ASSOCIAZIONE
DE' DIVOTI
DI M A R I A A U S I L I A T R I C E
c an on ic am en te e r e t t a
N E L L A C H I E S A A L E I D E D I C A T A in T o r in o
Con r a g g u a g li o s tor ic o su q u e st o titolo
pel sacerdote
GIOVANNI BOSCO
Maria Auxilium christianorum, ora pro nobis.
Maria Aiuto dei cristiani, pregate per noi.
(Indulg. di 300 giorni, P io ÌX, 14 feb. 1869).
T O R IN O .
T i p . d e l l ' O r a t . d i s. F r a n c . d i Sa l e s .
1 8 6 9 .
Pro testa d e ll’ Autore.
Per ubbidire ai decreti di Urbano V III mi protesto, che a quanto si dirà nel libro di miracoli, rivelazioni, o di altri fatti, non intendo dare altra autorità che umana; e dando ad alcuno titolo di Santo o Beato, non intendo darlo se non secondo l'opin ion e; eccettuate quelle cose e persone, che sono state approvate dalla s. Sede Apostolica.
p r o p r i e t à d e l l’e d i t o r e.
AL L E T T O R E
E r a appena in costruzione la chiesa dedicata a Maria A usilialrice in To
rin o , e già si facevano rip etu te di- m ande perchè venisse iniziata una pia associazione di d iv o ti, i quali u n iti nel m edesim o spirito di p re g h ie ra e di pietà facessero ossequio alla gran Madre del Salvatore invocata col bel titolo di A iuto dei Cristiani.
Compiuta poi la consacrazione del sacro edifizio, si m oltiplicarono tali richieste da tu tte p a rti e da persone di ogni età e di ogni condizione. Egli è per secondare questo pio e gene
rale desiderio che venne form ulata l’Associazione, le cui regole saranno qui brevem ente esposte.
P recederà un ragguaglio storico sul titolo di M aria A u xiliu m C hristia-
norum , di poi seguirà il Decreto della canonica erezione della A ssociazione;
quindi il Breve con cui il sommo P on
tefice con grande bontà degnavasi con
cedere speciali Indulgenze agli aggre
gati, cogli statuti della pia Associazione e colle analoghe Indulgenze ed alcune preghiere a comodo di chi volesse se r
virsene per indirizzare gli affetti del suo cuore a questa grande benefattrice de’ m iseri m ortali.
La santa Vergine M aria, che in co
tante guise h a benedetto e favorito quelli che l’hanno supplicata col p re zioso titolo di Ausiliatrice, continui a spandere copiosi i celesti tesori, non solo sopra gli aggregati a questa pia Associazione, m a sopra tu tti quelli che la invocheranno nelle loro necessità sp iritu ali o tem porali, a segno che tu tti abbiano m otivi di b enedirla sopra la te rra p er and are poi un giorno a lo
d arla e rin g raziarla eternam ente in cielo. Così sia.
I.
M a r i a A u s ilia trice.
Il titolo di A u silia trice, attribuito all’augusta Madre del Salvatore, non è cosa nuova. Negli stessi lib ri santi Maria è chiam ata R egina che sta alla destra del suo Divin Figliuolo, vestita in oro e circondata di varietà. A d - s titit Regina a dextris tuis in vestitu de
aurato, circum data varietate (Sal . 44).
Questo m anto indorato e circondato di v arie tà, secondo lo spirito della Chiesa, sono altrettante gemme e d ia
m anti, ovvero titoli, con cui si suole
appellare Maria. Quando pertanto chia
m iam o la santa Vergine A iuto dei C ristiani, non è altro che nom inare un titolo speciale, che a Lei conviene, come diam ante sopra i suoi abiti in d orati. In questo senso Maria fu sa
lu ta ta Aiuto del genere umano fino dai p rim i tem pi del m ondo, quando, Adamo cadendo nella colpa, fu p ro messo un lib e ra to re , che dovea n a scere da u n a don n a, la quale coll’im - m aco lato suo piede avrebbe schiacciato il capo del serpente insidiatore.
Difatto questa gran Donna è sim boleggiata nell’albero della vita, che esisteva nel paradiso terrestre; nel
l’ a rca di Noè, che salva dall’un iv er
sale diluvio gli adoratori del vero Dio;
nella scala di Giacobbe, che si solleva fino al cielo; nel roveto di Mosè, che arde e non si consum a, e che allude a Maria vergine dopo il p a rto ; nel- l ' arca dell’alleanza; nella torre di Davide, che difende da ogni assalto;
nella rosa di Gerico; nella fontana sig illata ; nell’orto ben coltivato e cu
stodito di Salom one; è figurata in un
acquedotto di b enedizione: nel vello di Gedeone. Altrove è chiam ata stella di G iacobbe, bella come la lu n a , e- letta come il sole, irid e di pace, p u pilla dell’occhio di Dio, au ro ra p o rta trice di consolazioni, Vergine e Madre e Genitrice del suo Signore. Questi sim boli ed espressioni, che la Chiesa applica a Maria, fanno m anifesti i disegni provvidenziali di Dio, che vo leva farcela conoscere prim a della sua nascita, come la p rim ogenita fra tu tte le creatu re, la più eccellente p ro te t
trice , aiuto e sostegno, anzi rip a ra tric e dei m ali, cui soggiacque il genere um ano.
Nel Nuovo Testam ento non è solo con sim boli e profezie appellata aiuto degli uom ini in genere, ma aiuto, sostegno, e difesa dei C ristiani. Non più fig u re, non più espressioni sim boliche; nel Vangelo tutto è re a ltà e avveram ento del passato. Maria è sa
lutata dall’Arcangelo G abriele che la chiam a piena di gra zia; rim ira Iddio la g rand e um iltà di Maria e la solleva alla dignità di Madre del Verbo E terno.
Gesù, Dio im m enso, diventa figliuolo di Maria. Da Lei nasce, è educato, assistito, e il Verbo E terno fatto carne sottomettesi in tutto all’ubbidienza del
l’augusta sua G enitrice. A rich ie sta di Lei Gesù opera il prim o de’ suoi m i
raco li in Cana di Galilea; sul Calvario è costituita di fatto Madre com une dei Cristiani. Gli Apostoli se La fanno guida e m aestra di virtù. Con Lei si raccolgono a pregare nel Cenacolo;
con Lei attendono all’ orazione, e in fine ricevono lo Spirito Santo. Agli Apostoli dirige le sue u ltim e parole e se ne vola gloriosa al cielo.
Dall’altissim o suo seggio di gloria volge i suoi m aterni sguardi e va dicendo: Ego in a ltissim is habito, u t ditem diligentes me et thesauros eorum repleam. Io abito il più alto trono di gloria p er arricch ire di benedizioni quelli che m i am ano e p er riem piere i loro tesori di celesti favori. Onde dalla sua Assunzione al cielo com inciò il co
stante e non m ai in terro tto concorso dei C ristiani a Maria, nè m ai si u d ì, dice s. B ernardo, che alcuno abbia con
fiducia fatto ricorso a questa pietosis
sim a Vergine, e non sia stato esaudito.
Di qui si ha la ragione p e r cui ogni secolo, ogni anno, ogni giorno e, pos
siamo d ire, ogni m om ento è segnalato nella storia da qualche gran favore concesso a chi con fede l ' ha invocata.
