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(1)

Latte materno

Il latte materno rappresenta un alimento “unico” per le sue

proprietà sul piano nutrizionale, immunologico e metabolico

(2)

Cochrane Rewiew: Optimal duration of exclusive breastfeeding, Issue 1, 2002

Geneva: World Health Assembly, 2001

Per tale motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “l’allattamento al seno esclusivo”

l’alimentazione ideale nei primi sei mesi di vita, mentre fino all’anno è consigliato il proseguimento dell’allattamento al seno opportunamente integrato dagli alimenti introdotti con il divezzamento.

(3)

Vantaggi del latte materno

• Contatto madre figlio

• Specie-specifico

• Ricco di immunoglobuline (IgA)

• Assunzione regolata dal neonato

• Effetto protettivo (asma, patologia infettiva)

• Composizione “ignota”

(4)

I 10 punti OMS per l’allattamento al seno

1. Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario 2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare

compiutamente questo protocollo

3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e delle modalità dell’allattamento al seno

4. Aiutare le madri perché inizino ad allattare già mezz’ora dopo la nascita

(5)

5. Mostrare alle madri come allattare e come

continuare a farlo anche nel caso in cui vengano separate dal bambino

6. Non somministrare al neonato alcun cibo o bevanda che non sia latte materno, a meno che non vi sia una prescrizione medica in senso contrario. Non

pubblicizzare le formule adattate

7. Praticare il “rooming-in”. Ogni madre dovrebbe avere nella stessa stanza il proprio neonato, 24 ore su 24

(6)

8. Incoraggiare l’allattamento a richiesta 9. Non dare tettarelle artificiali ai neonati

durante il periodo di allattamento

10. Creare gruppi di sostegno all’allattamento al seno, in modo che le madri possano

rivolgersi a loro dopo la dimissione dall’ospedale

Geneva: WHO Child Health and Development Unit, 1997

(7)

Progetto Puer

• Prima indagine a livello nazionale sull’allattamento al seno

• Sono state arruolate due coorti di 2191 e di 3249

coppie madre-bambino, randomizzate tra i nati sani in Italia nel mese di novembre del 1995 e del 1999

(8)

Prevalenza nazionale dell’allattamento al seno in Italia nel 2000 vs 1995 (p<0.0001)

+7,8 +6,8 +11,0

+15,3 +18,5

+20,4 +27,4

+29,1 +26,7

+23,9 +20,1

+14,6

0 20 40 60 80 100

1° 2° 3° 4° 5° 10° 11° 12°

mesi

prevalenza (%)

1995 2000

(9)

Allattamento artificiale

1. Quando l’allattamento materno non è attuabile si ricorre all’allattamento

artificiale

2. L’allattamento artificiale “deve” essere

effettuato con “formule per lattanti” e non

con latte vaccino

(10)

Formule per lattanti

1. Sono gli unici sostituti del latte materno e la loro composizione è attualmente regolamentata dalla legislazione nazionale in linea con la legislazione europea

2. Sono latti di derivazione dal latte vaccino e

“formulati” in modo tale da “tentare” di riprodurre le caratteristiche del latte materno

3. Le formule per lattanti consentono di ottenere un

accrescimento e risposte metaboliche “simili” al latte materno

(11)

2000 4000 6000 8000 10000 12000

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

mesi

peso in g (maschi)

Latte materno Formula

╫ ╫

╫ ╫

† p < 0.01; ╫ p < 0.001

The DARLING Study: Pediatrics, 1992

(12)

2000 4000 6000 8000 10000 12000

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

mesi

peso in g (femmine)

Latte materno Formula

* *

* p < 0.05; † p < 0.01; ╫ p < 0.001

The DARLING Study: Pediatrics, 1992

(13)

41,8

26,8

10,5

2,6 1,4 1,2 3,4 3 2,3 3,5 2 1,4

0 15 30 45 60 75

Adattato

Proseguim ento

Cresita

HA1

HA2

Soia1

Soia2

Idrolisati

Delattosati

AR1

AR2

Preterm ine

vendite 2002 (%)

Latti venduti in Campania: Napoli, Caserta, Salerno

(14)

Quali sono i requisiti che dovrebbe possedere la formula “ideale”?

