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Secondo teorema fondamentale del calcolo in casi pi` u generali

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Academic year: 2021

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Secondo teorema fondamentale del calcolo in casi pi` u generali

Funzioni continue a tratti e primitive generalizzate

Qui considereremo il secondo teorema fondamentale del calcolo in ipotesi pi`u ge- ne-ra-li. Per la precisione abbandoneremo l’ipotesi che la funzione integranda f sia continua in tutto [a,b], limitandoci a chiedere che f sia continua a tratti su [a,b]

Definizione Siano a e b due numeri reali, con a < b e sia f una funzione da [a,b] in R. Diciamo che f `e continua a tratti su [a,b] se esistono un intero positivo n e una partizione

(1) a ≡x0 <x1 <x2 < .... <xn≡b

dell’intervallo [a,b] in n parti tale che per ogni subintervallo ]xi−1,xi[ (i = 1, ..., n) si abbia che

• f `e continua in ]xi−1,xi[,

• esiste finito il lim

xxi

−1+,

• esiste finito il lim

xxi.

Osserviamo che ogni funzione f continua a tratti su [a,b] risulter`a anche limitata e integrabile su [a,b]. Per una funzione continua a tratti converr`a poi introdurre il concetto di primitiva generalizzata.

Definizione Siano a e b due numeri reali, con a < b ed f una funzione continua a tratti su [a,b]. Sia infine P una funzione continua su [a,b]. Diciamo che P ‘e una primitiva generalizzata di f se esistono un intero positivo n e una partizione (2) a ≡x0 <x1 <x2 < .... <xn≡b

di [a,b] in n parti tali che P sia derivabile in ]xi−1,xi[ per ogni i = 1, ..., n e tale che (3) P(x) =f(x) ∀x∈]xi−1,xi[ ∀i = 1, ..., n. 

Una mucca particolarmente audace mi fa notare che avrei dovuto introdurre la par- tizione (2) quando parlavo dellaf. O quanto meno dire che la (2) (cio`e la partizione per la quale vale la (3)) `e la stessa partizione (1) (per la quale f risulta continua in ogni subintervallo aperto). Brava! Ma per meritare un bel voto bisognerebbe anche riuscire a far vedere che, in assenza di queste precisazioni, le due partizioni potrebbero essere diverse... Oppure dimostrare che le due partizioni sono necessaria mente uguali, anche se non lo richiedo esplicitamente.... La mucca che ha parlato mi guarda con aria stupita. Le altre fanno finta di niente, temendo di essere interrogate.

Qualche studente vuole intervenire? Nessuno? Che peccato! Vabb`e, andiamo avanti.

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Secondo teorema fondamentale del calcolo in ipotesi pi`u generali Enunciato Siano a e b due numeri reali, con a <b. Sia f una funzione continua a tratti su [a,b], e sia P una primitiva generalizzata di f. Allora (mucche: questa `e la tesi!) si ha

(4)

Z b

a

f(x)dx=P(b) −P(a).

Dimostrazione Siano n ∈ N e

a≡x0 <x1 <x2 < .... <xn≡b

tali che in ogni sottointervallo aperto sia verificata la (3). Come nel teorema prece- dente possiamo definire per ogni x≥a la funzione

F(x) :=

Z x

a

f(t)dt

(intendendo ancora che F(a) = 0). Ricordiamo che F risulta essere una funzione continua in [a,b] (continuit`a della funzione integrale) e che verifica

(5) F(x) =f(x) ∀x∈]xi−1,xi[ ∀i = 1, ..., n

(dal primo teorema fondamentale del calcolo in ipotesi pi`u generali). Consideriamo poi la funzione ausiliaria

(6) D:=P −F.

Osserviamo che anch’essa risulta continua in [a,b] (come differenza di funzioni con- tinue) e derivabile in ogni ]xi−1,xi[ ∀i = 1, ..., n (come differenza di funzioni deriva- bili). Inoltre da (6), (3) e (5) abbiamo che

D(x) =P(x) −F(x) =f(x) −f(x) =0 ∀x∈]xi−1,xi[ ∀i = 1, ..., n Appicando allora il teorema della derivata nulla nella sua versione pi`u generale otte- niamo cheD`e costante in [a,b]. La dimostrazione procede quindi come nella versione semplificata, che qui riassumiamo: avremo

D(b) =D(a), F(a) =0 e F(b) = Z b

a

f(t)dt che insieme a (6) danno

Z x

a

f(t)dt−P(b) =0−P(a) da cui la tesi (4) segue facilmente.

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