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(Testo di riferimento: 2 Pietro 1, La Bibbia)

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Academic year: 2022

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Testimoni efficaci

(Testo di riferimento: 2 Pietro 1,12-21- La Bibbia)

Perciò avrò cura di ricordarvi continuamente queste cose, benché le conosciate e siate saldi nella verità che è presso di voi. E ritengo che sia giusto, finché sono in questa tenda, di tenervi desti con le mie esortazioni. So che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come il Signore nostro Gesù Cristo mi ha fatto sapere. Ma mi impegnerò affinché dopo la mia partenza abbiate sempre modo di ricordarvi di queste cose.

(2 Pietro 1:12-15)

Pietro parla di una partenza imminente. Dove stava andando?

Perché questo senso di urgenza nelle sue parole?

Le parole che abbiamo appena letto in 2 Pietro 1:12-15 sono parole di un uomo a cui non resta molto da vivere. Utilizzando un’espressione che i suoi lettori comprendevano bene, la tenda a cui Pietro si riferisce è ovviamente il suo corpo.

In base a ciò che Gesù gli aveva detto (vedi Giovanni 21,18-19) egli sapeva che avrebbe glorificato Dio dando la sua vita per servirlo e, essendo piuttosto anziano e trovandosi nella persecuzione, si aspettava ormai che le parole di Gesù si realizzassero da un momento all’altro.

Per questo motivo egli riteneva che fosse un suo dovere continuare ad esortare i suoi fratelli per fissare le cose

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importanti nella loro memoria affinché, anche dopo la sua morte, potessero rimanere saldi nella verità.

Quando un uomo sa di avere poco tempo da vivere, non spreca le sue parole, ma cerca di comunicare alle persone che gli stanno più vicino le cose che gli stanno più a cuore.

Essi conoscevano già la verità, conoscevano già il Signore e ciò che Gesù Cristo aveva fatto per loro, ma Pietro voleva assicurarsi che non ci fossero dubbi sui fondamenti della fede; d’altra parte dalla solidità delle fondamenta dipende la buona riuscita di qualunque costruzione.

Egli sapeva infatti che la fede dei suoi lettori sarebbe stata sotto attacco da parte di persone che avrebbero cercato di allontanarli dalla verità attraverso falsi insegnamenti che avrebbero minato le loro certezze. Perciò Pietro voleva fornire ai suoi lettori un potente antidoto verso il veleno a cui sarebbero stati sottoposti.

E qual’è questo antidoto? Come avrebbero potuto i credenti, anche nei secoli successivi, far fronte a tutti gli attacchi che la fede cristiana avrebbe subito? Come poteva Pietro prevedere tutti i tipi di attacco possibile?

La risposta è immediata: solo se conosci bene la moneta vera sarai in grado di riconoscere tutte le monete false.

Per questo motivo Pietro non spese tempo ad analizzare tutti i falsi insegnamenti ma dedicò il suo tempo ad esortare i credenti ad essere sempre più saldi nella verità che già

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conoscevano ed a crescere sempre di più nella conoscenza di Dio, attraverso l’ubbidienza agli insegnamenti apostolici e alle scritture.

Per quanto riguarda gli insegnamenti apostolici, Pietro ricorda ai suoi lettori il ruolo cruciale che lui e gli altri apostoli avevano avuto in quel particolare momento storico:

Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. Egli, infatti, ricevette da Dio Padre onore e gloria quando la voce giunta a lui dalla magnifica gloria gli disse: «Questi è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». E noi l’abbiamo udita questa voce che veniva dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo. (2 Pietro 1:16-18)

Pietro rivendica il suo ruolo, il ruolo di chi che non si è basato sul racconto ricevuto da altri, non si è basato su storie di dubbia provenienza. Egli è infatti stato un testimone oculare, uno che ha vissuto parecchio tempo a stretto contatto con Gesù, lo ha visto in azione e ha potuto verificare di persona la grandezza di Gesù. Inoltre egli lo ha visto morire e poi lo ha incontrato di nuovo dopo la risurrezione. Egli è quindi anche testimone oculare della risurrezione di Gesù, il punto centrale intorno a cui ruota tutto l’insegnamento cristiano.

In particolare in questo brano egli si riferisce al momento della trasfigurazione di cui, secondo i vangeli, furono testimoni oculari solo Pietro, Giacomo e Giovanni. In quell’occasione su un alto monte essi videro Gesù in un modo

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glorioso mai sperimentato prima. Infatti Gesù mutò aspetto sotto i loro occhi, mostrandosi con uno splendore particolare.

Essi udirono una voce dal cielo che li esortava ad ascoltare Gesù perché era davvero il Figlio di Dio.