Semplicemente uniformarsi

alle concentrazioni dei macro e micro nutrienti presenti nel

latte materno……oppure tentare di

riprodurne le funzioni biologiche e indurre le

relative risposte metaboliche?

(correlato funzionale)

(15)

Latte di donna vs latte vaccino

Latte di donna Latte vaccino

kcal/100 ml 70 67

Proteine (g/dl) 0,89 3,3

Lipidi (g/dl) 3,9 3,7

Glucidi (g/dl) 7,1 4,9

(16)

Formule per lattanti del 1° semestre

(ESPGHAN)

Minimo Massimo

(g/100 kcal) (g/100 kcal)

Proteine 1,8 2,8

Grassi 4,4 6,0

Ac. linoleico 0,5 1,2

Carboidrati 8,0 12,0

Ferro (mg) 0,5 1,5

kcal/100 ml 64,0 72,0

(17)

Formule per lattanti del 2° semestre

(ESPGHAN)

Minimo Massimo

(g/100 kal) (g/100 kcal)

Proteine 3,0 4,5

Grassi 4,0 6,0

Ac. linoleico 0,5 1,2

Carboidrati 8,0 12,0

Ferro (mg) 1,0 1,7

kcal/100 ml 60,0 80,0

(18)

Proteine

Latte materno (0,89 g/dl)

Latte vaccino:

(3,3 g/dl)

Sieroproteine Caseina

Sieroproteine Caseina

72% 18%

(19)

Latte di donna vs latte vaccino

Latte di donna Latte vaccino

Sieroproteine (g/dl) 0,64 0,59

α-lattalbumina (%) 37 18

β-lattoglobulina (%) assente 45

Lattoferrina (%) 24 tracce

Albumina sierica (%) 7 4

Lisozima (%) 7 tracce

Immunoglobuline (%) 15 10

Altro (%) 10 23

(20)

Qualità delle proteine

E’ indicata dal Valore Biologico (BV)

Qualità e quantità degli aminoacidi essenziale in una determinata proteina

(21)

0 250 500 750 1000 1250 1500 1750 2000 2250

try phe leu iso thr met lys val his arg cys pro ala asp ser glu gly tyr

aminoacidi/g proteine

Latte materno Latte vaccino

Heine WI: J Nutr, 1991

(22)

0 250 500 750 1000 1250 1500 1750 2000 2250

try phe leu iso thr met lys val his arg cys pro ala asp ser glu gly tyr

aminoacidi/g proteine

Caseina Sieroproteine

Latte vaccino

Heine WI: J Nutr, 1991

(23)

Azoto-Proteine

1 gr proteine= 0,16 gr azoto

0,89 g x 0,16= 0,13 g azoto proteico

(24)

Latte di donna vs latte vaccino

Latte di donna Latte vaccino

Azoto totale (AT) 0,17 g/dl 0,56 g/dl

- Azoto proteico 0,13 g/dl 0,53 g/dl

- Azoto non proteico 0,04 g/dl 0,03 g/dl (24% AT) (5% AT)

(25)

Azoto non proteico

ƒ Urea rappresenta la quota più elevata di azoto non proteico

Creatina

ƒ Creatinina

ƒ Acido urico

ƒ Ammonio

ƒ Carnitina

ƒ Aminoacidi liberi acido glutammico, taurina

ƒ Acidi nucleici

ƒ Peptidi

ƒ Poliamine

ƒ Nucleotidi

(26)

Nucleotidi

ƒ Sono composti intracellulari di basso peso molecolare:

rappresentano l’1% dell’azoto non proteico del latte materno

ƒ Sono costituiti da: base azotata + zucchero + gruppi fosfato

ƒ Sono i precursori per la sintesi degli acidi nucleici e necessari per il metabolismo cellulare