Di qui p ure la ragio ne p e r cui ogni r e gno, ogni città, ogni paese, ogni fam i
glia ha u n a chiesa, una cappella, un altare, una im agine, un dipinto o qualche segno che ram m enta la ven era
zione universale prestata a Maria e nel tempo stesso rico rd a alcuna delle molte grazie concesse a chi fece a Lei ricorso nelle necessità della vita. Noi p o trem mo esporre u n a lunga serie di fatti ra c
contati n ell’istoria ecclesiastica, da cui verrebbe abbondantem ente conferm ato quanto diciam o. Ma noi ci lim itiam o ad esporre solam ente alcuni di quelli che hanno dato motivo ai somm i P on
tefici di propagare il culto di Maria invocata sotto il glorioso titolo di A iuto dei C ristiani.
B a t t a g lia d i Lepan to.
Esposti così di volo alcuni motivi che fecero ognor chiam are Maria a- ju t o e sostegno dei C ristiani, passiamo ad alcuni fatti particolari che diedero motivo alla Chiesa di appellarla A u xi- lium Christianorum . Il prim o è la b at
taglia di Lepanto.
Alla m età del secolo XVI la nostra Penisola godette alquanto di p a c e , quando u n a nuova insurrezione dalla p arte di O riente venne a m ettere lo scompiglio fra i Cristiani.
I T urchi, che da oltre cento anni si erano stabiliti a Costantinopoli, vede
vano con rincrescim ento che i popoli d’Italia, e segnatam ente i Veneziani, possedessero isole e città in mezzo al vasto loro im pero. Cominciarono p e r
tanto a chiedere ai Veneziani l ’ isola di Cipro.
La qual cosa essendo loro rifiutata, diedero m ano alle arm i e con un e
II.
sercito di ottanta m ila fanti, e di tre m ila cavalli e con form idabile a rti
g lie ria , guidati dallo stesso loro im p eratore Selimo II, assediarono Nicosia e Fam agosta che erano le città più forti dell’isola. Queste città dopo e- roica difesa caddero am bedue in po
tere dei nem ici.
I Veneziani allora ricorsero al Papa affinchè volesse venire in loro soccorso per com battere ed abbassare l’orgoglio de’ nem ici del Cristianesimo. Il Ro
mano Pontefice, che allora era s. Pio V, nel tim ore che i Turchi, se fossero riusciti vittoriosi, avrebbero portato fra i Cristiani desolazione e rovina, pensò di im pegnare la potente intercessione di Colei che santa Chiesa proclam a terrib ile come un esercito ordinato a battaglia: Terribilis u t castrorum acies ordinata. Ordinò pertanto pubbliche preghiere p er tutta la C ristianità:
ricorse al re di Spagna Filippo II, e al duca Em anuele F iliberto di Savoia.
Il re di Spagna, messo in piedi un poderoso esercito, lo affidò ad un fra
tello m inore detto D. Giovanni d’Au
stria. Il Duca di Savoia m andò di buon grado u n num ero scelto di prodi, i quali u nitisi al rim anente delle forze italiane andarono a congiungersi cogli Spagnuoli presso a Messina.
Lo scontro dell’esercito nem ico ebbe luogo vicino a Lepanto città della Grecia. I Cristiani assalgono feroce
m ente i Turchi; questi fanno g agliar
dissim a resistenza. Ma dopo lu n g o , accannito e sanguinoso com battim ento d’ambe le p arti la vittoria rim ane com pletam ente ai C ristiani.
Le navi Turche fuggono verso te rra , i Veneziani le inseguono e le fracassa
no. Il m are è sparso di vesti, di tele, di frantum i di navi, di sangue e di corpi sb ranati; tren ta m ila T urchi sono m o r
ti; dugento delle loro galere vengono in potere dei C ristiani.
La notizia di quella v ittoria recò nei paesi cristiani una gioia universale.
Il Senato di Genova e di Venezia de
cretarono che il 7 Ottobre fosse giorno solenne e festivo in perpetuo perchè in cotal giorno, nell’anno 1571, erasi com piuto quel grande avvenim ento.
F ra le p reghiere che il santo P on
tefice aveva ordinato pel buon esito di quella grande battaglia fu il R osa
rio , e n ell’ora del com battim ento lo recitava egli stesso con u n a schiera di fedeli seco lui raccolti. In quel mom ento gli apparve la santa Vergine rivelandogli il trionfo delle navi c ri
stiane, il quale trionfo s. Pio V an nunziò tosto p e r la città di Roma prim a che alcuno avesse in altra guisa potuto portare quella notizia. Allora il san
to Pontefice in riconoscenza a M aria, al cui p atro cinio attribuiva la gloria di quella giornata, ordinò che nelle Litanie L auretane si aggiugnesse la giaculatoria: Maria A u x iliu m C hri- stianorum , ora p ro nobis. Maria aiuto dei C ristiani, pregate p er noi.
Il medesim o Pontefice, affinchè fosse perpetua la m em oria di quel prodigio, instituì la S olennità del SS. Rosario da celebrarsi ogni anno la prim a do
m enica di Ottobre.
L a lib e r a z io n e d i V ie n n a.
L’anno 1683 i Turchi per vendicare la s c o n fitta di Lepanto form arono il disegno di p ortare le loro arm i al di là del Danubio e del R e n o , m inac
ciando così tu tta la Cristianità. Con u n esercito di dugento m ila uom ini, avanzandosi a m arcie forzate, vennero a porre l’assedio davanti alle m ura di Vienna. Il sommo Pontefice, che allora era Innocenzo XI, pensò di fare ricorso ai prin cip i cristiani eccitandoli a venire in soccorso della C ristianità m inacciata. Pochi per altro risposero all’invito del Pontefice: p er la q u al cosa egli ad esempio del suo anteces
sore Pio V deliberò di porsi sotto alla protezione dell’augusta Regina del cielo. Pregava e g l i , ed aveva invitati i fedeli di tutto mondo a pregare con lui.
Già la città di Vienna era ridotta ad un m ucchio di rovine quando, il giorno della Natività di Maria, i Cri-
III.
s tiani raddoppiando le loro p reghiere come p er m iracolo ricevettero avviso di vicino soccorso. E ra Giovanni So- biescki re di Polonia, che quasi solo fra i prin cip i c r is tia n i, cedendo a l
l’invito del Pontefice, veniva co’ suoi prodi in aiuto degli assediati. Persuaso che col piccolo num ero dei suoi soldati gli sarebbe stata impossibile la vittoria, ricorse egli pure a Colei che è fo r
m idabile in mezzo ai più ord in ati ed agguerriti eserciti.
Il 12 di settem bre si portò in chiesa col principe Carlo di L orena, ed ivi udirono la santa Messa, che egli stesso volle servire colle braccia distese in forma di croce. Dopo essersi co
m unicato, ed aver ricevuto la santa benedizione per sè e p er tutto il suo esercito, quel p rincipe si levò e disse ad alta voce: S o ld a ti, per la gloria della P o lo n ia , per la liberazione di Vienna, per la salute di tu tta la C ri
stianità, sotto alla protezione di Maria noi possiamo con sicurezza m arciare contro ai nem ici e nostra sarà la vittoria.
L’esercito cristiano discendendo al
lo ra dalle m ontagne avanzossi verso il cam po dei T urchi, i quali dopo aver com battuto p er qualche tem po si r i tiraro n o dall’altra parte del Danubio.
La ritira ta succedette con tan ta p re
cipitazione e c o n fu sio n e, che lascia
rono nel campo lo stendardo otto
m ano, circa cento m ila u o m in i, la m aggior p arte dei loro equipaggi, tutte le loro m unizioni da g u erra con cento ottanta pezzi di artig lieria. Non fuvvi mai v ittoria più gloriosa e che abbia costato tanto poco sangue ai vincitori.
Si vedevano i soldati carichi di bottino en tra re nella città, cacciandosi davanti m olte gregge di b u o i , che i nem ici avevano abbandonato.
