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Rassegna Stampa. Sabato 26 Marzo 2022

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Rassegna Stampa

Sabato 26 Marzo

2022

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Sabato 26 marzo 2022

4 PRIMO PIANO

PA N D E M I A

LA QUINTA ONDATA

Covid, casi raddoppiati in Puglia torna l’assalto ai Pronto soccorso

Palese: «Situazione critica anche perché si sono ammalati molti medici e infermieri»

SOTTO PRESSIONE L’ospedale Covid della Fiera del Levante di Bari

e, sotto, il Pronto soccorso del «Vito Fazzi» di Lecce

.

PIÙ RICOVERI E SALTANO GLI EVENTI Incidenza-boom nelle ultime 2 settimane Pressione sui presidi: Lecce va in tilt Tar, slitta l’apertura dell’anno giudiziario

IL CONFRONTO L’EPIDEMIOLOGO HA FATTO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE IN UN INCONTRO PROMOSSO DALLA CONSIGLIERA PARCHITELLI

L’avvertimento del professor Ciccozzi

«Le mascherine non vanno eliminate»

Si avvicina la fine dello stato d’emergenza. «Ma il virus corre ancora»

MARCO SECLÌ

lBARI.La sensazione di un balzo in- dietro nel tempo, di un ritorno al passato, ai periodi più critici della pandemia, è alimentata da sempre più casi di amici, conoscenti, colleghi di lavoro che ogni giorno si ammalano. E che in Puglia la situazione, al di là delle sensazioni per- sonali e del sentito dire, non sia da sot- tovalutare, lo certificano i dati diffusi ieri dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità. La quinta ondata ha rotto gli argini.

L’incidenza dei contagi è raddoppiata nel giro di due settimane fa e, equazione ormai nota, all’aumento dei positivi segue la crescita dei ricoveri, nei reparti ordi- nari e ora pure nelle terapie intensive.

Così, anche i Pronto soccorso tornano in affanno: le difficoltà maggiori si segnalano a Lecce (la provincia che da tre settimane conta il record di positivi in Italia), ma disagi sempre più frequenti si registrano anche a Taranto, a Bari e negli altri ca- poluoghi.

La nuova ondata riversa sempre più pa- zienti nei presidi di primo intervento. E c’è un altro problema, anche questo sperimen- tato nei periodi più critici, che si ripre- senta e inceppa la macchina dei soccorsi.

L’assessore regionale alla Salute Rocco Pa- lese lancia l’allarme: «Sono sempre di più medici, infermieri e operatori contagiati

dal Covid e questo complica le cose».

All’ospedale «Vito Fazzi» di Lecce, in par- ticolare, in molti sono costretti a casa per- ché positivi.

Causa virus tornano a saltare anche gli eventi. Come la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario del Tar Puglia, pre- vista per il 28 marzo e rinviata all’8 aprile

«per impreviste sopravvenute criticità connesse alla recrudescenza dell’emergen - za sanitaria».

BOOM DI CASI-Ministero della Salute e Iss hanno rilevato che nella settimana dal 18 al 24 marzo l’incidenza dei casi Covid in Puglia ogni 100mila abitanti è salita a 1.352 rispetto ai 694 di due settimane fa (periodo 4-10 marzo). Rispetto alla settimana pre- cedente, invece, l’incidenza è passata da 1.060 a 1.352. Solo in Umbria l'incremento è stato maggiore (1.548 contagi ogni 100mila residenti).

I contagi sono in crescita per la terza settimana consecutiva in provincia di Ba- ri. Il monitoraggio dal 14 al 20 marzo ha registrato un incremento del tasso d’in - cidenza sino a 1.187,9 casi per 100mila abi- tanti, con un aumento del 68% rispetto al periodo precedente. A Bari città sono stati 3.787 i nuovi contagi registrati contro i 2.233 di sette giorni prima e i 1.533 di due settimane fa.

Ieri, in tutta la regione, sono stati re- gistrati 7.842 nuovi contagi su 41.421 test

(tasso di positività del 19%). I decessi sono stati 14. Ecco i nuovi casi per provincia:

2.579 Bari, 585 Bat, 674 Brindisi, 954 Foggia, 2.095 Lecce, 877 Taranto. Delle 115.267 per- sone attualmente positive 611 sono rico- verate in area non critica e 34 in terapia intensiva.

TERAPIE INTENSIVE-Ancor più preoc- cupante è la risalita, nel giro di quattro giorni, dei numeri dei ricoverati in terapia intensiva. Dal 21 al 24 marzo, ha registrato l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), il tasso di occupazione è passato dal 5% all’8%. Un punto per- centuale in più ogni giorno, mentre la me- dia nazionale è rimasta ferma al 5%. Nei reparti di Medicina Covid (Malattie in- fettive e pneumologia), invece, il tasso di occupazione resta al 21%, stabile anche se pur sempre sette punti percentuali sopra la media nazionale, pari al 14%.

PRONTO SOCCORSO -L’assalto ai Pronto soccorso pugliesi è confermato dai numeri degli accessi nelle ultime due set- timane: una media di circa 2400 pazienti ogni giorno, circa 400 in più rispetto al periodo precedente. L’incremento è stato registrato a partire dal 15 marzo scorso, con il picco toccato il 22 marzo con 2.611 pazienti. Il Salento è l’area più in difficoltà, con il «Fazzi» di Lecce che già scontava una grave carenza d’organico.

D OV E VA M O D I V E N TA R E MIGLIORI

di ROBERTO CALPISTA

M

a non dovevamo

uscirne migliori?

L’abbiamo gridato a squarciagola dai balconi del lockdown, messo sul- lo stato di WhatsApp, postato sui social, scritto sui muri della città, negli ascensori. Macché, due an- ni di Covid non hanno insegnato nulla a un Paese dove vivere alle giornata, vivere «tamponando», è più facile. E così è bastata l’en - nesima variante del virus, l’Omi - cron e qualcosa, a far volare i contagi e precipitare gli ospedali nell’incubo. Che poi è l’incubo dei cittadini che vanno per farsi cu- rare e restano intrappolati in pronto soccorso-lazzaretti.

Improvvisamente ci si accorge che il Covid galoppa infischian- dosene dei tepori della primavera e delle dosi booster e che non ci sono abbastanza medici per le ur- genze. Eppure a memoria, men- tre sfilavano le bare di Bergamo, si assicuravano migliaia di as- sunzioni.

È una ruota che gira a vuoto quella che regola questo Paese e che continua sulla cattiva strada anche ora che il governo si ap- presta a mettere nero su bianco un «liberi tutti» che di fatto c’è da mesi e che, altrettanto di fatto, non ci possiamo permettere.

La strada pare tracciata e il messaggio del «fate un po’ come volete» che sta passando in que- sto momento è fin troppo «peri- coloso».

Del resto, nel mondo scienti- fico tutti sono più o meno d’ac - cordo sul fatto che i vaccini sono stati studiati per il virus «che cir- colava nel 2020», quello che cir- cola oggi è mutato e più circola, come sta avvennendo in queste settimane, più varia.

Mentre manca del tutto il trac- ciamento, un po’ perché i test im- plicano un costo, un po’ perché con i tamponi «fai da te» diventa un’operazione quasi impossibile, dal momento che molti asinto- matici evitano l’ufficialità del si- stema sanitario per non avere le grane della quarantena.

