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https://archive.org/details/elementidellacalOOsoav
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ELEMENTI
DE L L A- C A L L
IG R A FI A
)
OSSIA
L’ARTE DI SCRIVER BENE
Con
ottoTavole
di.Esemplari
, per for-mar
facilmente i Caratteri di diversagrandezza
colie debite proporzioniFRANCESCO SCO A VE
C. R.
X
AD USO DELLE SCUOLE
D' ITALIA.IN VENEZIA
M, D, ccc, V
II.Nella StampeFÌà^G’RA7;iosi a S, Apollinare.
>
..
-1.
ELEMENTI
'fDELLA GALLIGRAFIA.
VP-,
IKTKODUZIONE.
T
JL/a
greca voce Calligrafia derivanne da calos (bello), e da grafo ('scrivo) ligni-fica scrivere con bel carattere•
Quest’arte è di nlaggiore importanza , e merita affai più conto, che
non
sembra farsenecomunemente.
Chiunque
scrive dee certo aver inani-mo
di farli intendere , e ciò senza fatica dei Leggitore: che certamentenon
èsen- za inurbanitàT
obbligar le persone a lo- gorarli la vlfta, e il cervello per indovi- nar le noftre scritture.Or un
talfinenon può
ottenerli,
quan- do
il caratterenon
lia chiaro permodo
,che polla leggerli facilmente •
Che
se oltre ad effer chiaro, e intelli- giblle, sarà ancor regolare, e ben formato, ciòdarà più risalto alle cose
medellme
chefi scrivono) e inviterà a leggerci con più diletto:
ornamento,
e vantaggio, che da niuna condizion di persone cdadisprezzarll.
'
A
^Ma
4
Ma
troppo è raro, c^e utso riesca sen^za. molto fiudio e molta fatica a scrivere con bei carattere
, tonando
non
fia a ciò avvezzato regolarmente dall’ età prima»Perciò un degli oggetti primarj della educazione si è , che tutti ì Fanciulli al bel carattere fieno addeftrati per
tempo
, e colle regole , che qui verremo espo-nendo
,Alcune
di quefte riguardano la prepa- razione allo Scrivere, altre io rtelTo atro , cioè la formazione de’ 'caratteri , la loro Connefiione, la diftanza proporzionata del- le lettere, deile parole delle linee ec.Dell’una, e dell’altra cosa tioi parlere-
mo
partitamente. ^ ,*'
CAPO
I.Della Preparazione
allo scrivere.ARTICOLO PRIMO.
Del
temperare laPenna.
formazione del bel carattere pri-
ma
di tutto è necelìario , che lapenna
Ila
buona
, e ben rempea'ata
.
% 5
Se
eha
dellaPenna.
La
penna è tanto migliore;
quanto
è più ro'tonda
, più liscia
, più trasparen- te, e più forre .
Le
prime due qualità f^n che pofTa tra le dira aggirarli più liberamente , se»condo
che chiede la formazione de’ di- verlì caratteri( al qual libéto movinfen- to è pure più opportuna quella eh’ è tratta dall’ ala finiflra
, else quella dell’
ala delira ) .• le altre due fan , che iìa
meno
soggetta o nel timperarla , o nell’usarla a spaccarli irregolarmente, oasPuTi--
tartì .
Modo
dì temperarla.Per
temperarla i- lì prende col polli- ce e l’indice dellamano
linistra il corpodella
penna,
e il tubo della medefima 11 appoggia pel lungo sulle eRrernha delle due dita seguentimedio,
ad annuiate.2,
Tenendo
nella deRra il temperino( Il qual dev' elìere ben affilato ), fi so- fìiene col pollice della
medefima
1’ eRre- mità del tubo, e fi recide la parte molle diqpeRa
eRremità con due taglj obbll-A
3 qui,
è
qui, l’uno fatto sulla pancia dellapenna, e raltro sul dolio.
3.
Col
filo del temperino fi fa.una
piccola itìclfione inmezzo
al taglio, for-mato
sui dolio della penna, e Infinuando nel tubo ilmanico
rotondo del temperi-no,
fi allunga quella incifione più. ome- no,
secondo che vuoili formare un, ca- rattere più omen
grande tenendo fer-mamente
il pollice dellamano
finillra alluogo ove vuolfi, terminare la fenditura.
4. Tagliando la penna sulla ^pancia , e dalle parti fi
forma
il becco , il qualdi poco deve oltrepalfare la fonditura an- zidetta
.