L’im peratore Leopoldo, udita la di
sfatta dei T urchi, tornò a V ienna in quello stesso giorno, e fece cantare un Te Deum colla più grande solennità.
Essendo poi persuaso che u n a vittoria così inaspettata era totalm ente dovuta alla protezione di Maria, fece p ortare nella chiesa m aggiore lo stendardo che si era trovato n ella tenda del Gran Vi
sir. Quello di Maometto, più ricco a n cora e che si inalberava in mezzo del campo fu m andato a Roma e p resen
tato al Papa. Quel santo Pontefice, egli p ure persuaso che la gloria di quel tronfo fosse tutta dovuta alla grande Madre di Dio, e desideroso di perp e
tu are la m em oria del benefizio ordinò che la festa del ss. Nome di M aria, già da qualche tempo praticata in al
cuni paesi, fosse per l’avvenire cele
b ra ta in tutta la Chiesa nella dom enica che si trova fra l ' ottava della sua Natività.
IV.
I n stitu zio n e d e lla festa d i M a r ia A iu to d e i C ris tia n i.
Questi e m olti altri fatti cotanto gloriosi alla santa Vergine facevano d esiderare l’intervento espresso della Chiesa a dare il lim ite e il modo con cui Maria potesse invocarsi col titolo di Aiuto dei C ristiani. La Chiesa era
già in certo modo intervenuta coll’ap
provazione delle c o n fra te rn ite , delle preghiere e di molte pratiche di pietà cui sono annesse le sante Indulgenze, e che per tutto il mondo proclam ano Maria A u xiiiu m Christianorum.
Una cosa m ancava ancora ed era un g iorno dell’anno stabilito p e r o- norare il titolo di Maria A usiliatrice, che è quanto d ire, u n a festa con r ito , Messa, Officio dalla Chiesa approvat o, e si fissasse il giorno di tale solen
n ità. Affinchè i Pontefici si determ i
nassero a questa im portante institu- zione ci voleva qualche fatto stra o r
dinario che non tardò molto a farsi m anifesto agli uom ini.
Il modo m araviglioso con cui Pio VII fu liberato dalla sua p rigionia è il grande avvenimento che ha dato oc
casione alla istituzione della festa di Maria Aiuto dei Cristiani.
L’im peratore Napoleone I aveva già in più guise oppresso il sommo Pon
tefice, spogliandolo de’ suoi beni, d i
sperdendo C ardinali, Vescovi, P reti e F r a t i , privandoli parim enti de’ loro
beni. Dopo ciò Napoleone chiedeva al Papa cose che egli non poteva con
cedere. Al rifiuto di Pio VII l’im p e
rato re rispose colla violenza e col sa
crilegio. Il Papa venne arrestato nel proprio palazzo e col Cardinal Pacca suo segretario tradotto in viaggio fo r
zato a Savona dove il perseguitato m a sem pre glorioso Pontefice passò ol
tre a cinque anni in severa prigionia.
Ma siccome dove c’è il P apa là vi è il Capo della religione e quindi il concorso di tutti i veri cattolici, così Savona divenne in certo modo u n ’al
tra Roma. Tante dim ostrazioni di af
fetto mossero ad invidia l’im peratore, che voleva um iliato il Vicario di Gesù Cristo; e perciò com andò che il P on
tefice fosse traslocato a F ontainebleau, che è un castello non molto distante da P arigi.
Mentre il Capo della Chiesa gemeva prigioniero, separato da’ suoi consi
glieri ed am ici, ai Cristiani altro più non rim aneva che im itar i fedeli della Chiesa prim itiva, quando s. Pietro era in prigione, pregare. Pregava il ve
nerando Pontefice e con lui pregavano tu tti i Cattolici im plorando l’aiuto di Colei che è delta: Magnum in Eccle
sia praesidium: Grande presidio nella Chiesa. Si crede com unem ente che il Pontefice abbia promesso alla santa V ergine di institu ire una festa p e r o- n ora re l’augusto titolo di Maria Aiuto dei C ristiani, qualora egli avesse po
tuto rito rn a re a Roma sul trono pon
tificio. Intanto tutto sorrideva al te r
rib ile conquistatore. Dopo aver fatto risu o n are il temuto suo nome in tu tta la te rra , cam m inando di vittoria in vittoria aveva portate le sue arm i nelle regioni più fredde della Russia, cre
dendo trovare colà nuovi trionfi; ma la divina Provvidenza invece gli p re parava disastri e sconfitte.
Maria mossa a pietà dai gemiti del Vicario di Gesù Cristo e dalle p re ghiere dei suoi figliuoli cangiò in un momento le sorti d’Europa e di tutto il m ondo.
Il rigor dell’inverno nella Russia e l’ infedeltà di m olti generali fran
cesi delusero tutte le speranze di Na
poleone. La m aggior parte di quel form idabile esercito perì assiderato dal gelo o sepolto nella neve. Le po
che truppe risparm iate dai rig o ri del freddo abbandonarono l’im peratore ed egli dovette fuggire, ritira rsi a Parigi e consegnarsi nelle m ani degli Inglesi, che lo tradussero prigioniero nell’isola d ' Elba. Allora la giustizia potè fare di nuovo il suo corso; il Pontefice venne subito messo in libertà; Roma l ' accolse col massimo entusiasm o, e il Capo della cristian ità fatto libero e indipendente potè ripigliare l ' am m inistrazione della Chiesa universale.
Fatto così libero Pio VII, volle tosto dare un pubblico segno di gratitudine alla beata Vergine, dalla cui interces
sione tutto il m ondo riconosceva la inaspettata sua libertà. Accompagnato da alcuni Cardinali andò a Savona dove incoronò la prodigiosa im m agine detta della M isericordia che si venera in quella città; e con inaudito con
corso di popolo in presenza del re Vittorio Em anuele I e di altri P rincipi fu fatta la maestosa funzione in cui
il Papa pose una corona di gemme e di diam anti sul capo della vene
ra n d a effigie di Maria.
R itornato di poi a Roma volle com p iere la seconda parte della sua p ro messa instituendo nella Chiesa una festa speciale, che attestasse alla po
sterità il gran prodigio.
Considerando egli adunque come in ogni tempo la santa Vergine fu sem p re proclam ata aiuto dei C ris tia n i, appoggiato a quanto s. Pio V aveva fatto dopo la vittoria di Lepanto, o r
dinando d’inserire nelle Litanie Lau- re ta n e le parole: A u xìliu m Christia- n o r u m , ora p ro nobis; spiegando e dilatando ognor più quanto aveva de
cretato il pontefice Innocenzo XI quando instituì la festa del nome di Maria;
Pio VII per ren d ere perpetua la m e
m oria d ella prodigiosa liberazione sua, dei C ardinali, dei Vescovi e della l i b ertà rid o n ata alla Chiesa, e perchè ne esistesse perpetuo m onum ento fra tutti i popoli cristiani, instituì la festa di Maria A u xiliu m Christianorum da celebrarsi ogni anno al giorno 24
maggio. Fu scelto quel giorno perchè appunto in esso l’anno 1814 egli era stato fatto libero e potè rito rn a re a Roma fra i più vivi applausi dei R o
mani.
Il glorioso pontefice Pio VII finché visse prom osse il culto verso Maria;
approvò associazioni e confraternite a Lei dedicate, concedette molte In dulgenze alle pratiche di pietà c h e a onore di Lei si fossero fatte. Valga p er tutti un solo fatto per dim ostrare la grande venerazione di questo P o n tefice verso Maria A usiliatrice.
