Piano di azione a breve termine ai sensi dell’art. 10 del D. Lgs. 155/2010 per l’area ad elevato rischio di crisi ambientale
“A.E.R.C.A.” del Comprensorio del Mela
Misure a breve termine per il contenimento delle emissioni in atmosfera e per la salvaguardia della popolazione
RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE
(art. 12 D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.)
Maggio 2020
2 Premesse
Con D.A. n. 50/GAB del 04/09/2002, l'area costituita dai territori dei Comuni di Condrò, Gualtieri Sicaminò, Milazzo, Pace del Mela, S. Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela e San Pier Niceto è stata dichiarata "area ad elevato rischio di crisi ambientale del comprensorio del Mela".
Come intervento di risanamento della qualità dell’aria dell’area a rischio del Comprensorio del Mela, con Decreto n. 19 del 05/09/2006 del Dirigente dell’Ufficio Speciale per le Aree ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale, istituito con Delibera di Giunta Regionale n.
306 del 29/06/2005, è stato approvato il Piano di azione per l’AERCA del Comprensorio del Mela, recante le misure da attuare nel breve termine per ridurre il rischio, o limitare la durata, del superamento dei limiti di alcuni inquinanti.
Con l’evoluzione dei processi produttivi e la conseguente insorgenza di nuovi fenomeni inquinanti, in alcuni casi non riconducibili alle soglie di allarme e ai limiti previsti nel Piano di azione del comprensorio del Mela, si è reso necessario l’aggiornamento dello stesso anche alla luce dell’art. 10 del D. Lgs. n. 155/2010 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa”. Tale articolo prevede l’adozione, da parte dell’autorità competente, di piani di azione contenenti gli interventi da attuare nel breve termine, finalizzati a limitare oppure a sospendere le attività che contribuiscono all'insorgenza del rischio di superamento dei valori limite, dei valori obiettivo e delle soglie di allarme di alcuni inquinanti.
La proposta di Piano di Azione a Breve Termine (PdABT) per l’area ad elevato rischio di crisi ambientale (AERCA) del Comprensorio del Mela contiene le azioni da adottare in caso di situazioni emergenziali al fine di ridurre il rischio, o limitare la durata, dell’eventuale superamento delle soglie individuate dal D. Lgs. 155/2010 per alcuni inquinanti.
Nel caso specifico dell’AERCA del Comprensorio del Mela, per le specificità dell’area e degli impianti industriali presenti, si è ritenuto opportuno valutare il superamento delle soglie per i seguenti inquinanti: biossido di azoto NO2, biossido di zolfo SO2, idrocarburi non metanici NMHC, idrogeno solforato H2S, composti organici volatili VOC e black carbon BC.
Il Piano di Azione a Breve Termine (PdABT) per l’AERCA del Comprensorio del Mela ha assolto all’esigenza di dare attuazione a quanto di seguito riportato:
lo Scenario di Piano, riportato al punto 4.4 del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria, che prevede la revisione del cosiddetto “Codice di Autoregolamentazione”, emanato nel 2006 con l’obiettivo della “prevenzione dell’inquinamento atmosferico” e della
“riduzione delle emissioni in atmosfera” dell’AERCA del Comprensorio del Mela. La Misura 25, riportata al punto 5 del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria prevede l’“Aggiornamento dei Piani di azione a breve termine” delle AERCA;
la convenzione tra il Dipartimento Regionale dell’Ambiente e ARPA Sicilia, approvata con D.D.G. n. 640 del 02/10/2018, che ha affidato la predisposizione del Piano di Azione a breve termine di cui all’art. 10 del D. Lgs. 155/2010 dell’AERCA del Comprensorio del Mela ad ARPA Sicilia.
3
4 Autori:
Rosario Lazzaroa, Felicia Macalusob
a Dirigente Responsabile Servizio 2 – DRA – [email protected];
b Funzionario Direttivo Servizio 2 – DRA – [email protected];
5
6
INDICE
1 LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ...8
1.1 I
NTRODUZIONE... 8
1.2 A
SPETTIP
ROCEDURALI... 9
1.2.1 ELENCO DEI SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE...10
1.2.2 LA PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VAS...13
1.2.3 CONTENUTI DEL RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE...14
1.3 N
ORMATIVAD
IR
IFERIMENTO... 17
1.3.1 NORMATIVA INTERNAZIONALE...17
1.3.2 NORMATIVA COMUNITARIA...17
1.3.3 NORMATIVA NAZIONALE...17
1.3.4 NORMATIVA REGIONALE...18
1.3.5 NORMATIVA NELLE AREE AD ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE...20
1.4 O
BIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE... 21
1.4.1 OBIETTIVI DI ALTRI PIANI/PROGRAMMI PERTINENTI LA QUALITÀ DELL’ARIA...23
2 IL PIANO DI AZIONE...27
2.1 D
ESCRIZIONE DEGLIO
BIETTIVI E DELLEM
ISURE DELP
IANO... 27
2.1.1 IL QUADRO CONOSCITIVO DEL COMPRENSORIO DEL MELA...27
2.1.2 SOGLIE AI FINI DELLE MISURE DEL PIANO DI AZIONE...28
2.1.2.1. Biossido di zolfo ...29
2.1.2.2. Biossido di azoto...30
2.1.2.3. Ozono...30
2.1.2.4. PM10...30
2.1.2.5. PM2,5...31
2.1.2.6. CO ………31
2.1.2.7. Benzene (media oraria) ...31
2.1.2.8. Idrocarburi non metanici, NMHC...31
2.1.2.9. Idrogeno Solforato H2S, VOC e black carbon ...31
2.1.2.10. Soglie ai fini delle misure del Piano ...32
2.1.3 STUDIO MODELLISTICO...32
2.1.4 RETE DI MONITORAGGIO...33
2.1.5 DESCRIZIONE DELLE MISURE DI PIANO...34
2.1.6 MONITORAGGIO DEL PIANO...43
7
3 IL QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE...44
3.1 S
TATO DELL'
AMBIENTE... 44
3.1.1 INQUADRAMENTO GENERALE DEL SITO...44
3.1.2 ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI...45
3.1.2.1 Aspetti meteoclimatici ...46
3.1.2.2 Qualità dell’Aria ...46
3.1.2.3 Suolo e sottosuolo...48
3.1.2.4 Ambiente idrico superficiale...49
3.1.2.5 Ambiente marino ...50
3.1.2.6 Rumore...50
3.1.2.7 Vegetazione, flora e fauna ...50
3.1.2.8 Paesaggio ...51
3.1.2.9 Salute Pubblica ed epidemiologia...52
3.1.2.10 Traffico e viabilità e trasporti ...53
4 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI DEL PIANO ...54
4.1 A
NALISI DELLAC
OERENZA DELP
IANO... 54
4.2 V
ALUTAZIONED
ELLEM
ISURED
ELP
IANO... 56
4.3 A
SSOGGETTABILITÀ ALLA PROCEDURA DIV
ALUTAZIONE DII
NCIDENZA.. 58
4.4 A
NALISID
ELLEA
LTERNATIVE... 60
5 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO...62
8
1 LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
1.1 I
NTRODUZIONELa valutazione ambientale dei piani che possono avere un impatto significativo sull'ambiente, normata a livello comunitario dalla Direttiva 2001/42/CE, recepita dal D. Lgs.