5. Introducendo nel tubo 1’ eftremità di u (balera penna
, fi airottlglia
un
po’il becco , e se ne taglia obbliquamente
la punta in maniera che laparte, la qua-
le scrivendo corrisponde al pollice j ri-
manga un
po’ più lunga , e più larga deiraltra : la larghezza totale poi della punta fi fa maggiore ominore,
secondo- chè dee servire adun
carattere più ome- no
grande.6
. Finalmente sopra al cavo , che for-ma
li becco , fi faun
altro cavo ,meno
profondo , e lungo del doppio , contor- nandoli
amendue
debitamente.AR-
7
ARTICOLO SECONDO.
Della positura del
Corpo
>X
yr> Scrittore, deve sedere al banco co-modamente
, e. tenerfi ritto sulla persona,
senza piegare nè a delira nè a finiftra
(*},
e Senza chinarG verso di elio , e molto appoggiarvi il petto > inchinando solamente la tefla. quanto è necelTarlo per vedere ciò ch’egli scrive*.Il banco dev’elTere di tale altezza, che rantibraccio, offia quella parte del brac- cio che è dal gomito in giù vi G appog- gi naturalmente..
L’antibraccio finiftro dee tutto posare sul banco, eccetto ,la punta del
gomito
che ne deve efler fuorij e la finiUrama- no
distesa dee tenere , e regolare la car-A. 4
(*) Alcuni consigliano che II corpo siten-r ga un po’inclinato alla sinistra , e appoggia- to al sinistro braccio;
ma
non riflettono chela punta della spalla sinistra con ciò viene ad essere rialzata, e che è facilissimo , che
i Fanciulli colla lunga abitudine ne contrag- ga poscia il difetto, e rimangano deformati
8
ta, la quale dev’ effer diritta, e perpeia- dicolare al petto,
non
porta obbliquamen- te,come
fi usa da alcuni.Deir
antibraccio dertro soloun
po’ più della metà dee posare sul banco ; lama- no
delira tenendo la penna colle tre di- ta, pollice , indice , emedio
dev’ edere sortenuca dall’ eftremità delle altre due sotto di lei ripiegate, senza che il pugiao tocchi la carta.Le gambe
devon edere rtese sotto al -Banco naturalmente> senza incrocicchiarfifuna
coll’altra.ARTICOLO TERZ O^
Del modo
di tenere laPenna.
X-/a
penna fi tiene,come
s’ è detto po- canzi, colle tre dita pollice , indice , emedio
.
Il dito
medio
la tiene alla deftra , ar- rivando fin verso il principio delmaggior
cavo.L’ Indice posa leggermente al disopia , rtendendofi fin verso 1’ unghia del dito
medio
.
Il pollice la tiene alla finifìr.i
, giugnen»
do fino all'unghia dell’indice»
Que-
9 Que(ìe f^e dira però non debbon toccarsi fra loro5
ma
dee reftare fra l’uno e l’aN tro un piccolo inrervalio, affinché lapen-
na fi poOa agirare più liberamente.Le
altre due dicarimarranno,come
giàsi è detto, piegate al di sotto della
ma- no,
e seperate dalle tre prime più ome- no
secondo la grandezza del carattere cbo vorrà farli •Non
fi terrà poi la penna nè troppo diritta, nè troppo coricata3ma
usciràsu- periormente fra la prima , e la seconda articolazione dell’ indice: e lamano
fi ter- rà sulla dirittura del braccio , piegandola- Soltanto alcun poco in fuori verso alia,defira , per dare più facilmente al carat- tere la pendenza che deve avere da
que-
lla parte.
CAPO
II.Dello Scrivere.
l^ue
specie di Caratteri fi usano dagl’' Italiani,
1’
uno
de’qualifi chiamaformato
0 posato^ o tondo, e i’ altro corsivo .Il primo ha
maggior
sodezza, e digni-tà
, e fi usa principalmente nelle scrirtu-»
r-e , che debbonfi o esporre al pubblico
A
5 o rre-10
o
presentare a Persone ragguardevoli , e che sogliono farfi conmaggior
diligenza,
e posatezza’f.
11 Secondo ha maggior libertà , e spe- ditezza
, € suol preferirà nelle scritture correnti
.
Noi incominceremo
dal primo , le re- gole del quale sono e più semplici, eme-
glio determinate.
