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Biblioteca digitale sella Società Ligure di Storia Patria

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Academic year: 2022

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A T T I D E L L A S O C I E T À L I G U R E DI S T O R I A P A T R I A

Nuova Serie - Volume I ( L X X V della Raccolta)

PASQUALE LISCIANDRELLI

T R A T T A T I

E N E G O Z I A Z I O N I P O L I T I C H E

DELLA RE PU B B LICA DI G E N O V A (958

-

1797

)

REGESTI

Con prefazione di GIORGIO COSTAMAGNA

G E N O V A — M C M L X

N E L L A S E D E D E L L A S O C I E T À L I G U R E D i S T O R I A P A T R I A P A L A Z Z O T U R S I

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PREMESSA

La Società L igu re di Storia Patria, com inciando il seco nd o secolo

■della sua attività, inizia p ure una nuova serie di Atti in un form ato più agile e m aneggevole.

La serie dei prim i settantaquattro volumi, ch e si ch iu d e con gli Indici analitici e sistematici e con la cronaca di un secolo di attività scientifica del Sodalizio, costituisce una testimonianza p e r vero im po­

nente d el lavoro assiduo e in gran parte nuovissimo cui hanno contri­

buito maestri insigni e d indim enticabili, la cui tradizione non sarà facile ai giovani rinnovare, anche se le fonti sono b en lungi dall’essere esa u ­ rite e molto lavoro critico rim ane da fare, o da riform are, sem p re alla luce di nuovi dati e di nuove ricerch e.

C om e i priìni volumi del secolo scorso affrontavano l’ed izion e di testi fondam entali, quale il « Registro A rcivescovile », così questo p ri­

mo volum e della nuova serie p ubblica un im portante « fo n do » poli­

tico del nostro Archivio di Stato, limitandosi peraltro ai regesti, sia p e r ragioni contingenti ch e verranno illustrate nelle p agin e segu en ti, sia p er il fatto ch e molti dei docum enti d el fondo, sp ecie della parte più antica, hanno già avuto edizione e d illustrazione in sed i diverse. Esso peraltro ha il pregio di trattare la materia politica p e r u n perio d o co n ­ tinuato di am piezza eccezionale, ch e, p u r senza esaurire la « m ateria politica » dell’Archivio di Stato, in parte dispersa in altri fo n di, va co ­ m u n q u e dal secolo X alla caduta della R epubblica aristocratica, nel 1797.

Licenziando quindi dopo un periodo di m oderato silenzio questo nuovo volum e degli Atti in veste rinnovata, ci auguriam o c h e a d esso e d alla serie ch e con esso comincia arridano le fo rtu n e ch e resero glo ­ riosa la nostra Società nel quadro della cultura storica nazionale nel suo prim o secolo di esistenza.

L a Presidenza

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(5)

INTRODUZIONE

Quasi contemporaneamente alla pubblicazione del « Breviario della Storia di Genova » (1), che doveva avere così ampia risonanza tra gli studiosi, 1 A r­

chivio di Stato, grazie alla tenacia ed alla passione del dr. Pasquale L iscian - drelli, portava a termine l’inventario-regesto della raccolta « M a terie p olitiche : Privilegi, concessioni, trattati diversi e negoziazioni », che dell’opera del co m ­ pianto Prof. Vito Vitale si può dire costituisca quasi la docum entazione e 1 illu­

strazione diplomatica.

L ’inventario-regesto viene, almeno in p arte, a colm are, p er quanto rig u ard a le fonti documentarie, la grave lacuna esistente tra l’inizio del secolo X III e la fine del secolo XV, giacché nell’interrotta pubblicazione del C o d ice D ip lo ­ matico della R epubblica di Genova (2) gli ultimi docum enti portano la d a ta dei primissimi anni del ’200, mentre in quella, tuttora in corso, delle Istruzioni e relazioni degli ambasciatori Genovesi, curata con tanto am ore dal Prof. R a f­

faele Ciasca (3), le più antiche scritture risalgono soltanto alla fine del ’400.

E ' ben vero che per la prima parte del periodo precisato esiste la p ub b li­

cazione, nei « Monumenta Historiae Patriae », dei L ibri Ju riu m R eipu bltcae G enuensis (4), contenenti la trascrizione dei documenti interessanti il C om une, ma occorre osservare, da un lato, che la raccolta in esam e non con serva sol­

tanto memorie che trovarono la loro p erfetta espressione in un vero docum ento nell’accezione diplomatistica del termine, ma, spesso, anche tu tte quelle scrit­

ture che servirono di preparazione o di corredo al docum ento stesso pu r non avendone la forma nè il carattere, dall’altro che, com e si è avuto altra volta

(1) V . Vi t a l e, Breviario d elia Storia ili G enova, Genova 1955.

(2) C. Im p e r i a l e d i S. An g e l o, C odice dip lom atico d e ila R e p u b b lic a di G en o v a , in < Fonti per la Storia d ’Italia » dell'istituto Storico Italiano per il Medioevo, nn . 7 7, 7 9, 8 9 .

l ì ) R . Cia s c a, Istruzioni e relazion i degli am basciatori g en ov esi, a cura d ell’» Istituto Storico Italian o per l'età moderna e contemporanea» Roma 1951.

(4) H istoriae P atriae M on u m en ta, L ibri Jurium R e ip u b lica e G en u en sis, Augusta Taurinorum . IS 5 4 -1 8 5 7 .

VU

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occasione di osservare (5), la pubblicazione fu co n d o tta con criteri tali p er cui vennero trascu rati elem enti im portantissim i e, talora, risulto e rra ta la d a ta ­ zione o la stessa ricostruzione critica del testo.

Il riordinam ento e l’analisi m inuta delle scrittu re, resisi n ecessari p e r la preparazione dell’inventario, hanno invece, a questo prop osito, perm esso in te­

ressanti osservazioni sulla n atu ra di alcuni tipi del d o cu m en to m ed ievale, p o r­

tando a considerare originali alcuni trattati ch e lo stesso Im p eriale a v e v a g iu ­ dicato sem plici copie, e p erm etten d o uno studio più ap p rofon d ito del valore e delle caratteristich e d ella diplom atica com unale (6).

D el resto una scorsa, anche rap id a, agli ottim i O rien ta m en ti biblio grafici che com pletano l’opera del V itale (7) fa rilevare com e p er gli stessi p eriod i rispetto ai quali più larga è stata la pubblicazione delle fonti d o cu m en tarie non m anchino gli argom enti di studio cui il regesto può fornire utili riferim enti.

Si pensi ai rapporti tra G enova e l’im p ero all’ep o ca di E n ric o V II di L u s­

semburgo m eritevoli di ulteriore approfondim ento, oltre la co n tro v ersia tra il C aro (8) ed il Sam enek (9), o alla necessità di un q u ad ro riassuntivo, quale quello tracciato dal L o p ez p er le colonie (10), che illustri l’a ttiv ità co m m erciale della C ittà nel fortunato periodo tra i secoli X III e XIV , co m p letan d o e p e r­

fezionando le sem pre fondam entali ricerch e dell’H eid (11), dello Shaube (12), del B ratianu (13), ecc. ecc. Senza co n tare che anche ce rti asp etti dell’ap p orto genovese alle C rociate, argom ento pur affrontato da valentissim i studiosi (14), potrebbero ancora essere m eglio illustrati, portando a term in e quell’op era di rivalutazione già abbozzata dal V itale (15) nei confronti di c e rta storiografia, specie d’oltralpe (16), che volle vedere nei m arinai della D om in ante soltanto avidi m ercanti pronti a speculare sul m istico entusiasm o altrui.

