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Torino, Giugno 2012
Compendio
della
Grammatica latina
di Bart VEGLIA
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FONETICA 1 - L’alfabeto
L’alfabeto latino è composto da 24 lettere di cui alcune prese dal greco. Esse sono:
Lettere Pronunzia Lettere Pronunzia A a a N n enne B b bi O o o C c ci P p pi D d di Q q qu E e e R r erre F f effe S s esse G g gi T t ti H h acca U u u I i i V v vu K k cappa X x ics L l elle Y y ipsilon M m emme Z z zeta 2 - Le vocali
Le vocali dell’alfabeto latino sono 6. Esse sono:
A (a); E (e); I (i); O (o); U (u); Y (y). = ipsilon, che si pronunzia ü 3 - I dittonghi
Nell’alfabeto latino alcune vocali si uniscono e formano i dittonghi. Essi sono:
AE (ae); AU (au); OE (oe); EU (eu), che si pronunziano:
e au e eu
Come segno ortografico veniva usata la dieresi (consistente in due puntini sopra una vocale) che serviva per distaccare la vocale di un dittongo dalla vocale precedente.
Ad esempio: il dittongo oe si pronunzia usualmente e, ma se c’è la dieresi sulla e (ë) le due vocali del dittongo si pronunziano separatamente, cioè o, e.
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4 - Le consonanti
Le consonanti latine si pronunziano, quasi tutte, come le corrispondenti italiane. Però:
--il gruppo gl si pronunzia, sempre, come nell’italiano: negligente. Es. glis = ghiro;
--Il gruppo ph si pronunzia f : Es. il nome philosophus si pronunzia filosofus = filosofo;
--Il gruppo ti seguìto da vocale e non accentato, si pronunzia zi. Es.: la parola ratio = calcolo, si pronunzia razio.
Eccezioni:
--Il gruppo ti si pronunzia ti, come in italiano:
-- quando sulla i cade l’accento . Es. totius = di tutto, si pronunzia totìus.
--quando è preceduto da t, s, x. Es. Attius =Azzio, pron. Attius; béstia = bestia, pron. bestia; mixtio =miscela, pron. mìxtio.
--nelle parole di origine greca. Es. Miltiades = Milziade, pron. Miltìades.
--La h non si pronunzia: ad esempio il nome homo si pronunzia omo.
--La i e la u quando sono all’inizio di una parola e sono seguiti da vocale o quando si trovano tra due vocali all’interno di una parola, si comportano come consonanti . --La x si ponunzia generalmente cs, ma se si trova all’interno di una parola ha spesso il suono gs. Es. Xerses = Serse, si pronunzia Cserses; exemplum =
esempio, si pronunzia egsemplum; invece exul = esule, si pronunzia ecsul --La k si pronunzia sempre come la c della parola cane. Es. Karthago = Cartagine, si pronunzia Cartago.
5 - Le sillabe e la loro divisione
La sillaba è un suono o un insieme di suoni che si pronunziano con una sola emissione di fiato.
Il numero delle sillabe in una parola latina è uguale a quello delle vocali.
Es. la parola Italia ha 4 vocali, quindi 4 sillabe: I-ta-li-a;
la parola aurum ha 2 vocali, quindi 2 sillabe: au-rum.
La divisione delle sillabe in latino è quasi sempre come nell’italiano. Però -- poiché ia non è un dittongo, le parole con tale gruppo si dividono come Italia.
-- la i (consonante) fa sillaba con la vocale seguente. Es. iu-gum = giogo.
-- nel gruppo qu la u non è una vocale a sé stante ma serve solo a dare il suono alla q.
-- nel gruppo gu seguito da vocale, la u si comporta come detto al punto precedente.
-- le parole composte si dividono secondo le parti che le compongono. Es.
inire = in + ire = entrare, si divide in-i-re e non i-ni-re.
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6 - Qualità e quantità delle vocali
Le vocali latine si distinguono per la qualità del suono ( sono aspre: a, e, o; sono dolci: u, i, y ) e per la qualità, cioè per la durata, più o meno lunga, del suono stesso.
Per indicare la quantità delle vocali si usano i simboli: ˘ che significa breve, es. rosă, ˉ che significa lunga, es. rosā.
La quantità delle vocali dipende, o dalla natura (cioè in sè e per sé, e lo si scopre
consultando il dizionario, tenendo però presente che i dittonghi sono sempre lunghi), o dalla posizione :
una vocale (anche se per natura è lunga) è breve per posizione se è seguita da un’altra vocale, es. monĕo, prĭor, filĭa.
una vocale (anche se per natura è breve) è lunga per posizione se è seguita da due o più consonanti o da una consonante doppia (x e z) , es. bēllum, vīctoria.
Tuttavia le consonanti p, c, t, b, g, d, ph, ch, th, seguite da l o r non costituiscono posizione, ossia la vocale precedente, se è breve per natura resta tale.
7 - L’accento tonico
Nelle parole di tre o più sillabe l’accento cade sulla penultima, se è lunga,(parole piane);
sulla terzultima, se la penultima è breve, (parole sdrucciole)
Nelle parole di due sillabe l’accento cade sempre sulla penultima, (parole piane).
L’accento tonico non cade mai più indietro della terzultima sillaba.
Quando una parola è seguita da un’ enclitica (che è una particella attaccata alla fine di una parola: -que, -ve, -ne, -pte, -pse, -met), l’accento cade sull’ultima sillaba della parola suddetta, anche se essa è breve. Es. musàque, rosàne, animáve.
Le parole composte conservano l’accento del secondo elemento.
Es. calefáciō, non caléfacio.
Eccezioni:
Nelle parole in cui l’ultima sillaba era in origine penultima, l’accento cade sull’ultima sillabae precisamente:
--la seconda persona dell’imperativo presente, per i composti dei verbi: dico, duco, facio, fero. Es. addíc, addúc, ecc da duc-e, addic-e, ecc.
--gli avverbi come: illíc, illóc, illác, illúc, istúc, istác, istínc, ecc.
8 - Segni di interpunzione
Nel latino non erano usati precisi segni di interpunzione. Oggi si usano quelli dell’italiano.
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MORFOLOGIA 1 - Le componenti del discorso
Alcune parole sono variabili e, precisamente: nomi, aggettivi, pronomi, e verbi.
Altre parole sono invariabili e sono: avverbi, preposizioni, congiunzioni, e interiezioni.
2 - I generi
Nel latino ci sono tre generi: maschile (m), femminile (f) e neutro (n).
Generalmente sono:
--maschili: i nomi di uomini, popoli, animali maschi, fiumi, venti e mari;
--femminili: i nomi di: donne, animali femmine, piante, regioni, isole;
--neutri: i nomi dei frutti e dei metalli.
Si chiamano nomi comuni i sostantivi che possono essere sia maschili, sia femminili. Es.
sacerdos = sacerdote, sacerdotessa
Si chiamano mobili i sostantivi che hanno due terminazioni: una per il maschile e una per il femminile. Es. filius, filia = figlio, figlia
3 - I numeri
In latino i numeri sono due: singolare e plurale.
Alcuni nomi si usano solo al singolare (singularia tantum), altri solo al plurale ( pluralia tantum)
4 - I casi
Negli elementi variabili del discorso si possono notare due parti: Ad es. in rosa ---una invariabile che si chiama tema: (ros-)
---l’altra variabile che si chiama desinenza, detta anche terminazione o uscita: (-a) All’ assenza degli articoli nel latino, si supplisce con le varie forme che assumono le parole variabili nei diversi casi che si possono presentare in un discorso.
I casi sono sei ed hanno nome diverso a seconda della funzione da essi espressa.