ARTICOLO 'PRIMO.
Del
Carattereformato
.JPer
apprendere con facilità , e con re- gola quelloCarattere convieneprima eser- citarli nelle parti elementari , o radicali,
di cui ciascuna Lettera è compofta*
Parti
elementari delle Lettere.
Qiielde parti sono,
come
nelle Lettere di ilainpa, i punti, e le linee, dellequa-li altre son rette ed altre curve , altre grolle, ed altre sottili.
Le
linee sottili, che chiamanfi tratti , o fletti^ vengon formate da una sola del- le due punte delta penna; le linee groffe, ovvero ombreggiate, fi
formano
conamen-
due
I £
due. le- punte
, oflìa-; con.tutto IL largodel-
la, penna medefima •
.
Avvezzata alnuanto la
mano
a forma»re del tratti parte orizzontali, clic servo-
no
a tagliare il ^, e la/
j parte ascen-denti obbliquamente , e con alquanto di curvatura dalla fìniflra. alla delira ,
che
servonoaL
cominclamento delle lettere b, bi i, j)
^,
w
, «,p
,
r, /
,
parte- arcuati di sotto in su , e terminati In
un
punto ,, che, servono alla secondaparte, deir T) e al cominciainento dellase- conda parte deir», dell’
w
, e dell’h
: Cipalli a formar delle linee retteombreggia- te, che
comunemente
dìconf) aste, lequa-li da principio h facc’an sole j quindi ad
altre, fi uniscano, i tratti al di sopra > al- tre. fi facciano terminare al di sotto in
un
filetto arcuato j, altre da
un
filo arcuatofi incomincino superiormente} altreabbia-
no un
tratto al di sopra , eun
filo ar- cuato al di sottoj altre finalmente daun
filo arcuato incomincino al di sopra al di sotto finiscano.
Quefte
sei specie di alle vegganfi nella Tav, I- dispofte ordinata,»,mente
nella fila superiore..A
Dei?.I2,
Delle intere rettilìnee.
Da quede
prime parti elementari na- scono le sei lettere i, r-,», m,
t.
L’z
, è formato d’un’alia., che comin-cia con un tratto al di sopra , e termina
al di sotto in un filo arcuato.
La
prima parte deli’ r, è un’afta che eornlncia daun
tratto, la seconda è
un
filo arcuato, che comincia dalla metà dell’
afta ascendendo j e termina in un punto.
La
prima parte deli’ » è un’ afta,che
comincia daun
trattocome
quella dell’r, la secondi è un’ afta che comincia, e fini- iscs inun
filo arcuato-La
prima parte deli’ m> è fimilmeme' un’afta che comincia da un tratto^ come:quella deji’r, e dell’
»/
la seconda è un'afta, che comincia da ihi filo arcuato >
la terza è un’afta., che da un filo arcua-, to incomincia
, e finisce , corner- la. secon.- da dell’ »-
La- prima parte dell’», comincia- da,
um
tratto
, e finisce, in
un
filo arcuato,come
ì’ìj- la seconda è, un’ afta che finisce
im un
filo arcuato.II t fimilm-ente comincia
come
1’ l daun
tratto, e termina in un filo arcuato ,se
Se rtorr cKe è un po’ più alto deH’ij eti è tafrlfato alla delira da
un
tratto orriz- zontale.
Anche
la l è formatacome
ì'i da un’alla che comincia da un tratto , e fnlsce in un filo arcuato , colla sola differenzi che rafia del!’/ deve eOer doppia diquel-
la dell’/, e dev’ edere senza punto al di Sopra
.
La
prima parte dellah
parimente è un’ afta delia lunghezza dell’/, chemanca
però Irffeiiorriìeaie del filo arcuato: la se- conda parte è un’ affa cominciata , e fi-nita da
un
filo arcuato ,come
la secon»- da deir72.Delle Lettere carviliftee-.
Le
Lettere curvilinee nascono per la-più parte dai o, che è fatto a figura el- lìuica, oiTìa ovale.
.Nella Lettera o soglionfi dagli Scrit- tori diffinguere orto parti ; due sottili.,,
due grolle
, due crescenti , e due descre- scenti Tav. 1. in fondo }.