(5) G . Co s t a m a g n a, L a c o n v a lid a z io n e d e lle co n v en z io n i tra co m u n i a G e n o v a n el sec. \ l l t in < B ullet- tino d ell’Archivio Palcografico Ita lia n o » , N. S ., I, 1 9 5 5 , p. 112, nota 2.

6) G . Co s t a m a g n a, op. cit. pagg. I l i e segg.

(7 ) V . Vi t a l e, op. cit., Parte II, O rien tam en ti b ib lio g r a fic i e In d ic i, a cura di T . O . D e N eg ri.

(8) G . Ca b o, G en u a u n d d ie M a c h ie am M itte lm ee r ( 2 2 5 7 -/ 3 1 1), M alie 1 8 9 5 , vol. I I , pagg. 3 9 6 e segg.

(9) V . Sa m e n e k, D ie V e rfa ssu n g rech tlich e S tellu n g G en u as, 1 3 1 1 - 1 3 1 3, in « M itth eillu n g en In stit. òster.

Geschichforschung », 1906.

(1 0 ) R . S . Lo p e z, S toria d e lle c o lo n ie g en o v esi n el M ed iterra n eo , Bologna 1 9 3 8 .

(11) G . He y d, L e co lo n ie co m m ercia li d e g li Ita lia n i in O rien te n el M e d io ev o , trad. G . Mü l l e u, Venezia 1 8 6 6 -6 8 .

(12) A. Sc h a u b e, S to n a d e l co m m ercio d e i p o p o li latin i n el M ed iterra n eo sin o a lla fitte d e lle C r o c ia te, trad. in « Biblioteca d ell’economista », vol. X I, Torino 1 934.

(13) G . I. Br a t ia n u, R e c h er c h es sur le co m m erce g én o is dan s la M er N oir au X III s iè c le , Paris 1929.

(14) C fr. G . He y d, op. cit.; A . Sc h a u b e, op. cit.; R . S . Lo p e z, op. cit.; C. Ma n f r o n i, S to ria d e lla m a r in a Ita lia n a d a lle in vasion i b a rb a r ich e al trattato d i N in fe o , Livorno 1 8 9 9 ; C . Im p e r i a l e d i S . An g e l o,

p rim i d o c u m en ti d ell'esp an sion e c o lo n ia le g en o v e se in O rien te, in « Atti II Conv. di studi colo­

niali », t. II, Firenze 1 9 36; G . So r a n z o, V en ezia e le R e p u b b lic h e m arin are n e lla storia d e lle C r o ■ c ia te, in « A tti X V I R iu n. Soc. It. Progr. Scienze », I II , I, 1 9 3 8 ; R . Ce s s i, L e c o lo n ie m e r id io n a li Ito lta n e in O rien te, Bologna 1 940; G . M . Mo n t i, L ’Ita lia e le C rociate in T err a S an ta , Napoli 1 9 4 0 . (1 5 ) V . Vi t a l e, op. c it. pag. 2 1 .

(1 6 ) S i veda, ad esem pio, Gr o u s s e t, H istoire des C roisad es et du R o y au m e fr a n c d e Jé r u s a le m , Paris,

VIII

(7)

E ’ naturale, tuttavia, che il Regesto assuma un’im portanza molto m aggiore per lo studio di quel periodo storico per il quale non esistono pubblicazioni di fonti documentarie e soprattutto per quei due secoli, XV e XVI, di vita genovese tanto agitata e pur così intimamente legata, specie al m om ento del­

l’urto fra le massime potenze dell’epoca, alle vicende dell’Italia tu tta e dell’E u ­ ropa.

Ciò tanto più appare vero quando si consideri che i docum enti e le scrit­

ture della Raccolta possono essere utilmente integrati con quelli riportati nei Libri Jurium recentemente restituiti dalla Fran cia e dei quali pochissim o si conosce, anche se neH’Archivio di Stato di Genova si conservano alcuni antichi indici oggi, tuttavia, ben poco utilizzabili.

Già è doveroso osservare, in accordo con il Vitale (17), com e m anchi una trattazione com pleta della politica relativa all’accerchiam ento aragonese ini­

ziato con la guerra del Vespro. Soltanto un breve articolo della D uvergè (18) ha illustrato, in questi ultimi anni, alcuni aspetti del problem a in relazione alla funzione esplicata dal Papato nella guerra (1351-1356) tra G enova ed A ra ­ gona, ma è indubitato che soltanto un accurato studio basato sulla d ocum en ­ tazione genovese potrebbe portare un utile contributo p er una com pleta tr a t­

tazione.

Anche le aspirazioni dei Visconti ad aprirsi, durante il secolo XIV, una via verso il mare non hanno ancora subito una approfondita indagine.

Più studiate le guerre com battute tra Genovesi e V eneziani, sia dal punto di vista militare che da quello politico (19), ma, anche in questo cam po, il Regesto potrebbe perm ettere chiarimenti, specie in relazione all’opera di mediazione svolta dai Savoia.

Così, se è stato ampiamente studiato, soprattutto ad opera dello Ja rry (20), il lavorio diplomatico che ha preceduto e preparato il dominio fran cese in Genova, non altrettanto si può dire per il periodo del governo francese nella città, tenuto per Carlo VI dal Maresciallo Boucicault. Im portante, quindi, il gruppo di documenti ora segnalati dal Regesto che offrono l’occasione di p re n ­ dere in esame l’argomento, sfruttando anche l'apporto della docum entazione contenuta nel IX dei Libri Jurium , restituito dalla F ran cia, ch e, com e è stato opportunam ente segnalato (21), è tutto costituito da docum enti relativi alla dominazione di Carlo VI, dal 1396 al 1409.

(17) V . Vi t a l e, op. cit., parle II, pag. 65.

(18) S. D u v rn cÉ , l.e rôle d e lo p apau té dans la g u e r e d e l'A ragon con tre G è n e s , 1 3 5 1 -1 3 5 6 , in « M élanges d ’arcbeol. et d ’hist. », 1933, pag. 221 e segg.

(19) Oltre le opere generali ricordate si vedano: C. Ma n f iîo n i, Il p ia n o d e lla c a m p a g n a n a v a le v en eto - aragon ese d el 1351 con tro Genova, in c Riv. M arittim a», 1902; A. So u b e l l i, L a lotta tra G e n o v a e V en ezia p er il p red o m in io d e l M editerran eo (1 3 5 0 -1 3 5 3 ), in « Memorie A ccad. S c ie n z e » di Bologna, 1920; M. Vo l k o v, L a rivalità di V enezia e di G en ov a n el XIV secolo, Odessa 1 8 6 0 , estr. dal I V voi.

della Soc. di St. ed Ant. di Odessa.

