ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI
FINANZIARI
Anno Accademico 2019/2020
Elisa Gastaldi
• Prima parte (fino agli strumenti derivati compresi)
• Seconda parte
• Seminari anno 2019/2020
PANORAMICA DEL SISTEMA FINANZIARIO
• LE FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO
• LA STRUTTURA FINANZIARIA DELL’ECONOMIA
• TIPOLOGIE DI INTERMEDIARI FINANZIARI
• CIRCUITI FINANZIARI E MERCATI FINANZIARI
GLI ATTORI DEL SISTEMA FINANZIARIO
Il sistema finanziario è composto da questi 4 attori:
1) MERCATI FINANZIARI 2) STRUMENTI FINANZIARI 3) INTERMEDIARI FINANZIARI
4) AUTORITÀ DI VIGILANZA essa vigila tutti gli altri attori. Ha un ruolo fondamentale.
Si dice “sistema” perché i 4 attori sono collegati tra loro da relazioni/interdipendenze. Le relazioni possono essere:
• Relazioni CREDITIZIE (rapporto debito-credito) es. l’impresa ottiene un prestito da una banca o da un azionista che sottoscrive un’azione.
• Relazioni PARTECIPATIVE es. un soggetto che apporta denaro in un’impresa diventandone socio.
• Relazioni AMMINISTRATIVE es più comune è la polizza assicurativa che protegge il soggetto che la stipula da un eventuale danno (effetto negativo) che può derivare da un rischio. La polizza assicurativa, quindi, non elimina il rischio, ma il danno.
Si dice “finanziario” perché tale sistema svolge l’attività finanziaria: essa è l’insieme di tutte le attività volte a creare strumenti finanziari che devono circolare e quindi essere trasferibili.
LE FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO
Le funzioni svolte dal sistema finanziario sono 4:
1) FUNZIONE ALLOCATIVA per “allocativa” si intende distribuzione delle risorse finanziaria e quindi anche il trasferimento. Infatti, il sistema finanziario si occupa di trasferire le risorse finanziarie da un soggetto all’altro nel modo più efficiente possibile.
Esempio: una banca deve finanziare un’impresa e per decidere se finanziarla o meno essa valuta il merito di credito della stessa.
2) FUNZIONE MONETARIA (IN SENSO STRETTO) svolge attività che consentono gli scambi regolamentati (strumenti di pagamento).
3) FUNZIONE DI GESTIONE DEI RISCHI cerca di ridurre il più possibile l’impatto negativo (danno) che può derivare dal rischio verificatosi. Gestire il rischio potrebbe voler dire anche avere impatti positivi.
4) FUNZIONE DI TRASMISSIONE DEGLI IMPULSI DELLA POLITICA MONETARIA
Funzione allocativa
Essa riguarda la funzione di trasferimento delle risorse tra i soggetti del sistema in modo più efficiente possibile.
I soggetti coinvolti sono:
• SOGGETTO IN SURPLUS DI RISORSE FIN. egli le trasferisce a scopo di investimento per poter acquisire nel tempo risorse maggiori (trasferimento sia nello spazio che nel tempo).
• SOGGETTO IN DEFICIT DI RISORSE FIN. egli ha bisogno di risorse finanziarie. Concetto di fabbisogno finanziario esterno: tipico quando un’impresa necessita di ulteriori risorse finanziarie per svolgere la propria attività e tali risorse derivano da terzi/esterni.
• SISTEMA FINANZIARIO esso si occupa di gestire tale trasferimento, in due modi diversi, o tramite gli intermediari finanziari o tramite i mercati finanziari. È necessario l’intervento del sistema finanziario perché è molto difficile matchare i bisogni dei due soggetti (deficit e surplus) perché il soggetto in surplus vorrà delle garanzie ecc… mentre quello in deficit vorrà una scadenza particolare ecc…
Funzione monetaria in senso stretto Già la moneta1 in sé fu un’innovazione.
Esistono diversi strumenti di pagamento e quindi diverse tipologie di moneta:
• CARTACEI a loro volta sono:
- Contante (moneta legale) = emesso dalla BCE
- Assegni (moneta fiduciaria) = emesso dalle banche ma si basa sulla fiducia - Pagamenti processati manualmente
• ELETTRONICI a loro volta sono:
- Tradizionali (moneta fiduciaria) = sistemi interbancari (es. bonifico, ricevuta bancaria RI.BA., MAV, RID) + real time bank transfer
- Emergenti = strumenti che non sono gestiti dalle banche ma da altre piattaforme web/smartphone (es. Apple Pay)
• CARDS a loro volta sono:
- Pagamenti tramite carta fisica
- Pagamenti “cards-not-present” es. e-commerce
Strumenti di pagamento elettronici emergenti + cards:
Sono in crescita
Attirano gli operatori di altri settori Migliorano l’esperienza dei consumatori
Impatti negativi sul sistema bancario che viene utilizzato meno
Funzione di gestione dei rischi I rischi sono 2:
1) SPECULATIVI (o SIMMETRICI) chiamati così perché possono avere sia impatti positivi che negativi (es. Azioni possono vedere il loro valore di mercato alzato o abbassato). A coprire questi rischi ci sono gli intermediari creditizi o mobiliari.