!• S’ incomincia in alto da un piccol filo quafi orizzontale
venendo
da delira a nnillra .Quello
filo s’^^ngr-plfa a poco a po- co2,
14
'-co scendendo obbllquamente- da; deftra aj Uniidra per
un
terzo incirca di tutta l’al- tezza* della Lettera , finché, la, linea om-- breggiatai abbia acquiftato tutto il. pienodella, larghezza deila.i penna.
Con
quello pieno di penna fi con-- tinua a scendere, per un. altro terzo all’incirca•
4« Si piega quindi gradatamente da fi-.
nlftra. verso la delira scendendo obbliqua-
mente
perun
altro terzo , e diminuendo- frattanto la groflezza, della, linea , finché torni al filetto-5. Si continua per pocojtratto II filet- to orizzontalmente
.
6. Cominciafi quindi a risalire' obbll-,
quamente
perun
terzo verso la delira in=-grolTando la linea a poco a poco , finché, giunga al suo pieno. *
7.
Con
quello pieno fi, continua perun
altro terzo all’ insù.
8. Finalmente fi torna a diminuir la grolTezza, apoco apoco, verso piegandoal- iafinillra, finchélapenna,vada ad.Incontrare
il filettoprimos,dacui avevaincominciato.
Quefle
parti debbon poi elTere formate Inmodo,
che fi corrispondano diametral-mente
, e fi allomiglino la i- colla 5., la, 2^ colia 5., la 5. colla 7., e la4. coll’ 8..La
La
Lettera o fi cava dall’ a comlnciari- do dalla metà della parte 8. , e continuan- do a fini/lra. fino al filetto della partey ^
che fi prolunga all’Insù fino all’altezza In- circa della parte
6
.L’
a
è comporta di un o, e d’ un’ artaj
terminante In filo arcuato.
Simile al £ è pure. Il corpodell’^, sen- fìonchè ha di più
un
occhio, il qual co- minclafi alla metà, della Lettera daun
fi- letto, che cresce a poco a poco salendo da finiftra a delira=
La
ar ècomporta dadue c-1’un
rovescio,
e raltrodiritto
, che ficombaclan nel mez- zodella loroconvellì.'à, confondendoliqui-
vi il pieno dell’
uno
con quel deli’ altro, Il d: fi forma da un c, e da un’ /, a
cui
manca
il tratto superiore.Il ^ è form.ico da un c,, e da’ un’arta^
discendente.
Il
p
è formato da un’ alladiscendente,
e da
un
c rovescio» ilqual comincialicon un filo arcuato dalia patte seconda dell’o, e fi continuaa
delira fino alla metà del-la parte 4-
1,1 b principia da un’/, e finisce in
un
c rovescio ascendente
La f
fi divide in tre parti : la primacomincia in aito
come
il <• , e con una pie-pìccola curviti scende per
un
terzo della:sua altezza obbìiquainente da delira a fi- nì'flra 3 la seconda continua per
un
altro terzo con un’afta rettilinea fimìle a quel-la delTr ; la terza scende per altrettanto ìncurvandoft al contrario della prima , e allargandoli un po’ più.
Al
prirrcìpio del-la seconda parte la
/
è pur tagliatada
un
tratto orizzontale,come
il t- Il J è formato dalla seconda, e terza:
parte deli’ /, cominciando da un tratto.
Jl g è compcfto da un r, e da
un
f.L’ yy
può
tòrmirfì dalia seconda parte deir e da un j t benché fi faccia an-cora in aiu-a mrniera»
La
ttècorrpofta dadue iine?serpentine orizzontali unite con unarem
cbbliqua .Le
tre Lettere che riiviangano, cioè'
.r
, aa,
^son
fatteanch’elle di lineeserpe:!,- gianti più facili ad inipararii dagli esein- piari, die a descriverli . Vedi’ la Tav. 1.E’ però da avvertire.
1.
Che
ilp
fi rncominc'a ancora daun J j e per la secouu.t parte invece di
un
c rovesciopuò
avere un’ e parimente- rovescio : il qualpuò
anche servire alla,seconda parte dell’ h.
z.
Che
il d' li comincia ancora daìU' parre seconda dell’ 0 , e fi continua gra-da.tar
17
datamente ffno a tutta la parte settima ; salendo poscia piu in alto, eincurvandolo superiormente da deftra a llnilìra, inma-
nTera però che la sua altezza fia
un
po’minore di quella dell’altro d.