(20) E. Ja m iy, Les origin es d e la dom in ation Française a G èn es (1 3 9 2 -1 4 0 2 ), Parigi 1 9 0 6 . (21) V . Vi t a l e, op. cit., p. II, pag. 70.

(8)

L'ingiusto verdetto di frettolosa condanna del Maresciallo di Francia da p a rte di gran p arte della storiografia locale, brillantemente combattuto dal V irgilio (22), potrebbe ora essere riveduto, come potrebbe essere serenamente v a lu ta ta , accan to alla più studiata impresa di Cipro (23), anche la sua opera di governo severa e rude, sia pure, ma cui si deve, è bene non dimenticarlo, il v a sto complesso legislativo, che va sotto il suo nome, e la costituzione del B a n co di S. Giorgio, che tanta importanza doveva avere nella vita economica non solo italiana m a europea.

N on è qui il caso di segnalare l'ampia bibliografia relativa al Banco del cu i im portantissim o Archivio si è cercato di dare, da parte del Prof. Mario C hiau dan o e dello scrivente, una sommaria descrizione alla quale si rimanda (24).

Analoghe considerazioni si possono fare per la parte che Genova ebbe, a n ch e se non di primissimo piano, nella politica italiana all’epoca di Filippo M a ria , quando i rapporti con Visconti ed Aragonesi si fanno tumultuosi e q u an d o ormai diviene palese la rovina delle colonie orientali. Purtroppo il lav o ro di ampio respiro iniziato dal Pesce (25) non è andato oltre il primo volu m e (1435-38), m entre la documentazione offerta dal Regesto a questo proposito è varia ed interessante, a partire dal trattato stipulato da Venezia, F ire n z e e Genova contro i Visconti, attraverso le negoziazioni con il Papato av v erse alla Sicilia, fino alla pace con gli Aragonesi del 1447.

M a soprattutto particolari, ampi studi meriterebbe il periodo del governo d egli Sforza sulla città fino all’epoca di Ludovico il Moro. Sono gli anni in cu i G enova va preparandosi ad un ruolo di primaria importanza nella politica eu ro p ea. E d anche in questo campo il Regesto può fornire informazioni, spe­

cialm en te attraverso le istruzioni agli inviati a Milano.

In realtà nella gigantesca lotta accesasi quando la Francia tndirizzò verso 1 Ita lia la propria politica d’espansione, la parte riservata alla citta doveva necessariam ente essere notevolissima, sia a causa della sua posizione finanziaria sia p e r la sua p articolare ubicazione.

C om e misero giustamente in luce il Fueter (26) ed il Ciasca (27), la lotta ti a le grandi potenze che apre l’epoca moderna ha uno dei suoi principali ob b iettivi nella gara p er assicurarsi i l dominio d i Genova e la d i s p o n i b i l i t à

d e lla sua flotta. Più spregiudicata dell’aristocrazia veneta (28), quella genovese

( 2 2 ) A . Vi r g i l i o, Conversazioni per «Storia N ostra*, marzo 1950, riassunto in «Bollettino Ligustico», 1 9 5 0 , pag. 118.

( 2 3 ) P . Pi a t t o l i, L a sp ed iz io n e del maresciallo Bcnicicault contro Cipro e i suoi effetti, dui careggio di u n m er c a n te fio ren tin o , in « Giornale stor. e lett. della Liguria », 1929, pagg. 34 segg.

( 2 4 ) M . Ch ia u d a n o e G . Co st a m a g n a, L ’Archivio storico del Banco di S. Giorgio di Genova (1386- 1 8 4 5 ) , in « A rch iv i storici delle Aziende di credito», vol. I, Roma 1956.

1 ” ^ ' A- P e s c e , S u lle re la z io n i tra la Repubblica di Genova e Filippo Maria Visconti dal 1435 al 1447, B S S S , L X X X V IH , 1 9 2 1 .

( 2 6 ) E . Fu e t e r, S to ria d e l sistem a degli Stati europei dal 1492 al 1559, Firenze 1932, pag. 339.

( 2 7 ) R . Ci a s c a, op. c it., p a g . X I.

( 2 8 ) R . Cia s c a, op. cit., pag. XI.

X

(9)

non esitò a m ettere a disposizione dell’una o dell’altra potenza i proprii can tieri a seconda dei proprii interessi ed anche se, dapprincipio, politicam ente d ip en­

dente dalla F ran cia, non ruppe con la Spagna, ma intensificò, anzi, i rap p orti soprattutto per difendere il commercio del grano, fonte di ricch i guadagni p er Genova e p er le Riviere.

Se si può affermare che da un punto di vista politico, contrariam ente al periodo im m ediatam ente precedente, la bibliografia relativa alle vicende susse­

guitesi tra la fine del XV ed il XVI secolo sia ricca e notevole, non altrettan to si può dire da quello finanziario ed economico. Di particolare interesse, quindi, la documentazione delle spese e dei prestiti soprattutto nei riguardi d ella Francia, quando si pensi che, come ricorda il Ciasca (29) e venne attestato da storici contem poranei (30), l’impresa d’Italia fu decisa da Carlo V i l i dopo che il banchiere genovese Antonio Sauli la rese possibile con un prestito di

100.000 ducati.

Con l’inclusione della Repubblica nel sistema politico degli Asburgo, ob b iet­

tivo cui da tempo miravano Impero e Spagna per assicurarsi 1 indispensabile continuità di comunicazioni, e col venir meno del continuo intrecciarsi e disfarsi di rapporti e di alleanze, imposto dalla mutevolezza degli interessi politici ed economici, quasi spariscono dal Regesto i testi di trattati. Non p er questo perde d'interesse il lavoro, perchè non rari sono i docum enti relativi agli aspetti politico-economici dei rapporti ispano-genovesi, cui in una rap id a sin­

tesi ha accennato il Lopez (31) e che trovano anche am pia illustrazione nelle Istruzioni e relazioni degli ambasciatori (32).

Certo meriterebbe ulteriore indagine la funzione esplicata da G enova in quel secolo nel campo finanziario .Solo, infatti, « ricerche negli Archivi della città, com pletate », come scrisse il Sapori (33), « da altre negli Archivi del Belgio, aiuteranno a risolvere un altro problema che concerne, nel suo co m ­ plesso, la storia economica italiana ed europea: la posizione di chiave dell alta finanza genovese nel credito di Stato dei poteri europei nel C in quecento e nel Seicento, avanti l’ascensione di Amsterdam come centro di alta finanza ».

Nè si possono trascurare altri interessantissimi argom enti di studio ch e nel Regesto trovano riscontro in documenti e scritture, quali la g u erra di co rsa con le relative « rappresaglie », le lunghe questioni e le lotte per il ricon osci­

mento di diritti politici e commerciali, i contatti ed i traffici con le nazioni nordiche, i tentativi di avviare rapporti con 1 Impero O ttom ano, la g u erra di Candia e la vessata questione relativa al comportamento tenutovi dai G e n o ­ vesi ecc. ecc.

(29) R. Cia s c a, op. cit., pag. X.