L’anno 1817 era compiuto un d i
pinto che doveva essere collocato in Roma nella Chiesa di s. Maria in Mon
ticelli, diretta dai Sacerdoti della Dot
trin a C ristiana. Alli 11 maggio quel dipinto fu portato al Pontefice in Va
ticano affinchè lo benedicesse e gli im ponesse un titolo. Appena egli vide la divota im m agine, provò si grande em ozione di cuore, che senza preven
zione alcuna proruppe all’istante nel magnifico preconio: Maria A u x ilium C hristianorum , ora p ro nobis. A queste
voci del santo Padre fecero eco i fi
gliuoli divoti di Maria e nel primo scoprim ento di quello (15 dello stesso mese) vi fu un vero trasporto di po
polo, di gioia e di divozione. Le of
ferte, i voti e le fervorose preghiere hanno continuato fino al giorno p re
sente. Così che si può dire che quella im m agine è continuam ente circondata dai divoti che dim andano ed otten
gono grazie p er intercessione di Ma
ria aiuto dei Cristiani.
V.
D iv o z io n e a M a r ia A u s ilia tric e in M onaco ed in T o rin o . Allora che le truppe cristiane com battevano a Vienna, un padre cappuc
cino, che con zelo predicava nella chiesa di s. Pietro a Monaco in Ba
viera, con fervorose espressioni esor
tava i fedeli a m ettersi sotto alla p ro te
zione d i Maria Ausiliatrice. Dopo quella vittoria la divozione alla santa Vergine si accrebbe ta lm e n te , che in quella
città venne costituita u n a celebratissi
ma confraternita sotto al titolo di Maria Ausiliatrice. Il duca di Baviera, che a- veva guidato un corpo di truppe nella famosa giornata di Vienna, volle egli stesso dim andare al sommo Pontefice Innocenzo XI l’approvazione della no
vella associazione. Di buon grado il P apa accondiscese e accordò l’im plo
ra ta approvazione ed analoghe In dulgenze con una Bolla in data 18 agosto 1684.
Ma fra le città che si segnalarono per divozione verso a Maria A usiliatrice, devesi certam ente annoverare Torino.
— Il cardinale Maurizio principe di Savoia ha grandem ente prom ossa que- sta divozione fra i Torinesi fin dal principio del secolo decim osettim o.
F ra le altre cose fece costrurre nella chiesa di san Francesco di Paola una cappella con altare e statua dedicata alla Vergine A usiliatrice. Quel cele
bre porporato era assai divoto di Ma
ria , e m orendo lasciò per testam ento che il cuore, qual pegno più caro di sè stesso, fosse deposto in una cassa
e collocato nel m uro a destra dell’al
tare (1).
I l tempo avendo logorato e resa ab
b ietta quella cappella, Vittorio E m a
nuele II ordinò che ogni cosa fosse a sue spese risto rata e rinnovata.
F atti certi i Torinesi che il ricorso a Maria Ausilia ric e era un mezzo effica
cissimo per ottenere grazie dal Signore, com inciarono ad aggregarsi alla confra
tern ita di Monaco che annoverava già confratelli di ogni età e condizione per tutta E uropa. Ma pel num ero s tra grande ed ognora crescente degli ag
gregati venne instituita n ella m ede
sim a chiesa u n a confraternita ch’ebbe l’apostolica approvazione dal sommo Pontefice Pio VI con rescritto del 9 febbraio 1798.
Così fra i Torinesi cresceva e dilata- vasi la divozione a Maria Ausiliatrice quando fu ideato il progetto di una chiesa da dedicarsi appunto alla santa Vergine in Valdocco, q u artiere popola
tissimo della città di Torino. — I mezzi
(1) V. Maraviglie della Madre di Dio, pag. 103.
con cui doveva condursi avanti l’im presa si abbandonò intieram ente alla pro
tezione di colei che la chiesa chiam a costantem ente Virgo potens, Vergine potente.
Mentre poi si stava deliberando in torno al titolo, sotto cui innalzare il novello edifizio, un incidente sciolse o- gni dubbio. Il sommo Pontefice, il r e gnante Pio I X , cui nulla sfugge di quanto può torn are a gloria della Re
ligione, inform ato della necessità di u n a chiesa nel luogo sopra indicato, mandò la sua prim a graziosa offerta in L. 500, facendo intendere che Maria A usiliatrice gli sem brava titolo c e rta m ente gradito alla gran Vergine Ma
ria. Accompagnava poi la caritatevole oblazione con queste parole: Questa tenue offerta abbia più potenti e g e nerosi oblatori, che cooperino a p ro muovere le glorie dell’augusta Madre di Dio in te rra , e così accrescasi il num ero di quelli che un giorno le andranno a fare gloriosa corona in cielo.
L’augurio e la benedizione del su
prem o Gerarca conseguirono il loro effetto e proteggendo la santa Ver
gine l’o pera sua, nello spazio di circa tre anni fu condotta a term in e e nel giorno 7 di giugno 1868 con grande solennità era consacrata al divin culto dal nostro veneratissim o arcivescovo di Torino m onsignor Alessandro Ric
cardi.
VI.
F a v o r i d e l som m o Pon tefice p e r q u e sta chiesa.
Il sommo Pontefice venne più volte in aiuto del com inciato edifizio e con offerte m ateriali e ancora più con fa
vori spirituali. Nel 12 gennaio 1867 concedette le seguenti indulgenze a tu tti quelli che avevano concorso alla costruzione di questa chiesa.
1. Apostolica benedizione con in dulgenza plen aria in articolo di m orte;
2. Indulgenza plen aria tutte le volte
che eglino si fossero degnam ente ac
costati alla santa com unione;
3. Queste indulgenze per modo di suffragio sono applicabili alle anime del purgatorio.
P er anim are poi tu tti i fedeli c ri
stiani a pren dere p arte alla consa
crazione di questa chiesa, con apposito breve del 22 maggio 1868, concedeva Indulgenza plenaria a tu tti quelli che confessati e com unicati avessero vi
sitata questa chiesa di Maria Ausiliatrice nel giorno della consacrazione od in altro giorno dell’ottavario.
T erm inata la solennità della consa
crazione con un concorso che ci sem b ra poter chiam ar piuttosto unico che ra ro , l’amorevole Pontefice si degnava di esprim ere la sua soddisfazione colla seguente lettera che nella sua grande bontà compiacevasi di indirizzarci.
« Salute ed apostolica benedizione.
« Noi abbiam o provata quasi la m e
desima gioia che tu e gli im itatori del tuo zelo avete provato, quando ci fu
dato di conoscere che era stato con
dotto a term ine in cotesta nobilissim a città, e che era già stato a Dio consa
crato il nuovo tempio dedicato al nome della beatissim a Vergine A iuto dei C ri
stiani. Im perocché, sebbene non ab biam o noi potuto trovarci presenti a quel giocondo spettacolo, tuttavia l’in du stria tu a ci fece quasi avere sotto agli occhi la fronte esterna della Chiesa, p e r le m edaglie che ci m andasti e- gregiam ente cesellate, e contem plare la stessa im m agine della Madre di Dio. Gioverà poi m oltissimo ad ac
crescere la nostra fiducia la vista di cotesta Ancona, im perocché noi siamo d’avviso che non avvenne senza u n divino consiglio, che si celebrasse con nuovi onori la celeste P atrona col ti
tolo di Aiuto dei C ristiani. Di fatto N o i , sotto alla sua p ro te z io n e , n u triam o fiducia, che protetti dalla d i
vina provvidenza, saremo lib era ti dai m ali soprastanti, e che incolum i r iu scirem o d a’ nostri nem ici. Intanto p er attestare tutta la n ostra g ratitudine e benevolenza im partiam o di tutto cuore
a te ed ai pii sacerdoti che lavorano teco, ed ai giovani affidati alla tua cura l’apostolica benedizione, siccome pegno della grande n ostra affezione.