Essi sono i seguenti:
Nominativo (N) che è il caso del soggetto e del predicato nominale:
Genitivo (G) che è il caso del complemento di specificazione;
Dativo (D) che è il caso del complemento di termine;
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Accusativo (A) che è il caso del complemento oggetto;
Vocativo (V) che è il caso dell’invocazione o della chiamata;
Ablativo (Ab) che è usato per diversi complementi ed è l’agente con i verbi passivi
5 - La declinazione
La serie ordinata dei complementi e delle relative desinenze si chiama declinazione Ma le parti variabili del discorso non hanno tutti le stesse desinenze per i vari casi.
Infatti le declinazioni sono cinque, che si distinguono dalla desinenza del Genitivo singolare: ae per la 1a, i per la 2a. is per la 3a, ūs per la 4a, ei per la 5a., 6 - Le desinenze delle cinque declinazioni
1a 2a 3a 4a 5a Singolare
Casi m e f m e f n m e f n m e f n m e f N a us, er um desinenze varie us u es G ae i is us ei D a o i ui u ei A am um em (im) (come il N) um u em V a e, er um (come il N) us u es Ab a o e (i) u e
Plurale
N ae i a es a (ia) us ua es G arum orum um (ium) uum erum D is is ibus ibus (ubus) ebus A as os a es a (ia) us ua es V ae i a es a (ia) us ua es Ab is is ibus ibus (ubus) ebus 7 - La 1a declinazione
Fanno parte di questa declinazione nomi maschili e femmnili che hanno il Nominativo in -a e il Genitivo in -ae
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Ecco come si declina il sostantivo maschile agricola = il contadino.
Singolare Plurale
N agricol -- a il contadino agricol – ae i contadini G agricol – ae del contadino agricol – arum dei contadini D agricol – ae al contadino agricol – is ai contadini A agricol – am il contadino agricol – as i contadini V agricol – a o contadino agricol – ae o contadini Ab agricol – a dal contadino agricol – is dai contadini
8 - Particolarità della 1a declinazione
I nomi: dea, filia, liberta, equa, al Dativo e Ablativo plurali, fanno: deabus, filiabus, libertabus, equabus, invece di: deis, filiis, libertis, equis, che si confonderebbero con i corrispondenti nomi maschili.
Il nome familia quando è unito ai nomi: pater, mater, filius, filia, ha la desinenza del Genitivo singolare as anziché ae. Es: pater-familias invece di pater-familiae.
Alcuni nomi hanno solo la forma plurale (pluralia tantum). Ecco alcuni esempi:
angustiae, arum = ristrettezza nuptiae, arum = nozze divitiae, arum = ricchezza Athenae, arum = Atene deliciae, arum = delizia Cannae, arum = Canne insidiae, arum = insidia Thebae, arum = Tebe epulae, arum = banchetto Pisae, arum = Pisa Alcuni nomi hanno significato diverso al singolare e al plurale. I più comuni sono:
aqua = acqua aquae = i bagni termali copia = abbondanza copiae = le milizie
fortuna = la fortuna fortunae = i beni di fortuna littera = la lettera (dell’alfabeto) litterae = la lettera, la letteratura vigilia = il turno di guardia vigiliae = le sentinelle
cera = la cera cerae = le tavolette (per scrivere) 9 - La 2a declinazione
Appartengono a questa declinazione i nomi che hanno il Nominativo singolare in -us, -er, -um e il Genitivo in -i.
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Nomi maschili e femminili in -us
I nomi in us della 2a declinazione sono per lo più maschili. Sono femminili pochi nomi tra cui i nomi di piante
Ecco come si declinano: il sostantivo maschile lupus, -i = il lupo e il sostantivo femmnile ulmus, -i = l’olmo: .
Singolare Plurale
N lup – us il lupo lup – i i lupi G lup – i del lupo lup – orum dei lupi D lup – o al lupo lup – is ai lupi A lup – um il lupo lup – os i lupi V lup – us o lupo lup – is o lupi Ab lup –o (dal) lupo lup –is (dai) lupi
Singolare Plurale
N ulm -- us l’olmo ulm – i gli olmi G ulm – i dell’olmo ulm – orum degli olmi D ulm – o all’olmo ulm – is agli olmi A ulm – um l’ olmo ulm – os gli olmi V ulm – us o olmo ulm – i o olmi Ab ulm – o (dall’)olmo ulm – is (dagli) olmi Nomi maschili in -er
I nomi in -er della 2a declinazione sono tutti maschili
I nomi in -er terminano come i nomi in -us eccetto che nel Nominativo e Vocativo singolari che sono tra loro uguali.
Il nome puer mantiene in tutta la declinazione la e del Nominativo, come: vesper,-- eri, = la sera, gener, -eri, = il genero, socer, -eri, = il suocero, liberi, -orum, = i figli, i composti in -ger (es. armiger, -eri = l’armigero), i composti in -fer (es.
aquilifer, -eri = l’aquilifero).
Invece il nome ager la perde, come quasi tutti i nomi in er. Per es.:
magister, -stri = maestro.
Per vedere se la e è nel tema o se è stata aggiunta per eufonia basta osservare il Genitivo.
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Ecco come si declinano i sostantivi: puer, -i = il fanciullo, e ager, -i = il campo.
Singolare Plurale
N puer il fanciullo puer - i i fanciulli G puer - i del fanciullo puer – orum dei fanciulli D puer - o al fanciullo puer - is ai fanciulli A puer - um il fanciullo puer – os i fanciulli V puer o fanciullo puer – i o fanciulli Ab puer - o (dal) fanciullo puer – is (dai) fanciulli Singolare Plurale
N ager il campo agr – i i campi G agr – i del campo agr – orum dei campi D agr – o al campo agr - is ai campi A agr – um il campo agr – os i campi V ager o campo agr – i o campi Ab agr – o (dal) campo agr – is (dai) campi Nomi maschili in -ir
Sono soltanto: il nome vir, -i e i suoi composti: duumvir = duumviro, triumvir = triumviro, ecc. La loro declinazione è regolare.
Singolare Plurale
N vir l’uomo vir – i gli uomini G vir – i dell’uomo vir – orum degli uomini D vir – o all’uomo vir – is agli uomini A vir – um l’uomo vir – os gli uomini V vir o uomo vir – i o uomini
Ab vir – o (dall’) uomo vir – is (dagli) uomini Nomi neutri in -um
Sono di genere neutro i nomi dei frutti. Es.:.
malum, -i = la mela, pirum, -i = la pera.
Vi sono tre nomi neutri che terminano in –us. Essi sono. vulgus = il volgo, pelagus
= il mare; virus = il veleno.
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Ecco come si declina il sostantivo neutro: bellum, -i = la guerra:
Singolare Plurale
N bell – um la guerra bell – a le guerre G bell – i della guerra bell – orum delle guerre D bell – o alla guerra bell – is alle guerre A bell – um la guerra bell - a le guerre V bell – um o guerra bell –a o guerre Ab bell - o (dalla) guerra bell – is (dalle) guerre La declinazione del nome Deus è un po’ diversa da quelle viste prima:
Singolare Plurale Osservazioni
N Deus di, dii, (dei) Le forme del plurale tra parentesi sono G Dei deorum, deum usate in poesia.
D Deo dis, diis, (deis) Il Vocativo singolare Dive è in A Deum deos realtà il Vocativo di divus, -i.
V Deus (Dive) di, dii, (dei) Ab Deo dis, diis (deis),
Mi Deus si traduce: O mio Dio; Deus meus si traduce: Dio mio.
Hanno il Vocativo singolare in -i:
-- i nomi proprii di persona in -ius. Es.: Vergilius = Virgilio, fa al Vocativo Vergili -- i nomi: filius = figlio, e genius = genio, che al Vocativo singolare fanno: fili, e geni;
--l’aggettivo possessivo: meus, che fa: mi.
