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Lʼalgebra di Boole

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Academic year: 2021

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(1)

L algebra di Boole

L'algebra di Boole comprende una serie di regole per eseguire operazioni con variabili logiche. Le variabili logiche possono assumere solo due valori. I due

possibili stati che possono assumere le variabili logiche sono tali da escludersi a vicenda: una variabile può

assumere o il valore falso o il valore vero.

t   Volts  

5  

0  

Questi valori, all'interno dei calcolatori, sono abbinati a due tensioni differenti denominate livello logico alto e livello logico basso.

(2)

Funzioni logiche

Una funzione matematica definita per variabili reali e a valori reali, come ad esempio y = a2 + b2 + c2, fa

corrispondere ai tre numeri reali a, b, c un altro numero reale y ottenuto con una certa regola che definisce la funzione stessa.

Anche per le variabili logiche si possono definire delle funzioni, che assumeranno valore vero o falso.

(3)

Le operazioni fondamentali

Le operazioni fondamentali dell'algebra di Boole sono tre:

-la somma logica (OR)

-il prodotto logico (AND) -la negazione (NOT)

Attraverso queste è possibile realizzare qualsiasi funzione logica ed implementare le operazioni più

complesse che un calcolatore è in grado di compiere.

(4)

Le operazioni fondamentali

Dal punto di vista elettronico queste funzioni elementari sono

realizzate con circuiti detti porte logiche, ciascuna indicata da un suo simbolo :

(5)

Porta logica OR

La funzione logica OR fornisce un'uscita "vera" quando

almeno un ingresso è "vero". Analogamente, una porta logica OR fornisce un livello logico "1”o “livello logico alto” quando almeno un ingresso presenta un livello logico "1".

Ingresso A Ingresso B Uscita OUT

0 0 0

0 1 1

1 0 1

1 1 1

(6)

Porta logica AND

La funzione logica AND fornisce un'uscita "vera" solo quando tutti gli ingressi sono "veri". Analogamente, una porta logica AND fornisce un livello logico "1" solo

quando tutti gli ingressi presentano un livello logico "1".

Ingresso A Ingresso B Uscita OUT

0 0 0

0 1 0

1 0 0

1 1 1

(7)

Porta logica NOT

La funzione logica NOT fornisce un'uscita "vera" quando il suo ingresso presenta una condizione "falsa" e

viceversa. Analogamente, una porta logica NOT fornisce un livello logico "1" quando il suo ingresso presenta un livello logico "0" e viceversa.

Ingresso A Uscita OUT

0 1

1 0

(8)

Funzioni logiche AND e OR

Biomeccanica  del  ginocchio  

(9)

Funzioni logiche AND e OR

(10)

Funzioni logiche AND e OR

Biomeccanica  del  ginocchio  

(11)

Funzioni logiche AND e OR

(12)

Trova  risulta7:  

Funzioni logiche AND e OR

(13)

Le virgolette indicano di cercare la frase intera

(14)

Trova  risulta7:  

Funzioni logiche AND e OR

(15)

Trova  risulta7:  

Funzioni logiche AND e OR

(16)

Trova  risulta7:  

Funzione logica NOT

(17)

Funzione logica NOT

(18)

La funzione logica XOR (o OR ESCLUSIVO) fornisce

un'uscita "vera" solo quando i due ingressi presentano le condizioni logiche opposte. Analogamente, una porta logica XOR fornisce un livello logico "1" solo quando i due ingressi presentano livelli logici opposti.

   

Ingresso A Ingresso B Uscita OUT

0 0 0

0 1 1

1 0 1

1 1 0

Porta logica XOR

(19)

Porta logica NAND (NOT AND)

La funzione logica NAND fornisce un'uscita "falsa" solo quando tutti gli ingressi sono "veri". Analogamente, una

porta logica NAND fornisce un livello logico "0" solo quando tutti gli ingressi presentano un livello logico "1".

