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Early European Books, Copyright 2010 ProQuest LLC. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale di. Firenze. B.R. 180.

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(1)Early European Books,. Copyright© 2010 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(2) Early European Books, Copyright. © 201 0. ProQuest LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

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(10) p*f.. iQv.. 3U tmoMmm Kappìefenmiom - r. fé. '. *>. %. Dcfìa Serafica Vergine e Spofà di v Crifo» Santa Chiara d/Afsifu. Raccolta dal R. P. Baccelliere Fra Lodouico Ntiti d'Afsifì. Min: Con:. SJn. L Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. di. Siena. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. San Francefco... di.

(11) .. .. .. .. .. INTERLOCVTORI. ile. k. L'Angelo nunzio della Fefta Ortolana madre di fanta Chiara.. dm àt. 4$. Santa Chiara.. San Francefco. Ancilla di fanta Chiara.. ((lil. Vn. ch'i. Pouero. Vna Pouera Vn'altra Pouera Vn'aJtro Pouero Monfignor Vefcouo.. ilo. kfi torci. cbcbr. 0. La Portinaia Dolcefi. L'Abbadefla. alcoli. Portinaro.. Vno. come. Stroppiato.. km. Padre del Cieco Cieco figliuolo.. Vna. Suora. ,. «e mi. del,. e. Compagna. Vna donna liberata dalli fpiriti. Compagno di fan Francefco.. termi che. •. v,. <H -. cber. *«. 91. Jifai. feròdi. Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(12) V ANGELO COMlNCrA-. fe. tu vedi incorri a ì. O. da l'empireo Ciel difcefo fono Alme diuore,e di virtude amiche, per farui qui d vn bel concetto dono. Dio i! ciò mio cor. brami d'acquiftar. però. Itati. rifpondi. voler tuo. di. li. al. re gno*. ftratia. mio benegno,. adunque dolce figlia mia. quel che. far'il tuo cor brama,e della* Santa Chiara rifponde.. & emendar le voftre colpe antiche,. date benigne orecchie al dolce fuonoV Oda me amata più del proprio core di mie parole angeliche, e pudiche, cara, diletta mia benigna madre,. Chiara v annù/io ora Tiftoria degna detem onor,d eterna gloria. La qujl fèguédo il buon cótìglio,e sato che di. del Serafico Padre à. DIO. lì. 1. ;. volfe,. 1. c fu d'ogni virtù mirabil tanto,. ch'Alme. ifinite à feruir. Dio. accolfe,. digiun,U Croce, ci piato fur fue delitic, & altro ben non volfe fuor che Cristo j? fpofo,e pena herna ch èbreueilduol,percui s ha vita cter il. cilicio,. il. (na.. in. afcolta. come. ben quel. tu fai à la. piacque lenza lo. per. cara, e diletta. ch'io. ti. vo'narrare,. O. bontà perfetta. Dio volermi far reftare fpofo mio , per cui affretta di. compagnia. di tant' altra brigata, qual partir volle pena atroce, feruir' à lui difpofto ho lì mio difio, eflendo eflb mio fpofo , e vero Dio.. Ortolana madre di tanta Chiara comincia, e dice alla figliuola.. Dolce figliuola mia. douete voi faper quel che Signorej che fu mandato dal fupcrno Padre per faluar noi quaggiù co tat amore, per torre alme noftre dalle ladre man del nimico, fa ch'ora contenta retti tua voglia, ne al difìo confenta* Però che al tutto fon deliberata fcruir'à quel che per me morì i croce & a lui fono in fegreto fpofata, hauendomi chiamata con fuavoce la. Ortolana dice. come farò io, che t'ho prometta àquefto Gccilhuom ch'io ti ragiono. ne sò penfar per qual via da me fkfla fon di continuo douer lagrimare; potermi ritirar, che non è buono, ne m'è reftato altre? toròrto al modo fio con la mente mia tutta perpleflà, che tuo bel vifo lcggiadr'e giocódo deh no me lo disdir fig!ia,ch io (pno Et vna gratia fol da te vorrei, per quefhi cofa tanto addolorata , ferma fperanza,e confolation mia, qual'altra donna iia nel mondo nata. che voglia confentirc appender mici, Santa Chiara rifponde. quefto brama il mio cor,quefto difia Madre mia Yo'pcfareS quel che detto che tu prenda vno fpofo,e far lo dei, m'hauete, e poi vi darò la rifpofta, ch'vn tal huom ti darò qual' oggi fia intanto prego Gif. sv benedetto. in quefta terra di riputatone, nel quale ogni fperaza io ho riporta, di fangue, robba, e buona códitione eh infonda tanta gratia nel mio petto Peròdifponti à far mia voglia fatia, ch i far iltuo voler fia ben difpofta: che tu fe: del mio cor vero foftegno, ma in quefto mezzo vna gratia vorria x\è mi voler negare vna tal gratia, da voi Madre mia cara dolce, c pia. 1. t. i. Ai. Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di. £t.

