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Capitolo 4. Risultati

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Academic year: 2021

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Capitolo 4. Risultati

Le figure 13, 14, 15 mostrano le rotte ricostruite per le tre tartarughe per le quali sono stati ottenuti sufficienti dati: 44783, 44785 e 44786. Le tartarughe riescono a raggiungere l’Isola di Europa, impiegando un tempo abbastanza elevato compreso tra i 14 giorni e i 60 giorni per portare a termine l’

homing

. Si può osservare come queste tartarughe percorrono rotte più o meno circonvolute, coprendo distanze comprese fra 679 km e 4200 km circa (vedi Tab. 2).

La tartaruga 44783 (fig. 13), rilasciata nel sito A, più vicino all’isola, ha impiegato 22 giorni circa per raggiungere l’isola, durante i quali ha seguito una rotta circonvoluta con lunghe escursioni a decorso circolare, e ha percorso in totale quasi 1600 km (Tab. 2).

La tartaruga 44786 (fig. 14), rilasciata anch’essa dal sito A, è quella che ha impiegato un minor tempo per ritrovare l’isola, impiegando 14 giorni e seguendo una rotta con poche circonvoluzioni, dopo aver viaggiato per circa 680 km (Tab. 2).

La tartaruga 44785 (fig. 15) infine, rilasciata invece dal sito B più lontano dall’isola, è quella che ha impiegato più tempo, ben 60 giorni, prima di arrivare all’isola, compiendo alcuni grandi circoli soprattutto nell’area oceanica a sud-ovest di Europa, e percorrendo in totale circa 4200 km.

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51 D IS T A N Z A P E R C O R S A ( K M ) 5 6 4 .4 0 1 5 5 9 .3 5 4 9 7 .3 5 6 7 9 .8 4 7 5 2 .3 4 4 2 0 6 .9 4 G IO R N I IM P IE G A T I 1 0 2 2 9 1 4 d a ti n o n p e rv e n u ti 1 2 60 d a t i n on p e rv e n u ti d a ti n o n p e rv e n u ti L O N G IT U ID IN E 4 0 .3 7 3 4 1 .4 2 0 4 2 .6 3 3 4 1 .4 2 0 3 8 .6 9 5 4 0 .3 8 6 4 1 .4 2 0 3 9 .2 5 1 4 0 .3 4 1 4 1 .4 2 0 4 2 .6 3 3 3 8 .3 9 1 4 0 .3 5 5 4 2 .6 3 3 4 2 .6 3 3 L A T IT U D IN E -2 2 .3 3 2 -2 2 .6 3 3 -2 2 .9 8 3 -2 2 .6 3 3 -2 2 .8 8 4 -2 2 .3 4 4 -2 2 .6 3 3 -2 2 .9 2 4 -2 2 .3 6 6 -2 2 .6 3 3 -2 2 .9 8 3 -2 2 .9 5 7 -2 2 .3 2 9 -2 2 .9 8 3 -2 2 .9 8 3 D A T E T IM E U T 2 5 / 1 1 / 2 0 0 3 1 3 .4 0 2 5 / 1 1 / 2 0 0 3 1 6 .2 0 2 5 / 1 1 / 2 0 0 3 1 3 .4 0 0 4 / 1 2 / 2 0 0 3 1 6 .0 5 1 6 / 1 2 / 2 0 0 3 7 .4 7 2 5 / 1 1 / 2 0 0 3 1 3 .4 0 0 3 / 1 2 / 2 0 0 3 1 4 .4 8 0 8 / 1 2 / 2 0 0 3 1 0 .5 0 2 5 / 1 1 / 2 0 0 3 1 3 .4 0 2 5 / 1 1 / 2 0 0 3 1 6 .2 0 0 6 / 1 2 / 2 0 0 3 2 0 .4 5 2 3 / 0 1 / 2 0 0 4 2 3 .2 5 2 5 / 1 1 / 2 0 0 3 1 6 .2 0 2 6 / 1 1 / 2 0 0 3 1 6 .2 0 A 1 1 5 K m B 2 4 5 K m R IL A S C IO M O V IM E N T O I N IZ IA L E A R R IV O A L L 'I S O L A R IL A S C IO M O V IM E N T O I N IZ IA L E A R R IV O A L L 'I S O L A R IL A S C IO R IL A S C IO M O V IM E N T O I N IZ IA L E A R R IV O A L L 'I S O L A R IL A S C IO R IL A S C IO T A B E L L A R IA S S U N T IV A IS O L A D I E U R O P A R E L E A S E S IT E 4 4 7 8 3 ( A ) 4 4 7 8 6 ( A ) 4 1 2 3 1 ( A ) 4 4 7 8 5 ( B ) 4 1 2 3 5 ( B ) 4 1 2 3 6 ( B )

Tabella 2. Tabella riassuntiva dei risultati degli esperimenti di dislocamento delle sei tartarughe

verdi rilasciate nel Canale di Mozambico. Il movimento iniziale indica la durata del tratto percorso in modo simile dalle tartarughe.