3*
Che
oltre alla s corta- sopra indica- ta, vi ha pureun
s lunga , eguale in tutto alla f’i detrattone il taglio«.Dell'Altezza
,Pendenza
, eLarghezza
delie Lettere Minuscole»
Le
Lettere minuscole dividonfì Inquat- tro clafll.- I. Lettere dimezzo,
omedie:2- Lettere ascendenti : 3., Lettere discen- denti 4. Lettere ascendenti infieme , e discendenti•
Le
Lettere medie sonoquattordici , va- le a dire_ i, r,», m,
», 0, r,a,
e,x,
r, a;,, a cui s’ aggiunge anche il
r, benché ha
un
pò, piu alto .Vedi
la Tav. I.Le
Lettere ascendenti sono cinque , vale a dire /, c/, h, k.Le
Lettere discendenti sono altre cin-que,
cioèp,
q, j,^
, y.Le
Lettere ascendentiInheme
,e
di- scendenti son due , cioè la/
3 e la r >Varie Sono le proporzioni d' altezza di pendezza, e di larghezza, che a que-
lle Lettere soglion darli,dai diverfi Scrit- teci : quelle però che
sembrano
a un.tempo
fìelTo e, le più convenevoli , e le più. facili a praticarli son le seguenti.
1.
Che,
le. Lettere dimezzo
abbiano di altezza 8» gradi , olila otto larghezze di penna j le ascendenti , e le discendenti i6- gradi 5 le ascendenti inlieme , e di- scendenti 24. gradio,2.
Che
la pendenza delle Lettere dimezzo
lia di 3. gradi5 quella, delle,ascen»- denti , e delle discendenti di 6> gradi 3.quella delle as..cendentl inlieme, e discen»- dentl dì 9. gladi»
3.
Che
la larghezza, offia il vuotoIni terno della , e dell" 0 che servono di misura alle altre compofìe, di più parti,, lia di 4. gradi»
Sono
però,da eccettuarli i. law,
che è il doppia deir fi 2. l’x
, che è il.doppio del c 3 3. la
Z
y la cui serpenti- na inferiore, suol farli maggiore, di quat- tro gradi.Per
determinare i gradi delle Lette- re dimèzzo
li alza,una
perpendicolare jsu quella li segnano otto larghezze del- la penna che. vuolfii adoperare 3^ e con
i5>
quefia misura fj fa.
un
quadrato , o an- che semplicemente fi tiranodue
rette orizzontalli parellele fra loroVedi
laTav, L.
Sulla orizzontale superiore fi segnano
tre larghezze di penna , e colla quarta larghezza fi tira
una
rena obbliqua , che termini all’ angolo della, orizzontale infe- riore colla perpendicolare.
Quefia
retta avrà i richiefti otto gra- di d’ altezza, e tre di pendenza , e., for-merà r
afta dell’r, dell’», dell’w
, e di tutte le altre.Lettere dìmezzo
rettilinee 3avvertendo solo:
I. Clie l’afta deU’ì, e così pure tutte
le altre afte , che rerminan con un filo
arcuato,
devono
cominciare a piegarfi , e a diminuir di' groftezza alquanto prima digiunger all’angolo inferiore..
z.
Che
r afta del t dev’ eflere dì due gradi piu lunga , ed avere il taglio ali’altezza degli otto gradi.
Le
Lettere dimezzo
curvilinee devo-no
anch’efle avere la ftess’altezza , e pen- denza delle rettilinee .Per
determinare r altezza bafta , che fian comprese nelle- due parallele sopraccenate•Per
determinarla pendenza, a cagion d’ esempio dell’ 0 dee farfi che il pieno delle parti terza ,
e set-
20
e s&ttima fi confonda col pieno di due
afte rettilinee , che abbiano la pelidenza sopra descritta di tre gradi, e la dilUnza
di quattro. Veggafi 1’o in grande al fon- do della Tav- i.
L’ altezza
, e la pendenza delle Lette- re ascendenti e discendenti fi troverà fi- ciimente alio fìefib
modo
segnando \6.larghezze di penna sulla perpendicolare >
e
6
. sull’ orizzontale : avvertendo però che il corpo principale di quelle Lette- re,come
per esemplo II c diritto chefor-ma
ild
ed il il c rovescio cheforma
Il è ed il
p
ec.non
deve oltrepalTareT
altezza dì S. gradi»
Allo fiefio
modo
fi fiderà 1’ altezza , ela pendenza delle Lettere ascendenti in- Iteme, e discendenti., cioè della
fyt
del-la s
, segnando sulla perpendicolare 24;
larghezze di
penna,
e 9. sopra ['orizzon- tale, e facendo che la parte dimezzo
diamendue
fia uguale esattamente all’ alta deli’ r , fechè prolungata superiormenteeffa tagli 1’ orizzontale al
nono
grado , e prolungata inferiormente finisca all’ango-
golo dèlia perpendicolare coll’ orizzontale inferiore»Quanto
alia larghezza , condotta là^
prima afia dell’ n fi segnino sopra V oriz-
orizzontale inferiore quattro altre iir.
ghezze di penna
, e con quefto interval- lo fi tiri la seconda alla parallela alla
prima
.