<30) M . Gu a zz o, Historié, Venezia 1 5 4 7 , pag. 12.

(31) R. S. Lo p e z, 11 predom in io econom ico dei Genovesi n ella M onarchia sp a g n o la, « G iornale stor. le u . della Liguria », 1 9 3 6 , pagg. 6 5 -7 4 .

(32) R. Cia s c a, op. cit.

(33) A. S a p o ri, L 'Italia e la storia econom ica Europea, nel volume Studi d i storia ec o n o m ic a m e d io e v a le , Firenze 1940, pag. 315.

XI

(10)

U na p articolare menzione meritano anche tutti i documenti in lingue orien­

tali, pubblicati bensì in buona parte, ma che, come è stato recentemente dimo­

stra to dall'interesse loro rivolto da studiosi francesi, quale la Signora Bibicou (34), m ostran o di essere ben lungi dalFaver esaurito ogni attrattiva nei confronti degli studiosi.

Infine, prim a di chiudere queste brevi note, sarà bene accennare a come è p erv en u ta fino a noi l'insigne raccolta documentaria.

Si è sem pre p arlato di « raccolta », infatti, in quanto non ci si trova di fronte ad u n a vera e p ropria « serie » archivistica.

D all'esam e di antichi inventari esistenti in Archivio (35), è stato possibile a cc e rta re com e i 1635 documenti che ora ne fanno parte originariamente fos­

sero conservati, con molti altri, in una ampia, inarticolata sezione dell Archivio

« S egreto » della Repubblica, detta delle « 55 cantere » dalle suddivisioni del­

l'arm ad io in cui erano custoditi.

F o rse una prim a scelta tra documenti d’interesse pubblico e documenti d ’interesse privato fu tentata, intorno al 1660, quando i deputati all’Archivio lam en taron o di fronte ai Serenissimi Collegi le difficoltà che incontravano per la ric e rc a delle scritture relative « alle principali e più gravi materie di Stato », fa tto , dicevano, « dovuto alla confusione delle carte frammischiate ad altre di nessun rilievo o riguardanti interessi particolari » (36).

C erto, però, al momento del trasporto degli archivi genovesi a Parigi, per o rd in e di N apoleone, i trattati e le negoziazioni politiche formavano un unico g ru p p o di carte con « moltissime pergamene relative all’antico commercio dei genovesi col L ev an te ed i suoi scali, alcuni trattati di commercio con potenze g re ch e e del L ev an te, moltissimi titoli d’acquisto di paesi e territori delle due R iv iere ecc. » (37).

T roviam o, invece, già nettamente delineato l’attuale ordinamento della

« Sezione G overnativa », con la precisa distinzione tra carte riguardanti i

« P a e si » deH’interno del dominio e le « Materie Politiche » relative ai rapporti co n 1 estero, nelle ricevute rilasciate dall’Archivio di Genova a quello di Torino al m om ento della riconsegna del materiale restituito dalla Francia (38). Se ne d e d u ce , p ertanto, che la raccolta venne formata tra il 1808 ed il 1866, epoca d el rientro a G enova, e, con tutta probabilità negli ambienti archivistici tori­

n esi, a giudicare anche dall’evidente parallelismo degli ordinamenti (39).

L a form azione della raccolta spiega la disparità della natura dei documenti c h e la com pongono. Troviamo, infatti, concessioni e privilegi di Papi, Impe-

( 3 4 ) C e n tr e N a tio n a le d e la rech erch e scientifique, Paris.

( 3 5 ) A . S . G ., ms. n . 3 2 8 .

( 3 6 ) D . Gi o f f r é, A lcu n i a s p etti della legislazione archivistica della Repubblica ili Genova, in * Bullet- le ttin o d ell’* Archivio Paleografico Italian o», Nuova serie, II-III, p. 1.

( 3 7 ) A .S .G ., ms. n. 3 2 6 . ( 3 8 ) A .S .G ., ms. d. 3 2 8 .

( 3 9 ) Mi n i s t e r o d e l l'in t e r n o, G li Archivi di Stato Italiani, Bologna 1944, pagg. 108 c 408.

XII

(11)

ratori e Principi, trattati di pace, di alleanza, di com m ercio, giuram enti di fedeltà pi estati da vassalli o dalla Repubblica a Principi, istruzioni agli a m b a ­ sciatori e relative relazioni, sentenze arbitrali e, sebbene rari, docum enti p ri­

vati che, o per le persone tra le quali si compie il negozio giuridico o per l’o g ­ getto della contrattazione o ancora per il luogo in cui questa avviene, sono stati considerati di carattere politico ed inclusi nella raccolta.

L a particolare natura specie di alcune tra le scritture cui si è accen n ato ha reso spesso ardua la compilazione dei regesti, considerata la difficoltà di illustrare in un periodo relativamente breve il contenuto di ogni docum ento, e si deve essere grati al Lisciandrelli che ha affrontato e risolto gli innum erevoli quesiti determ inati dalla presenza di pergamene greche, arabe, arm ene nonché dai ricorrenti problemi di natura paleografica, diplomatica e cronologica, resi più difficili dall’uso dei diversi calendari e dalla particolare toponom astica dell’Asia Minore, dei paesi rivieraschi del Mediterraneo e della L iguria stessa.

Felicissima, poi è da considerarsi la decisione della Società Ligu re di Storia Patria che, puntigliosamente legata al buon metodo che vuole le idee saldate alle cose, ha voluto offrire il regesto agli studiosi rendendo più facili le loro fatiche, nella consapevolezza che la ricerca storiografica è legata all’e m ­ piria dei fatti e dei dati documentariamente accertati e soppesati.

GIORGIO CO STA M A G N A

XII I

(12)

AVVERTENZA

11 lavoro, nato com e inventario di un « fondo » dell Archivio di Stato geno­

vese a fini essenzialm ente archivistici e non storici, risente di questa sua origine n ella rigorosa lim itazione dei regesti a quel fondo, pur ricostruito sulla base d ell’ordine cronologico dei documenti, e nella sobrietà discreta dei singoli re­

gesti.

D el pari la bibliografia non vuol essere un repertorio critico e non intende rich iam are tutte le edizioni comunque eseguite dei diversi atti, ma limita i riferim enti alle edizioni principali, apparse nelle raccolte sistematiche più comu­

n em en te accessibili, ed a quanto fu pubblicalo del codice diplomatico dell Im­

p eriale. Si è riten uta peraltro utile anche una serie di riferimenti agli Annali di Caffaro e Continuatori per i passi in cui si ricordano i fatti significati dai d ocum enti del fondo. Il lettore d’altra parte facilmente rileverà che tale appa­

ra to si riferisce con larga prevalenza ai secoli del Medio Evo; il che rappresenta un fatto pieno di significato, anche se la serie dei richiami, come si è detto, e larg am en te incom pleta.

Gli indici, alla cu i redazione ha direttamente collaborato, col dott. Liscian- d relli ed il d o tt. Costam agna, anche il Segretario prof. T.O. De Negri, che ha

cu ra to l’edizione, si riferiscono strettamente ai nomi riportati nei Regesti, ove spesso, p er ovvie ragioni, i nominativi personali sono suppliti da richiami anoni­

m i o da titoli generici (re, pontefice1, imperatore...). Essi hanno quindi un valore in dicativo di m assim a e non possono esaurire la serie dei riferimenti.