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Figura 13. Rotta seguita dalla tartaruga 44783 dislocata nel Sito di Rilascio A, distante 115 km dall’isola.

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Figura 14. Rotta seguita dalla tartaruga 44786 dislocata nel Sito di Rilascio A, distante 115 km dall’isola.

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Figura 15. Rotta seguita dalla tartaruga 44785 dislocata nel Sito di Rilascio B, distante 245 km dall’isola.

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Come si è già accennato, si suppone che le tartarughe fossero fortemente motivate a ritornare all’Isola di Europa per completare la fase di nidificazione e deporre altre uova, infatti nessuna delle tartarughe mostra una tendenza a cercare zone di foraggiamento lungo le coste del Madagascar o del Mozambico, dove gran parte delle tartarughe dell’Isola di Europa si dirigono alla fine della stagione riproduttiva (dati non pubblicati). L’alimentazione erbivora spinge le tartarughe a dirigersi verso le zone nefritiche e le coste dove si trovano le zone di foraggiamento adatte: questo fatto indica che le rotte circonvolute osservate non rappresentano un’attività di foraggiamento, bensì fanno parte del comportamento

di

homing.

Da una più attenta analisi delle rotte seguite dalle tartarughe, possiamo osservare che, subito dopo il rilascio, tutte le tartarughe hanno mostrato una tendenza a dirigersi verso Ovest, percorrendo un movimento iniziale, di durata al quanto simile per tutte le tartarughe. Le tartarughe 44783, 44785 e 44786, hanno viaggiato verso Ovest, nell’area dell’oceano a sud di Europa, per un periodo compreso tra i 9 e i 12 giorni, durante i quali hanno coperto una distanza compresa tra i 500 e 760 km, rimanendo all’interno di una fascia di circa 1° grado di latitudine (fig. 16). È da rilevare a questo proposito come i pochissimi dati ottenuti per le tartarughe 41231, 41235 e 41236, indicano, soprattutto per due tartarughe, una tendenza iniziale a dirigersi verso ovest. Purtroppo i dati non ci hanno consentito di ricostruire la rotta oltre a questi

fix

., che si riferiscono a pochi giorni dopo il rilascio.

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Figura 16. Movimento iniziale verso Ovest percorso dalle tartarughe 44783 (blu), 44785 (rossa), 44786 (verde).

Figura 17. Movimento iniziale verso Ovest percorso dalle tartarughe

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Questo movimento iniziale verso ovest effettuato dalle tartarughe potrebbe indicare che gli animali sono riusciti a compensare lo spostamento subito passivamente verso est durante il dislocamento. Per fare questo le tartarughe potrebbero avere usato dei riferimenti, come i parametri magnetici, da cui ricavare informazioni posizionali sulla direzione da mantenere. Tuttavia le rotte molto circonvolute che ogni tartaruga intraprende subito dopo il movimento iniziale, non sembrano indicare una reale conoscenza da parte delle tartarughe della propria posizione rispetto all’isola, in quanto altrimenti c’è da attendersi che esse avrebbero percorso delle rotte più diritte e indirizzate verso l’isola.

L’analisi dei parametri magnetici non ha prodotto risultati indicativi della possibilità che le tartarughe verdi siano in grado di impiegare le informazioni derivanti dal campo magnetico per orientarsi verso una meta. Se le tartarughe avessero tenuto conto di queste informazioni, infatti, era da attendersi che i parametri magnetici lungo la rotta sarebbero variati in maniera predicibile, ad esempio tendendo a ridurre la discrepanza tra i valori sul luogo di rilascio e quelli di casa. Per nessuno dei parametri considerati è stato invece rilevato un tale andamento.

In particolare, attenzione è stata rivolta all’intensità totale (F) e all’inclinazione magnetica (I), che in base ai risultati di esperimenti di orientamento (Lohmann et al., 2006) sono stati ipotizzati essere coinvolti nella navigazione delle tartarughe.