(13) .. Et. è,. per quel c'hò intefo ragionare. d vn certo Fra Francefco, c ha il. mondo,c à Crifto. la(fato. voluto dare, tutto ha deprezzato,. & ogni cofa al & io vorrei con. eflo. e tu figliuola in qucfto mentre ch'Io ptrtcfpargo le preci al g an lignorc. vanne. s'è. vn po parlare,. eflendo a Giefu Crifto così grato. B. à tua cafa. ,. e. doman. &. tornerai,. che poi quel eh abbi à far certo faprai Santa Chiara dice, Pregoti benedifea con tua mano. però ti prego madre mia digraria, che vogli fare in ciò mia voglia fatia. Ortolana dice.. Son contenta. figliuola, hor'andian via eh a quefto Fra Francefco parlerai, eccoI,che di qua pafik per la via,. con riucrenza à lui t'inchinerai: Padre quefta mia figlia ora vorria. quefta tua ferua in. nome. in v. P«. del lignorc. (OS. San Francefco labenedifce. Benedetta fia tu da quel fourano. ì. Eccelfo Dio, e noftro Saluatore. Santa Chiara dice alla madre.. Anto'. ih. feruo di Dio cotat'humano col fuo sato parlar m'ha accestii core. Madre il. enti. Ut. dell'amor di Gtcsù, che con difio ceco parlar, però lafcolterai. difpofta fon feruir al vero Dio San Francefco rifponde. Ortolana dice. Son contento afcoltarla,poi ch'à Dio Àndian Figliuola mia, che credo lora piace tal cofa,inciò confenj anch io. fia gii pallata di tornar* à eafa: Ordì sù figlia mia, che benedetta TuYeruapafla innanzi,e fa chefuora dal fia Padre,e Figliuol,Spirito fanto fien preparati lumi , e che rimafa la fanta Trinità nel tuo cuor metta non fia quiui oltre alcuna cofa allora del fanto foco fuo vn amor tanto , e licua tofto de* balcon le vafa. che bafti à far la tua mente perfetta. LAncilla rifponde. Santa Chiara dice. Madóna ho itefo il tutto, ed obedire. l. '. m mici dito. 'kl. i. Padre,ringratio. Dio benigno,e sato. vado,3ttcdendo tutto ilvoftro dire, i Qui fi può fare Intermedio,. n?io. ^. che ghè piaciuto per fua grà bótadc fermi parlar con tua paternitade. Padre è gran tempo c'hò defiderato SCENA SECONDA, volerti vn mio fegreto conferire, Santa Chiara ritorna con l'Anma l'ora c tarda, c per oggi è paflato cilla, e gli dice, il tempo da poterui appieno dire Come forella mia, non comeancilla quàt'ora irei mio core abbia fermato tu fai ch'appreflo à meseprefeiftata, voler à Giefu Crifto mio fcruire; ogni mio fegreto, ogni fcintilla end' io ti prego che con diuotione tu lai che fempre t'ho comunicata, per me ti piacci à Dio far' orationc. ne hor ti vo' tacer come fi ftilla San Francefco rifponde. la mente mia , hauendo feguitata Figliuola lo farò,c prego Dio la ftrada di Giesù, ch'ai ciel ne mena. &. '.. J. Non fctJl. Ori diti '. Un ivi. iti. N. voglia afcoltare vn mifer peccatore, per fruir quella gioia alta, e fercna. chi a lui ricorre tnanfueto, e pio, Però vorrei che tu andafsi à trouarc,. con mente pura, e ben difpofto core:. <jucl. Fu FracefcOjch e. fi. grato à. Dia 11. lei. Early European Books,. Copyright© 2010 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(14) ^rgJi. dirai eh' fo. li. malamiaMadre^mici pareti inuero vonebbò che lo fpofb che m ha dato. vorrei parlare. di coTa aliai importate al Tpirto mio.. L Anelila Son. coteta. M. io laccertafsi, e con vn cor lincerò. riTponde. idóna,hor voglio adare. in tutto ?d ademptre. il. tuo delio , vuftra perTonn,. e. il. voler loro in tutto. prima. al. ho ricufato ,. tutto difpongo morire,,. che ad altri che à Giesii voler fcruire Padre , Iddio filui la coir voi vornaparlarla jiiapadrona Però tu Padre da Dio benedetto comio ciò polla far mi moftrerai^ San F: ineefeo dice. che tutto il mio volere in te rimetto, , Giesù Àndiam figliuola al nome di. quanto mi configlieli • San FranceTco» Figlia/e ben'ho itcTo ogni tuo dette volendo Dio feruir come detto hai,. ad -afcoltar quel chel;a mi vuol dire, e tu B.>ntà infinita che laTsù itai, la che cjftei s'abbia i couertire* JL Anelila ritornata con s. Fran-. e farò. .. ifà ferma, e fild3 > efia cottatele forte. ceTco d-ce.. Madonna, ecco quel Padre,ch'ora mi comandarti à te fefsi Venire > ch'io. in quefto. tù. É. hoch. dirai quel che 1 tuo cor difou San Francefcodice. la graria del Signor (èmpre fia teco,. figliuola ... mia da Dio. iia. benedetta*. Santa Chiara.. Padre Tempre harò,fin che tu meco ragionerai di fua Bontà perfetta. >. i. ,. S. m F-ancefco*. voler fino à. la. morte,. prometto, Te così fara^ Giesù ferma, e Ticura, e per tuofpofo GiesuCrifto harai, Te lui brami feruir con mente pura> e la gloria del Ci el guadagnerai.». Ch'io. Fho incotratoquài mezolavia. buon. ti. la patria di. nèpiù. de'tnoi parenti harai paura*. Santa Chiara. Padre mi fènto tutta conTolata daltuo dolce parlar, è voce grata» san FranceTco.. che fcco Figliuola mia ci fono tre virtù , Non che ci fan viuer grati col Signore,, farai b unni e in earitàde eletta* la Tanta Pouertd, la qual Te tu Sorta Chiara. offei uerai,con Carità, & amore> Signore,, gran il lì lodato Tempre a Or con la Virginità, la qual laTsù aprirti core che mhh cóccflfò £raua à fruir tira vn ben difpofto cuore; Padre cpn voi mi vorrei conligliai e queftetrecoTe bifogna olferuaie eore nel ho penfe^oc vn intimo d > chi lì vuole à al vero Diofpofare» 9 la tua^Pai e nuà voglio pregare à moftìarmi laftraStó , che 1 Signore Tu fai eh ornai s'aprefla il giorno satOj, eh ognun la Tanta palma dee piglia^ pojlìa con opri , e hvttì -ft-guitarc, però ore tu ten'andrai con I altre intanto tutte qircH e il loco ci e nvardeà ^queftaCbl bramo, e quetìo Tol.difio, dina7i à Monlighore à ingi rio chiare dalqualla prederai metre che in caio di darmi urna al Tcruigio di Dio» vdirai Giesu'6rifto- laudare, Piidie in tutto fermato ho già! pcfiero e poi come la liotte fiaajjparite fiTuirc à quelio Dio che m'ha creato Tanta di Chiara» lUppr, 5 dubitar che Ih arai. fin. !. l. A. Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(15) .. I. & che ài cafa tua ùcci* partita,. fatemi qualche beh dtTvoftr'hauere, acciò facciate del fuo regno acquifto Santa Chiara.. A la Madonna de gl'Angel ne vieni, quanto più tu potrai fegrctumtnec, epoca compagnia fa chxr tu «uni, come del maturino il Tuono fonte. Santa Chiara. Padre, parmi elic cuor rutto fi fueni featirti ragionar fi dolcemente. i. San Franccfca.. Et io. E. al. nome di Dio. riceuerotti p. c l'Abito, e la Regola dar otti. poi vn luogo ti confegnerò. douc volendo i Dio potrai fcruirr. Santa Chiara dice. Padre, quanto hai detto ora farò,. m. affettatemi pur ch'io vo venire, ne mai dal tuo voler mi partirò,. E. Prendi fratello, fta sù non temere, vicntouc à cafa mia, farai proiufto,. Nor. vcftito,e vittoper. farò. mangiar e bere,. ne darò fol per amor di quello imaculato Giesù puro agnello. Vna Pouera. Gentil Madonna, per amor di Dio, vn poco d'elcmofina mi date, te. acciò ricoprir pofla. con qualche. il. I. fort. ffii. top. tw. corpo mio,. feto. vefte fruita che lattate.. Santa Chiara. Dio alto, e fourano, Donna, come face' io co la mia voce, Santa Chiara.. Et. io f accetto col. mio core humano. f x. Copyright© 2010 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di. 0 fyh,n rimo (h'dplj. li siti. però:. di queflo fanciullin c'hò alla tetta , che di freddo fta quafi per morire.. Santa Chiara. Non dubitar forella, piglia, ch'io volentier dono per amor di Dio». pregandol che mi (campi da 1 atroce penofo Inferno, e mi conduca ou'io Secondo Poucro. pofla fruir la gloria del mio Dio. te ricorro nobifcDamigella, A Ora torniamo à caia mia, forelfa, che per amor dì Dio mi vog!t dare da che mi fento così confolata tanto, che la mia vita mcfchinella da quel feruo di Dir con fua fauclla, non habbia fol per fame qui a macarc che quali fuor di mente fon reftata, santa Chiara, e tato denteai cor m'e entrata quella Piglia fratello quefta gioia bella, voce,chm GicsuCrifto m ha fermata vendili, acciò ti poflk (oftentarc, tutta ficura di voler feruire e per me prega il figliuol di Maria, al mio Giesù, c per lui fol morire. voglia faluar la verginità mia* Vn Poucro, cioè il primo. L'Àncilla dice à s. Chiara. Madonna per amor di Giesù Crifto è Madonna mia a ogni co& vuoi dare. Early European Books,. Cl'll. ài.. Prendi Tortila, hor quefto ti dò io, c fempre Giesù Crifto laudate,. pregando la fua immenfa alta bonta , che fon difpofta vincer*, ò morire che Ciluar voglia mia verginità, quefto Modo fallace: hor vo' tornare Seconda Pouera. icafa,elcmiccofcraflatare. Per amor di Giesù donna perfetta, tu feruo di Dio, con la tua mano habbiatc cópafsion del mio languire mi fafail fegno della fanta Croce. c tanta carità nel tuo cor metta San Francefco. Giesù ch'io pofTa le membra coprire Benedicati. m. b. coki ìprt prtji. Baiai (Oli. Ai poi. k\. Iccol. %i S.

(16) .. detro ne/petroli) almìo cor iucltty. a quanti poverelli froueraf, atfluna cofa thaucràa reftare,. ch'ognigaudio módan'i mefiafpcto Ortolana li dice allacqua bened. Or predi queftafant' acqua perfetta, chelauarhuó d ógni ventai peccato*. come la Tanta Chiefa ha ordinato.. c quafi nuda à cafa tornerai , e con tua madre conucrrà gridare,. me so come con lei ti trouerai. Santa Chiara .. Non. Ora. dubitar forclia» perche io. il. Vefcouo comanda che. dieno. farò aiutata dallo Spofo mio. in cafa, e tu ferra fa porta. le. fi. Palme.. Su Sagreftano ^ e voi che deputata la cerimonia della Palma (anta forclla mia, che tu fia benedetta 3 fate che qui hor tutte (ien portate, c fa che tu mi fia fegrcta^c accorta ch'iole vo'dar mentre che] coro cata> d'ogni mio fatto,c parola c ho detta, fante lainh , e voi hor cominciate le facendo via cosi ogni torta €. Entriamo. fchiuerai per lafsù eflerc eletta c l'afsicuro-,. che. la. fe. cosi farai,. gloria del Ciclo acquificrat. Qui. lì. può. fare. venuta tanta, ch'impedir poffa quefto grS miftero del Re dell' vniuerfb Iddio vero* voi fncu'innanai popd mio^ acciò la fama Palma ora prendiate, che benedetti ogn'or fiate da Dio,. pria che la turba. ;. Intermedio.. E. SCENA TERZA. Ortolana madre di s.Chiara dice, Figlia,tu dei £ip€re,oggì è quel giorno eletto dalla fonu Madre Chtefi,. fia. e tutte voftre colpe firn lauate col fangue di Gicsù clemente,, e pioj. con ilqual lenoftr'Almeharicoprate. ch'ogni fede! Criftia co tritone adorno per liberarci dall'ofcuro Inferno, Usata palma I man deuehauer prefa: fol per forci fruire il bene eterno* però afcdiam'or noi fenia foggioino Ora il Coro canta in mufica> «(f metre che il Vefcouo di le Palarne: col cor cótrito , e con la mente illef* a prender quella Palma benedetta Et il Vefcouo dice a feltra Chiara, pregado Dio che ce la facci accetta Perche figliuola mia non ti fa innante à prender quefta Palma benedetta? Dauanti à Monsignor ten anderai e l'vltima reftata fei tra tante con riuercnaa, e con debit onore ^ dòne, chi 1 buó Giesù p fe i ha eletta;, alla fui S-gnoria t'inchinerai hor predi tu figliuola mia preftante che quella lanta Palma, con amore, per le fuefaerc man riceuerai, il fantoRamo,e fa che fia perfetta che benedetta fia tu dal Signore, acll amor del Signor clemente^ pio* Yerace, eterno, fanto, e benedetto^ efl'cndo cflo tuo Spofo, e verò Dio* giufto,bemgno,buonOjpuro,e netto S. Chiara riceuuta la Palma dice. £cco la fanta Chiefa 3 hor p-Hi drcnto Monfignor mio, e padre fpirituale^ figliuola mia, che tu fu benedetta. ringrazio Dio^e voftra fignoria,. Santa Chiara rifponde.. Matkc mia. cara j. tal. ch'i quefta peccatrice fciocca^c frale. piacer 'io fento. ^uant'akun'altra ch'oggi. A. Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di. al. madofift. 4.