Insomma il Covid doveva di- ventato forzatamente un ricordo, ma la realtà, ben diversa, è fatta di bollettini di guerra dentro e fuori gli ospedali.

Chi avrebbe potuto diventare migliore non ne ha approfittato, la politica nazionale e regionale regola i conti interni, la sanità è sotto pressione con le strutture che quelle erano e - tranne rari e inadeguati «aggiustamenti» - quelle sono rimaste. Idem per il personale. I controlli sono ine- sistenti. La prudenza pure.

Ci si sono messi anche i ve- scovi con il via libera - non si sa su che basi - alle feste patronali. Un grazie a voi tutti dal virus.

lBARI.«La variante Omi- cron, specie la sottovariante 2, sta correndo. Bisogna con- tinuare a essere prudenti, usare le mascherine al chiuso e, in caso di assembramenti, anche all’aperto». Un consi- glio da non prendere sotto gamba, visto il boom di con- tagi e in virtù del curriculum dell’autore del suggerimento:

Massimo Ciccozzi, tra i mas- simi esperti di epidemiologia a livello internazionale.

Il responsabile dell’Unità statistica medica ed epide- miologica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma ha fatto il punto sullo stato della pandemia ieri a Bari, nella sede dell’assessorato re- gionale alla Salute. Ciccozzi si è confrontato con l’asses - sore Rocco Palese e con la consigliera regionale Lucia Parchitelli, componente della III Commissione sanità, che ha promosso l’incontro.

«Capisco che dopo oltre due anni la gente sia stanca e che si tenda a un rilassamento - ha ammesso il professore - ma l’elevato numero di nuovi positivi dimostra l’estrema contagiosità della Omicron 2, cui sono attribuiti ormai il 34 per cento dei casi a livello mondiale. È quanto mai op-

portuno tenere alta la guar- dia».

Ciccozzi ha confermato che Omicron 2 può causare la morte in percentuale di gran lunga inferiore rispetto a pre- cedenti e più patogene va- rianti, come Alfa e Delta,

«perché più raramente attac- ca i polmoni».

Anche se il numero dei decessi resta elevato. «Ho sempre sostenuto - ha osser- vato l’esperto - che sarebbe

opportuno fare un tampone all’ingresso del paziente in terapia intensiva per poi ve- rificare, in caso di decesso, di quale variante si tratta. Per- ché nonostante la grande pre- valenza di Omicron, non è detto che le forme più ag- gressive siano scomparse».

L’assessore Palese ha rin- novato l’invito alla vaccina- zione e a completarne il ciclo con i richiami, concordando con Ciccozzi sulla necessità

di non sottovalutare la si- tuazione e di mantenere com- portamenti prudenti. Perché è vero che lo stato di emer- genza terminerà tra pochi giorni, a fine mese, ma, ha sottolineato con una battuta,

«il virus, purtroppo, non si abolisce per decreto». «Le de- cisioni si prendono in base allo stato dell’epidemia - ha argomentato - e sappiamo che l’Oms ha definito imprudente se non inopportuna la scelta di togliere ogni restrizione, ma questa è la realtà con cui dobbiamo fare i conti orga- nizzandoci al meglio».

E la consigliera Lucia Par- chitelli, ringraziando Palese e Ciccozzi, ha definito l’in - contro molto proficuo pro- prio in vista della fine dello stato di emergenza. «Sono emersi tanti spunti - ha os- servato - anche per il lavoro della III Commissione che og- gi ho rappresentato. Un mes- saggio però è arrivato in mo- do chiaro: la pandemia non è finita e sta anche a noi, e ai nostri comportamenti, ridur- re la forza di questo virus che da ormai due anni ha cam- biato le nostre vite, ma che speriamo presto di poter de- finitivamente sconfiggere».

[m.sec.]

L’INCONTROLa consigliera Parchitelli, Ciccozzi e Palese

E anche per fare fronte alle aumentate necessità, assessorato e dipartimento Sa- lute hanno autorizzato le Asl ad aumentare le ore di straordinario per il personale.

LA POLEMICA-Un provvedimento che il capogruppo di Fdi alla Regione, Ignazio Zullo, ha bollato come di pura facciata (ne diamo conto sotto). «Evidentemente non ha centrato il merito della circolare - re- plica l’assessore alla Salute, Rocco Palese - perché l’autorizzazione alle Asl agevola il ricorso a straordinari e prestazioni ag- giuntive retribuite per coprire i turni sco- perti, anche per favorire, acquisendone la disponibilità, lo spostamento dei medici in altri ospedali in un momento di grande emergenza, aggravato dai numerosi con- tagi che si registrano anche tra il personale ospedaliero, come ad esempio al Fazzi di Lecce».

Palese rimarca che «la situazione è così drammatica che non c’è spazio per sterili polemiche di natura politica».

Un’ultima annotazione l’assessore la de- dica all’ospedale Covid della Fiera del Le- vante, in un momento in cui pure le terapie intensive tornano a riempirsi. «Sta garan- tendo adeguata assistenza a più di 50 ma- lati. E, con i numeri che stanno crescendo, permette al Policlinico di non andare in difficoltà grazie al trasferimento dei pa- zienti in Fiera. Per fortuna che c’è!», escla- ma.

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Sabato 26 marzo 2022

5 PRIMO PIANO

L’indice Rt risale in tutta Italia superato il livello di guardia

Ha toccato l’1,12: è la prima volta da ottobre. «Fare subito la dose booster»

l ROMA.Aumentano la tra- smissibilità, l’incidenza e il tasso di occupazione in area medica in Italia, mentre diminuiscono i ri- coveri in terapia intensiva. Per la prima volta da ottobre l’indice Rt supera la soglia epidemica dell’unità e si attesta a 1,12 (era lo 0,94). Ma una proiezione dell’Isti - tuto superiore di sanità parla di un Rt a 1,44 a una settimana. Da lunedì, però, l’Italia tornerà ad essere tutta bianca, con la Sar- degna ultima a lasciare il giallo, e l’addio al meccanismo a «sema- foro» per le regioni.

Intanto manca meno di una settimana alla fine dello stato di emergenza, il 31 marzo. L’anda - mento epidemico, con possibilità di aggiornamenti sulle misure, farà capo ad una unità di mis- sione fino al 31 dicembre 2022 che risponderà alla presidenza del Consiglio e al ministero della Sa- lute. Inoltre, con il dl post emer- genza Covid-19 pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore da ieri, dal primo aprile si potrà an- dare al ristorante con il solo Green pass base. Ma dal mini- stero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità arriva an- cora l’invito a vaccinarsi e a fare

la dose booster.

Walter Ricciardi, docente di Igiene pubblica alla Cattolica e consulente del ministro della Sa- lute consiglia di non abbassare troppo la guardia per avere «una buona primavera e un’ottima estate». «Se invece il messaggio è liberi tutti - avverte - potremmo avere un’ondata forte tra giugno e luglio». Alcuni Paesi hanno al- lentato in modo brusco e, rife- risce Ricciardi, «stanno tornan-

do indietro». La Gran Bretagna giovedì ha avuto il record di ospe- dalizzazioni da gennaio, più di 2mila persone». La Germania re- gistra invece oltre 1.000 morti a settimana e in 24 ore quasi 300mi- la nuovi contagi.