ƒ Il latte vaccino e la maggior parte delle formule contengono scarse quantità di nucleotidi

(27)

Potenziali effetti dei nucleotidi assunti con la dieta

ƒ Sviluppo e funzione del sistema immunitario

ƒ Maturazione del sistema intestinale

ƒ Aumentato assorbimento di ferro

ƒ Colonizzazione intestinale dei bifidobatteri

ƒ Ridotta incidenza di diarrea

ƒ Effetti sul metabolismo lipidico

(28)

Livello massimo raccomandato di nucleotidi e loro precursori

16 mg/100 kcal.

(29)

Lipidi

Latte materno Latte vaccino

3,9 g/dl 3,7 g/dl

Quantitativamente sovrapponibili come riserva energetica

(30)

Lipidi

Latte materno Latte vaccino

Trigliceridi Fosfolipidi Colesterolo Trigliceridi

Fosfolipidi Colesterolo

>95% >95%

(31)

Fosfolipidi e Colesterolo

Fosfolipidi:

ƒ Principali componenti delle membrane

ƒColesterolo:

ƒ Ormoni sessuali, acidi biliari e vitamina D

(32)

Struttura dei trigliceridi

glicerolo

Acido grasso

Acido grasso

Acido grasso

C C C

H H H

H H H

C C

H H

H H

C C

H H

H H

C

O

O H H

Struttura Acido Grasso

(33)

Latte di donna

L’acido palmitico, il più rappresentativo degli acidi grassi saturi a lunga catena presente nei trigliceridi, è presente nel latte umano in posizione 2 (1 o 3 nel latte vaccino)

(34)

Digestione dei trigliceridi nel latte materno

TRIGLICERIDE

Glicerolo α Acido grasso

β Acido grasso

α Acido grasso

Glicerolo

Acido grasso

3. Acido grasso libero 1. Acido grasso libero

LG LP

Saponi di calcio inutilizzabili

LG: lipasi gastrica; LP: lipasi pancreatica

(35)

Classificazione degli acidi grassi

COOH acidi grassi monoinsaturi (1 doppio legame)

COOH acidi grassi saturi (nessun doppio legame)

• Acidi grassi saturi (nessun doppio legame)

• Acidi grassi monoinsaturi (1 doppio legame)

• Acidi grassi polinsaturi (> 1 doppio legame):

• > 18 atomi C (

ω-

3)

• > 18 atomi C (

ω-

6) LCPUFA

(36)

Acidi grassi

Latte materno Latte vaccino

Saturi Insaturi

Saturi Insaturi 77%

23%

45%

55%

Maggiori concentrazioni di LCPUFA e quindi di:

Acidi grassi essenziali (AGE)

(37)

Acidi grassi essenziali : AGE

ƒ Sono presenti nel latte materno in concentrazione di 0,2-1,5 degli acidi grassi

ƒ Sono presenti in quantità ridotta nel latte vaccino Rapporto Acido linoleico (18:2ω-6)/Acido

α-linolenico (18:3ω-3) nel latte umano:

10:1

(38)

Acidi grassi essenziali e derivati

ac. a linolenico ω-3 ALA

ac. Eicosapentaenoico EPA

ac. Docosaesaenoico DHA

acido linoleico ω-6 LA

acido Arachidonico AA

ac. Docosapentaenoico

desaturasi DPA

elongasi

desaturasi elongasi

AA, EPA e DHA: - importante ruolo strutturale nelle membrane - influenzano la fluidità delle membrane

- grandi quantità di AA e DHA nel cervello, retina e organi riproduttivi

AA e EPA: - precursori di eicosanoidi (ormono-simili) (prostaglandine, leucotrieni, trombossani)

(39)

Supplementazioni di LCPUFA raccomandate dall’ESPGHAN

ω-6 LCPUFA

1 % acidi grassi totali

ω-3 LCPUFA

0,5 % acidi grassi totali

(40)