P er m aggior chiarezza diamo di seguito, col richiamo alle sigle e nell or­

d ine alfabetico delle sigle stesse, l’elenco delle pubblicazioni utilizzate. Pochis­

sim i altri lavori cui talora è occorso di fare riferimento in modo del tutto occa­

sionale sono citati al luogo rispettivo.

•r. o. d.

x i v

(13)

BIBLIOGRAFIA ED ABBREVIAZIONI

Ac c a m e

Am a r i

B e l g r a n o , Cinque docum enti

B e l g r a n o , D o c c . di Pera

B e l g r a n o . Registro

B e r t o l o t t o

Big o n i

C a f f a r o I, II, I I I , I V , V

C a f f a r o 1828 Chart I, vel l i

D e s i m o n i , Annuali di Gavi

D e s i m o n i , D o c c . di G avi

D e s i m o n i , M assa e P arodi

D e s i m o n i , Quartieri sec. X II vel sec. X III

D e s i m o n i , Regesti

A ccam e Paolo, Notizie e docum enti p e r servire alla storia d elle relazioni tra G enova e Bologna, A tti e M em. Deput. St. P. per le province di Romagna, S. II, vol. X IV , Bologna, 1893.

A m a r i Michele, Nuovi ricordi arabici p e r la storia di G en ov a (1234-1517) - Testi arabici e fac-simili. A tti Soc. Lig. St. P ., V , 549-680 - Aggiunse e correzioni..., A SL i, XIX, 147-159.

B e l g r a n o Luigi Tommaso, Cinque docu m en ti genovesi-orientali, ASLi, XV II, 221-251.

B e l g r a n o L. T., Prima serie di docum enti riguardanti la co lo n ia di Pera, ASLi, X III, 97-336, e A ppen dice.

B e l g r a n o L. T., Registro della Curia A rcivescovile di G en ov a, pubblico ed illustrato, A SLi, Vol. I I, P arte II.

B e r t o l o t t o Girolamo, Nuova serie di docu m en ti sulle relazion i di Genova con l'im pero Bizantino, raccolti d al cav. A n g e l o S a n g u i n e t i e pubblicati con m olte aggiunte dal p r o f G B , ASLi, XXV III, 339-573

B ig o n i Guido, Quattro documenti gen ovesi sulle con tese d ’o ltr e ­ mare nel sec. X III, A r c h . St. It., X V I, 1899.

Annali di CaOaro e d e’ suoi continuatori, I, a cura di L . T . B e l g r a n o , 1890, e I I -V, a cuna di C. I m p e r i a l e d i S a n t ’A n g e l o , 1901-1926.

Annali di Caffaro..., Genova, Tip. L u ca C arniglia. 1828.

Chartarum I e II, Historiae Patriae M onum enta, I e V , T o rin o , 1836 e 1853.

D e s i m o n i Cornelio, Annali storici d ella città di G avi, A l e s s a n ­ dria, 1896,

D e s i m o n i C.. Documenti ed Estratti di D ocum enti p er la S toria di Gavi, Alessandria, 1896.

D e s i m o n i C., Sui M archesi di M assa in Lttnigiana e di P a ro d i nell’Oltregiogo ligure, A SI, 1882, 28 sgg.

D e s i m o n i C., Sui quartieri genovesi in C ostan tin opoli, G io rn . Lig., I, 1874, 137-180, e I Genovesi e i lo r o Q uartieri a C o sta n ­ tinopoli, G io ra Lig. I II , 1876, 217-274.

D e s i m o n i C., Regesti delle lettere pon tificie riguardanti la L ig u ria dai più antichi tempi fino all'avvenim ento di In n ocen zo II I..., ASLi, XIX, 1-175.

XV

(14)

Fe r r e t t o, A lb a e G en o v a

Fe r r e t t o, N ovi e V alle Scrivia

Go r r in i, V og h era e G en ov a

Im p e r i a l e I, I I , I I I

Ju r iu m 1, vel I I

K e h r

L e g e s G enu enses L e g e s M un icipales Ma n fr o n i

Manno I, vel I I Sa u l i

Tola

Vig n a VI, vel VII

F e r r e i t o Arturo, Documenti intorno alle relazioni fra Alba e Genova, Bib. Soc. Sti. Subalpina XXIII, 1906, e L, 1910.

Fer r e t t o A ., Documenti genovesi di Novi e Valle Scrivia, BSSS, LI, 1909, e LI1, 1910.

Go r r i n i Giacomo, Docc. sulle relazioni fra Voghera e Genova, BSSS, XLVII1, 1908.

Im p e r i a l e d i Sa n t'An g e lo Cesare, Codice diplomatico della Re­

pubblica di Genova, « Fonti per la Storia d'Italia » dell’Ist. Stor.

It., I, 1936, II, 1938, III, 1942.

Libri Jurium Reipublicae Genuensis, edito in Hist. P. Mon., VI e V II, Torino, 1854 e 1857.

K e h r P. F., Regesta Pontificum, VI, II, Pedemontium - Liguria Maritima, Berlino, 1914.

Leges Genuenses, in H.P.M., voi. XVIH, Torino 1901.

Leges Municipales, in H.P.M., vol. I, Torino, 1838.

Ma n f r o n i Camillo, Le relazioni fra Genova, l’impero Bizantino e i Turchi, ASLi, XXVIII, 1898, 575-856.

Ma n n o Giuseppe, Storia di Sardegna, Milano, 1835.

S a u l i Lodovico, Della colonia dei Genovesi in Calata, 2 vol., Genova, 1831.

T o l a Pasquale, Codex Diplomaticus Sardiniae, H.P.M., T o r in o . 1831.

V i g n a P. Amedeo, Codice diplomatico delle Colonie Tauro- Liguri durante la Signoria dell’Ufficio di S. Giorgio (1453-1475), ASLi, vol. VI e VII, Parte I, 1868-1874.

XVI

(15)

i

.

REGESTI

(16)
(17)

SECOLI X - XII

Berengario II e Adalberto, re d’Italia, conferm ano agli a b i­

tanti di Genova quanto posseggono con qualsiasi titolo seco n ­ do le consuetudini, entro e fuori la città.

C op. in for. sec. X I1 su perg. 66,5 x 3 4 ,5 , con ten . p u re l ’atto d i cu i a l it. 6.

Ca f f a r o (1828), pp. 151-2; - C hart. I I , col. 4 4 ,5 ; - Ju riu m , I , col. 1-2; - Be l- gr a n o, Registro, p. 310-11; - Im p e r i a l e I, pp. 3-4.

L'Im peratore Ottone I dona al M archese Aleram o le co rti poste in luoghi deserti tra i fiumi Tanaro ed O rba e la sp iag ­ gia del mare; gli conferma tutte le cose e proprietà avu te per eredità di parenti o per acquisto.

