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6. CONCLUSIONI L’ analisi biostratigrafica a foraminiferi planctonici condotta sui depositi emipelagici della Formazione Calcari con Selce (Chattiano p.p. – Aquitaniano p.p.) e della Formazione Calcari ad Orbulina

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Academic year: 2021

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CONCLUSIONI

L’ analisi biostratigrafica a foraminiferi planctonici condotta sui depositi emipelagici della Formazione Calcari con Selce (Chattiano p.p. – Aquitaniano p.p.) e della Formazione Calcari ad Orbulina (Langhiano-Tortoniano p.p.) affioranti nella Maiella nord-occidentale, ha consentito di ottenere numerosi e dettagliati dati biostratigrafici sul limite Oligocene – Miocene e sull’intervallo Miocene Medio-Miocene Superiore basale. Il significato dei dati biostratigrafici acquisiti è rilevante sia nel quadro della stratigrafia della Montagna della Maiella e dell’Appennino Centrale sia in un quadro più ampio, esteso all’intera area mediterranea.

In particolare, i principali risultati emersi dalla ricerca possono essere così sintetizzati:

- All’interno della Formazione Calcari con Selce è stato individuato il limite tra le zone P22 e N4 di BERGGREN & MILLER (1988), corrispondente al limite tra la Zona a Globigerina ciperoensis ciperoensis e la Zona a Paragloborotalia kugleri di IACCARINO et al. (1996), in base alla comparsa di Paragloborotalia kugleri. Questo bioevento, documentato in tutte e tre le sezioni stratigrafiche studiate (tav. 1-3 fuori testo), è molto prossimo al limite Oligocene-Miocene. Infatti, nella sezione di Lemme-Carrosio, GSSP del limite Oligocene-Miocene, La FO di P. kugleri si verifica 2 metri sopra il punto scelto come limite ed è il bio-orizzonte a foraminiferi planctonici ad esso più vicino.

La presenza di altri tre bioeventi di secondo ordine che precedono (FO di G. woodi) e seguono (FO di G. sacculifer e FRO di G. sellii) di poco la comparsa di P. kugleri agevolano il riconoscimento del limite Oligocene-Miocene lungo le sezioni studiate. Il confronto dei risultati con quanto riportato in letteratura, in particolare con la sezione di Lemme-Carrosio, permette di considerare le sezioni studiate come buone sezioni di riferimento per il limite Oligocene – Miocene, almeno per quanto riguarda la biostratigrafia a foraminiferi planctonici.

- All’interno delle Calcilutiti ad Orbulina sono stati documentati venticinque bioeventi a foraminiferi planctonici di cui tredici eventi di primo ordine, che costituiscono dei marker zonali o subzonali e 12 eventi di secondo ordine. E’ stato

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così possibile riconoscere nella successione studiata otto zone e otto sottozone, ossia tutte le suddivisioni zonali istituite fino ad ora nell’area mediterranea fra la base del Langhiano e la parte inferiore del Tortoniano (dalla Zona a Praeorbulina glomerosa s.l.- sottozona a Praeorbulina glomerosa sicana, alla Zona a Neogloboquadrina

acostaensis). Gli eventi di secondo ordine hanno consentito di accrescere

notevolmente la risoluzione biostratigrafica. Inoltre, alcuni di questi bio-orizzonti secondari costituiscono degli eventi aggiuntivi che facilitano il riconoscimento dei limiti zonali in quanto si verificano in corrispondenza di eventi di primo ordine. Lungo le sezioni studiate sono stati individuati i limiti Langhiano-Serravalliano (sezione Fiume Orta) e Serravalliano-Tortoniano (sezioni Fiume Orta e Roccamorice). Il limite Langhiano-Serravalliano è stato fatto coincidere con LO del nannofossile Sphenolithus heteromorphus, un bio-orizzonte sincrono a scala globale e considerato nella letteratura recente il bioevento che meglio approssima tale limite. La LO di S. heteromorphus, nella sezione Fiume Orta, precede di poco la LO di

Globorotalia peripheroronda, in accordo con quanto osservato in altre successioni

sia dell’area mediterranea sia dell’Oceano Atlantico. Entrambi i bioeventi sono molto ben definiti lungo la sezione studiata e rendono quindi il limite Langhiano-Serravalliano facilmente individuabile.

Il limite Serravalliano-Tortoniano è stato posto in corrispondenza della LCO di G.

subquadratus. Nella sezione di Monte dei Corvi, accettata recentemente come GSSP

della base del Neogene (HILGEN et al., 2005), questo bioevento coincide quasi esattamente con il limite Serravalliano-Tortoniano.

La LCO di G. subquadratus si verifica contemporaneamente alla LRO di

Globigerinoides obliquus obliquus, sia nella sezione Fiume Orta sia nella sezione

Roccamorice. La facile riconoscibilità di questi due bioeventi lungo le sezioni studiate e la loro sostanziale contemporaneità, già nota in altre sezioni dell’area mediterranea, consentono di individuare anche il limite Serravalliano-Tortoniano con notevole affidabilità.

In conclusione, le Calcilutiti ad Orbulina sono risultate essere particolarmente interessanti per la grande mole di dati biostratigrafici che forniscono nel periodo Langhiano-Tortoniano inferiore. In particolare, la sezione Fiume Orta è una delle poche sezioni note nell’area mediterranea in cui sono ben esposti e ben definibili da un punto di vista biostratigrafico sia il Limite Langhiano-Serravalliano che il limite

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Serravalliano-Tortoniano e, dunque, rappresenta potenzialmente una sezione di riferimento per l’intera area mediterranea, sia per la ricchezza che per la qualità dei dati che fornisce.

- Infine, è importante sottolineare che i risultati ottenuti sono stati possibili grazie all’impiego di tecniche di preparazione dei campioni non tradizionali. La natura litologica dei campioni studiati, quasi tutti ben litificati, non consente la preparazione di residui di lavaggio utilizzando, ad esempio, acqua e acqua ossigenata. E' stato, quindi, necessario utilizzare due differenti tecniche di preparazione con acido acetico. I campioni più marnosi, più facilmente disgregabili, sono stati trattati con una soluzione di acido acetico all’80% a temperatura ambiente (acetolisi “a freddo”; LIRER, 2000) mentre per i campioni più calcarei è stato impiegato acido acetico caldo cristallizzabile, puro al 96% (acetolisi ”a caldo”; LETHIERS & CRASQUIN-SOLEAU, 1988).

L’utilizzo estensivo e metodico di queste tecniche potrà permettere di ottenere informazioni biostratigrafiche di dettaglio anche da altre successioni ben litificate, indipendentemente dalla loro età e dal contesto geologico al quale appartengono.

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