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Sicurezza sul lavoro – Impianti civili e industriali – Radioprotezione – Campi elettromagnetici
PROPOSTA
PROTOCOLLO DI SICUREZZA PER IL CONTENIMENTO DEL COVID-19 IN
AMBIENTE ODONTOIATRICO
Proposta del 24/04/2020
Sommario
Premessa ... 3
Informazione ... 3
Presenza di sintomi influenzali ... 3
Rispetto delle disposizioni ... 4
Modalità di ingresso in studio ... 4
Lavoratori: ... 4
Pazienti: ... 4
Modalità di ingresso dei fornitori esterni... 5
Fornitori: ... 5
Manutenzioni e verifiche periodiche ... 5
Pulizia e sanificazione negli ambienti lavorativi ... 5
Area amministrativa / Reception: ... 6
Sale mediche ... 6
Impianto idraulico dei riuniti odontoiatrici: ... 7
Servizi igienici per i pazienti: ... 8
Area ristoro e spogliatoi: ... 8
Impianti di aerazione: ... 8
Precauzioni igieniche personali ... 9
Distanza interpersonale e dispositivi di protezione individuale ... 10
Area amministrativa: ... 10
Sale mediche: ... 10
Riconoscimento della conformità di un DPI: ... 11
Gestione dell’operatività odontoiatrica ... 11
Prima dell’inizio della seduta ... 11
Durante la seduta ... 12
Dopo la seduta ... 12
Gestione degli spazi comuni ... 13
Organizzazione interna ... 14
Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione ... 14
Gestione di una persona sintomatica sul luogo di lavoro ... 14
Sorveglianza sanitaria, medico competente, RLS ... 15
Rientro di un lavoratore risultato positivo al Covid-19 ... 16
Aggiornamento del protocollo di regolamentazione ... 16
Allegati: Comportamenti da seguire ... 18
Premessa
Il presente documento ha come obiettivo di fornire una proposta di linee guida sulle procedure di sicurezza da adottare nei luoghi di lavoro, nello specifico in ambiente odontoiatrico, per il contenimento della diffusione del Covid-19, nel rispetto delle specifiche dell’attività svolta e tenuto conto del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 24 aprile 2020, sottoscritto su invito del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dell’Economia, del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro della Salute, nonostante non sia stato emesso per attività sanitarie. Il protocollo è stato adattato allo specifico ambito odontoiatrico. Si rimane in attesa di specifiche linee guida alle quali INAIL sta lavorando.
E’ obiettivo prioritario che la prosecuzione delle attività lavorative sia in funzione della salubrità e la sicurezza degli ambienti lavorativi.
Informazione
Il datore di lavoro favorisce l’informazione a tutti i lavoratori, circa le disposizioni emanate dalle autorità, consegnando singolarmente, preferibilmente tramite mezzi informatici per evitare qualsiasi tipo di aggregazione spontanea, o affiggendo dépliant informativi nei luoghi maggiormente visibili nell’ambiente lavorativo. I lavoratori stessi, saranno poi addetti a far osservare tali disposizioni ai pazienti che accedono allo studio.
Presenza di sintomi influenzali: Chiunque dovesse presentare febbre oltre 37,5°C o altri sintomi influenzali, lavoratore o paziente, dovrà necessariamente evitare di recarsi al pronto soccorso, rientrare al proprio domicilio e contattare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria. In tal caso, egli è consapevole di non poter accedere allo studio. Nel caso di un lavoratore in cui i sintomi dovessero sorgere durante l’espletamento dell’attività lavorativa, egli lo comunicherà al datore di lavoro avendo cura di restare a una distanza adeguata dalle persone presenti.
Rispetto delle disposizioni: Ogni persona che accede allo studio, si impegna a rispettare tutte le disposizioni delle autorità e del datore di lavoro, in particolare nel mantenimento della distanza di sicurezza e nella cura sul piano dell’igiene, specialmente delle mani.