I nomi in -ius (con la i lunga), al Vocativo singolare terminano regolarmente in -ie.
Es.: Darius =Dario, al Vocativo fa Darie.
Alcuni nomi hanno solo il plurale (pluralia tantum). Es.:
arma, -orum = le armi liberi, -orum = i figli inferi, -orum = gli dei infernali Delphi, -orum = Delfi superi, -orum = gli dei superi Corioli, -orum = Corioli
Alcuni nomi hano significato diverso al singolare e al plurale:
auxilium, -ii = l’aiuto auxilia, -orum =le truppe ausiliarie castrum, -i = il castello, il fortino castra, -orum =l’accampamento impedimentum, -i = l’ostacolo impedimenta, -orum =le salmerie
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rostrum, -i = il becco rostra, -orum =la tribuna oratoria Il nome locus, -i = luogo, passo di un libro:
--al singolare è sempre maschile,
--al plurale è neutro, in senso proprio: loca, -orum = i luoghi
ma è maschile, in senso figurato: loci, -orum = i passi di un libro I nomi di questo tipo sono detti eterogenei
I sostantivi o aggettivi in -aius e -eius di regola hanno: il Genitivo singolare e il Nominativo plurale in -i (anziché in -ii); il Dativo e l’Ablativo plurale in -is (anziché in – iis) Es.:
Gen. sing. e Nom. plu. Dat. e Abl. plur.
Graius = Greco Grai (non Graii) Grais (non Graiis) plebeius = plebeo plebei (non plebeii) plebeis (non plebeiis) Alcuni nomi hanno il Genitivo plurale in -um. Es.: in prosa lo si può trovare con:
--i nomi deus = dio, (ira deum = ira deorum = l’ira degli dei), liberi = figli, (vita liberum = vita liberorum =la vita dei figli), faber = operaio o soldato del genio, (praefectus fabrum = prafectus fabrorum = il comandante dei genieri), socius =alleato, (praefectus socium = praefectus sociorum = il comandante degli alleati) --i composti di vir. Es: quindecemvir =quidecemviro, Gen. plur. quindecemvir-um --i nomi che indicano monete o misure: Es.:
modius = moggio, al Gen.plur. fa: modi-um (= modi-orum);
talentum = talento, al Gen. plur. fa: talent-um (= talent-orum) 10 - Gli aggettivi
In latino, come in italiano, gli aggettivi concordano, in genere e numero, con i sostantivi cui si riferiscono.
Però poiché in latino ci sono anche i casi, gli aggettivi concordano anche nel caso.
11 - Gli aggettivi della 1a classe ( 1a e 2a declinazione)
Essendo tre i generi, gli aggettivi della 1a classe hanno tre desinenze.
Appartengono alla 1a classe gli aggettivi in:
-us, -a, -um altus, alta, altum = alto
-er, -era, -erum. asper, aspera, asperum = aspro - er, -ra, -rum piger, pigra, pigrum = pigro
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Questi aggettivi seguono nel maschile la 2a declinazione, nel femminile la 1a.
Come i sostantivi della 2a declinazione, anche gli aggettivi in -er si dividono in 2 gruppi:
---quelli (pochissimi) che conservano la -e di -er in tutta la declinazione;
---quelli (numerosi) che perdono la -e e si declinano come piger.
L’aggettivo dexter = destro ha: sia dextera, dexterum, sia dextra, dextrum Alcuni aggettivi in -er si declinano:
--al maschile come puer, -i cioè come i nomi in -er che conservano la e davanti a -r, --al femminile e al neutro come gli aggettivi della 1a classe.
Un solo aggettivo termina in -ur : satur, satura, saturum = sazio
Ecco come si declinano gli aggettivi: altus, alta, altum = alto e tener, tenera, tenerum = tenero e pulcher, pulchra, pulchrum = bello:
Singolare Plurale
N alt-us alt-a alt-um alt-i alt-ae alt-a G alt-i alt-ae alt-i alt-orum alt-arum alt-orum D alt-o alt-ae alt-o alt-is alt-is alt-is A alt-um alt-am alt-um alt-os alt-as alt-a V alt-us alt-a alt-um alt-i alt-ae alt-a Ab alt-o alt-a alt-o alt-is alt-is alt-is Singolare Plurale
N tener tener-a tener-um tener-i tener-ae tener-a G tener-i tener-ae tener-i tener-orum tener-arum tener- orum D tener-o tener-ae tener-o tener-is tener-is tener-is A tener-um tener-am tener-um tener-os tener-as tener-a V tener tener-a tener-um tener-i tener-ae tener-a A tener-o tener-a tener-o tener-is tener-is tener-is Si declinano come tener per es.
frugifer, frugifera, frugiferum = fruttifero liber, libera, liberum = libero
lacer, lacera, lacerum = lacero miser, misera, miserum = misero
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Singolare Plurale
N pulcher pulchr-a pulchr-um pulchr-i pulchr-ae pulchr-a G pulchr-i pulchr-ae pulchr-i pulchr-orum pulchr-arum pulchr orum D pulchr-o pulchr-ae pulchr-o pulchr-is pulchr-ae pulchr-is A pulchr-um pulchr-am pulchr-um pulchr-os pulchr-as pulchr-a V pulcher pulchr-a pulchr-um pulchr-i pulchr-ae pulchr-a Ab pulchr-o pulchr-a pulcgr-o pulchr-is pulchr-is pulchr-is Appartengono a questo gruppo gli aggettivi:
ager, -gra, -grum = malato ruber, -bra, -brum = rosso integer, -gra, -grum = integro sacer, -cra, -crum = sacro niger, -gra, -grum = nero noster, -tra, -trum = nostro piger, -gra, -grum = pigro vester, -tra, -trum = vostro 12 - La 3a declinazione
Poiché il tema del Nominativo singolare cambia spesso, Es.
--rex, regis ( = re ) di cui il tema è reg-
--voluntas, voluntatis (= volontà ) di cui il tema è voluntat- --corpor, corporis (= corpo) di cui il tema è corpor-
per declinare in modo corretto un nome della 3a declinazione è indispensabile conoscerne il Genitivo singolare dal quale si ricava il tema togliendo la relativa desinenza che è -is.
Alla 3a declinazione appartengono nomi maschili, femminili e neutri I nomi della 3a declinazione formano due gruppi:
--quello dei parisillabi e --quello degli imparisillabi.
Sono parisillabi i nomi come caedes, caedis ( = strage) che hanno lo stesso numero di sillabe al Nominativo e al Genitivo singolare;
Sono imparisillabi i nomi, come corpus, corporis (= corpo) che, al Genitivo singolare, hanno un numero maggiore di sillabe che al Nominativo singolare.
Gli imparisillabi si dividono ulteriormente in due gruppi:
-- quelli, come consul, consulis, (= il console), che hanno una sola consonante davanti alla desinenza -is del Genitivo singolare;
--quelli, come urbs, urbis (= città, Roma), che hanno due consonanti davanti alla desinenza is.
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Le suddette precisazioni sono molto importanti perché i nomi della 3a declinazione si declinano diversamente a seconda del gruppo cui appartengono.
Pertanto i nomi della 3a declinazione vengono essere divisi in 3 gruppi:
13 - Sostantivi del 1° gruppo
Appartengono a questo gruppo i nomi imparisillabi che hanno una sola consonante davanti alla desinenza -is del Genitivo singolare. Es.: consul, consulis.
Essi possono essere maschili, femminili o neutri.