Dato a Roma addì 23 settem bre 1868.
Del nostro pontificato ann o vigesimo terzo.
PIO PP. IX. »
S U P P L I C A
A L L ’AR C IV E S CO V O DI TORINO Per la canonica erezione di una A s
sociazione dei D ivoti di M a r i a A u s i l i a t r i c e.
Eccellenza Reverendissima,
Il sottoscritto espone um ilm ente a V. E. Rev.ma che pel solo desiderio di prom uovere la gloria di Dio e il bene delle anim e avrebbe in anim o che nella Chiesa di Maria Ausiliatrice, o r fa un anno da V. E. consacrata al Divin culto, si iniziasse u n a pia u- nione di fedeli sotto il nom e di As- sociazione dei Divoti di Maria A usi
liatrice; scopo principale sarebbe di prom uovere la venerazione al SS.mo Sacram ento e la divozione a Maria A u xiliu m Christianorum: titolo che sem bra to rn are di vivo gradim ento all’augusta R egina del Cielo.
A tale effetto si com pilarono alcune Regole che furono m odellate e quasi copiate sopra gli statuti della celebre C onfraternita di Maria A usiliatrice e- re tta in Monaco di B aviera, affinché questi esercizi di pietà abbiano u n a forma stabile e tutta secondo lo spi
rito di santa Chiesa.
L’umile esponente supplica V. E. a voler pren d ere in benigna considera
zione questo pio p ro g etto , facendole um ile preg h iera di esam inare tali sta
tu ti, ag g iu g n ere, to g lie re , cangiare quanto giudica opportuno, e poi, come um ilm ente La s u p p lic a , approvarla con tutte quelle clausole che V. E.
giudicasse più opportune a prom uo
vere le glorie dell’augusta R egina del cielo e il bene delle anim e.
L’ altare dell’Associazione sarebbe l’altare m aggiore di detta chiesa, co me quello che è privilegiato, e presso cui già si fanno la m aggior parte de
gli esercizi di pietà che formano lo scopo di questa Associazione.
Pieno di speranza di conseguire il
favore, colla più profonda gratitudine im plora la Sua santa Benedizione e si professa
Umilissimo supplicante Sacerdote Gi o v a n n i Bosco.
ALEXANDER OCTAVIANUS RICCARDI
EX C O M I T I B U S A N E T R O
SU PR EM I O R D IN IS S S . ANNUNTI ATIO N IS E Q UE S T O R QUATUS E T C . E T C . DEI E T SA N C TA E SEDI S A PO STO LICA E GRATIA
A RCH IEPISC O PU S TA U R IN EN SIS S S . D. N . D . P I I PA P A E IX PR A E L A T U S DOMESTICUS
AC P O N T IF IC IO SO LIO A D SISTENS
Viso m em oriali nobis exhibito ab ad. Rev. Dom. Ioanne Bosco ecclesiae sub invocatione Imm aculatae Virginis A uxiliatricis nuper erectae in hac civ i
tate rectore, eiusque tenore considerato, p iis oratoris votis libenter annuentes ad fovendam augendamque fidelium erga s. Dei M atrem augustumque Euchari- stiae Sacram entum religionem , piam sodalitatem cui n omen e r it: Associa
zione de’ divoti di Maria A usiliatrice ad altare m aius praedictae ecclesiae praesentium tenore erigimus ac cano- nice erectam declaramus p ro utriusque sexus fidelibus, u t omnes eidem adscri-
ALESSANDRO OTTAVIANO RICCARDI
DEI C O N T I DI N E T R O
CAV. D E L L 'O R D . SU P DELLA S 3 . ANNUNZIATA, E CC. E CC.
P E R GRAZIA DI DIO E DELLA S . SEDE APOSTOLICA ARCIVESCOVO D I TORINO
PR E L A T O DOMESTICO D I S . S . PA PA PIO IX
E A SSIST E N T E AL SOGLIO PO N TIFIC IO
Visto il m em oriale a noi presentato dal M. Rev. sacerdote Giovanni Bosco R ettore della Chiesa da poco tempo in questa città eretta sotto l’ invoca
zione dell’ Im m acolata Vergine Ausi- liatrice, e consideratone il tenore, ben volentieri acconsentendo ai pii voti dell’Oratore, p er alim entare ed accre
scere la divozione dei fedeli verso la santa Madre di Dio e l ' augusto Sa
cram ento dell’ E u c a ristia , col tenore del presente decreto erigiam o e d ich ia
riam o canonicam ente eretta p er i fe
deli dell’ uno e dell’ altro sesso all’al-
bendi de Ecclesiae thesauris, praescripta opera adimplendo, participare valeant;
quoniam vero statuta nobis pariter e- xh ib ita, ac per nos firm ata, piae socie- tatis regim ini et incremento accommo- data novim us, eadem approbamus, re
servata nobis facultate ea addendi vel variandi, quae magis p ro dictae piae sodalitatis u tilitate expedire iudicabi- m us. Hoc nostrum decretum una cum m emoratis precibus ac statutis in re- gistris Curiae nostrae referri iubemus ac per au thenticum exemplar D. Ora
tori exhiberi.
D atum T aurini die decima octava apri- lis anno millesimo octingentesimo se- xagesimo nono.
F ir m a tus ALEXANDER Archiepi- scopus et m anualiter subscriptus Th. Ga u d i p r o Can cell .
Ita in originali cum quo coll. con
cordat .
D atum Taurini d i e , mense et anno praemissis.
Th . Ga u d i p r o Cancell.
tare m aggiore della predetta Chiesa la pia società che avrà nom e di Associa
zione dei divoti di Maria A u silia trice, in modo che tu tti quelli che ad essa si ascriveranno, adem piendo le p re scrit
te opere, possano partecipare dei Te
sori della Chiesa. È poiché gli statuti a noi parim enti presentati e da noi fir
mati abbiam conosciuto essere addatti al governo ed all’increm ento della pia Associazione, questi medesimi noi approviamo, riservandoci la facoltà di aggiungere o di variare quelle cose che giudicherem o essere di m aggiore utilità p er detta pia Associazione. Que
sto nostro decreto col sopradetto r i corso e cogli statuti vogliamo siano rip o rtati nei registri della nostra Curia ed un autentico esem plare ne sia r i lasciato all’Oratore.
Dato in Torino il giorno 18 aprile 1869.
ALESSANDRO Arcivescovo.
Teol. Ga u d i p ro Canc.
P I U S P P . IX
AD F U T U R A M R E I M E M O R IA M .
Exponendum curavit Nobis dilectus filius Ioannes Bosco, Presbyter Tatiri- nensis, sibi, ad fovendam augendam- que fidelium erga sanctam Dei Ma- trem, augustumque Eucharistiae Sacra- m entum religionem , in animo esse, p ia m sodalitatem in Ecclesia sub in- vocatione Im m aculatae Virginis A u x i - liatricis C ivitatis Taurinensis de Or- dinarii licentia in stitu e r e , cui vulgo
— Associazione de’ Divoti di Maria Ausiliatrice — nomen sit, et cujus so- dales praecipue in promovendum Dei- parae Im m aculatae augustique Sacra
m enti cultum intendant anim um . Quo vero, propositis uberioribus ad coelestem beatitatem p o tiu n dam prae-
P I O P P. I X
A F U T U R A MEMORIA D E L F A T T O .
