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POMPEI NAPOLI. DONDE VENIVANO LE ACQUE POTABILI CASTELLI ACQUARIl THE GETTY RESEARCH INSTITUTE LIBRARY. ìngectnere d. gay. murano

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(3) ìngectNere. gay.. d.. murano. POMPEI LE ACQUE POTABILI. DONDE VENIVANO. CASTELLI ACQUARIl. Al. Pompei, per quanto Certamente il sistema de<jli acquedotti in e non ancora si e inesplorato; tuttavia è sappia, <,mi detti, acquedotti, ed i tra relazione la « riuscito a vedere meno lo shocco dell' acque« i diversi castelli, ed anche. *. « dotto,. qnale difficilmente^ dovrebbe pendici del Vesuvio.. il. < che alle. cercarsi. I,. —. <-~e-S»a. altrove. OVEKBKCK. !>•=. Ricerche e digressioni varie Geologiche. -. Topografiche Storiche. uh Pompeia!. -. -. Orografiche. Idrauliche. -. -. Archeologiche. tu sci bella anche. vivrà splendido. e fjlorioso. fra. le. tue rovine. Il tuo. nome. come quello degli illustri sventesori perduti dell' arte antica,. turati; tu ci ì-estituisci i nella e però vivrai sempre. memoria. degli uomini.. Macaulay.. LIBRI. SEI. ACCOMPAGNATI DA. Neil' ultimo libro si riscontra. IX. FOGLI. una GUIDA. DI. DISEGNO.. SOMMARIA. NAPOLI TIPOGRAFIA CAV. A. MORANO & E. VERALDI neW Istituto Casanova.. 1894 THE GETTY RESEARCH INSTITUTE LIBRARY Halsted VanderPoel Campanian Collection. \. potabili ai Castel^ 54) MURANDO», Pompei. Donde veniyano !• acque Geologiche, tot>o varie. digressioni e Ricerche acquarli. li jjjC^. grafiche, orografiche, idrauliche, storiche, archeologiche. Napoli 1084, Morano, 4*br, cop. posticcia, pp.x/147 con 8 «^ vcL piante (bu 9) più volte ripiegate..

(4) OPERE DELLO STESSO AUTORE INTORNO ALLA DINAMICA DELLE. ACQUE DELLA FOCK ED. AL CANALE REGOLATO. DI. SARNO. Questo libro è importante percliè è il solo che ricordi la stupenda opera del canale regolato di Saruo fatta eseguire nel 1591 da Domenico Fontana per commissione del Signore di Sarno la quale ojiera iìn da principio fu rivolta nonché a rinfrescare ed a rendere fruttifere quelle arse campagne da Sarno fino a Torre Annunziata, a muovere ruote idrauliclie in servizi della fabbrica d'armi e di non pochi mulini. Tranne l'egregio e sincero Generale Biagio De Benedictis, tutti quelli che hanno avuto bisogno, dal 1878 a (|uesta parte di prendere notizia di taluni fatti affermati da non poche esperienze ed accurate osservazioni, avendo l'autore per parecchi mesi dovuto rimanere sul posto stesso jier ragion del suo ufficio, non hanno avuto la cortesia di citare il libro; un esempio di ciò tra i tanti può rilevarsi nel Corriere del mattino anno XVI N.° 802. Tra i tanti fatti è nuova la speciale idrometria da nessuno tentata fino al ;. 1878 essendo stato il canale costruito nel 1591. Tale idrometria è fondata su di esperienze non interrotte dal 1837 al 1870. Xou meno importante è la dimostrazione della indipendenza delle acque che si generano nella vasca demaniale, da quelle che si generano nel così detto Gelseto di Ottajano. In tale dimostrazione è implicito il rapi>orto che vi esiste tra le acque che scaturiscono dalla montagna e quelle clie, in forma di polle, vengon su dal fondo della vasca. Tale rapporto dopo opportuni e non pochi lavori fu constatato essei-e nel rapporto di 1000: 0,842. Per mancanza di studi coscienziosi e pazienti esperienze, ingegneri militari reputati ingegneri civili ritenevano che le acque dei Gelseto provenissero da quelle della Vasca demaniale: ma tale errore fu chiaramente messo in vista dagli studi e da' lavori eseguiti nel 187.5-76, sicché oggi non può più essere messa in dubbio 1" indipendenza dell" acqua della Vasca da quella del Gelseto: è doloroso pensare che tale errore fosse stato la cagione pi-ecipua di annosa e dispendiosa lite tra il Demanio Militare ed il Principe dì Ottajano. ,. PRELEZIONE AGLI STUDI PER. L'. INSEGNAMENTO. GEOGRAFIA In. via di pubblicazione:. IL. PRIMO LIBRO DEGLI STUDI PER. r.'. INSEGNAMENTO DELLA. GEOGRAFIA -. I. principii.. SOMMAKIO. — —. Gap. I. Introduzione C'ap. II. Come per mezzo di esempi si perviene alla conoscenza della proporzione delle Eigure attenenti alla Geografia Cap, III. Del Globo artificiale Cap. IV. Delle projezioni attenenti alla Geografia e delle loro applicazioni Cap. V. Della scala di proporzione Applicazioni,. —. —. e classificazione delle carte.. —.

(5) ALLA MEMORIA DEI. MIEI. GENITORI. ANTONIO E ROSA POTJA QUESTO LAVORO.

(6) Proprietà letteraria..

(7) ,. Nel paragrafo Vili. no. alla. appendice. al libro. di. Sarno. avvertire. » il. ,. stampato nel 1882, mi è oc-. Reverendo Canonico Nocera. non essere nel vero asserendo, valle del Sarno,. stabiane e. memorie. pompejane. »,. suo libro. nel. Pompei. e molto. promettendo. meno. che. i. « la. storiche serraste, nocerine, le. acque della Foce in-. canalate avessero potato alimentare tutte di. « intor^. dinamica delle acque della Foce ed al canale. regolato di. corso. dell'. castelli. le. fontane. acquari (dividicida),. altro lavoro dimostrare la inesattezza. in. di tale opinione.. Ora. avendo condotto a. termine. sì. fatto. anche per secondare un grazioso invito del. lavoro,. Commen-. datore Michele Ruggiero Direttore degli scavi di antichità,. mentre mi trovava con. in relazioni lato. dell'. servizio risguardanti. di. che attraversa Pompei. sommetto. alla. lui dal il. 1871. al. 1879. Canale rego-. da Est ad. Ovest,. lo. sana critica tanto dell'ingegnere quanto. archeologo. Napoli 15 Giugno 1884..

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(9) Spiegazione delle figure raccolte nei. Foglio. I.. — Mette. si. i. può chiaramente osservare. Volturno,. il. che. la differenza. vi. Clanio, V Isolerò,. il. di esse. tra. esiste. gli. Sarno. il. ,. bacini corrispondenti: § 7 e seguenti.. Foglio. II.. ha subito stigi. una antica. Menke), e l'altra moderna. Dal paragone. attuali e gli antichi fiumi:. ed. disegno. sotto gli occhi due figure geografiche:. (tratta dall' atlante di. figuro. fogli di. — Mostra. luogo detto. il. che di presente. osservano,. si. Ponti rossi. — Fa. III.. vedere. luoghi ad essa vicini:. r attuale Sebeto. e la. primo. il. e le varie fasi. Nota. 6,. \J)),. opera anlib.. primo. antica topografia della città di Napoli e. 1'. acque che signoreggiarono. le. che. Ctaudiano. Dei ve-. il. fa arguire essere. mondo romano: §. tichissima assai anteriore al. Foglio. i. quel luogo l'acquedotto etrusco, ed. in. i. la distesa orientale:. sua attuale sotterranea circolazione: §. 16,. Nota. (rf). primo.. lib.. — Fa. Foglio IV. fasi patite. vedere. andamento. 1'. del. basso bacino del Sarno,. le. per l'eruzioni vesuviane specie quella del 79, e la relazione. che in origine ha dovuto avere con la Porapeia tanto dalla banda orientale lib.. quanto dalla meridionale. Foglio V. la. — Mostra. Pompei come. la pianta di. (a), (b) e [e). i. vicoli,. Foglio VI.. e le porte:. golato, § 24,. Foglio VII.. Nota. cardo,. i. decumani,. la stessa pianta della Città. più importanti; e. i. l'. andamento. come oggi. si. del canale re-. (d) lib. secondo.. — Nel. quale. fino a quello che oggi. si. si. riscontrano. vede come. fuori dagli scavi. In questo foglio Fiorelli. il. § 23.. — Rappresenta. trova; taluni edifici tra. trovava nel 1878;. si. sua distribuzione in Isole e in Regioni, secondo. le vie,. il. mare: § 18 a 20, Nota. e col. secondo.. ha rappresentato. i. si. i. tre periodi: dalla fondazione. man mano. tre accennati periodi. pazienti ricerche nei vestigi vari e diversi che nei vari luoghi della città §. la. sono raccolte. 28. e. si. sventurata città vien le tre. Tavole in cui. dopo lunghi studi. trovano qua e. appendice al libro. terzo.. e. là sparsi. 'jfcy.

