutta Italia, per dare voce alle

richieste dei metalmeccanici per il rinnovo del Ccnl. In particolare, per la difesa

dell’occupazione e il rilancio dell’industria metalmeccanica; per l'aumento del salario, il miglioramento del welfare, dei diritti e delle tutele; per la salute e la sicurezza dei lavoratori; per la stabilizzazione dell’occupazione precaria e l'introduzione della clausola sociale nei cambi appalti; per il riconoscimento delle competenze professionali; per la contrattazione dello smart-working e della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia commenta: “Siamo consapevoli della delicatezza del momento e ci muoviamo con il massimo della responsabilità. Ma la mobilitazione è necessaria per sbloccare la trattativa interrotta con Federmeccanica-Assistal. Non è quindi uno sciopero nostalgico né anacronistico. Vogliamo un contratto capace di sostenere la ripartenza e di riportare il lavoro al centro della trattativa, in una fase di grandi trasformazioni del mondo del lavoro che sono sotto gli occhi di tutti, nella prospettiva di un patto di solidarietà che ha bisogno, oggi più che mai, di parti sociali responsabili. L’incertezza generale del Paese non può risolversi in un alibi per non rinnovare il contratto scaduto da un anno”.

Mentre per la Segretaria generale Fiom Francesca Re David: “I metalmeccanici scioperano e scendono in piazza domani, giovedì 5 novembre, ad un anno esatto dall’inizio della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. I metalmeccanici sono una grande ricchezza per il nostro Paese, come hanno dimostrato anche in questi mesi di emergenza pandemica. Federmeccanica non ha mai voluto discutere di aumenti salariali. Bisogna riconoscere e dare valore alle lavoratrici e ai lavoratori. Domani scioperiamo per il salario, per l'occupazione e per la salute e la sicurezza. Vogliamo con il rinnovo del contratto nazionale garantire i diritti alle lavoratrici e ai lavoratori e contribuire alla costruzione di un diverso modello industriale e sociale del Paese. Perché questo non funziona”.

Infine Rocco Palombella Segretario generale Uilm commenta: “Con la mobilitazione di domani e i presìdi davanti alle più importanti fabbriche italiane vogliamo rivendicare la centralità del contratto nazionale, come strumento di tutela minima e universale per tutti i lavoratori. Vogliamo difendere l'occupazione, rilanciare il settore metalmeccanico, da troppi anni dimenticato dai vari Governi, rafforzare il welfare, la salute, la sicurezza e i diritti. Inoltre chiediamo l'aumento dei minimi salariali per tutti i lavoratori metalmeccanici, tra i più bassi dell'industria italiana. Vogliamo un rinnovo contrattuale dignitoso che dia una spinta alla ripresa del nostro Paese. Serve la partecipazione e la forza di tutti i lavoratori metalmeccanici. Anche questa volta faremo la differenza e saremo fondamentali per il rilancio dell’Italia e per il rinnovo contrattuale di dieci milioni di lavoratori”.

Roma, 4 novembre 2020

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