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A' SUOI DISCEPOLI
DOMENICO MOGLIA
Già da gran tempo
ioaveva
inanimo
dipubblicare questa mia
piccola raccolta di soggetti architettonici eornamentali,
e di dedicarla a voi , senon come un esemplare onde
attingerenuova
istruzione,almeno come una compendiosa
lezione di fattoin
aggiunta
econferma
de"" precetti,che per
tantianni
io vivenni spiegando
nella scuola.Non
è mestieri, eh'' io dica a voii motivi
che ne tardarono
lapubblicazione;
a voi,che ben
co-noscete
le serieoccupazioni,
dalle quali fui sinora distratto, e lepiù
serie malattieche
diquando
inquando mi
travagliarono.Io
mi consolava
diquesto indugio
collasperanza
di arricchirequesta mia
collezione diqualche nuovo
lavoro, e di rendervelapiù
accettaalmeno per una maggiore
diligenza diesecuzione
e accuratezza dMntaglio:ma
ora eli''ella ècondotta
alsuo
termine,io
temo che per avventura
ellasembri
un**opera
fuor dipropo-
sito, e
produca T
effetto contrario a quello elisiomi proponeva.
Se
ior
avessidata
in lucequando generalmente dominava un
gusto più
ragionevole e castigato,qualche lode mi sarebbe
ve-nuta
dallo sforzochMo
avessi fattoper
conservarlod'ogni mio
potere.
Ma
orache V
arbitrio dellamoda
trovòmaniera
di ri-produrre
e far piacere leforme
bizzarre e capricciose diun gu-
sto,
non ha
guari,condannato
e deriso, iom'avrò
forse le beffeper questo
soloche tenace
de'principj consacratidalP
autorità e dalbuon senso non ho
piegato ilginocchio
innanzi aquesto
i-dolo
dissotterrato. Ionon mi
sentoné
forza,né
creditoper
lot- tare colla licenzache sempre più
vaguadagnando
terreno;ma
pubblicando
inquesta
circostanza imiei pocbi
e deboli lavori, voglio avere, senon
lode,almeno
il conforto dipoter
direcon
sicurezza,
che
di così fattoguasto
ione ho monde
lemani.
A me educato
alla scuola delbenemerito
cavaliere profes-sore
Giocondo
Albertolliben
si vorràperdonare non
solo ilnon
sapermi
dipartire dallo stileda
lui inspiratomi sin dallamia prima
giovinezza,ma
eziandio ilnon
poter tollerare losperpero
delle
sue
fatiche, l'insulto fatto alsuo nome,
econ
esso alla gloria italiana.Quando,
già èpiù
dimezzo
secolo, egliponeva
mano
si vigorosa aredimere
gliornamenti da
ogniavanzo
dicorruzione;
quando
veniva egli salutato e riverito in Itaha e fuoricome
il felice ristauratore delbuon
gusto inogni maniera
di decorare: chi gliavrebbe mai
dettoche,
lui vivo *, qui inMi- 4ano
sotto gli occhi suoitornerebbero
a mostrarsiimpunemente
tanti segni di redivivo
barocchismo non
solo nelle case private,ma
sindentro
al santuariomedesimo
delle arti?Che
nelle pri-vate case
molto vuol pur
concedersi al capriccio passeggiero dellamoda,
e alla libertà de'possessori5ma
nellepubbliche
aule di Brera, nelle solenni esposizioni il farmostra
dicorruzione
digu-
sto èuna
tacita ritrattazione dellesane
dottrine,che
ivisono
inspirate dai precetti e dagli
esempi.
Ed
è innome
della novità e del progresso,che
si cerca difar rivivere
ed apprezzare
il superlativo del bizzarro eV
eccesso del ridicolo^come
il Miliziaha
definito il barocco. Bella novità, in vero, ritornare servilmente sulleorme
del secolo passato, ri-chiamare
alla luce del giorno i logori avanzi delvecchio
lusso,restituire ai gabinetti gentili e alle sale grandiose gli arredi
gua-
sti e affumicati,
che
ilbuon gusto andò
giàconfinando
ne' ca-stelli diroccati e sui polverosi solai!