(10) — Foglio Vili.. P. — Fa. vedere quattro Figure:. i^i^Mra rappreseata la sezione longitudinale di quel tratto dell'ac-. quedotto daudiano in cui col. —. vili. nome. di. Torricella. ;. trovano. si. i. quale ha. nel. vestigi. del. manufatto. indicato. potuto aver luogo la presa del-. l'acquedotto pompejano: § 16, pag. 18, § 42 a 44. 2''. Figura. lato di. osservare la sezione traversa dello speco del canale rego-. fa. Sarno corrispondente § 22, Nota. dell'anfiteatro:. al. secondo lucernajo o sfogatojo a valle. {d), lib.. secondo.. 3* Figura fa vedere in genere la forma e la distribuzione della casa. pompejana. di certa. impoitanza ed un esempio nella pianta della. casa. di Pansa: § 31.. Foglio IX.. — Com'è chiaro dalla lettura, in questo foglio. bacino del Sarno, e quello. il. Taburno. Il. dina.. Il. e. i. monti. deW Isolerò. di Avella, e gli altri. che coronano. i. la. Clanio.. conca cau-. luogo famoso delle Forche caudine a valle di Arpaja, antico varco. del Clanio, di presente, raffigurato nei Regi lagni. e. riscontrano. si. e porzione dell'antico. monti dalle radici dei quali vengon fuori. le. Le. fonti del. Sarno. acque, scaturendo e pul-. lulando con gran velocità. L'origine Santa Maria della Foce o ricettacolo del canale regolato;. un. tratto del. detto ricettacolo fino a quello ove. si. Claudiana dal luogo superiore trova la Torricella;. 1'. al. andamento. dell'acquedotto pompejano^ partendo dalla detta Torricella o dalle radici dei. monti. di Avella,. sboccando nel verso settentrionale. di. Pompei;. e la. relazione che naturalmente ha potuto avere coli' acquedotto antico e col. canale regolato del Fontana; e finalmente. lane e quelle del Sarno, secondo. le fasi. posteriori. Quali fasi sarebbero quelle che. il. rapporto tra. le. acque avel-. geologiche avvenute nei tempi. han dato luogo prima. all'es-. siccamento del lago caudiano poi all'assottigliamento e disperdimento del Clanio, § IO a 20; 40 a 46. Nota (a), (e). libro quinto.. {b),. (e),. (d) libro. secondo. (o), (b),.

(11) INDICE. LIBRO PRIMO Introduzione. SOMMARIO Occasione che ha dato luogo alla presente ricerca fine. uno. :. ristretto nelle. Fiume Sarno;. mura. Pompeia. della. —. Il. vulcanismo. e. Distesa appennina tra. i. il. Conca caudina, origine délVIschero, come vestigi nei. il. Nota. e sarrasti, e sulle. il. bacino del. del. — Eapido. acque che. li. ri-. —. del C'ianio e delV Isolerò. assottigliò e. si. — Progressivo incremento. impoveri del tutto lasciando pochi. — Stato attuale della conca caudina — Fonti e sorgenti. a varie altezze dal livello del mare. e. nuovi sparsi nei menzionati. tichi e. per raggiungere. oltre. momenti geologici anteriori e posteriori al Vesuvio Malese ed il promontorio di Minerva -r Lago nella. Clanio. Megi lagni. non. molto più in là di questi termini. l'altro largo,. sguardo sui territori campani sanniti. gano. — Modi e. gran rete o sistema di acquedotti an-. Pag- 1-20. territorii. Overbeck nella sua opera su. (a) Intorno a ciò che scrive I.. Pompei. ». 21. Nota Nota. (ò). Risguardante. Ponti Rossi. ». 22. {e). Intorno alla battaglia delle Forche caudine. ». 26. Nota. {d) Intorno alle. ». 27. i. acque del Sebeto ed altre. a queste attenenti. .. LIBRO SECONDO il. Fiume Sarno— Suo bacino— Luogo. della. Pompei— Sua generica. descrizione. SOMMARIO Andamento. del fiume. Sarno. rispetto alla giacitura di. patite per la catastrofe del 79. — Stato. del Fiorelli intorno alla sventurata città. —. Più che. la. polcrale oblio per tanti secoli:. neri, sono state, sizione della. da prima. Pompei. le. guerre. rispetto al. —. Pompei Delta e fasi Bulwer ed avviso. attuale, visione di S'. indagano. le. cagioni del se-. gran soma di lapilli. e. di ce-. civili; e di jJoi la sajJerstizione.. — Po-. Fiume edai luoghi. circostanti. — Ripartizioni.

(12) in Regioni e in Isole. —. Vie, vicoli e. quadrivi importanti. — Fontana. lìub-. blicheeH osservazioni rispetto agli emblemi, di cui sono decorate. Pay. :j1-48. Nota. (a) Intorno al bacino del. Fiume Sarno. ed ai prodotti die da. Nota. Riguardo una lastra di ferraccio in cui. {b). è raffigurato. il. boni-. ficamento del Sarno. Nota Nota. Risguardante un porto-canale. (e). ». 50. ». ivi. ». ivi. ...». ivi. Pompei. iiresso. (d) Intorno alla sezione traversa nel canale di. Sarno a valle. deir antiteatro. Nota. Il. (e). 49. ». esso si ricavano. chiaro Senatore Fiorelli giudicato in Germania. LIBRO TERZO Il. Focolare incarnato alla famiglia. — ricovero. e casa pompeiana. SOMMARIO Digressione intorno. Focolare, simbolo della Fanii<jlia, deificato dagli indiani. al. Famiglia e ricovero del primitivo pompeiano pervenne nello stato in cui oggi. Naturale progresso. vede venir fuori dagli scavi. si. — Modestia nelle celle;. zione e decorazioni. —. —. come. — Distribu-. magnificenza nell'atrio e nel j^ePa'J- 55-67. ristilio. Appendice. e. ». 69. ». 7:]. Dei primitivi coloni. ». 75. Degli orti adiacenti alle case. ». 76. ». 77. ". .. Pompei. Delift fondazione di. Popolazione. di. Pompei verso V. a.. 79. dell' e.. v.. LIBRO QUARTO Distribuzione della. Fontane. Pompeja. — Bagni. e. in. Regioni e. Terme. in. — Piscine. Isole— Castelli acquari (dividicnla) e cisterne. — Edifici. industriali. SOMMARIO Bagni. e. tenne. — Concerie di pelli — Panifici e — Fontane, piscine cisterne sparse nelle taberue, abbisognevoli di più o meno quantità di acqua — Con— Lavanderie. e tintorie. altri. edifici industriali sparsi nella città. case e nelle. dotture di piombo e di terra cotta. e. —. Artifici idraulici di squisito lavoro nelle. fontane delle case e attenenza coi Castelli (dividicula) l)ei. bisogni della città. e. — Si. dei cittadini dalle piovane, dal. tirava. 1'. fiume Sarno. acqua e da. —. un acquedotto che veniva di fuori Digressione intorno alla condottura rispetto al disturbo che han potuto patire per gli effetti del terremoto del 63 Ricerche intorno fici. al. tempio. pubblici circostanti. Le matrone pompejanc. d" Iside. —. ed allo relazioni coi teatri e con gli edi-. — Culto Isiaco — Sacerdoti e. l'acqua. del. d' Iside e loro. Sacro Nilo in Pompei.. costumi. —. Pag. 81-111.

(13) — Nota Nota. Intorno. GÌ' intrighi e. a richiamare. il. Nota. (e). corruzione in cui erano caduti, fino. di. attenzione del. alla prostituzione nelle. Gladiatore,. Senato romano. Cenno intorno. circostante del circo e. dei. teatri.. confessori di Cristo nell' arena e gli spettatori. i. ll:"ì. potere della. grado. il. 1'. —. un grandioso edifizio ancora controverso Pag, immensa Iside. I suoi Sacerdoti.. (a) Eisguarclante (ò). XI. Eisguardante. Il. ». ivi. ». 117. ». ivi. ». 118. .. voti in ringraziamento agi' Iddìi e alle. i. Dee per ricuperata sanità Nota {d) Nella quale si riscontra. la relazione che. il. Fallo area. rispetto alla processione nella festa d' Iside, e agli ornamenti. muliebri. Nota. (e). buita. che. Eisguardante. r acqua. si. il. modo. nella città di. maniera onde oggi va distriPalermo non diversnmente di quello e la. teneva in Pompei 1815 anni fa. LIBRO QUINTO Acquedotto. pompejano—. derivazione e. di. Fonti e sorgenti che lo nutrivano. distribuzione. — Attinenze. coi. — Castelli. di. dividkula. SOMMAEIO Quantità d'acqua giornaliera in proporzione dei bisogni della città tadini. — Capacità ed importanza. quedotto. — Condizioni dinamiche delle fonti. Modo onde Nota. (a). ])er. i. vestigi di. ..... (Ij). nome Nota. (e). In cui di. si. un antico manufatto che pare. dichiara che cosa avesse potuto significare. purgatorio, rispetto. Nella quale. si. all'. —. Pag. 121-125. servisse per allacciamento di sorgenti. Nota. dei cit-. allacciamento o per jsrese. l'acqua veniva derivata e incanalata. Eisguardante. e. che ha potuto avere la costruzione dell'ac-. acquedotto pompejano.. .. ». 137. ». ivi. ». ioi. il .. accenna alla relazione delle acque avel-. lane col Clanio con la rete di acquedotti campani sanniti e Barrasti e coi dividicula. LIBRO SESTO Guida sommaria della. città di. Pompei. SOMMAEIO Va. preceduta da uno sguardo retrospettivo dell'opera. — Si dà ragione perchè, non. credendola superflua a compimento dell'opera stessa, relazione del Piorelli. — Comprende. case; gli alberghi; le botteghe; le officine;. i. lupanari;. i. peso dalla. si è tolta di. gli edifici pubblici; le porte;. sepolcri.. i. vicoli; le. Pag,. 1;]1-147.

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(15) LIBRO PRIMO Introduzione. SOMMARIO Occasione che ha dato luogo alla presente ricerca. uno. fine:. mura. ristretto nelle. Fiume Sarno;. l'altro largo,. della. Pompeia. — Modi e. non. per raggiungere. oltre. molto più in là di questi termini. — Rapido. sguardo sui territori campani sanniti e sarrasti, e sulle acque che. —. gano. Il. vulcanismo. Distesa appennina tra. e. i. il. il. bacino del. del. ri-. li. — — Lago nella. momenti geologici anteriori e posteriori Malese ed il promontorio di Minerva. Vesuvio. al. —. Progressivo incremento Conca caudina, origine del Clanio e àeW Isclero il Clanio si assottigliò e impoverì del tutto lasciando pochi vestigi nei Megi lagni Stato attuale della conca caudina Tonti e sorgenti a varie altezze dal livello del mare e gran rete o sistema di acquedotti andeirZscAero, come. —. —. tichi e. nuovi sparsi nei menzionati. territori. §. I.. da parecchi anni pel disseppellimento. lavoro, che si fa. Il. — Note.. della sventurata Pompei, con più cura, diligenza, e dirittura. archeologica, dal 1860 in qua, oltre di tane, di bagni. e terme,. una quantità. di fon-. lavanderie, tintorie e concerie di pelli,. panifica ed altri edificii industriali; vestigi di ogni maniera di opere e di condotture di argilla, di. piombo. son venuti fuori, confusi e circonfusi tra pochi dei. punto. e di fabbrica,. le anticaglie,. castelli di distribuzione (dividicula). I. non. quali da prima. poco guardati (1), fu in questi ultimi tempi che. si. vide. mag-. la necessità di essi, per la regolare ripartizione della. gior parte delle acque, al fine di soddisfare agli svariati e non. pochi bisogni della città alle fonti. e dei cittadini,. ma. si. donde esse acque venivano ai detti. svagò intorno castelli. ,. ar-. recando in mezzo idee e anche fatti poco conformi alle leggi idrauliche, ed a quelle che governano gli accidenti del terreno; sicché,. (1). avvenuta una certa. Vedi nota (a) intorno. Pompei. n ciò. che. tal quale confusione,. .scrive. |.. Overbeck. da quelli. nella sua. opera. nel 18CG. 1. su.