Ingresso B Ingresso A Uscita OUT

0 0 1

0 1 1

1 0 1

1 1 0

(20)

Porta logica NOR (NOT OR)

La funzione logica NOR fornisce un'uscita "falsa"

quando almeno un ingresso è "vero". Analogamente, una porta logica NOR fornisce un livello logico "0" quando almeno un ingresso presenta un livello logico "1".

Ingresso B Ingresso A Uscita OUT

0 0 1

0 1 0

1 0 0

1 1 0

(21)

La funzione logica XNOR fornisce un'uscita "falsa"

solo quando i due ingressi presentano le condizioni

logiche opposte. Analogamente, una porta logica XNOR fornisce un livello logico "0" solo quando i due ingressi presentano livelli logici opposti.

   

Ingresso B Ingresso A Uscita OUT

0 0 1

0 1 0

1 0 0

1 1 1

Porta logica XNOR

(22)

Una delle funzioni principali della ALU (Arithmetic- Logic Unit) di un calcolatore è l'uso delle funzioni logiche per svolgere operazioni aritmetiche.

Somma binaria attraverso le funzioni logiche

La base di queste operazioni è la somma binaria: se riusciamo ad eseguire la somma binaria tra due

variabili binarie, possiamo anche sottrarle e, complicando la logica, moltiplicarle e dividerle.

(23)

Operazioni aritmetiche su numeri binari STESSE REGOLE VARIABILI LOGICHE!

Addizione:

0 + 0 = 0 con riporto 0 0 + 1 = 1 con riporto 0 1 + 0 = 1 con riporto 0 1 + 1 = 0 con riporto 1

1  +          1  =    1  0  

1  0  1  +                    1  1  =        1  0  0  0  

1  0  1  1  0  1  0  1  +        1  0  0  0  1  1  0  =   1  1  1  1  1  0  1  1  

1  1  1  +                    1  1  =        1  0  1  0   Esempi:

(24)

Partiamo dalla somma di due bit, i cui possibili valori sono 0 e 1. Ci sono solo 4 possibili combinazioni (il carry rappresenta il riporto):

a b a+b carry

0 0 0 0

0 1 1 0

1 0 1 0

1 1 0 1

Somma binaria attraverso le funzioni logiche

(25)

Come si nota, il risultato di a +b si ottiene con l'XOR di a e b: a+b = a XOR b

Somma binaria

a b a+b carry

0 0 0 0

0 1 1 0

1 0 1 0

1 1 0 1

Il circuito logico è presentato nella seguente figura ed è

detto semisommatore. Il resto (carry) si ottiene invece con l'AND:

carry = a AND b

(26)

Dato che abbiamo bisogno di addizionare numeri composti da più bit, è necessario considerare una variante del precedente metodo, che consenta di sommare più bit tenendo conto del riporto della somma precedente.

Ci serve quindi un addizionatore a 3 bit, detto sommatore completo.

Somma binaria

(27)

Possiamo  scomporre  la  somma  in  due  semisomme,  ovvero  sommando  a  e  b  ed   il  risultato  con  c.  Se  una  delle  somme  o  entrambe  hanno  

prodo;o  un  riporto,  allora  il  carry  verrà  se;ato  a  1.  

Il  circuito  equivalente  è  mostrato  nella  seguente  figura:  

                                                                                                                                               

       

E'  equivalente  ad  usare  due  semisommatori  e  una  porta  OR  per  calcolare  il   carry.  

Possiamo  dare  quindi  la  seguente  formula  logica:  

a+b+c  =  a  XOR  b  XOR  c  

carry  =  (a  AND  b)  OR  (c  AND  (a  XOR  b))  

Possiamo  quindi  me;ere  in  cascata  più  sommatori  collegando  l'uscita  di  carry   ad  una  delle  entrate  per  formare  un  addizionatore  a  più  bit.  