E almeno questo
deteriora-mento
delle arti avesse profittato agli artisti!Ma
sinora essoprofittò
più veramente
ai rigattieri,che vuotarono
imagazzini
di tutte le anticaglie,
che
vistavano ammonticate come un
in-gombro
passivo; profittò ai forestieri,che
ciregalarono
lamoda,
e ce
ne mandano
agran prezzo
gli esemplari. Agli artistinon
Giocondo Albcrlolli nacque i.i Bedano, terra del Luganese, il 24 l"ylio dell'anno i-]l^2.
altro
rimase che
di copiarli servilmente, o,che
è peggio, di rac- conciarli.Che
se alcuni,prostituendo T ingegno
alle stravaganzede"*
committenti
, trasseroqualche
lucro dalla lorobassa
condi-scendenza, non giunsero però
aconseguire neppure
la trista gloria delmale. Siccome
quiper una
tradizione e quasi privilegio nazionale serbasisempre alcun che
dibuono anche
nei travia-menti,
i nostri arteficio non possono o non ardiscono andar
tant"'oltre nei capricci dissennati della
moda,
e perciòrimangono
di
buon
tratto inferiori agli stranieri5 e in tal guisa rinunziatavolontariamente
lasupremazia che
averpotevano
nelbuon
gusto,non sanno neppure
rivendicarsi lasupremazia
nelgusto
cattivo.Il
che succede anche per
un**altra ragione; conciossiachè avvisatida un intimo senso
della falsità delgenere per
loro adottato,non pongono
in esso tutta la forzadelF ingegno
; econoscendo che ninna
veralode può
loro venire,misurano Y opera
algua- dagno,
contenti dimettere
a profitto ilpresente senza
pensierodeir
avvenire: nelche ognun vede quanto
vi sia di nobile e ge-neroso.
Né
si dicaper avventura che
inquesta
fusione dibene
edi
male
la parte riprovevole siada
tenerecome una
transitoriaconcessione
allamoda, mentre
la parte ragionevole e sensata stasempre come una
protestacontro T
intiera corruzione. Oltreche ninna
transazionepuò mai
esistere tradue
cose contrarie,questo
amalgama
indigestoproduce
air incontro il tristissimo effetto direndere più
sensibile e piccante la contraddizione.Non
è ellaquesta
la disgustosasensazione che
siprova entrando
inuna
sala di
buono
stile architettonico, eveggendola
sparsa e ripiena di arredistranamente
bizzarri ebarocchi? Le
linee semplici e gentili della costruzione edecorazione non fanno
esseT accusa
di quegli oggetti appiccaticci di
uno
stile si diverso eripugnante?
Che
seun accordo
èpur sempre
necessario tra la costruzione e gliornamenti, ne conseguita
ilbisogno
diconformare queste due
cosead un medesimo
spirito dicomposizione: quando pure non
sipretenda
di assoggettare allamoda anche
lapiù
stabilee severa delle arti, PArchitettura.
Al qual passo estremo
cicon-
durrebbe
lasmania
insaziabile di variare, se la saviezza delGoverno non
avessefondate
delleAccademie
e stabilito delle appositecommissioni per impedire
ogni esterioredeviamento
dalbuono
stile.Sia
pure
ingenitoall'uomo
il desiderio di variare; siapur
esso il principalmotore
delle arti,T elemento fecondo
della loroattività;
abbiam
noi mestieri di ricorreread un genere depravato
e ridicoloper
soddisfare aquesto continuo bisogno
delnostro cuore? Non abbiam
noiun campo
inesauribile di varietà nelleopere
deipopoli
antichi emoderni, che
salirono a tantafama
nelle scienze e nelle arti liberali?
Quanti
arredied
utensili atti a^li usi diversi della vitanon
cisomministrano
le infinite rac-colte di antichità egiziane, etrusche,
greche
eromane? Quanto
partito
per
ladecorazione
degliintemi appartamenti non
sipo-
trebbe
cavare tuttavia dallo stilebramantesco, che
èpur nostro
italiano?Senza
qui allegareV
insigne collezione diornamenti
antichi e
moderni
già ingran
partepubblicata con
giudiziosacura
dalmio
illustre collega professoreFerdinando AlbertoUi
,
la sola
Certosa
di Pavia, illustratacon gusto
e sapere dai fra- telli professori Durelli cene porge
talcopia da
sopraffare lapiù
fertile fantasia.
Che
sead
alcuni impazientisembrassero
questicampi
già sì mietutida non
potervipiù
spigolarealcuna
pre- ziosa novità, quanti altrinon
cene restano appena
tocchi e sfiorati e quasi verginiancora? Voglio
dire le architetture bizan- tina, gotica, saracinescanon
solo,ma
eziandio la chinese,Tin-
dostanica e la
messicana: che
di tuttequeste abbiamo per opera
d' insigni artefici esaltissime tavole e descrizioni.
In mezzo
a sìdoviziosa
copia
di studjperchè vorremo
noi insterilirci, e direi quasi insultare alla coltura de'nostritempi
col ritornaread una maniera
didecorazione
tutta fantastica e stravagante?La quale smania,
senon
è atempo
frenata,potrebbe
arrivare alsegno da
farci disprezzare
quanto formò
sinora la nostra gloria in facciaalle altre nazioni.