(16) — stessi,. i. quali avevano in proposito detto ciò. clie. meglio sa-. reclamarono più ragionevoli studi e più. e potevano, si. pevano. —. 2. accurate ricerche (1).. § 2.. Il. Commendator Ruggiero accennò,. alle sorgenti del. Sarno, specialmente a quella designata col. scorgendo. delia Foce,. mate. le facce dei. Ma. Maria. castelli, sufficiente. rassomiglianza. suindicati. manufatti che servono di allacciamento. alimentano. il. canale regolato di Sar-. com'era d'aspettarsi, mostrò di non potersi acque-. quando mi usò. tare in quello avviso,. dermi quale fosse sopra ciò. mio. il. la cortesia di chie-. giudizio.. Egli è vero che uno dei gruppi di sorgenti, polle turigini del il. Fiume. veggono grom-. alle S3rgenti e polle che (2).. di S.. dalle staUattiti, di cui si. colle incrostazioni nei. no. nome. Fiume ha dato luogo. al detto canale di. e. sca-. Sarno,. quale, scorrendo giù in sotterraneo speco presso la parte. bassa della Pompei, attraversandola da Est ad Ovest, va a sboccare nella marina di Torre Annunziata.. mio lavoro intorno. la. dinamica. delle. Ma *già. nell'altro. acque del fitimc Sarno, ho. trattato fin dal 1882 di questo sotterraneo speco e ricordo qui. solamente ciò che ho affermato rispetto alla quota di livello tra la. non. si. cima dei suddetti dividicula, e le fonti del fiume, che accordano per la dinamica necessaria all' ufficio di tali. manufatti. ,. sicché. non poco più in su occorre cercare altra. fonte, la quota della quale possa soddisfare (3).. § 3.. Onde due modi. di. rispondere al quesito, (1) (2). De Le. (3) Si è. Iorio arti. — indagini. ricerche l'. uno. presentarono. si. sulle sorgenti di. acqua. meccaniche dei Pompeiani, pag.. andata all'idea dell'esistenza. Foce, ciò non pare cliiaro da studi. all'. arte per. affatto locale, stretto nei limiti. di. in. Pompei appendice. una sorgente più. fatti fino. ?>.». 8.. ad oggi.. alta di quella della.

(17) ,. — Sarno;. 1'. oltre quelli delle fonti del bacino del fiume. non. della città e. altro,. —. 3. più largo e più comprensivo, molto di là di. questi termini.. Col primo. modo occorrerebbe innanzi. accurata rassegna, non solo di tutte. le. tutto. una minuta ed. fontane delle terme e. bagni, lavanderie e tintorie, dei panifici e degli altri edifici industriali, ai quali necessitava. si. acqua abbondante,. riscontrano. esiste tra. ancora. i. notando in tale rassegna la relazione che vi. dividicula^ le. dette. condutture ed. ov' esse condutture convergono, e l'. ma. opere e delle condutture di ogni maniera, che qui e là. delle. altro di presa. ,. luogo (1). il. da questo risalire fino. al-. o a quello di allacciamento delle sorgenti. da dove ha dovuto partire necessariamente un acquedotto la cui struttura e capacità sarebbe stata regolata in della quota. di livello dei dividicula,. acqua necessaria. tità d'. quanto sventurata Col secondo. a'. medesimi,. funzione. e della. quan-. bisogni svariati di quella gaia per. città.. modo. ,. inverso dal primo. ,. occorrerebbe. farsi. dalle sorgenti delle acque che nascono qui e colà nelle falde dell'. appennino,. e. scendere giù seguitandole nel loro corso; le. quali sorgenti fin dalla remota antichità furono. allacciate. incanalate, guidate e messe in servizio di tutta la gente Sannita,. Campana,. e Sarrasta, nella. quale è compresa la Pompeiana,. la Ercolanese e la Oplontina.. §4. Epperò dopo ponderate. riflessioni e considerazioni,. ho ve-. duto chiaramente che tenendo ancora conto del primo modo,. a questo secondo debba attenermi; attesoché, oltre. il. quesito. propostomi, che in questa larga trattazione risulta come corollario,. mi. è dato di prevalermi. opportunamente di alcuni. (1) Tale luogo di convergenza non sarebbe dilììcile rilevarlo anche graficamente, da una pianta geometrica della città quotata, nella quale sarebbero di-. segnati I. '. i. posti dei vari e diversi manufatti idraulici, eh' erano alimentati dal-. acqua forzata.. «.

(18) miei studi Oro-idrografici, raccolti nelle non poche mie escursioni, in vari. luoghi degli appennini, anche in occasione delle. guerre del 1860 e del 1866. Nei quali studi sono degni di. nota alcuni fatti e fenomeni singolari che hanno stretta at-. tenenza colle presenti ricerche.. E. non mi. d' altra parte. conservare. le. sembrato opera del tutto vana. è. tracce della via tenuta nel paziente e. non breve. lavoro che ho dovuto fare prima di venire alla conclusione. che mi ha fatto vedere. le sorgenti delle. dendo quelle che, con poco. criterio,. acque pompeiane, esclu-. furono fino ad oggi ad-. ditate.. Kon una. nascosi però al. Commendatore Ruggiero, avrebbe tirate. parte, questo allargarmi. forze entro. germi. lunghe. investigazioni. e faticose. ,. le. che, se,. da. mie povere. dovendo spin-. fino alla linea di displuvio della principale catena ap-. pennina;. e. quindi ordinatamente, studiando scendere per. le. falde occidentali in cui si svolgono le acque del Calore, del. Clanio e dell' Isclero, del Sebeto e del Sarno; da altra parte,. a porvi mano, mi era di conforto notare quanto. ,. essere meditato.. Dove. avere nuova occasione a. oltre delle forze. tura, vi sono opere dell'. ancora testimonio. giunte. l'. nel giro di tali contrade. dell'. uomo. ,. vi fosse degno di. sempre vive della na-. antico, che nelle ruine fanno. arte e del grado di cultura a cui erano. municipali Congregazioni della Campania e del. le. Sannio.. § 5.. Cedendo pertanto. alle graziose. istanze,. mi. è parso conve-. niente di non uscire dai termini del quesito.. Lasciando dunque di accrescere e che si. il. al. Commendatore, come opera sua propria,. tesoro delle cose antiche. ,. vanno man mano disseppellendo,. già disseppellite, e. di confortarle. con illustrazioni ordinate a gettare gran luce su gli usi e. costumi dell'estinta città, avrei ritenuto per di cercare. fino. nella. conformazione. del suolo. me e. la fatica. del. corso.

(19) ,. dell'. acqua che. cennata,. i. lo. rigano in tutto. il. giro della stesa soprac-. monumenti, quasi vincoli che congiungevano. Campania. sventurati popoli del Sannio e della. congregazioni municipali. ,. che qui attorno esistevano che in gran. verificare nei tanti vestigi di opere. veggono qua. i. due. altre. alle. ,. e di. ;. copia. si. e là, il sostegno di quella rete di acquedotti, la. quale manteneva ed accresceva la comune comodità di quelle popolazioni, le quali stavano ancora di. buon accordo. fra loro.. § 6.. Mi è parso che potrebbe altresì riuscir caro ad alcuno, se mi venisse fatto di riaccostare, ai non pochi monumenti venuti fuori e che man mano si vanno trovando quello stu,. pendo dei Ponti Eossi Il. N. E. della città di Napoli.. (1), presso. quale monumento, non potuto distruggere dalle. del tempo, né dalla. mano. barbarica dell'uomo,. ingiurie. giace an-. si. cora in vergognoso oblio.. Non. si. sa perchè abbia avuta questa grande opera la. mala. sorte di tanta noncuranza, anche da parte di persone inten-. denti a cui è capitata innanzi; né furono. punto commossi. di conoscere a fondo quale e quanto si fosse. come. e. si. puntalmente rispondesse al. gli antichi ingegneri idraulici:. i. fine. il. che. suo valore proposero. si. quali non poco. sono af-. si. faticati nella risoluzione del problema ogni qualvolta loro si. presentava intorno alla conduttura delle acque che allac-. ciate si derivavano dai fianchi dei neficio delle genti che. monti appennini a be-. abitavano nella parte Meridionale e. Settentrionale della catena di colline, le quali da oriente della destra antica del Sebeto (2). tentrione Napoli fino. ,. si. ,. cingendo dalla banda di Set-. estende ai. CamandoU. e. quindi seguita. a Cuma, Miseno e Baja.. (1). Vedi nota. (2). A. {b) in cui si tratta. luogo più opportuno. si. largamente dei vestigi:. i. Ponti Rossi.. dirà qualche cosa di questo antico. Fiume na-. poletano, accennando al partito che se uè può ritrarre in occasione. namento della. Città.. del. risa-.