I l nostro diletto figlio Giovanni Bo
sco, sacerdote torinese, ci espose aver egli in a n im o , per eccitare ed ac
crescere la divozione dei fedeli verso la santa Madre di Dio e l ' augusto Sacram ento d e ll'E u c a re stia , d’insti- tuire colla licenza dell’Ordinario nella chiesa dedicata a Maria SS. A usilia
trice nella città di T orino, u n a pia società col nome di Associazione dei D ivoti di M aria A usiliatrice, i cui.
soci abbiano p er iscopo principale di prom uovere il culto della Im m a
colata Madre di Dio e dell’augusto Sacram ento.
Affinchè poi, proponendo loro m ag
giori aiuti p er arrivare alla celeste
sidiis, m aiori studio fideles sodalitati isti nomen dent, atque in praescripta pietatis opera incum bant, enixas No
bis preces adhibuit hum iliter, u t Ec
clesiae thesauros, quorum dispensatio- nem Nobis com m isit A ltis s im u s , id- circo reserare de benignitate Nostra dignaremur.
Nos igitur salubres has frugiferasque m em orati dilecti filii curas plurim um commendantes, quo sodalitas ista m a
iora in d ie s , Deo iuvante , suscipiat increm enta, de Omnipotentis Dei m i
sericordia, ac B B . P etr i et P auli A pp.
ejus auctoritate confisi, omnibus et sin- gulis utriusque sexus C hristi fidelibus e pia sodalitate vulgo — Associazione de’ Divoti di Maria Ausiliatrice — in cognomine Ecclesiae C ivitatis Tau- rinensis canonice in stituta nunc et p ro tempore existentibus, vere poenitentibus et confessis, ac sacra Communione re- fe c tis, qui eandem Ecclesiam, et so
dalitatis Oratorium vel Altare, N a ti
vitatis, Circumcisionis, Epiphaniae et Ascensionis B . N. I. C. festivitatibus, Dominica Pentecostes, sollemnitate S S .
beatitudine, con m aggiore im pegno diano i fedeli il nome a questa Asso
ciazione e attendano a com piere le prescritte opere di pietà, ci porse u- m ile p regh iera che volessimo a questo fine per nostra benignità schiudere i tesori della chiesa, la dispensazione dei quali a noi commise l ' altissimo Iddio.
Noi adunque molto com m endando le salutari e proficue cure del p re detto nostro am ato figliuolo, affinchè col divino aiuto vie m aggiore incre
m ento di giorno in giorno prenda questa Associazione, appoggiati alla m isericordia di Dio ed all’autorità de’ suoi beati Apostoli Pietro e Paolo a tu tti e singoli i fedeli cristiani del
l’uno e dell’altro sesso che ora e per l’av
venire verranno inscritti nella pia so
cietà che ha nome di Associazione dei D ivoti di Maria Ausiliatrice, canoni
camente eretta nella chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice nella città di To
rin o , veram ente pentiti e confessati e com unicati e che avranno divota- m ente visitato questa m edesim a chiesa,
Corporis C hristi, i temque septem po- tioribus Im m aculatae Virginis Deipa- rae festis, a p rim is vesperis usque ad occasum solis dierum hujusm odi, sin- gulis annis devote visitaverint, ibique p ro Christianorum P rincipum concor
dia, haeresum extirpatione ac s. Ma- tris Ecclesiae exaltatione pias ad Deum preces effuderint, quo die e x recensitis id egerint, P lenariam om nium pecca- torum suorum Indulgentiam et rem is- sionem misericorditer in Domino con- cedimus.
P raeterea eisdem sodalibus, qui quo- libet die sollemnium supplicationum, quae in honorem sanctae Dei M atris dieta in Ecclesia per tres aut novem dies continuos fieri so le n t, ea, quae descripsimus, p ie tatis opera corde sal- tem contriti peregerint, septem annos totidemque quadragenas: quotiescum- que vero rite devoto interfuerint Exer- citio cujusvis diei mane de Ordinarii licentia praefata in Ecclesia habendo, et corde pariter contriti consuetas pre
ces ut supra p ro Christianorum P rin cipum concordia, haeresum extirpatione,
l’oratorio o l’altare della Società, dai prim i vespri fino al tram onto del sole, nelle feste della N a tiv ità , Circonci
sione, Epifania ed Ascensione di N.
S. G. C., nella dom enica di Pente
coste, nella solennità del SS. Corpo del Signore, e sim ilm ente nelle sette principali feste della Im m acolata Ver
gine Madre di Dio, e quivi avranno pregato per la concordia dei P rin cip i cristiani, per l’estirpazione delle ere
sie, e p er l’ esaltazione di s. Madre C h iesa, in qualunque dei sopradetti giorni ciò avranno fatto, m isericordio
sam ente concediam o nel Signore ple
n a ria Indulgenza e rem issione di tutti i loro peccati.
Inoltre ai m edesim i soci i quali al
meno di cuore pentiti adem pieranno le sopradette opere di p ietà in cia
scun g io rn o di novene o trid u i che solennem ente in detta chiesa si so- glion fare in onore della Madre di Dio concediam o sette anni d’ in d u l
genza ed altrettante quarantene: ogni
qualvolta poi in terverranno al divoto esercizio che con licenza dell’Ordina-
ac s . M atris Ecclesiae exaltatione re
citaverint , centum dies de injunctis eis, seu alias quomodolibet debitis poenitenti i s in forma Ecclesiae con
sueta relaxamus.
Quae omnes et singulae Indulgentiae, peccatorum remissione , ac poeniten-
tiarum relaxationes u t etiam A nim a- bus Christi fidelium , quae Deo in cha- r ita te conjunctae ab hac luce m igra- verint, per modum suffragii applicari p o s s in t, misericorditer in Domino e-
largimur.
Praesentibus ad Decennium tantum valituris.
Datum Romae apud S . P etrum sub annulo Piscatoris die XVI M artii
M DC CC LX IX .
Pontificatus Nostri anno vigesimo- tertio.
N. Card. Pa r a c c i a n i Cl a r e l l i.
rio ogni m attina si celebra in d etta chiesa e parim ente di cuore pentiti, reciteranno le consuete preghiere per la concordia fra i principi c ristia n i, l’estirpazione delle eresie e l’ esalta
zione di s. Madre Chiesa, concediamo cento giorni di Indulgenza.
Le quali e singole Indulgenze, p e r
dono dei peccati e rem issioni di pene, m isericordiosam ente concediamo nel Signore che p er modo di suffragio si possano anche applicare alle anim e dei fedeli cristiani che a Dio congiunte in carità passarono da questa vita.
Valevoli le presenti p er dieci anni solam ente.
Dato in Roma presso S. Pietro sotto l ' anello del Pescatore il giorno 16 marzo 1869, l’anno 23 del nostro pon
tificato.
N. Cardinale Pa r a c c i a n i Cl a r e l l i.
ASSOCIAZIONE
DEI DIVOTI DI MARIA AUSILIATRICE.
1. N ella Chiesa d ed icata in T orino a M aria A u siliatrice con au to rizza
zione di S. Ecc. Rev. l’A rcivescovo di T o rin o è c a n o n ic a m en te in stitu ita u n a A ssociazione di suoi Divoti che si p ro pongono di p ro m u o v ere le g lo rie d ella d iv in a M adre del S alvatore p e r m e ri
ta rs i la p ro te z io n e di Lei in vita e p a r tic o la rm e n te in p u n to di m o rte.
2. Due m ezzi sp eciali si p r o p o n gono: D ilatare la divozione alla Beata V ergine e la v e n erazio n e a Gesù S a
c ra m en tato .
