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STRATEGIA AREA INTERNA GARGANO

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Academic year: 2022

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1 STRATEGIA AREA INTERNA GARGANO

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2 INDICE

1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE, CRITICITÀ E TENDENZE DI SVILUPPO SENZA STRATEGIA ………..………… ……pag. 3

2. LO SCENARIO DESIDERATO E I RISULTATI ATTESI……… .…….. ….pag. 15 3. IL SEGNO DI UNA SCELTA PERMANENTE ………….………….…. …..pag. 21 4. LA STRATEGIA D’AREA E GLI ATTORI COINVOLTI……….…… ……pag. 24 a. 4.1 LA FILIERA COGNITIVA DELLA STRATEGIA….… …… ... pag. 31 b. 4.2 LA CONCATENAZIONE LOGICA TEMPORALE………. ……pag. 32 5. L’ORGANIZZAZIONE PROGRAMMATICA E FINANZIARIA……… ....pag. 37 6. LE MISURE DI CONTESTO……….…………. ...pag. 39 7. IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DELLA STRATEGIA D’AREA… ….pag. 41 8. LA STRATEGIA IN UN MOTTO… ……….………. ….pag. 43

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3 STRATEGIA

1) INQUADRAMENTO TERRITORIALE, CRITICITÀ E TENDENZE DI SVILUPPO SENZA STRATEGIA

L’area progetto, identificata per l’attuazione della Strategia Aree Interne è la parte del territorio del Gargano, che comprende i comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Monte Sant’Angelo, Vico del Gargano, situata all’estremità nord-orientale della Puglia, e che interessa una superficie di 688.56 Kmq, con una popolazione di circa 36 mila abitanti.

Questi Comuni sono già partecipi di un’esperienza associativa, poiché hanno sottoscritto, insieme ai Comuni dell’area strategia, una

Convenzione ex art. 30 TUEL per la realizzazione del “Sistema Gargano”, ovvero per costruire percorsi di sviluppo territoriale integrato sui temi della cooperazione inter-istituzionale della e co- progettazione.

L’area progetto, insieme all’area strategia, costituisce, dunque, parte essenziale del Gargano, riconosciuto agli occhi del mondo per il suo ricco patrimonio di biodiversità.

Il territorio si presenta come un promontorio: una penisola affacciata nel mare delle Isole Tremiti, il cui ambiente marino costiero è altrettanto ricco di biodiversità e prezioso per la risorsa ittica.

Il Gargano è, inoltre, coperto da foreste costiere di pini e lecci e da coltivazioni di mandorli, aranci e ulivi. La costa bassa e sabbiosa nel tratto settentrionale diventa via via scoscesa con alte falesie calcaree che si aprono in calette di sabbia finissima, e che si affacciano sul mare cristallino.

I paesi dell’area progetto della Strategia contribuiscono a formare il cuore del Parco Nazionale del Gargano, in gran parte coperto dalla vegetazione della Foresta Umbra, ricca di faggi e di pini. È il Gargano “interno” che si caratterizza con estese radure, zone di pascolo e conche fertili, alternate a foreste vetuste e faggete depresse, boschi di leccio e roverella. Lungo la costa nella parte settentrionale, retrostante ai sistemi dunali, è ricco di zone umide rifugio per la fauna stanziale e migratoria, dove si riproducono specie che costituiscono risorse ittiche della lista rossa come il latterino e l’anguilla.

Sulle coste e nel suo entroterra si è conservato fino ad oggi, grazie alle asperità della topografia e alla lontananza dagli insediamenti costieri, una notevole porzione del paesaggio costituito dai boschi della Foresta Umbra. In questa vegetazione rigogliosa, forse la più ricca dell'Italia meridionale, si inseriscono i comuni dell’area progetto che hanno conservato la loro struttura antica e le loro tradizioni.

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4 Queste caratteristiche di isolamento, hanno consentito la conservazione di una ricca flora (orchidee e molte specie rupicole, estese associazioni forestali) e della fauna.

Ancor più, l’area si caratterizza per l’autenticità delle comunità rurali e costiere e per la millenaria cultura che gli uomini e le donne qui hanno portato da ogni parte del Mediterraneo.

Oltre alle bellezze ambientali e del paesaggio, il territorio è dotato di un patrimonio storico- architettonico e culturale rilevante, in cui l’arte e il culto religioso di San Michele Arcangelo si fondono, i paesaggi rurali fanno da cornice a splendidi centri storici, e le tipicità artigianali e culinarie si concretizzano in una enogastronomia d’eccellenza.

Tra i principali attrattori del patrimonio, legati sia al patrimonio ambientale e culturale, ma anche alle caratteristiche idrogeologiche (tra cui il fenomeno del carsismo), ricordiamo:

- il quartiere Junno e il santuario di San Michele Arcangelo, iscritto alla Lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 2011, in Monte Sant’Angelo: tappa obbligata dei crociati diretti in Terra Santa e capolinea dell’importante via Sacra dei Longobardi, oggetto di venerazione da parte di condottieri, principi, sovrani e pontefici;

- l’abbazia e gli eremi di Santa Maria di Pulsano a Monte S. Angelo, ove dimorano i frati eremiti;

- la Grotta carsica di San Michele Arcangelo a Cagnano Varano; il quartiere storico del Caùt, con case scavate nella pietra e l’idroscalo “Ivo Monti” adagiato sulle sponde della laguna di Varano; il lago di Varano, alimentato da alcune sorgenti subacquee è rinomato per l’allevamento di anguille e capitoni, nei mesi di ottobre, novembre e dicembre è particolarmente pescoso di cefali, spigole, sogliole, orate e altre varietà minori;

- il sito archeologico sommerso nella vicina laguna di Lesina (Isolotto S. Clemente);

- i percorsi naturalistici del Parco Nazionale del Gargano;

- le necropoli di Monte Civita, Monte Tribuna e Coppa dei Romani, la “grotta degli Etruschi”, i canyon, le sorgenti e la Faggeta depressa di Coppa delle Rose (sito UNESCO) nel Bosco di Ischitella; sulle sponde del lago di Varano, la Chiesa S.S. Annunziata – dov’è custodito uno dei più antichi Crocifissi lignei d’Italia; sempre del lago, sono le “ostriche di San Michele” prodotto esclusivo del “Consorzio dei pescatori di Ischitella” che recentemente hanno ottenuto importanti riconoscimenti; per quanto riguarda l’artigianato è da menzionare “la cruedd”, prodotto a marchio Parco Nazionale del Gargano;

- strategica la posizione del centro storico, molto ben conservato, denominato “a terr” o “suttan” che spazia sull’intera laguna; rilevante, l’abbazia di San Pietro in Cuppis, uno degli edifici religiosi più antichi del Gargano;

- Il “Bosco Isola” e le innumerevoli chiese rurali, disperse nel paesaggio ricoperto di uliveti secolari; le masserie di pregio storico e monumentali; il paesaggio agropastorale;

- le innumerevoli chiese rurali, disperse nel paesaggio ricoperto di uliveti; le masserie di pregio storico e monumentali; il paesaggio agropastorale;

- il Vicolo del Bacio a Vico del Gargano, denominata per questo “città dell’amore”, dove, come per il balcone di Romeo e Giulietta, gli innamorati lasciano missive e promesse d’amore;

- l’Oasi agrumaria e il riconoscimento dell’IGP fra Ischitella, Vico del Gargano e Rodi Garganico;

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5 - le rinomate fave di Carpino, prodotto che gode del presidio Slow Food e del Parco Nazionale del

Gargano, valorizzate dal “Consorzio per della fava di Carpino”.

Di particolare rilievo naturalistico sono:

- la laguna di Lesina, con una lunghezza di 22,4 km e una larghezza variabile tra 1,300 Km e 3,400 Km, è il frutto dell’apporto di sedimenti derivanti e dell’azione millenaria del fiume Fortore, la cui foce una volta era estesa fino al geosito “Punta pietre nere”. Le acque sono salmastre e derivano dall’apporto di acqua dolce di origine continentale, specie nella Sacca Orientale riserva integrale del Corpo Forestale dello Stato, in miscellanea con l’acqua salata proveniente dal mare attraverso due canali artificiali, il canale di Acquarotta e quello di Schiapparo;

- la laguna di Varano, la più grande del mezzogiorno e tra i maggiori laghi d’Italia, presenta una forma vagamente trapezoidale, si estende per una lunghezza di circa 10 km ed una larghezza di 7 km, con un perimetro di circa 33 km. La profondità delle acque varia da poche decine di centimetri a circa 6 metri nella zona centrale del bacino. È separata dal mare da un tombolo dunoso anch’esso riserva naturale dello Stato, denominato localmente “Isola” lungo circa 10 Km e largo mediamente 800-1.000 m. Le vie di comunicazione con il mare sono due: Foce Capojale, ad ovest nel Comune di Cagnano Varano, lungo circa 2 km e largo da 30 a 50 metri, con una profondità che varia da 0,6 a 6 metri e Foce Varano, ad est nel comune di Ischitella, lungo circa 1,5 km e largo 40 metri, con una profondità variabile a causa dei processi di insabbiamento.