(20) § 7.. Essendo adunque precipuo scopo di questo lavoro la ricerca che alimentavano la rete degli acquedotti e deldelle fonti ,. l'. sussistenti;. e. questi avevano. con. che. attinenza. monumenti, tuttavia. i. più ancora di spingere. sguardo a scovrire. lo. r origine di quel veicolo dal quale appunto le acque venivano è da premettere a solo ria' Castelli, dividicula in Pompei ,. non basterebbe conoscere come. cordo che. acque sono. alle. il. neratore delle rocce, se non. potentissimo fattore. muta con accade. ,. ,. in. ,. non. appalesano gli sbocchi,. e. modo. si. strati per cui si. muovono. fenomeni. tali. si. che spesso. manifestino. si trovi la loro origine, la. le. acque. il. si. quale perciò qualità degli. e nella. da cui deriva. e. sformarsi in varie guise, ed. Di. propri occhi. i. è sempre sicuro che al luogo dove. da riscontrarsi nella loro circolazione. è. sotto. interna crosta terrestre,. l'. qualsivoglia. sulla detta crosta,. inerenti. pon mente ancora che questo. si. continuamente. la superficie. che. forze. le. principio degradatore, e insiememente ge-. perpetuo tra-. il. loro riapparire dopo scomparse.. e di altri fatti particolari, se. ne vedono. in copia gli effetti, lungo le catene de' monti dell' Appennino, e in quella stesa. maggiormente. nerva e di Gaeta. Anzi in forze del vulcanismo,. E non. tra. il. questa regione. non ancora. pare cader dubbio che. i. si. aggiunsero. le. cessate.. bacini del fiume Sarno, del. Sebeto, del Clanio, del Volturno e del Garigliano,. al Versante occidentale di. Mi-. promontorio di. esso Appennino,. appartenenti. sieno parte in-. tegrante di un sistema particolare di fenomeni avvenuti in un' epoca assai remota; e che avanti a tale epoca vi esistesse. un ordine. di fatti diverso da quello che oggi si vede.. Infatti tutto ciò che ora è rappresentato tra il. Sarno. e le. sponde, in queir epoca, secondo era si. mare frastagliato da. veggono. i. il. radici della catena appennina, che. vestigi tra. isole il. l'. e. Garigliano vi. corri-. opinione di chiari geologi,. da penisole, di cui ancora. detto promontorio di Minerva, ed.

(21) Capo. il. Santo Stefano. tatene^. ed. promontorio. il. la. ,. Botte. Ischia e Procida, Ven-. Capri. nelle isole di. 3Iiseno,. Ponza. ,. ,. i. Zannone,. ritiene che, oltre. si. detti Capi e le isole, "bagnasse quasi tutto. lembo corrispondente^. il. che. ,. Circello.. Questo mare, in quell'epoca remota, della distesa tra. Palmarola. alle radici della catena di. montagne,. estendeva per Mola, Traefto, Mignano, Calvi, 3Iaddaloni,. si. Palma, Cava, Nocera In questa epoca. anche. Clanio. il. il. il. e. Castellammare.. Volturno, forse. meno. ricco di acqua, ed. contrario sembra essere stato. quale al. ricchissimo, dovettero avere più breve corso apparente, ed. il. Sarno, non potendone avere alcuno, mescolavano. Seheto. ed. le loro. acque quasi immediatamente nel vicino mare, secondo. il. che richiedeva la sotte ranca circolazione (1;.. § 8.. L' accennato. momento geologico sembra però aver dovuto,. a suo tempo essere grandemente turbato dal Vesuvio e dall'. abbassamento del fondo del mediterraneo. i. Campi. Vesuvio, come. Il. ;. e dall' incendio. Flegrei. si. può ben congetturare, dopo lungo. tra-. vaglio per venire su dal fondo del mare, e forse ad intervalli. un aspetto. spaventoso, diede. assai diverso di quello accennato.. Coir andare dei secoli poco a poco, dopo. meno, dovettero formarsi larghi. nome. (1). di tufì,p)iperno, ferruggine. Un. esempio. 13. si. cumuli grandissimi di. maggior parte oggi vanno indicati. pozzolane', dei quali materiali. stellammare. terribile feno-. e profondi laghi, e poi pe-. stifere paludi ed acquitrino intorno ai dejezioni, dei quali la. il. ,. col. lapilli, e di ogni specie di. non poco. si. avvantaggia. riscontra oggi in quello che sbocca presso. il. l'arte. ])orto di. Ca-. di Stabia.. la riunione di. acque apiiartenenti alla circolazione sotterranea oggi vera il nome, che l'antico geografo natu-. Eiume; se ne dovrebbe indagare ralmente gli ha dovuto dare. foce di. È. da notare che tanto questo sbocco. ,. gono fuori dalia roccia calcarea propria. (juanto quello del dall'. appennino.. Fiume Sarno ven-.

(22) —8— costruttoria.. E non sembra. improbabile che. sommità. le. catena appennina, restando quasi spettatrice di. mutamenti, di poco. si. spostata la preesistente. ternamente che. fuori.. Sembra però che. trasformassero.. si. si fosse. tanto in-. delle acque,. circolazione. Seni profondi. della. notevoli. sì. sono formati tra. le. radici delle diramazioni e dei contrafforti dello stesso appennino e quelli del. vulcano. gnoregg'iano. il. ,. specialmente. nella distesa. in cui si-. bacino Sarnese, quello del Sebeto, del Clanio, e. quello di altri fiumi, di cui si è anche perduto. il. nome.. Premesso quanto genericamente fu detto innanzi, rispetto all'acqua ed alle sue modalità; e ricordando ancora ciò che fu scritto nell'appendice I al libro già citato,. specie. in ordine. ha potuto avvenire nel bacino idrografico del. ciò che. nella. conca. heneventana. crede. si. ,. a. Calore,. opportuno di ag-. giungere qui appresso ciò che, nello stesso senso, ha potuto avvenire nel bacino del Clanio e. Conca Caudina. ;. dell' Isclaro. facendo precedere. il. ,. specie. della. discorso dalla generica. descrizione che abbraccia quella distesa tutta, che sta tra. Matese,. la. corrispondente catena appennina, ed. il. il. promontorio. di 3Iinerva^ nella quale distesa si trovano, poco distante l'una dall'altra le conche sopra menzionate.. § 9.. Da un. attento esame su. quella. parte dell' appennino. ,. la. quale dai pressi del Matese corre in figura curva verso oriente e,. torcendo poi,. si. spinge con diramazione non breve, fino al. promontorio di Minerva^ chiaramente tanto. le. si rileva. che contiene. acque che nascono nelle falde orientali che scendono. neir Adriatico, quanto quelle che nascono nelle falde occidentali. che sboccano nel Tirreno,. componendo questi. i. fiumi. Volturno, Calore e Clanio, e rispettivi confluenti ed influenti, e gli altri che stanno presso le. falde. del. Vesuvio.. Ciò. si. può anche vedere più chiaramente, guardando su qualunque carta topografica..

(23) —. 9. —. IO.. §. La regione in cui domina il lìume Calore meno ampia in cui signoreggia il Ciani o e degne di attento studio il. presente lavoro,. :. e. ,. 1'. quella non. Isolerò,. sono. attesocché, oltre di quello cui. mira. possono ricavare utili notizie anche. si. ri-. guardo alla Storia. Rispetto al fiume Calore ed alle sue attinenze. si è detto. nel libro già citato: e riguardo al Clamo, prima di passare. a dire dei suoi particolari. ,. si. premette qui appresso la de-. scrizione dei luoghi circostanti, in cui è stato. il. suo antico. bacino.. Dalla catena dei monti, in cui signoreggia il Tahurno ; Monti di Avella, Monte Mauro, Montevergine, partono e si di-. ramano quattro le loro. contrafforti,. i. quali spingono e protendono. radici presso Tifata, Maddaloni, Cancello,. da racchiudere. cosi disposte Ovest, nella. alveo oggi. Nola. tre valli, concorrenti. direzione dell' antico alveo del Clanio; si. mostra appena designato. e. Fatma. da Est ad il. quale. da' Begi segni.. Tali valli sono quelle di Arpaja o Caudina, quella di Avella e quella di. Lauro.. Circoscrivo. il. discorso sopra la valle Caudina; delle altre. sarebbe soverchio far motto, ancora perchè non appartenenti per diritto alla. mia. tesi.. Dal luogo compreso tra Maddaloni. e Cancello, in cui la di-. stanza è sei chilometri circa e la curva di livello corrispon-. dente (42,00). (come. si. può rilevare dalla carta 1:50000. lavorata a curva orizzontale dallo Stato maggiore italiano, in base ai lavori del chiaro Zannoni) la detta valle Caudina. va gradatamente elevandosi nel rapporto di 36 per 1000; bruscamente restringendosi presso Arpaia, ove. la. quota di. e. li-. vello è (254,00), procede oltre, lasciando a destra Forchia (1). (282,00). (1). cui. i. Fiircidae luogo ove. i. sanniti impiantarono queU' arnese ben noto, sotto. romani dovettero passare dopo. la batta^-lia presso. Caudio. 2.

(24) — Tra. —. 10. Arienzo^ in questa valle, prima del. Crisci ed. restringimento, si riscontra alla quota (130,00), de'. Cappuccini, la quale. si. che hanno. le. collina. eleva fino a (IG0,00); tiene ai lati. due passaggi signoreggiati dalla collina stessa laterali,. massimo la.. e dai. monti. maggiori di (500,00). Detti. quote. passaggi vanno a congiungersi in quello che procede fino ad Arpaia, con larghezza variabile. quota (90,00) presso. i. :. da notare che dalla. ed è. sopra menzionati villagi fino ad Arpaia,. (280,00) la distanza non è più di chilometri I contrafì^orti, presso e nel. verso della sinistra di Arpaia. svolgendosi in curve, vanno a metter capo di. hurno. ;. 5.. r impetto al. Arpaia. e quelli alla destra della stessa. Ta-. svolgendosi. ,. anche nel verso dello spartiacque corrispondente alla ramificazione del fiume Corvo e del Sabato^ chiudono, al. Monte Mauro ed. allo stesso Taburno, la. unitamente. famosa Conca Cau-. dina: nella quale Conca, chi attentamente guarda vede chia-. ramente r. alta antica origine del Clanio.. Da Arpaia. si. allunga. nel verso Est e si allarga nel verso Nord, sicché nella sua. estensione oggi comprende Airola, Buccino, Ronca, Montesar-. San 3Iartino, Cervinara, Rotondi, Paolisi ed Ar2Kiia, e comprende una superficie, non meno di 60 chilometri; attesocchè, tra San Martino e Montesarchio, vi è la distanza di cinque chilometri; e tra Moiano e San ciarlino medesimo, dodici chi-. chio,. lometri (1).. §. II.. Seguitando attentamente a guardare in questa conca scontrano due. (1). A. suo luogo. si ri. fatti.. si. farà conoscere che nellg,. detta valle. non ha potuto av-. venire una fazione di guerra governata e condotta da due Consoli; al dir di Ci-. cerone sanguinosa. Nella conca. gognoso, nella valle. SI. mantennero. contro. i. i. E. Caudina. il. gran. fatto:. ma. l'atto. umiliante e ver-. tanto più vergognoso, in quantocchè contro giustizia non. patti, imposti dal. Capitano sannita, dal Senato. Ciò fu imitato. rappresentanti della repuhlica Partenopea. ,. da Ee Ferdinando IV. ,. i!. quale non ratificò la capitolazione firmata dal conijuistatore Cardinale Ruffo..