152/2006, ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di detti piani, assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile (art. 4 del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.). La VAS costituisce quindi per i piani parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione.
La valutazione ambientale strategica si applica, in base a quanto previsto dall’art. 6, comma 1, del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii, ai piani e programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale e ai piani e programmi di cui all’art. 6, comma 2, lettera a) “che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente”.
I Piani di tutela della Qualità dell’aria sono redatti ai sensi dell’art. 9 del D. Lgs.
155/2010. Per tali piani il comma 12 del predetto art. 9 dispone che l’effettivo impatto sull’ambiente e sul patrimonio culturale debba essere verificato tramite la procedura disciplinata dall’art. 12 del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. (verifica di assoggettabilità).
La proposta di Piano di Azione a Breve Termine PdABT oggetto della presente valutazione, elaborata per la gestione della qualità dell’aria ambiente nel comprensorio del Mela, rientra tra i piani di azione, predisposti ai sensi dell’art. 10 del D. Lgs. 155/2010 “Piani per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite, dei valori obiettivo e delle soglie di allarme”.
Il comma 6 del predetto articolo, ai fini dell'elaborazione e dell'attuazione, dispone si applichi l’art.9, comma 7, ovvero che “le regioni e le province autonome assicurano la partecipazione degli enti locali interessati mediante opportune procedure di raccordo e concertazione, ai sensi della normativa vigente” e “provvedono, nel rispetto del quadro delle competenze amministrative in materia territoriale e ambientale, con apposita normativa e comunque in conformità al proprio ordinamento, ad adottare i piani di cui al presente decreto, assicurando il coordinamento di tali piani e degli obiettivi stabiliti dagli stessi con gli altri strumenti di pianificazione settoriale e con gli strumenti di pianificazione degli enti locali”.
Il PdABT dell’AERCA del Comprensorio del Mela è uno strumento attuativo del Piano Regionale di tutela della Qualità dell’area, già sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 152/2006.
9 Gli “strumenti attuativi di piani o programmi già sottoposti positivamente alla verifica di assoggettabilità di cui all'art. 12 o alla VAS di cui agli artt. da 12 a 17” ai sensi dell’art. 12, comma 6 del D. Lgs. 152/2006, recepito all’art. 8, comma 6 del D.P.R.S. 8 luglio 2014 n. 23, sono soggetti a verifica di assoggettabilità a VAS. La verifica di assoggettabilità, come specificato al predetto comma, “si limita ai soli effetti significativi sull'ambiente che non siano stati precedentemente considerati dagli strumenti normativamente sovraordinati”.
Per quanto sopra la proposta di Piano di azione per il Comprensorio del Mela viene sottoposta a verifica di assoggettabilità ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.
Il presente documento, redatto ai sensi dell’art. 12, comma 1 del D. Lgs. 152/06, è lo strumento attraverso cui, nella fase iniziale di redazione del PdABT, questo Dipartimento, nella qualità di autorità procedente, entra in consultazione con l’autorità competente e gli altri soggetti competenti in materia ambientale per valutare gli effetti che la sua attuazione potrebbe generare sull’ambiente e sul patrimonio culturale.
Il presente documento, attraverso le consultazioni preliminari e grazie al supporto dell’autorità competente e dei soggetti competenti in materia ambientale, evidenza, in via preliminare, come la sostenibilità sia stata presa in considerazione nel processo di formazione del PdABT e quale sia la probabile interazione tra gli obiettivi del piano e le diverse componenti ambientali.
1.2 A
SPETTIP
ROCEDURALILa procedura per la Valutazione Ambientale Strategica VAS, compresa la procedura di Verifica di assoggettabilità alla VAS, è definita dalle disposizioni dettate dalla parte seconda del D. Lgs.152/2006 e ss.mm.ii., e dal “Regolamento della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi nel territorio della Regione siciliana”, approvato con Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 23 del 8 luglio 2014.