Razionale della supplementazione con LCPUFA nelle formule per pretermine

ƒ Mancato trasferimento transplacentare degli

LCPUFA durante l’ultima parte della gravidanza

ƒ Gli enzimi di allungamento e desaturazione degli acidi grassi non sono pienamente funzionanti nel periodo postnatale

(41)

Carboidrati

Latte materno

Carboidrati: 7,1 g/dl

Latte vaccino

Carboidrati: 4,9 g/dl

Lattosio Oligosaccaridi

Lattosio Oligosaccaridi

14%

84%84%

2%

98%98%

Nel latte materno sono presenti OLIGOSACCARIDI solubili ma non digeribili nella quantità di circa 1g/100ml

(42)

Lattosio

ƒ Fornisce energia in quanto digeribile

ƒ Un elevato contenuto determina bassi valori di pH:

resistenza alle infezioni intestinali

ƒ Favorisce l’assorbimento intestinale di Ca

ƒ Glucosio e galattosio, derivanti dalla scissione del lattosio partecipano alla sintesi dei cerebrosidi,

indispensabili per la maturazione del SNC

(43)

Oligosaccaridi presenti nel latte umano

ƒ Gli oligosaccaridi del latte materno non sono digeriti dagli enzimi intestinali e possono così raggiungere il colon dove svolgono la loro funzione principale

ƒ Essi fungono da substrato nutritivo per i batteri residenti, in particolare per i Bifidobatteri ed i Lattobacilli benefici (occupano il posto di specie patogene)

Per questo motivo sono definiti oligosaccaridi prebiotici

(44)

Prebiotico: definizione

Additivo alimentare “non digeribile” in grado influenzare beneficamente l’organismo stimolando selettivamente la

crescita e/o l’attività di un limitato numero di specie batteriche del colon

Gibson 1995

(45)

Allattati con formula

0 5 10 15 20 25

Giorni 0

10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Bifidobacteria E. coli

Bacteroides

del totale dei microorganismifecali%

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

0 5 10 15 20 25

-

Allattati al seno

del totale dei microorganismifecali%

Giorni

Differenze nella composizione della flora intestinale

Harmsen et al., 2000

(46)

Formule contenenti prebiotici

Sono aggiunti alle formule nella concentrazione

≤ 0,8 g/dl sotto forma di:

ƒ FOS (fructo-oligosaccaridi: fruttosio e glucosio)

ƒ GOS (galatto-oligosaccaridi: galattosio e glucosio)

(47)

Efficacia di GOS/FOS sulla

Efficacia di GOS/FOS sulla microflora microflora intestinale intestinale nel nel neonato a termine neonato a termine

0.8 g/100ml

(n=27) 0

g/100ml (n=33)

0.4 g/100ml

(n=30) 2

3 4 5 6 7 8 9 10 11

12 10

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

log 10 of CFU/g wetfaeces (median, IQR) log 10 of CFU/g wetfaeces (median, IQR)

Lactobacillus

0.8 g/100ml

(n=27) 0

g/100ml (n=33)

0.4 g/100ml

(n=30)

Bifidus

* *

* *

#

Moro, JPGN 2002

(48)

Efficacia di GOS/FOS sulla

Efficacia di GOS/FOS sulla consistenza delle feci consistenza delle feci nel nel neonato a termine neonato a termine

number of stools per day (median, IQR)

day 28 of formula feeding

0 stoolconsistencyscores (median, IQR)

day 1 of formula feeding

day 28 of formula

feeding day 1 of

formula feeding 1

2 3 4

5 /100ml0.8 g

(n=27) 0 g

/100ml (n=33)

0.4 g /100ml (n=30)

0.8 g /100ml (n=27) 0 g

/100ml (n=33)

0.4 g /100ml (n=30)

0.8 g /100ml (n=27) 0 g

/100ml (n=33)

0.4 g /100ml (n=30)

0.8 g /100ml (n=27) 0 g

/100ml (n=33)

0.4 g /100ml (n=30)