(25) — Il. —. 11. primo che la conca stessa. stosi monti, tra. è. dominata. più eminenti: a Nord. i. chiusa da mae-. e. Taburno (1290),. il. 3Iontemauro (1180), Paratura (987): ad Est Montepizzone (755):. ad Ovest Monteniaineto (565) Il. e Montesaiccoli. (768).. secondo che la detta catena di monti trovasi interrotta. da due varchi, cioè quello per dove oggi passa Monte. Iscìero, tra. l'. Liceto e la collina Porreta e quello di presente rappre-. sentato dalla strada presso Arpaia.. Non non. si. può evitare né. fosse esistito. il l'. sospetto che in tempo assai remoto,. uno né. continuavano circuendo un. l'. altro varco, e che. i. monti. si. lago.. In queir epoca questo lago è probabile da prima scaricasse parte delle sue acque sfiorando le creste. più depresse della. catena di monti, ed altra parte filtrasse per entro nei ricettacoli interni, avvenendo quel. terreni. i. medesimo lavorio. delle. forze naturali già descritto per la conca beneventana, produ-. cendo in quella conca Caudina. minori proporzioni. che. A. medesimi. effetti,. benché con. poco a poco lentissimamente, è naturale. acque stesse rodessero. le. i. le dette creste e per le. pendici. corressero regolate solo dalla natura delle rocce e dalla irre-. golarità del suolo, e che appresso determinandosi, anche poco. a poco, gli alvei rispettivi,. temporaneamente. :. il. lago medesimo smaltisse l'acqua. Clanio quanto ^er quello dell' Isolerò con-. tanto pel verso del e. anche pel verso del Corvo e per. forse. quello del Sabato.. Ma. la degradazione dei. monti presso Monte Liceto. e la col-. lina Porreta essendo stata maggiore di quella presso Arpaja,. avvenne. che, dopo. un. certo tempo, lo specchio d'. bassandosi alla quota di livello (290) tutta passasse a nutrire. che. il. il. solo Isclero,. acqua ab-. acqua del lago,. 1'. non rimanendo. al. Clanio. solo alimento della circolazione sotterranea, e di quelle. acque provenienti dalle altre due valli di Avella. e di. Lauro. già menzionate.. l'. E da. notare pertanto. alveo. per effetto dei rapporti topografici. del. ,. tempo divenne quale. che. si. la. naturale. sistemazione del-. idrodinamici. ,. e. vede oggi nel discorrimento del-.

(26) ,. — r. Isolerò^. prima nella conca. 12 e. versa dell'antica del Clanio.. —. poi lungo la valle in via di-. Ed. è. qui da notare che. gilio nel secondo libro delle georgiche. questo antico fi.ume. e. non poco molesto agli Acerrani. ciò fa conoscere che nel. nazionale, se. il. ,. Vir-. turbinoso. qualifica. tempo in cui cantò. il. (1). nostro poeta. fiume non era nutrito dalle acque della conca. Caudina non pare cader dubbio fosse ancora ricco di acque per sorgenti alimentate da sotterranei ricettacoli; le genti, impoverite, oggi fanno. V antica direzione, per cui. si. quali sor-. appena vedere, nei Begi Lagni, svolgeva. suo letto.. il. § 12.. Come chiaramente le. si. può vedere, dalle carte topografiche,. varie ramificazioni dell' attuale Isclero mettono capo nelle del. falde. Tahurno presso. la. Fontana Brecce (500). presso. ;. Montesarchio (400); presso la Torà (270); presso Banchi (284);. San Martino, Trescine (282); Co)ìipari, Rotondo (250). Tali ramificazioni seguitando 1' andamento del suolo si raccol,. ,. gono, formando corpo di fiume nella conca alla quota di vello (260), ed attraversano stessa, Il. le. tra Monteliceto e la collina Porreta (220).. corso delle dette ramificazioni, computato dal luogo ove. acque adunate. non. il. li-. varco a Nord-Ovest della conca. è. meno. si. possono ritenere come. di chilometri 15,00; e quello. corpo. di fiumi. ,. computato dal luo-. go di sbocco, ad Est di Monteliceto rimpetto Porreta (220) Ferrovia (50) chilometri. air altro ov' è attraversato dalla. meno. 10,00; sicché non di 1 per 1000. ;. quella del Calore. di 25 chilometri corre con pendenza. condizione assai ,. ,. più favorevole. rispetto. notato nel libro più volte citato. ,. per. infiltrazioni e correnti a favore dell' interna circolazione.. (1). Talem dives erat Capila et vicina Vesevo Ora inge et vacuis Clanius non acquus Acerrii^.. a le.

(27) — §. Da quanto Che. 1.°. -. 13. 13.. è detto si raccoglie:. cupata dalle acque di un largo. acque sfioravano. creste dei. le. espandevano a valle per 2. Che con. °. profondo lago. e. monti. essere ocle. ;. quali. e si precipitavano, e si. pendici (1).. le. andare del tempo. 1'. dove veniva nutrito 3.°. ha dovuto. in origine la conca Caudina. formò. si. varco per. il. Glanio e quello dell' Isclero.. il. finalmente che. il. varco presso Monte Liceto e la col-. lina Parreta, raggiunta la quota di livello inferiore a quella di Arpaia,. V. Isclero tirò tutte a. siccando affatto. sé. varco Arpaia. il. acque del lago,. le. in quest' ultima fase. ,. Clanio, non restando che alcuni poveri ruscelli. quali. non sono. che. altro. mano. messi alla luce dalla. dell'. e. Lagni. i. che prima di. fiumicelli,. uomo. es,. al i. essere. scorrevano sotterra. ,. per l'antico letto del Clanio medesimo.. Dei detti lagni uno sarebbe quello designato col nome di. Lagno. Cicciano;. di. il. quale nella suddetta direzione. si. svolge. dalla quota (70).. §. 14.. Laonde non pare cader dubbio che rimanesse per lungo tempo paludoso. anche impraticabile, stato, in cui. i. e. Komani. il. in cui per il. fatto sta. si. (1). ,. si. riducesse nello. credettero abilitati a passarlo il. le. gli storici (2) e in quello. acque stesse alimentassero. ed insieme sotterraneamente. Oggi questa conca Caudina. è. non. Capitano Sannita aveva loro. come dicono. ben determinato alveo. corso dell' Isclero. fondo della conca. poi acquitrinoso, ed. quindi poco a poco. accorgendosi dell'insidie che tese (se. il. e. una regione. il. Glanio. ferace di ogni sorta di pro-. capace di miglioramenti per industrie diverse, precipuo fattore la gran copia di acqua, da cui per ogni verso è rigata.. dotti, e. (2). Vedi nota. (e). intorno alla battaglia delle Forche caudine..

(28) —. 14. —. pei veicoli interni, già menzionati. Il quale Isolerò pel. so-. pradetto varco va nel Volturno tra Bucenta e Limatola (45), e le acque che passavano pel luogo, ove trovasi Arpaja, essiccandosi del tutto, dettero luogo all'attuale via:. Per. considerazioni esposte tanto qui, quanto nel libro. le. mi pare che. citato. possa venire a queste conclusioni che. si. tutte le acque esistenti qui e colà nella distesa tra. turno ed. il. Sarno fossero. la necessaria. geologi e idrodinamici presi insieme,. i. Vol-. il. consequenza dei fatti. quali si svolgono prin-. cipalmente nella conca beneventana e in quella caudina.. § 15. Delle principali fonti e sorgenti che vengon fuori da' fianchi dei monti e da quelli delle colline, da prima è da notare quelle che si riscontrano nella Regione avellana^ ricono-. sciuta col nome: a). Fontana del monaco (500). Le Fontanelle (300). Fu-. saro (281).. Dipoi è da tener conto delle altre nella Regione di Scrino designati: 6). Miranda (375).. Orciuoli (323).. Appresso di quelle della Regione Vesuviana denominati: e). della. E. l'osto dell'acqua (23).. l'ora. (32).. Lagno. di. Fusaro di Schiava (34). Lagno. Nola (34).. finalmente delle altre nella Regione Sarnese: d) Santa Marina,. San Mauro^ Aerina. fella,. Palazzo. e della. Foce.. Da. tali sorgenti e fonti. adunque veniva alimentata quella. stupenda rete di acquedotti avanti accennata, venuta a noi attraverso tanti secoli, e che tento di mettere in vista, sem-. brandomi. di avere dati bastevoli a poterla raffigurare nelle. tre arterie principali che si. della estensione descritta; in. svolgono nei luoghi. una. delle. quali. opportuni. arterie. o. in. qualche sorgente testé indicata alla quota che ha la giusta relazione dinamica, coi. castelli. di distribuzione {ditndicula). ,. ha.