Modalità di ingresso in studio
Prima dell’accesso al luogo di lavoro, tutto il personale potrà essere sottoposto alla misurazione della temperatura corporea.
Nel caso in cui tale misura risulti superiore al limite di 37,5°C non sarà consentito l’ingresso in studio e, nel rispetto delle disposizioni, le persone con temperatura superiore saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherina. Dovranno inoltre contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguirne le indicazioni.
“A seguito di ogni misura, il dato acquisito non sempre viene registrato. Solo nei casi in cui sia necessario documentare le ragioni che hanno impedito l’accesso ai locali il dato viene registrato e il datore di lavoro fornisce l’informativa sul trattamento dei dati personali alla persona interessata”.
Lavoratori: I lavoratori devono accedere al luogo di lavoro rispettando sempre la distanza minima di sicurezza di un metro.
Pazienti: Per quanto riguarda l’accesso allo studio, i pazienti dovranno accedere uno per volta, essere forniti dei dovuti DPI, consegnati dagli assistenti dello studio e non dovranno in nessun modo sostare nella sala d’attesa, bensì essere accompagnati direttamente alla sala medica predisposta per effettuare la visita.
Qualora si rendesse necessario l’utilizzo della reception, quest’ultima andrebbe dotata di barriera in plexiglass tra operatore e paziente.
Per rendere più semplice ed efficace l’ingresso dei pazienti all’interno dello studio odontoiatrico ed evitare assembramenti, potrebbe essere un metodo affidabile l’utilizzo di un telefono interno allo studio e di una modalità di comunicazione mediante messaggistica istantanea (tipo Whatsapp) per autorizzare, di volta in volta, l’accesso allo studio nelle
tempistiche più adatte a ridurre al minimo la possibilità di contatti tra pazienti. Tutto ciò in funzione di una precisa distribuzione temporale degli appuntamenti.
Per garantire una sufficiente distanza tra gli individui è stabilito un numero massimo di persone che possono sostare all’interno del luogo di lavoro contemporaneamente, (calcolato come superficie del luogo di lavoro/10).
Il datore di lavoro si impegna ad informare preventivamente i lavoratori che è vietato l’accesso ai luoghi di lavoro a tutti coloro che sono stati a contatto con persone risultate positive al covid-19 nei 14 giorni precedenti e/o provenga da zone a rischio, come da indicazioni dell’OMS.
Modalità di ingresso dei fornitori esterni
Fornitori: Per quanto riguarda i fornitori dello studio, essi devono limitare la discesa dai mezzi; qualora l’attività di carico/scarico richiedesse la discesa dal mezzo, dovranno svolgere tali attività prioritariamente al di fuori degli ambienti lavorativi.
Manutenzioni e verifiche periodiche: Per quanto riguarda il possibile accesso di addetti alla manutenzione, ordinaria e straordinaria, essi dovranno effettuare la propria attività al di fuori degli orari di lavoro, in modo tale da evitare qualsiasi tipo di contatto con il personale interno e con i pazienti. Nello stesso modo, verranno trattate le attività di verifica soggette a scadenza che, ad oggi, non sono state definite prorogabili.
Il datore di lavoro informa comunque preventivamente tutti coloro che a vario titolo accedono ai luoghi di lavoro, sull’obbligo di utilizzo dei DPI e sulle procedure di ingresso con tempistiche predefinite, in modo tale da evitare il più possibile il contatto con il personale interno.
Pulizia e sanificazione negli ambienti lavorativi
Il datore di lavoro favorisce la sanificazione di tutti gli ambienti lavorativi, all’interno dei quali devono essere sanificate tutte le superfici, oltre ad assicurare un corretto ricambio d’aria nei locali condivisi. La sanificazione delle superfici avviene a cura di un’assistente addetta, utilizzando specifici agenti sanificanti come l’ipoclorito di sodio allo 0,1% oppure etanolo al 70%. Dopo la sanificazione mediante l’utilizzo dei suddetti agenti sanificanti è necessario fare areare i locali per 10 minuti.