(17) .. ,. degnato Farmi vn dono come dehderaua l'alma mia;. ttfdi. ^. w. Santa Chiara volendoli patrir di cafa per andare a fanta Maria ma fol reftaua indietro per timore, de gli Angioli, fecondo l'ordine nonparendomi degna à tant'ono*e. datogli da fan Francefco ; t: voJl Velcouo dà la beneditene al lendo, vfeire per la porta di diepopolo, & entra dentro tro la troua, ferrata ; per il che S^nta Chiara col ramo in mano poncndoG in orationc, dite. .dice alla madre. Alto Signore, à cui deuo obedire, Madonna madre mia ora quant* io ogni cofa creata è da tua mano, contenta fono à voi lailbl penfare, donami gratia ch'io polli venire grad allegrezza ho detr al petto mio, à fpofarmi con te mio Dio G >pranOj (cnt'ora il cor di qua di là faltarc, e per la tua virtù > ch'ia polft aprire haucadomi'-l Raftor clemente, e pio, quefta porta ferrata in modo ftrano, tale,. poiché. :. con. man. i. Signore io prego la tua.<gra bontade la fua beneditionja Palma fama, che adempir polla la tua vo!untadc # coprendomi di croce tuttaquanta. ^f AdeiVo la p >rta s'apre miraco..Ortolana dice* iofamente , e s. Ch iara feguita. Or pafla innanzi dolce mia figliuola, Laudato fia Signor fempre il tuo nome dapoi c habbiamo hauto il sàto dono in Creici n ter ra/c in tutto 1 vniuerfo dal Vefcouo, e eli cgli habbia te fola da che aprir la porta, hai fatto come degnato, queflio ho per fegno buo- facefti à Pietro in la carcere immerfo Santa Chiara. & hai leuato dal mio cor le foe« (no. Madre mia,vo' feguir folo lafcuola di quei penlieri in cui tutt'era perfo di GicsiiCnfto,e del fuo alto trono, il mio defir, c hor brama di venire rè ti ha graue dolce madre mia con la mente,? co! cuore a te feruire. lafciarmi far quel che 1 mio cor difia. Ora (anta Chiara fi volta all'* Ortolana. Ancilla, c dice. Entriamo in cafa,e poi ci peneremo' Vedi Torcila mia quet che'.guad igna cara figliuola mia, dolce fperanza, quel che con vera fede (pera in Dio, e co.! noftri parenti parlaremo, e nella fua virtù, potente, e magna, com'è di fimil cafi antic vfaitza. com' ora fatt ho io col pcnticr mio. la. fua finta. voluto dare. [;.•. «. Ho per rtt. $11. 1. mf C(|. tcomi. I. tuie. r. v. Dio efequiremo madre mia,nèdi ciò mi dò baldaza, p<ei# iòthe fpero tanto nel mio dio, che mi farà adempire il defi* mio. ^[. Facciafi Intermedio.. tot. Signoria fua.gratia non "fpa ragna, eflendo elfo clemente, e tutto pio Santa Chiara. Or vien pur meco;e no hauer paura, eh' eflendo Dioico noi, tu fei licura. ^f Arriuata fanta Chiara alla Madonna degl Angeli , San Fraccfco. Il. k. SCENA QJARTA. ab. Early European Books,. Copyright© 2010 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. toni. I. L'Ancilla rifponde.. santa Chiara. Quel chq piacerà à. di. la ri celi e %. cantando co fuoi traci. !. *. ;. i. fep. é Or, ?».