L’Autorità Competente (A.C.) è, per il combinato disposto dell’art. 7 comma 2 del D.Lgs.152/2006 e dell’art. 4 del Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 23/2014, la Regione Siciliana – Assessorato Territorio e Ambiente – Dipartimento dell’Ambiente – Servizio 1 “Valutazioni Ambientali”.
L’autorità competente:
esprime il proprio parere sull’assoggettabilità delle proposte di piano o di programma alla valutazione ambientale strategica;
collabora con l’autorità proponente al fine di definire le forme ed i soggetti della consultazione pubblica, nonché l'impostazione ed i contenuti del rapporto ambientale e le modalità di monitoraggio;
esprime, tenendo conto della consultazione pubblica e dei pareri dei soggetti competenti in materia ambientale, un proprio parere motivato sulla proposta di piano o programma e sul rapporto ambientale nonché sull'adeguatezza del piano di monitoraggio e con riferimento alla sussistenza delle risorse finanziarie.
L’Autorità Procedente (A.P.) è, ai sensi dell’art. 5, comma 1, lettera q) del D. Lgs.
152/2006, la pubblica amministrazione che elabora il piano, programma, ovvero, nel caso in cui
10 il soggetto che predispone il piano, programma, sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano o programma.
Per il PdABT, predisposto da ARPA Sicilia, l’autorità procedente è il Dipartimento Regionale dell’Ambiente - Servizio 2 “Pianificazione Ambientale” che ha predisposto il PdABT.
In Tabella 1 vengono riassunti l’autorità competente e procedente per il presente procedimento di VAS.
Tabella 1. Autorità Competente e Autorità Procedente nel procedimento di verifica di assoggettabilità a VAS
Struttura competente Indirizzo Posta elettronica
Autorità Competente
(AC)
Assessorato Regionale Territorio e Ambiente Dipartimento Regionale dell’Ambiente
Servizio 1 “Valutazioni Ambientali”
Via Ugo La Malfa, 169 90146 – Palermo
091/7077997
Autorità Procedente
(AP)
Assessorato Regionale Territorio e Ambiente Dipartimento Regionale dell’Ambiente Servizio 2 “Pianificazione Ambientale”
Via Ugo La Malfa, 169 90146 – Palermo
091/7077852
Le modalità di svolgimento ed i relativi tempi della procedura sono definiti dall’art.12 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. che prevede le seguenti fasi:
comma 1 – l'autorità procedente trasmette all'autorità competente, su supporto informatico ovvero, nei casi di particolare difficoltà di ordine tecnico, anche su supporto cartaceo, un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o programma, facendo riferimento ai criteri dell'allegato I del D. Lgs. 152/2006;
comma 2 – l'autorità competente, in collaborazione con l'autorità procedente, individua i soggetti competenti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisirne il parere. Il parere e' inviato entro trenta giorni all'autorità competente ed all'autorità procedente;
comma 3 – l'autorità competente, sulla base degli elementi di cui all'allegato I alla Parte seconda del D. Lgs. 152/2006 e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il piano o programma possa avere impatti significativi sull'ambiente;
comma 4 – l'autorità competente, sentita l'autorità procedente, tenuto conto dei contributi pervenuti, entro novanta giorni dalla trasmissione di cui al comma 1, emette il provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il piano o il programma dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 e, se del caso, definendo le necessarie prescrizioni.
1.2.1 Elenco dei soggetti competenti in materia ambientale
I Soggetti Competenti in Materia Ambientale (SCMA) sono “le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in
11 campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione dei piani” (art. 5 comma 1 lettera s) del D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.).
In questa definizione rientrano, quindi, gli Enti pubblici competenti per il rilascio delle autorizzazioni e per i controlli ambientali relativi a settori che possono in qualche modo essere influenzati dal Piano.
L’art. 5 del Decreto Presidenziale n. 23/2014 ha individuato in ambito regionale i soggetti competenti in materia ambientale (SCMA):
a) per il livello regionale:
1. Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente;
2. Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana;
3. Assessorato regionale dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea;
4. Assessorato regionale delle attività produttive;
5. Assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità;
6. Assessorato regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo;
7. Assessorato regionale della salute;
8. Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ARPA;
9. Dipartimento regionale della protezione civile;
10. Azienda foreste demaniali;
11. Enti parco regionali;
12. Province regionali (oggi Liberi Consorzi o Città Metropolitane);
b) per il livello provinciale, sovra comunale e comunale:
13. Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente;
14. Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ARPA;
15. Province regionali (oggi Liberi Consorzi o Città Metropolitane) di appartenenza;
16. Comuni siciliani;
17. Uffici del Genio civile;
18. Soprintendenze BB.CC.AA;
19. Aziende sanitarie provinciali;
20. Ispettorati ripartimentali delle foreste;
21. Enti gestori delle riserve naturali orientate - RNO;
22. Enti gestori delle aree marine protette - AMP;
23. Capitanerie di porto;
24. Ogni altra Amministrazione cui la legge conferisca competenza in materia ambientale in relazione a specifici piani o programmi (Autorità portuali) Sulla base dell’elenco sopra riportato, considerato che il PdABT interesserà la porzione di territorio identificata “AERCA del Comprensorio del Mela”, di concerto con l’Autorità Competente, sono stati individuati i SCMA di cui alla lettera b), che saranno coinvolti nel procedimento di verifica di assoggettabilità.