A titolo di esempio, nelle figure 18, 19 e 20, sono mostrati i grafici dei valori del parametro Intensità Totale calcolati per le rotte delle tartarughe 44783, 44785, 44786, in relazione con i valori dello stesso parametro calcolato per

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l’Isola di Europa. Come possiamo notare, l’andamento dei valori dell’intensità totale in ogni caso non si avvicina molto al valore dell’intensità totale calcolata per l’isola, come invece ci saremmo dovuti aspettare nel caso in cui ci fosse stato da parte delle tartarughe un qualche impiego di questo parametro per dirigere i propri movimenti. Allo stesso modo, l’analisi dell’inclinazione ha mostrato un andamento che si discosta anche molto dai valori dello stesso parametro calcolati per l’isola, come si può osservare dalle figure 21, 22, 23.

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Figura 19. Intensità totale calcolata lungo la rotta per la tartaruga 44785.

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Figura 21. Inclinazione calcolata lungo la rotta per la tartaruga 44783.

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Figura 23. Inclinazione calcolata lungo la rotta per la tartaruga 44786.

Ulteriori indicazioni possono derivare dall’analisi delle immagini delle isolinee sovrapposte ai tratti delle rotte percorse durante il movimento iniziale diretto verso Ovest dalle tartarughe 44783, 44785 e 44786 (figure 24-26). L’ipotesi che le tartarughe non sono in grado di usare i parametri magnetici per stabilire la direzione da seguire è chiaramente mostrata nelle immagini, dove non si osserva alcuna correlazione fra la direzione tenuta dalle tartarughe durante lo spostamento verso Ovest e l’andamento delle isolinee per ogni parametro considerato. Nelle figure 24-26, si notano alcuni brevi tratti in cui le tartarughe sembrano aver tenuto conto dei parametri magnetici, ma tuttavia questo non fornisce chiare evidenze per affermare che le tartarughe facciano uso del campo magnetico per navigare durante i viaggi migratori.

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Figura 24. Isolinee dell'intensità totale sovrapposte al movimento

iniziale delle tre tartarughe.

Figura 25. Isolinee della inclinazione magnetica sovrapposte al movimento iniziale delle tre tartarughe.

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Figura 26. Isolinee dell'intensità totale e dell'inclinazione magnetica sovrapposte al movimento iniziale delle tre tartarughe.

Le tartarughe 44783, 44785 e 44786, riescono dopo vari giorni a raggiungere l’Isola di Europa. Al fine di valutare se la direzione dalla quale arrivano all’isola, deriva dall’utilizzo di informazioni trasportate dai venti, è stato preso in considerazione l’andamento dei venti nell’area del Canale di Mozambico considerando le immagini Quikscat dei venti degli ultimi giorni di navigazione delle tartarughe prima di arrivare all’isola, che mostrano la direzione del vento e la sua intensità, Per valutare se le tartarughe hanno modificato la propria rotta in direzione del vento, ho selezionato il tratto di rotta percorso dalla tartaruga nel giorno di cui è stato ricostruito l’andamento del vento.

Dall’analisi delle immagini si evince che le tartarughe non hanno utilizzato informazioni trasportate dal vento per raggiungere l’isola, o almeno non ci sono

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chiare evidenze che è successo questo. Infatti, solo nel caso della tartaruga 44785, si è potuto osservare che l’approccio all’isola è avvenuto da sottovento, quando cioè la tartaruga potrebbe aver percepito una qualche informazione proveniente dall’isola trasportata dai venti.

Le immagini dei venti dei giorni prima dell’arrivo all’isola delle tartarughe 44783 e 44786, sono state ricostruite rispettivamente per gli ultimi tre giorni e per gli ultimi quattro giorni. La figura 27 mostra la direzione della rotta (freccia blu) tenuta dalla tartaruga 44783, che è orientata a favore di vento (freccia nera) durante l’arrivo all’isola. La figura 28 mostra la direzione della rotta (freccia nera) seguita dalla tartaruga 44786, che è orientata anch’essa sopravento (freccia blu), fino all’arrivo all’isola. Quindi, in questi due casi visto che le tartarughe raggiungono all’isola a favore di vento, ci fa ritenere improbabile che esse possano avere utilizzato informazioni trasportate dai venti, per localizzare l’isola.

Al contrario, la tartaruga 44785 raggiunge l’isola da sottovento. Il suo approccio all’isola è stato ricostruito per i dieci giorni precedenti l’arrivo. Negli ultimi quattro giorni, come mostrano le figure 29 e 30, la tartaruga comincia ad orientarsi verso sud-est in presenza di un vento proveniente da est, mantenendo questa direzione controvento fino all’arrivo all’isola.

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Figura 27. Andamento dei venti nel Canale di Mozambico durante l'ultimo giorno di rotta della

tartaruga 44783. La freccia blu indica la direzione di sopravento della rotta.