I coronavirus possono essere eliminati dopo 1 minuto se si disinfettano le superfici con etanolo al 62-71% o perossido di idrogeno (acqua ossigenata) allo 0,5% o ipoclorito di sodio allo 0,1 %.
Area amministrativa / Reception: Nelle aree amministrative devono essere sanificate quotidianamente tutte le superfici presenti, incluse tastiere, monitor touch screen e mouse mediante l’utilizzo di detergente apposito (ipoclorito di sodio 0,1 - 0,2%).
Sale mediche: Le sale mediche, in aggiunta alle normali procedure di sanificazione previste, devono essere sanificate quotidianamente al termine di ciascuna visita e al termine della giornata lavorativa, questo per fare in modo di garantire ad ogni paziente le medesime condizioni di igiene e sicurezza
Per quanto riguarda i DPI da utilizzare durante l’operatività odontoiatrica, si faccia riferimento al relativo paragrafo “Distanza interpersonale e dispositivi di protezione individuale”.
Le zone attorno al riunito odontoiatrico sono le più soggette a situazioni di potenziale contagio a causa dell’utilizzo costante delle turbine, il cui utilizzo nebulizza nell’area circostante un aerosol potenzialmente infetto.
Si vogliono, qui, proporre due alternative per la diminuzione statistica di eventi dannosi dovuti a contagio da nebulizzazione delle turbine; si pone l’attenzione sul fatto che siano proposte scaturite da una analisi del mercato e di ciò che offre, senza la pretesa di aver potuto analizzarlo completamente:
1) Utilizzo di una aspirazione extraorale localizzata: si tratta di una aspirazione di potenza superiore alle potenze offerte da un compressore odontoiatrico. Per tale motivo, la macchina aspirante deve ovviamente essere esterna. Può essere alimentata dalla tensione di rete, deve possedere un imbuto, preferibilmente in plexiglass o materiale trasparente, di almeno 30 cm di diametro. I. terminale può essere sostenuto o da una seconda assistente o da una stampella appositamente
istituita. Pur avendo trovato in commercio una apparecchiatura del genere, si ritiene che un buon aspiratore (1600 W) per umido, possa svolgere la medesima funzione, se adattato come descritto. Ad ogni paziente, al termine della seduta, nebulizzare di fronte alla bocca, ad aspirazione accesa, ipoclorito di sodio allo 0,1%, per consentire la sanificazione del circuito e dei liquidi aspirati, prima del paziente successivo.
2) Utilizzo di una barriera traslucida tra operatore e odontoiatra: si tratta di una barriera parallela al piano del terreno, sistemata dopo aver posto il paziente in posizione corretta, che consente che mani e braccia possano raggiungere il campo operatorio. Tale dispositivo interrompe la comunicazione fisica diretta tra il campo operatorio e il tratto respiratorio esterno dell’operatore, che, per quanto protetto, rimane il varco fisiologico che il virus deve superare per essere dannoso.
Impianto idraulico dei riuniti odontoiatrici: L’impianto idraulico interno ai riuniti odontoiatrici risulta essere ad alto rischio di contaminazione da covid-19, essendo a diretto contatto con i liquidi fisiologici dei pazienti (sistema di aspirazione di saliva). Si consiglia come procedura efficace per ottenere una sanificazione completa delle condotte del sistema idraulico del riunito, il flussaggio in tali condotte di una soluzione di ipoclorito di
sodio allo 0,1% dopo ogni visita, seguito da un breve flussaggio di acqua in modo tale da eliminare eventuali residui di agente sanificante.
Servizi igienici per i pazienti: I servizi dedicati esclusivamente all’utilizzo da parte dei pazienti, devono essere sanificati ogniqualvolta vengono utilizzati e forniti di sapone antibatterico e/o soluzione idroalcolica igienizzante per le mani.