Alla fieffa guisa nell’ o da
un
pienoall’ altro fi tiri una linea orizzontale pa- rallela alle due già dette
, che ne deter- ralnan 1’ altezza , e su quella lì seguinò quattro larghezze di' penna.
Guai
però seuno
Scrittore doveffe prendere ad ogni Lettera tutte quelle misure I Egli deve colf esercizio avvez- zarvi l’occhio, e lamano
, il che or di-remo
in qualmodo
agevolmente fi polla fare•Nuove Righe
per facilitare /’ uso delle dette proporzioni-si son formateesprelTamente alcune
Ri- ghe,
ove tali proporzioni sono già tutte determinareSiffatte
Righe
oltre alle linee oriz^Zontali difianti otro gradi una dall’ altra
,
hanno
pur delle linee oblique della gros- sezza(_*) Di questeRig^e sifafà usofin daprin- cipio in luogo de’libri rigati.
sezza d’un grado dlftantl 1’
una
dall’altra quattro gradi , e aventi la pendenza sopra descritta di tre gradi.Sottoporla
adunque una
di quelleRi- ghe
alla carta > su cui vuolfì scrivere,
balla temperare la penna alla misura de’
gradi segnati , o alla misura delle llefle linee obblique; indi per formar falleret- tilinee altro
non
dere farli , che 'scende- re colla penna lungo la direzione delle linee obblique 5 per formare le Lettere rettilinee, a cagion d’ esempio la » , ba- fla pure che le due alle fi formino lun-go
le due lin^e obblique, comprese 'fra le due orizzontali corrispondenti j e così pine ballerà 'che le Lettere curvilinee
come fo
fi racchiudano entro al medeli-'mo
«pazio, dal qualenon
uscirà che al-cun poco la
Zi
e aliai più il corpo delftn , e dell’ at, che 'equivalendo f
una
a due e f altra a due c , occuperanno due spazj.Non
è ‘neceflarlo il dire , che per le alle delle Lettere ascendenti, e discenden- denti sulle linee obblique converrà pren- dere il doppio, ed il triplo per le ascen- denti inlìeme, e discendenti.Tre
fi son fatte di quelleRighe
co-gl’ intervalli di diversa misura , doven- doli
X
icolniflci^
incofhiflCiSTé dalle Lettere in gran- de, e venirle quindi
diminuendo
'dima- no
inmano*
Facendo
uso di tale ajuto per alcuntempo,
l’occhio, e lamano
s’ avvezze- ranno poco a poco a tenere da se 1’ accen- nate proporzioni , e direzioni in manie- ra che di "quefto suflidionon
farà ,plù di meftieri.
^DeJla "distanza delle Lettere
, delle
^Parole, e delle Linee.
Xa
regola più generale , che tengonogli Scrittori, è di lasciar fra le Lettere
,
che terminan con afta rettilinea , e quel- le, che per afta rettilinea incominciano ,
la diftanza di 4. gradi olTu la larghezza di un’».
Tale
sarà la dillanza di ai^ ir^
in, , ìu
, ec.
La
diftanza delle Lettere j che inco- minciano, o finiscono per ovale , dev’
elTere
un
po minore in grazia del vuoto , che lascia 1’ ovaimedefimo
in cima e in fondo ; e per ordinario >quando
s’ incontrano
una
rettilinea ed un' ova-le,
come
ne, 'on , la diftanza fi riftringe a 3. gradi
,
quando
s’ incontrano due ovali,come
00, oc , la diftanza riducefi
•g du.e gradi
.