In Italia, secondo il monitorag- gio Iss-ministero della Salute, l’incidenza settimanale è salita a 848 per 100mila abitanti (18-24 marzo) da 725 della settimana precedente. Sul fronte della pres-

sione sugli ospedali, lieve calo di occupazione in terapia intensiva (4,5% al 24 marzo contro 4,8% del 17 marzo) mentre sale al 13,9%

l’occupazione nei reparti ordina- ri (12,9% la scorsa settimana).

Occupazione delle aree mediche non critiche sopra soglia del 15%

in 11 Regioni: Abruzzo (20%), Ba- silicata (25,7%), Calabria (33,8%), Lazio (17,4%), Marche (22,1%), Molise (15,9%), Puglia (20,8%), Sardegna (19,9%), Sicilia (24,3%), Toscana (15,4%), Um- bria (30,1%). Nessuna Regione o PA supera invece la soglia di al- lerta del 10% per l'occupazione delle terapie intensive. La proie- zione, spiega il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, «a 30 giorni è di un aumento del fab- bisogno di letti per le aree me- diche non critiche in alcune re- gioni». Calo limitato invece per le terapie intensive. «Fortunata- mente - afferma il direttore per la prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza - tende a scendere» la congestione in te- rapia intensiva ma, con una in- cidenza che sale di settimana in settimana, da 510 di 15 giorni fa agli 848 casi per 100mila abitanti, è necessario fare la dose booster.

Nelle ultime 24 ore, i dati del bollettino del ministero della Sa- lute indicano una leggera fles- sione dei nuovi casi, 75.616 in 24 ore (giovedì 81.811) e delle vittime (146, giovedì 182).

Sul fronte delle cure, i rapporti Aifa parlano di 54.423 pazienti trattati con monoclonali da mar- zo 2021 con il 16,6% delle pre- scrizioni in Veneto mentre in 7 giorni sono state prescritte 3.289 pillole antivirali (16.201 da inizio monitoraggio) con continua cre- scita settimanale.

SCUOLA -Dal primo aprile, tutto il personale, anche no vax, potrà tornare a scuola, anche se verrà utilizzato non a contatto con gli alunni, ma solo a supporto delle attività: fino al 30 aprile ser- virà presentare comunque il Green pass base, ricavabile at- traverso un tampone. «La deci- sione del Cdm è comunque tar- diva e ora ci batteremo in tutti i modi per assicurare i risarci- menti a coloro che vorranno pre- sentare ricorso», dice Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, Associazione nazio- nale insegnanti e formatori.

[Ansa]

L’IMPENNATA

Crescono trasmissibilità e occupazione dei reparti con undici regioni

che hanno sforato la soglia del 15%

NO VAX DI NUOVO A SCUOLA Dal 1° aprile rientro per tutto il personale ma fino al 30 bisognerà comunque presentare il Green pass base

STOP RESTRIZIONIDal primo aprile via al Green pass nei locali

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L’EDICOLA DEL SUD 26 MARZO 2022

ATTUALITÀ I 5

COVID

Casi positivi raddoppiati in 2 settimane

S ono 7.842 i nuovi casi di contagi Covid registrati in Puglia nelle ultime 24 ore su 41.421 test, con una incidenza del 19%.

Sono 14, invece, i nuovi decessi. Delle 115.267 persone attualmente positive, 611 sono rico- verate in area non cri- tica (+2) e 34 in terapia intensiva (-4).

L’incidenza dei casi rispetto al numero di tamponi effettuata è raddoppiata nel giro di due settimana. Nella settimana dal 18 al 24 marzo l’incidenza dei contagiati in Puglia ogni 100mila abitanti è salita a 1.352 rispetto ai 694 di due settimane fa (perio- do 4-10 marzo). Rispetto alla settimana prece- dente, invece, l’inciden - za è passata da 1.060 a 1.352. Solo in Umbria l’incremento è stato maggiore (1.548 contagi ogni 100mila residenti).

Questo nonostante la campagna vaccinale abbia raggiunto tre mi- lioni e 17.961 sommini- strazioni, di cui un mi- lione e 121.786 prime dosi, un milione e 83.770 seconde e 810.342 terze dosi. Le quarte dosi, ri- servate alle persone fra- gili, ammontano a poco più di duemila. La fascia d’età dai 50 anni in poi si conferma la più vacci- nata: circa il 98% dei re- sidenti di Bari e pro- vincia ha ricevuto pri- ma e seconda dose, mentre il 93,5% anche la terza. La copertura con doppia dose, nel gruppo 12-49 anni, si attesta al 90%. Nel complesso, l’87,3% della popolazio- ne over 12 ha aumentato la protezione grazie alla dose «booster».

RAPPORTO JANSSEN-CENSIS I CITTADINI SI ASPETTANO UN RUOLO CHIAVE DELL’INNOVAZIONE NELL’AMBITO DELLA SALUTE

In Puglia una persona su 4 è sola

«Serve una sanità che si adegui»

L a sanità del futuro do- vrà farsi trovare pronta non solo a possibili nuove emergenze, ma anche alle previsioni sociodemo- grafiche del nostro Paese. Si evolvono le forme familiari, con il decollo delle famiglie formate da una persona sola:

gli abitanti della Puglia che vivono soli sono oltre 1 su 4 (28,8%), quasi due terzi dei quali (60,1%) è over 60. Inol- tre, l’invecchiamento della popolazione porta a una mol- tiplicazione di patologie in- validanti e cronicità, che ge- nerano alti fabbisogni socio- sanitari e di assistenza: sem- pre in Puglia, quasi la metà degli over 75 ha multicroni- cità e limitazioni gravi (47,8%). In quest’ottica, si rende sempre più necessario il passaggio da una medicina riparativa a una attiva di pre- venzione. Questo includerà non solo il recupero delle vi- site mancate durante il pe-

riodo Covid (-33,5% scree- ning di prevenzione oncolo- gica e -34,2% relative dia- gnosi in Puglia), ma anche una più alta adozione di stili di vita salutari per innalzare le persone in buona salute che, in Puglia, sono il 73,4%.

È questa la fotografia scat- tata dal Rapporto Janssen- Censis sulla Sanità in Italia, presentato in occasione della prima edizione di “The Ita- lian Health Day”. I cittadini

“interrogati” hanno eviden- ziato in primis il ruolo chiave de ll’innovazione, decisiva per migliorare la cura, i per- corsi assistenziali e le difese dalle nuove emergenze. So- no oltre 9 su 10 le persone che hanno fiducia nei ricercatori scientifici (90,9%) e altret- tanti coloro i quali ritengono che la spesa pubblica in am- bito salute rappresenti un investimento e non un costo (93,7%). Tanto per la speri- mentazione scientifica

quanto per garantire che le cure arrivino velocemente ai pazienti risulta però essen- ziale la cooperazione tra Sta- ti e imprese del farmaco (90,1%), le quali godono del-

la fiducia di ben 2 italiani su 3 (66,4%). Gli innovatori, in- cluse le imprese, non sono più percepiti come una com- ponente esterna della Sanità, ma attori decisivi che per-

mettono di ottimizzare l’im - patto sulla salute e la qualità della vita dei pazienti.