(28)

La tabella seguente illustra tutti i possibili stati degli input a b c e degli output somma e carry.

a b c a+b+c carry

0 0 0 0 0

0 0 1 1 0

0 1 0 1 0

0 1 1 0 1

1 0 0 1 0

1 0 1 0 1

1 1 0 0 1

1 1 1 1 1

Somma binaria

(29)

Porte logiche

Esempio di circuito integrato (chiamato anche microchip o semplicemente chip)

contenente 4 porte logiche NAND: il chip 7400.

(30)

Definizione generica di immagine:

Superficie 2D di dimensioni finite con una determinata distribuzione

di intensità luminosa e di colori

Immagini

(31)

Nelle immagini analogiche

l intensità luminosa varia con continuità muovendosi lungo il piano

Immagini analogiche

(32)

Digitalizzazione:

• Rappresentazione numerica di un immagine

• Si ottiene in due fasi:

– Campionamento spaziale – Quantizzazione

Immagini digitali

(33)

Campionamento spaziale:

suddivisione dell immagine in rettangoli con coordinate (x,y) – x = numero colonna

– y = numero riga

Immagini digitali

Quantizzazione: assegnazione di un numero ad ogni rettangolo che ne rappresenta l intensità luminosa.

(34)

Possiamo avere:

• Immagini reali: acquisite da una scena reale mediante telecamera, scanner, …

Immagini digitali

• Immagini artificiali o di sintesi: generate all interno del calcolatore

– Non rappresentano necessariamente oggetti reali – Possono simulare scene reali

(35)
(36)

Immagini digitali

Immagini vettoriali. Nella grafica vettoriale un'immagine è descritta mediante un insieme di forme geometriche che definiscono punti, linee, curve e poligoni ai quali

possono essere attribuite diverse intensità luminose (o diversi colori e sfumature).

(37)

Immagini digitali

Effetto dell ingrandimento sulle immagini vettoriali e raster

Immagine tratta da wikipedia

Immagini vettoriali Immagini raster

(38)

Immagini raster o bitmap. Nell ambito delle immagini

digitali il termine raster (= trama, reticolo, griglia) indica la griglia ortogonale di punti che costituisce l immagine.

Immagini digitali

Nella grafica raster l'immagine viene vista come una

scacchiera e ad ogni elemento della scacchiera, chiamato pixel, viene associata una specifica intensità luminosa (o un colore).

(39)

Ogni quadratino di questa griglia costituisce un pixel. Ad ogni pixel è assegnato un numero (binario) che esprime l’intensità luminosa o il colore in quel punto dell’immagine.

Immagini digitali

(40)

Nel caso di immagini in bianco e nero basta un bit per descrivere l’intensità luminosa di ciascun pixel. Se contiamo i pixel a partire dal più in alto a sx, possiamo assegnare a questa figura geometrica la seguente serie di bit:

1111111111 1110000011 110000001 1110000011 1111111111 che saranno memorizzati in un file, per es: ellisse.bmp

1 1 1 1 1 1 1 1 1

1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Immagini digitali

(41)

Nel caso di immagini in bianco e nero basta un bit per descrivere l’intensità luminosa di ciascun pixel. Se contiamo i pixel a partire dal più in alto a sx, possiamo assegnare a questa figura geometrica la seguente serie di bit:

1111111111 1110000011 110000001 1110000011 1111111111 che saranno memorizzati in un file, per es: ellisse.bmp

1 1 1 1 1 1 1 1 1

1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Immagini digitali

0   0 0 0 0 0   0   00 0 0

0   0  0   0

(42)

Immagini digitali

Nell esempio precedente la griglia era formata da pochissimi pixel, comportando una scarsa risoluzione dell immagine.

Solitamente, nelle immagini digitali acquisite con le moderne fotocamere, i punti sono molto più numerosi consentendo immagini più dettagliate quando vengono stampate o visualizzate su un monitor.

(43)

Immagini digitali

Più pixel sono usati per rappresentare un'immagine, più il risultato assomiglierà all'immagine originale.