1 = fluid 2 = soft 3 = seedy 4 = formed 5 = hard

Stool frequency Stool consistency

*

*

#

*

Moro, JPGN 2002

(49)

I prebiotici in terapia: miglioramento dei sintomi intestinali dopo somministrazione di formula contenente oligosaccaridi

0 10 20 30 40 50 60 70 80

overall

abdominal d

iscomfort

rigurgitati on

hunger

crying+cramps

crying-cramp s

constipa tion

New infant formula*

Control

*Partially hydrolysed whey protein enriched with prebiotic oligosaccharides

p <0.05 p <0.01

P < 0.0005

Wells JCK et al, 2000

(50)

Come favorire la flora dei batteri benefici ?

Come favorire la flora dei batteri benefici ?

“Ingrediente alimentari non digeribili, che

stimolano nell’ospite la crescita e/o l’attività selettiva di determinate specie batteriche nel colon, così da

migliorare lo stato di salute dell’ospite”.

Sono “additivi alimentari”

contenenti microorganismi viventi, in grado di

colonizzare l’ospite, i cui principali meccanismi di

azione nelle diarree infettive sono

(51)

Proprietà della flora batterica intestinale Proprietà della flora batterica intestinale

ƒ Sintesi degli SCFA (Short Chain Fatty Acids)

ƒ Consolidamento della barriera mucosale

ƒ Produzione di agenti inibitori

ƒ Abbassamento del livello ematico del colesterolo

ƒ Concorrenza nei siti di adesione di batteri patogeni

ƒ Modulazione dell’immunità locale e sistemica

ƒ Sintesi degli SCFA (Short Chain Fatty Acids)

ƒ Consolidamento della barriera mucosale

ƒ Produzione di agenti inibitori

ƒ Abbassamento del livello ematico del colesterolo

ƒ Concorrenza nei siti di adesione di batteri patogeni

ƒ Modulazione dell’immunità locale e sistemica

(52)

Acidi grassi a corta catena (SCFA)

ƒ

Prodotti nel colon da batteri endogeni per fermentazione delle fibre dietetiche.

ƒ

Comprendono acido acetico (2C), acido propionico(3C), acido butirrico (4C)

ƒ

Gli acidi grassi a media catena sono il

carburante preferito per i colonociti

(53)

Esistono indicazioni all’uso Esistono indicazioni all’uso

dei dei probiotici probiotici ? ?

Gastroenteriti

Gastroenteriti CERTACERTA

probiotici probiotici

Allergie Allergie

H. H. pylori Infezioni delle

Infezioni delle vie urinarie vie urinarie Infezioni

Infezioni respiratorie respiratorie

pylori

Connettiviti

Connettiviti MICI MICI

(54)

Latti di partenza

ƒ Formule per il lattante sano dei primi 4-6 mesi di vita

ƒ Derivano dal latte vaccino: meno proteine e sali minerali

ƒ Modifica qualitativa delle stesse proteine e dei grassi

ƒ Sono detti adattati se contengono solo lattosio:

parzialmente adattati se contengono anche maltodestrine

(55)

Latti di partenza

ƒ In alcune formule apporto di acidi grassi strutturali come l’acido palmitico in posizione beta: migliore assorbimento di grassi e calcio

Supplementazioni con:

ƒ LCPUFA

ƒ Nucleotidi

ƒ Oligosaccaridi

(56)

Latti di proseguimento

ƒ Formule per il lattante sano: 6-12 mesi

ƒ La fortificazione col ferro è in grado di prevenire il depauperamento dei depositi di questo minerale e quindi lo sviluppo di anemia da carenza marziale

ƒ Maggiore concentrazione proteica

ƒ Alcuni integrati con:

ƒ Nucleotidi

ƒ Oligosaccaridi

ƒ Probiotici

(57)

Latti di crescita

ƒ Sono latti formulati liquidi, per l’alimentazione dei bambini da 1 a 3 anni di vita, integrati con ferro , calcio, acidi grassi essenziali e vitamine:

ƒ Proteine 13-15%

ƒ Lipidi 34-39%

ƒ Carboidrati 46-53%

(58)

Latti antireflusso (AR)

(1)

ƒ Si tratta di prodotti proposti per l’alimentazione dei lattanti con reflusso gastroesofageo. Si

differenziano dai latti di partenza o di

proseguimento per il contenuto di addensanti sotto forma di fibra idrosolubile (farina di semi di

carrube) o di amidi di mais o di riso

pregelatinizzato, ricchi di amilopectina che aumenta la viscosità.