3. A ta le uopo si a d o p e re ra n n o colle p aro le, col consiglio, colle o p ere e coll’a u to rità di p ro m u o v ere il de
coro e la divozione n e lle n o vene, feste e s o le n n ità che n e l corso del- l ' anno si com piono ad o n o re della B. V. M aria e del SS. S acram ento.
4. La diffusione di b u o n i l i b r i , i- m ag in i, m ed ag lie, pagelle, in te rv e n ire
e ra c c o m a n d a re l’in te rv e n to alle P ro cessio n i in on o re di M aria SS. e del SS. S acram en to , l a fre q u e n te C om u
n i on e, l ' assisten za alla san ta Messa, l ’acco m p ag n am en to al V iatico sono le cose che g li A ggregati si p ro p o n g o n o di p ro m u o v ere con tu tti i m ezzi c o m p a tib ili al lo ro stato .
5. Gli A ssociati si d ara n n o m assi
m a c u ra p e r sè e p resso alle p erso n e d a lo ro d ip e n d en ti d’im p ed ire la b e stem m ia e q u a lu n q u e discorso c o n tra rio alla re lig io n e e p e r q u an to sta in lo ro to g lie re q u alu n q u e ostacolo che possa im p e d ire la santificazione dei g io rn i festivi.
6. O gni Associato secondo i co n si
gli dei catech ism i e dei m a e stri di sp irito è cald am en te eso rtato di ac
co starsi alla sa n ta C onfessione e Co
m u n io n e o g n i q u in d ic i g io rn i od u n a v o lta al m ese e d i asco ltare ogni g io rn o la sa n ta Messa p u rc h é le o b b lig azio n i del p ro p rio stato lo p e r
m e tta n o .
7. In o n o re di Gesù S acram en tato gli A ssociati ogni g io rn o dopo le o r-
d in a rie p re g h ie re del m a ttin o e della s e ra re c ite ra n n o la g ia c u la to ria : Sia lodato e ringraziato ogni momento il S S . e D ivinissim o Sacramento. Ed in o n o re della B. V.: M aria, A uxilium C hristianorum, ora p ro nobis. P ei sa ce rd o ti b a sta che n e lla sa n ta Messa m e tta n o l ' in te n z io n e di p re g a re p e r tu tti gli A ggregati a q u esta p ia Asso
ciazione. Q ueste p re g h ie re se rv ira n n o com e di vincolo ad u n ire tu tti gli A ssociati in u n cu o r solo ed u n ’a n i
m a sola p e r re n d e re il dovuto o n o re a Gesù n ascosto n e lla sa n ta E u c a ri
stia ed a ll’au g u sta sua G enitrice, a p a rte c ip a re di tu tte le o p ere di p ie tà che si co m p ieran n o da og n i A ssociato.
VANTAGGI SPIRITUALI
DEGLI ASSOCIATI.
1 . T u tti gli A ggregati p e r darsi vi
cendevole aiu to a cam m in a re p e r la s tra d a d ella salvezza in ten d o n o di fare co m u n io n e di tu tte le o p ere
b u o n e che fa ciascuno in p riv ato o n e lla Chiesa di M aria A u silia tric e op
p u re altrove.
2. P a rte c ip e ra n n o eziandio delle p ra tic h e di p ie tà che si com piono al- l ' a lta re d e ll’A ssociazione che è l’ a l
ta re M aggiore di q u esta Chiesa: a l
ta re p riv ileg iato q u o tid ia n o secondo il D ecreto d ella sacra C ongregazione in d a ta 22 Maggio 1868. A questo A ltare fra le a ltre cose ogni m attin o c irc a le sei n e i g io rn i fe ria li, e circ a alle sette n e i dì festivi si c e le b re rà u n a Messa, colla re c ita d ella terz a p a rte del SS. R o sario , con p a rtic o la ri p re g h ie re e colla co m u n io n e di tu tti q u e lli che vi possono in te rv e n ire .
Il re g n a n te Pio IX b e n ig n a m e n te concede 100 g io rn i d ’ In d u lg en za a tu tti e p e r ogni volta che si p re n d e p a rte a questo esercizio di p ietà.
Ogni se ra av rà luogo can to di lau d i sa c re , le ttu ra s p ir itu a le , p re g h ie re , b e n ed izio n e col SS. S acram e n to , cui te r r à d ietro la re c ita del SS. R osario com e al m attin o .
3. Ogni A ggregato può lu c ra re l ’In
dulg e n z a p le n a r ia n elle so le n n ità del SS. N atale, della C irc o n c isio n e, del- l ’E p ifan ia, e d ell’A scensione di N. S.
G. C.; n e lla D om enica di P en teco ste, n e l g io rn o del Corpus Domini.
4. In d u lg e n za p a rim e n ti p le n a ria n e lla F esta d ell’im m a co la ta C oncezio
n e della B. V .; della sua N atività, P rese n ta z io n e al T e m p io , A n n u n zia- z io n e, P urifica zio n e , V isitazione, sua A ssunzione al Cielo.
5. La m ed esim a In d u lg e n za p le n a
r ia p o tra n n o lu c ra re in q u alu n q u e g io rn o d ella n o v en a o n e lla festa di M aria, A u xiliu m C h ristia n o n m ; n ella F e sta di s. F ran cesco di Sales, di s.
L uigi G o n z a g a , e in q u el g io rn o di ciascu n m ese che sc e g lieran n o p e r fare l ’ E sercizio della B uona Morte. — Le In d u lg en ze n o tate in questo n u m ero si possono an ch e lu c ra re da q u elli che n o n fossero in s c ritti n e lla p ia A ssociazione.
6. Ogni A ggregato in terv en en d o alle p ra tic h e di p ie tà che in q u esta chiesa com pionsi n e l corso d ell’a n n o in oc
casione d i tr id u i o novene può u n a
volta al g io rn o lu c ra re l ’ In d u lg en za di sette a n n i e di a ltre tta n te q u a r a n tene. — È ben e qui di n o ta re che p e r l ’acquisto delle su d d e tte In d u lg en ze p le n a rie è p re s c ritta la S acram en tale C onfessione e C om unione a m eno che l ’A ggregato a b b ia la lo d evole p ra tic a di acco sta rsi ogni se ttim a n a alla C on
fessione. In questo caso si cerca so l
tan to lo stato di g razia.
7. Ogni a n n o nel p rim o g io rn o n o n im p ed ito dopo la festa di M aria A usi- lia tric e si can ta u n a Messa da Requiem con a ltri p a rtic o la ri suffragi p e r le a n i
m e dei C onfratelli d efu n ti in g e n e rale e p a rtic o la rm e n te p e r coloro che fos
sero stati da Dio c h ia m a ti alla vita e te rn a n el corso di q u e ll’an n o .
8. Q ualora u n C onfratello od u n a C onsorella cadessero a m m a la ti, op
p u re a Dio piacesse di c h ia m a rli a m ig lio r v ita saran n o in m odo speciale ra c c o m a n d a ti alle p re g h ie re che o g n i g io rn o si fanno all’a lta re di M aria Au silia tric e , p u rc h é se ne dia avviso al D iretto re della chiesa.
ACCETTAZIONE.
1 . C hiunque d esid era di far p a rte di q u esta p ia A ssociazione farà s c ri
v e re il suo nom e e c o g n o m e , luogo di d im o r a , so p ra apposito re g istro che si con serv a n ella sa c re stia della chiesa di M aria A u siliatrice . In q u e lla occasione, se la d esid era , gli sa rà data u n a im m ag in e, u n a m ed ag lia col l i b re tto d ell’A ssociazione.