(18) V Il •. laudata fan«Q nome-, tuo na dolce Giesù, e di tua fanta. ttytéh GJwiomv «he gii Madrf,. ancor. ti. fu. fi. clefta,. vo tagliare per fuo amore, '. . e qucfìi Veli in tetta porterai , piacerai. the così al Spofo tuo più. poiché '1 vii feruo tuo hai confolato, fuperne fquadre, tirar queiYaWna alle bca,to Poiché tti fei vcftita;alma beau, io felice, anzi più che quel chbdcui oflemr ti vo moftrare Padre ne redo gratie alsómo ettrn.a amata, ; .f rima la potici ti da te-ha alla dolce Vergine Maria, \ oflcruare, deoi Ha poHaxaftiti e gloria . alla qqal (empre laude, e tonila fam'obcsdiciiza- à Dio il grata, dicendo leguiu San Francefco quclVjè la iìràda ch'ai Giulne fà adaie a.. &. &. -. 4. .. :. uflia .Chi m. ! e&^'ueiìe tre cofe oflerticrai, Òr vicn innanzi alla Vcrgin gloriofa, andcrai. Crelo finta, io li prometto ch!al al ftcro ulure della M-wloc« fppfa, .r>U •'•-'Santa, Chiara dice, r volendo di.Giefu ctìe.f*u. cofa volentier acefetta _ « di oi.eftOidinfantojmma pianta, Pa<\ce,ogni di quel che tu mhai detto or al.prese ortnia osni rofeba, e gwa-pT^iofa, ogni cofa olleruar ti prometto (te, ogni vefte dal tuo corpo fmanta, cuor', e co la mente, per itdci ti più graw al tuo Signore con l'anima,col :. '. '. &. &. CriltoG.elù vcrnoltroSaluatore. Santa Chiari dice all'Anelila, vien qui, e prendi tu era forclla mi efte catene, e quclh bei pendenti, conquefta cuffia huorata,c bella, £ e quciU vefte con fuoi finimenti , c come in Ciel fu leuata la tìelia tuleriportctai a miei parenti , dicendo lotiche difpofta fon io fermamente feruire al fpofo mio.. Or. prego. te. ? inuiohbilmente, dura alpra,c ella fu ancor ch'i mola è d ofleruar perpetua claufura. tu? er me pregherai il Signore , vogli accettar queft alma mefchinclla e voglia perdonarmi ogni mio errore. vn'altra cofa. .. pietade hauendo a quella rapineria, .ch'ilei. nel. mi dono con. tuttofi. miocore. modo che.mi trouo pouerclla, San Francefco.. Padre fpiritualc,. rome di Gicsù. ho elctt». (. Non. mi riccui, donandp i me abito Monacale, come i chi vuol feruire à Dio fi deue. ch'ai. & ancor più nel mio péìier. tu. dubitar Figliuola. datti. ,. pacé. Dio piace. co gli altri Francefco San Ora ^[ ilTeDeumlaudamùs, Frati canta. ch'io t'afsicuro che così a. 1. con l'Ordine, e la Regola, la quale. c poi tutti. debb'oficfuar,ch à me fia-coft lteuc foppoit u ogni cofa pel mio Dìo, effend o elfo mio fpofo, e Signor mio. mheme con lAncdla. conducono Santa Chiara. al. M-o-. nafterio di fan Paolo,e per laftrada Tammaclìrano, c fan Francc-. San Francefco dice. feo dice. tu Vergine benedetta prendi «• Oc feiveftita, cheti hor facra, Vergine Signore, del nome oj «ueft' Abito nel del tuo dolce fpofo, equefta Corda,acciòchepiù perfetta l'habito finto qui prcflo,oue tua Vìtt ti vo menar poi* fermarti nel tuo C»catore : •. V. in,. .. '. '. i. r. r. '. I.. Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(19) ,. .. potrai menar'in vn luogo famofó di fante Donne, oue farai fiorita. ti. ©gn'Hor più in saritàcol corpópofo apreflb alla tua fpcmc,al tuo fignorc al tuo Padre,*! tuo Dio, eRcdctorc. jEcco qui il luogo, ouetu refterai. i femir quello Dio che v'ha create,. benedica , e ti dia contrltione che bafti ì vnirui ia f«a cfTentu. I. tata. I/Abbadeffa. fc. Noi faccettiamo co» diuotioac. s.. Or. Francefco*. t. nomedi Dio in pacereftatc, fempre Gicsù Cnfto laudate .. e. felci auanti tu Padre, e bufferai. col. Dio. Santa Chiara dice all'Ancilla. fempre Dio laudate Ritorna à cafa tu forelfa mia, La Portinaia ó/ponde, e riporta a mia Madre fcfuc robbe f laudato fui Signor , che co' fuoi rai e dille per mio amor contenta fra «iella mifericordia » ha falwate. d>rmarfi in paticma eomelobb*. Chi batte. SFrancefco rifpodc. LAncilla rifpondc. a quella porta, e. Fra^Franccfco^iofono,. affretta,. e fa venir cjui l'Abadcffa in fretta. Qui ftarufcvò mia diletta, molte fuore. riportare vna fimil nocella a madonna tua Madre mefchinella.. mondo hanno kffoto Venuta l'Abbadcfla dice. LAbbadeffa dice à fanta Chiara. Chi mi domadaaJ irome del Signore Qui quefte Suore Figlia abbraccicrai s. Frarrcefco • com'è coftumc in la Religione, aftruir Dio,iI. Noi liamo, eh a la. porta babbi* buf-. L'AbbadefEw Verftra Paternità, ehc'l rtoftro. buó. (. fato.. con quelTaraorc. lesu a tutti ha dato,. ben venuta : hor dite Padre voi, che funi qui tutte ad obedirui noi. Som Francefco li*. Midre,qucfta. ctiè qui è fpofo eletta. dógrjM nor e. qwrt vfia. del Ciel,del vero. che réckrà il fuo frutta onefto^e pio;, lo h confegno a te, e benedetta dal gran Signor fia tir, e mi parerò:. ctu hgltóoTa qui ne. refterai ,. c TAbbadelfi fempre obedirai. L'Abbaddfa. san Francefcor JEt io. pregherò. l'alta. f^Wftia. il. bacio. le. darai. poeti. cf io ve. cflendo fottopofta. al!. bF quel I. àtei. Hifertc. picr. ,. conferuandoui fempre in vinone, e la via del Signor le moftrerai fendo tu piena di gran contri tione. Santa Chiara dice. Non mi conuionVfar qui difpiaccza^ vbidienza.. ^[ Facciati Intermedio,. mik ti il. odo <|dl. iul. km Correte. venit. SCENA QVINTA*. tà< ì. L'Ancilla dicev Con qual'ardir, con quii lingua diradi Chiara il cafotat'ofeuro, e orredo alla. Padrona £ hai. eflendo. .. Prima che parta voftra Rcuerenrra Padre, à noi date fa beneditene,. +. e della pace. ". Dio,. quella pianta perfetta,. itti. Madonna certo , io vorrei effer pria morta,ftropiata,ò colefpallc gobbe, ciré. io. il. fatto. fi. che farò, grande,e ftupendo? tatìa. «e so con qual* ardir prefenterp quefte robbe à Mado*Hja,che aétedo il nuow> cafo, dubito che ella no perd'i ù tratto il fpirto^ la fauclla. M. lei Dinu ckee. con. i. chet. Voifip. ^ueft. «tot. Early European Books,. Copyright© 2010 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(20) .. in Sega* chè Yuo^raeglìdcoftuicn dire, fc in. fua difgratia non voglio reftarc fiiora vien mi par fentire,. N<5 dubita che fpegnerem quel Teme fc darla in. W. gente che ciré la. Dio. Madonna 1 {tami. chVaa mala nouella. ti. man. faran. dimora,. No pianger più. mia Padrona (ingoiare:. ti falin. noftre. altro Parente*. à vdirc,. Madóna, datti pace. rimeleremo fc à Dio piace. Secondo parente, più parole, andiamo tutti via. che. vo'darc,. la. Chiara fi bella j Non còsi inlieme come ci trouiamo, che Monaca s e fatta pouerella. fanto Conuento e quanti trouaremo, pur che fia in vn li troaa fic hor parécc,ò amico voglio che meniamo poco lontan di qui dalla Cittade, Mefler Monaldo, c quando quelle fuor la meflcr dréto feguite la perfona mia, pietadc, c pianfi Tutti per tutto il io veddi # che diftrugger quel luogo tutto brafon Paolo fi noma com'io fento c quelle Suore fe firn renitete (mo # quel Monaftero pien di poucrtadc, ci Monaftcro fin dal fondamente. c quc&c robbe mi die che portafle in tua man lailalle.Vii di voi pafs'innan zi, e à quella porta à te Madonna, batta in modo che liamo fentiti Ortolana adirata dice. ,non m'abbandonare L'Abbadefli rifponde. Mifericordia pictofo Signor mio verace Dio , Lodato fial Signore, ò che gra feorta della figliuola tua. &. mi fento i fenfi, e la vita mancare, ed a te vuol venir lo fpirto mio; ò dolce mia figliuola fingolare <jual ftranoca(ò,ò qual penfier fi rio a tal viltà. fenza. condotta. dime. i tua. t'ha figliuola,. madre vna parola?. menate qui Mefler, Mefler. faran banditi ?. Monaldo. dice.. LAbadcfla vogrio,queftorniporea f c Chiara mia, (e non eh a mal partiti trouerete tuttc,hor vi via in prefla. vi. e. fammi qui venire PAbbadefli.. Correte voi vicini , e voi parente venite à me mefehina fuenturata, deh venite aiutarmi prettamente à ritrouar mia figlia, che rubbata. me fiata.. Mefler Monaldo. Dimmi che. non. L'Abbadefla rifponde. Meflcrc eccomi qui, hor che vi piace? cheM nome di Giesù fia laudato. Meflcr Monaldo. Douc la mia nipote, douc giace? dice. perche con cflo te non è qui allato?. digratia ai prefente, cos'è quefta che fi t'ha turbata?. fi grane doglia, che talor fa morire vna gran doglia Ortolana dice.. Voi. ti. voler pigliar. venga qui, ne pertinace penfier tuo à quel c'hò dimàdate. fa ch'ella fia. l. L'Abbadefli rifponde. Ella ftà in Chiefa ì far'oratione. dinanzi al buon Giesù co diuotione. Andate via di qui prcfto à chiamare queft'è il dolor che la mia vita preme fuorc^Chiara^hc véga qui al prescte che Tei quel Monaftcrio qui di fora, che lo fuo zio le vuole ora parlare. Mefler Monaldo dice. La fuora và ì chiamarla, e dice» faperete tuttequante infieme. come che Chiara mia. Early European Books,. s'è fatta fuora;. Copyright© 2010 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(21) ,. «Madonna ora. vi. vado allegramente». LAbbadcffa-dice. Meffer voi vi potrete qui fermare fin che Chiara fia qui tutta clemete. Venuta Tanta Chiara dice.. per farmi. però. il. cielo in eterno fruire;. vi piaccia di lattarmi. Ih re>. acciò porta Giesù ben contemplare, Ne vi penfate con buone parole;. co minaccio hauermv a luimgare, eh io sódifpoftafarquelcheDio viro •Meffer Monaldo dice. fe ben doutfsi qui morta relhre: (le Son'io, Nipote, e figlia veneranda. e Te mia Madre di ciò fc ne duole , Noi fiam venuti qui, come tu puoi vi prego che habbi atei confortar e% vederci tutti infieme vnitamcnte f e fi contenti voler quel che piace hauendo ìntefo quefti modi tuoi, all'eterno lignore Iddio verace* che fanno ognundi noi* reftar.dolcteMefler Monaldo* uè vogliam comportar nefliin di -noi In ver fratelli miei qutft è gran coti* che tu ti fu condotta si vilmente, * vedendola,ancor creder noi polIo> * però difponti con noi ritornare I che vnt( figliuoltna lì vezzofa à la tua madre, e non voler tardare, col Tuo doke parlar m abbia«rimoflfo ci marauigliam dell Abbadefla, dal voler mio, e parmi fi gratiofa, £ che t'habbia riceuuta in quefto modo c& quel graffò veftir che porta idoffb santa Chiara rifponde. che tutto m*ha- cambiato in fantafia^ bornio carole padre, io da meftefla fc così piace à lei conuien che fia* ini fon legata a quefto fantd nodo, Vn Parente dice. volontariamente mi meffa fon * Figliuola^perche a-far cosi difpofta a feruirCrifto 3 equeft'è fermo (odo, - fei,fegui pur quel cheti piace, e pater se in mod'alcuna voglio accofenrire <e noi altri poliamo a nòftra pofta. Laudato. lìa. l. Signor,chi. riè. mi domada. I. i. '. k. ?. mio Gicsii mai dipartire. Vn'altrò zio gli dice.. Voler dal. Figliuoli, ernia nipote auuerti bene*. lenza lei alla madre ritornare,^ fuo (unto volere ognun s accorta*. 1. al. nè'mai di ciò. li. vogliam più parlare. àcquei che dici, e ciò non péfir mii > anzi vi prego tutti cen amianti che la tua madre refta in grati pene e te al buon Gì sù raccomandiànfto* per te, e fente ognora eftremi guai. Vn'altro Parerne dice,. Santi Chiara . Mi par' in vero vna gr.*m marauigHa, 1. Jamicòhd eh j. v. •. E. Early European Books,. quel che!. mio cor. .a. ;. A urna mia. voler' a. Dio. B.R.. 180.15. fallirei. "che. ci. lìam rimutati 4n vrt'iftante:. e che dirà •gì. tyg. ulonna die ,. la figlia. habbiapr&m^iTo di Aieiurle amtc Vn'altro parente'.. '. Co<ì auhicrte à chi mal fi eorcfig«i£ à non di (correr ben le cofe inante;. guardate qui la treccia mia tagliata^ e fe Madonna vuoila fua -figlinola^ .che dqllegfezza il cor fento gioire, - vafdSdi^ei Accompagnata /6'foia^ iQuttiAbrto àcor che in ha adornata II parente dice à metter Monaldo,. Copyright© 2010 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze.. tiene. unterà >ra ,e fempremfli d^endcraihmt-*da qtt ilunqué fia chrardtfea d'impedir Li voglia mia. p^r rnoltrarui quinta fu fermata J. ,. >i. di.