La quantità di pixel di cui è formata l’immagine può essere espressa:

da un solo numero, come tre megapixel (es.:

fotocamera con tre milioni di pixel)

da una coppia di numeri, es.: schermo 640 x 480, che ha 640 pixel in larghezza e 480 in altezza perciò con un numero totale di pixel di 640*480 = 307200.

(44)

Misura per la risoluzione:

• ppi = pixel per inch (pixel per pollice) – misura riferita all’immagine digitale

Immagini digitali

(45)

Risoluzione in numero di pixel e dimensione del singolo pixel determinano il livello di dettaglio.

Ad esempio un immagine da 620 x 431 pixel e con risoluzione 72 ppi avrà dimensioni fisiche:

Larghezza = 620/72 = 8,6 pollici = 21,9 cm Altezza = 431/72 = 5,98 pollici = 15,2 cm

Immagini digitali

(46)

Confronto tra due risoluzioni

Immagini digitali

(47)

Altra misura per la risoluzione:

• dpi = dots per inch (punti per pollice)

– per le periferiche (scanner, stampanti,monitor) – Esempio: risoluzione di scansione, di stampa od i visualizzazione.

Immagini digitali

(48)

Risoluzione della stampante

• Punti (dpi) di inchiostro per unità di lunghezza delle stampanti

• Tipiche risoluzioni delle stampanti:

– getto di inchiostro: 150, 300 o 600 dpi – laser: 300 o 600 dpi

Immagini digitali

(49)

Risoluzione del monitor

• Punti visualizzati per unità di lunghezza del monitor (dpi)

• Standard: 72 dpi, 96 dpi

Immagini digitali

(50)

Le dimensioni fisiche cioè quelle visualizzate sul monitor, ad esempio, dipendono da:

–dimensioni in pixel dell'immagine

Immagini digitali

Qual è il legame fra dimensioni in pixel e dimensioni fisiche delle immagini digitali?

– caratteristiche del monitor (grandezza e impostazione del monitor stesso)

(51)

Immagini digitali

Consideriamo ad esempio un immagine da 800 x 600 pixel e visualizziamola su un

monitor da 15 pollici con impostazione 800 x 600). Quanto apparirà grande?

In questo caso l immagine riempirà tutto lo schermo

(52)

Consideriamo la stessa immagine (800 x 600) ed un monitor 20 pollici con impostazione 800 x 600.

Immagini digitali

Anche in questo caso l immagine riempie tutto lo schermo, ma i singoli pixel sono più grandi

(53)

Immagini digitali

In questo caso i singoli pixel saranno più piccoli, così come l immagine complessiva che andrà ad occupare solo una parte dello schermo.

Consideriamo sempre la stessa immagine (800 x 600) e lo stesso monitor da 20 pollici ma con impostazione 1024 x 768.

(54)

Dimensione immagini sul monitor

• Pixel convertiti in punti del monitor

• Esempio

– Immagine da 1x1 pollici, risoluzione 144 ppi, monitor 72 dpi

– 2 x 2 pollici sullo schermo

Immagini digitali

Qual è il legame fra risoluzione in pixel

dell’immagine e dimensioni finali sul monitor?

(55)

Campionamento spaziale:

suddivisione dell immagine in rettangoli con coordinate (x,y) – x = numero colonna

– y = numero riga

Immagini digitali

Quantizzazione: assegnazione di un numero ad ogni rettangolo che ne rappresenta l intensità luminosa.

(56)

Con questa procedura, detta resampling (ricampionamento), non otteniamo in realtà nessun aumento dell’informazione contenuta nell’immagine (e quindi del suo dettaglio).

Ciascun pixel nero sarebbe sostituito da 4 pixel neri e l’immagine ci apparirebbe esattamente come prima.

1 1 1 1 1 1 1 1 1

1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Immagini digitali

0   0 0 0 0

0   0   00 0 0 0   0  0   0

E’ semplice aumentare il numero di pixel in una immagine. Ad

esempio potremmo dividere

ciascun pixel di questa immagine in quattro, quadruplicando il

numero di pixel totali.

