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Crisi: Emilia Romagna chiude 2012 con Pil al -2,2%, per effetto anche del sisma

Bologna, 8 apr. - (Adnkronos) - Recessione senza tregua. Questo, in estrema sintesi, il messaggio che emerge dal rapporto congiunturale sul quarto trimestre 2012 presentato oggi a Bologna da Confindustria e Unioncamere Emilia Romagna e da Intesa Sanpaolo che vede l'economia regionale chiudere l'anno con un Pil in calo del 2,2%. "Si tratta di una flessione superiore, per la prima volta, a quella nazionale - rimarca il presidente regionale di Unioncamere Emilia Romagna, Carlo Alberto Roncarati - su cui pesa anche l'effetto del terremoto" del maggio scorso che ha colpito zone di eccellenze industriali come il biomedicale e la ceramica. Due settori, questi, che hanno storicamente una forte propensione all'export e che hanno dunque contribuito alla frenata delle vendite oltre confine.

Stentano dunque anche le esportazioni, da sempre traino dell'economia emiliano-romagnola che erano aumentate dl 13% nel 2011, ma nel 2012 si sono fermate ad un +3,1%. E se diminuisce il numero delle imprese esportatrici, a preoccupare sono in particolare il calo del 15,5% delle vendite in Cina, del 12,1% in India e dell'11,9% in Turchia. Ma va male anche sul fronte occupazionale che solo per il comparto della ceramica ha segnato un -17,9%, seguito dal settore 'legno e mobili' che segna un -14,6% di addetti. Il terremoto ha avuto, di contro, un effetto positivo sull'occupazione nelle costruzioni che nel 2012 ha segnato un +3,8%. Complessivamente lo scorso anno, il calo della produzione e del fatturato ha segnato un -4,3%, gli ordini sono scesi del 4,8%. A soffrire di piu' sono i comparti della moda, del legno, della ceramica e dell'edilizia. E ancora una volta le difficolta' maggiori sono per aziende piu' piccole che registrano un - 5,5% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Per questo, "internazionalizzazione, aggregazione attraverso i contratti di rete e patrimonializzazione dei confidi per garantire liquidita' sono - secondo Roncarati - le 3 linee di intervento prioritarie per accompagnare le imprese nella ricerca di competitivita', per sopravvivere a questa fase e rilanciarsi appena sara' possibile". (segue)

(08 aprile 2013 ore 16.02)

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