Figura 28. Andamento dei venti nel Canale di Mozambico durante l'ultimo giorno di rotta della tartaruga 44786. La freccia nera indica la direzione di sopravento della rotta

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Figura 29. Andamento dei venti nel Canale di Mozambico due giorni prima dell’arrivo all’isola della tartaruga 44785. La freccia nera indica la direzione di sopravento della rotta

Figura 30. Andamento dei venti nel Canale di Mozambico il giorno dell’arrivo all’isola della tartaruga 44785. La freccia nera indica la direzione di sopravento della rotta

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Infine, è stato valutato quanto le tartarughe siano state influenzate dalle correnti incontrate durante l’

homing

. Le immagini delle anomalie dell’altezza del mare sovrapposte alle rotte seguite dalle tartarughe evidenziano situazioni molto differenti. Per meglio indicare l’effetto delle correnti sulla rotta, nelle figure 31-39 sono stati evidenziati i tratti percorsi dalle tartarughe durante il giorno in cui sono state ricostruite le immagini.

Al momento del rilascio, in particolare, tutte le tartarughe non sono state minimamente influenzate dalle correnti presenti nell’area del Canale di Mozambico in quella data, ma hanno compiuto il loro movimento iniziale verso ovest indipendentemente da esse.

In altri casi, invece, si possono notare tratti di rotta che seguono la circolazione delle correnti presenti nell’area, la cui presenza è indicata, nelle immagini a falsi colori, dalle anomalie della superficie oceanica. Quando l’anomalia è negativa, il senso di rotazione delle correnti è orario, al contrario, quando l’anomalia è positiva, le correnti ruotano in senso antiorario.

Nella figura 31 e 32, possiamo osservare come la tartaruga 44783, segua la direzione delle correnti nell’area a sud-est di Europa dopo il movimento iniziale, in presenza di un’anomalia negativa (di colore blu) che determina una circolazione in senso orario. Nelle figure 33 e 34, possiamo osservare invece, come la tartaruga 44783 prosegue lungo la rotta prescelta senza essere influenzata dalle correnti incontrate in quel momento, che sono rappresentate dalle anomalie presenti ai lati della rotta.

Questa situazione può essere osservata anche nella figura 35, in cui la tartaruga 44786 mantiene la propria rotta verso l’isola, contrastando le correnti

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che incontra durante il tragitto, che sono opposte in quanto derivanti da un vortice associato ad un'anomalia negativa.

Le immagini delle anomalie dell’altezza del mare sovrapposte alla rotta della tartaruga 44785, mostrano come spesso essa non tenti di contrastare le correnti incontrate, ma al contrario si lasci trasportare da esse. Nelle figure 36-39, è rappresentata una grande anomalia positiva, indicative della presenza di forti correnti a circolazione antioraria, che la tartaruga sfrutta per lasciarsi trasportare per 4-5 giorni.

Figura 31. Anomalie dell'altezza del mare nel Canale di Mozambico, negative in blu e positive in rosso. Il tratto di rotta evidenziato rappresenta la parte della rotta durante

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Figura 32. Anomalie dell'altezza del mare nel Canale di Mozambico, negative in blu

e positive in rosso. Altre spiegazioni in figura 31.

Figura 33. Anomalie dell'altezza del mare nel Canale di Mozambico, negative in blu e positive in rosso. Altre spiegazioni in figura 31.

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Figura 34. Anomalie dell'altezza del mare nel Canale di Mozambico, negative in blu

e positive in rosso. Altre spiegazioni in figura 31.

Figura 35. Anomalie dell'altezza del mare nel Canale di Mozambico, negative in blu e positive in rosso. Altre spiegazioni in figura 31.

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Figura 36. Anomalie dell'altezza del mare nel Canale di Mozambico, negative in blu e positive in rosso. Altre spiegazioni in figura 31.

Figura 37. Anomalie dell'altezza del mare nel Canale di Mozambico, negative in blu e positive in rosso. Altre spiegazioni in figura 31.

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Figura 38. Anomalie dell'altezza del mare nel Canale di Mozambico, negative in blu e positive in rosso. Altre spiegazioni in figura 31.

Figura 39. Anomalie dell'altezza del mare nel Canale di Mozambico, negative in blu e positive in rosso. Altre spiegazioni in figura 31.

Figura

Tabella  2. Tabella riassuntiva dei risultati degli esperimenti di dislocamento delle sei tartarughe
Figura 13. Rotta seguita dalla tartaruga 44783 dislocata nel Sito di Rilascio A,   distante 115 km dall’isola
Figura 14. Rotta seguita dalla tartaruga 44786 dislocata nel Sito di Rilascio A,   distante 115 km dall’isola
Figura 15. Rotta seguita dalla tartaruga 44785 dislocata nel Sito di Rilascio B,   distante 245 km dall’isola
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