Area ristoro e spogliatoi: Il datore di lavoro garantisce inoltre la sanificazione periodica di spazi ad uso comune come aree ristoro e spogliatoi.
In particolare gli spogliatoi, per lasciare piena disponibilità ai lavoratori di luoghi igienicamente sicuri in cui poter depositare i propri indumenti da lavoro. Per quanto riguarda la sanificazione della sala ristoro, questa comprende anche l’igienizzazione di superfici e tastiere di distributori automatici di snack e/o bevande.
Impianti di aerazione: Gli impianti di aerazione possono rappresentare un canale di trasmissione per la carica virale che va a disperdersi nell’area lavorativa. Per mantenere più basso possibile questo rischio, è necessario adottare una serie di accorgimenti per evitare che vi sia proliferazione batterica e virale sia all’interno dei condotti di aerazione che nei filtri dell’impianto. Negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione (Ventilazione Meccanica Controllata, VMC) che movimentano aria attraverso un motore/ventilatore e consentono il ricambio dell’aria di un edificio con l’esterno. Questi impianti devono mantenere attivi l’ingresso e l’estrazione dell’aria 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (possibilmente con un decremento dei tassi di ventilazione nelle ore notturne di non utilizzo dell’edifico). In questo periodo di emergenza per aumentare il livello di protezione, deve essere eliminata totalmente la funzione di ricircolo dell’aria per evitare l’eventuale trasporto di agenti patogeni (batteri, virus, ecc.) nell’aria. In questa fase può risultare anche utile aprire nel corso della giornata lavorativa le finestre e i balconi per aumentare ulteriormente il livello di ricambio dell’aria. La decisione di operare in tal senso spetta generalmente al responsabile della struttura in accordo con il datore di lavoro. Le parti del sistema più esposte alla contaminazione sono le parti terminali, come le griglie di aspirazione e bocchette di mandata. Queste ultime, devono essere periodicamente sanificate utilizzando un agente sanificante e un panno. Allo stesso modo è importante sanificare periodicamente i filtri e le condotte del sistema di aerazione, con l’utilizzo del medesimo agente sanificante, si consiglia l’utilizzo di una soluzione di ipoclorito di sodio allo 0,1%.
Negli edifici dotati di impianti di riscaldamento/raffrescamento (es. pompe di calore, fancoil, o termoconvettori), tenere spenti gli impianti per evitare che, il possibile ricircolo del virus SARS-CoV-2 in aria. Se non è possibile tenere fermi gli impianti, pulire settimanalmente in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere bassi i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. La polvere catturata dai filtri rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri e funghi, e comunque di agenti biologici. Evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti (es.
COV), durante il funzionamento. In questi ambienti sarebbe necessario aprire regolarmente le finestre e balconi per aumentare il ricambio e la diluizione degli inquinanti accumulati nell’aria ricircolata dall’impianto.
Pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75% asciugando successivamente.
Garantire un buon ricambio dell’aria anche negli ambienti/spazi dove sono presenti i distributori automatici di bevande calde, acqua e alimenti. In questi ambienti deve essere garantita la pulizia/sanificazione periodica (da parte degli operatori professionali delle pulizie) e una pulizia/sanificazione giornaliera (da parte degli operatori addetti ai distributori automatici) delle tastiere dei distributori con appositi detergenti compatibilmente con i tipi di materiali.
Nel caso di locali senza finestre (es. archivi, spogliatoi, bagni, ecc.), ma dotati di ventilatori/estrattori questi devono essere mantenuti in funzione per tutto il tempo di permanenza per ridurre le concentrazioni nell’aria.
Precauzioni igieniche personali
Oltre alla sanificazione dei locali, si ritiene obbligatorio che tutte le persone presenti in studio adottino tutte le precauzioni igieniche personali per contrastare la diffusione del covid-19,con particolare attenzione all’igiene delle mani.