12
Tabella 2. Elenco dei soggetti competenti in materia ambientale (SCMA) Soggetti Competenti in Materia Ambientale
1. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali
2. Assessorato Regionale Territorio e Ambiente 2.1. Dipartimento Regionale dell’Ambiente
2.1.1. Area 2 – Struttura Territoriale dell’Ambiente di Messina 2.1.2. Servizio 3 “Aree Naturali Protette”
2.2. Dipartimento Regionale dell’Urbanistica
2.3. Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana 2.3.1. Ispettorato Ripartimentale delle Foreste – Messina 3. Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
3.1. Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana 3.1.1. Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina
4. Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea 4.1. Dipartimento Regionale dell’Agricoltura
4.2. Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea
4.3. Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale 4.3.1. Servizio 13 – Messina
5. Assessorato Regionale delle Attività Produttive 5.1. Dipartimento Regionale delle Attività Produttive
6. Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità 6.1. Dipartimento Regionale dell’Energia
6.2. Dipartimento Regionale dell’Acque e dei Rifiuti
7. Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo 7.1. Dipartimento Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo 8. Assessorato Regionale della Salute
8.1. Dipartimento Regionale Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico 9. Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità
9.1. Dipartimento Regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti 9.2. Dipartimento Regionale Tecnico
9.2.1. Ufficio del Genio Civile di Messina 10. Città Metropolitana di Messina
11. Ente Parco dei Nebrodi 12. ARPA Sicilia
12.1. U.O.S. VAS VIA VIncA AUA 13. Azienda Sanitaria Provinciale 5 di Messina 14. Capitaneria di Porto di Milazzo
13
Soggetti Competenti in Materia Ambientale
15. Autorità Portuale di Milazzo
16. Ente Gestore – SIC/ZSC ITA 030007 – Affluenti del Torrente Mela 17. Ente Gestore – R.N.O – Fiumedinisi e Monte Scuderi
18. Ente Gestore – SIC/ZSC ITA 030032 – Capo Milazzo 19. Comune di Condrò
20. Comune di Gualtieri Sicaminò 21. Comune di Milazzo
22. Comune di Monforte San Giorgio 23. Comune di Pace del Mela 24. Comune di San Filippo del Mela 25. Comune di San Pier Niceto 26. Comune di Santa Lucia del Mela
1.2.2 La Procedura di Verifica di Assoggettabilità a VAS
Il presente Rapporto Preliminare Ambientale, ai sensi dell’art. 12, comma 1 del D.Lgs.
152/2006 e ss.mm.ii., viene trasmesso all’AC (Dipartimento Regionale dell’Ambiente – Servizio 1 – Valutazioni Ambientali) che avrà cura di pubblicarlo sul sito istituzionale –Portale Valutazioni Ambientali – https://si-vvi.regione.sicilia.it/viavas/index.php/it/.
L’AC provvederà a trasmettere il Rapporto Preliminare Ambientale ai SCMA, individuati in collaborazione con l’AP, per acquisirne il parere.
Entro il termine di trenta giorni dall’avvio della procedura di verifica di assoggettabilità, i SCMA, presa visione della documentazione, rendono il proprio parere in forma scritta, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.
L’AC, in collaborazione con l’AP, svolge le attività tecnico-istruttorie, acquisendo e valutando la documentazione presentata, nonché le osservazioni, obiezioni e suggerimenti pervenuti, verifica se il piano può avere impatti significativi sull'ambiente ed esprime il proprio parere motivato entro il termine di 90 giorni dall’avvio della procedura.
In caso di provvedimento di esclusione l’AP provvede, prima della presentazione del piano per l'approvazione, alle opportune revisioni del piano tenendo conto del parere motivato di VAS.
Il PdABT nella sua revisione definitiva, il Rapporto Preliminare Ambientale insieme con il parere motivato e la documentazione acquisita nell'ambito della consultazione, saranno trasmessi alla Giunta Regionale, organo competente all'adozione e all’approvazione del piano.
14 La proposta di PdABT, oggetto della presente valutazione, è stata apprezzata dalla Giunta di Governo Regionale con Deliberazione n. 142 del 10/04/2020.
1.2.3 Contenuti del Rapporto Preliminare Ambientale
Il Rapporto Preliminare Ambientale descrive a valuta gli impatti significativi che l’attuazione di un Piano proposto potrebbe avere sull’ambiente al fine di assicurare che le attività previste siano compatibili con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente. Tale descrizione contiene le informazioni necessarie alla valutazione se il Piano sia o meno da assoggettare a VAS che comprendono:
le caratteristiche del Piano;
gli effetti dovuti alla sua attuazione;
le caratteristiche delle aree potenzialmente coinvolte.
La verifica di assoggettabilità a VAS ed è effettuata secondo i criteri dell’Allegato I alla Parte Seconda del D. Lgs. 152/2006.
Allegato I – Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all'articolo 12.
1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:
- in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse;
- in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati;
- la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile;
- problemi ambientali pertinenti al piano o al programma;
- la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque).
2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:
- probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti;
- carattere cumulativo degli impatti;
- natura transfrontaliera degli impatti;
- rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti);
- entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate);
- valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:
- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale,
- del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo;
15 - impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o
internazionale.
Il PdABT prevede una serie di azioni (misure del Piano) che si sostanziano in attività gestionali o operative, da attuare nel breve termine (in un arco temporale di 24/48 ore), nei casi in cui insorga nell’AERCA di riferimento, il rischio che i livelli degli inquinanti superino soglie di attenzione e/o di allarme che potrebbero comportare effetti negativi sulla salute umana anche al fine di limitarne la durata.
Essendo il PdABT strumento attuativo del Piano di tutela della qualità dell’aria, già sottoposto a VAS ex art. 13 D. Lgs. 152/2006, ome previsto dall’art. 12, comma 6 del predetto decreto, la verifica di assoggettabilità del PdABT “si limita ai soli effetti significativi sull'ambiente che non siano stati precedentemente considerati dagli strumenti normativamente sovraordinati”.
Nella tavola di collegamento seguente, nella quale è riportata la correlazione tra i Criteri di cui all’Allegato I alla Parte Seconda del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., le caratteristiche del PdABT, e i corrispondenti riferimenti nel Rapporto Preliminare Ambientale.