2) PURI essi hanno solo impatti negativi (es. furto, rischio di credito con debitore insolvente). A coprirli ci sono gli intermediari assicurativi.
Funzione di trasmissione degli impulsi della politica monetaria
La finalità della politica monetaria è il controllo sul tasso di inflazione e la BCE si avvale della stessa per modificare il tasso di interesse con cui presta denaro alle banche.
Esempio: politica monetaria espansiva diminuzione di i, quindi maggiore liquidità, le banche prestano più denaro e i consumatori spendono di più, quindi i prezzi si alzano.
1 FUNZIONI DELLA MONETA: mezzo di scambio, unità di conto, riserva di valore.
IMPULSI DI POLITICA MON. SISTEMA FINANZIARIO SISTEMA ECONOMICO
LA STRUTTURA FINANZIARIA DELL’ECONOMIA
Caratteristiche:
- ARTICOLAZIONE DELLA STRUTTURA FINANZIARIA
- COMPORTAMENTO DEGLI OPERATORI ECONOMICI: I SALDI FINANZIARI
Articolazione della struttura finanziaria
Fonte: Banca d’Italia, Relazione annuale, ogni anno.
Tale relazione della Banca d’Italia fa vedere la quota di mercato (ossia il peso) misurata in percentuale dell’attività del sistema bancario all’interno di tutte le AF. Insieme al sistema bancario troviamo i fondi comuni di investimento2 e le assicurazioni.
2018: Sistema bancario (15%), Fondi comuni di investimento (6%), Assicurazioni (6%).
Da tale relazione osserviamo che il sistema finanziario è fortemente bancocentrico. Da questo sorgono due implicazioni:
• Maggiore vigilanza sulle banche
• Crisi bancaria rischia di generare una crisi sistemica
Saldi finanziari
Il saldo finanziario è il risparmio finanziario che residua ad un operatore economico dopo aver effettuato i consumi e gli investimenti nell’esercizio. Se residuano risorse finanziarie si parla di surplus.
A questo scopo sono fondamentali i due prospetti (CE e SP).
CONTO ECONOMICO
Nel CE il risparmio è un flusso
COSTI RICAVI
RISPARMIO
STATO PATRIMONIALE
Nello SP il patrimonio netto è uno stock
ATTIVITÀ REALI DEBITI
ATTIVITÀ FINANZIARIE PATRIMONIO NETTO
La relazione tra situazione patrimoniale, con il prospetto impieghi e fonti di fondi è come una fotografia che ci permette di capire se, durante un esercizio (anno x+1), l’operatore economico ha incrementato o diminuito le sue risorse finanziarie.
Il prospetto impieghi e fonti dei fondi durante l’anno x+1 va a modificare il TA (Totale attività) e il TP (Totale passività) dello Stato Patrimoniale.
Tipo di flussi
Y = Reddito (es: Stipendio, Interessi attivi, Cedole su titoli, Dividendi di azioni) C = Consumo (es: Consumi, Interessi passivi, Imposte)
PN = Patrimonio Netto (se c’è bisogna addizionargli il risparmio S nel prospetto)
2 Raccolte comuni di risparmi dei vari operatori economici che si presentano in patrimonio netto. Tali fondi diversificano gli investimenti e frazionano il rischio.