Di notevole valore sono i manufatti realizzati con antichi telai dell’ottocento dalle donne del paese di Carpino, le quali riproducono minuziosamente disegni caratteristici fin dai tempi dei saraceni.

Ma soprattutto la fama del piccolo borgo è legata ai Cantori di Carpino ed al Carpino in Folk, festival della musica popolare e delle sue contaminazioni che ogni anno, nella prima decade di agosto, porta in scena personaggi rilevanti del panorama musicale, icone della musica folk, allo scopo di promuovere la conoscenza delle tradizioni popolari del Gargano.

Pur vantando tante bellezze l’area si presenta, però, molto fragile con criticità legate agli aspetti demografici, infrastrutturali, economici e sociali.

Le criticità che disegnano l’omogeneità dell’area interna sono riassunte dai seguenti aspetti:

- dalla struttura orografica del territorio ricco di risorse naturalistico-ambientali;

- dalla bassa densità abitativa e dall’alta percentuale di popolazione anziana;

- dal tessuto economico del territorio con basso reddito, carente nel settore industriale e nei servizi, e con PIL pro capite più basso della media regionale;

- dalla scarsità e inadeguatezza dei servizi essenziali, dalla sanità alla scuola, ma soprattutto per le difficoltà connesse a mobilità e trasporti, elementi tutti che influenzano la qualità della vita degli abitanti;

- dalla potenzialità del settore turistico per il ricco patrimonio storico, culturale, archeologico e naturalistico, al momento frammentato nell’offerta;

- dalle produzioni enogastronomiche di qualità.

L’attenzione della Strategia si rivolge anche ad una più ampia area, detta “area strategia”, di cui fanno parte i Comuni di San Marco in Lamis, Rignano Garganico, Mattinata, Vieste, Peschici e

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6 Rodi Garganico, non solo per la prossimità territoriale, ma per l’insieme delle relazioni socio- economiche, produttive ed istituzionali che li collegano. L’area strategia, per gravitazione naturale e per attrattività, presenta relazioni particolarmente rilevanti con il nucleo dell’area progetto non solo perché connessa alla fruizione dei servizi essenziali quali la scuola e la sanità, ma soprattutto per il potenziale economico-sociale dei centri costieri di Mattinata, Vieste, Peschici, poli dell’offerta turistica del Gargano.

Pertanto, la Strategia dell’area progetto non può prescindere dalle relazioni socio economiche con l’area strategica, che è una risorsa indispensabile e sinergica al suo sviluppo. In particolare, l’attuazione della Strategia di Area interna, pur investendo l’area progetto, avrà effetti e benefici anche sull’area strategia.

I Comuni fanno parte del territorio del GAL Gargano e partecipano alla compagine societaria di questo. La Strategia di Area interna, pertanto, s’interseca con una programmazione più ampia che coinvolge anche l’Ente Parco del Gargano il GAL, che attua il CLLD con interventi specifici nel settore della pesca attraverso il FEAMP.

1.1 Andamento demografico

La dinamica demografica dell’area nel suo complesso vede l’esodo nelle aree urbane di prossimità di maggiori dimensioni e concentrazione di servizi che ha provocato un decremento demografico del 20% (1971 – 2011) e del 7,2% (2001 – 2011).

L’analisi della struttura della popolazione al 2017 per classi di età mette in luce come il 60,5%

abbia un’età compresa tra i 15 e i 64 anni, il 15,60% rientri nella classe 0-14 anni e il 23% abbia più di 65 anni di età; la popolazione straniera nel 2017 si attesta al 3,4%. Ne consegue che il tessuto sociale dell’area è composto da un’alta percentuale di anziani.

Secondo i dati forniti dall’ISTAT, la popolazione residente sul territorio dell’area interna Gargano al 2017 era di 36.109 abitanti con una densità abitativa media pari a 52.4 ab/kmq. La popolazione rappresenta il 21% di quella provinciale e solo il 3% della popolazione regionale. Tutti i comuni risultano scarsamente popolati, ad eccezione del Comune di Monte Sant’Angelo. In termini di variazione demografica, tra il 2011 ed il 2017 tutti i comuni che ricadono nell’area del progetto hanno avuto un trend demografico negativo, ad eccezione di Ischitella che ha avuto un trend demografico positivo pari a 111. Secondo dati ISTAT provvisori del 2019, però, il trend positivo di quest’ultimo comune non si è confermato mentre si è confermato quello negativo degli altri comuni.

L’andamento demografico dei sette comuni che ricadono nell’area strategica presenta uno scenario differente. Infatti, tra il 2011 ed il 2017 soltanto tre dei sette comuni hanno subito un calo demografico e parliamo di Mattinata, Rignano Garganico e San Marco in Lamis. Il trend positivo di questi comuni non si è confermato però nei dati ISTAT provvisori del 2019.

Rispetto al 2011, la presenza di stranieri nell’intera Area Gargano ha invece riportato un incremento del 68,8%, mostrando un trend in controtendenza rispetto il generale spopolamento dell’Area.

Il territorio è stato oggetto di un processo migratorio delle fasce attive della popolazione dei giovani verso aree maggiormente produttive o per motivi di studio. Questo lento processo di spopolamento contribuisce a rendere il sistema sociale molto fragile e, se non contrastato con forti elementi di rottura, potrebbe condurre al lento ma definitivo abbandono dell’area. Le cause di questo fenomeno sono di natura multidisciplinare ed investono tutti i settori/ambiti. È necessario, pertanto, intervenire con una strategia che segni la rottura con il passato educando la “coscienza” di chi abita il territorio,

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7 mediante un processo di trasformazione e formazione che deve essere avviato già nel settore dell’Istruzione per produrre un processo virtuoso di messa a valore e applicazione della conoscenza.

L’area, caratterizzata da bassa densità demografica, da basso indice di occupazione, nonché da difficili collegamenti interni, si presenta come un territorio molto “diradato”, in cui è spesso difficile che la classe attiva possa innescare, senza un intervento mirato ed esterno, quel meccanismo di condivisione informale di informazioni che permetta di far conoscere le eccellenze presenti nel territorio stesso e al suo esterno, di condividere una strategia di crescita, di fare sistema, di creare sviluppo.

1.2 Salute

Il tema della salute nelle aree interne può essere declinato oltre che in termini sanitari anche in termini socioassistenziali e di qualità della vita al fine di costruire i percorsi operativi all’interno della Strategia.

Salute e cura dei residenti dell’area interna in un regime di scarsità di risorse, sono tra le priorità dei comuni di piccole dimensioni in cui si assiste ad un calo demografico progressivo e alla crescita degli indici di invecchiamento, a fronte di presidi di cura tradizionali e reti sanitarie con minore dotazione di strutture e posti ospedalieri.

Il territorio coinvolto nella Strategia Area Interna è caratterizzato da carenze che comportano la necessità di avviare nuovi modelli organizzativi di Servizi alla Persona, per promuovere forme alternative al ricovero ospedaliero e in grado di assicurare nuove forme di assistenza socio-sanitaria.

Tutti i comuni dell’area interna Gargano fanno parte del Distretto Socio Sanitario di San Marco in Lamis e Vico del Gargano. La struttura ospedaliera più vicina è l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, raggiungibile in non meno di 40 minuti. Sotto il profilo della viabilità e della mobilità in generale, l’area presenta una serie di criticità che rendono difficili gli spostamenti al proprio interno. La popolazione evidenzia un progressivo aumento del numero di anziani ultrasessantacinquenni ed ultrasettantacinquenni con tutte le patologie correlate a queste fasce di età.

I tassi di ospedalizzazione dell’area interna Gargano superano la media regionale e spesso con indici di ricoveri alti, a causa dell’assenza di strutture territoriali preposte e competenti come i servizi di diagnostica, gli ambulatori specialistici e l’assenza di alternative come la telemedicina.