Tabella 3. Tavola di collegamento Allegato I Parte Seconda D. Lgs.
152/2006 e ss.mm.ii.
Caratteristiche del PdABT Riferimento nel RPA
in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse;
Il PdABT, che agisce a livello locale nell’AERCA del Comprensorio del Mela, prevede l’attuazione di una serie di azioni/misure “immateriali” per il miglioramento della qualità dell’aria da parte di tre stabilimenti dell’area (Raffineria di Milazzo RAM, Centrale Termica Milazzo CTM, Centrale Termoelettrica di S. Filippo del Mela A2A). Il PdABT raggiunge gli obiettivi prefissati di riduzione del rischio, o della durata, dell’eventuale superamento delle soglie individuate dal D. Lgs.
155/2010 per alcuni inquinanti attraverso azioni che i tre stabilimenti attuano in sinergia.
Il Piano costituisce un riferimento nell’ambito dell’autorizzazione integrata ambientale delle installazioni interessate dalle misure.
2.1 Descrizione degli obiettivi e delle misure del Piano
2.1.2 Soglie ai fini delle misure del Piano di azione
2.1.5 Descrizione delle misure di Piano
in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati;
Il Piano di azione a Breve termine è uno strumento attuativo del Piano Regionale di Tutela della qualità dell’Aria per il quale, nell’ambito della VAS, è già stata valutata la coerenza con altri piani e programmi gerarchicamente ordinati
1.3.4 Normativa regionale 1.3.4 Normativa nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale
1.4 Obiettivi di sostenibilità ambientale
Caratteristiche delPiano, tenendocontoinparticolaredeiseguenti elementi:
la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile;
Il Piano, che ha come obiettivo la tutela della salute umana attraverso misure finalizzate a limitare situazioni temporanee di rischio nell’AERCA del Comprensorio del Mela, per gli effetti positivi a breve termine sulla salute umana, ha caratteristiche pienamente compatibili con le politiche di sviluppo sostenibile.
Valutazione già effettuate nell’ambito della procedura di VAS del Piano Regionale di tutela della qualità dell’aria del quale il PdABT è attuazione della misura M25
16
Allegato I Parte Seconda D. Lgs.
152/2006 e ss.mm.ii.
Caratteristiche del PdABT Riferimento nel RPA
problemi ambientali pertinenti al piano o al programma;
Data la natura del Piano e i relativi impatti positivi sulle diverse matrici ambientali, non sono rilevabili problemi ambientali di alcun tipo.
2.1.1 Quadro conoscitivo del Comprensorio del Mela
3.1.2 Analisi delle componenti ambientali la rilevanza del piano o del
programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque).
Il Piano, che è strumento attuativo del Piano Regionale di Tutela della qualità dell’Aria, è stato predisposto ai sensi dell’art. 10 del D. Lgs. 155/2010 di recepimento della Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2008/50/CE del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa
Valutazione già effettuate nell’ambito della procedura di VAS del Piano Regionale di tutela della qualità dell’aria del quale il PdABT è attuazione della misura M25
4.1 Analisi della Coerenza di Piano
probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti;
Il Piano, che prevede azioni finalizzate a evitare il superamento dei limiti fissati dalla vigente normativa, avrà impatti positivi sull’ambiente in modo significativo sulla componente aria, flora, fauna e salute umana.
4.2 Valutazione delle misure di Piano
carattere cumulativo degli impatti; Non avendo il Piano impatti negativi, non è stato necessario valutarne il carattere cumulativo
---
natura transfrontaliera degli impatti; Il Piano, la cui area di intervento è l’AERCA del Comprensorio del Mela, i cui impatti positivi hanno portata locale e temporanea, non ha richiesto la valutazione transfrontaliera.
---
rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti);
Non si evidenziano rischi per la salute umana o innalzamento di rischio in seguito all’attuazione del Piano che anzi avrà effetti positivi sulla salute umana e sull’ambiente
4.2 Valutazione delle misure di Piano
entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate);
La zona di intervento del Piano è l’area a elevato rischio di crisi ambientale del Comprensorio del Mela. La popolazione interessata dall’attuazione del Piano è quella residente nei comuni facenti parte dell’AERCA.
2.1.1 Il quadro
conoscitivo del
comprensorio del Mela
valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:
- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale,
- del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo;
Il Piano non interferisce con il patrimonio naturale e culturale e concorre al miglioramento dei livelli di qualità ambientale.
Il Piano, che consiste di misure immateriali, non prevede utilizzo di suolo
3.1 Stato dell’Ambiente
Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto, in particolare, dei seguenti elementi
impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.
Il Piano, la cui attuazione produrrà effetti positivi sull’ambiente circostante, ivi compresi i Siti Natura 2000 più prossimi, consiste di azioni “immateriali” che saranno attuate presso stabilimenti all’interno dell’area industriale del Comprensorio del Mela che ricade esternamente a Siti Natura 2000.
3.1.2.7 Vegetazione, flora e fauna
4.2 Assoggettabilità alla procedura di Valutazione di incidenza
17
1.3 N
ORMATIVAD
IR
IFERIMENTO1.3.1 Normativa internazionale
Convenzione di Ginevra del 1979 sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza (CLRTAP) 1;
Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – UNFCCC2;
Protocollo di Kyoto3, siglato nel 1997, con gli obiettivi per ridurre le emissioni per i paesi sviluppati;
Protocollo di Göteborg4, siglato nel 1999, relativo alla riduzione dell'acidificazione, dell'eutrofizzazione e dell'ozono troposferico;
Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto5 del 2012, che prevede una riduzione delle emissioni di almeno il 18% rispetto al 1990, nel periodo 2013-2020;
1.3.2 Normativa comunitaria
Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2008/50/CE6 del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa.