(29) —. 15. —. dovuto metter capo l'acquedotto che alimentava. castelli. i. medesimi. § 16.. Ora avendo con dati. monumenti già. di fatto e lapidei. di-. mostrato nell'altro mio lavoro, che gente più antica della. Komana. allacciarono, e quindi incanalarono. una parte. fonti del fiume Sarno, cioè quella designata col. nome. delle. la Foce;. passo a discorrere nonché degli acquedotti antichi, dei presenti, dei vestigi e dei tratti più o. meno lunghi che qui. e. colà si riscontrano, gli uni e gii altri componenti l'accen-. nata. rete.. Delle arterie principali due destra del Cìanio terza, partendo. Vesuvio. ,. e. aggiravano alla sinistra. da Serino per. le. propaggini settentrionali del. e. Carolino ed. si. i. a Baja. il. Carmignano. (le. due prime. fianchi e le radici del Tahurno:. il. nascono. arterie). primo trae la sua. origine dalla sorgente alla quota di livello (256) il. e. e la. ;. meridionale e settentrionale della collina che. Cuma Miseno presso-. si. partendo dalla regione del Tdburno. a settentrione di Napoli metteva capo a Pozzuoli. svolge. Il. ,. circa. ed. secondo all'altra (182). Questi due acquedotti scorrono fino ad un certo punto vi-. cini, Il. ma. con difi"erenza di. Carolino passando per. livello. 1'. acquedotto. *. ponti della. mette capo nella cascata della Kegia di Caserta, ed. Valle il. Car-. mignano stesso mette capo a Napoli.. Non abbiamo tichi acquedotti,. che notizie vaghe intorno al resto degli ani. quali han potuto. essere. compresi nella. ricostruzione del Carolino. Si legge nel giornale Napoli del. -1885 che: dagli antichi scrittori si aveva notizia di. un. ac-. qua nominata Giulia che da una lontana sorgente era condotta a Capua.. Riguardo al Carmignano,. (1). si. sa dal Colonnello Firrao (1). Eelazione intorno la conduttura delle acque a Napoli..

(30) ,. —. —. 16. N. E.. « che dal luogo detto la Catena. di Sani'. Agata. dei. Goti. a Maddaìoni non meno di 15 chilometri, nel 1859 procedeva ancora con tortuoso andamento, con deformitcà di luce fino. pendenza, come meglio. e di. primi costruttori avevano po-. i. tuto fare, per vantaggiarsi di un antico acquedotto, che dal Sannio conduceva all' antica Cuima, al presente regolato con. nuovi lavori. Cav. Abbate Felice chiaro e. e dal. e coverto ». reputato ingegnere napoletano (1) si rileva: « L'opera del Carmignano fu eseguita su di un piano as-. « nella terra. menare. acquedotto romano. d'. acque all'antica Capua. le. estremo superiore. quale innestavasi, dallo. uno spezzone. « con « a. il. un canale cavato. in. « sai economico, comecché consisteva. Il Carmignano presso di supero del Carolino. ,. aveva servito. clie. ».. Maddaìoni (47,30) riceve le acque perdendo sempreppiù di caduta da. Caserta, giunge a Licignano per alveo di terra lungo 20 chi-. Dopo Licignano segue il suo corso per poco più di un chilometro in acquedotto coperto, una parte del quale è. lometri.. scavato nel tufo vulcanico,. giunto nel luogo detto Casa. e,. deir acqua, si divide in due rami.. punto nel. Da 0'",. questo luogo. 78. inciso. in. Reale, al quale. una s'. immette lastra di. e. Tra. ,. all'. un varco di 0"* 14 per marmo, nel cosi detto Formale. s'. in. servizio. innestano. le. dei. acque alla maggior parte delle fontane.. le.. acque che sorgono all'infima quota (23) il. cittadini. tubolature che con-. le. alimentano. Arena ap-. per. conserve. ed in servizio della Città. ducono. Cario. innestano tanti formaletti per mezzo di cui. riempiono vasche. si. s'. A San. quota è (24,42).. i^ar^itore la. Sebeto (2) vi sono quelle della Bolla. le. quali. (Volla). che sarebbe altra arteria, benché di breve corso.. Da. questa trae origine l'acquedotto. dell' istesso. quale alimenta non piccola parte della città. (1). studi suU'acqufidotto Claudio 1864 ed aUro a ciò attenente. Indice Cau. Abbate. (2). bassa. Vedi nota {d) risguardante. le acfine. del Sebeto.. nome, di. il. Na-. — Napoli,.

(31) ,. —. —. 17. poli passando per gli antichi manufatti Cannolo e Purgatorio. ed oltre questi, altri manufatti entro la città stessa, accen-. nano ad una rete di acquedotti secondari in servizio della città.. Carletti nella Topografia. Il. Napoli. di. qui trascriverli, potendo. il. avendo. dintorni. e. indicato molti tratti dei cennati acquedotti,. mi astengo. di. curioso lettore ricorrere a quel. libro.. Intorno alla terza ed ultima arteria. gli scrittori. tutti. ,. che hanno trattato degli acquedotti che conducono. acque. le. e suoi dintorni, convengono che quello impropria-. a Napoli. mento detto. di Claudio Nerone, partiva dalle sorgenti Ac-. quaro-Pelosi (300), in quel di Scrino, e portava le acque a. Napoli ad Atella^ Pozzuoli, Baja, Miseno,. minuta descrizione dotto. mando. il. di questo. famoso. e. e. Cuma.. Ma. sulla. antichissimo acque-. lettore a riscontrare la relazione del. Tavo-. larlo Lettieri, fatta per ordine di Pietro di Toledo, ed il la-. voro. dell'. ingegnere Abate Cav. Felice, già citato, e di altri. più recenti ancora, che. si. occuparono in occasione dei pro-. getti per la condottura delle acque. Sarò contento a. mia volta. ho veduto ed esaminato. e studiato. di far conoscere ciò che. in varie occasioni, anche per ragioni di ufficio.. Parecchi tratti ho esaminato tra. vano fra Episcopia speco,. il. e. i. quali quelli che. Palma. Essi appartengono. al. si tro-. non breve. quale in vari punti fu messo a nudo ed in alcuni. altri rotto dai rovinosi torrenti che. Sarno di Santangelo. scendono dai monti di. e di Palma.. In un tratto tutto di mattoni a monte della vasca del canale regolato presso la Foce, ad si. un centinaio. di metri circa,. riscontrano ancora le incrostazioni prodotte dall' acqua, quando. scorreva nelV acquedotto. Avendole paragonate con quelle che. veggono nelle facce delle p)areti dei. Pompei i. {dividicula) già menzionati,. medesimi caratteri. che vi corrispondono. E. castelli. qui. il. fisici. i. di distribuzione. ,. si. in. mi sembra che avessero. Altri potrebbe esaminare se an-. caratteri cJdmici.. luogo di chiamare l'attenzione che, in eorrispon-.

(32) — denza. dell' intervallo. uno stabile designato. —. 18. dei due tratti sopranotati vi col. nome. vede. si. di Torricella, così scritto sulle. carte antiche (1) sulle recenti e sulle recentissime. Ciò no-. quanto che. tasi in. se. non. nufatto un' importanza storica. nome. riscontrato in questo. si fosse ,. non. sarehhe. si. ma-. ritenuto. il. benché avesse subito radicale trasformazione. antico,. per altre fabbriche aggiuntevi.. Seguitando è da osservare che tra pendi manufatti gliano cV Arco. ,. tanti vestigi di stu-. i. gli scrittori affermano. ,. che presso Pomi-. ma. sopra pilastri ed archi;. senta. il. ,. e. ingegnere Abate,. 1'. non ho. nelle escursioni fatte. ri-. hanno veduto. scontrato alcun vestigio. Lettieri e Carletti lo e descritto. lungo tratto. lo speco fosse stato elevato per. opera citata ne pre-. nell'. disegno.. Prima d'avvicinarsi a Napoli dispensava le sue acque a dritta e sinistra nei luoghi tra Palma e Nola.. Meno. speco già accennato. danne'ggiato si presenta lo. iponti rossi, del. quale per la sua importanza. piamente nella nota Entro Napoli. dicorre. si. ,. i. am-. e).. vicinanze. e nelle. si. riscontrano qua e là non. pochi di tali vestigi; ed un castello di distribuzione ha esistito nella. sua integrità, presso. il. monastero della Trinità,. dal quale partivano molte bocche derivatorie. Si vede internarsi in. Emanuele. torio. zuoli). (2).. uno. delle colline presso. il. Cav. Abate,. Zannoui Carta. (2). E. del. Eegno. si. struendo la ferrovia cumana.. di. Gajola.. Ed. Emmanuele. ,. nel. distrutta,. luogo ove. altra rinvenuta nel traforo dei. dotta relazione l'egregio Minervini,. N". ripartiva. Si. Napoli.. traversa la collina di Posillipo. Di questa diramazione. al. Poz-. divide in due. qui da prender nota di una diramazione non è guari. esisteva a destra del Corso Vittorio. Napoli. Corso Vit-. la falda orientale del colle di Posil-. di questi metteva capo alla. (1). il. e riapparire presso il traforo (Grotta di. In quel sito dice. rami uno dei quali per Tipo,. una. con poca ca-. ,. nuovi lavori.. rità archeologica distrutte in occasione di. come. si. si. è. si. sta. tram che. occupato. rileva dal giornale. il. in. che coat-. una. "P«7i^o^o di. 4 del 1883 e dal Corriere del Mattino dello stesso anno..

(33) — novellamente. —. dopo di aver attraversato. ,. mare sopra un ponte. il. 19. il. colle. passando. ;. canale, metteva capo a Nisida.. Lo vediamo, seguitando, attraversare. il. monte Olibano ed. andare a versare le sue acc[ue a Pozzuoli, e prima alimentare grandi serbatoi. Seguitava ora sotterra,. terra o sospeso fino a. Cuma. ora a fior di. Miseno e Baja.. e poi a. Questa meravigliosa opera durò utilmente, almeno per tratto che. giungeva a Napoli,. fin'. oltre la. metà del. XIII. Dopo quest' epoca o per terremoto o per per. tempo,. l'. incuria degli uomini. che conducevano. 24. ,. edacità del. mezzi. cessarono quei. acque. Portava 76,396 m.. le. l'. e.. il. secolo. d'. acqua in. ore.. §17.. Non. cade dubbio,. dalla rassegna fatta degli. acquedotti. e degli stupendi vestigi, eh' essi appartenessero ad unica opera. di allacciamento e di condottura a. acque che. si. menare. al loro destino le. osservano venir fuori in mille guise nell' esten-. sione descritta.. E. in prima è agevole lo scorgere nei tratti più. lunghi, più. meno. conservati che. si. o. meno. riscontrano qui e colà,. a varie distanze e varie direzioni, le fasi cui tale rete andò soggetta: poiché pare clie, parte di alcuni rami siano interamente scomparsi, per vetustà, comecché robustissimi e per la. mano dell'uomo. (1) parte. prima abbandonati, come non. più necessari, perché assottigliate o pure disperse. le. genti. a cui servizio l'acquedotto era stato costrutto, e quindi dimenticati, e appresso da studi, per allacciare le stesse fonti,. rinvenuti e ripristinati, furono consegnati ai moderni come. nuovi (2), e parte abbandonati dalle vene idriche per tur-. bamento geologico. Qualunque sia il presente. loro stato però. (1). Pomigliano d'Arco.. (2). Canale regolato di Sarno. Vedi. libro citato.. danno a divedere.