Fu un esperienza particolare che Pietro non poteva dimenticare. Egli la ricorda ai suoi lettori proprio per confermare loro che lui era uno di quelli che aveva sentito quella voce con le proprie orecchie e aveva visto la trasfigurazione di Gesù con i propri occhi. Essi potevano essere certi che ciò che avevano udito sulla prima venuta di Gesù, sulla sua morte e sulla sua risurrezione era assolutamente vero. E potevano quindi anche essere certi della seconda venuta di Gesù, del suo ritorno che Gesù stesso aveva promesso ai suoi discepoli. Come si vedrà più avanti nella lettera, il ritorno di Cristo sarebbe proprio stato uno dei fondamenti della fede che sarebbe stato attaccato dagli oppositori.

Oltre alla testimonianza dei testimoni oculari, i suoi lettori potevano fare affidamento su un altra testimonianza efficace, quella proveniente dalla parola scritta dai profeti che era stata proprio confermata da Gesù.

Proseguiamo la lettura:

Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori. Sappiate prima di tutto questo: che n e s s u n a p r o f e z i a d e l l a S c r i t t u r a p r o v i e n e d a

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un’interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo. (2 Pietro 1:19-21)

I profeti avevano parlato del regno di Dio, avevano parlato del Messia e alla sua prima venuta, Gesù aveva confermato molte profezie. Ma ne rimanevano altre ancora da realizzare e Gesù le avrebbe realizzate al suo ritorno. I cristiani non dovevano quindi farsi scoraggiare dagli oppositori che avrebbero messo in dubbio l’opera di Gesù, ma avrebbero dovuto prestare attenzione alla parola profetica riportata nelle scritture che rimaneva il loro punto di riferimento, la bussola attraverso cui orientarsi.

L’immagine che Pietro richiama è molto suggestiva perché i cristiani vivono nelle tenebre di questo mondo come se fossero in piena notte, ma hanno una luce, una lampada, la scrittura, che li guida fino all’arrivo del giorno, fino all’apparire della stella mattutina, fino al ritorno di Gesù che riempirà i loro cuori di gioia confermando che la loro attesa non è stata vana.

Era importante che i suoi lettori comprendessero che le profezie della scrittura non erano semplici opinioni di visionari che si basavano sulle proprie idee riguardanti il futuro, ma erano parole che Dio stesso aveva messo nei loro cuori, attraverso il suo Spirito Santo, affinché coloro che riponevano la loro fede in Dio potessero avere un riferimento sicuro su cui basare la propria vita.

La parola profetica si era mostrata infallibile nel descrivere gli avvenimenti legati alla prima venuta di Gesù. E così

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sarebbe stato anche per il suo ritorno. Dopo la risurrezione, Gesù stesso aveva usato le scritture per spiegare ai suoi discepoli che ciò che gli era avvenuto era stato già preannunciato nelle scritture (si veda Luca 24,44-47).

In conclusione, molti cercano oggi di crescere attraverso la ricerca di esperienze spirituali nuove, sperano magari di poter scoprire il segreto di una vita felice tra le pagine dell’ultimo libro uscito. Ma i cristiani conoscono il segreto per una vita cristiana “al top” che consiste nel riscoprire e rinsaldare il nostro rapporto con Dio, crescere nella nostra conoscenza di lui attraverso la riscoperta delle scritture e non andando alla ricerca di chissà quali novità spirituali.

Noi abbiamo davvero dei testimoni efficaci. Abbiamo le scritture dell’antico testamento che sono già state confermate alla prima venuta di Gesù, poi abbiamo la testimonianza degli apostoli, testimoni oculari che hanno riportato ciò che hanno visto e udito e hanno ribadito le promesse di Gesù.

Teniamo presente che nel primo secolo la testimonianza degli apostoli poteva essere messa in dubbio dai loro contemporanei, ma è giunta fino a noi resistendo a tutti gli attacchi subiti nei secoli, perché la loro testimonianza era vera. Essi furono pronti a morire per rendere testimonianza di ciò che avevano visto e udito. Se non avessero davvero visto Gesù Cristo risorto avrebbero davvero speso la loro vita per portare un messaggio che loro stessi sapevano essere falso? Io non lo credo proprio.

Pietro, fino alla fine della sua vita, continuò a ripetere le stesse cose ai credenti, ricordando anche a noi che le cose più importanti per la nostra vita cristiana probabilmente le

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conosciamo già, ma abbiamo bisogno di ritrovarle nella scrittura, di fissarle bene nella nostra memoria e di viverle con l’aiuto di Dio. In un mondo in cui ogni giorno nascono nuove forme di spiritualità “fai da te”, noi abbiamo bisogno invece di riscoprire il valore di quei testimoni efficaci e di vivere la verità del vangelo giorno dopo giorno fino al ritorno di Gesù.

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