1.3.3 Normativa nazionale
D. Lgs. 13 agosto 2010 n. 155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”. Il D. Lgs. n.155/2010 contiene le definizioni di valore limite, valore obiettivo, soglia di informazione e di allarme, livelli critici, obiettivi a lungo termine e valori obiettivo.
L’art. 10 del D. Lgs. 155/2010 – Piani per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite, dei valori obiettivo e delle soglie di allarme – dispone che:
1. Le regioni e le province autonome adottano piani d'azione nei quali si prevedono gli interventi da attuare nel breve termine per i casi in cui insorga, presso una zona o un agglomerato, il rischio che i livelli degli inquinanti di cui all'articolo 1, commi 2 e 3, superino le soglie di allarme previste all'allegato XII. In caso di rischio di superamento delle soglie di allarme di cui all'allegato XII, paragrafo 2, i piani d'azione sono adottati se, alla luce delle condizioni geografiche, meteorologiche ed
1https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=LEGISSUM%3Al28162
2https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19920113/201310030000/0.814.01.pdf 3https://unfccc.int/kyoto_protocol/items/2830.php
4https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/20032430/index.html 5http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-10400-2014-REV-5/en/pdf
6http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32008L0050&from=EN
18 economiche, la durata o la gravità del rischio o la possibilità di ridurlo risultano, sulla base di un'apposita istruttoria, significative.
2. Le regioni e le province autonome possono adottare piani d'azione nei quali si prevedono gli interventi da attuare nel breve termine per i casi in cui insorga, presso una zona o un agglomerato, il rischio che i livelli degli inquinanti di cui all'articolo 1, commi 2 e 3, superino i valori limite o i valori obiettivo previsti dagli allegati VII e XI.
All'adozione si procede nel caso in cui sia possibile individuare le situazioni previste al comma 3.
3. Nei casi previsti al comma 2 i piani d'azione hanno ad oggetto specifiche circostanze contingenti, non aventi carattere strutturale o ricorrente, che possono causare un superamento o che possono pregiudicare il processo di raggiungimento dei valori limite o di perseguimento dei valori obiettivo e che, per effetto di tale natura, non sono prevedibili e contrastabili attraverso i piani e le misure di cui agli articoli 9 e 13.
4. Gli interventi previsti nei piani d'azione sono diretti a ridurre il rischio o a limitare la durata del superamento. I piani d'azione possono prevedere, se necessario per le finalità di legge, interventi finalizzati a limitare oppure a sospendere le attività che contribuiscono all'insorgenza del rischio di superamento dei valori limite, dei valori obiettivo e delle soglie di allarme. Gli indirizzi formulati dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 24 della direttiva 2008/50/CE integrano i requisiti previsti dal presente articolo per l'adozione dei piani d'azione.
5. Le regioni e le province autonome che adottano un piano d'azione mettono a disposizione del pubblico, nei modi previsti all'articolo 18, le informazioni relative ai risultati dell'istruttoria svolta circa la fattibilità del piano e le informazioni relative ai contenuti ed all'attuazione del piano. Nel pubblico sono inclusi i soggetti previsti all'articolo 18, comma 4. 6. Ai fini dell'elaborazione e dell'attuazione dei piani previsti dal presente articolo si applica l'articolo 9, comma 7.
1.3.4 Normativa regionale
Decreto Assessoriale n. 94/GAB del 24 luglio 2008, con il quale sono stati adottati:
Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente (Allegato 1 al D.A. 94/GAB del 24 luglio 2008);
Valutazione della qualità dell’aria sul territorio regionale (Allegato 2 al D.A. 94/GAB del 24 luglio 2008);
Zonizzazione del territorio regionale (Allegato 2 al D.A. 94/GAB del 24 luglio 2008);
Decreto Assessoriale 168/GAB del 18 settembre 2009 (Allegato 1: Valutazione preliminare e zonizzazione preliminare per IPA e metalli pesanti);
Decreto Assessoriale 169/GAB del 18 settembre 2009 (Allegato 1: Valutazione preliminare e zonizzazione preliminare per l’ozono);
Decreto Assessoriale 97/GAB del 25/06/2012: approvazione del “Progetto di nuova zonizzazione e classificazione del territorio della Regione Sicilia” sulla base delle
19 indicazioni fornite dall’Appendice I del D. Lgs.155/2010.
Attraverso l’applicazione del modello Calpuff, il territorio regionale è classificato in 3 Agglomerati e 2 Zone di seguito riportate:
IT1911 Agglomerato di Palermo – Include il territorio del comune di Palermo e dei comuni limitrofi, in continuità territoriale con Palermo;
IT1912 Agglomerato di Catania – Include il territorio del comune di Catania e dei comuni limitrofi, in continuità territoriale con Catania;
IT1913 Agglomerato di Messina – Include il comune di Messina;
IT1914 Aree Industriali – Include i comuni sul cui territorio insistono le principali aree industriali ed i comuni sul cui territorio la modellistica di dispersione degli inquinanti atmosferici individua una ricaduta delle emissioni delle aree industriali. La zona “Aree Industriali”, comprendente le “Aree ad elevato rischio di crisi ambientale”, accorpa i comuni sul cui territorio insistono le principali attività industriali presenti a livello regionale;
IT1915 Altro – Include l’area del territorio regionale non inclusa nelle zone precedenti.