I = Investimento in attività reali = ∆+AR (es: acquisto automobile, acquisto proprietà)
∆+AF = Acquisto di attività finanziarie (es: acquisto titoli, acquisto azioni, sottoscrizione azioni)
∆−AF = Vendita di attività finanziarie (es: vendita bond, azioni)
∆+PF = Indebitamento (es: apertura di un mutuo, accensione prestito personale)
∆−PF = Estinguo alcuni debiti (es: pagamento della quota capitale del mutuo)
ATTIVITÀ PASSIVITÀ
Fine anno x Fine anno x+1 Fine anno x Fine anno x+1
AR (Attività reali) AR* PF (Passività
finanziarie) PF*
AF (Attività
finanziarie) AF* PN (Patrimonio
netto) PN*
TA (Totale attività) TA* TP (Totale passività) TP*
FONTI DI FONDI Durante x+1
∆−AF
∆−AR
∆+PF S (Risparmio)
TOT FONTI
L’espressione del saldo finanziario o risparmio finanziario è data da:
𝐼 + ∆𝐴𝐹 = 𝑆 + ∆𝑃𝐹 Dove
I = investimento in attività reali (es. comprare in contanti) I = S + ∆𝐏𝐅 - ∆𝐀𝐅3 S = risparmio
∆AF = attività finanziarie (es. sottoscrizione di azioni)
∆PF = passività finanziarie (es. debiti)
L’uguaglianza (=) deriva dal fatto che il TOTALE ATTIVO = TOTALE PASSIVO.
Ma quell’espressione può essere anche vista come:
𝑆𝐹 = 𝑆 − 𝐼 = ∆𝐴𝐹 − ∆𝑃𝐹
Commento:
• S – I > 0 l’operatore economico ha un SF positivo e quindi ha un surplus (ha risorse residuali dopo aver effettuato i consumi e gli investimenti)
• S – I < 0 l’operatore economico ha un SF negativo e quindi è in deficit
• S – I = 0 SF nullo
• ∆AF − ∆PF dice che le risorse residuali (se residuano) possono essere utilizzate dal soggetto economico o per saldare debiti pregressi o per investirli in attività finanziarie.
3 Questa espressione ci fa capire come l’unità economica ha finanziato il suo investimento, ossia grazie al risparmio S + ulteriore indebitamento (∆PF) e anche tramite la vendita di attività finanziarie (- ∆AF).
IMPIEGHI DI FONDI Durante x+1
∆+AF
∆+AR
∆−PF
TOT IMPIEGHI S = Y – C (il risparmio è dato dalla
differenza tra il reddito Y e il consumo C)
A livello aggregato: Saldi finanziari dei settori istituzionali in Italia (% del PIL) FONTE: Relazione annuale, anni vari, Banca d’Italia
ANNI: Dal 2002 al 2018 SETTORI ANALIZZATI:
• FAMIGLIE4 CON SF > 0 SURPLUS TENDENTE A DIMINUIRE poiché i redditi diminuiscono, famiglie tendono a investire in attività reali come abitazioni, diminuisce la capacità di risparmio.
• IMPRESE CON SF < 0 DEFICIT IN MIGLIORAMENTO poiché c’è difficoltà di accedere al credito, più propensione a concedere crediti commerciali (fatturare senza incassare), alta capacità di reddito.
• AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE CON SF < 0 DEFICIT CON PICCOLISSIMO
MIGLIORAMENTO giusto da rientrare nel limite imposto dall’UE di essere entro il – 3% del PIL.
• SOCIETÀ FINANZIARIE SF è fortemente ALTALENANTE poiché dipende da tutti gli altri settori, dato che regola questi ultimi.
• RESTO DEL MONDO SF connesso con la bilancia dei pagamenti (import/export ecc). Il SF si calcola cambiando il segno (mettendo quindi segno opposto) al totale ottenuto dalla somma algebrica dei SF di tutti i settori menzionati prima.
Quindi se SF del resto del mondo > 0 allora significa che l’Italia è debitrice nei suoi confronti;
mentre se il SF del resto del mondo < 0 allora è l’opposto, ossia che l’Italia ha investito all’estero ed è creditrice. Quest’ultimo caso è frequente ultimamente.
Il livello dei SF e il grado di dissociazione tra risparmio e investimento sono alla base del fabbisogno di trasferimento di risorse finanziarie. Infatti, di norma:
o FAMIGLIE sono il centro di formazione del risparmio poiché soggetti in surplus, quindi prestatori di fondi e accumulatori di AF.
o IMPRESE sono il centro di formazione dell’investimento perché soggetti in deficit, quindi prenditori di fondi e accumulatori netti di PF.
Da tale Relazione Annuale di Banca Italia emergono due punti importanti:
1) Le famiglie hanno sempre meno possibilità di coprire i deficit dello Stato e delle imprese poiché il loro surplus è minore
2) Le imprese sono passate negli anni da una situazione di deficit a una di avanzo
PER GLI ESERCIZI SUL SF
1°) Attribuire alle varie voci a quale tipo di flussi appartengono 2°) Calcolare il risparmio S (S=Y-C)
3°) Calcolare il SF con SF = S – I
4°) Calcolare SF con SF = ∆AF − ∆PF , con ∆AF = ∆+AF − ∆−AF
∆PF = ∆+PF − ∆−PF 5°) Verificare che i due risultati siano uguali
6°) Analizzare come è stato effettuato l’investimento I tramite I = S + ∆PF − ∆AF
N.B. Molte volte, negli esercizi, viene chiesta una voce da trovare ponendola come incognita in una di queste espressioni. Per trovarla bisogna ricordare che S – I = ∆AF − ∆PF .