La quota di anziani che usufruisce della assistenza domiciliare integrata è spesso bassa ed il numero di accessi per paziente è inferiore alla media regionale.

Solo a titolo esemplificativo, si segnalano alcune voci che, sulla base dei dati a disposizione, risultano meritevoli di attenzione:

 Specialistica ambulatoriale, con 890 prestazioni per 1.000 residenti, rispetto le 3.718 della Regione. Il Numero è più basso anche rispetto le altre aree ad eccezione dell’Area Monti Dauni;

 Tasso di ospedalizzazione, in particolare quello degli ultra 65enni il cui valore si attesta a 454,5 (la media regionale è invece 343,7);

 Percentuale degli ultra 65enni trattati in ADI, la più bassa tra le Aree Interne (solo 1,5% rispetto la media del 2,3% delle Aree interne della regione);

 Percentuale di parti in cui la prima visita è effettuata a partire dalla 12ª settimana di gestazione. Dato molto allarmante perché si attesta al 10,7%, rispetto la media del 5% delle altre Aree Interne della regione.

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8 L’attesa per il raggiungimento da parte dei mezzi di soccorso è più lunga rispetto alla media regionale, sebbene il tempo di attesa risulti in media con quello delle altre Aree (22 minuti), è però superiore a quello regionale (19 minuti). Si comprende rapidamente che soprattutto sotto il profilo dell’emergenza-urgenza si presentano criticità importanti che spesso compromettono la possibilità di interventi immediati, mettendo di fatto a rischio la vita delle persone.

I servizi ambulatoriali sono distanti e l’esecuzione di specifici trattamenti (chemioterapici, radioterapici, dialisi) diventa impossibile o quantomeno molto difficoltosa.

L’obiettivo che si pone dunque la Strategia, è la possibilità di assicurare soluzioni efficaci sia sul piano della emergenza urgenza che su quello della specialistica ambulatoriale, di assicurare la continuità ospedale-territorio, di presa in carico del paziente cronico, di assistenza ed integrazione sociosanitaria, senza trascurare l’associazionismo dei medici di MMGG e Pediatri di libera scelta.

Occorre dunque sviluppare un sistema innovativo dell’assistenza in un perfetto connubio tra cure primarie, cure secondarie ed emergenza-urgenza, riducendone il peso sull’individuo, sulla sua famiglia e sul contesto sociale, migliorando la qualità di vita, rendendo più efficaci ed efficienti i Servizi sanitari in termini di prevenzione e assistenza e assicurando maggiore uniformità ed equità di accesso ai Cittadini.

1.3 Istruzione e formazione

La situazione, come in tutte le aree interne, è caratterizzata da bassa popolazione scolastica a causa del continuo spopolamento e dalla carenza di infrastrutture. La fragilità del sistema è dovuta essenzialmente alla dislocazione sull’intero territorio di istituti scolastici distaccati che spesso dipendono da sedi scolastiche esterne all’area, alle continue riduzioni di offerta formativa, all’assenza di un’offerta legata alle vocazioni del territorio, capace di creare legami tra ricerca scientifica, istituzioni scolastiche, formazione professionale e imprese. La mancanza di dialogo soprattutto fra il mondo della scuola e quello dell’imprenditoria locale, che possa concretizzarsi con lo scambio e il confronto di esperienze e il trasferimento delle conoscenze, genera vere e proprie barriere allo sviluppo.

Il quadro generale del settore restituisce le seguenti informazioni:

 Scuola Primaria:

- % alunni con cittadinanza non italiana: 3,9%, percentuale più alta rispetto la media delle Aree interne regionali (3,4%);

- % di classi con numero di alunni fino a 15: 31,9%, superiore rispetto la media del 18,3% delle altre Aree Interne regionali e rispetto il 20% della media nazionale;

- % pluriclassi sul totale delle classi: 2,1%, inferiore rispetto la media delle Aree Interne nazionali (3,8%);

- % studenti residenti nello stesso comune della scuola: 96%, superiore alla media delle altre Aree Interne della regione (94,8%) e anche della media regionale (95,1%).

 Scuola Secondaria I grado:

- % studenti residenti nello stesso comune della scuola: 96,8%, superiore alla media delle altre Aree Interne della regione (94,4%) e anche della media regionale (95,1%).

 Scuola Secondaria II grado:

- n. medio alunni per scuola (edificio): 162,6, più basso rispetto la media delle altre Aree Interne della regione (327,5) e del valore nazionale in generale (385);

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9 - % alunni con cittadinanza non italiana: 2,5%, di poco superiore rispetto la media delle altre Aree

Interne (2,5%);

- % studenti residenti nello stesso comune della scuola: 73,3%, superiore alla media delle altre Aree Interne della regione (50,7%) e anche della media regionale (57,6%).

Ulteriore criticità è rappresentata dall’elevato tasso di mobilità di docenti titolari per le difficoltà legate al trasporto sia pubblico che privato sia alla viabilità. Il tasso di mobilità dei docenti della Primaria è pari al 6,2, superiore rispetto la media del 4,2 delle altre Aree Interne della regione e rispetto la media nazionale del 3,9. I risultati dei test Invalsi sono molto più bassi rispetto alle medie nazionali e rappresentano fedelmente la fragilità del sistema scolastico-educativo.

Soprattutto consegue che l’Area risulta carente di piani formativi aggiuntivi che potrebbero soddisfare le richieste della popolazione scolastica, creando un collegamento diretto con le imprese e il territorio.

Il quadro che emerge relativamente all’istruzione è sicuramente, per ciò che riguarda il primo ciclo, una copertura quasi totale di plessi per comune, mentre per il secondo ciclo è composto da:

Cagnano Varano

I.I.S.S. “De Rogatis-Fioritto”

Indirizzi di studio:

• Liceo Linguistico;

• Liceo di Scienze Umane.

Carpino

Istituto Omnicomprensivo “P. G. Castelli”

Indirizzi di studio:

• Liceo Scientifico;

• Ist. Tecnico: Informatica e Telecomunicazioni;

• Corso serale per Adulti: Informatica e Telecomunicazioni.

Ischitella

I.I.S.S. “M. Del Giudice”

Indirizzi di studio:

• Ist. Professionale per il Settore Industria e Artigianato: Produzioni artigianali ed industriali;

Manutenzione e Assistenza Tecnica.

Monte Sant’ Angelo I.I.S.S. “G. T. Giordani”

Indirizzi di studio:

• Liceo Classico;

• Liceo Scientifico;

• Liceo Economico Sociale (L.E.S.);

• Ist. Tecnico Economico: Sistemi Informativi Aziendali (S.I.A.).

Vico del Gargano

I.I.S.S. “P. Virgilio Marone”

Indirizzi di studio:

• Liceo Classico;

• Liceo Scientifico;

• Ist. Professionale: Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; Odontotecnico.

Da queste premesse si evince che è necessaria una riorganizzazione dell’offerta formativa, incentrandola innanzitutto sui temi caratterizzanti l’area, rivolta alla conoscenza del territorio ed alla sua valorizzazione. Inoltre occorre ridurre gli effetti negativi del turnover dei docenti che cresce all’aumentare degli ordini e dei gradi: tale fenomeno influisce anche in termini di esiti degli alunni.

Dall’analisi si può quantificare il turnover dei docenti a tempo determinato come segue:

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10 - 0,5% nella Scuola Primaria, valore decisamente inferiore rispetto la media delle altre Aree Interne

della regione (3,6%) e rispetto la media regionale (4,7%);

- 12,1% nella Scuola Secondaria di I grado, valore superiore rispetto la media delle altre Aree Interne della regione (7,2%) e rispetto la media regionale (8,2%);

- 21,2% nella Scuola Secondaria di II grado, valore decisamente superiore rispetto la media delle altre Aree Interne della regione e rispetto la media regionale (10% in entrambi i casi).

1.4 Mobilità-Trasporti

L’accessibilità dell’area attraverso il Trasporto Pubblico Locale, il trasporto interurbano e i collegamenti ferroviari è decisamente carente, condizione che non agevola gli spostamenti verso i più grandi centri urbani esterni all’area (San Giovanni Rotondo, Vieste, San Severo e Foggia), dove sono erogati la maggior parte dei servizi (scuola, sanità). Sono sporadici i collegamenti interni fra i Comuni, mentre quelli verso Foggia, capoluogo di Provincia, presentano criticità legate alla mancanza di coincidenze e di integrazione delle diverse tipologie di trasporto e alla limitatezza delle corse e degli orari.