“The Italian Health Day”si è tenuto ieri presso il Mini- stero della Salute a Roma e

ha visto dibattere sul tema del Sistema Salute italiano attuale e futuro il Dirigente Organizzazione Modelli Sa- nitari Territoriali di AGE- NAS Alice Borghini, il Se- gretario Generale Cittadi- nanzattiva Anna Lisa Man- dorino, Daiana Taddeo, Area Ricerca Nazionale SIMG, il Direttore Generale Censis Massimiliano Valerii

e il Presidente di Janssen Italia e Head of External Af- fairs Johnson & Johnson Italia Massimo Scaccaba- rozzi. La ricerca è stata rea- lizzata nell’ambito del pro- getto “I Cantieri per la Sanità del Futuro”, avviato nel 2021 da Censis e Janssen Italia al fine di individuare le diret- trici di sviluppo della Sanità post-Covid.

In pandemia c’è stato un -33,5%

di screening di prevenzione

oncologica e -34,2% visite

diagnostiche

(5)

L’EDICOLA DEL SUD 26 MARZO 2022

CRONACA I V

F ino al 15 giugno resta l’ob - bligo vaccinale per tutto il personale scolastico ma con la fine dello stato di emergenza, dal primo aprile, in caso di inos- servanza della norma, il perso- nale docente ed educativo sarà utilizzato in attività di supporto all’istituzione scolastica. Non an- drà, dunque, in classe ma potrà comunque lavorare.

È quanto prevede il decreto leg- ge sulle disposizioni urgenti per il superamento delle misure di con- trasto al Covid che è stato pub- blicato in Gazzetta Ufficiale e che contiene anche indirizzi che riguardano la scuola. Se- condo il decreto, la vaccina-

zione costituisce requisito essen- ziale per lo svolgimento delle at- tività didattiche a contatto con gli alunni. Laddove non risulti l’ef - fettuazione della vaccinazione o la presentazione della richiesta di immunizzazione nelle modalità stabilite nell’ambito della campa- gna vaccinale, il personale do- cente ed educativo deve produr- re, entro cinque giorni, la do- cumentazione comprovante

«l’effettuazione della vaccinazio- ne oppure l’attestazione relativa

a ll ’omissione o al differimento della stessa, ovvero la presenta- zione della richiesta di vaccina- zione da eseguirsi in un termine non superiore a venti giorni dalla ricezione dell’invito, o comunque l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale».

In caso di mancata presenta- zione della documentazione e di inosservanza dell’obbligo vacci- nale il personale docente ed edu- cativo sarà utilizzato in attività di supporto all'istituzione scolastica.

Non andrà, dunque, in classe. Al- cuni sindacati, come l’Anief, da tempo considerano «incostitu- zionale l’obbligo vaccinale che nella scuola - accusano - continua a tenere sospesi dal servizio sen- za stipendio circa diecimila do- centi e Ata».

Intanto da lunedì tutta l’Italia torna in zona bianca. Alla luca della situazione dei contagi, il mi- nistero della Salute ha infatti uf- ficializzato l’uscita della Sarde- gna dalla zona gialla. Finisce così anche l’era dei colori delle Re- gioni, che da questo momento in poi non saranno più sud- divise in base all’indice di ri- schio.

Alcuni sindacati come l’Anief

da tempo considerano

«incostituzionale l’obbligo vaccinale»

per chi opera nell’istruzione

COVID DA LUNEDÌ TUTTA L’ITALIA IN BIANCO, ADDIO AI COLORI DELLE REGIONI

Insegnanti no vax Dal primo aprile il ritorno a scuola

Con le nuove norme il personale può

lavorare purché non nelle classi

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Sabato 26 marzo 2022 Anno XXII - N.84

Covid, bel tempo si spera

In due settimane raddoppiata l’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti, per la Puglia rischio alto Sale l’occupazione dei posti letto negli ospedali. Sos Salento: in sette giorni 5mila positivi in più

Il dirigente sanitario La docente di Microbiologia

Lupoa pag.2 A pag.3

«Pressione sui reparti La mascherina?

Meglio non toglierla»

Nelle ultime due settimane l’incidenza dei casi Covid in Puglia è raddoppiata:

era di 694 ogni 100mila abitanti nel pe- riodo 4-10 marzo, ora è di 1.352. La classi- ficazione di rischio passa da moderata ad “alta, con molteplici allerte di resilien- za”: sale l’occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. Le prossime settimane saranno cruciali, fi- no a Pasqua, in attesa del bel tempo che - per vari motivi - rallenterà la corsa del vi- rus. Andriani e Tafuro alle pagg.2 e 3

«Col caldo più liberi Immunità di gregge?

È solo una chimera»

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2

Sabato 26 Marzo 2022 www.quotidianodipuglia.it

Attualità

Giuseppe ANDRIANI Al momento in Puglia i positivi so- no 1.352 ogni 100mila abitanti. In totale sono 115.267, secondo l’ulti- mo report regionale di ieri. Nelle ultime due settimane l’incidenza dei casi sulla popolazione residen- te è letteralmente raddoppiata, se- guendo il monitoraggio del mini- stero della Salute e dell’Istituto su- periore della Sanità: erano 694 ogni 100mila abitanti i contagiati dal 4 al 10 marzo, oggi sono il dop- pio. E la classificazione di rischio, per il ministero, passa da modera- ta ad “alta, con molteplici allerte di resilienza”. Gli indicatori di in- cidenza sono aumentati per tutti i parametri: maggiore l’occupazio- ne dei posti letto in area medica (dal 18,8 al 20,8%), così come quel- la dei posti in terapia intensiva

(dal 5,1 al 7,2%). Dall’11 al 17 marzo i nuovi casi erano stati 31.382, dal 14 al 20 sono stati quasi 50mila. Da qui passa la crescente preoccupa- zione della sanità pugliese, che si trova a fronteggiare una pandemia che in realtà non era mai stata “bat- tuta”.

E se ieri il dato nazionale sui po- sitivi nelle ultime 24 ore è stato più basso rispetto a giovedì, per la pri- ma volta al ribasso sul giorno pre- cedente dopo sette giorni di incre- menti (ma l’indice di positività è ri- masto invariato, attorno al 15% con un abbassamento del numero dei tamponi effettuati), la quinta onda- ta continua a sferzare il Sud, con le

regioni meridionali che si ritrova- no a convivere, nuovamente, con la paura delle conseguenze.

L’incidenza, in Puglia, è cresciu- ta anche nel confronto tra le ultime due settimane: dai 1.060 del 10-17 marzo, ai 1.352 degli ultimi sette giorni, ieri compreso. Soltanto in Umbria, il rapporto in incremento è stato maggiore.

Torna ad aumentare, e preoccu- pa, anche la percentuale di occupa- zione delle terapie intensive puglie- si: lunedì il dato era al 5%, giovedì, invece, era all’8%, seguendo il rap- porto dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. In quat- tro giorni, la crescita è stata - di fat-

to - di un punto percentuale al gior- no, arrivando ben al di sopra della media nazionale. Ancora negli ospedali, invece, il tasso di occupa- zione resta stabile al 20,8%, al di so- pra della soglia, e sette punti per- centuali oltre la media nazionale, che oggi recita il 14%. Sul fronte na- zionale esce seppur di poco il nu- mero percentuale dell’occupazio- ne dei pazienti covid in area medi- ca, non invece lo stesso parametro di confronto rispetto ai reparti di terapia intensiva. A conferma del preoccupante trend, c’è il dato sull’incremento degli accessi nei Pronto soccorso nelle ultime due settimane in Puglia, con una media di circa 2400 pazienti assistiti ogni giorno, circa 400 in più rispetto al periodo precedente. In particolare, l’incremento si è avuto a partire dal 15 marzo scorso, il picco si è toc- cato il 22 marzo con 2.611 pazienti.