(34) — a chi con amore. forma di cui. i. e studio le. nostri. 20. —. cerchi. profonde tracce della. ,. antichissimi padri. valevano con. si. isquisita arte a condurre le acque secondo che richiedevano le loro civili condizioni,. che presentava. il. terreno,. vincendo innumerevoli. difficoltà,. non meno di quelle della materia. per la costruzione di tubi di grande capacità.. Le. descritte reliquie adunque, e gli acquedotti, esistenti. in servizio della presente generazione, presi insieme, a mio giudizio, appoggiato a ciò che ho avanti rassegnato, rappre-. sentano in tutta quella estensione. neva un sistema, una. sola opera. ,. la. idraulica. delle acque descritte in servizio della. popoli civilissimi predecessori del. gran. rete. che compo-. in. proporzione. maggior parte di quei. mondo romano..

(35) NOTE. Intorno a. (a). Overbeck nella sua opera su. ciò che scrive I.. Pom-. pei 1866.. «L'acqua. potabile era nell'antichità considerata di tanta importanza. « di quanto lo è. da. noi; anzi se. vogliamo, dalle costruzioni che. i. Romani. < facevano nei giganteschi acquedotti lunghi parecchie miglia per pro« curarsela,. dedui're. 1'. importaza che per. < credei^la ancora maggiore. Per. 1'. mano. € pel bucato la piovana per averla a. si. « impluvii nelle cisterne; quella per bere poi, « moti,. si. (l'. acqua) dovi-emo. soleva raccogliere per gli. benché in tempi più re-. cavasse dalle cisterne era più tardi di preferenza attinta alle. « sorgenti e questa spesso doveva venire. da luoghi lontani. Anche cosi. «avveniva in Pompei; giacché la Città stante « sopra. avea. essi. uso della famiglia, per la cucina, e. una. sua primitiva posizione. la. collina di lava aveva nell' antichità certamente pochissime. «sorgenti o fontane di acqua viva, delle quali sorgenti una molto no« tevole e pi-ofonda di 28 metri è stata trovata per. marmi. « cantina della così detta Casa dei. «quando anche. nell'antichità avesse avuto. e il. 1'. i. moderni scavi nella. acqua del fiume Sarno. suo corso vicino alla città. non sarebbe potuto senza grande fatica di pompe esservi introdotta « mentre che il trasportarvela in secchi ovvero in anfore (idrie) poteva < tutto al più servire per le case più vicine alle rive. Senza dubbio ha «. « perciò anche «. qua. Pompei neW. una conduttura. antichità posseduto. d". ac-. di che a tacere dei già suaccennati bagni e loro serbatoi d' acqua. « e castelli che sono ancor oggi visibili in non pochi luoghi della Città «. come. « pure. «. trivii;. altresì si. ne sono prova incontestabile. trovano nelle strade ed in quasi. ma. s'incontrano puranche. a abbellite. Certamente. <. mi. il. i detti. numerose fontane che non i. cantoni nei bivii e nei. in molte case ricche e. singolarmente. sistema degli acquedotti in Pompei, per guanto. sappia, è tuttavia inesplorato; e. < relazione tra. le. tutti. non ancora. acquedotti ed. i. si è riuscito. a vedere. la. meno. lo. diversi castelli, ed anche.

(36) — « Bbocco dell'acquedotto, « che alle pendici del <i. quale difficilmente dovrebbe cercarsi altrove. il. Vesuvio.. La conduttura interna. sotterranea. Egli è però d'altronde notevole. « conoscere €. —. 22. il. uno. due incavi per due tubi. È. in parecchi.. stati trovati. della città è stata. suddetti Castelli fanno. i. loro scopo dal contenere ciascuno. che sarebbero perfino. « in. e<l. palese che in questi o. doveva elevarsi fino all'altezza del piano supe-. di loro l'acqua. « riore per essere poscia, ricadendo nel secondo, condotta più oltre.. non mi pare poter essere dato con. « scopo di queste elevazioni locali. ma non. « curezza; «. qua sopra. «e. improbabile V ipotesi che con. Ma. pressione nei tubi.. « questi «. è. questi Castelli. si. possa addimostrarsi.. conduttura. Non v'ha dubbio che l'acqua i. i. acqua. 1'. io. le. mena. tuttavia. del vulcanismo, e che tro la distruggitrice. i. suoi pregi. tempo. non. mano dell'uomo,. il. vilipendio del. quedotti delle altre aiterie più o di allacciamenti,. il. pure chi guarda addentro,. un. ché l'arte. le. di. si. è. non. ravvisare parte. Claudio Nerone,. dalla. altri. ac-. disposto. quale gruppo benché contenuto in breve spazio vi. contempla una grande storia. libro aperto e scritto a. grandi caratteri,. in cui. e si. si. riflette. legge,. non-. vicende delle genti, che in questa regione lottarono prima. Roma;. e contro. tura, obbligati in questo caso a sostenere quel. accennato, necessario alla risoluzione si. scudo con-. nome che. meno importanti ad un ben. tra di loro e poi contro l'invadente. tempo. fa. di. gruppo stupendo, nel quale convergono provenienti. parte orientale, oltre del detto acquedotto. in. si. giu-. la. meteore, alle scosse. poterono essere. gli. ed. e delle. pure aggiunto di Taverna dei Ponti Rossi. E. come. massa. la. Napoli, dal. a Capodimonte.. dicano, d'aver resistito alle ingiurie del. ordine. Pom-. case di. Essa fa fede, a quanti la esaminano dappresso, e da intendenti. piccola di quel. se ciò. Ponti Rossi.. fabbrica detta Ponti Rossi lungo la strada che, presso. Reclusorio. non so. sia stata abbondante. ». Principe tra tante reliquie d'opera antica, sorge di. ac-. di questi acquedotti. quartieri e per quasi tutte. abbiamo perfino pruove che Risguardante. dell'. perciò dovrebbe francamente presupporsi che. « è stata distribuita per tutti. « pei ed. la. voluto indebolire la troppo forte caduta. abbiano portato delle vasche aperte ed. Castelli. (è). sia. Lo si-. l'el. le. forze della na-. luogo perchè come fu. problema idraulico, che. in quel. presentava agli ingegneri, ogni volta che fosse necessario prov-. vedere d'acqua potabile gli abitanti della contrada. Il. sito poi dei. Ponti Rossi è attraversato dalla suddetta strada, la quale,. dal luogo detto OttocalH secondo la detta carta, mette capo in rettifilo. proprio nel gruppo di manufatti sopradetto,. e. quindi. nella. direzione. della sua lunghezza, lo attraversa quasi perpendicolarmente: qui. si. al-. larga a forma di piazza, e poi all'altezza del tempietto alla Vergine dedicato, torce a sinistra con dolce. rampa,. e. dopo un tratto seguitando torce.

(37) — ma. ancora anche in rampa,. Capodimonte e. primo. Il. ha. si. sembra come diviso da archi. stenuti. a,. nel verso contrario a destra, e cosi fino a. oltre.. Questo gruppo, che storico,. —. 23. i-agione di in. chiamare stupendo monumento. due parti a e b che sono acquedotti so-. e pilastri.. ed è quello che. presenta alla vista di chi va a Capo-. si. dimonte, vien fuori dalla collina Englen posta di Capodimonte, ed è. che. corrisponde:. gli. il. il. op-. e s'interna nella collina. meglio conservato unitamente allo speco. quale secondo. calcolo. il. non può avere quota su-. periore (53,00).. secondo b alla distanza di circa 12 metri dal primo verso N. uscendo. Il. fuori dalla stessa collina Englen, divergendo dal primo, non seguita nei suoi vestigi. ma. si. come quello. testé designato. da. fino alla collina opposta. a,. arresta nel largo sopradetto nel verso meridionale della cappel-. luccia sopra menzionata.. Ed. è. da notare che quella parte che. si. vede. in. mezzo. come distaccata da quella che quedotto, designato a b e d verso la collina Englen; designato x, y,. mentre questo. z, è. è. ben conservato, dell'altro. x y. 2. suddetto largo,. al. collega coli' ac-. si. e. come ben. vedono. sì. i. si. vede,. soli vestigi,. leliquie preziose per l'archeologia!. Non. si. ha ragione. di sospettare. quota del primo acquedotto. Ed. è. lo. speco non abbia la medesima. da notare che per elevare questo speco a giusta quota. in origine. i. detti acquedotti. primo dei quali ordini oggi dale. Ciò si. È. che. a.. di livello. furono edificati con due ordini di archi, è interrato fino all'altezza del. vede nella parte dell'alveo che costeggia. il. piano stra-. la strada.. forse questo fatto sarebbe ancora sconosciuto, se la costruzione della. suddetta strada non avesse dato occasione a scoprirlo; giacché per dare corso alle piovane, che. si. raccolgono in quella valle,. dette. si. mano ad. opera necessaria a quella nuova sistemazione del luogo rompendo uno degli archi di ciascuno acquedotto appartenente all'ordine inferiore.. A prima giunta pare che due. soli. fossero gli acquedotti,. ma. chi guardi. attentamente in quella intricata compagine di ruderi anticbissimi vede. chiaramente esservene quattro; orienta'e,. i. quali,. come. fu detto,. dalla direzione. convergono in quel luogo, e poi accennano ciascuno a diverse. vìe nella parte occidentale. Infatti. mo della prima rampa. Da cosiffatto guasto è nondimeno tissima scoperta,. tempo. nel. strada sopraddetta fu tagliato e rotto. il. seguito. il. della quale pare che alcuno. certo non vi ha posto mente. Poiché. si. in cui. venne costrutta. la. primo acquedotto presso l'estrebene. non. di. una importan-. se ne sia addato,. è dato luogo, a. chiunque. glia di vedere alla stessa quota di livello tre spjcc/u' ben distinti,. i. il. e. vo-. quali.