Esterne all’area sono le arterie di comunicazione autostradale, attraverso i caselli autostradali di Poggio Imperiale, San Severo e Foggia, tutti ubicati sull’Autostrada adriatica A14. La stazione ferroviaria principale di accesso è quella di San Severo a nord e Foggia per la parte più a sud, per i collegamenti con Roma e Napoli. La distanza, invece, dai principali aeroporti di Bari e Napoli è di non meno di 150 km.

L’area inoltre è parzialmente collegata da un sistema ferroviario che da Foggia, passando per San Severo ed Apricena, entra nel Gargano collegando i Comuni di Cagnano Varano, Carpino, Rodi Garganico, Ischitella e Vico del Gargano, per terminare in prossimità di Peschici.

I sistemi di trasporto pubblico convenzionali (TPL) risultano poco efficienti e troppo costosi, rendendo difficile lo spostamento da parte degli utenti: fasce di utenti deboli quali anziani e disabili nello spostamento verso luoghi di cura o socializzazione; studenti e lavoratori nello spostamento verso i luoghi di lavoro; turisti e visitatori. Consegue, pertanto, un bisogno imprescindibile di rivedere l’organizzazione del TPL.

L’assenza di programmazione degli orari non favorisce le esigenze delle varie fasce di popolazione, e comporta pertanto un diffuso pendolarismo, in primis di lavoratori e studenti. Questi ultimi, in particolare, lamentano la difficoltà, e in molti casi l’impossibilità, di partecipare ad attività pomeridiane scolastiche ed extrascolastiche, come ad esempio ai progetti di ampliamento dell’offerta formativa e ai percorsi di PCTO. I maggiori disagi si riscontrano sicuramente per le fasce più fragili della popolazione, anziani e disabili, che non possono accedere ai servizi ambulatoriali spesso troppo distanti, per cui diventa impossibile usufruire di specifici trattamenti (chemioterapici, radioterapici, dialisi), ricorrendo così all’ospedalizzazione.

Anche la rete viaria non rappresenta un’alternativa valida al trasporto pubblico, poiché le strade necessitano di manutenzione e ammodernamento, che da decenni non viene fatto.

Le criticità evidenziate hanno ripercussioni negative anche sullo sviluppo economico locale, soprattutto nell’ambito del turismo, poiché l’assenza di servizi di trasporto turistico-culturale e ricreativo dalle aree turistiche più sviluppate (Mattinata, Vieste, Peschici e Rodi G.co) verso l’Area e viceversa e la carenza di servizi di mobilità dolce per la fruizione del patrimonio ambientale e

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11 culturale disponibile, rappresentano una fragilità da superare, mirando anche a garantire adeguati livelli di sicurezza stradale per pedoni e ciclisti. A tal fine sarebbe opportuno creare collegamenti fra i Comuni e le frazioni balneari (ad esempio Vico del Gargano con San Menaio, Ischitella con Foce Varano e Cagnano Varano con Foce Capojale) e fra il centro urbano di Monte S. Angelo e la zona industriale.

1.5 Digital divide

Le politiche di sviluppo locale del territorio non possono prescindere da una Agenda Digitale che delinei le necessità dell’area e di conseguenza le priorità, gli obiettivi e le azioni in tema di innovazione, leva competitiva fondamentale per le comunità e le istituzioni. Ad oggi il 76,7% della popolazione è raggiunta da banda larga su rete fissa con capacità effettiva inferiore a 20 mbps e solo il 19,7% della popolazione è raggiunta da banda larga su rete fissa con capacità effettiva non inferiore a 20 mbps.

Ampie zone dell’Area non sono servite o hanno lente connessioni internet, limitando laccesso ai servizi digitali dei cittadini e delle imprese e gravando sulle attività della PP.AA., oltre causare esclusione sociale ed occupazionale. In questo momento storico, in cui l’emergenza dovuta al Covdid-19 ha reso necessario attivare forme di lavoro a distanza, come lo smart-working, lezioni a distanza per tutti i livelli d’istruzione (Didattica a Distanza), nonché nuove forme di comunicazione online anche con i medici di base, emerge con tutta forza l’esigenza di una connessione stabile e più veloce in tutti i settori della vita quotidiana per evitare l’isolamento. Per molti studenti e lavoratori è stato difficile adeguarsi alle sopraggiunte esigenze, proprio per via della lentezza o assenza dei collegamenti internet.

La presenza di tecnologie abilitanti e servizi digitali effettivamente funzionanti è un prerequisito essenziale per il potenziamento dell’attività economica e dei servizi ai cittadini, la pianificazione consapevole dell’innovazione è un’opportunità che il territorio non deve mancare.

Pertanto, è auspicabile ridurre il divario digitali con una diffusione di connettività veloce per potenziare l’utilizzo dei servizi online, assicurando partecipazione, comunicazione, trasparenza e inclusione digitale per garantire la partecipazione delle comunità territoriali alle attività locali e regionali.

1.6 Sviluppo locale

L’economia del territorio non è omogenea: le attività agrosilvopastorali sono ancora oggi uno dei settori più importanti nell’Area Interna Gargano, mentre il turismo, che è il settore trainante nelle aree costiere, anche se limitato al solo periodo estivo, è frammentato e non riesce ad integrarsi con il sistema economico produttivo generato dai Comuni costieri. Le problematiche più rilevanti che caratterizzano l’intera area sono la scarsa propensione all’innovazione e la scarsa capacità di aggregazione, che rendono questi settori poco competitivi sui mercati, con la conseguenza, nella maggior parte dei casi, che gli imprenditori non riescono ad ottenere una giusta remunerazione sulla produzione annuale.

Il territorio è occupato per gran parte da aree protette (64,4%) e superficie forestale (45,8%), con una Superficie Agricola Utilizzata (SAU) pari al 46,2%, secondo i dati dell’ultimo censimento, destinata alle produzioni agricole e all’allevamento; gran parte della SAU è infatti destinata a prati permanenti e pascoli (58,4%).

 Settore manifatturiero:

Il settore manifatturiero è rappresentato da piccole e medie imprese. Sviluppato soprattutto nei comuni di Carpino, Ischitella e Monte Sant’Angelo, occupa un ruolo importante in quanto il rapporto tra addetti del settore è superiore rispetto alla media provinciale (pari all’1,7%). La maggior parte delle attività sono incentrate nell’industria alimentare che rappresenta il 34%

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12 dell’intero settore manifatturiero; questo dato è significativo in quanto mostra ulteriormente l’importanza della filiera agroalimentare sul territorio.

 Turismo:

Il turismo sul Gargano, in generale, è uno dei settori che incide maggiormente nella formazione del reddito nel contesto locale, soprattutto per le comunità costiere, dove si concentra il maggior numero di turisti. L’area interna resta però solo marginalmente coinvolta in questo settore, non beneficiando delle numerose presenze e arrivi che si registrano nei comuni maggiormente interessati, Vieste, Peschici, Mattinata e Rodi Garganico, dove la vacanza balneare è meglio strutturata.

Il ricco patrimonio naturalistico-ambientale dell’area interna costituisce, però, una grande risorsa potenziale per lo sviluppo, poiché beneficiando della generica “destinazione turistica Gargano” può far da leva per innescare un circolo virtuoso che avrebbe certamente ricadute positive anche sugli altri settori economici, ed innescare una crescita economica dell’intero territorio garganico.

Pertanto, è necessario valorizzare l’enorme patrimonio di biodiversità disponibile nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, incentivando, con politiche di integrazione costa-entroterra, la creazione di reti fra le varie realtà turistiche del territorio, ma anche e soprattutto con politiche di integrazione culturali internazionali (es. Cammini, via Micaelica, ecc.) e quelle relative alle eccellenze culturali (Patrimoni UNESCO). Il potenziale di sviluppo del settore è notevole ma è mancata finora l’integrazione e la programmazione strategica tra le istituzioni, incluse quelle scolastiche e formative, e le filiere dei prodotti tradizionali, tipici e quelle culturali, ambientali, turistiche, ricreative e dello spettacolo, che hanno represso i processi di sviluppo economico, attivando invece il fenomeno contrario dell’abbandono. Il conseguente spopolamento ha causato la mancanza di servizi primari e secondari e ha determinato la chiusura di molte attività commerciali e artigianali, tesoro dell’identità culturale dei luoghi.