(22) .. ,. Orsù MetTer Monaldo. dite voi per rimenar Chiara quàfhabtnà fatto. à. lei ,. coinè commtffo haueua à noi.. Venuta VAbbadeiTa. dice,. Padre tiam qui venute alla prefenza, che ci comanda voftra reucrenza.. s. Francefco dice loro. MeiYcriVlonaldo dicci nvtdóna Ortolana madre di s. Chiara. "Figliuole mie che lìate benedette, Madonna afe olu vna nouella amara, vi fon venuto alquanto à confolare, con quella carità, che Dio permette, la tua diletta figlia piagner puoi,. perchel!ahJinul,iliuota. prepara. li. donarli d Dio,anzià Dio s e fpofata, Che fua Verginità gi ha dedicata . Madonna Ortolana rifponde.. i. luoghi. dobbnm. visure. 9. Gicsìi tutte perfette, gratia fui nel del vi polla dare. che la. fanti. vi faccia. tu Chiara di Dio fpofa,& acilsanta Chiara rifponde. ( la. Padre il mio cor di gioia li dilìilla .. che. fai. patiema, poiché cosi piace à Dio, che sépreìl nome fuo iimngntiato: per don ti chieggio GicsùXhauefs io Cara voftra venuta fommimcnte m è (tata, perche io feruo di Df co! core , ò eoa la mente mai errato, grandemente delìderio haueuo la mia tagliuola ,el fiacco fpirto mio fegreto mio. gran vn Signor ti voglio hauer raccomadato; poterti dire san Francefco dice, « voi parenti andate tutti in pace, figliuola mia allegramente, sii Di dapoi che al vero Iddio così piace. fermàdo sepre il tuo penderò in Dio ^[ Facciati Intermedio santa Chiara dice* non pollo qui mia intezione Padre, SESTA. Vno de* Frati compagni di s. Fra- efequir con la fatua intenzione. Però Padre vorrei eflfer mutata cefeo gii dice. in alcun'altro luogo più remoto, Andiamo Padre à far la carità, che et comanda il noftro Redentore dal qual la gente ha più fequeltrata, acciò pofla adempire il fanto voto, al Monaftcrio Tanto, doueftà chequeft è Chiefa troppo frequetau quella fpolà dell'alto Creatore,. O. SCENA. che con la fua diuota fantità ogn'hor refta più grata al faluatore; hor che liam giuti la porta bufsiamo. La Portinaia. Francefco dice. Figlia s'io ben le tue parole noto, s.. vorrefti vn'altro. più afpro, e. rifponde.. lì. luogo. poi. ti. ti. trouafle. trafportafle. ••. santa Chiara. Laudato fia Signor eh ognor'amiamo difio, quello fol bramo, quefto Padre Chi batte? oh lète voi Padre beato , per poter'in fegreto à Dio orare, farà qui adeflo la madre Abbadeflà. l. e per fuggir del. san Francefco dice. Il. nome. di. Gicsù. fia. ringratiato,. che Chiara ne venga con efla, trhe benedetto fia 1 immaculato Cic#ù, la fanta Trinitade ìftcfla . fate. Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di. mondo lefca,e l'amo. e poter la mia carne lacerare, per farmi grata al Signor ch'io tanto (amo, san Francefco. contentare, figliuola ti vo Orsù.

(23) ,. .. .. che domattina prìrn'ora di pranzo, Al nome fia della diulna Effeil*^ (arai menata à fant'Angel de Panzo. Padre, Figliuolo^ del Spirito Tanto, li ftarai fin ch'io prouederò prima che noi facciam di qui partéza vn altro luogo che ti fia più grato, da AbadefTa prenderete intanto iui, poiché trouato lharò, labenedition da fua clemenza, voglio che pélier tuo lì fia fermato. L'Abbadeflà.. E. 0 col. 1. &. r.... 1. santa Chiara.. Padre. il. penficr. L'eterno. mio hor. dirò, e quel che nella mente hauea penfato ti. che come Tua Paternità venia da me, che mi douefle menar via. san Francefco.. Se. fet. al. difpolh. al. hor'io e voi. la. Dio. vi benedica quanto benedico con mia mano, date à me padre mio humano. vi. alle. ep. della Triniti. come. Vergin ch'oflcruan. far. fuole. nome del Signore cen'andiamo,. di darle tutto quel c'hai. Vien qui dinazi. ben quel che Padre ti dice. san Francefco gli dice. Vorrei figliuola venifsi con Chiara ad habitare in vn luogo felice, 1. oue potrete vna tener fecóndo. Monache. La fuora nfponde. Volentier. gli piacque venire ad incarnar nel ventre di Maria. Fig1iuole,ambedue v abbi a benedire come al prefente fò con la man mia. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale. 180.15. tipi. hi. n m foci. ,. ti fai. ned In pace. etor. santa Chiara, E'1. di. ne. Spirto fanto vi faccia fruire, efe,. lice.. fempre in voftra compagnia, andianne Padre ornai dou'hai eletta al nome di Gicfu fanto, e perfetto,. e refti. ci verrò , perche ancorio defidero feruire al vero Dio. san Francefco. san Francefco. Hor pafsiamo di qua per quefta ftrada,. B.R.. peri. Mjpri. al. vita preclara. alle. Copyright© 2010 ProQuest. àt. domandato. L'Abbadctfi mia cara, Quel vero Dio , che. a noi fuora. & odi. Firenze.. f. calticà,. e benedica tutte voi Figliuole, madr'Abbadeffa afcolta il noftro dire con l'infocata fua gran carità f prima che noi da te ci dipartiamo, come fò io hor con le mie parole» Chiara per più quieta à Dio feruire, L'Abbadcfla. vuol in luogo più afpro la meniamo, Ringratiato ad ogn ora fia il Signore per poter meglio aprir la fua intézio chebenedette cihai per lo fuo amore àGicsùCnfto co fua oratione. (ne sàta Chiara dice ali 'Abbadetla. Non eflendo però conueniente Perdonatemi Madre per quel Dio, ch'vna fanciulla vada così fola. che il tutto ha creato di niente, pero ti prego Madonna clemente fe cofa hauefsi fatta qui, fin ch'io in compagnia dalle vna tua figliuola, vi fono fiata, in tattico con la mente, con patto che à lei fia obediente ò dato malefempio il corpo mio, ad ogni cenno, ad ogni fua parola. perdonatemi tutte humanamente, L'Abbadefla nfponde. fe non vi hauefsi hauta obedunza Io fon contenta Padre mio beato, madre, datemi voi la penitenza. Early European Books,. ti. san Francefco». La lanta eflenza. difcenda (opra voi. prefente partire. dot pili.

(24) ,. .. ?. pm aperta, c molto. piana. Lo Stroppiato dice, esù lodando ciafcun vad i Se ben* ho intefo dentro alla Cittade, cjui lì ritroua la ferua di Dio, col cor cotrjto,cco la mete humma, che liberar può la mia infermitadc, queft e il luogo figliuola,e la cottala clVè largì,. buon. ci. G. (eruiraicon mente fina, palla qui dentro, e qui ti fermerai , e tuo fpofo Giesù Tempre amerai. Or qui ti lafcierò alma beata,. doueà Dio 1. me fpeflo farai oratione à quella che ab eterno fu ordinata e per. che ticn'oprefs ogn ora ilcorpo mio, vogho.e pregar Tua botidc voglia guarirmi (i com'io delio. santa Chiara. Laudato fui Signor,chi è lacchi bat(te Lo ftroppiato.. picchiar'. i. è vno ftroppiato,che vien a trouarte per Spofa,Mudre,e Figlia co ragione santa Chiara. santa Chiara. II ben trouato fia dolce fratello, La B )ntade inanità fia pregata che vai cercando tu da quefte bande? quell'intenzione, accettar con voglia. Lo ftroppiato. porgerò io mie preci indegne per te,pur che iSignor lefaccia degne Tu vedi com'io fono vn pouerello, ch'i te ricorro con diuotion grande, Ma prima che da noi faccia partita, tipreghiam che ci voglia benedire, guarir voghi mio corpo mefchinello con loration tue fante, & admirande s.Francefco benedicédole dice, pregherai il figliuol di Maria, e infinita e La bontà di Giesù alta, prego voglia al defir mio confentire, voglia guarir quefta perfona mia. santa Chiara gli rifponde. e benedetta dal tuo fpofo vnita hauer ferma fperanza bifogna Fratel e fruire poi faccia reftar tua alma, Paradifo, 1 quel Signor che per noi mori n croce ti faccia la fua gloria, e che di guarirti egli folo ha portanza, ne da lui mai farà tuo cor diuifo. e non io peccatrice con mia voce, In pace refta, che io vo* tornare perciòche fua virtud ogn altra auaza à gl'Ange! doue i miei Frati lafciai. e ognun può liberar da malatroce, santa Chiara. Andate, che Giesù v'abbia à guidare in quefto crederai io ti prometto, che guariratti Giesù benedetto • con la fua fanta gratia fempremai, che. tè. l. Stroppiato, e tornami alle volte à vilìtare. dett'hai cred io ferua di Dio, Quanto aflai, quefto luogo mi piace fuora e fon ficur fé mi benedirai al nome di Giesù là dentro entriamo col fanto fegno fuo,che'l corpo mio c Tempre Giesù Crifto laudiamo. ifr. Facciali Intermedio.. SCENA SETTIMA. Vno. Stroppiato con le crocce,haintefo la fama di s. Chiara, prega che lo guarifea col fegno. della fua grazia, e fanta fua. la. eh' à quefto Attratto. Early European Books,. Stroppiato.. Croce.. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale. B.R.. 180.15. bontadc, renda fanitade.. uendo. della fanta. Firenze.. da ogn' infermità libererai. santa Chiara Io prego quel Giesù clemente, c pio voglia mandar dal Cielo i fanti rai. di.