Lo
spazio fra r usae^^Itr^
parola Iquando
non v; faframmezzo
nè punto nè virgola nè apofcrofo , suol fidarli alla larghezza di tutto il corpo delfm:
quan-do
vi è^franpoftauna
virgola, oun
apo- ftrofo, fi tieneuna
diltanza maggiore , e più ancora di ixano inmanose
vi èpun- to e virgola, o vi son due punti , o v’è punto fermo , che indican le divìfioni delle parti del periodoj o de’ periodisres-
fi l’uno dall'altro.
La
diftanza dall’una all’altra lineanon
dovrebbemal
eOer minore di gradi , acciocché le Lettere discendenti della li-nea superiore
non
vengano a confonderli colle ascendenti della inferiore»Siccome
però quanto è più grande il carattere, tanto
maggiore
è la grandez- za de’ gradi , e per conseguenza la di- fìanza che elfl portano : così inun
ca- rattere aliai grande la difianza delle linee potrà farli an^hemeno
di i6. gra- di ,quando
però non vi fian Lettere ascendenti , e discendenti, che poflano incontrarfi . In
un
carattere piccolo all’oppoflo potrà recarli la diftanza fino al 24. gradi , cioè a tutta 1’ altezza dell’
f
3 ed anche a più inun
carattere pic-colilìlmo.
Deh
EUÌla
Comes
sione delle^Lettere,
’
h
Il connetter le Lettere
l/una
pii’ altra dà al carattere un’aria di franchezza , di regolarità, e di eleganza nfaggiore.Altre di tjuefte s’uniscono inferiormen- te,’ ed altre superiormente.
Tutte
le Lettere , che inferiormente fi-niscono in
un
filoarcuato, cioè i,», w.
»,
/, /,h,
c, e,X
.d
, con--- t 9 ^ ^ ^ • »
giungono
alla Lettera susseguente prolun-gando
lo fieflo filo arcuato.Anche
ilp
fipuò
unire in quellomo-
do
alla Lettera sulTeguente , facendo chela seconda sua parte in luogo d’
un
c fiaun’e polla al contrario , e allo lleflo
mo- do
fipuò
congiungere anche \'h.B’
da che ledi loro
Lettere
i gradi avvertire pero ,
Così congiunte nerbino fra di dillanza sopra indicati
.
per
conservare quella diflanza sattamente , se laprima
Letteracon
filo arcuato , e la seconda incomin- cia col tratto all’altezza di 8. gradi , co- piu e- terminarneijr,»,»», », v
^ s , ar,Z
,p
^jy yy
il filo arcuato fi congiungecol trat- to , cioè ledue
Lettere fi uniscono dal piede alla cima•Vegganfi
di ciò gliesem-B
pi%6
pi nelle prime tre linee della Tav. II. in ai, ir) in
,
ìm
, in ^as
^ ev ^ax
^uz
^ap
, eyi a- cui lì sono anche aggiunre pi^
he
^
per
mohi^re come p
ed lì unisca-no
alle Lettere seguenti, allorché soncom-
pofìe di un e rovescio.
Se
la seconda comincia da retta ascen- dente)come
h,
h
^ l, a cui lì ag-
giunga anche il t
, lì connettono anciV efle all’altezza di circa 8,gradi, cioè ver- so alla metà della lieflà retta ascendente ,
come può
vederfi nella quarta linea in^f, ib, ih, ik , cl.
Se
la seconda comincia da lìnea ova-le , fi congiunge all’ altezza di circa 5.
gradi,
come
fi vede nella quinta , e se- lla linea in ao, ec, ne y
ua
, ng^ eq y
ud
^ id.Molti Scrittori all’ altezza di soli 5.
'gradi
congiungono
anche tutte le Lette- re rettilinee, allargando il filo arcuato
,
e formandolo sempre eguale a quel- lo della prima parte dell!
u. Ma un
inconvenienre ne nasce , ed è che unen-
do
a quellomodo
ir, iir,nu
,nn
, ri,
in ,
nm
; rrn , ìm,mi
, ec« ìa connefao- ne viene anch’ ella a rappresentareun a
, il chenon
lascia di confonder sovente chi legge-Su-
^7
Superiormente , oflla di teda In teda congiungonfi ou, ve ^ or, vi, bi
,
e
dmi-
li
come
fi scorge nell’ ultima linea della Tavola sopraddetta.Usando
leRighe,
che abbiam descritto dinnanzi, per la connefllone delle Lettere rettilinee non s’ avrà a tener Ira una Let- tera e raltra che la deda dTtahza segna- ta già dalle linee obblique , là quale èap- punto di 4. gradi,come
debb’ edere : perla connefllone delle rettilinee colle ovali converrà ridringerfi di
un
grado : per laconnefllone delle ovali tra loro, ridringer-
fi di due gradi.