Tabella 4. Comuni ricompresi nella Zona IT1914 “Aree Industriali”
Codice Comune Nome Comune
82054 Partinico 82068 Sciara
82070 Termini Imerese
83005 Barcellona Pozzo di Gotto 83018 Condrò
83035 Gualtieri Sicaminò 83047 Merì
83049 Milazzo
83054 Monforte San Giorgio 83064 Pace del Mela 83073 Roccavaldina 83077 San Filippo del Mela 83080 San Pier Niceto 83086 Santa Lucia del Mela 83098 Torregrotta
84028 Porto Empedocle 84032 Realmonte 85003 Butera 85007 Gela 85013 Niscemi 88006 Modica 88008 Pozzallo 88009 Ragusa 89001 Augusta 89006 Carlentini 89009 Floridia 89012 Melilli 89017 Siracusa
20
Codice Comune Nome Comune
89018 Solarino 89019 Sortino 89021 Priolo Gargallo
Piano Regionale di Tutela della qualità dell’Aria, approvato con Deliberazione di giunta regionale n. 268 del 18 luglio 20187. Il Piano individua specifiche misure per la riduzione delle emissioni al fine di raggiungere gli standard di qualità dell’aria su tutto il territorio regionale.
Il Piano, redatto in conformità alla Direttiva sulla Qualità dell’Aria (Direttiva 2008/50/CE), al relativo Decreto Legislativo di recepimento (D. Lgs. 155/2010 e ss.mm.ii.) e alle Linee Guida per la redazione dei Piani di QA approvate il 29/11/2016 dal SNPA, costituisce lo strumento base delle politiche a livello regionale per la qualità dell’aria dei prossimi dieci anni.
Il Piano di Tutela della Qualità dell’Aria, partendo dalla valutazione dei dati di qualità dell’aria registrati dalle stazioni delle reti di monitoraggio, gestite dagli Enti pubblici in tutto il territorio regionale, dall’analisi dei trend nel periodo 2012-2015, dalla stima sul contributo delle diverse sorgenti emissive, così come identificate nell’Inventario Regionale anno 2012, nonché dalle proiezioni degli scenari emissivi a breve, medio e lungo tempo e dalle elaborazioni modellistiche, atte a valutare le misure più efficaci per la riduzione del carico emissivo nel territorio regionale, ha individuato le azioni più idonee affinché la qualità dell’aria nel territorio regionale possa nei prossimi anni essere conforme ai limiti previsti nel D. Lgs. 155/2010 e ss.mm.ii.
1.3.5 Normativa nelle Aree ad elevato rischio di crisi ambientale
Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 1990, con la quale il territorio della provincia di Siracusa e' stato dichiarato area ad elevato rischio di crisi ambientale ai sensi e per gli effetti dell'art. 7 della legge 8 luglio 1986, n. 349, come modificato dall'art. 6 della legge 28 agosto 1989, n. 305;
Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 1990, con la quale il territorio della provincia di Caltanissetta e' stato dichiarato area ad elevato rischio di crisi ambientale ai sensi e per gli effetti dell'art. 7 della legge 8 luglio 1986, n. 349, come modificato dall'art. 6 della legge 28 agosto 1989, n. 305;
D.P.R. 17 gennaio 1995 – Approvazione del piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Siracusa – Sicilia orientale;
D.P.R. 17 gennaio 1995 – Approvazione del piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Caltanissetta – Sicilia orientale;
7http://www.regione.sicilia.it/deliberegiunta/RicercaDelibereN.asp
21 Decreto Assessoriale del 13/02/1998 – Direttive per il contenimento dell’inquinamento
atmosferico nell’area industriale di Gela;
Decreto Assessoriale n.50/GAB del 4/9/2002 – Dichiarazione di area a elevato rischio di crisi ambientale del Comprensorio del Mela (comuni di Condrò, Gualtieri Sicaminò, Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela e San Pier Niceto);
Decreto Assessoriale n.189/GAB dell’11/7/2005 – Dichiarazione di area a elevato rischio di crisi ambientale di Siracusa (comuni di Priolo, Augusta, Melilli, Floridia, Solarino e Siracusa) ai sensi dell’art. 74 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998;
Decreto Assessoriale n.190/GAB dell’11/7/2005 – Dichiarazione di area a elevato rischio di crisi ambientale di Caltanissetta (comuni di Butera, Gela e Niscemi) ai sensi dell’art. 74 del D.Lgs. n.
112 del 31 marzo 1998;
D.D.U.S. n. 07 del 14/6/2006 con il quale è approvato il piano di azione, con gli interventi di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, dell’Area ad elevato rischio di crisi ambientale della provincia di Siracusa;
D.D.U.S. n. 19 del 05/09/2006 con il quale, con riferimento all’area a elevato rischio di crisi ambientale del Comprensorio del Mela, sono approvati i seguenti documenti:
Allegato 1: Piano di azione;
Allegato 2: Interventi di prevenzione dell’inquinamento atmosferico;
Allegato 3: Caratteristiche delle stazioni della rete di rilevamento della qualità dell’aria;
Allegato 4: Ubicazione delle stazioni della rete di rilevamento della qualità dell’aria relativa al contenimento degli odori nell'area a rischio del comprensorio del Mela.
1.4 O
BIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALENel presente paragrafo sono individuati gli obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, ad integrazione di quanto già descritto sulla normativa di riferimento internazionale, comunitaria e nazionale che costituiscono il quadro di riferimento in materia di qualità dell’aria.
Tali obiettivi vengono individuati dalle strategie di sviluppo sostenibile che, in accordo a quanto stabilito dall’art. 34, comma 5, del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., definiscono il quadro di riferimento per le valutazioni ambientali e costituiscono l'elemento fondamentale per la definizione degli obiettivi di sostenibilità delle procedure di VAS di Piani e Programmi e dal quadro pianificatorio e programmatorio a livello comunitario, nazionale e regionale “sovraordinato”.