(25) ,. Lo&tto. fiat Sonore onn polente ©ritto Giesù, e la fua Madre Tanta* I. Dio. <fa. i Tanto. eletta. per fua cara fpofa,. Damian menar. vo'qiiella,. mondo venne per faluar la géte come lafanta Chiefa aperto canta,. e. e quefta ferua fua, che folamente fanato ha mia perfona ch'era attratta, foto col fegno della /anta Croce,. hor giunti fiamo dbue che fi pofa quefta ferua di Dio lucida Chiara, che b ftracfo del Ciel à ognVn* ipara.. ch'ai. confegnerolli. il. luogo, & ogni cofe,. farà fua vita pouerella. lì. ;. h eh. con fua man. tatto, e fua diuina voce», Ora s. Francefco batte Iaporta r sanca Chiara dice^ e fanta Chiara rifponde. Fratcl tu vedi hor la mifericordia, AueMaria,Giesù,chi è (pel che batte?. pietà c ha moftrata il Signore,. in fanar te,acc*òchein concordia tu retti fuo, e lafci ogn altro errore, e. la. eo che. fin qui fu fs ftato in difcordia contra del buon Giesù tuo Redétore àltM penicente,e genuflefla. A. san Francefco • E vn tuo fratello* in caritade vnito* ti viene à vifitare in quelle fratte^. Fj. d. santa Chiara,. i. [ià. &. Ben venga il padre mio sepre gradito nell'amor di Gicsufcn* alere patte,. domidagh perdo d ogni tuo eccello* Lo ftorptato liberato dice». che. E rara. prega per la tua clemenza , ch'ogni errore mi voglia perdonare, shaucfsi offefo mai fa tua potenza r. E. Signor. ti. della fua pafsion t'ha. il. cor. fi. ferita». san Francefco > tu come la fai ferua di Dio, nell'amor del tuo fpofo fanto,e pio*, santa Chiara. fà Figli. fitti. md. -. eoa fatti^con- fa mente, ò col parlare. Con lagratia di Dio la fò affai bene, dammi gratia Giesù ch'i penitenza e fempre con fa mente npofata , d'ogni peccato mio polla tornare, mafsime poi quando che lei mi viene e che afltaluto d'ogni mio peccato,, à vilitar, ne refto confolata >. E. polli venir nel tuo regno beato» tu di Dio>vcrace fpofi ,e ferua farai per. me a lui. ne vogh. à. oratione,. e da. me fuggon. via tutte. ti. Vcntfo. lepene. per*. m. mi tengon conturbata, delli vitij del mond o,cfuoi peccati,, che br.im ogn ora gii lìcn perdonati*, ch'alte volte. benedirmi effer proterua> col fanto fegno di fua pafsione*. san Francefco. santa Chiara, Non dubitar figliuola mu d'iota* In quello buon ^oler hor ti conferua, che! buon Giesù hauerà collisione frat elione* quella tua buon'infezione alle fue creatili e, pur che dinota che benedetto femprc di Dio fu, talor la mente moum iorationet hor vanne pur felice alla tua via. Ohm le mie parole afcotta> c nota Facciali Intermedio figli noia raia, e con attenzione, come neìra mia niente io ho penfata men irti à vn altro luogo t ho trouaco. coni,. trice. m. j. !'. 14. SCENA OTTAVA* san Francefco. efìe^. Voglio che andiamo d. il. Copagno.. vilitar la Stella. D. i. quello. credo. fai. M jniller poco lontano, d per te. itìMo. liarro,. illuogo. Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di. :. .. H.

(26) .. .. nò i^toàgo è detto Tanto Damiano,. 9M ù Chiara.. dQUCchc'lmioG csùckmétc,epnro Padre io mi retto tanto fodisfatt* «in* 41 *ì f con il mi diffe fuo parlar fourano daLtuo parla^ dal tuo ragionamento ;. ri. flirt.. 1. 'dòuelsi riparar fua cala, e. muro. sanuChiara. Padre io cótido tanto in >tuaclerneza cb io fon difpolU à forfvbidcnza. Per'òp'andiam j ad ogni tuo piacere P4dre diletto* e dai Sighoream<*to, eh io fo.n difpofh àfar il tuo valere,. ;. pcrchc!osoch.aGiC5ÙCnft > ègrac sforzerommrxon ogm potere, (to di leguir quamo^tu m hai còma dato, san Francefco.. Col nomefanto dd? lue* (polo fia, x pafstam di qui per qtielk aperta vfc. E m en t re cen- an dianr p ec J ca min o, i. j. parJianv di qualche cola fpirituale, .Figlia chi vuole al tuo fpofo diurno. .... •. 1. che parche quali del. modo. lia. tratta,. confumarmi motto drento dell amor di Giesù che m'ha disfatta Tento. e dtftruggcril. coreogn'or mr fento,. ne guflo altro piacerlo. allegr.eza. che fen tir ragionar del fpofo. io^. mio. san Fr ance/co. Figliuola. fiarno giunti. che gii t'ho dato. al. luogo fanto„. Damiano, ouc potrai contemplar Giesà tanto cheboftì per fata ar tuo core Fiumano or qui tr fermerai figliuola quanto farà il voler dell alto Dio fourano, equi ti bflbalgouerno di Dio, che al mio Gouento voglio tornarla di fan. santa Chiara l fono molte aperte (cale, Senza fatua beneditione fàntà ma; fopra tutto con vn amor fino non- parricida me Padre beate*, d. cantadc al luo regnò li fafe, san Francefeo quelle quella virtù fanta e preclara, Benedetta da ila fa!ir r vi. Dio. tipd andane. a. G>esù ciafeuno ipara.. Venc/bn anche. deiUitre vcrtù, dì a regno, Caltua fanta. qual (e tu ollerimai al tuo fpofo benegno,.. Obedienza qir.l lafdb knaue da Dio per iicur pegno* oe^prauitte ja Pouertà fanta, fanta.. ^. la fanta fua celeftial fortezza e dell' vmiltà fua mi voglia o'rnar*. perciòchequeltofolo inciel laprciai. fopra ialtre virtudi fomniaroente, Ja finta Pancnza è moito amata?. san Francefeo.. ,. Serua,e fpofadi. budGiesù tanta dt mete,,. quefie verrà ti. ieri. anno. quanta*. meritato.. Padre,nngratio il&gnor d ogni cofa: e tua perfona Omta^e gratiofa Pregherai jl Signor mtvoetfa dare. A. dal noftro. tutta. l'hai. c che. UV ™ rata tut taquanra.. \ r ? daGiesu Vmilta t molto è pregiata l. che da Dio. eflendo del firn' Ord.n prima piantai ì qucftoJuogo per te fia formata santa Chiara j. ***** P?*™ cela cqirh. figliuola. efa Irata. Di* non dubitare/ chemfeiin gratia della fomrnaltezat or mcnevado,e te laflo Figlinola^. uapprefloà Dio, e di fu? fanta mente, di fantitade verace ferma fcola # f>eràupregoàvc>leroflcruare santa Chiara dice alle compare,. putite vmu ic vuoi in Cielo andare. IL fafìtcv nome tuo alto Signorey Kappr* di fanta Chiara^ Ifc. Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(27) m tutto Tvniuerfo fu tòdato,. eoo ferma fpeme <H tornar felicé, però ti prego che oon diuouonc guarir lo voglia con tua oratiòne;. luogQÌ tua Ìaude& onore pucc che da noi ha haìmtto , entriamo détro dunque le xaic fuorc. «chciiucft<>. *i. santa Chiara* noftroi>uóGicsùliarrngratiafo Alzate voftra mcntc*à cjuel Signore, attendiamo à far feniprc oratione che ogni corfa fece di niente, col corc^on la mentore diuatione* cper moftrarci più perfetta more Faccufi -Intermelio. in Maria incarnar j> la Fua getó! volfc <fì cóuerfar volfe , e poi xson già dolor*. che'l i. &. .. SCENA NONA, Vn. Gentil. per noi fu morto. huomo mena vn. Tuo. fifirfcitato al. figliuol cicco à fantaChiira,ppc— — O. per. amor -. in. Goct&vtilmcie,. Ciel -volfc. ùUrc. Vera». ilOel fua potenza. no<ftto,efarci r. finire. gandola à volerlo illuminarecol Creder bifogna che la fegno fantifsimo della Croce. polla render JaJuceal tuo ftgl.uoJo: figliuol non dubitar, vion pur ficuro, ne che pofs'to cor lamia penttfeniif loco, fanto pereiòche quefto s afpetta à te folo. che ormai fiamo-vrci»i al Il Padre dice. accodati più qua à quefto muro, <jueft'è la porta, fermati qui vn poco Prego fcrua di Dio la fua dementa, voglia leuar có l'orario*» tua il duolo -e l'afpettar non ti Ga troppo duro. Il. Cieco. dal. dice.. Wct. tì. I nel. b. mio iìglio,ch'io fon gra.peccatore. ne roertoefler vdtto. Fin'ad or séto negli occhi ugra foco. ne. Ùl. dal Signore,. fa. k. santa Chiara s'inginocchia fa* della fcrua di Dio che m'ha ferito, cendo oratione per il Cicco.. e mi par d'efler già tutto guarito. Giesù faluator noftro, e ver Mcfsia, La Portinaia . che di niente ogni cofa cre.ifti, Aue maria, laudato fu il mio Dio, nel corpo immaculato di Maria chi è quel chefcattc,ch adateeercado. Padre del Cicco . •Sema del buon Giesù battuto ho io che vengo à voi, e voi fola doma Jo, di Lòbardia menat ho vn figlio mio, cbx' cieco nacque,ei telo raccomado fyei o che fé lo fegni con la mano col fegno della Croce allor. fia. f*no.. M. santa Chiara,. MeiTere.à Dio bifogna domandare Ja gì atia,e non à me. peccatrice. vii. fua grà bontà dee lhuom voltare come la fcrittura dice, mente la. alla. Il. Padre dice.. Dinanzi à voi. Early European Books,. Copyright© 20 IO ProQuest. l'ho voluto. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. I. 80.15. di. menare,. per la noftra falute t'incarnaftf, prego vogli afcohar la voce mia, tu afcoltaftì, taa parola il fuo figliuolo. tk. h più. ». Caro. come il Centurione che con. la. hor lena à quefto ogn afpw> II Cieco illuminato dice, (duolo ifericor dia, alto Dio Redentore fanafti. ,. Padre noftro Giesù tanto clemente, poich è piaciuto aUuo dfuin'amofc render la Iacea me eh ero dolente, à te chiedo perdo d'ogni mio errore, che fatt hauefsi cokore.ò cóla mete prego Signor mi voglia perdonare, e nella gratia tua. « abbi abbracciare. j. chi. (li. vo tj 2. ce. Vi. t.