Ecco come si declinano:
Singolare
Maschile Femminile Neutro Il console La legge Il corpo N consul lex corpus G consul-is leg-is corpor-is D consul-i leg-i corpor-i A consul-em leg-em corpus V consul lex corpus Ab consul-e leg-e corpor-e
Plurale
N consul-es leg-es corpor-a G consul-um leg-um corpor-um D consul-ibus leg-ibus corpor-ibus A consul-es leg-es corpor-a V consul-es leg-es corpor-a Ab consul-ibus leg-ibus corpor-ibus I nomi maschili e femminili hanno le stesse desinenze
I neutri differiscono dai maschili e femminili solo nei tre casi simili del singolare e del plurale.
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Alcuni nomi, benché parisillabi,, appartengono a questo gruppo. I più comuni sono:
pater, patris m = il padre al Genitivo plurale fa patrum
mater, matris f = la madre “ matrum frater, fratris m = il fratello “ fratrum
iuvenis, iuvenis m = il giovane “ iuvenum senex, senis m = il vecchio “ senum canis, canis m = il cane “ canum 14 - Sostantivi del 2° gruppo
Appartengono a questo gruppo:
--i nomi imparisillabi con due consonanti davanti alla desinenza -is del Genitivo singolare,
come: mons, montis = monte; urbs, urbis = città; os, ossis = osso;
--i nomi parisillabi, come: hostis, hostis = nemico; clades, cladis = sconfitta.
I nomi di questo gruppo possono essere maschili, femminili o neutri e si declinano come quelli del 1° gruppo, eccetto che al Genitivo plurale la cui desinenza è -ium anziché -um.
Benché imparisillabi con una sola consonante davanti alla desinenza -is del Genitivo singolare, appartengono a questo gruppo alcuni nomi , tra i quali i più comuni sono:
faux, faucis f = la fauce Al Gen. plur. fa faucium lis, litis f = la lite “ litium mas, maris m = il maschio “ marium mus, muris m-f = il topo “ murium nix, nimis f = la neve “ nivium Penates, m pl. = i Penati “ Penatium ottimates m pl = gli ottimati “ ottimatium e i nomi di popolo in -is, -itis, e -as, -atis come:
Samnis, Samnitis m = il Sannita Arpinas, Arpinatis m = l’Arpinate
Ecco come si declinano i nomi: hostis, urbs, os:
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Singolare
Maschile Femminile Neutro Il nemico La città L‘osso N hostis urbs os G host-is urb-is oss-is.
D host-i urb-i oss-i A host-em urb-em os V host-is urbs os Ab host-e urb-e oss-e
Plurale
N host-es urb-es oss-a G host-ium urb-ium oss-ium D host-ibus urb-ibus oss-ibus A host-es urb-es oss-a V host-es urb-es oss-a Ab host-ibus urb-ibus oss-ibus 15 - Sostantivi del 3° gruppo
Appartengono a questo gruppo soltanto i nomi neutri che, al Nominativo, hanno la desinenza:
-e Es. mare, maris = il mare
-al ( Gen -alis ) Es. animal, animalis = l’animale -ar ( Gen -aris ) Es. calcar, calcaris = lo sprone
I nomi di questo gruppo si differenziano da quelli degli altri gruppi perché hanno
l’Ablativo singolare in -i, il Genitivo plurale in -ium, Nom. Acc. Voc. plurale in -ia I sostantivi in -al e -ar con il Genitivo in –alis e -aris, appartengono al 1° gruppo e quindi l’Ablativo singolare ha la desinenza -e. Al plurale questi nomi non sono usati.
Es. nectar, nectaris = nettare, ha l’Ablativo singolare nectare.
Ecco come si declinano i sostantivi sopra elencati:
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Singolare
Il mare L’animale Lo sprone N mare animal calcar G mar-is animal-is calcar-is D mar-i anmal-i calcar-i A mare animal calcar V mare animal calcar Ab mar-i animal-i calcar-i Plurale
N mar-ia animal-ia calcar-ia
G mar-ium animal-ium calcar-ium D mar-ibus animal-ibus calcar-ibus
A mar-ia animal-ia calcar-ia V mar-ia animal-ia calcar-ia Ab mar-ibus animal-ibus calcar-ibus 16 - Particolarità della 3a declinazione
Hanno l’Accusativo singolare in -im e l’Ablativo singolare in -i:
---i nomi di città e di fiumi con la desinenza -is al Nominativo singolare --alcuni nomi femminili in -is tra cui i più comuni sono:
sitis, is = la sete, Accusativo singolare sit-im, Ablativo singolare sit-i;
--altri sostantivi come turris = la torre, securis = la scure, puppis = la poppa, classis = la flotta, navis = la nave, possono avere l’Accusativo singolare in -em o in -im e l’Ablativo singolare in -e o in -i .
Il nome ignis = il fuoco, ha l’Accusativo singolare in -em e l’Ablativo in -e o in -i, ma normalmente l’Ablativo è in -i nelle espressioni ferro ignique = col ferro e con il fuoco, e aqua et igni interdicere = vietare l’uso dell’acqua e del fuoco, cioè esiliare.
--Alcuni nomi hanno solo il plurale (pluralia tantum).Es.:
maiores, -um m = gli antenati Gades, ium f =Cadice . moenia, -um n = le mura Penates, ium m = i Penati Saturnalia, -um n = i Saturnali Manes, ium m = i Mani
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---Alcuni nomi hanno significato diverso al singolare e al plurale. Es , I più comuni sono:
Singolare Plurale
aedes, (aedis), -is f = il tempio aedes, -ium f = la casa finis, -is m = il fine fines, -ium m = i confini pars, partis f = la parte partes, -ium m = il partito
--Alcuni nomi si discostano in qualche modo dalla declinazione regolare. I più comuni sono:
vis, (roboris) f = la forza, che si declina nel modo seguente:
Singolare Plurale Osservazioni
N vis vires Roboris e robori in realtà sono
G (roboris) virium il Genitivo e il Dativo singolare del D (robori) viribus sostantivo neutro robur, = la forza.
A vim vires la durezza, il rovere, ecc.
V vis vires Ab vi viribus
Iter, itineris n = il viaggio, forma tutti i casi, esclusi il Nominativo, l’Accusativo e il Vocativo, dal tema itinere.
Iuppiter, Iovis m = Giove, forma tutti i casi, eccetto il Nominativo e il Vocativo, dal tema Iove.
--Alcuni nomi comuni presentano delle irregolarità:
caro, carnis f = la carne, forma tutti i casi, eccetto il Nominativo e Vocativo singolare, dal tema carn-;
sus, suis m e f = il maiale, la scrofa, si declina regolarmente, ma al Dativo e all’Ablativo plurale fa subus;
bos, bovis m e f = il bue,la vacca, si declina regolarmente eccetto che al Genitivo plurale che fa boum (invece di bovum) e al Dativo e Ablativo plurale che fa bobus o bubus (invece di bovibus),
supellex, supellectilis f = la suppellettile, si declina regolarmente dal tema supellectil, però non ha il plurale,
vas, vasis n = il vaso, al singolare segue la 3a declinazione, mentre al plurale . segue la 2a.
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17 - Gli aggettivi della 2q classe Tutti gli aggettivi che non appartengono alla 1a classe, rientrano nella 2a. Essi si suddividono in tre gruppi.
1° gruppo
Comprende gli aggettivi a tre terminazioni: una per il maschile, una per il femminile e una per il neutro. Es.: saluber (m), salubris (f), salubre (n) = salubre 2° gruppo:
Comprende gli aggettivi a due terminazioni, una per il maschile e il femminile e l’altra per il neutro. Es.: nobilis ( m e f ), nobile (n) = nobile.
3° gruppo:
Comprende gli aggettivi ad una sola terminazione, varia, per tutti e tre i generi. Es.:
audax (m f e n), che al Genitivo singolare fa audacis = audace.
Tutti gli aggettivi della 2a classe seguono, per tutti i generi, la 3a declinazione.