4 FAMIGLIE: soggetti + enti no profit
AF*= AF + ∆AF
PN* = PN + S PF* = PF + ∆PF
Altre volte, invece, viene presentato lo SP a fine anno x e viene chiesto di scrivere la stessa però a fine anno x+1: per fare questo bisogna trovare AR*, AF*, PF*, PN*.
AR* = AR + I
DETERMINANTI DEL FABBISOGNO DI TRASFERIRE RISORSE FINANZIARIE 1) LIVELLO DEI SF
2) GRADO DI DISSOCIAZIONE TRA RISPARMIO E INVESTIMENTO
3) FUNZIONE MONETARIA (IN SENSO STRETTO) gli operatori del sistema economico (famiglie, imprese ecc…) hanno bisogno di effettuare pagamenti di transazioni
commerciali (es. acquisto di beni e servizi). Tali pagamenti avvengono attraverso strumenti di pagamento finanziari perché c’è il trasferimento di moneta (legale o fiduciaria).
4) FUNZIONE DI GESTIONE DEI RISCHI gli operatori economici, nello svolgimento delle loro attività, sono esposti a una serie di rischi che possono provocare impatti negativi. Così essi si tutelano stipulando dei contratti assicurativi (polizze): essi trasferiscono alle compagnie assicurative delle risorse finanziarie (premio di assicurazione) e, se si verifica il danno, ricevono un indennizzo/rendita. Anche qui le risorse finanziarie vengono trasferite attraverso il sistema finanziario.
5) FASI DEL CICLO DELLA VITA un soggetto, nel corso della sua vita, vivrà fasi differenti in cui le sue esigenze finanziarie saranno diverse: inizialmente uno studente avrà necessità di pagare gli studi, di stipulare contratti di assicurazione (per esempio per un’auto) e di iniziare a depositare dei risparmi in banca aprendo un deposito su c/c. Invece, un
lavoratore, utilizzerà strumenti di investimento e finanziamento come il mutuo o il fondo pensione. In sintesi = a livello aggregato (macro economico) le famiglie sono il centro di formazione del risparmio ma a livello micro economico al loro interno ci saranno fasi in cui ogni singola famiglia si troverà in surplus e altre in deficit. La stessa cosa vale per le
imprese (una startup inizialmente si troverà in deficit ma successivamente in surplus).
6) RICOMPOSIZIONE EL PORTAFOGLIO DELLE AF E PF un soggetto decide di modificare la composizione del suo portafoglio di AF e/o PF. Esempio: sostituire un’azione che è più rischiosa con un titolo obbligazionario che è meno rischioso ecc…
AF E PF DELLE FAMIGLIE ITALIANE
Fonte: Relazione annuale (anni vari), Banca d’Italia, 2017/2018.
AF dal 2017 al 2018:
• LIQUIDITÀ un terzo delle AF delle famiglie italiane si trova sotto forma di moneta circolante + depositi (4% + 29%). Essi sono strumenti liquidi, poiché la moneta è ovviamente liquida e i depositi hanno un alto grado di liquidità5.
Perché le famiglie preferiscono disporre di tanta liquidità? = FLIGHT TO LIQUIDITY (PREFERENZA PER LA LIQUIDITÀ). La risposta sta nel fatto che esse vogliono avere sicurezza di poter disporre in brevissimo tempo di una certa somma di denaro quando la necessitano; inoltre anche per poter sfruttare subito di una qualche opportunità di investimento.
• TITOLI OBBLIGAZIONARI il peso di questi è diminuito e, di conseguenza, anche il loro rendimento.
5 DEPOSITI: depositi a scadenza breve (con interessi) + depositi “a vista” (come il c/c bancario). Dal 2017 al 2018 la percentuale detenuta dalle famiglie di depositi, soprattutto quelli a vista, è aumentata.
• TITOLI AZIONARI il peso è anch’esso diminuito leggermente poiché le azioni sono + rischiose e meno liquide, ma restano comunque i titoli con il peso maggiore rispetto agli altri.
• POLIZZE ASS. NEL RAMO VITA + FONDI PENSIONE peso aumentato, superando di gran lunga quello dei titoli obbligazionari.