Il Salento è l’area più in difficoltà.

È il ritorno della pandemia, che colpisce il Sud con una quinta on- data che preoccupa e non poco da Roma in giù, con diverse città che superano le soglie di “tolleranza”.

Tra le varie emergenze, torna prepotente anche quella nelle car- ceri pugliesi: al momento nelle no- ve strutture penitenziarie della re- gione i positivi sono 155, 82 detenu- ti e 73 agenti di polizia penitenzia- ria. Il 22 marzo erano 142: l’aumen- to è legato anche a questa settima- na. Il carcere con il focolaio più im- portante è quello di Brindisi, dove i detenuti con il covid sono oggi 35, rispetto ai 17 di tre giorni fa, e gli agenti 7. A Taranto, nella struttura penitenziaria, i contagiati da covid sono 22, a Lecce 39, di cui quattro detenuti e un focolaio con 35 casi tra la polizia penitenziaria.

L’ultimo bollettino per la Regio- ne Puglia non vede un abbassa- mento significativo dei casi, che nelle ultime 24 ore sono stati 7.842 (erano 8.400 nella giornata di gio- vedì), su un totale di 41.421 test e l’incidenza tra tamponi effettuati e positivi è più alta rispetto alla me- dia nazionale, perché si attesta sul 19%, rispetto al 15% totale. Quattor- dici i morti. Nella giornata di ieri in senso assoluto il numero maggiore di positivi è ancora quello di Bari, con 2.579 nuovi contagiati, segue Lecce con 2.095, poi tutte le altre province: 585 a Barletta-An- dria-Trani, 674 nel brindisino, 954 a Foggia e 877 nel tarantino.

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Alessandra LUPO

«I vaccini ci hanno aiutati a con- trollare il virus ma l’immunità di gregge è sempre stata una chime- ra». Ne è convinta Danila De Vito, docente di Microbiologia ed Igie- ne all’Università degli Studi di Ba- ri “A. Moro”.

Professoressa De Vito, sono nu- meri che fanno paura, che sta succedendo?

«Siamo di fronte a una recrude- scenza del virus dovuta all’abbas- samento delle temperature, il freddo favorisce l’ingresso dei vi- rus, soprattutto di quelli diffusivi come Omicron 2 unita al rallenta- mento delle misure di restrizio- ne. Per fortuna, grazie alle vacci- nazioni e alla particolare caratte- ristica di questa variante che non è in grado di moltiplicarsi nelle vie respiratorie basse, il virus ha una minore patogenicità rispetto alle precedenti varianti Delta e Alfa, almeno per la popolazione immunocompetente.

È possibile secondo lei azzarda- re una previsione sull’uscita da questa situazione, basterà l’ar- rivo del bel tempo?

«Le temperature sono in innal- zamento in tutta Europa, io mi trovo qui nel Regno Unito e la si- tuazione meteorologica è prima- verile. Ma occorre precisare una

cosa: abbiamo avu- to certamente mol- te infezioni ma in tutta Europa e an- che in Italia abbia- mo avuto anche un aumento del nume- ro di indagini e di ti- pizzazioni che han- no portato a un alto numero di positivi».

L’alto numero di te- st a suo avviso non sarebbe quindi ri- conducibile al solo fine diagnostico ma anche epide- miologico.

«Il nuovo Dpcm spinge verso un green pass di base e non più raf- forzato e quindi per lavorare o usare un mezzo di trasporto si ri- corre a un maggior numero di tamponi e quindi per forza di co- se a un maggior numero di test positivi che altrimenti non si sa- rebbero mai avuti».

Mascherine a parte, qual è a suo avviso la strategia da adottare in questo momento per venirne fuori?

«Al di là delle cautele per i co- siddetti soggetti fragili, In tutta Europa è stato abbandonato l’ob- bligo di mascherine al chiuso e succederà anche da noi ormai a breve. Il caldo e la possibilità di vi- vere accanto agli altri all’aria

aperta porterà a una minore dif- fusione del virus e ci permetterà di essere un po’ più liberi».

C’è chi è convinto che l’obbligo di mascherina al chiuso dovreb- be restare ancora per que- st’estate, lei che ne pensa?

«Io credo che d’estate si debba essere più liberi, ovviamente se non ci sono particolari problema- tiche di immunodepressione o patologie oncologiche. Ma anche in questi casi, come ho avuto la possibilità di valutare, i pazienti con questo quadro clinico che avevano vaccino e dose booster non hanno sviluppato una forma importante della malattia ed è un grosso risultato. Anche in altri paesi europei, con il ciclo vaccina- le completo e rafforzato dal ri- chiamo, abbiamo assistito a for- me molto meno pericolose di quelle che eravamo abituati a co-

noscere».

Si è parlato tanto della cosiddet- ta immunità di gregge, con il cambio di varianti è diventata una chimera oppure con la maggiore circolazione del virus in qualche modo ci stiamo avvi- cinando?

«Penso sia una sorta di chime- ra. Abbiamo cercato di raggiun- gere una percentuale alta di sog- getti immunizzati con la vaccina- zione, ci siamo fermati a un certo punto e ci siamo resi conto che i vaccini, per quanto utilissimi per evitare i ricoveri e l’espressione grave della malattia, quindi la te- rapia intensiva, non evitano la reinfezione: tante persone che si sono infettate o ammalate nel 2020 e 2021 si sono potute reinfet- tare perché soprattutto Omicron ha modificato in maniera consi- stente le sue caratteristiche anti- geniche. Si parla di 80 punti mu- tazionali, il che comporta un vi- rus molto differente dal ceppo ci- nese di Whuan ma anche da quel- lo inglese della variante Alfa. È lo stesso principio immunologico dei raffreddori: sviluppiamo una immunità nei confronti di un vi- rus ma possiamo raffreddarci nuovamente con un virus dello stesso gruppo ma differente dal punto di vista antigenico. L’im- portante è che la patologia non abbia un’espressione grave e pos- sa essere controllata».

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Danila De Vito Docente di Microbiologia e Igiene

Precauzioni solo per chi ne ha bisogno ma il vaccino mette al riparo anche i più fragili

`In Puglia tutti gli indicatori sono nettamente aumentati nel giro di 15 giorni Per il Ministero la classificazione del rischio è passata da “moderata” ad “alta”

Allerta Il Covid in Puglia

564,5

25 feb.-3 marzo

694

4-10 marzo

1060,2

11-17 marzo

1352

18-24 marzo Incidenza

7 giorni/100mila abitanti

Nuovi casi 14-20 marzo 7-13 marzo

31.382 49.874

Indice RT 14-20 marzo 7-13 marzo

0,97 1,2

Reparti area medica occupazione 14-20 marzo 7-13 marzo

18,8%

20,8%

Terapia intensiva occupazione 14-20 marzo 7-13 marzo

18,8%5,1%

7,2%

Classificazione del rischio

14-20 marzo 7-13 marzo

Alta MODERATA

Covid

L’impennata dei contagi In appena due settimane incidenza raddoppiata

È cresciuto anche il dato sui posti letto occupati

«L’immunità di gregge? Una chimera Con il caldo torneremo più liberi»

Danila De Vito, docente Microbiolo- gia Università di Bari

Il bollettino di ieri:

7.842 nuovi casi su 41.500 test e 14 persone decedute

‘‘

(8)

Per salire a bordo di un aereo sarà ancora necessario avere il Super Green Pass?