Lo spopolamento e l’emigrazione giovanile determinano, inoltre, un problema di perdita di capitale sociale: non solo le classi attive dell’economia vanno riducendosi, ma coloro che rimangono sono poca propensi all’innovazione, hanno limitata iniziativa imprenditoriale, ma abbandonano i “saperi tipici” del territorio con il conseguente rischio di perdita dei suoi “saperi e sapori”.

In sintesi le principali criticità dell’area sono:

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13

TERRITORIO ECONOMIA SOCIETÀ

-Territorio esteso, collinare, con strade dissestate

-Scarso trasporto pubblico, specie interurbano

-Rischio abbandono centri storici

-Rischio abbandono aree boschive e presidi agricoli

- Diminuzione SAU dal 2000 al 2010

-Bassi Livelli occupazionali -Risorse naturalistiche non utilizzato a fini economici -Aziende agricole di piccola dimensione, non consorziate e che generano poco reddito

-Bassa propensione alla creazione di reti

-Agricoltori in età avanzata e poco propensi alle innovazioni;

-Poca diffusione delle attività artigianali e perdita degli antichi mestieri artigianali - Pochi addetti nel comparto agricolo e turistico

-Offerta turistica non coordinata con le località balneari vicine

- Carenza di servizi complementari al turismo

-Rischio spopolamento per

calo natalità e

invecchiamento della popolazione

-Vulnerabilità dei nuovi poveri e diffuse situazioni di disagio, specie giovanile -Perdita di capitale sociale (giovani che lasciano il territorio), perdita dei saperi (se non vi è passaggio intergenerazionale)

-Aumento delle famiglie monopersonali: persone anziane, sole e scarsamente autonome

-Isolamento sociale dovuto alla periferizzazione e marginalizzazione

-Ridimensionamento

nell’offerta dei servizi di cittadinanza per politiche

nazionali di

razionalizzazione della spesa standardizzate,

-Insufficiente rispondenza dell’offerta scolastica e formativa rispetto ai bisogni del territorio e delle imprese -Insufficiente rispondenza dell’offerta sanitaria, welfare e servizi sociali essenziali per la popolazione.

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14 E le principali opportunità sono:

OPPORTUNITÀ

TERRITORIO ECONOMIA SOCIETÀ

- Presenza diffusa di un ricco patrimonio ambientale e culturale (Parco del Gargano)

- Elevata percentuale SAU/SAT - Borghi storici in buono stato e spesso certificati (Unesco)

- Grande valore paesaggistico dell’area (lago di Varano, foresta Umbra) per un turismo alternativo - Diffuso patrimonio storico culturale architettonico e risorse archeologiche di grande pregio (possibili contenitori culturali) - Presenza di sentieri e cammini (Via Francigena, Via Micaelica) per turismo outdoor

- Presenza di una forte identità legata alla storia e ai costumi (culturali, linguistici, religiosi) profondamente radicati nelle comunità.

- Eventi popolari di arte e intrattenimento maturi (Carpino Folk Festival)

- Patrimonio religioso estremamente ricco (Grotta San Michele a Monte Sant’Angelo, ecc.)

-incentivare la crescita del settore turistico creando un’offerta turistica innovativa ed integrata tra imprese delle filiere culturali, turistiche e dei prodotti tradizionali “tipici”,

- Aumento della redditività del comparto agricolo e degli addetti (piccola trasformazione, attività di filiera, servizi connessi sociale o al turismo)

-Nuove prospettive di mercato generate dall'innovazione dei prodotti/servizi, qualificazione dell'offerta e creazione di reti - Riutilizzo e riqualificazione dei beni pubblici inutilizzati a fini turistici e per forme di ricettività non convenzionale

-Possibilità di sviluppare turismo verde e outdoor in tutta l’area

-Integrazione sinergica tra tutti i principali attori del territorio con condivisione dell’intera

programmazione

territoriale (Pianificazione Strategica, Piani di Zona, PSL)

- Miglioramento della qualità della vita tramite l’incremento dei servizi essenziali

- Implementazione di una rete stabile di servizi di prossimità

- Percorsi formativi innovativi per creare opportunità di occupazione in rete con le realtà dell’economia dell’area (collaborazione tra imprese turistiche e aziende agro- alimentare e turistiche) -Integrazione delle politiche pubbliche attraverso la Strategia Nazionale per le Aree Interne

Senza l’intervento di una programmazione strategica l’area rischia un progressivo abbandono da parte delle nuove generazione con conseguenze irrimediabili sotto l’aspetto

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15 economico e culturale, per il continuo degrado del patrimonio ambientale e architettonico, ma soprattutto sociale per il progressivo invecchiamento della popolazione che resterà priva dei servizi essenziali e privata della vera ricchezza di ogni popolo, la sua memoria storica, le tradizioni e la sua cultura.

Per porre un freno ai fenomeni in atto, è dunque essenziale fare leva sugli elementi di forza dall’area, valorizzare le potenziali opportunità di sviluppo, per dare vita al cambiamento e creare un processo di filiera che possa invertire le tendenze in atto.

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16 2. LO SCENARIO DESIDERATO E I RISULTATI ATTESI

Al fine di modificare lo scenario descritto ed invertire le tendenze in atto, si ritiene indispensabile intervenire con una strategia che possa innescare un processo di innovazione, innanzitutto culturale, che partendo dalle opportunità che il territorio offre, possa produrre effetti che migliorino la qualità di vita della popolazione locale, con una visione del territorio maggiormente attrattiva e produttiva al fine di rivitalizzare il tessuto socio-economico locale.

In sintesi, dal suddetto lavoro di comparazione e di confronto con i rappresentanti dell’Agenzia di Coesione, sono emersi i seguenti elementi:

- l’economia prevalentemente legata alle attività agricole e al settore agro-alimentare con un turismo poco sviluppato che non fa sistema con l’area costiera del Gargano;

- la costante diminuzione delle attività imprenditoriali sul territorio;

- la tendenza all’isolamento e la scarsa propensione all’innovazione;

- alto potenziale legato alla fruizione del patrimonio naturalistico;

- importante presenza di aree protette di grande pregio e opportunità di sviluppo legate al turismo con attività outdoor;

Le azioni da intraprendere per innescare un processo di crescita sono state individuate attraverso tavoli di lavoro organizzati dai sindaci nei vari comuni dell’area in collaborazione con gli attori rilevanti del territorio e con il GAL Gargano. Coniugando gli obiettivi emersi dall’analisi di contesto con quelli della Strategia Nazionale Aree Interne sono stati identificati e meglio definiti gli interventi da realizzare. La Strategia s’aggiunge in modo sinergico al Piano di Azione locale del GAL Gargano e alla strategia del Parco Nazionale del Gargano, nell’ottica di fruire a 360 gradi di tutte le opportunità offerte dai fondi SIE.

I bisogni espressi richiedono interventi urgenti che pongano freno alla fuga di capitale umano, innescando un processo d’inversione delle tendenze in atto. Tali cambiamenti potranno avvenire, innanzitutto, innescando politiche di coesione istituzionale per favorire i processi di gestione associata e migliorare la qualità dei servizi essenziali.

2.1 Salute

Per migliorare la qualità della vita nei comuni interessati è necessario intervenire anche sui servizi essenziali che influenzano la permanenza ed il benessere della popolazione sul territorio. Per le difficoltà relative alla mobilità sia interna al territorio, sia verso l’esterno, è necessario porre rimedio anche alle carenze del sistema sanitario, sopperendo alla necessità di avviare nuovi modelli organizzativi di Servizi alla Persona con forme alternative al ricovero ospedaliero e in grado di assicurare nuove modalità di assistenza socio-sanitaria. L’azione strategica mira a migliorare i servizi di assistenza domiciliare e il livello di accesso alle cure qualificando i servizi sociosanitari rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziando la rete infrastrutturale e l’offerta di servizi sanitari e sociosanitari. A tal fine si prevedono interventi per il miglioramento del servizio di assistenza domiciliare e i livelli di accesso da realizzare tramite l’attivazione dei servizi di Telemedicina e Telesoccorso.

Con la Telemedicina si realizzano le seguenti finalità sanitarie:

- la Prevenzione secondaria, con servizi dedicati alle categorie di persone già affette da patologie (BPCO, Diabete, Scompenso Cardiaco, Ipertensione non stabilizzata, TAO), che devono sottoporsi a costante monitoraggio di alcuni parametri vitali, per ridurre il rischio di insorgenza di complicazioni, pur conducendo una vita normale;

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17 - la Diagnosi, attraverso servizi che trasferiscono le informazioni diagnostiche senza spostamenti del paziente. La Telemedicina può costituire il completamento o consentire approfondimenti utili al processo di diagnosi e cura, ad esempio, attraverso la possibilità di usufruire di esami diagnostici refertati dallo specialista presso l’ambulatorio del medico di medicina generale, la farmacia, il domicilio del paziente;

- la Cura, attraverso l’applicazione delle terapie già prescritte e la Riabilitazione da erogare presso il domicilio o altre strutture assistenziali a pazienti cui viene prescritto l’intervento.