Come i sostantivi neutri in: -e, -al, -ar, essi hanno:
--l’Ablativo singolare in -i --il Genitivo plurale in: -ium
--il Nominativo, l’Accusativo, il Vocativo in: ia.
N.B. Sui dizionari:
-- gli aggettivi a tre o a due terminazioni sono elencati sotto le voci del Nominativo singolare maschile, femminile e neutro. Es.:
campestre = campester, stris, stre
--quelli ad una sola terminazione sono elencati, come i sostantivi, sotto le voci del Nominativo e Genitivo singolare. Es.:
audace = audax, acis; costante = constans, antis.
In questo modo il Genitivo singolare consente di individuare facilmente il tema.
18 - Aggettivi a tre terminazioni
Gli aggettivi appartenenti a questo gruppo hanno il Nominativo singolare in:
-er (maschile), -is (femminile), -e (neutro), Es.: acer, acris, acre = acuto In questi aggettivi la e della terminazione in -er del Nominativo e Vocativo maschile, singolare, scompare in tutta la declinazione. Un solo aggettivo: celer, celeris = celere conserva la e in tutta la declinazione ed ha il Genitivo plurale celerum (anziché celerium)
Il maschile e il femminile hanno le stesse terminazioni, eccetto che al Nominativo e
Vocativo singolare. Il neutro differisce dal maschile e dal femminile solo nei tre casi simili.
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Gli agettivi a tre terminazioni sono in tutto tredici, di cui sette in -er, -ris, -re, e sei in -ster, -stris, stre. Eccone l’elenco:
acer, acis, acre = acuto campester = campestre alacer, alacris, alacre = alacre equester = equestre celeber, celebris, celebre = celebre paluster = palustre celer, celeris, celere = celere pedester = pedestre puter, putris, putre =putrido silvester = silvestre saluber, salubris, salubre = salubre terrester = terrestre volucer, volucris, volucre = alato
Ecco come si declina l’aggettivo acer, acris, acre = acuto.
Singolare
Maschile Femminile Neutro N acer acr-is acre G acr-is acr-is acr-is D acr-i acr-i acr-i A acr-em acr-em acr-e V acer acr-is acr-e Ab acr-i acr-i acr-i Plurale
N acr-es acr-es acr-ia G acr-ium acr -ium acr-ium D acr-ibus acr-ibus acr-ibus A acr-es acr-es acr-ia V acr-es acr-es acr-ia Ab acr-ibus acr-ibus acr-ibus I nomi: September, October, November, December, che in realtà sono degli aggettivi, si declinano come celeber. Mensis September = il mese di Settembre, Kalendae Settembris = le calende di Settembre.
Però i nomi dei mesi si possono usare anche da soli, come sostantivi e in questo caso hanno l’Ablativo singolare in -i. Post Octobrem = Dopo Ottobre, Octobri = in Ottobre.
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19 - Aggettivi a due terminazioni
Gli aggettivi di questo gruppo hanno il Nominativo singolare in -is (maschile e femminile), -e (neutro) Es.: facilis, facile = facile.
Ecco come si declina tale aggettivo:
Singolare
Maschile e femminile Neutro N facili-is facil-e G facil-is facil-is D facil-i facil-i A facil-em facil-e V facil-is facil-e Ab facil-i facil-i Plurale
N facil-es facil-ia
G facil-ium facil-ium D facil-ibus facil-ibus A facil-es facil-ia V facil-es facil-ia Ab facil-ibus facil-ibus
Gli aggettivi a due terminazioni differiscono da quelli a tre terminazioni solo al Nominativo e Vocativo singolare maschile.
Fanno parte di questo gruppo di aggettivi i nomi dei mesi: Aprilis = Apile, Quintilis
= Luglio, Sextilis = Agosto.
20 - Aggettivi ad una sola terminazione
Gli aggettivi di queto gruppo hanno varie terminazioni al Nominativo singolare. Ad es..
audax, audacis = audace; prudens, prudentis = prudente; vigil, vigilis = vigile:
bicolor, bicoloris = bicolore.
Gli aggettivi ad una sola terminazione differiscono da quelli a due o tre terminazioni solo nel Nominativo e Vocativo singolare.
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Fanno parte di questo gruppo anche i participi presenti in -ans, antis e in -ens, entis come, ad es. laudans, laudantis = lodante, scribens, scribentis = scrivente.
Essi hanno l’Ablativo singolare in -i, quando vengono usati come veri aggettivi, ma lo hanno in -e quando hanno valore di sostantivo o di verbo. Ad es.:
---Valore di aggettivo
Cum viro sapienti de hac re disserui = Ho discusso di questa cosa con un uomo sapiente.
---Valore di sostantivo
Cum sapiente de hac re disserui = Ho discusso di questa cosa con un sapiente.- ---Valore verbale
Ardente urbe omnes fugerunt = Ardendo la città tutti fuggirono.
Ecco come si declina l’aggettivo audax, audacis = audace.
Singolare
Maschile e femminile Neutro N audax
G audac.is D audac-i
A audac-em audax
V audax Ab audac.i
Plurale
N audac-es audac-ia G audac-ium D audac-ibus
A audac-es audac-ia V audac-es audac-ia Ab audac-ibus
21 - Particolarità degli aggettivi della 2a classe
Le particolarità più frequenti degli aggettivi della 2a classe riguardano quelli ad una sola terminazione.
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--Gli aggettivi seguenti hanno l’Ablativo singolare in -e e il Genitivo plurale in -um; non hanno il plurale del neutro, eccetto vetus, veteris = vecchio, antico, che ha il neutro plurale: vetera
Ablativo singolare Genitivo plurale princeps, principis = primo principe principum vetus, veteris = vecchio vetere veterum
dives, divitis = ricco divite divitum pauper, pauperis = povero paupere pauperum
particeps, participis = partecipe participe participum superster, superstitis = superstite superstite superstitum compos, compotis = padrone compote compotum --I seguenti aggettivi hanno l’Ablativo singolare in –i ma il Genitivo plurale in -um;
non hanno il plurale del neutro.
supplex, supplicis = supplice supplici supplicum memor, memoris = memore memori memorum
immemor, immemoris = immemore immemori immemorum inops, inopis = bisognoso inopi inopum
vigil, vigilis = vigile vigili vigilum
--Gli aggettivi ad una sola terminazione, usati come sostantivi, hanno l’Ablativo singolare in -e. Es.:
in homine supplici (aggettivo) = in un uomo supplice in supplice (sostantivo) = in un supplice 22 - La 4a declinazione
Di questa declinazione fanno parte:
---molti nomi maschili e pochi femminili che terminano in -us al Nominativo singolare e in -us al Genitivo singolare;
---pochissimi nomi neutri che terminano in -u al Nominativo singolare e in -us al Genitivo singolare.
I nomi maschili e femminili hanno le stesse terminazioni.
I nomi neutri terminano in -u in tutti i casi del singolare , eccetto che al Genitivo, mentre al plurale differiscono dai nomi maschili e femminili solo nei tre casi simili.
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Ecco come si declinano i nomi: currus, -us (m) = il carro; manus, -us (f) = la mano, cornu, -us (n) = il corno:
-Singolare
Maschile Femminile Neutro N curr-us man-us corn-u G curr-us man-us corn-us D curr-ui man-ui corn-ui A curr-um man-um corn-u V curr-us man-us corn-u Ab curr-u man-u corn-u
Plurale
N curr-us man-us corn-ua G curr-uum man-uum corn-uum D curr-ibus man-ibus corn-ibus A curr-us man-us corn-ua - V curr-us man-us corn-ua Ab curr-ibus man-ibus corn-ibus I nomi maschili e femminili hanno le stesse terminazioni
I nomi neutri terminano in -u in tutti i casi del singolare, eccetto che al Genitivo. I neutri al plurale differiscono dai maschili e femminili solo nei tre casi simili.