A
farcitemere una
simile vergogna, basti os-servare a
qual termine
sia giunta tra quelli,che
noipigliamo
a maestri. Citeròun
fatto recentissimo; il lettorene
caverà laconseguenza. Non sono ancor
tre mesi,che un
celebre scrittorefrancese,
pieno
di spirito epovero
dibuon
senso, viaggiava inItalia
per
dirne ilbene
e ilmale che
gli veniva in capo.Era
in
Firenze
e fucondotto
nello studio diun
pittore ivitenuto
a ragione tra i pii^i valenti.
uChe
vene pare
di questoquadro?
'^gli
dimandò un amico, mostrandogli V
opera, a cuiT
arteficedava
alloraT ultima mano.
IlFrancese levando un poco
le spalle estringendo
lelabbra
in aria di disgusto : "Non mi piace
punto,rispose^ è nel cattivo gusto di Raffaello. ^.
Questo
insigne viag-giatore
aveva
già scrittipiù
articoli sullo stato delle arti italiane;con
quali principj,ne
giudichi il lettore.Io so
bene che
la ragione cirichiamerà
tostoo
tardida queste
stranezze,ed ho
fiducia,che
freddato il bollore dellamoda
forestiera noitorneremo
felicemente alla saviezza degli antichi e imprescrittibili principj delvero
bello :ma
intanto ciresterà la
vergogna
di avere errato siturpemente
5 e iltempo che
i nostri arteficiavranno
gittatoseguendo
il cattivogusto
sarà stato
perduto
affattoper
lebuone
arti eper
la gloria italiana.Io
preveggo che queste mie
parole, lungi dal procacciaremaggiore
spaccio aquesta mia
operetta,m'
attireranno forse la derisione di quelliche sentiranno
d' esserecomplici
di siffatta lesione albuono
stile dell'ornato
architettonico.Ma
io troveròun compenso più
dolce nella lusinga di avereadempiuto ad un mio
dovere, e nella certezza di appartenere, senon per
merito,almeno per fermezza
di carattere aquel
ceto di artisti cosi ita-liani
che
forestieri, i quali sidiedero
lamano per
opporsi,quanto
era
da
loro, alladepravazione
delbuon
gusto.NOVEMBRE. MUCCCXXXVIII.
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INDICE DELLE TAVOLE
TAVOLE
Frontlspicio.
N.° I. Vaso per caffè, disegnalo per li nobili signori conte Gio^'anni Ballista e
D.
Alessandro fratelli Passalacqua di Conio.)) 2. Vaso per latte, disegnato per gli stessi nobili coni/nillenti del Vaso precedente,
» 3. Zacclieriera stata esegnila in argento dal cesellatore Desiderio Cesari in Milano per gli slessi nobili coniìniltenti dei Fasi precedenli.
» 4' Vaso eseguilo in bronzo dorato nella fabbrica Manfredini in 31ilaiio
per il nobile signor
D.
Giovanni Pecis. Tanto il bassorilievo rap- presentante il baccanale, cpianto ilBacco bambino
sdrajato al dis-sopra del Taso, sono scolpiti in avorio:
opem
del secolo XJ^ li.Attualniente nella Biblioteca Ambrosiana.
>; 5. Faso eseguito in bronzo nella fabbrica
Thomas
in Milano per il no-bile signor conte Cristoforo Sola. Il piedestallo era diggiù eseguito con disegno e modello dell' egregio scultore Giuseppe Arrigoni. Il
medesimo
ha modellalo anche il Faso, del cpiale se ne sono eseguilidue variandovi il bassorilievo del baccanale.
n 6. Faso disegnato per lo stesso nobile committente del Faso precedente.
H y. Cocco, ridotto
ad
uso di Zuccheriera.» 8.
Tazza da
brodo, stata eseguita in argento doratoda
Desiderio Ce- sari in Milano pel nobile signor conte Arclnnto.» g. Solloco])pa della
Tazza da
brodo rappresentata nella tavola prece- dente.» IO. Zuccheriera disegnata per lo stesso nobile signor conte Giuseppe Ar- clnnto.
» II.
Comodino da
notte eseguilo pel nobile signorD.
LuigiDe
Cristoforis di Milano.» 12. Tripode dedicato a Fenere,
da
eseguirsi in metallo.» i3. Tripode dedicato a Giove,
da
eseguirsi in metallo.» i4« Tavolo eseguito per S. E, il signor conte Giberto Borromeo in Milano.
» i5. Bappresentazione del mosaico incastrato nella superfcie del Tavolo pre- cedente.
» i6. Altro Tavolo rotondo.
» 17. Altri Tavoli
come
i precedenti.» 18. Candelabro portante dieci candele.