Cosa succede se in una classe ci sono numerosi contagiati?

Chi visita i ricoverati negli ospedali e gli ospiti delle Rsa quale documento deve avere?

Fino al 15 giugno hanno l’obbligo di concludere il ciclo vaccinale, cioè di fare le tre dosi. Se non lo rispettano vanno incontro a una multa di 100 euro. Cambiano però le regole per quanto riguarda il lavoro. Da oggi i No Vax over 50 potranno accedere ai luoghi di lavoro con il certificato base, che si ottiene con il tampone rapido o molecolare. E dal primo maggio il Qr-code non sarà più richiesto per entrare nel luogo di lavoro.

L’obbligo resta ma nel nuovo decreto si prevede che da oggi si possa comunque tornare a lavorare anche da non vaccinati, con il solo tampone.

In questo caso però non sarà possibile entrare in contatto con gli alunni e si verrà adibiti a mansioni diverse. Per permettere alle scuole di pagare i sostituti fino alla fine dell’anno scolastico, il governo ha deciso di stanziare delle risorse: circa 30 milioni di euro.

Per salire sui mezzi del trasporto pubblico locale quale certificato bisogna avere?

Come deve comportarsi chi ha avuto un contatto stretto con un positivo?

Quando scadrà l’obbligo per i lavoratori della sanità come medici e infermieri?

I poliziotti, i vigili e i militari sospesi perché senza vaccino possono tornare al lavoro?

Cosa succede agli over 50 che non hanno ancora fatto la vaccinazione?

Per il personale scolastico resterà obbligatorio concludere il ciclo vaccinale?

Nessuno. Dal primo aprile decade infatti l’obbligo di Green Pass rafforzato per salire su autobus, metropolitane e treni regionali.

Ancora per un mese l’unico obbligo che dovranno rispettare i passeggeri è quello di indossare la mascherina Ffp2. Dopo, a meno che il governo non prenda decisioni nei giorni

precedenti alla scadenza, non saranno necessari dispositivi di protezione.

Dal primo aprile anche chi non è vaccinato non è più costretto alla quarantena. Si prevede infatti il regime dell’autosorveglianza, che consiste nell’indossare per 10 giorni la mascherina Ffp2 al chiuso o all’aperto in presenza di assembramenti. Se ci sono sintomi, ovviamente, va fatto il tampone. Non cambiano le regole invece per chi è positivo, che deve stare in isolamento per 7 o 10 giorni a seconda che sia o meno vaccinato.

Il decreto prolunga fino 31 dicembre l’obbligo di vaccinazione per chi lavora negli ospedali e nelle Rsa. Chi non è in regola con le varie

somministrazioni viene sospeso dal suo Ordine. Nella norma è stato risolto il problema riguardo alle guarigioni, che fino a oggi non venivano tenute in considerazione ai fini del rientro al lavoro. Da ora in avanti invece l’essere stati positivi permetterà di tornare in servizio.

Sì. L’obbligo vaccinale per le forze dell’ordine, le forze armate e il personale del soccorso pubblico resta in vigore fino al 15 giugno, ma il decreto prevede che da oggi l’accesso al lavoro possa avvenire anche con il Pass base. I sospesi potranno essere riammessi esibendo almeno un test negativo e per i No Vax non scatterà più la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Ma senza terza dose entro metà giugno saranno multati (la sanzione è di 100 euro).

Ancora per un mese, e cioè dal primo al 30 aprile, a tutti coloro che salgono su mezzi di trasporto nazionali sarà richiesto il Green Pass base. Quindi ai passeggeri di treni, di autobus, navi e traghetti che si spostano da una regione all’altra e di autobus a noleggio con conducente basterà mostrare un tampone negativo, rapido o molecolare. I viaggiatori avranno però l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2.

Gli alunni positivi vanno in isolamento fino a guarigione e per loro può essere attivata la Dad. Possono rientrare a scuola senza certificato medico ma con tampone negativo. Tutti gli altri, dal primo aprile, possono continuare a frequentare in presenza. Ai primi sintomi occorre un test da ripetere dopo 5 giorni. Chi ha più di 6 anni deve anche indossare per 10 giorni una Ffp2 (le chirurgiche vanno comunque tenute sul volto ogni giorno fino al 30 aprile).

Il Super Green Pass, che si ottiene dopo la vaccinazione oppure dopo la

guarigione. Con il termine dello stato di emergenza la regola sarebbe dovuta decadere ma nel decreto si è deciso di prolungarla fino al 31 dicembre.

L’intento è tutelare le persone più fragili. Riguardo alle visite negli ospedali, di recente sono state riaperte ma spetta sempre ai primari dei singoli reparti l’ultima parola sull’ingresso di amici e parenti dei malati.

Dal primo aprile l’ingresso nei negozi sarà libero: bisognerà indossare ancora per un mese la mascherina (anche chirurgica) ma non sarà richiesto alcun Green Pass. Non ci sarà più quindi una lista di “negozi essenziali” in cui entrare anche senza tampone perché per lo shopping cadranno tutte le restrizioni sui certificati verdi. La novità varrà anche per i parrucchieri, i centri estetici, i barbieri e per gli uffici pubblici, le banche e le poste.

I No Vax sospesi (medici esclusi) possono già rientrare al lavoro e ora arriva un apri- le di misure attenuate che permettono di nuovo a chi non ha dosi di salire sui bus, andare al cinema e allo stadio o mangiare all’interno di un ristorante, grazie al tam- pone e alla mascherina. Poi, dal primo maggio, sia il Green Pass che l’obbligo di indossare protezioni su naso e bocca, ca- dranno per quasi tutte le attività (fanno ec- cezione, ad esempio, le visite in ospedale e in Rsa). È quanto prevede il decreto «per il superamento delle misure di contrasto al- la pandemia» uscito in Gazzetta. E quando

manca meno di una settimana dall’entra- ta in vigore delle principali novità, l’Rt tor- na sopra 1 (a 1,12), cioè sopra la soglia di si- curezza: non accadeva da ottobre. Il valo- re si riferisce però a un paio di settimane fa, quando Omicron 2 ha fatto crescere i ca- si rapidamente e in modo importante. In questi giorni, ha detto il presidente dell’I- stituto superiore di Sanità Silvio Brusafer- ro, a Firenze per un convegno dell’associa- zione Neodemos, «la curva comincia leg- germente a piegarsi e questo probabilmen- te può essere un segnale positivo».

di Michele Bocci e Viola Giannoli

Chi pratica sport all’aperto dal primo aprile non dovrà più mostrare il Green Pass. Chi si allena invece in piscine o palestre al chiuso fino al 30 aprile avrà l’obbligo di Super Pass anche in docce e spogliatoi (esclusi gli accompagnatori di bimbi e disabili). Capitolo tifosi: per eventi e gare all’aperto servirà il Green Pass base; al chiuso il rafforzato. Sempre richiesta, allo stadio come al palazzetto, la Ffp2. La stessa mascherina che serve su funivie, cabinovie e seggiovie coperte.