(38) —. —. ii4. pare corrispondono a tre acquedotti differenti. direzione degli assi dei. la. quali accennano nel verso S.-O. e 0.. primo. 11. Non di. di essi spechi è largo 0,97 e s'a nella direzione e a filo del-. primo acquedotto,. l'asse del. non cade dubbio che a questo a[ipartenga.. e. del suddetto, giacché oltre. due spechi a destra. è così degli altri. avere larghezza varia rispetto al primo, cioè 0,™87, gli spechi cor-. rispondenti 2 e 3 sono convergenti tra loro con questo. diverge dal primo. ed. 1,. il. fatto distanti tra loro, essendo. metri due circa;. che quello segnato 2. speco. si. 1. vede costrutta con pietre. siccome in somiglianti casi. di cuneo,. secondo 2. il. Né sono gran. scosta dal. si. primo. si. ed è che. l'ilievo,. di tufo lavoi'ato a. malta e. gittati. Da quanto quanto sono stieri. che. forma volante. come meglio si può vedere. si. mostrano convergere. le luci degli. spechi menzionati:. ma. non. speco. là del terzo. il. quale asse risponde. dal primo. 3, distante. 1. circa m. 20,00.. più piena illustrazione dei manufatti di che é parola sopra, oltre. delle indagini fatte nella sua giacitura, sono. quanto 11. che sarà me-. è così,. l'acquedotto 4 rispetto agli altri tre sopra menzionali,. in. non pare che. sul luogo. in quel sito, fossero più di tre. ravvisarne altro rilevandolo dallu direzione divergente dell'asse del-. a destra e più in. A. misti. sulla. è detto, e. gli acquedotti. forma. suole praticare, dove che la fab-. brica delle altre due è a getto, cioè di piccole pietre o pietrisco alla. 1. terzo 3 metri quattro circa dal secondo 2.. il. Oltre a ciò è da notare altro fatto di non minore la volta dello. che. ,. terzo 3 converge con questo.. che. alle condizioni in. pi'imo acquedotto. si. si. da fare più. sottili. ricerche. trova ed alle intenzioni dell'arte.. presenta quasi nella sua integrità, salvo in quella. parte che interruppe la costruzione della strada sopra descritta.. Regolata è. la. costruzione dei non pochi archi e pilastri in quella valle,. secondo che oggi. Né. vi. si. può conoscere.. sai-ebbe nulla da osservare rispetto alle proporzioni. in quel luogo alla resistenza che doveva opporre: anzi a. forme armoniate ed eleganti e come seppero fare queir. in. dai. arte, e. gli. necessarie. me sembra. etruschi. sì. avere. provetti. che primi ad usarne, come è noto furono poi imitati. Romani.. L'altro acquedotto. b,. e sia. il. secondo o. il. molto a pensare tanto rispetto alla forma,. quarto. xy. s,. a b. e. in cui è costrutto,. d òk. ^oì. quanto. rispetto alla storia antica di quelle genti, e dell'archeologia che fa di-. stinguere in quell'opera la versi tempi. ,. mano. diversa che vi. ed a lunghi intervalli. Poiché. ,. si. è adoperata, in di-. come. fu detto questo ac-. quedotto, uscendo fuori dalle radiji della collina Englen, cou direzione. divergente stinte, la. si. arresta quasi in quel largo,. si. prima dalla collina Englen, corre. dell'alveo sopradetto, a, b, la citata cappella.. e,. ci,. compone fin. di. due. parti ben di-. presso alla sponda destra. protraendosi alquanto nei largo presso.

(39) —. 25. -. Esso è ben conservato nei suoi stupendi e ben robusti pilastri. La seconda. e volti.. parte. x y. z, ai contrario,. {a, b, e, à) viene appena accennata. da quelle poche reliquie le quali si rendono tanto più preziose e notevoli, quanto maggiore sarà, e più attenta sopra di essi l'applicazione dell'animo. Così sebbene in prima fanno cenno di avere l'acquedotto a metter capo nella collina di Capodimonte, pure. non. se. ne scorge traccia.. Si veggono altresì questi pochi vestigi, più specialmente quello desi-. gnato X si. y strapiombati trasformati. e. e guasti;. osservano, nella prima parte, a piombo e. contrario quelli che. al. a. ritti. b,. e,. come. d,. si. è. detto ben conservati.. Ma. attentamente guardando sulle. vede chiaro che esse appartennero. stesse,. al. comecché poche. reliquie, si. primitivo acquedotto, che in quel. ma forse per manco di proporzioni non potendo a strapotenti forze di cagioni ignote l'imase nella maggior parte grandemente danneggiato. luogo venne edificato: resistere. La ai. singolarità del luogo l'ispetto alla dinamica delle acque necessarie. bisogni della gente della contrada, portò che subitamente. paro sicché. seconda parte. la. affatto riedificata. Di. x. e. z venne restaurata,. superiori. si. determinarono. necessario,. al. desse ri-. ab,. e d,. maniera che quei costruttori tenendo più conto. risultamento della catastrofe che viva dalla ragione,. si. e l'altra. di. si. presentava. ai. loro. occhi. ,. del. che. adoperare proporzioni di gran lunga. donde, quei. pilastri robustissimi e archi soli-. dissimi.. Così è avvenuto che questa prima parte a b e, d, resistette, l'altra andò in rovina, per effetto delle stesse forze e del tempo, e coma. X, y,. pare, dalla poco appropriata riparazione.. Che tempo. fossa stato questo. acquedotto riedificato e restaurato nel medesimo. da tracce. rileva. si. visibilissime. Infatti. parte di questo acquedotto, che. stendo in un altro pilastro x,. come b'^. si. si. ma. una. reliquia della seconda. trova a lato del pilastro a. b,. consi-. modeste propoizioui, con in capo, vede ancora, porzioni degli archi che gli corrispondono m n. è d'avvertire. di. che nel ricostrurre quegli archi e quei robusti pilastri fu la faccia interna del pilastro a b una. compreso nella fabbrica verso. porzione del volto, cioè quello a destra n. Ora, o per forza lenta, o vio-. strapiombando a sinistra nei verso dell'asse delstaccò per circa m. 0,30, e lasciò la impronta della parte di volto che vi era stato fabbricato p q. lenta, questo pilastro. l'acquedotto,. Si vede. pradetto. si. ancora altra reliquia di pilastro. i»,. il. y,. che. quale anche esso è strapiombato. è. nel. il. compagno. verso. del so-. contrario di. quello a destra.. A. lato a questo. si. vede ritto altro. ammasso. di. muri. 4-. z',. collegati. 4.

(40) ,. —. —. 26. alla rinfusa tra di loro; nel quale. si. scorgono chiaramente. i. vestigi di. compagno a quello strapiombato a destra y. descritti vestigi non pare cader dubbio componessero. volto e dell'altro pilastro. Presi insieme. i. l'acquedotto che andava a metter capo, seguitando la direzione. Capodiraonte, e che fosse. nella già menzionata collina di. il. (4 4),. primo ac-. quedotto costrutto in quella valle dagli etruschi ingegneri.. Ancora non. da passare inosservato. è. a, b, e,. d, mentre. si. veggono. in ciascuna volta. che girano in capo a quei robusti pilastri; scontra che uno,. il. quale. si. onde sono. diversa maniera. la. prima parte,. costrutti quegli archi. Di fatti in quelli corrispondenti alla. due. ai*chi concentrici,. contrario non se ne. al. ri-. svolge in ciascuna volta, sui pilastri della. seconda parte x, y, z, se non. si. vuol tener conto di altro, la cui costru-. zione chiama a sé l'attenzione, in quanto che non seguita la ordinaria regola. Questo volto o arco, infatti,. svolge regolarmente dai pulvinari. si. con eguale grossezza, e poi immediatamente sopra. si. vede l'altro. fino a divenire zero presso. ì. co-. diminuendo. strutto con quest' artifizio, che dalla chiave la grossezza va. pulvinari, e che questa diminuzione avviene. proprio in quel luogo ove l'arte vuole che gli archi, se non più grossi,. debbano almeno essere. costrutti. quanto. chiave stessa.. la. messo in vista degli archeologi, degli ingegneri opere patrie questo. Ed. ecco ora. amatori delle. e degli. monumento etrusco-romano, per quanto mi. riu-. é. scito possibile.. (e). Intorno alla battaglia delle Forche caudine.. Intorno alla sanguinosa fazione che pare non cader dubbio fosse av-. venuta tra Sanniti e Romani, è ad osservare che non ha potuto avvenire nella valle Caudina,. dina.. 20,000 uomini. della. come vogliono. Col l'inforzo degli alleati. Conca. È. (socii). 1'. taluni,. però da badare se tra. vi sia stata. ma. nella. Conca Cau-. esercito consolare ascendeva a il. luogo della valle e quello. confusione nelle descrizioni. Al dire di Cicerone. e dello stesso Livio vi è stato. una sanguinosa. e feroce fazione di. guerra. presso Candio, che stava sulla ripa sinistra dell'attuale hclero.. Dei Romani, quelli che non furono gi'avemente feriti cercarono uno scampo fuggendo dalla banda di Capua, cioè per quella via da cui baldanzosi erano nveuti. Il. Capitano Sannita che, a come pare dal fatto. aveva studiato. il. luogo e costretto. il. a lui conveniva, preparò pure ai suoi. stesso,. fini. il. luogo dove. dai soccombenti probabilmente lo scampo, la valle di ostacoli presso lo sbocco prima,. mentre accadeva. quando. l'accolti. tutti. i. fuggiaschi. si. erano. chiuse cogli stessi mezzi l'entrata.. vano ogni tentativo. ai. da lunga mano. nemico a combattere. Come. si. si. in quello. che. sarebbe cercato. Caudina. Lo munì la battaglia, e poi,. in quella specie di burrone,. sa. dagli. stessi. storici,. romani per uscire da quel travaglio, perchè. i. fu. San-.

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