(28) I. TI figlinolo imjmìnato &ct-»~* Padre certo cred'io che 1 amor fino»,. Dio. v'esce fpd(a y me lacci oratione, che per prego ti (uo gratiofa, cofpetto cflL-ndo-ncl tu Cinta dt. che d quitta Sata Dio debbe portare,, per ti Tuoi preghi m'abbia illuminato» fanato* e d ogni male il cor m'habbia Facciafi Intermedio.. € à te venuta fon con diuotione. vinta Chiara. Fratyl,bif.»gna fopr'ogn' altra cofa «. feruir à. Dio con buona contritionr,. SCENA DECIMA.. per l'auwcnn' nari voler più peccare, ne fuor della Tua legge trapalare,. Laudito. U. Padre del Cieco dice. Veramente per te, emetto miracolo. I. che. riceuut ho da.la bontà di Dio, à fui riuerenza vn Tabernacolo or vofar dellhauer mio ar^éto.òd d nel <*uaÌ (colpito fia per vn fpettacolo di chi v'adorerà, la grada ch'io ho nceuuta da Dio benedetto, mercè di Chiara al fuo fpofo diletto £ à quefto Monaftcrio vo donare. >. Vna. fuora dice (bla.. Signore. fc l'aere,. il. à tutte l'ore,. Cicilia terra.e'l mire, à buon'ora fuore,. io fon'vfcita u per voler fraFrancefco ritrouarc,. Chiara e i gra dolori per ù gra mal eh cllha,or voglio adi (re alla Chiefa degl x\ngel benedetta, eletta Ciel quell'Almam qui e cÓdur E del gra mal, che la mia Madre lente e dirli che fuor. non. mi mcrauigliO' tasta gente concorre qui perciòche miglio qualche apprende da lótanoà PrinciptiVe,Reme, e varia gente,. per neflun. tato dell hat.cr mio che qualche gìor (no fra voi la ca ita pofsute fare, fen/'hauer à cercar per il Contorno, prendete Suore mie quelli danari. modo. che vengon per aiuro.e per conhglia eh è publicata bfua fantitade. die tacci ritorno per le vicine, e lontane contrade, al mio paefe ch*è tanto lontano, e lo r donzelle più vi darei,ma più non nò alla mano Ducheflc, Baionette, di atto flato, e baila condmone santa Chiara gii d.te. vengono à lei, e molfee verginelle Caro Metter già mai non vi penfate, concorron qui per far feco oratione,, che de volln danar noi riceuiamo, belle che per feruir'à Dio (a no qui ctrate per cfler poi nel cofpetto più del buon Giesà,c con diuotione clepoucrefuorci dimandiamo, cere ino appreffo lei poter feruirc Voi al voftro paefe ritornate, Cnfto Giesù, e perlui fol morare. e noi care forcllc dentro entriamo perp dico, non è già gran cofa, à far* à Dio la finta oratione, fe la mia Madre dal male è grauata> col cor contrito, e co gra diuotione. eflendo quefta gemma pretiofa Il Padre del Cieco gli dice. da tanra gente ognora vifitata, Figliuol pafsiam di qua queft j è 1 carni pompcl» volendo àcafanoftra ritornare, (no 1 attinenza,© oration la, fan appreflb del fuo fpofo ogn'or più gr* e laudar dobbiamo Dio diurno, mafsime poi in tanta pouertade £t* che vna tal grana s è degnata fare.. che. vi lafc'io, pria. E. I. ioic. t I. h §:t<. / Early European Books,. Copyright© 2010 ProQuest. \ LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. lia'l. 180.15. di.

(29) ,. ,. .. 11 Vlfita C hnfiam dcl fuo^ore. ^Monaflero, ^ dl D '°» Tor<mcui *WdW dauHtrnH,». T' *™**«*« c Statate Chiara d, mia parte, SSKSSS?^; «1 alca humilti,. ^dett'fnca^i. fi. '. g. hora -batterono Il Portinaro rifpande. Laudato delSignorlia tuttaquauta la Tanta. i Dio vero (parte <h'ì ciufeun le Tue grane ognhor cónèdtl ino itièd U dn punto penfic^. pTefto fat ò da lei in quelle parte," facendo prkna à Dio oratione " e per la filale per mia lai ustione. Il noftro Padre La l i Suora suora partendoli dice dice. ~ -rr che veniffe a TC der la noftra Madre. Rcftate Padre con U fanta pace Portiniuo. dei vero bucn Gicsù noftro Trgnore: Diuota di Dioferua,afpetta vnpoco, Suora, Tento il mio cuor che li disfece che'l noftro Padre ora vi vò à chia- nell'amor*! Gtevù ver Saluatore. La Suora diceallaCom- {mate, La Compagna rilponde^. che dimandate voi? La Suora rifponde.. pagna.. fia. Giunte al Monaftei o,!a. Lo d a t o (ì al S ign o r, p o. voITe parlare.. san Francefco.. Chi mi domada? oh Tei tu Tuora cara che c'è di nuouo,comc ftà Tuor Chia Li Suora rifponde. (ra. Padre noftro diletto, poche buone nouelle ti portiamo ordì fuorChiara percic che a hi vegon molte perfone à vifitaria, ed ognun corre à gara per aTcoltar di Dio l'alto fernione, ch'elee oggi dì Tua bocca al modo ra e la fatica ha- condotta à tale (ra, i. <hc i ferma giacc,fg£raUata. fijoràtttci ì. Facciali Cntertnedio.. Mi chep. SGENA VNDECfMA. Vna Donna. del contado di Pi/a,. liberai fólti Spiriti, per della. ne. h vurù. fuma di Tanta Chiara. ,. ;. m. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di. ÌH(JU. tpn. vtn-. per daiotiotlc iind ad Afsift, e dice. Ringratiato iià Miro Motore, à vilitarla. poiché arriuatA fono al Tanto loe* douc la fpofa fta del gran (sgnore; clic in ogni parie m5d.i del Tuo foco. Primi. <. peri cii'er. dal male. perche \du buia m della fui vita, l'aecefe fomme, per lo tui calore venute fiamo à voi Padre beato, di dcuotion mi tento a- poco, à poco che per tua oration la fia guariti, libera dalli Spirti dell'Infuno, san Francefco. mercè delPorationi à Dio eterno. Hglruole^iovi ri ng«ttio,che portato Acciò Tappiate popol mio diletto hauetenuoua di Chiara gradua, fon del contado di Più cittade, c che dainfcrmità fia tormentato chedieci ani il mio corpo poucrctto. Copyright© 2010 ProQuest. full. eh e no fi ;nri o alManafterio giunte dr ero striamo. i. !. Early European Books,. tu. Veramente Torcila quella face. quel Tanto loco. oue à Francdco Gieiù. E. 4. dell'amor di Giesù m'ha adces'il còre. de! Spirto Tanfo Tuoi dal eie! calare. effondo che qui. ili. .. i. Àccofhanci diquà fuor'oueil foco '. il*. ditcti,che io Cpafió. Corte^Ciefu dolce, cpio, J. n. tot». .. «I. m m «io. u. 4.