ARTICOLO SECONDO.
Delle Lettere Majptscoìe .
In
nluna cosa più variano gli Scritto-ri , che nella formazione delle Lettere Maiuscole
.
Per
ridurre ancorquede
a qualche re- golarità, noi abbiam cominciato nellaTa-
vola III. ad accennar quelle parti elemen-
tari, che in
un maggior numero
delleme-
defimehanno
luogo.La
prima indica la podzìone , e 1’andamento
dell’ ada nelle LettereS
,B
2, /,H,
-i8
/, H, K, A, N, M, .P, B, R,T,
F,D,L.
La
seconda tnoftra qual -effer debba laseconda ;parre del
K
^ epuò anche
servite alla seconda parte dell’2?-La
terza è 1’andamento
della parte superiore diT
,F
, e della inferiore diLa
quarta è la spirale del t7, che "pur giova alla seconda parte dell’H
, e dell’X
al cominciamento 'deirX
, dell’X
,del
G
j iC presa al contrario vale al co-minciamento
delLa
quinta è ilcominciamento di/,La
sedaè la parte superiore delP, che
è pur
comune
al JS, éd all’ 2?.Addeftrata la
.mano
a quelle ’parti .ele-mentari , nelle quali convien dapprima
esercitarli , riuscirà
men
difficile la forma- zione delle intere Lettere•'Noi de
abbiamo
dispòlle inmodo,
chepofla più agevolmente vederli ciò eh’ elle
han
di.comune,
onde la formazione dell’una
serva .di guida, e disoccorso alla for-mazione
dell’altre, che l’alTomigliano.Abbiamo
Jncominciato dall’S
, chela più semplice-
Viene
1’1
che ^se^rve ancora ;alla pri-/
ma
parte delle seguentiH
^K
yA
,N'y M.
, ,
^
Il
P
entra nella» compofizione dele. deir i?.
UT,
e laF non hanno
altra ditte-,renza», che il taglio il quale e propriosol- tando della,seconda.»
Ili laccio> in cui s’avvolge inferiormen- te l’afta del
D,
è comune, anche allaLy
alla
Z,
ed alUn C
rovescio e 1’ altro diritto for-mano
1’Xj
firnile alC
è puranche laseconda-parte- dell*
FT
i e- allo- ftelfo^mo- do
cominciafi la parte superiore dellL
,dell’
F
, e delcome
giàabbiamo
ac-cennato..
Finalmente. Il corpo dell T" ha di molta somiglianza a quello-dell
U;
Altezza
i € pendenZi^ delie Lettera:Majuscole .
L’'altezza delle Lettere M-ijuscole ge- neralmente debb’ edere
come
quella delle Minuscole, ascendenti-, cioè di i5. gradi .L’
T
però scende al di sotto quali al-tri 1(5^. gradi } e alcuni fan qualche po- co discendere anche
G
yK
yL,
fi..R'y
Z.
La.
%
^ i
JO
La
pendenza de!!’ afta nelle Majuscnfe deve pure edere firnile a quel!i delleMl-
Buscoleascendenti., fìcchè la parte
ombreg-
giata dell’ afta a cagion delTesempio deU’
/,
venga a confonderli con un’/.Le
Maiuscole , da cui fi comincia una scrittura o unnuovo Capo
della medeli-ma
, e che fichiamino
perciò iniziali^ ocapitali
, sogliono farli d’
una
grandezzamaggiore
, e comunemertte arrivano alme-
no
all’altezza di 24. gradi.Quefte
fi fanno anche per lo più amono
alzata, cioè senza posare le dica so-pra la carta, e s’intrecciano di varj lavo- ri, di cui
un
piccolo saggio noiabbiam
dato nella TavolaIV.
rimettendo circa leLettere piu compofte agli Autori, che di ciò trattano esprefiamente
.
Avvertiremo
soltanto, che per le
Ma-
iuscole a
mino
alzata fi usa diversa tem- peratura dipenna,
cioè le due punte del- lamedefima
fi fanno eguali, eacucissinie, per aver più sottili i filetti j e il tagliofi fa piu lungo dell’ordinario
, perchè al-
largandofi le due punte lasciano
un om-
breggiamento più forte, dove conviene.