No, dal primo aprile cade ogni obbligo di Green Pass negli alberghi e nelle strutture ricettive. Si potrà insomma dormire in una camera di hotel e cenare nel ristorante interno o alloggiare in una casa-vacanze senza vaccino, tampone o certificato di guarigione. Resta però il certificato rafforzato per le aree fitness, le piscine e le Spa degli hotel. Anche nel caso in cui si debba partecipare a un convegno o a un congresso organizzato in un albergo servirà il Super Pass.

Chi alloggia in hotel o in un b&b dovrà vaccinarsi

o fare un tampone?

Fino al 30 aprile per vedere un film, uno spettacolo teatrale o assistere a un concerto bisognerà indossare una mascherina Ffp2 e mostrare il Super Green Pass, ovvero aver completato il ciclo vaccinale oppure essere guariti dal Covid da meno di 6 mesi. Lo stesso vale per le attività al chiuso dei centri sociali, culturali e ricreativi (ludoteche escluse) e in discoteca dove si tornerà a capienza piena. Qui basterà la mascherina chirurgica, da levare solo in pista.

Dal primo aprile per consumare seduti tra i tavolini all’aperto di un locale il Green Pass non servirà più. Se invece si vuole prendere un caffè, pranzare o cenare al chiuso bisognerà portare con sé, fino al 30 aprile, il certificato verde ma basterà quello base che si ottiene con il vaccino, la guarigione dal Covid o un tampone negativo. Se però nel locale si organizza una festa di compleanno, di laurea o di nozze allora gli invitati dovranno avere il Super Green Pass.

Cosa cambierà per lo shopping nei negozi o nei centri commerciali?

Per praticare sport ci vorrà il certificato verde? E per vedere una partita allo stadio?

Per cinema, teatri e concerti al chiuso quali regole ci saranno?

Per prendere il caffè al bar o cenare in un ristorante servirà ancora il Green Pass? E quale?

Il numero

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d o m a n d e e r i s p o s t e

Addio super Pass le misure d’aprile

liberano i No Vax

Il nuovo decreto: negli spazi all’esterno non servirà più il Qr-code L’allentamento mentre l’Rt torna sopra 1: non accadeva da ottobre

1,12

Risale l’Rt L’indice di trasmissibilità torna sopra il valore-soglia di 1, assestandosi a 1,12 da 0,94 della scorsa settimana.

Aumenta anche l’incidenza, che nel periodo 18-24 marzo va a 848 casi per 100mila abitanti (da 725)

Sabato, 26 marzo 2022

Cronaca

pagina

19

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di Antonello Cassano A meno di una settimana dalla fine dello stato di emergenza, la Puglia si ritrova di nuovo alle prese con una nuova ondata di contagi. E gli ospe- dali sono in difficoltà causa non sol- tanto dell’aumento dei ricoveri, ma anche della carenza di personale.

Una carenza resa ancora più pesan- te dall’assenza di un grande nume- ro di medici e infermieri, fermi a ca- sa perché contagiati dal virus. Ad ammettere la situazione di difficol- tà è lo stesso assessore regionale al- la Sanità, Rocco Palese: «Alle note difficoltà causate dalla carenza di or- ganico negli ospedali e dalla storica mancanza di medici che hanno spe- cializzazione in medicina di urgen- za — conferma — si sta aggiungendo la circostanza che tanti medici si stanno contagiando e restano a casa senza poter lavorare anche più di 15 giorni. La situazione va monitorata ora dopo ora perché in questo mo- mento è il virus che governa».

Le situazioni più critiche in que- sto momento sono nell’Asl di Lecce e nell’Asl di Bari, dove si registrano il maggior numero di contagi. Non è un caso che pochi giorni fa lo stesso assessore aveva diramato una circo- lare per garantire la copertura nei pronto soccorso anche con il ricorso a straordinari e prestazioni aggiunti- ve. E in effetti nelle ultime due setti- mane in Puglia c’è stato un incre- mento degli accessi nei pronto soc- corso con una media di circa 2mila 400 pazienti assistiti ogni giorno, circa 400 in più rispetto al periodo

precedente. Il Salento è l’area più in difficoltà. E che la situazione sia par- ticolarmente difficile nei reparti di emergenza urgenza di Lecce è dimo- strato anche dalle scene davanti al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove diverse ambu- lanze sono rimaste in sosta per più di dieci ore. Una criticità segnalata anche dall’ex assessore regionale al- la Sanità, Pierluigi Lopalco, che con il consigliere regionale Paolo Paglia- ro ha chiesto l’audizione dell’asses- sore Palese in commissione Sanità

«per fare il punto sulle criticità del pronto soccorso dell’ospedale lecce- se Vito Fazzi, in una situazione di

emergenza che è insostenibile».

Il capogruppo leghista Davide Bel- lomo ha segnalato il caso di un 90en- ne che a Taranto è restato in attesa per 27 ore al pronto soccorso prima di essere ricoverato. Anche negli ospedali baresi, dove i pazienti ven- gono distribuiti negli ambulatori in attesa di ricovero. È quanto denun- cia Antonio Mazzarella, segretario regionale della Cgil Medici, che pe- rò critica le iniziative prese dalla Re- gione: «L’assessore Palese dovrebbe trovare delle soluzioni alternative alle prestazioni aggiuntive perché ora ci troviamo davanti a un perso- nale stremato. Bisogna prima di tut- to cominciare a stabilizzare il perso- nale assunto a tempo determinato e nel frattempo varare nuovi concor- si». Ed è quello del resto che sta pro- vando a fare l’Asl di Foggia che nelle ultime ore ha pubblicato una mani- festazione di interesse urgente per cercare medici laureati e specializ- zandi (iscritti all’ultimo e penultimo anno di scuola di specializzazione) da assumere «per lo svolgimento delle attività clinico-assistenziali nelle strutture aziendali».

E non c’è dubbio che a determina- re le criticità degli ultimi giorni sia la rapida risalita dei contagi. Nella settimana dal 18 al 24 marzo l’inci- denza dei casi Covid in Puglia ogni 100mila abitanti è salita a 1.352 ri- spetto ai 694 di due settimane fa. Si- tuazione critica confermata anche dal monitoraggio dell’Asl Bari, che segnala un aumento del 68 per cen- to dei contagi in città e provincia nell’ultima settimana.

Covid, emergenza contagi fra i medici Ambulanze in coda ai pronto soccorso

In netto aumento il ricorso ai presìdi d’urgenza. E stanno risalendo anche i ricoveri nelle terapie intensive Bellomo (Lega): “A Taranto un 90enne ha atteso per 27 ore”. Asl di Foggia assume anche gli specializzandi

Bari Primo piano

Aumentano ancora i contagi nelle carceri pugliesi, con 155 casi complessivi (82 detenuti e 73 poliziotti) nelle nove strutture penitenziarie della regione (il 22 marzo i casi erano 142). Sono i dati riportati nel report del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Il carcere con il focolaio più esteso fra i detenuti è quello di Brindisi con 35 casi (raddoppiati rispetto ai 17 di pochi giorni fa), ai quali si aggiungono sette agenti contagiati, seguito dai 14 detenuti positivi di Taranto ai quali si aggiungono otto casi fra i poliziotti. A Lecce i casi complessivi sono 39: quattro detenuti e 35 poliziotti. A Bari i positivi sono 15 (tre detenuti e 12 agenti). A Turi 11 detenuti.