Con il Telesoccorso si predispone un servizio per garantire alle persone anziane o disabili un mezzo sicuro per poter chiedere soccorso, in caso di emergenza.

Al fine di consolidare le attività sanitarie territoriali, la Regione Puglia, con DGR n. 48 del 06/04/2020, ha approvato la riorganizzazione della rete dell’assistenza territoriale della Regione Puglia. Tale riorganizzazione prevede, all’art. 4, la sperimentazione del modello assistenziale “Care Puglia” nelle forme complesse di Associazionismo della medicina generale.

Per quanto riguarda il modello organizzativo adottato nella ASL di Foggia, si evidenzia l’avvio delle seguenti sperimentazioni:

1. Centrale Operativa Territoriale: al fine di assicurare, nella Provincia di Foggia, adeguati livelli di servizi sanitari e sociosanitari, in particolar modo a persone anziane, fragili ed affette da patologie croniche, è stata attivata la Centrale Operativa Territoriale (C.O.T.). Essa, infatti, costituisce l’elemento cardine dell’organizzazione distrettuale, in quanto svolge una funzione di coordinamento nell’appropriata presa in carico della persona “fragile” assumendo un ruolo di raccordo fra tutte le componenti della rete assistenziale ed essendo funzionale a tutte le Unità Operative Aziendali, oltre a svolgere la funzione di centrale della telemedicina;

2. Assistenza Domiciliare Integrata Tecnologicamente Avanzata: l’ASL di Foggia ha recentemente concluso la procedura di gara per l’aggiudicazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata di media ed alta intensità assistenziale. Tale tipologia di ADI, che si integra con quella erogata direttamente dalla ASL di Foggia (bassa intensità assistenziale), è supportata da strumenti ICT per la programmazione delle attività, la gestione della cartella clinica informatizzata, la gestione integrata dei pazienti cronici ed il monitoraggio continuo di quelli ad alta complessità assistenziale;

3. Ambulatori Distrettuali delle Cronicità: nei PTA della Provincia di Foggia sono stati istituiti gli ambulatori per la presa in carico delle persone autosufficienti e affette da patologie croniche.

L’assistenza erogata è di tipo multiprofessionale e multidisciplinare e il paziente viene “affiancato”

ed empowerizzato nella gestione della sua malattia.

In tale contesto, già nel 2017, si è inserito il progetto “Diomedee” con l’obiettivo di completare i modelli organizzativi di integrazione dell’assistenza distrettuale, ospedaliera ed emergenza urgenza ed avviare la fase di start-up di attuazione delle azioni per garantire l’assistenza sanitaria e la continuità assistenziale nelle Isole Tremiti e nei comuni dei Monti Dauni e del Gargano caratterizzati da distanze superiori ai 60 minuti dalle più vicine strutture sanitarie di riferimento. Il progetto, infatti, ha individuato 10 comuni in cui sviluppare modelli di telemedicina per facilitare la presa in carico dei pazienti cronici secondo il modello Desease and Care Management. Il modello assistenziale che è supportato dalla telemedicina si basa sulla presa in carico del paziente cronico ed è stato già sperimentato nella Regione Puglia con i Progetti “Leonardo”, “Care Puglia” e

“Carewell”, verificandone la fattibilità e la qualità dei risultati.

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18 In continuità con tali esperienze, portate a “regime istituzionale”, l’Azienda Sanitaria di Foggia, intende ampliare tale esperienza anche nei comuni del Gargano previsti nella Strategia “Area Interna”.

2.2 Istruzione e Formazione

È fondamentale inoltre innovare e potenziare il capitale sociale con interventi nel settore della formazione e dell’istruzione per creare nuove opportunità di sviluppo economico, mirando all’ammodernamento del tessuto produttivo esistente sia in l’agricoltura e sia nell’agroalimentare, ma anche puntando sulle nuove forme di turismo esperienziale che valorizzi e metta in rete le risorse naturali, paesaggistiche e culturali del territorio.

A tal fine si prevede un’azione a sostegno dell’istruzione e della formazione con interventi destinati ad ammodernare e adeguare i percorsi formativi dell’Istruzione, soprattutto della Scuola Secondaria Superiore, e della Formazione Professionale relativi ai due settori economici prevalenti, quello turistico-ricettivo e quello agroalimentare. Tali percorsi, da un lato contribuiscono alla professionalizzazione di un target giovanile che intende acquisire specifiche competenze in riferimento a figure o aree professionali specializzate, dall’altro riescono a recuperare all’apprendimento quei giovani che necessitano di percorsi centrati sull’esperienza e finalizzati, attraverso la pratica, a comprendere l’utilità delle conoscenze teoriche al fine di dare ai giovani le competenze necessarie per meglio conoscere il territorio e le sue opportunità di sviluppo.

L’obiettivo auspicato è l’innalzamento del livello di istruzione della popolazione, la qualificazione dell’offerta e una formazione tecnica e professionale specializzata per consentire l’acquisizione di competenze necessarie alla crescita individuale delle nuove generazioni e alla partecipazione attiva allo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio, nonché la creazione di sinergie fra Scuola e Territorio in modo tale da soddisfare i bisogni dell’area ed essere elemento propulsore dell’innovazione e del rinnovamento del capitale sociale. Gli interventi prevedono la formazione dei docenti per la scuola del primo e del secondo ciclo, il potenziamento dell’offerta formativa curricolare ed extracurricolare per le scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione. È prevista, inoltre, l’attivazione di percorsi formativi da realizzare tramite gli ITS ed Enti di Formazione L’obiettivo dell’intervento è formare nuove risorse professionali per avviare nel territorio dei comuni coinvolti un’INNOVAZIONE SOSTENIBILE, a supporto di un’imprenditorialità diffusa, capace di posizionarsi “sul mercato” tenendo insieme valore economico, costruzione comunitaria e vocazione territorio. I corsi ITS, finanziati da MIUR e dalle Regioni attraverso l’impiego di Fondi comunitari, prevedono l’impiego di oltre il 60% di docenti provenienti dal mondo del lavoro e il resto dal mondo Universitario e della Ricerca ICT, al fine di assicurare alte competenze in ambito tecnologico e connessi direttamente alle direttrici di sviluppo economico nazionale indicati da INDUSTRIA 4.0

In tal modo si avvierà il processo di crescita economico del territorio nei settori con maggiore potenzialità in termini di valore aggiunto e di ricaduta occupazionale, il turismo e l’agricoltura.

L’innovazione del settore agricolo favorirà anche i settori collegati quali l’agroalimentare ed il turismo enogastronomico ed esperienziale. L’incremento del settore turistico, infatti, consentirà la nascita di nuove attività imprenditoriali, sia di carattere ricettivo e ricreativo, sia connesse ai servizi complementari al turismo. La strategia realizza così in circolare un processo d’innovazione di tutti i settori dello sviluppo economico e sociale dell’area. Questo processo necessità però della collaborazione di tutti gli attori pubblici e privati del territorio, della collaborazione e della

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19 cooperazione per la creazione di reti utili a realizzare un’offerta integrata generata dall’insieme di connessioni culturali, economiche e sociali.

2.3 Mobilità

Tuttavia, per garantire l’efficacia di questi interventi è necessario intervenire anche sul sistema della mobilità e della viabilità interna all’area. I collegamenti interni ed esterni mediante il TPL sono insufficienti alle esigenze attuali e necessitano pertanto di un piano che rimoduli la frequenza delle corse ed adegui i mezzi per soddisfare le diverse esigenze connesse ai servizi essenziali: scuola, turismo, sanità. Si mira a migliorare l’accessibilità dell’area tramite interventi specifici che possono garantire la mobilità da, per e all’interno dell’area interna, al fine di rendere più accessibili i servizi di trasporto e mobilità sul territorio. Sarà realizzato uno studio specifico preliminare che individuerà in termini operativi e gestionali un sistema di trasporto flessibile da attivare, integrandolo con il TPL.