(59)

Latti antireflusso (AR)

(2)

ƒ Il contenuto della fibra ha lo scopo di aumentare la viscosità del contenuto gastrico accelerandone i

tempi di svuotamento gastrico

ƒ Sono caratterizzati da un apporto di lipidi mediamente inferiore, un rapporto

caseina/sieroproteine in alcune formule a favore delle prime

(60)

Latti delattosati

ƒ

Al 110, 0-Lac, Galactomin, Similac LF, Nutrilon SL (tracce)

ƒ

HN 25 (0,1 g/100 ml)

ƒ

Alidiar (0,23 g/100 ml)

ƒ

Zymil (0,2-0,8g/100ml)

ƒ

Accadì (0,2-0,8g/100ml)

ƒ

Humana Disanal CP (1,1 g/100 ml)

(61)

Latti di soia

Caratteristiche principali:

ƒ Soia purificata come fonte proteica

ƒ Supplementazione conL-metionina

ƒ Assenza di lattosio

ƒ Integrazione con zinco e altri oligoelementi per compensare il ridotto assorbimento dovuto alla presenza di fitati

ƒ Grassi: olivegetali: soia, palma, girasole

(62)

Formule per pretermine

ƒ Più elevato apporto calorico e proteico: consigliato 2,4 g/100 kcal come limite inferiore

ƒ Integrazione con taurina

ƒ Kcal: 65-85/100 ml

ƒ Integrazione con LCPUFA

ƒ Acido linoleico: 4,5% calorie totali

ƒ Acido linolenico: 0,5% calorie totali

ƒ Facoltativi i nucleotidi

(63)

Idrolizzati di proteine

ƒ Sono prodotti costituiti da proteine

idrolizzate e pertanto somministrabili in

pazienti con allergia alimentare e/o alterata

funzionalità assorbitiva e digestiva

(64)

Razionale dell’uso di proteine idrolizzate

ƒ Il potere antigenico di proteine con peso molecolare <1500 Dalton è trascurabile

ƒ Le formule sono tanto più antigeniche, capaci

cioè di indurre una reazione allergica, quanto

maggiore è la concentrazione di peptidi con

peso molecolare >1500 Dalton

(65)

Idrolizzati di proteine suddivisi secondo il grado di idrolisi

% peptidi con PM <1500 Dalton

>80% <80%

Idrolizzati Idrolizzati

spinti parziali (H.A.)

(66)

Latti di prevenzione H.A.

ƒ Proposti dall’industria per la prevenzione delle allergie nei neonati

ƒ Sieroproteine sottoposte ad idrolisi parziale

ƒ Controverso il loro uso in bambini sani per periodi prolungati

ƒ Pareri divergenti sulla loro preferenza nei confronti di idrolizzati spinti

(67)

Cochrane Rewiew: formulas containing hydrolysed

protein for prevention of allergy and food intolerance in infants. Issue 4, 2003

• Effetti solo nel lattante ad “alto rischio”

• Nessuna preferenza vs latte materno

• Ridotto rischio di allergia solo per prolungata supplementazione a formule idrolizzate vs latte vaccino

• Insufficienti evidenze per stabilire se le formule con idrolisi spinta siano superiori a quelle con idrolisi parziale (ridotto follow-up) o se la precoce

somministrazione sia pìù efficace

(68)

Tipo di proteina presente negli idrolizzati

ƒ

Caseina ± sieroproteine

ƒ

Sieroproteine

ƒ

Soia

ƒ

Riso

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