Sono posizionati dispenser di soluzioni idroalcoliche igienizzanti per le mani con concentrazione di alcool almeno al 60% laddove non sia possibile l’utilizzo immediato di acqua e sapone antibatterico; in tali spazi sono state affisse le disposizioni ministeriali sulla corretta procedura per il lavaggio delle mani.
Distanza interpersonale e dispositivi di protezione individuale
Al fine di evitare i contatti tra le persone in studio, al di là dell’utilizzo categorico dei DPI, è comunque opportuno rispettare il “criterio di distanza droplet” di almeno un metro di separazione tra i presenti.
Area amministrativa: L’area amministrativa deve essere riorganizzata in modo tale da avere una distanza non inferiore a un metro tra le postazioni ai terminali. In attività odontoiatriche nelle quali sono presenti lavoratori con mansioni esclusivamente amministrative, si consiglia di fare in modo che questi ultimi non abbiano in nessun modo interazioni con le sale mediche. L’ideale sarebbe svolgere tutte le attività, anche quelle amministrative, nella sala medica, se dotati di un
sistema informatico che lo permette. Se impossibilitati, e quindi con la necessità di usare gli spazi amministrativi, oltre alla distanza, è opportuno dotare il banco reception o la scrivania, di idonei separatori in plexiglass.
Sale mediche: Considerata la natura dell’attività odontoiatrica, che impone una distanza tra operatori e pazienti inferiore alla distanza di sicurezza, è fondamentale l’utilizzo di ulteriori DPI.
Odontoiatri e assistenti devono essere forniti di camice e copricapo monouso, mascherina di tipo FFP2 senza valvola, o in alternativa mascherina FFP2 con valvola, integrata con una mascherina chirurgica sotto. E’ opportuno l’utilizzo di doppi guanti monouso, in maniera tale da avere il secondo guanto disponibile per la svestizione in condizioni igieniche
sicure, poiché il primo potrebbe essere stato contaminato durante le visite.
Per gli operatori è di notevole importanza anche la protezione degli occhi, mediante occhiali fascianti o visiera facciale che, non essendo monouso, devono essere sanificati dopo ogni visita.
I pazienti, all’ingresso in studio, devono essere forniti di DPI, nello specifico calzari monouso e guanti monouso.
L’adozione delle misure di igiene e di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale indicati nel protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro del 14 Marzo 2020, è fondamentale, in considerazione delle disposizioni di legge emanate per far fronte all’emergenza in atto.
Riconoscimento della conformità di un DPI: In questa particolare situazione di diffusione del virus covid-19 è utile saper riconoscere la validità e affidabilità di un certificato di conformità di un DPI, specialmente nel caso delle mascherine. Se ci troviamo di fronte a un certificato UE da verificare, emesso ai sensi del regolamento UE 425/2016 da un organismo notificato, esso dovrà necessariamente contenere determinate informazioni:
a) Nome e numero identificativo dell’organismo notificato;
b) Nome e indirizzo del fabbricante;
c) Identificazione del DPI cui si riferisce il certificato;
d) Attestazione che certifica che il DPI soddisfa i requisiti di salute e sicurezza;
e) Riferimenti delle norme armonizzate applicate;
f) Riferimenti su specifiche tecniche adottate;
g) Livello di protezione e classe del DPI;
h) Per i DPI prodotti come unità singole per adattarsi a un singolo utilizzatore, la gamma delle variazioni consentite dei parametri pertinenti sulla base del modello di base approvato;
i) Data di rilascio e data di scadenza;
j) Eventuali condizioni legate al rilascio del certificato;
I punti e), f), g), h) potrebbero non essere presenti in base alle scelte progettuali e costruttive dei diversi produttori.