» 19. Lucerna volgarmente della Afgan.
)) 20. Specchio movibile da eseguirsi in legno e bronzo doralo.
» 21. Caminiera per gabinetto
da
eseguirsi in legno e bronzo dorato.» 22. Cassettone per biancheria.
TAVOLE
N.° 23. Seggiole a braccìuoli: del disegno colle chimere lionine nefurono ese- giiife sei per la nobile signora contessa vedova Sola nata
Meda
in Milano.)) 24. Canaf)è.
)) 23. Letto dedicato a Venere
da
eseguirsi in legno e bronzo dorato.)) 26. Lacunare dipinto a chiaroscuro
da
Aristoinene Ghislandi inuna
delle sale terrene nella lilla in Osnago del nobile signor cavaliere PaoloDe
Capitani vice-presidente del Censimento del regnoLombardo-Fé^
neto, e presidente della Commissione liquidatiice del debito pubblico,
» 27. Decorazione di quattro porte di
una
sala dell' appartamento terreno del nobile signor barone Giovanni Cozzi in 3Iilano.)) 28.
Monumento
che serve anche di Stufa, collocato fra mezzo adue
delle quattro porte accennate nella tavola precedente. Sì le dette porte, che questa Stufa sono eseguite con maestria dallo stuccatore Diego Marielloni.
» 20.
Camino
eseguito inmarmo
di Carrara per il predetto nobile signor barone Giovanni Cozzi.j) 3o. Decorazione interna del Kaffeeliaus nel giardino dello stesso nobile sig/ior barone Giovanni Cozzi.
» 3 I. Spaccato per il lungo del precedente Kaffeehaus.
w 32. Spaccato trasversale del precedente Kaffeeliaus. {Parete della porta d' ingresso).
» 33. Tre fregi eseguibili specialmente in ricamo.
» 34.
Camino
dedicato a Giove cogli attributi delle divinità maggiori.» 35. Dettaglio del precedente camino.
» 36. Decorazione esterna della bottega d'orivolajo, altra volta Mojana, in oggi Negri, dirimpetto alfianco settentrionale del
Duomo
di Milano,» 37.
Monumento
inmarmo
bianco, eretto nelll. R. Liceo di s. Alessan- dro in Milano.» 38.
Monumento
dimarmo
bianco, eretto pure nelVL
R. Liceo suddetto.M 39. Mitra slata eseguita per
Sua
Ein. Rev. Carlo Gaetano conte di Gais- ruck cardinale-arcivescovo di Milano.)> 40. Disegno di due Pulpiti intagliali
da
Giuseppe Jrrigoni, Giovanni Car-tella e Carlo Ripamonti in Milano per la magnifica chiesa prepo-
siturale di Gorgonzola, provincia di Milano.
)) 41. So/fitta inferiore e superiore dei Pulpiti precedenti.
M 42. Tre fregi; i due piti piccoli dei quali sono stati cesellati in lastra di
rame
dorata da Martino e Giovanni padre e figlio Ubicini inMi-
lano, per la già accennata chiesa di Gorgonzola.
» 43. Disegno di due
Lampade
cesellate in lastra d'argento dai jìredettipadree fglio Ubicini per la cappella di santa
Maria
Beltrade in Milano.» 44. Altre
Lampade.
)) 15. Altra
Lampada
piìi ricca a sette lucignoli.» '|6. Candeliere per
un
altare maggiore.TAVOLE
N.° 47. Disegno di sei Candelieri eseguiti nella fabbrica di Pier Luigi
Tho- mas
in Milano perV
altare maggiore dell'insigne basilica di s.Gau-
denzio in Novara.» 48* Crocifisso eseguito in bronzo dorato nella stessafabbrìca e per lo stesso altare accennato nella tavola precedente.
» 49- Pianta del progetto di
una
chiesa con tre altari, ordinato all'autoreda
S. A. I. la Serenissima Arciduchessa Viceregina del regnoLom-
bardo-Veneto.
» 5o. Facciata della chiesa accennata nella precedente pianta.
)) 5i. Fianco della chiesa precedente.
» 52. Spaccato pel traverso della precedente chiesa.
)) 53. Pianta d' altro progetto di
una
chiesa con tre altari, di carattere go- tico, stato parimente ordinato ali autoreda
S. A. /. la Serenissi/na Arciduchessa Viceregina del regnoLombardo-
Veneto.)) 54. Facciata della pianta della chiesa gotica precedente.
w 55. Fianco della precedente chiesa gotica.
« 56. Spaccato pel traverso della precedente chiesa gotica.
MILANO, TIPOGRAFIA DEL DOTTORE GIULIO TERRARIO MDCCCXWVIll.
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