(30) #7 cinque Spirti In ^rin^cafeàìlrtadc prér la virtù idi Did onipote ntr; & e qutfte cofe per fuoj fcrui opra c ftato tormentato i mio'difpetto> Dio,per moftrarlafuabotà difopra* hora per gratta dell Alta Banudèìfòflb dir di Mattioloda Spoletc al tutto me ne trouo liberata per loration di Chiara i Dio sì grata d vna pietruola elicgli hauea ne! nafii il quat menato fu come fa peto Ct io per diuotionc, e riuerenza da' fuoi pareti à Chiara, e «on à-càfo di quefta Tanta fpofà del Signore, * pjr gloria,& honor ddl alta cileni di tLci guanto fu come intendete fomma bontade e noftro Creatore, che la vfeir, come trarla d vn vafo per il fuò vifo,con laCrocc fola, fon vertuta à Veder la ^uaprefenzà, e ia Tua fama, e diurna parola* per dermi i lei <on la vi ta,e coicore: querft il Iwgofuo^io II Compagno feguita/e dico* voglio è or etra «la l' ^e GiesuCrifto laudare, (t£ Di Federigo Impcwdor fecondo -Facciali intermedio. fi può ancor dir della fua erudeltadef £ lì che co h feifma fua già tutto'l modo SCENA DVODECIMA, hauea pofV in ruina, e ogni cittadc vii-urta'. arfa f e d sfa 1 1 a h ali ca qu el fu ri bo ndo San Franc<fco dice al fuo fenza nfpetto di (tifo,-ò detade, l ; rid ohii Compagno* -e particolarmente Afsifi jprefe, &uàitttìo Padre à fahtd Ditniano. rarfe, e di sfece tuttofi fuo :patfc* a vifrtarquella ftelìa fourana (no gii eran le genti-dei tiranno di Chiara fpofaai diuin Verbo huma cominciate ad entrar nel Monaftcnty che pei riempio àia gente Criftiana quando le fuoregià col pianto dano mandara haxlal fuoRegno fopTario la meda nuoua àChiaraf che l'impero in qneft'amcna valleSpoletanaì ti fpicgaVhauearinfegnc à noftro dano r per nioltrarùi com'è grata a Dio, eHa prefto con il<uor finccro, dvo\ mi rucoì raccontar vogl'io. /diflcportaremi ora in vn momento Prima 4itò coirne con vn Pirvfolo all'Aitar del celefte Sacramento * benedetto da lei fù a baftafìza Nondubitate punto di niente^ per fmar turtoquato il fanto ftuolo chcl noftro Spofo Giesù benedette* chera fotto il goucrn^e fua crcaza, difeuderacci^ & efle immantinente né tacerò come da lalto polo al luogo la portaro oue hauea detto, tla. i. (. ,. >. &. Ire. i. w. h. !. E. I. ri. &. 1. •. I. Lo. G esù mandoHi per fiù. & elli inginocchiala. in vn gran vafo da. alCiel guardàdo'col fuocror peilecto. lei. gra p< (Tirza bcrrodecro. dell'olio ^iiiar^dòlce^puro^ pcrfrtto l*ù. anco vn. chiamato; Lebbra crudelmente, beata Chiara no fù andato, altro, Stefano. vtftito dulia. che. alla. * da. Lei- fù. *he con. la. lei. fu legnato.. X Early European Books,. Copyright© 2010 ProQuest. \ LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di. Spofo fuo. al. «Signor difendi tu. Che ballante. io. le. la. mente. qirefte parole,. tue figliuole*. non fono da me fola. fen?a -1 aiuto tuo Signor mio caro,. qual con. guarito folamcnte,. Croce da. diccodo. alzò. tu ci. la. puoi. fanta tua dolce parola. libci^ar. dalpianto a*naro:.

(31) ,. à jWMCol. di DioV!ctov<roti fa Tabe. : col. orationc d» Chiara J in co untici aro à. fuggir tutti, con unta paara^ che pcr.gf yfci .fjftorno,c per le mura. al. Scaz a/pettar uni altro in sì gra fretta, che à mirarli non fu niai.baftaa.t€: Ilmpcrador con tutta la fua fetta ,. forzma ognun. buon GieSu. il. ebbe feg&afrr. humana. l'ebbe raccomandata,. Dio. per moftrar qtiàto. 1. cheli. della Crocè. c tutto ha fatto. ;. ^. fegno. Torarionc tutta r e con. per. ma diChiara. gli ita. Compagno- di. grata c cara. fan Eran-. eefeo dice,. Mono. Gregorio. palla Ninnante:. talché per l'oration della perfètta. della €bieja.Pàftor<Y. (pofa vilitò di GiesùCrifto r del parlar con lei fentì il tenore,, e. la. Chiara^ fu liberato in vnrftante i le Suore e la Città da quel Tiranno, e giudicolU chehauea ben prouifto che Ihausa po^b in si crudel-attanno la via del Gel, con puri ti di core san Franccfco. per far del Paràdifo eterno acquiftoj \n fan c ini li n della eitti d'Afsifr e parlò delja F.de con lei tamo, vngrauemale ne gl'occhi tcneus , piena la giudicò di Spirto fanto. che per guarir molti durrarr ha fpeli, Sua Santità maggior cofe, e fopranc uè al fuo gra mal mai frutto fi faceua: vedde operar dà quefta Verginella^ qua*i<ifctt alla menfa fece por del pane quol fu menato àChtaca,& ella ititeli per farlo benedir la pura ancella i fuoi bifogniyà Dio preghlporgeua da>Sua Bca*itudin con fue mane, fole col fegno dellafanta Croce per diuotiohe, burnite, c pouerella; lo liberò da quel* fuo male atroce, £oi di fuor Benuenuta ancor nò taccio ma il Santo Padre con li fua cleméza gli comandò per fanta obcdienza, Cintollerabil malese! gran dolore ,. dvna la. la I. E. ,. fiflola ch'ella. auea n'vn braccio,. qual btormentana à tutte l'hore, noftra Chiara laleuò d'impaccio,. il. &. attinenza,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di. benediceflc. pai* cine pofto era fopra la. menfa;. corpo tuo:Ogratia inaenfa che come Chiara co fue mant,e voce bcnedtfle quel pan fi fparfein croce. miraceldi Dio, e fopr humano, che come il pan da lei fu benedeuo, la Croce apparue di Gicsù foprano. nel fanto. di. e per i'oratione,. man. .Gicsù la gratia tua oc mi difpenfa, per quelie fante Pliche, che fon fiife. con l'ora tiene fua grata al Signore, c con il: fegno della Croce farina dal mal fu liberata tuttaauanta. Perugia vna fuora perfetta,/ che hauea perduta, per la penitenza la lingua tutta, e per Chiara diietta libera fu da l'alta Prouidcnza, col fegno della Croce benedetta ,. fue fante. & ella inginocchiata cosidiffe,. O. fopra quel pane; e fu tanto perfetto, chel Papa^'Cardinal ciafeun I mano per diuotion neprefer, con affetto diuoto, e coù fece l'altra gente,. .. che di continuo faceua al Signor, con mente buona, & humiliato core Vn'altra fuora chiamata Criftiana , che furda lungo tempo eli era fiata, <Li Chiara fu guarita, e falla fana,. Early European Books,. Che con. che ritrouofsi t. II. al. rairacol prefentc#. Compagno fe&ue>e dice.

(32) .. L'AKGELO. -. A. tal. die7! Papa, c molti Cardinali,. <tt licenza alfopolo. che <» trouorno à queilcaCb prefentc, -naturale eiudicaron per or din di quefta Verginella dunque non poterli operar ti grandemente; L'orme. •er. per virtù cekftialc, eratia del Signore oiripotente,. che Per li mezzi de. Tuoi ferui. tramate con lei falire al ade oucchrunqoe vi fpcra andar, lafc. la vanirne cVà Dio no piace ma bc fia otruque rmolger.^l occhi ali alta Madiate» perche altnment.non ?ar^4Uice viuer quaggiù beato, e n Cicl febee.. feguite alme dilette. éM&cn. adopra. difepra, per drmoftrare il fuo poter Tacerò eli altri infiniti miracoli, difuafpofa che Giefuhafatto j> man fcgnacoH più perciòcheognù li sì f> non ofa, che a dirli U mia lingua più. IL. in la Infcrmeria più frettaceli veder (iponno: elei fu glortofa nel d.uino colpetto. come. Stampata. * ognora. perfetto 4cl fuo frofo Gicsù fintole. riB?.. Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di. èàb&l. o'Sì. ,. fc. HNt. m. ma SIENA, c tc.

(33) ••A. Mài. SONETTO DEL PADRE NVTT ai fuo Serafico. Padra San.. FRANCESCO.*. SAcro. petto, e d'amor fornace ardente. Per cui oggi. ardel NÌDndo,/l Ciel riluce*. Fonte. di gratia.,.Sot. d eterna. luce,. Vero riftoro dell' humana gente*. Dolce Piaghe, onde auuien che sì altamente Sia di tal prole il Gran Francesco duce?. Anzi nuouo. DIO in carne, che conduce L'Anime erranti al Ciel liete, e. contente* Gli alti mifteri tuoi,, chiarAIma, c diua, cheti formaro vaaltro Cristo in terra Chi potrà mai cantar con baflo Itile? II Zelo , rVmiltà, la Fede *iua,. Le carte voghe , efempioà chi fpefTo erra* * Se non: ve vn'altro à tua virtù: fimìle-. Early European Books,. Copyright© 2010 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(34) Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(35) Early European Books,. Copyright© 2010 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

(36) Early European Books,. Copyright© 201 0 ProQuest. LLC.. Images reproduced by courtesy of the Biblioteca Nazionale Centrale Firenze. B.R.. 180.15. di.

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