Due copie infor. cart. sec. X V III. N ella filza 1 /1 0 0 8 , S erie « Ju riu m », A rch . Segreto, si conserva una copia autent. cart. d el 2 9 lu g. 1 5 3 0 , rica v ata d a a ltra pure autent. d el 20 feb . 1505, a sua volta da altra a u ten t. d e l 4 ott. 1 3 3 9 .

Chart. I, col. 217-8.

Teodolfo, Vescovo di Genova, dà a livello per 29 anni a ce rti Pietro ed Andrea di Gavi alcuni beni siti in Gavi e M arian a.

Orig. m em br. gravent, deter., 24,5 x 18,5.

Be l g r a n o, Registro, pp. 418-9; - De s i m o n i, A n n ali d i G a v i, p. 1; - De s i m o n i, D ocum enti di Gavi, p. 5; - Fe r r e t t o, N ovi e V alle S eri v ia , pp. 2-3.

L'Imperatore Enrico II conferma agli uomini della M a rc a di Savona tutte le proprietà e li emancipa da ogni soggezione dei Marchesi, Vescovi, Conti, Visconti e G astaldi, proibendo a questi di innalzare in quei luoghi castelli e d’im porre pesi tributari, pena la multa di mille lire oro.

Orig. m em br. 47 x 51; trac. sig. pend.

Cop. infor. cart. sec. XVI d el detto privilegio e d e l l ’atto d i cu i a l n. 1 9 5 . Chart. I, col. 404.

Bonizone fu Pietro e Genoardo suo figlio conferm ano a G e- noardo fu Giovanni ed a Bonosa sua m oglie la vend ita di un pezzo di terra sita in Multedo.

Orig. mem br. 47 5 x 51; trac. sig. pend.

Belg r a n o, Registro, pp. 127-8.

(18)

6 - 1056, mag.

B. 1/1

7 - 1 1 0 4 B . 1/5

8 - 1 1 0 9 (?) B . 1/6

9 - 1 1 2 0 giù.

[1 1 2 1 st.

B . 1/7

10 - 1130, B. 1/8

Il M archese Alberto Màlaspina riconosce e giura di rispettare le consuetudini dei Genovesi.

C o p . in fo r . scc. X II, sulla perg. di etti al n. I.

Be l g r a n o, Registro, pp. 3 1 1 -1 4 ; - Im p e r ia l e, I, pp. 6-9.

Balduino I, re di Giudea e di Gerusalemme, dona con giu­

ram ento alla Chiesa di S. Lorenzo in Genova una piazza in Gerusalemme e Giaffa, la terza parte di Arzuf e del territorio circostante, la terza parte di Cesarea e di Acri, la terza parte dei redditi di questa città e del suo porto. Si obbliga a pa­

gare ogni anno trecento bisanzii. Promette ai Genovesi la ter­

za p arte di ogni città, di ogni terra che col loro aiuto potrà conquistare in avvenire, fra queste la città di Babilonia;

di non arrecare danno alle persone loro o alle loro cose, esenzione da ogni diritto doganale nelle sue terre, così co­

m e agli abitanti di Savona, di Noli, di Albenga e alla ca­

sata di Gandolfo Pisano.

O rig. m em br. 25 x 15; irac. sig. pend.

C o p . a u ten t. d el 15 nov. 1254 su perg. 28 x 32.

Ju riu m , I , col. 16-7; - Ca f f a r o, I , p. 113, n. 2, pp. 121-2, p. 128; - Im p e r ia l e, I, pp. 20-2 2 .

:■ io Bertrando, Conte di S. Gilles, promette di pagare alla Chie­

sa di S. Lorenzo di Genova mille soldi all’anno, completa ed esclusiva libertà di commercio al popolo Genovese nei suoi dominii dal giorno in cui riuscirà a conquistare il borgo di S. Gilles.

C op. in for. sec. X II, su perg. 1 2 x 2 2 Ju riu m , I , col. 19; - Im p e r ia l e, I, pp. 28-30.

16 Convenzione tra i fedeli del Papa Callisto II e gli ambascia- tori del Comune di Genova, Caffaro e Barisone, con la quale i primi promettono la revoca del privilegio concesso al Ve­

scovo di Pisa di consacrare i Vescovi della Corsica, purché i Genovesi paghino 1500 marchi d’argento alla Curia di Ro­

ma, e promettano con giuramento di aiutare la Chiesa Ro­

m ana se per questa causa le sarà mossa guerra da parte dei Pisani, coi quali essi Genovesi non dovranno far pace o tre­

gua senza lordine del Papa.

C op. in for. sec. XII su perg. 4 2 ,5 x 1 1 .

De sim o t t c, Regesti, p. 53 , n. 73 ; - Ke iih, p. 323; - Cafffa ro, I, p. 20, n. 1; - Im p e r i a l e, I, pp. 38-40.

1 I Genovesi promettono per dieci anni di salvare e difendere persone e cose dei Pavesi nel proprio distretto, di far guerra contro Porrada, suo figlio e suo fratello Guglielmo, contro il Com une di Tortona, Alberto di Gavi, gli abitanti di Gavi, di

- 4 -

(19)

11 - [1130]

B. 1/9

12 - 1131, dic.

B. 1/10

13 - dopo il 1130 (1132?) B. 1/11

14 - 1132, mar.

26

B. 18 A /3

Montalto, di non far pace o tregua con questi senza il p a ­ rere dei Consoli Pavesi, etc.

Cop. in for. sec. X II, sm perg. 27 x 18; annot. dors., d a ta e d ogg.

C hart., I I , col. 213-4; - De s i m o n i, Massa e P arodi, p p . 2 3 5 -6 ; 2 6 4 -5 ; - Go r k i n i, V oghera e G enova, p. 2; - Im p e r i a l e, I , pp. 6 6-7.

11 popolo Genovese s’impegna ad aiutare i M archesi G u gliel­

mo ed Opizzo M alaspina nel suo distretto, contro tu tti, e c ­ cezion fatta contro l’im peratore Rom ano, salvi gli obblighi con gli uomini di Vezzano, di Passano e di L av agn a. I su d ­ detti Marchesi s’impegnano a diventare cittadini di G enova, ad aiutare il Comune contro tutti, e ccettu ato l’im p e ra to re Romano, ed a salvare persone e cose dei Genovesi nel loro distretto.

Cop. infor. sec. X II su perg. 5 7 x 1 9 .

Ol i v i e r i, pp. 325-6; - Fe r r e t t o, Novi e V alle S criv ia, pp. 2 6 -7 ; - Im p e r i a l e, 1, pp. 127-9 ( 1 140?).

Comita II, Giudice di Arborea, dona alla C hiesa di S. L o ­ renzo ed al Comune di Genova una chiesa, una ten u ta co n servi, armenti e terre ad essa annesse e m età dei m onti nei quali si trova una miniera di argento esistenti nel suo reg n o , promette di difendere insieme ai suoi ered i la donazione f a tta contro chiunque e di restituire il doppio del suo valore nel caso in cui non potrà difenderla, di donare loro altre q u a ttro tenute e la quarta parte dei monti in cui si trova una m in iera d’argento, esistenti nel regno di Torres, quando l’a v rà a c ­ quistato.