23 – Particolarità della 4a declinaziòne
Hanno il Dativo e l’Ablativo plurale in -ubus (anziché -ibus) i nomi bisillabi in - cus e altri , tra cui i più comuni sono:
lacus, us (m) = il lago al D e Ab plurale lac-ubus quercus, us (f) = la quercia “ querc-ubus arcus, us (m) = l’arco “ arc-ubus tribus,. us (f) = la tribù ! trib-ubus
portus, us (m) = il porto port-ubus ( o port-ibus) In latino il locativo domi significa: in casa, in patria e si trova anche nelle frasi domi bellique e domi militiaeque = in pace e in guerra.
Alcuni nomi della 4a declinazione, oltre al Genitivo singolare in -us, hanno il Genitivo in -i, come ad es. senatus, senati:
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Certi nomi di piante della 2a declinazione, qualche volta usano delle terminazioni della 4a, come ad es. cupressus = cipresso, che al Genitivo singolare fa cupressus e cupressi, all’Ablativo singolare cupressu e cupresso e al Nominativo plurale cupressi e cupressus.
Alcuni sostantivi della 4a declinazione vengono per lo più usati solo all’Ablativo singolare;
tra essi i più comuni sono:
iussu ducis = per comando del duce
natu maior = maggiore di età (per nascita).
Il nome Iesus fa Iesu in tutti i casi, eccetto che all’Accusativo che fa Iesum.
Ecco come si declina il nome domus, che segue regolarmente la 4a declinazione:
Singolare Plurale N dom-us dom-us
G dom-us dom-uum e dom-orum D dom-ui dom-ibus
A dom-um dom-us e dom-os V dom-us dom-us
Ab dom-u (raro) e dom-o dom-ibus 24 – La 5a declinazione
Appartengono a questa declinazione pochi sostantivi con le terminazioni . al Nominativo in -es; al Genitivo in -ei
I nomi di questa declinazione sono tutti femminili, eccetto:
dies = il giono e meridies = mezzogiorno In qualche caso però dies è femminile :
---quando ha il significato di giorno stabilito, fissato die statuita = nel giorno fissato ---quando è usato nel senso generico di tempo: dies exigua = poco tempo.
Tra i nomi della 5a declinazione soltanto dies e res hanno la declinazione completa, al singolare e al plurale.
I nomi: aies = punta, schiera, effigies = effige, species = aspetto, spes = speranza al plurale hanno solo il Nominativo, Accusativo e Vocativo.
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Tutti gli altri nomi non hanno il plurale.
Alcuni nomi della 5a declinazione che terminano al Nominativo singolare in -ies, possono avere anche la terminazione in -ia e quindi appartenere alla 1a declinazione:
barbaries, barbaria = barbarie mollities, mollitia = mollezza materies, materia = materia
Questi nomi però al Genitivo e Dativo singolare e al plurale, seguono sempre la 1a declinazione
Ecco come si declinano il nome maschile dies = il giorno, e il femminile res = la cosa:
Singolare Plurale
N di-es r-es di-es r-es G di-ei r-ei di-erum r-es
D di-ei r-ei di-ebus r-ebus A di-em r-em di-es r-es V di-es r-es di-es r-es Ab di-e r-e di-ebus r-ebus Il nome res, oltre al significato fondamentale di cosa, ha molti altri significati:
fatto, bene, avvenimento, storia, circostanze, affare, ecc, che si ricavano dal contesto:
res popoli Romani scribere = scrivere gli avvenimenti, gli eventi, la storia del
popolo Romano, res, non verba = fatti, non parole,
homo sine re = uomo senza beni, respubblica = lo Stato,
in adversis rebus = nelle avversità, in prosperis rebus = nella prosperità.
La parola res, quando è unita ad un aggettivo, assume dei significati particolari:
res secundae = la buona fortuna res gestae = le imprese (militari) res divina = la cerimonia sacra res militaris = l’arte militare res familiaris = i beni di famiglia res novae = le novità, le rivoluzioni.
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25 – L’aggettivo sostantivato
Gli aggettivi possono essere usati da soli, come sostantivi.Es.:
dextra scribimus = scriviamo con la destra in portu biremis est = nel porto c’è una bireme adiuvate pauperes = aiutate i poveri
Molto importante è l’uso dell’aggettivo sostantivato neutro. Es.:
utile dulci mixere = mescolare l’utile al dolce
omnia Deo parent = tutte le cose ubbidiscono a Dio
omnia humana brevia et caduca sunt = tutte le cose umane sono brevi e caduche rerum omnium magister usus = la pratica è maestra di tutte le cose
modus omnibus in rebus = (occorre) misura in tutte le cose
Gli aggettivi sottolineati sono degli aggettivi neutri sostantivati che sono stati tradotti in italiano: o con un aggettivo sostantivato o con la parola cosa seguita dall’aggettivo.
In latino, al singolare, l’aggettivo neutro sostantivato si usa in tutti i casi; al plurale si usa di solito solo al Nominativo e Accusativo. Negli altri casi si ricorre alla parola res.
Quando si può chiaramente intendere che si tratta di un aggettivo neutro sostantivto, esso può essere usato anche al Genitivo, Dativo e Ablativo plurale. Es.:
vera distinguere a falsis = distinguere le cose vere dalle false.
26 Particolarità del sostantivo e dell’aggettivo Sostantivi difettivi
Alcuni nomi mancano di qualche caso: essi si chiamano difettivi.
Alcuni hanno un’unica forma: i più comuni sono:
----l’Ablativo singolare femminile sponte = di spontanea volontà.
Es.. sua sponte = di sua spontanea volontà;
---il Nominativo e l’Accusativo singolari neutri: fas = il lecito e nefas = l’illecito.
Es.: fas est = è lecito; nefas putare = considerare illecito.
---il Nominativo e l’Accusativo singolari neutri: instar = equivalenza, sembianza, somiglianza, sempre seguito dal Genitivo con il significato avverbiale di: a guisa di Es.: instar muri = a guisa (a somiglianza) di un muro.
---gli Accusativi singolari: pessum = in rovina, e venum = in vendita, che si usano nelle espressioni pessum dare = mandare in rovina, venum dare = mettere in vendita.
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---l’Ablativo singolare maschile pondo = del peso di, in peso. Pondo si usa anche con l’Accusativo di libra e si può usare come sostantivo indeclinabile con il significato di libbra. Es.:
corona aurea libram pondo = una corona d’oro del peso di una libbra.
quadraginta pondo = quaranta libbre (di peso).
Sostantivi composti
In latino i sostantivi composti sono di due tipi:
---nomi composti da due sostantivi di cui uno sempre al Genitivo, invariabile, mentre l’altro si declina regolarmente. Es.: agricultura, terremotus, ecc
---nomi composti di un sostantivo e di un aggettivo, di cui il sostantivo si declina regolarmente e l’aggettivo concorda con esso in genere, numero e caso. Es.:
respublica, reipublicae, rempublicam, ecc = lo Stato;
iusiurandum, iurisiurandi, iuriiurando, eee = il giuramento.
Aggettivi indeclinabili
Gli aggettivi indeclinabili più comuni sono:
---necesse = cosa necessaria. Es.:
necesse est = è necessario; necesse habeo = stimo necessario;
---frugi = frugale, dabbene. Es.:
homo frugi = uomo dabbene; vita frugi = vita frugale;
---nequam = malvagio, da nulla. Es.:
homo nequam = uomo malvagio; homines nequam = uomini malvagi;
---potis o pote = potente, capace, possibile, usato solitamente con il verbo sum. Es.:
potis (o pote) est = può, è possibile;
---macte = bravo, evviva!, usato di solito con gli imperativi esto = sii, estote = siate, e l’Ablativo virtute, Es.: macte virtute esto = onore al tuo valore!