Nella tabella 5, corrispondente alla tabella 10 del Rapporto Ambientale del Piano Regionale di tutela della qualità dell’aria, sono individuati gli obiettivi che sono stati utilizzati per la valutazione di coerenza ambientale esterna di tipo “verticale” tra le misure della proposta di Piano, compresa la misura M25 della quale il PdABT è attuazione, con il contesto programmatico in vigore.
22
Tabella 5. Obiettivi di altri Piani/Programmi sovraordinati Settore CODICE Piani/Programmi Obiettivi pertinenti al Piano
A.1 Agenda 2030
• Entro il 2030, ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da contaminazione e inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo
• Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e di altri rifiuti
• Entro il 2030, garantire a tutti l’accesso a un sistema di trasporti sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile, migliorando la sicurezza delle strade, in particolar modo potenziando i trasporti pubblici, con particolare attenzione ai bisogni di coloro che sono più vulnerabili, donne, bambini, persone con invalidità e anziani
• Aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia
• Raddoppiare entro il 2030 il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica
• Migliorare entro il 2030 le infrastrutture e riconfigurare in modo sostenibile le industrie, aumentando l'efficienza nell'utilizzo delle risorse e adottando tecnologie e processi industriali più puliti e sani per l'ambiente, facendo sì che tutti gli stati si mettano in azione nel rispetto delle loro rispettive capacità
A.2
Quadro per le politiche dell’energia dell’energia e del
clima per il periodo dal 2020
al 2030 della Commissione
Europea
• Ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell'80-95% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050
Internazionale
A.3 Patto dei Sindaci
• Decarbonizzare il territorio
• Rendere i territori più resilienti, per contrastare gli effetti negativi inevitabili dei cambiamenti climatici
Nazionale B.1
Strategia Nazionale per lo
Sviluppo Sostenibile
• Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
• Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
• Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse
• Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
B.2
Strategia energetica
nazionale
• Raggiungere e superare gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione definiti dal Pacchetto europeo Clima-Energia 2020, ed assumere un ruolo guida nella definizione ed implementazione della Roadmap 2050
B.3
Strategia Nazionale per la
Biodiverstà
• Entro il 2020 garantire la conservazione della biodiversità, intesa come la varietà degli organismi viventi, la loro variabilità genetica ed i complessi ecologici di cui fanno parte, ed assicurare la salvaguardia e il ripristino dei servizi ecosistemici al fine di garantirne il ruolo chiave per la vita sulla Terra e per il benessere umano
• Entro il 2020 ridurre sostanzialmente nel territorio nazionale l’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, definendo le opportune misure di adattamento alle modificazioni indotte e di mitigazione dei loro effetti ed aumentando la resilienza degli ecosistemi naturali e seminaturali
• Entro il 2020 garantire la conservazione della biodiversità, intesa come la varietà degli organismi viventi, la loro variabilità genetica
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Settore CODICE Piani/Programmi Obiettivi pertinenti al Piano
ed i complessi ecologici di cui fanno parte, ed assicurare la salvaguardia e il ripristino dei servizi ecosistemici al fine di garantirne il ruolo chiave per la vita sulla Terra e per il benessere umano
• Entro il 2020 ridurre sostanzialmente nel territorio nazionale l’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, definendo le opportune misure di adattamento alle modificazioni indotte e di mitigazione dei loro effetti ed aumentando la resilienza degli ecosistemi naturali e seminaturali
C.1 PO FESR Sicilia 2014-2020
• Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
• Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
• Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse
• Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
C.2 PSR Sicilia 2014- 2020
• Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività forestale
Regionale
C.3 PAR FAS Sicilia 2007-2013
• Ridurre la pressione antropica sull’ecosistema attraverso la migliore gestione del servizio idrico e dei rifiuti urbani
• Tutelare e valorizzare l’ambiente
• Sostenere la transizione del sistema energetico regionale verso soluzioni a minor impatto ambientale, in particolare favorendo la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili e gli interventi di efficienza energetica
1.4.1 Obiettivi di altri piani/programmi pertinenti la qualità dell’aria
Nella tabella 6, corrispondente alla tabella 11 del Rapporto Ambientale del Piano Regionale di tutela della qualità dell’aria, sono individuati gli obiettivi dei piani/programmi che costituiscono il quadro di riferimento delle diverse componenti ambientali individuate e descritte nel paragrafo che segue e pertinenti con la proposta di Piano per la Tutela della Qualità dell’aria, rispetto alle quale è stata valutata la coerenza esterna “orizzontale” tra le misure della proposta di Piano, compresa la misura M25 della quale il PdABT è attuazione, e gli obiettivi dei Piani/Programmi pertinenti la qualità dell’aria
Tabella 6. Obiettivi specifici del Piani regionali pertinenti la qualità dell’aria Settore CODICE Piani/Programmi Obiettivi pertinenti al Piano
D.1 Piano Forestale Regionale
• Prevenzione e lotta agli incendi boschivi ed alle fitopatie
• Ampliamento della superficie forestale e piantagioni da legno
• Gestione dei rimboschimenti esistenti
• Prevenzione e mitigazione del rischio di desertificazione Incremento della capacità di fissa-zione del carbonio atmosferico D.2
Piani di gestione dei siti Rete Natura 2000
• Salvaguardia della biodiversità tramite l’attuazione delle direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”
Patrimonio naturale - flora, fauna e
biodiversità
D.3 Piano Territoriale del Parco dell’Etna
• Consentire la tutela armonica del complesso di tutti gli elementi fisici, biologici ed antropici che costituiscono i tratti fisionomici del territorio, quindi il paesaggio (Obs2.6 - Prevenire il manifestarsi degli incendi boschivi)