D ue orig. m em br. 47 x 18 e 47 x 17,5; trac. sig. p en d .

Ca ffa r o (1828), pp. 61-3; - Manno, I , pp. 3 0 1 -3 ; - C h art. I , col. 767-8-, - Jurium 1, col. 37-8; • To l a, pp. 207-8; - Im p e r i a l e, I , pp. 68-9.

Il popolo genovese concede al M archese Opizzo M a la - spina in Rivarolo cinque case ed una zona di terreno in cu i gli uomini del Marchese possano costruire abitazioni. D à inoltre in feudo al Marchese Opizzo ed a suo fratello la terza parte dell’eredità dei suoi nemici Lavagnini in S estri e Lavagna, una parte della pieve di Cisigna, una p arte d e lla pieve di Varese, etc. S’impegna a non far pace, tregu a o g u e r­

ra coi Lavagnini senza il consenso del M alaspina.

C op. infor. sec. X ll su perg. 3 1 x 2 2 .

Ol i v i e r i, pp. 326-7; - Im p e r l a l e, I, pp. 72-3.

I Consoli di Tortona investono Oberto Scopello ed A nseim o Businello di un « manso ».

Orig. mem br. 1 8 * 1 5 .

- 5 -

(20)

15 - 1 1 3 2 , giù. I l popolo Narbonese in riparazione delle offese fatte ai Ge- B 1/1_ novesi, concede loro l’esenzione di una parte dei dii itti che

erano soliti pagare nella sua terra, terreno sulla i iva di un fiume per costruirvi un fondaco e due torri, protezione e sicurezza alle persone e cose dei Genovesi anche quando una loro nave dovesse naufragare nelle acque soggette al do­

minio Narbonese, perdona tutte le offese arrecate finoia dai Genovesi ai Narbonesi, promette di non imporre nuovi tri­

buti, di far risarcire i danni che eventualmente saranno pio­

curati dai Narbonesi ai Genovesi.

C o p . in for. sec. XII su perg. 2 8 x 2 6 .

Ju riu m ì , col. 3 9 -4 0 ; - I m p e r ia le 1, pp. 73-5.

16 - 1 1 3 3 , mar. 2 0 P ap a Innocenzo II ingiunge ai Pisani di far pace coi Geno­

vesi notificandone loro le modalità.

O rig. m em br. 1 7 x 1 8 ,5 ; trac. sig. pend.; annot. dors.

De s i m o n i, Regesti, pp. 9 2 -3 ; - Ke h r, p. 326; - Caffaro I, p- -*>> 11 ' Im p e r i a l e I, pp. 75-7.

1 7 -

18 -

19 -

1 1 3 3 , nov. Martino fu Rustico Gentile vende ad Oberto Giovenale un

B . 18 A /4 pezzo di terra sito in Luceto.

Orig. m em br. 2 0 x 1 5 ,5 .

[1 1 3 3 , nov.] I Consoli di Genova vietano di alienare o di impegnare oltre B 18 A/? la durata del consolato i diritti della mina e del quartino

sulla riva del mare.

Estr. in for. cart. sec. XVII.

Ju riu m I, col. 44 ; - I m p e r ia le I, p. 81.

1 1 3 5 , gen. J 1 popolo di Novi dona metà del suo castello alla chiesa di B S. Lorenzo in Genova e metà alla chiesa di S. Sii o in Pavia, promette di soccorrere i Genovesi ed i Pavesi nel suo tei rito rio, di far guerra contro i Tortonesi, di aiutare i Genovesi e i Pavesi contro tutti, eccettuato il Comune di Marenco et escluso il caso in cui i Genovesi od i Pavesi offendano a terra del Marchese Rainero o del Marchese Anseimo Da Bosco, di aiutare i Genovesi nella guerra contro Montalto.

Orig. m em br. 82 x 30.

Juriu m I, col. 48-50; - Fe r r e t t o, Novi e Valle Scrivia, pp. 27-9; - Im p e r ia l e I , pp. 87-90.

2 0 - [1 1 3 5 , nov.] i l Marchese Aleramo prende col figlio la cittadinanza geno­

vese, presta giuramento di fedeltà al Comune di Genova al quale darà i proprii castelli, etc., con la riserva di non com­

battere contro il Comune di Acqui.

C op. inform . sec. XII su pergam. 3 0 x 1 1 ; annoi, dors. ogg.

Ju riu m I, col. 51-2; - Im p e r ia l e, 1, pp. 90-2.

- 6 -

(21)

21 - 1136 apr.

B. 1/15

22 - 1138, B. 1/16

23 -

B. 1/17

24 - 1140, B. 1/18

25 - 1143, B. 18 A/7

26 - 1145, feb.

B. 18 A/8

27 - 1145, ag. 5 [1146, st. pis.]

B. 1/19

28 - 1146, sett.

B. 1/20

I Genovesi promettono per venti anni ferm a p ace ai V en e­

ziani, il risarcimento dei danni loro arrecati da qualunque genovese, il loro aiuto nelle guerre.

Cop. in for. sec. X II su perg. 2 4 x 1 1 ,5 . Chart. II, col. 2 2 2 ; - I m p e r i a l e , I , pp. 9 4 -5 .

I Marsigliesi promettono per dieci anni di salvare persone e cose dei Genovesi e dei loro amici in terra ed in m are; di considerare come proprii gli amici ed i nem ici di G enova;

di concorrere con cento uomini in ogni im presa navale dei Genovesi, e con lo stesso numero di com battenti in ogni spe­

dizione terrestre o marittima contro i Saraceni.

Se per dieci anni i Genovesi li m anterranno in p ace coi S a­

raceni del re del M arocco o li difenderanno da questi, i M a r­

sigliesi risarciranno i danni arrecati ai Genovesi durante l’u l­

timo decennio e quelli inferti contro il loro divieto ai su d ­ diti del re del Marocco.

Orig. m em br. 1 4 x 1 9 ,5 ; carta « partita ».

Chart. II, col. 229; Jurium I, col. 56-7; - I m p e r i a l e I, pp. 102-3.

Nota di privilegi concessi alla Repubblica di Genova d a di­

versi imperatori dall’anno 1138 al 1577.

In for, cart. sec. XVII in ital.

Trattato di alleanza tra i figli del M archese Bonifacio ed il Comune di Genova per la conquista e la difesa di V en tim i- glia e del suo contado.

O rig. m em br. 25 x 20, lacunoso n ella parte super, sin is., carta « p artita ».

Ca f f a r o (1828), p. 77; - Juriu m I, col. 70-1; - Im p e r i a l e I, pp. 126-7.

Statuto che i Consoli del Comune di Genova devono g iu rare di osservare entrando in carica.

Cop. infor. se c. XVIII in un qu ader. cart.

L eges M unicipales, pp. 2 3 5 -9 4 ; - Im p e ria li-: I, pp. 1 5 3 -6 6 .

I Consoli del Comune di Genova escludono da ogni pu bb lico ufficio della città i genovesi vassalli di una signoria forestiera.

Cojk infor. cart. sec. XVII.