Per essere sicuri che il certificato che contiene gli elementi sopra riportati sia stato emesso da un organismo notificato per tale tipologia di DPI, si può effettuare un controllo al link https://ec.europa.eu/growth/tools-
databases/nando/index.cfm?fuseaction=directive.notifiedbody&dir_id=155501, che riporta l’elenco degli organismi notificati in Europa per il Regolamento UE 425/2016.
Gestione dell’operatività odontoiatrica
Per ogni singolo paziente trattato, oltre alle disposizioni già genericamente descritte, verranno attuate le seguenti precauzioni:
Prima dell’inizio della seduta
Lavare o disinfettare la mani prima di iniziare terapia, o prima di mettere i guanti
Verificare la protezione con pellicole monouso di tutto ciò che si tocca più frequentemente
Verificare che la vestizione sia completa
Avvicinare al campo operatorio tutta la strumentazione di cui si suppone la necessità
Durante la seduta
Far eseguire uno sciacquo di 30 secondi con H2O2 e 30 secondi con clorexidina a inizio seduta
Spostarsi il meno possibile dalla postazione accanto al paziente
Verificare costantemente il corretto posizionamento dei dispositivi di protezione, sia individuali che non
Diminuire quanto possibile la formazione di micro nebulizzazioni da uso di turbine (vedere p.to 1) e 2) del paragrafo “Sale mediche”)
Riporre correttamente quanto prima possibile il materiale potenzialmente infetto nel relativo contenitore
Nebulizzare ipoclorito di sodio allo 0,1% sui ferri appoggiati nelle vicinanze del campo operatorio e non più da utilizzare durante la seduta (per esempio nella bacinella reniforme in uso)
Dopo la seduta
Le seguenti operazioni devono essere eseguite da una persona già presente nella sala medica, prima che la lasci
Congedare il paziente senza soste in altri ambienti, possibilmente esperendo le componenti amministrative o comunicative all’interno della sala medica
Raccogliere e porgere ad una addetto al di fuori della sala medica, tutti i ferri precedentemente sistemati in un unico contenitore, e già nebulizzati con ipoclorito di sodio allo 0,1%, cosi’ da essere portati in sterilizzazione per il loro normale ciclo
Rimuovere le pellicole protettive
Sanificare tutte le superfici orizzontali e verticali, comprese schermi, mouse e tastiere, prima della svestizione
Sanificare i dispositivi di protezione non monouso (maschera facciale, occhiali fascianti, aspiratori extraorali, tavoli trasparenti, ecc.)
Sanificare il circuito di aspirazione
Procedere con la svestizione da dispositivi monouso (mascherine chirurgiche, guanti, camici monouso, copricapelli, calzari) e isolarli in un contenitore idoneo; ad ogni strato di dispositivi, nebulizzare uno strato di ipoclorito di sodio all 0,1%
Lasciar agire il prodotto sanificate per un tempo adeguato (10-15 minuti)
Areare per un tempo adeguato (5-10 minuti)
Ripristinare le protezioni con pellicole monouso e la dotazione paziente
Lavare o disinfettare le mani A fine giornata
Controllare e svuotare i cestini
Controllare e gestire i rifiuti speciali
Sanificare aree mediche compreso aspirazione e lavaggio dei pavimenti
Sanificare, aspirare e lavare locale sterilizzazione e locale sporco
Pulire le altre aree di uso comune, sanificando quelle in cui pazienti hanno sostato (in teoria l’attesa dovrebbe sempre essere stata vuota, e il bagno pazienti non è detto che sia stato usato, nelle attuali condizioni di vero “lavoro su appuntamento”)
Buttare i Dpi utilizzati per opere di pulizia
In presenza di impianto di condizionamento o di aerazione, pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75% asciugando successivamente
Gestione delle impronte
Le seguenti operazioni devono essere eseguite da una persona già presente nella sala
DECONTAMINARE impronte con apposito prodotto ed inserirle in un sacchetto
TRASPORTARE il sacchetto chiuso in sterilizzazione, confezionarlo e contattare il laboratorio per il ritiro
Dopo aver sciacquato impronta con acqua corrente procedere alla disinfezione del lavandino
Gestione degli spazi comuni
L’accesso agli spazi comuni presenti in studio, come gli spogliatoi e le aree ristoro, deve essere ridotto a una persona per volta, possibilmente con soste di breve durata al loro interno, va inoltre garantito il corretto ricambio d’aria all’interno di tali aree.