Nello specifico, lo studio di mobilità sarà rivolto a:

a) analizzare l’offerta di trasporto pubblica e privata presente nell’area;

b) individuare le porte di accesso e mappare gli snodi di traffico principali per la progettazione di “collegamenti intelligenti”;

c) approfondire la domanda, sistematica e non, di trasporto dell’area;

d) stimare la domanda futura con riferimento sia ai bisogni dei residenti che alla crescita dei flussi turistici;

e) progettare il servizio a chiamata;

f) progettare il servizio di taxi sociale.

Lo studio terrà conto degli scenari dell’offerta delineati nel Piano di Bacino del Trasporto Pubblico Locale recentemente approvato dalla Provincia.

Si prevede l’istituzione del “BUS BIANCO”. Nella riorganizzazione della rete di servizi atti a migliorare la condizione di vita generale della popolazione residente, il miglioramento della mobilità interna o esterna all’area gioca un ruolo fondamentale. In particolare l’attivazione del servizio di bus orientato a soddisfare principalmente il target di popolazione giovanile si concilia con gli interventi che a vario titolo (strategia leader e strategia area interna) l’area ha programmato e intende ulteriormente sviluppare nei prossimi anni. Di particolare interesse in ordine al raggiungimento degli obiettivi di partecipazione attiva e di socializzazione extrascolastica si evidenzia, a solo titolo di esempio, la realizzazione di contenitori innovativi (innovation lab) che sono stati programmati.

Sarà attivato il servizio di TAXI SOCIALE, destinato alle persone con ridotte capacità motorie ed a quelle che, vivendo in condizione di isolamento abitativo e/o disagio sociale, non possono usufruire dei mezzi pubblici ed incontrano ostacoli e difficoltà nell’accesso ai servizi territoriali sociali.

L’intervento intende favorire l’accesso a servizi di trasporto per trasferimenti programmati e per periodi limitati per favorire l’autonomia, il benessere e l’integrazione dei destinatari attraverso un servizio qualificato e flessibile finalizzato al trasporto sociale e di accompagnamento dall’abitazione di residenza presso i luoghi di necessità (strutture socioassistenziali, sociosanitarie, pubbliche e private, strutture ricreative, ecc.) e viceversa.

Per garantire la funzionalità degli interventi “Taxi sociale” e “Bus bianco”, finalizzati a rendere fruibili i servizi di mobilità per le attività sociosanitarie, extrascolastiche, ludiche, sportive, sociali e culturali la Strategia prevede anche l’acquisto dei mezzi di trasporto ad hoc.

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20 2.4 Sviluppo locale

Si ritiene opportuno puntare alla valorizzazione dei settori economici che offrono maggiori potenzialità di occupazione. Partendo dal settore turistico, è necessario qualificare l’offerta turistica e rendere le attività connesse a questo settore sempre più strutturate e meno occasionali, diversificando con forme non convenzionali anche la ricettività dell’area, creando forme di aggregazione con il settore dell’agricoltura, specifiche sinergie volte a intercettare il turista alla ricerca del “turismo lento”, alla ricerca di emozioni sensoriali non solo visive, ma anche gustative, alla ricerca dei sapori di un tempo.

Fra le produzioni tipiche del Gargano, presenti sul territorio interessato dalla Strategia, ve ne sono cinque che meritano particolare attenzione poiché Slow Food ha attivato altrettanti “presidi” per gli stessi: il caciocavallo podolico, gli agrumi del Gargano, la Capra Garganica, la fava di Carpino e la carne di vacca podolica. I cinque prodotti selezionati da Slow Food sono stati inseriti nell’Atlante dei prodotti tipici dei parchi italiani insieme ad altri 194 prodotti. I presidi Slow Food sono autentici tesori del gusto, per i quali sono stati formulati atti di adozione per tutelarli dal rischio di scomparsa.

Primo fra tutti i prodotti tipici del territorio è il Caciocavallo Podolico, formaggio straordinario della razza Podolica che produce, però, poco latte e solo in certi periodi dell’anno. È questa una razza ormai presente solo in poche aree del meridione dove il pascolo è povero, con poca acqua, per cui è difficile la sopravvivenza, ma i caciocavalli, prodotti con le tecniche tramandate dai maestri casari hanno un gusto particolare, anche se di fatto sono destinati al consumo familiare o a una commercializzazione prevalentemente locale.

Apprezzati in tutto il mondo per le qualità organolettiche e per il sapore delicato, gli agrumi del Gargano rappresentano l’identità culturale di questa terra: rendono il paesaggio unico e di rara bellezza, caratterizzato da un complesso sistema di terrazzamenti e canali per l’irrigazione.

La Capra Garganica, invece, rappresenta un’antica razza autoctona originaria del promontorio del Gargano, zona in cui l’allevamento ha sempre avuto un ruolo fondamentale per l’economia del territorio. Dalla duplice attitudine, da latte e da carne, viene allevata allo stato brado ed è immediatamente riconoscibile alla vista. Il latte della capra garganica è tradizionalmente utilizzato per la produzione di alcune tipologie di formaggio: il canestrato, da consumare fresco o da grattugia, in base alla stagionatura più o meno protratta nel tempo, e il cacioricotta. In queste zone la civiltà pastorale della transumanza richiedeva che il cibo potesse essere conservato per i mesi invernali e la capra garganica era utilizzata oltre che per la produzione dei formaggi anche per la musciska. L’origine della parola è araba, da mosammed (cosa dura), e indica la carne di capra piuttosto magra, mondata, sgrassata e quindi tagliata in strisce lunghe 20-30 cm e dello spessore di 2-3 cm e insaporita con peperoncino piccante, finocchio selvatico, aglio e sale marino fino.

Le fave di Carpino, insieme all’olio, costituiscono il prodotto di punta del territorio garganico.

Fattori bioclimatici legati al territorio ne garantiscono la qualità ed il sapore, la cucinabilità e l’alto contenuto proteico. È la punta di diamante della cucina tradizionale locale.

La vacca podolica è una razza allevata allo stato brado e quindi offre non solo un latte particolarmente aromatico, ma anche carni sapide, sane, ricche di sali minerali, consigliate dai nutrizionisti anche per prevenire i tumori. È considerata la più rustica tra le razze italiane. Sul Gargano la troviamo allo stato brado sulle alture di Rignano Garganico, Monte Sant'Angelo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Mattinata, Carpino e nella tenuta di Santa Tecla a

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21 Vieste. Nonostante ciò, la razza podolica è a rischio estinzione: infatti, oggi si contano solo 25 mila capi, presenti soprattutto nelle regioni meridionali italiane.

Obiettivo della Strategia è, dunque, garantire la sopravvivenza delle razze autoctone e delle piccole produzioni tradizionali a rischio scomparsa, recuperare e valorizzare le antiche tecniche di lavorazione, garantire risvolti occupazionali elaborando una nuova visione delle conoscenze e dei valori di questa società rurale. Occorre raccontare il territorio, le sue pratiche, i suoi protagonisti e comunicare questi valori attraverso l’esperienza di fruizione.

Per incidere con efficacia in termini di arrivi e presenze il Turismo deve essere declinato secondo le specificità che il territorio offre: il turismo outdoor si ritiene possa rappresentare un buon punto di innesco per un processo di sviluppo virtuoso che consenta di generare antidoti alle principali criticità riscontrate. In particolare sono state individuate opportunità di sviluppo della filiera turistica sul lago di Varano: dalla pesca sportiva alle escursioni in barca; nella Foresta Umbra con percorsi naturalistici organizzati per trekking e mountain bike che rendano fruibili le ricchezze del patrimonio naturalistico, accompagnate anche dalla presenza di guide ambientali.

È necessario a tal fine tracciare i percorsi, attrezzarli con apposita segnaletica, adottare una cartellonistica specifica (targhe con QR-code) da applicare in alcuni punti strategici dell’Area Interna (monumenti, piazze, siti di interesse naturalistici, aziende rientranti nei percorsi). Tutti i percorsi andranno ad integrarsi con laboratori di fruizione da organizzare all’interno di contenitori culturali o naturalistici di rilevanza territoriale, che potranno realizzati con interventi di recupero e valorizzazione dei beni, successivi alla presente strategia nell’ottica più ampia della programmazione 2021/2027.

In tal modo, la crescita del settore turistico permetterà non solo di incrementare il reddito delle aziende presenti, ma anche di creare, anche se in un’ottica temporale di medio termine, nuove opportunità di occupazione, nuove attività imprenditoriali, connesse non solo al turismo ma anche ai settori collegati, quali il commercio e l’agroalimentare, che attualmente mostrano preoccupanti difficoltà.