C a f f a r o (1 8 2 8 ), pp. 85 e 8 8 ; - Jurium I , col. 1 0 1 -2 ; I m p e r i a l e I , p . 1 8 2 .

Trattato di reciproca protezione stipulato tra Pisa ed A lb en- ga per trenta anni.

D ue orig. m em br. dei quali uno lacunoso nel « M it r o - 1 9 x 2 4 , 5 e 2 4 x 2 8 .

I Genovesi promettono di allestire p er il prossimo m ese di maggio un esercitio per andare ad A lm eria, di restarvi se­

condo quanto sarà concordato con l’im p erato re; di salvare

- 7 -

(22)

29 -

3 0 -

31 -

la sua persona e le sue cose, a patto che di ogni citta o terra insiem e conquistata, due parti spettino aH’Imperatore ed una a Genova, Ubera da ogni gravezza; che la chiesa genovese abb ia la stessa parte nel campo spirituale; che essi non siano costretti ad altre spedizioni e subordinatamente alla stipu­

lazione di un accordo col conte di Barcellona.

C o p . in fo r. sec. X II su perg. 3 4 * 1 8 .

Ju r iu m I , col. 1 2 2 ; - Ca f f a r o I , p. 80; - Im p e r ia l e I, pp. 204-6.

[1146] j Genovesi promettono di allestire dopo la spedizione del­

l’im peratore un esercito per assediare ed espugnare Tortosa, di salvare il Conte di Barcellona, i suoi uomini e le sue cose a condizione che di ogni città o castello conquistato due p arti spettino al Conte ed una a Genova, libera da ogni gra­

vam e; che la chiesa genovese abbia la stessa porzione nel cam p o spirituale; promettono inoltre ai sudditi del Conte in terra ed in mare esenzione di tasse e sicurezza di vita.

Determinano la competenza giudiziaria nelle cause civili o penali vertenti fra i Genovesi ed i sudditi del Conte, ai quali non potrà essere imposto il duello giudiziario.

M in . su perg. 19 x 31.

Ju r iu m I , col. 1 1 8 -9 ; - Ca f f a r o I, pp. 80-1, e n. 2; - Im pe r ia l e I, pp. 211-2.

[1146] Raimondo Berengario IV, conte di Barcellona e Principe del B' 1/22 regno degli Aragonesi, promette ai Genovesi, appena ritor­

neranno dall’impresa dell’imperatore, di unirsi a loro col suo esercito in Tortosa ed altre località marittime; di salvare per­

sone e cose dei Genovesi, di dar loro, libera da ogni gra­

vezza, la terza parte delle città e terre insieme conquistate;

nelle altre città, una chiesa con dotazioni e case sufficienti ad assicurare vita decorosa a cinque chierici, un forno, un ba­

gno, un fondaco ed un giardino, ed in tutti i suoi dominii sicurezza di vita; esenzione di tasse in terra ed in mare dal Rodano ad occidente dai giorno in cui i Genovesi lo aiute­

ranno nell’espugnazione di una città. I Genovesi che avranno in possesso la parte di città e terre stabilita, riconosceranno la sovranità del conte e dei suoi eredi.

O rig . m em br. 4 5 x 2 1 ,5 ; trac. sig. pend.

Ca f f a r o (1 8 2 8 ), pp. 9 2 -4 ; - Jurium I, col. 125-7; - Caffaro I, p. 81; - Im p e­ r i a l e I , pp. 214-7.

1147, mag. I Consoli del Comune di Genova, riconosciuto Filippo di

B 18 A /9

Lam berto irresponsabile della cattura di cittadini e beni ge­

novesi da parte degli uomini di Ruggero II, re di Sicilia decretano che egli possa ricoprire cariche pubbliche.

C o p . in for. cart. sec. X V II.

Ca f f a r o (1 8 2 8 ), p. 120; - Jurium I, col. 130-1; - Im pe r ia le I, pp. 226-7.

- 8 -

(23)

32 - 11148]

B. 1/23

33 - [1148]

B. 1/23

34 - 1148, mag.

B. 1/23

35 - 1149, gen.

B. 1/26

36 - 1149, feb . B. 18 A / 10

37 - 1149, apr. 17 11150 st. pis.]

B. 1/27

L a Contessa Matilde [di Parodi] s’impegna a d are al C om une di Genova il castello, la torre e metà del territorio di Parodi, di far adempiere la promessa dal M archese entro un mese dalla sua liberazione. Il M archese dovrà giurare l’abitazione e la Compagna di Genova.

Cop. in for. sec. X II su perg. 43 x 2 8, contcn. p u re i d oc. di cu i ai n n . 3 3 , 3 4, 3 8, 39, 40 e 42.

Juriu m I , col. 136; - F e r r e t t o , N ovi e V alle S crivia, pp. 4 4 -5 ; - I m p e r i a l e I pp. 2 3 2 -3 .

Il Marchese Alberto Zueta s’impegna a prendere la c itta ­ dinanza e la residenza in Genova e giura la C om pagna g e ­ novese.

Cop. infor. sec. XII, sulla perg. conten. il docum 32.

Juriu m 1, col. 137; - F e r r e t t o , N ovi e V alle Scrivia, pp. 4 5-6; - I m p e r i a l e I , p. 236.

Il Marchese Alberto Zueta e la Contessa M atilde vendono al Comune di Genova il castello e m età del territorio di P a ­ rodi per il prezzo di L . 700, inferiore al suo valore, in co m ­ penso del servizio e delle spese fatte dai Genovesi p er la liberazione del Marchese.

C op. infor. sec. X II sulla perg. conten. il docum . n . 32.

C a f f a r o (1828), p. 107; - Juriu m I , col. 135-6; - F e r r e t t o , N ov i e V a lle S cri­

via, p. 46; - C a f f a r o I , p. 36; - I m p e r i a l e I , p. 2 3 5 .

Raimondo, Conte di Barcellona, Principe degli A ragonesi e Marchese di Tortosa, per il servizio resogli dai Genovesi nella presa di Tortosa accorda loro esenzioni di tasse e lib ertà di commercio in Spagna ed in tutte le sue terre.

Orig. m em br. 3 1 x 2 1 ; trac. sig. pcnd.

C a f f a r o (1828), pp. 112-3; - Jurium I, col. 138; - C a f f a r o I , p. 8 8 ; - I m p e ­ r i a l e , I, pp. 238-9.

I Consoli del Comune di Genova per pagare il debito co n ­ tratto per l’impresa di Tortosa, vendono per 15 anni per lire milletrecentouna gli introiti di alcune im poste ad una so cietà.

Cop. infor. cart. sec. XVII.

C a f f a r o (1 8 2 8 ), pp. 112-3; - Jurium I, col. 1 3 9 ; - C a f f a r o I , p. 8 8 ; - I m p e ­ r i a l e I, pp. 240-2.

Trattato di pace e di alleanza offensiva e difensiva stipulato per ventinove anni tra Pisa e Genova, eccezion fatta p e r la Sardegna.

Orig. m em br. 7 4 x 59; trac. sig. pcnd.

Cop. infor. sec. XII su perg. 70 x 47.

Im p e r ia l e I, pp. 243-7.

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