Il datore di lavoro deve garantire negli spogliatoi, la presenza di armadietti a doppio scomparto per ogni lavoratore, in modo tale da avere spazi separati tra indumenti civili e indumenti da lavoro.
E’ inoltre necessaria la sanificazione periodica dei suddetti spazi, per lasciare piena disponibilità ai lavoratori di luoghi igienicamente sicuri in cui poter depositare i propri indumenti.
Organizzazione interna
L’organizzazione interna viene modificata in riferimento al DPCM dell’11 Marzo 2020, punto 7, limitatamente al periodo della emergenza dovuta al virus covid-19. Nello specifico si fa riferimento alla limitazione del numero di sale mediche attive, ridotto al minimo necessario, all’utilizzo delle risorse umane in quantità strettamente necessaria, a turni di lavoro che minimizzino la possibilità di stazionamento contemporaneo di personale di studio.
Tutti i rifiuti e i DPI monouso potenzialmente infetti dovranno essere smaltiti, avendo cura di effettuarne la sanificazione, in maniera stratificata, con l’utilizzo di agenti sanificanti (ipoclorito di sodio 0,1%) mediante micro-nebulizzatori.
Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione
All’interno dello studio gli spostamenti sono subordinati al rispetto delle disposizioni (distanza minima tra il personale, utilizzo di DPI..). Il datore di lavoro provvede ad annullare qualsiasi tipo di riunione in presenza, favorendo esclusivamente le riunioni in videoconferenza, fornendo ai lavoratori interessati tutte le informazioni necessarie per poter adottare questa modalità.
Durane tutto il periodo d’emergenza sono sospesi tutti gli eventi interni inclusa la formazione e/o aggiornamenti in presenza; è comunque possibile svolgere formazione a distanza. Tale impossibilità di formare/aggiornare professionalmente i lavoratori a causa dell’emergenza in corso non preclude comunque ai lavoratori la possibilità di continuare a svolgere le specifiche mansioni.
Gestione di una persona sintomatica sul luogo di lavoro
Nel caso in cui una persona presente in studio dovesse presentare sintomi come febbre e difficoltà respiratoria, deve immediatamente comunicarlo al datore di lavoro che avvierà a quel punto la procedura di isolamento del lavoratore e la gestione dei restanti lavoratori presenti. Il datore di lavoro provvede inoltre ad avvisare le autorità sanitarie competenti e i
numeri di emergenza per il covid-19 forniti dalla regione o dal Ministero della salute.
L’obiettivo è cooperare con le autorità sanitarie per la definizione di tutti i possibili contatti stretti di una persona presente nello studio che sia risultata positiva al tampone covid-19, ciò per permettere alle autorità competenti di poter avviare le procedure opportune di quarantena. In tale periodo è possibile che i suddetti “contatti stretti” lascino cautelativamente il posto di lavoro seguendo le indicazioni delle autorità sanitarie.
Nel caso in cui vi sia stata la presenza di casi sospetti di persone con COVID-19 all’interno dell’edificio, è necessario procedere alla sanificazione dell’ambiente, intesa come attività che riguarda il complesso di procedure e operazioni atte a rendere salubre un determinato ambiente mediante interventi di detergenza e successiva disinfezione. In questo contesto, è opportuno ricordare che i coronavirus, quali il virus della SARS, e quello della MERS e lo stesso SARS-CoV-2, possono persistere su superfici inanimate fino a 9 giorni in dipendenza della matrice/materiale, della concentrazione, della temperatura e dell’umidità, anche se non è accertato vi persistano in forma vitale. La sanificazione della stanza/area deve essere eseguita secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute (pulizia con acqua e sapone e successivamente con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,1% e con alcool etilico al 70% per superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio).
