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Sardegna – Pag. 5 28 febbraio 2007

UN ELICOTTERO COMPLETA LELIMINAZIONE DELLELETTRODOTTO CHE ATTRAVERSAVA LO STAGNO DENTRO IL PARCO

Via i tralicci da Molentargius

IL POETTO NELLAREA PROTETTA?SORU: CI POSSIAMO PENSARE

CAGLIARI. Come un uccello preistorico l’elicottero Aircrane S-64 pare posarsi sulle nove tonnellate di traliccio dell’alta tensione, a Molentargius, con la delicatezza di un predatore. Poi l’aggancio e via in volo.

«Beh, ora non sarà più possibile dire che ci vuole tempo per eliminare gli elettrodotti», commenta il ministro Alfonso Pecoraro Scanio. In cima al colle di Monte Urpinu, a Cagliari, in viale Europa, il responsabile dell’Ambiente scruta con binocolo l’elicottero che ha appena agganciato la punta del traliccio. E il ministro osserva l’Aircrane S-64 che trasporta le nove tonnellate d’acciaio in un’area apposita di Is Arenas, nel parco di Molentargius. «Ora quel materiale potrebbe essere riciclato», continua il leader dei Verdi che siede nel governo Prodi. A fianco il governatore della Sardegna Renato Soru guarda soddisfatto.

Più tardi nella sede dei Saliscelti, dove risiede la direzione del parco, al simposio su Molentargius il presidente della Regione preciserà che la «liberazione» dello stagno dai tralicci non è una piccola cosa ma «un fatto molto sentito, a suo tempo anche la Regione aveva tentato di toglierli, ma non c’era riuscita perchè non proprietaria dell’area». Di fronte al ministro sono stati prelevati due degli ultimi quattro tralicci rimasti. «La Terna, la società che gestisce le reti elettriche, aveva promesso che li avrebbe tolti in tempi rapidi - continuerà Soru, rivolgendosi a Flavio Cattaneo, l’amministratore delegato di Terna - in verità non ci avevo creduto. Ma i tempi sono stati mantenuti».

Dalla cima di Monte Urpinu lo vista abbraccia tutta l’area umida di Molentargius: lo stagno, la lingua di terra (centoventi ettari) di Is Arenas, gli specchi delle saline e il Poetto. Un’area che, inizialmente, doveva essere tutta interna al parco. Poi, dieci anni fa, su richiesta di Cagliari (guidata allora da Mariano Delogu, oggi senatore di An), il Poetto venne stralciato dal perimetro dell’area protetta. «Perchè all’interno c’era anche tutta la parte urbana», spiega il sindaco Emilio Floris: «Allora ero consigliere regionale». Ma Graziano Milia, presidente della Provincia di Cagliari, indicando la spiaggia precisa che

«oggi più di ieri sarebbe importante includere anche il Poetto nel parco: coi mutamente climatici e l’aumento del livello del mare è importante una gestione unitaria del tutto».

Soru guarda lo stagno e riflette: «Ci si può pensare». Ma dopo il ripristino del paesaggio, come aiutare lo sviluppo dell’area? «Innanzi tutto - commenta il presidente della Regione

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- bisognerebbe fare un progetto e vede (indica is Arenas - ndr) le sembra che vi siano i segni di un progetto?». Bisognerebbe intercettare finanziamenti europei e non solo: che cosa può fare la Regione? «Interverremo e inseriremo Molentargius nella nostra programmazione». E le saline e la ripresa dell’industria del sale? «Entro pochi giorni - continua Soru - tutti gli immobili delle saline passeranno alla Regione (per il momento è del governo dell’isola solo il Saliscelti e pochi magazzini, ma mancano all’appello almeno altri dieci grandi edifici - ndr) e questo sbloccherà tutto». Attualmente, infatti, le saline non sono ancora passate alla Regione in quanto quest’ultima non ha firmato la cessione proposta dai Monopoli perché vuole anche il patrimonio immobiliare. «Ma è questione di giorni e tutto passerà a noi».

Via i tralicci quindi. «Energia e ambiente possono andare d’accordo?», si domanderà poco dopo, ai Saliscelti, il governatore della Sardegna. «Sì, assolutamente - continuerà - la difesa del paesaggio può e deve andare di pari passo con lo sviluppo delle energie alternative. Quanto fatto a Molentargius è un passo importante». La Regione, inoltre,

«vuole non solo tenere fede al protocollo di Kyoto, ma andare decisamente oltre». La Sardegna, insomma, si candida «ufficialmente a produrre 50 Megawatt di potenza dal solare sui 100 Mw previsti in ambito nazionale sul fronte del solare termodinamico». E questo, preciserà il presidente Soru, «grazie ai progetti del Crs4 sviluppati nel parco scientifico di Polaris, a Pula, e alla piana di Ottana che diventerà il luogo di produzione iniziale». E su Monte Urpinu l’elicottero, fatta la sua performance, vola via col secondo traliccio del momento. Un mostro-uccello buono, che disinquina.

Roberto Paracchini

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