L’aumento delle attività economiche sul territorio comporterà un incremento delle opportunità lavorative in loco, offrendo alla popolazione la possibilità di rimanere nei propri paesi d’origine, continuando a far vivere le tradizioni culturali e artigianali, ricchezza del patrimonio sociale dell’area. Tale processo consentirà dunque di mantenere forte il senso di “resilienza” e consentirà di contrastare i fenomeni di spopolamento.

Il legame di un territorio muove le sue mosse dal riconoscimento di una identità comune e di una forte motivazione a rappresentarsi all’esterno come territorio unico ed omogeneo. Il legame è rappresentato dall’impiego di modelli di gestione dei propri servizi univoci e da una cultura dell’accoglienza condivisa. Nasce, pertanto, la necessità di intraprendere un percorso di riconnessione strutturale e fisica delle varie parti del territorio stesso: l’obiettivo è rendere i comuni più accessibili, migliorando le connessioni attuali e creandone di nuove, restituendo agli abitanti ambienti urbani (piazze, periferie, parchi e aree attrezzate, luoghi di aggregazione, ecc.) più adatti allo sviluppo individuale e alla crescita collettiva, fattori indispensabili per rafforzare la coesione sociale.

Si allega schema riepilogativo dei risultati attesi ed il relativo set di indicatori per il monitoraggio dei singoli interventi.

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22 3. IL SEGNO DI UNA SCELTA PERMANENTE

La Strategia Nazionale per le Aree Interne, in base all’Accordo di Partenariato Italia 2014-2020 prevede un approccio integrato volto ad affrontare il fenomeno dello spopolamento nei Comuni classificati come “aree interne”: i Comuni costituiscono l’unità di base del processo di decisione politica in forma di aggregazione di comuni contigui, quali attori per la definizione della strategia di sviluppo d’area e per la realizzazione dei progetti di sviluppo.

Secondo le linee dell’Accordo di Partenariato, i Comuni devono realizzare forme appropriate di gestione associata di funzioni (fondamentali) e servizi (nelle forme previste dall’ordinamento:

convenzione, unioni o fusioni), che siano “funzionali al raggiungimento dei risultati di lungo periodo degli interventi collegati alla strategia e tali da allineare pienamente la loro azione ordinaria con i progetti di sviluppo locali”.

La gestione in forma associata di funzioni (fondamentali) e di servizi, in particolare, è assunta dall’Accordo di programma quale pre-requisito essenziale della strategia di sviluppo, in quanto segnala l’esistenza di un assetto continuativo ed efficiente per l’erogazione di suddetti servizi nonché un livello più appropriato di esercizio delle funzioni fondamentali ed è considerata indice della maggiore capacità di progettazione e attuazione di un’azione collettiva di sviluppo locale.

Pertanto, in attuazione dell’art. 30 del D.Lgs. 267/2000 – TUEL, che dispone che “al fine di svolgere in modo coordinato funzioni e servizi determinati, gli Enti Locali possono stipulare tra loro apposite Convenzioni” e possono prevedere anche la costituzione di uffici comuni che operano con personale distaccato dagli Enti partecipanti ai quali affidare l’esercizio delle funzioni pubbliche, la Conferenza dei Sindaci dell’Area Interna Gargano ha prioritariamente individuato tre ambiti di intervento su cui sperimentare l’associazione delle funzioni e dei servizi per lo sviluppo della strategia proponendo la gestione associata delle funzioni e dei servizi di seguito specificati: Catasto - Protezione civile - SIA (Servizio Informatico Associato).

I Comuni dell’Area hanno approvato, nei singoli consigli comunali, le Convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni del catasto e di protezione civile di cui, rispettivamente, alla lettera c) ed e) dell’art. 14, comma 27, del D.L. n. 78 del 31.05.2010, convertito in Legge n. 122 del 30 maggio 2010, così come modificato dall’art. 19 della Legge 7 agosto 2012 n. 135, e della funzione informatica e telematica attraverso l’istituzione del Servizio Informatico Associato (SIA). La gestione associata delle predette funzioni e servizi è tesa ad un effettivo miglioramento dei servizi erogati e ad una ottimizzazione delle risorse economiche, finanziarie, umane e strumentali dei Comuni dell’Area Interna Gargano.

Nello specifico le Convenzioni prevedono:

Catasto

Le funzioni gestite in forma associata sono quelle afferenti il Catasto ad eccezione di quelle mantenute allo Stato dalla legislazione vigente, così come disciplinate dalla normativa statale e regionale vigente in materia che, a titolo meramente semplificativo e non esaustivo, qui di seguito si elencano:

a) conservazione, utilizzazione e aggiornamento degli atti catastali;

b) funzioni catastali connesse all’accettazione e alla registrazione degli atti di aggiornamento;

c) consultazione della banca dati unitaria nazionale e servizi di visura catastale;

d) certificazione degli atti catastali conservati nella banca dati informatizzata;

e) cooperazione applicativa, funzionale, tecnica e informatica ed allineamento delle banche dati;

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23 f) tutte le funzioni attribuite e/o attribuibili ai comuni in materia catastale, in materia di funzioni fondamentali dei comuni e modalità di esercizio associato di funzioni e servizi comunali, da attuarsi nei modi di legge e anche attraverso:

- Applicazioni informatiche e sistemi di interscambio;

- Sportelli catastali decentrati associati;

- Sistema informativo territoriale di integrazione delle banche dati (catasto/anagrafe/urbanistica/edilizia/tributi);

- Verifiche catastali e tributarie (legge 30.12.2004, n. 311, art. 1, comma 336);

- Verifica immobili non dichiarati in catasto (decreto legge 31.05.2010, n. 78, art. 19);

- Verifica dichiarazioni di variazione e di nuova costruzione (legge 9 marzo 2006, n. 80);

- Convenzione “portale dei comuni” e “interscambio” con l’Agenzia del Territorio;

- Verifica fabbricati rurali; Costituzione e tenuta del catasto degli incendi (Legge-quadro n.

353/2000).

Protezione civile

a) Funzione di previsione e prevenzione: Redazione/aggiornamento del Piano intercomunale di Protezione civile; Formazione ed aggiornamento di tutto il personale dei comuni coinvolti;

Assistenza ai comuni nell’organizzazione e strutturazione dei ruoli e delle funzioni inerenti la Protezione Civile e gli interventi in fase di emergenza, negli adempimenti formali e amministrativi di Protezione Civile - (assistenza aggiornamento periodico dei piani comunali;

Integrazione alla pianificazione intercomunale; Aggiornamento periodico dei DB informatizzato;

Supporto all’analisi dei fattori di rischio del territorio dei comuni aderenti alla convenzione, Progettazione e realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione del rischio sul territorio e capacità operativa nella gestione delle emergenze (studi per la realizzazione delle strutture logistiche intercomunali); collaborazione alla gestione delle aree di ammassamento, ricovero ecc.); Assistenza ai compiti del Sindaco e degli Enti in materia di normativa "grandi rischi";

Rapporti con il volontariato; Attività di sensibilizzazione e formazione (scuole; cittadinanza ecc);

Esercitazioni annuali; gestione dei rapporti con gli Enti territoriali e con gli enti sovra ordinati.

Partecipazione a iniziative, progetti e bandi di gara regionali e nazionali inerenti la Protezione Civile.

b) Funzioni in fase di emergenza: Coordinamento e supporto agli uffici comunali competenti alle fasi di allettamento e attivazione delle strutture di protezione civile e collaborazione con gli altri enti pubblici coinvolti, coordinamento operativo dei soccorsi e delle risorse in caso di emergenze con estensione sovracomunale o su richiesta di uno o più sindaci; Supporto logistico e tecnico all'attività dei comuni in emergenza; Supporto logistico all'attivazione del Centro Operativo Misto (se convocato dal prefetto), Gestione sala operativa COM; Gestione adempimenti amministrativi in emergenza (ordinanze, comunicazioni alla cittadinanza, rapporti con il volontariato); Funzioni di raccordo con gli uffici comunali.

Servizio Informatico Associato (SIA)

Le funzioni gestite in forma associata sono quelle afferenti il Servizio informatico ad eccezione di quelle mantenute allo Stato dalla legislazione vigente, così come disciplinate dalla normativa statale e regionale vigente in materia che, a titolo meramente semplificativo e non esaustivo, qui di seguito si elencano:

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