Casi di detenuti e poliziotti positivi anche a Lucera, Foggia, Trani e San Severo. — red.cro.

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L’assessore

Rocco Palese ha la delega alla Sanità nella giunta regionale del presidente Michele Emiliano. Nella foto a sinistra, un reparto di Terapia intensiva Covid

7.842

I nuovi contagi

L’incidenza è del 19,9 per cento. Ecco la suddivisione dei casi provincia per provincia nel bollettino della Regione: 2.579 a Bari, 585 a Barletta-Andria-Trani, 674 a Brindisi, 954 a Foggia, 2mila 95 a Lecce e 877 a Taranto

Il bollettino

14

I morti

Ancora alto il numero delle vittime sul territorio regionale. Delle 115mila 267 persone attualmente positive, 611 sono ricoverate in area non critica (erano 609 il giorno precedente) e 34 in terapia intensiva (38)

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L’allarme

Carceri pugliese ancora alle prese con i contagi fra detenuti e poliziotti

Il rapporto

Sempre più casi anche in carcere

Sabato, 26 marzo 2022 pagina

3

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Sabato 26 Marzo 2022

II SALUTE

H a chiuso i battenti

ieri, venerdì 25 mar- zo, l’Hub vaccinale dell’Arsenale Militare di Taranto.

Frutto della proficua sinergia tra la Marina Militare, l’Azienda Sanitaria Locale e il Comune di Taranto, con il supporto della Regione Puglia, della Protezio- ne Civile e della Nato Support and Procurement, con sede a Taranto, l’Hub allestito in Arse- nale, nell’ambito dell’operazio- ne Eos della Difesa, attivato dal 3 giugno 2021, si è rivelato un solido punto di riferimento per sostenere la campagna di vac- cinazione anticovid nella città di Taranto e Provincia. Un cen- tro anche di “solidarietà” attivo 7 giorni su 7 che ha consenti- to la somministrazione di circa 200.000 dosi e l’accesso al pro- tocollo vaccinale ad oltre 8.000 cittadini stranieri.

Sono state vaccinate oltre 1.000 persone al giorno fino a raggiun- gere, in alcune delle giornate di massima affluenza, quasi 2.000 vaccinazioni. Una struttura ri- cettiva che, grazie anche ad una significativa campagna d’informazione portata avan- ti dagli organi di stampa locali e regionali, ha conquistato la fiducia non solo della cittadi- nanza, ma anche del personale straniero.

“Un formidabile lavoro di squa- dra che ancora una volta ha evidenziato la capacità del personale della Difesa, delle ASL, di Enti e Istituzioni locali e associazioni di volontariato, nel rispondere prontamente alle emergenze e ai bisogni della popolazione”, le parole del Co- mandante Marittimo Sud, am- miraglio Salvatore Vitiello.

Presso l’Hub tarantino, sono stati vaccinati donne e uomini di tut- te le età e tanti bambini di età inferiore ai 12 anni: in Arsenale si contano oltre 500 vaccinazioni pediatriche.

Significativo è stato il supporto dei volontari delle associazioni Simba Taranto e Mister Sorriso i quali, per rendere più gioioso il momento del vaccino dei bim- bi, hanno organizzato giochi e animazione.

“Un grande HUB con una orga- nizzazione efficiente – afferma il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Michele Conversa- no – grazie alla collaborazione tra il personale Asl e quello mi- litare, abbiamo potuto gestire il

VACCINI

Chiude l’Hub Arsenale Apre il PalaRicciardi

centro vaccinazioni in maniera proficua per la campagna, ga- rantendo alla popolazione ta- rantina uno spazio comodo per la vaccinazione. I miei ringra- ziamenti vanno a tutto il perso- nale civile e militare che in que- sti mesi ha lavorato presso l’Hub dell’Arsenale per permettere di raggiungere l’ottimo risultato.”

“Ringrazio con grande stima la Marina Militare per avere rispo- sto con solerzia collaborando nella buona riuscita della cam- pagna vaccinale – dichiara il direttore generale Asl, Vito Gre- gorio Colacicco – come di con- sueto, la Marina ha dimostrato di saper essere sempre al fianco dell’intero territorio tarantino,

cementando una collaborazio- ne con la Asl che vede, tra le altre cose, gli scambi formativi per il personale sanitario sia ci- vile che militare e la disponibili- tà dell’Ospedale Militare per la gestione di eventuali criticità, come è stato l’inserimento dei suoi posti letto nella rete Covid durante la grande emergenza.”

Personale militare e civile del- la Marina, responsabili medici e infermieri dell’Asl, associazio- ni della protezione civile, Kyma Ambiente e Kyma mobilità (sup- porto navetta per utenti non automuniti) sono uno straordi- nario esempio di come “il Siste- ma Paese” sappia fare Squadra per contrastare le emergenze.

Lunedì, nel capoluogo ionico, le vaccinazioni saranno assicu- rate al PalaRicciardi con aper- tura quotidiana, escluso il saba- to e la domenica. In provincia, invece, ogni Hub garantirà l’a- pertura un giorno a settimana.

In ogni caso, ci si potrà anco- ra vaccinare nelle farmacie e presso i medici di base e i pe- diatri di libera scelta.

CAMPAGNA VACCINALE COVID, IL CALENDARIO DELLE APERTURE DEGLI HUB A TARANTO

E PROVINCIA

L’hub di Ginosa sarà aperto martedì 29 marzo dalle 9 alle 17;

il centro vaccinale di Grottaglie mercoledì 30 marzo dalle 9 alle 14; a Manduria, hub operativo giovedì 31 marzo dalle 9 alle 17;

a Martina Franca, il centro vac- cinale è aperto lunedì 28 marzo dalle 9 alle 14; il centro vaccina- le di Massafra, invece, sarà ac- cessibile venerdì 1 aprile dalle 9 alle 14. A Taranto, l’hub presso il PalaRicciardi sarà operativo lunedì 28 marzo, mercoledì 30 marzo e venerdì 1 aprile dalle 9 alle 14, mentre martedì 29 e giovedì 31 sarà aperto dalle 9 alle 17 e, in questi due giorni, sarà possibile anche accedere alla vaccinazione con Novavax (Nuvaxovid).

Tutte le vaccinazioni preceden- temente prenotate presso l’hub Arsenale MM saranno garanti- te, senza variazione di data e orario, nella nuova sede del Pa- laRicciardi.

Per gli accessi pediatrici, è ne- cessaria la sottoscrizione del consenso informato di entrambi i genitori del minore e la dele- ga nel caso in cui non si possa accompagnare personalmente i propri figli.

Le aperture riguardano sia le persone over12 sia i bambini 5-11 anni.

Nelle foto l’attività

svolta nell’hub

vaccinale allestito

nell’Arsenale

di Taranto

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26-03-22

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26-03-22

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