(57)

La quantità effettiva di informazione contenuta nell immagine digitale dipende dalla risoluzione di input cioè dalla densità delle informazioni catturate nella digitalizzazione.

Immagini digitali

Esempi:

– Scanner = risoluzione di scansione

– Fotocamera digitale = pixel totali sul sensore CCD (es. 1680 x 1200)

(58)

Immagini digitali

Un immagine digitale è una rappresentazione del mondo reale e non una copia. Tale rappresentazione è ottenuta trasformando una immagine continua (immagine reale) in un immagine discreta (immagine digitale). Per quanto il Campionamento spaziale possa essere accurato, la

digitalizzazione comporta comunque la perdita di una quota di informazione.

1 1 1 1 1 1 1 1 1

1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

1 0   0 0

0 0

0   0   00 0 0 0   0  0   0

(59)

1 1 1 1 1 1 1 1 1

1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Immagini digitali

Quantizzazione:

Assegnazione ai pixel dei valori di intensità luminosa.

(60)

Quantizzazione:

I valori che rappresentano l intensità luminosa campionata sono in genere numeri interi e la loro conservazione richiede gruppi di bit di lunghezza appropriata.

Ricordiamo che il numero di valori rappresentabili

dipende dal numero di bit: con N bit si hanno 2N valori possibili.

Immagini digitali

(61)

Quantizzazione:

Immagini digitali

Il numero di bit per pixel definisce la gamma dinamica o profondità.

La profondità definisce il grado di precisione della rappresentazione numerica del segnale campionato.

(62)

Immagini digitali

I due parametri rilevanti per la determinazione della qualità di un immagine sono quindi:

- la risoluzione (data dal numero di pixel per unità di lunghezze (pollici)). E’ legata all’operazione di

campionamento spaziale

- la profondità (numero di bit per pixel). E’ legata all’operazione di quantizzazione.

(63)

Immagini digitali

Es: A parità di profondità (8 bit/pixel), la risoluzione influenza drammaticamente la qualità di queste due immagini

(64)

Immagini digitali

Es: a parità di risoluzione, il numero di livelli di grigio utilizzati contribuisce a definire nettamente i contorni delle forme.

(65)

Il numero di livelli di grigio è legato al contrasto, che rappresenta una delle caratteristiche più importanti delle immagini digitali.

Immagini digitali

Il termine contrasto indica la differenza in termini di intensità luminosa fra i punti di un immagine

(66)

Immagini digitali

La distribuzione delle frequenze dei livelli di grigio di una

immagine digitale può essere rappresentata con un istogramma dove, sull asse x sono rappresentati i livelli di grigio e su y il numero di pixel con quel livello di grigio.

In un immagine correttamente contrastata tale distribuzione copre in maniera continua tutti i livelli rappresentati

(67)

Immagini digitali

Esempio di immagine con basso contrasto: di tutta la scala dei valori di grigio possibili, solo un area molto ristretta è effettivamente presente nell immagine

(68)

Immagini digitali

Esempio di immagine con contrasto non corretto, ma in

questo caso il motivo è che i livelli dell immagine sono molto pochi e distribuiti in maniera discontinua lungo la scala dei grigi; distribuzioni di questo tipo sono spesso il risultato di un eccessivo incremento di contrasto.

(69)

Supponiamo di voler scannerizzare la seguente immagine:

• Stampa 10x15 cm

• Risoluzione 300 ppi

• Profondità 24 bit

Immagini digitali

Esercizio occupazione di memoria.

Quanta memoria verrà occupata sul pc?

10 x 15 cm = 3,94 x 5,91 inch

• (300*3,94) x (300*5,91)= 1182 x 1773 pixel

• 2.095.686 pixel * 3 byte = 6.287.058 byte

• … quasi 6 MB (5,9958 …)

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