27 I tre gradi dell’aggettivo
L’aggettivo qualificativo ha tre gradi di confronto: positivo, comparativo, superlativo.
Grado positivo
L’aggettivo di grado positivo indica semplicemente, senza confronti, una certa qualità.
Es.: Marco è un bravo bambino. L’aquila è veloce. In Germania il clima è rigido.
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Grado comparativo
L’aggettivo di grado comparativo indica un confronto tra due termini.
Es.: L’aquila è più veloce della colomba. Comparativo di maggioranza.
In Italia il clima è meno rigido che in Germania. Comparativo di minoranza.
Cicerone fu tanto eloquente quanto Demostene Comparativo di uguaglianza.
Grado superlativo
Questo grado dell’aggettivo può essere:
---assoluto, quando indica un grado elevato della qualità. Es.: Cicerone fu eloquentissimo ---relativo, quando indica il più alto grado della qualità, relativamente a tutte le persone o cose della stessa categoria. Es.: Cicerone fu il più eloquente degli oratori romani 28 Il comparativo di maggioranza
Il comparativo di maggioranza, che in italiano si costruisce premettendo all’aggettivo positivo l’avverbio più, in latino si forma aggiungendo al tema dell’aggettivo i suffissi:
---ior, per il maschile e femminile.Es:: crudelior, crudelioris.
---ius, per il neutro. Es.: crudelius, crudelioris.
hospes Licurgo crudelior = Un ospite più crudele di Licurgo
nulla gens est Gallis superstitior = Nessuna gente è più supertiziosa dei Galli argentum vilius est auro = l’argento è più vile dell’oro.
Occorre ricordare che il tema di un aggettivo si ottiene togliendo la desinenza del Genitivo singolare maschile, che è -i negli aggettivi della 1a classe, -is negli aggettivi della 2a classe.
29 Declinazione del comparativo
Singolare
Maschile e femminile Neutro
N puer o puella honest-ior consilium honest-ius G pueri o puellae honest-ioris consilii honest-ioris
D puero o puellae honest-iori consilio honest-iori A puerum o puellam honest-iorem consilium honest-ius
V puer o puella honest-ior consilium honest-ius Ab puero o puella honest-iore consilio honest-iore
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Plurale
N pueri o puellae honest-iores consilia honest-iora G puerorum o puellarum honest-iorum consiliorum honest-iorum D pueris o puellis honest-ioribus consiliis honest-ioribus A pueros o puellas honest-iores consilia honest-iora V pueri o puellae honest-iores consilia honest-iora Ab pueris o puellis honest-ioribus consiliiis honest-ioribus Benché siano aggettivi, i comparativi hanno:
----l’Ablativo singolare in -e, ---il Genitivo plurale in -um,
---il Nominativo, l’ Accusativo e il Vocativo plurali, neutri in -a, esattamente come i nomi del 1° gruppo della 3a declinazione. (v § 13) 30 Il secondo termine di paragone
Il secondo termine di paragone si può esprimere in due modi, con:
---quam e il caso del primo termine, ---l’ablativo semplice.
Conviene tenere presenti le norme seguenti:
---Quando il primo termine è al Nominativo o all’Accusativo si può usare indifferentemente uno qualsiasi dei 2 modi. Es.:
Druides potentiores sunt quam equites = I druidi sono più potenti dei “ “ “ equitibus ( o: che i) cavalieri.
Se però la frase ha senso negativo è preferibile l’Ablativo semplice. Es.:
Nihil pueris gratius est ludo = Ai fanciulli nulla è più gradito del gioco.
---Quando il primo termine è al Genitivo, al Dativo o all’Ablativo è obbligatorio usare quam e il caso del primo termine. Es.:
Alexander cupidior fuit gloriae quam divitiarum = Alessandro fu più desideroso di gloria che di ricchezze.
Hieme dies breviores sunt quam aestate = In inverno i giorni sono più brevi che in estate.
Mummius consul aptior fuit armis quam litteris = Il console Mummio fu più adatto alle armi che alle lettere.
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---Quando il secondo termine di paragone è un pronome relativo è obbligatorio usare l’Ablativo semplice. Es.:
Amemus virtutem qua nihil est pretiosus = Amiamo la virtù di cui niente è più prezioso.
31 Paragone tra due aggettivi
Anche due aggettivi possono essere confrontati e per farlo ci sono due modi:
---si pongono entrambi gli aggettivi ak grado positivo facendo precedere il primo dall’avverbio magis (= più) e il secondo da quam (= che). Es.:
Marcus magis eloquens quam sapiens est = Marco è più eloquente che sapiente;
---si pongono entrambi gli aggettivi al grado comparativo, facendo precedere il secondo da quam. Es.: Marcus eloquentior quam sapientior est = Marco ….
Allo stesso modo si procede per gli avverbi.
32 Il comparativo di minoranza
Il comparativo di minoranza si forma premettendo all’aggettivo di grado positivo l’avverbio minus = meno. Es.:
Paulus est minus intelligens quam Lucius = Paolo è meno intelligente di Lucio.
Il secondo termine di paragone è reso da quam con il caso del primo termine o (di rado) con l’Ablativo semplice.
33 Il comparativo di uguaglianza Tale comparativo si esprime solitamente con:
---tam……quam. Es.:
Paulus tam intelligens est quam Lucius = Paolo è (tanto) inelligente quanto Lucio.
---aeque…..ac (atque). Es.:
Paulus aeque intelligens est ac (atque) Lucius = Paolo…..
34 Il superlativo
A differenza dell’italiano che ha due forme distinte per il superlativo: assoluto e relativo, in latino c’è un’unica forma di superlativo, tanto per l’assoluto quanto per il relativo, che si forma aggiungendo al tema dell’aggettivo positivo i suffissi:
-issimus per il maschile, -issima per il femminile, -issimum per il neutro. Es.:
33
Paulus diligentissimus est = Paolo è diligentissimo. Paolo è molto (assai) diligente;
Paulus diligentissimus discipulorum est = Paolo è il più diligente degli scolari.
La declinazione è ovviamente uguale a quella degli aggettivi della 1a classe in -us, -a, -um 35 Il termine di relazione dopo il superlativo relativo
Il superlativo relativo, che ha tale nome perché indica che una persona o cosa ha il più elevato grado di una certa qualità relativamente a tutte le persone o cose della stessa categoria, che rappresentano il termine di relazione (che non si deve chiamare termine di paragone) in latino va con:
---il Genitivo. Es.: Paulus diligentissimus est discipulorum = P. è il più diligente ---e o ex e l’Ablativo. Es.: Paulus diligentissimus est ex discipulis …. degli scolari;
---inter con l’Accusativo. Es.: “ “ “ inter discipulos =….. tra gli scolari.
Il termine di relazione può essere sottinteso: Es.:
Etiam sapientissimi (sottinteso: omnium) errant = Anche i più sapienti (sottinteso:
di tutti) sbagliano.
Quando ci si riferisce a due persone o cose, in latino si usa solitamente il comparativo. Es.:
Paulus intelligentior est fratrum = Paolo è il più intelligente dei (due) fratelli.
Dextera validior manuum est = La destra è la più forte delle (due) mani.
Validiores vicerunt invalidiores = I più forti vinsero i più deboli.
Nel primo degli esempi precedenti non è necessario precisare duorum fratrum perché il comparativo, invece del superlativo, indica che si tratta di due persone.
Invece, se i fratelli fossero stati tre o più il latino avrebbe usato il superlativo.