Sorveglianza sanitaria, medico competente, RLS
Si ricorda che il Decreto legislativo 81/08, Titolo X-bis, art.286-Sexies, comma1 lettera (e, prevede per le attività prevedono l’esistenza del rischio da taglio e punta, il datore di lavoro deve adottare la sorveglianza sanitaria.
L’attività odontoiatrica, è classificata come attività a rischio di esposizione alto, essendo un’attività che comporta un alto potenziale di esposizione a fonti note o sospette di covid- 19.
Considerato il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia da covid-19, si ritiene necessaria una stretta collaborazione tra medico competente, datore di lavoro ed RSPP nello studiare azioni strategiche di contenimento, privilegiando modalità di comunicazione a distanza.
Il medico competente deve garantire l’effettuazione di visite preassuntive/preventive, al rientro dopo 60 giorni di malattia e le visite straordinarie richieste dai lavoratori. Le visite di sorveglianza periodica non vanno interrotte in quanto sono un potente strumento di prevenzione generale, sia perché può intercettare possibili casi di sospetto contagio, sia per l’informazione che può fornire il medico competente ai singoli lavoratori. Le visite
saranno effettuate tenendo in particolare considerazione le prove di funzionalità respiratoria, inoltre verrà evitato l’affollamento dell’ambulatorio attraverso prenotazioni dilazionate e nel rispetto delle norme igieniche raccomandate.
Durante la sorveglianza sanitaria, il medico competente segnala al datore di lavoro situazioni di patologie attuali o pregresse dei dipendenti inerenti una eventuale possibile infezione virale da COVID-19 e il datore di lavoro provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy; dovrà inoltre svolgere la propria attività in stretta collaborazione con il dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria, nell’ambito delle indagini epidemiologiche per l’individuazione di contatti stretti, gestione delle quarantene e per la riammissione dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
Si precisa, in conclusione, che gli spostamenti richiesti per effettuare visite mediche rientrano tra le “comprovate esigenze lavorative” definite dal DPCM 08/03/2020 sia per il Medico competente che per il lavoratore.
Rientro di un lavoratore risultato positivo al Covid-19
Il ritorno in azienda di un lavoratore risultato positivo, deve essere preceduto da una preventiva comunicazione da cui risulti l’’avvenuta guarigione. La guarigione viene certificata quando, trascorsi 14 giorni in assenza di sintomatologia, il soggetto è sottoposto a due tamponi effettuati in successione a distanza di 24 h l’uno dall’altro, ed entrambi risultano negativi. Il certificato di “guarigione” viene consegnato al soggetto solo a seguito di riscontro di esiti negativi ai due tamponi. I lavoratori con certificato di guarigione possono riprendere l’attività lavorativa. Se l’assenza per malattia ha superato i 60 giorni sarà sottoposto a visita medica da parte del Medico Competente.
Aggiornamento del protocollo di regolamentazione
Non si ritiene opportuno istituire un comitato per la verifica e l’applicazione delle regole, stante le dimensioni dello studio e la presenza, in loco, del Datore di Lavoro e dell’RLS, che possono validamente verificare l’applicazione del presente protocollo.
Il presente documento è stato sviluppato tenendo in considerazione le continue variazioni delle disposizioni emanate dal governo fino alla data odierna. Per lo stesso motivo esso non può avere una validità permanente, in quanto la situazione è tutt’ora in evoluzione;
In seguito ad eventuali ulteriori indicazioni fornite dalle autorità competenti o dal Governo, il protocollo dovrà essere aggiornato tempestivamente.
24/04/2020
Allegati: Comportamenti da seguire
E’ opportuno installare le seguenti informazioni nei luoghi comuni e ai varchi di accesso allo studio