PF dal 2017 al 2018:
I debiti v/banche e i debiti v/società finanziarie sono aumentati grazie a:
AUMENTO DI PRESTITI PER ABITAZIONI quindi aumento di mutui favorito da bassi tassi di interesse e condizioni favorevoli.
AUMENTO DEL CREDITO AL CONSUMO il credito al consumo è un finanziamento volto a soddisfare il fabbisogno di finanziario per finalità di consumo.
CONFRONTO INTERNAZIONALE SULLE AF E PF DELLE FAMIGLIE
Il confronto riguarda, rispetto alle AF e PF, la loro dimensione (in rapporto al PIL) e la loro composizione.
AF PF
DIMENSIONE In Italia hanno una dimensione elevata (la più alta rispetto alla Germania e alla Spagna) ma comunque inferiore rispetto al Regno Unito.
In Italia esse hanno un peso molto inferiore rispetto ad altri paesi dell’euro e anche rispetto al Regno Unito.
COMPOSIZIONE Italia: azioni, obbligazioni, fondi comuni, partecipazioni (+
elevati). Meno elevati sono i fondi pensione e le polizze assicurative.
In Italia: debiti a medio/lungo termine (es. mutuo)
RICCHEZZA FINANZIARIA NETTA = DIMENSIONE AF – DIMENSIONE PF
In Italia a fine 2018 la ricchezza finanziaria netta era superiore rispetto ad altre zone dell’euro ma inferiore al Regno Unito.
AF E PF DELLE IMPRESE ITALIANE
Fonte: Relazione annuale, anni vari, Banca d’Italia.
Nel 2018:
• REDDITIVITÀ è diminuita
• MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)6 invariato rispetto agli anni precedenti
• ONERI FINANZIARI / MOL diminuito poiché il tasso d’interesse dei finanziamenti è diminuito
• AUTOFINANZIAMENTO / INVESTIMENTI aumentato negli anni
6 Margine Operativo Lordo corrisponde al reddito generato dall’attività caratteristica dell’impresa.
LEVA FINANZIARIA
La leva finanziaria di un’impresa misura il grado di indebitamento della stessa e si calcola facendo il rapporto tra i debiti finanziari dell’impresa e la somma di questi ultimi con il suo patrimonio netto.
𝐿𝐹 = 𝐷𝑒𝑏𝑖𝑡𝑖 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑟𝑖
𝐷𝑒𝑏𝑖𝑡𝑖 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑟𝑖𝑎 + 𝑃𝑁 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒
CAMBIAMENTO LF IMPRESE (dal 2012/2013 al 2014/2015)
Essa è sempre scesa, sia nelle piccole che medie e grandi imprese. Questo significa che il grado di indebitamento delle imprese è diminuito, grazie a:
MINORE DOMANDA DI PRESTITI PER INVESTIMENTI
AUMENTO DEL PN per il reinvestimento degli utili conseguiti.
DEBITI FINANZIARI MINORI per le piccole e grandi imprese ma MAGGIORI per le medie.
SALDO DEMOGRAFICO FAVOREVOLE sono state più le imprese indebitate ad uscire dal mercato piuttosto che quelle entrate.
MINOR CREDITO BANCARIO ALLE IMPRESE RISCHIOSE le banche preferiscono fare credito alle medie/grandi imprese e non alle piccole con bilanci vulnerabili (indagine
“Invid”).
AUMENTO DEI CONTRATTI DI FACTORING il Factoring è un finanziamento atto a soddisfare il fabbisogno finanziario di breve termine (es. acquisto materie prime).
DIMINUZIONE DEI CONTRATTI DI LEASING il Leasing è un finanziamento atto a soddisfare il fabbisogno finanziario di medio/lungo termine.
AF IMPRESE
1) DISPONIBILITÀ DI RISORSE LIQUIDE aspettativa di investimenti + “flight to liquidity”
2) AZIONI E PARTECIPAZIONI IN ALTRE IMPRESE per finalità speculative o strategiche 3) CREDITI COMMERCIALI (CREDITI V/CLIENTI) fatturano ma non incassano subito
PF IMPRESE
1) PRESTITI IN ITALIA > PRESTITI REGNO UNITO E FRANCIA 2) BASSO RICORSO AI TITOLI OBBLIGAZIONARI IN ITALIA
3) PESO AZIONI IN ITALIA INFERIORE RISPETTO ALL’AREA EURO E AL REGNO UNITO
I CIRCUITI FINANZIARI
Dopo aver analizzato le determinanti al fabbisogno di trasferire AF e PF e le situazioni di scelta delle famiglie e imprese italiane dalla Relazione Annuale di Banca d’Italia, vediamo i canali attraverso cui tali risorse finanziarie sono trasferite.