36 Particolarità della formazione dei comparativi e dei superlativi Aggettivi in -er
Gli aggettivi della 1a e della 2a classe con la desinenza -er al Nominativo singolare fanno - il comparativo regolarmente (tema +-ior per maschile e femminile, +-ius per il neutro), -il superlativo aggiungendo al Nominativo : -rimus, -.rima, -rimum
Aggettivi in illis
I sei aggettivi del seguente elenco formano:
-il comparativo regolarmente (v. punto precedente),
-il superlativo aggiungendo al tema la desinenza: -limus, -lima, -limum.
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Positivo Comparativo Superlativo
facilis, e = facile facil-ior, -ius facil-limus, -a, -um difficilis, e = difficile difficil-ior, -ius difficil-limus, -a, -um similis, e = simile simil-ior, -ius simil-limus, -a, -um dissimilis, e = dissimile dissimil-ior, -ius dissimil-limus, -a, -um gracilis, e = gracile gracil-ior, -ius gracil-limus, -a -um humilis, e = umile humil-ior, ius humil-limus, -a -um Gli altri aggettivi in -illis formano il superlativo regolarmente. Es.:
nobilis, e = nobile fa al superlativo: nobilissimus, (non nobilllimus) utilis, e = utile “ “ : utilissimus (non utillimus) Aggettivi in -dicus, -ficus, e -volus
Questi aggettivi formano:
-il comparativo aggiungendo al tema le desinenze: entior, entius. Es.:
maledicus = maledico maledic-entior, entius maledic-entissimus, a, um beneficus = benefico benefic-entior, entius benefic-entissimus, a, um benevolus = benevolo benevol-entior, entius benevol-entissimus, a, um
Aggettivi in -eus, -ius, -uus
Questi aggettivi, cioè quelli che hanno una vocale prima della terminazione -us, formano:
-il comparativo premettendo al positivo l’avverbio magis = più
-il superlativo premettendo al positivo l’avverbio maxime = massimamente. Es.:
Positivo Comparativo Superlativo
idoneus = idoneo magis idoneus, a, um maxime idoneus, a, um dubius = dubbio magis dubius, a, um maxime dubius, a, um arduus = arduo magis arduus, a, um maxime arduus, a, um Questa formazione perifrastica del comparativo e del superlativo è dovuta alla necessità di evitare il suono poco gradevole che darebbero tre o più vocali poste una dopo l’altra. Es.:
idone-ior
Gli aggettivi in -quus formano il comparativo il superlativo regolarmente perché la prima delle due u non è una vocale ma solo un segno grafico per dare il suono alla q.
35
antiquus = antico antiquior, antiquius antiquissimus. a, um
Però strenuus = valoroso e pius = pio, oltre alla formazione perifrastica, hanno anche il superlativo regolare: strenuissimus e piissimus.
Comparativi e superlativi di bonus, malus, magnus, parvus, multus
Mentre in italiano gli aggettivi: grande, piccolo, ecc hanno sia le forme irregolari: maggiore, minore, ecc, sia le forme regolari: più grande, più piccolo, ecc, in latino tali aggettivi hanno soltanto le forme irregolari del comparativo e del superlativo, per cui sono erronee le forme come magn-ior invece di maior, parv-ior invece di minor, ecc.
Positivo Comparativo Superlativo
bonus = buono melior, ius = migliore, optimus = ottimo, buonissimo più buono il migliore, il più buono malus = cattivo peior, peius = peggiore, pessimus = pessimo, cattivissimo più cattivo il peggiore, il più cattivo magnus = grande maior, maius = maggiore, maximus = massimo, grandissimo, più grande il maggiore, il più grande parvus = piccolo minor, minus = minore, minimus = minimo, piccolissimo,
più piccolo il minore, il più piccolo
multus = molto plus, (Gen. pluris) = più, plurimus = moltissimo maggior quantità
Plus
- al singolare ha solo le forme: plus ( al Nominativo e all’Accusativo) e pluris (al Genitivo). Plus è un sostantivo neutro e vuole dopo di sé il Genitivo, perché ha il significato di: maggior quantità. Es.:
plus pecuniae = più denaro; maggior quantità di denaro;
- al plurale ha la declinazione completa: N plures, plura G plurium D pluribus A plures, plura V plures, plura Ab pluribus
Plures, plura si usa di solito come aggettivo con il significato di più numerosi Es.:
amicos plures invenies =troverai più (numerosi ) amici.
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Comparativi e superlativi mancanti di positivo.
Dei seguenti comparativi e superlativi non esiste il positivo o è poco usato. Essi corrispondono ad avverbi o preposizioni:
Comparativo Superlativo Avverbi e preposizioni -superior = superiore supremus = supremo supra = sopra summus = sommo
inferior = inferiore infimus = infimo infra = sotto imus = il più basso
exterior = esteriore extremus = estremo extra = fuori interior = interiore intimus = intimo intra = dentro citerior = citeriore citimus = il più vicino citra = al di qua ulterior = ulteriore ultimus = ultimo ultra = al di l posterior = posteiore postremus = ultimo post = dopo postumus = postumo
prior = primo primus = primo (fra prae = davanti (fra due) pù di due)
proprior = più vicino proximus = prossimo prope = presso deterior = meno buono deterrimus = il meno buono de = giù da
Aggettivi mancanti di proprie forme di comparativo e superlativo
Alcuni aggettivi, oltre a quelli prima elencati in -eus, -ius, -uus non hanno forme proprie di comparativo e superlativo, o di uno dei due. A tale mancanza si supplisce con il comparativo e superlativo di aggettivi sinonimi o con il positivo accompagnato dagli avverbi magis = più e maxime = massimamente, nel grado più alto.
I più comuni di questi aggettivi sono i seguenti:
Positivo Comparativo Superlativo vetus, eris = antico vetustior (da vetustissimus
vetustus) (veterrimus) propinquus = vicino propior proximus
(propinquior)
iuvenis, is = giovane iunior, minor natu admodum iuvenis, minimus natu senex, is = vecchio senior, maior natu admodum senex, maximus natu
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Superlativi assoluti formati con prefissi o con avverbi
Il superlativo assoluto di molti aggettivi si può formare, in latino, premettendo al positivo il prefisso per. o prae-. Es.:
clarus = illustre fa il superlativo praeclarus o clarissimus facilis = facile “ “ perfacilis o facillimus.
Oppure aggiungendo al positivo avverbi come maxime = massimamente, admodum = assai, pienamente, ed altri. Es.:
carus maxime (o carissimus) = sommamente caro, carissimo, admodum rarus ( o rarissimus) = assai raro, rarissimo.
37 I numerali
In latino i numerali sono di 4 tipi: cardinali, ordinali, distributivi, moltiplicativi.
I numerali cardinali
Sono degli aggettivi per lo più indeclinabili, che rispondono alla domanda:
quot ? = quanti ? Es:.
novem dierum iter fecit = fece un viaggio di nove giorni;
tres sorores sunt Parcae = le Parche sono tre sorelle.
I numerali ordinali
Sono degli aggettivi che si declinano e concordano con il nome al quale si riferiscono, che rispondono alla domanda: quotus, a, um ? = in quale ordine ? in che posto? Es.:
nono die illuc pervenit = giunse colà nel nono giorno (oppure: dopo otto giorni) I numerali distributivi,
Sono degli aggettivi che si declinano e concordano con il nome al quale si riferiscono e che rispondono alla domanda: quoteni, quotenae, quotena ? = quanti per volta ? quanti per ciascuno ? Es.
ducenos denarios consul militibus dedit = il console diede ai soldati 200 denari a testa (o per
ciascuno)icaSono degli avverbi, e quindi invariabili, che rispondono alla domanda:
quotiens ? = quante volte? Es.:
quinquies amicum aegrotum visi = visitai cinque volte l’amico malato