2. I P a ro c i ed ogni a ltro che a b b ia c u ra d’an im e, i D ire tto ri di col
legi o d elle case di edu cazio n e o di istitu ti di beneficenza possono a g g re g are q u a lu n q u e lo ro d ip e n d e n te; p u r ché m an d in o i n o m i degli A ggregati al D iretto re d ella ch ie sa che è p u re il D iretto re d ella p ia A ssociazione.
3. Non vi è alcu n a a n n u a lità p e c u n ia ria ; ciascuno se vuole farà ogni anno qualche o b lazione p e r so sten ere le spese che o cco rro n o n e lla Novena e festa di M aria A u siliatrice, e p e r tu tte le a ltre sacre funzioni che si com
p io n o n elle v a rie o c co rren ze d ell’an n o n e lla ch iesa d e ll’A ssociazione.
Vi s a s u p r a s c r ip ta s ta tu ta se u c a p itu la a n o b is f ir m a ta ta m q u a m p r a e d ic ta e p ia e s o c ie ta ti a c fid e liu m p i e t a t i c o n so n a a p p r o b a m u s , r e s e r v a ta n o b is f a c u lta te ea d e m v a r i a n d i , i u x t a r e r u m a c te m p o r u m c ir c u m s ta n tia s .
D a tu m T a u r in i d ie 18 a p r i l i s 1869.
F ir m a tu s A L E X A N D E R A rc h ie p isc . M a n u a l. T h . G a u d i p r o C a n c e lla r iu s.
I t a i n o r i g i n a l i c u m q u o etc.
Th. Ga d d i p r o C a n c e lla riu s.
PREGHIERE
ePRATICHE DIVOTE
Convenienti allo spirito della Compa
gnia, e che ognuno è in libertà di fare secondo la sua divozione, per il giorno, in cui si ascrive nell’Asso
ciazione.
G loriosa V ergine M aria, R eg in a del cielo e d ella t e r r a , in cui dopo Dio ho posto tu tta la m ia confidenza, m i getto u m ilm e n te ai vostri p ie d i, com e
l ’u ltim o de’ vostri s e r v i , p e r consa
cra rm i al vostro servizio in questa p ia A ssociazione e re tta sotto la V ostra P ro tezio n e, e p ro m etto c o n tu tto il m io cuore di p ra tic a re tu tte le cose che le re g o le di essa prescriv o n o colla m ag g io r p o ssib ile divozione (1), affinchè pei m e riti di Gesù Cristo vo
stro c aro F ig liu o lo , e p e r la vostra po
te n te in terce ssio n e tu tti gli A ssociati sian o p re se rv a ti da o g n i m ale s p ir i
tu a le e c o rp o ra le n e lla lo ro vita; che sian o b e n e d e tti dal S ignore in tu tte le lo ro azioni, e che finalm ente o t
ten g an o la g razia di m o rire della m o rte d e’ g iu sti. Siccom e il solo de
sid erio di piacerv i è quello che m i p o rta ad a b b ra c c ia re questa divota A ssociazione; così u m ilm en te vi su p plico, o sa n ta V ergine, di v o lerm i ric e v e re n el n overo dei v ostri figli, e o tten erm i la g razia di c o rrisp o n -
(1) Q u e ste p a r o l e , c o m e p u r e a l t r e d i c o n s a c ra z io n e , d e d ic a z io n e , o ffe rta , d o n a z io n e , e p r o m e s s a n o n d e b b o n o g ià p r e n d e r s i p e r u n v o to , m a sib b e n e p e r u n p r o p o n i m e n t o , u n a r i s o lu z io n e ecc.
d e re colla b o n tà dei co stu m i, e colla s a n tità delle o p ere all’eccelso c a ra t
te re di vostro servo.
O g lo rio sa V ergine M aria, d e g n a tevi dall’alto vostro T rono di g u a r
d a rm i con q u e l b en ig n o o cch io , che è sem pre a p e rto , p e r ch i si è c o n sa
c ra to al vostro servizio; e p o ich é oggi faccio n o ta re il m io n o m e nel lib ro di q uesta p ia A ssociazione, così d e g n atev i d i scriv erlo n e l vostro m a te rn o cu o re; p re g a te il vostro Divin F ig liu o lo , affinchè si com piaccia a n n o v e ra rm i fra coloro, che sono s c ritti n el lib ro d e ll’e te rn a v ita. Così sia.
ATTO DI FIGLIAZIONE
CON CUI SI PRENDE PER MADRE MARIA VERGINE.
S ig n o r m io Gesù C risto, vero Dio, e vero u om o, figliuolo u n ico di Dio e d ella sa n ta V e rg in e , io vi r ic o n o sco, e vi ad o ro com e m io prim o p r in cipio ed u ltim o fine. Vi supplico di
rin n o v a re in favor m io quel m iste rio so am orevole T estam ento, che a- v ete fatto su lla Croce, dando al p r e diletto A postolo s. G iovanni la q u a lità ed il titolo di figliuolo della vostra M adre M aria. Ditele a n ch e p e r me q ueste p a ro le : Donna, ecco il tuo F i
glio. F atem i g ra z ia di p o ter a p p a rte n e re a Lei com e figliuolo, e di averla p e r M adre in tu tto il tem po d ella m ia v ita m orta le su q uesta te rr a .
B eatissim a V ergine M aria, m ia p r i n cip ale A vvocata, e M ediatrice, io N. N.
p e ccato r m is e ra b ile , il p iù in d e g n o , e l’infim o d e ’ v ostri serv i, u m ilm en te p ro stra to d in an zi a Voi, affidato alla vostra b o n tà , e m ise ric o rd ia , ed a n i
m ato da u n vivo d esid erio d’im ita re le v o stre belle v ir tù , vi eleggo q u est’oggi p e r m ia M adre, su p plicandovi, che m i ric e v ia te n el n u m ero fo rtu n a to de’ vo
stri c a ri figliuoli. Vi faccio u n a do
n azio n e in tie ra ed irrev o cab ile di tu tto m e stesso. R icevete di g razia la m ia p ro te sta ; g ra d ite la confidenza, con cui m i ab b an d o n o n e lle vostre b ra c cia. A ccordatem i la v o stra m a te rn a
p ro tezio n e in tutto il corso della m ia v ita , e p a rtic o la rm en te n e ll’o ra d ella m o rte , o nde l’a n im a m ia scio lta dai lacci del co rp o , passi d a q uesta valle di p ia n to a god ere con Voi l ' e te rn a g lo ria n e l R egno de’ Cieli. Così sia.
PREGHIERA DI S. S . PIO IX.
S ig n o re, Dio o n n ip o te n te , che p e r m e tte te il m ale p e r ric a v a rn e il ben e, ascoltate le n o stre u m ili p re g h ie re , colle q u ali Vi dom an d iam o di re sta rv i fed eli in m ezzo a ta n ti a ssalti, e p e r
sev erare fedeli fino a lla m o rte. Nel resto dateci forza colla m ed iazio n e di M aria san tissim a, di p o ter sem pre u n ifo rm a rc i alla V ostra san tissim a Vo
lo n tà.
Il s. Padre il 15 giu gn o 1862 c o n c e sse 100 g io rn i d ' In d u lg e n z a da lu cra rsi una v o lta al gio rn o .
SERIE DI PREGHIERE
E GIACULATORIE
A CUI SONO ANNESSE LE SANTE INDULGENZE
A L L A S S . T R I N I T À .
TRISAGIO ANGELICO.
S anctus, san ctu s, san ctu s Dom in u s Deus ex ercitu u m ! P ien a est te r r a g lo ria tu a ! G loria P a tri, g lo ria filio, g lo ria S p iritu i Sancto.
In d u lg en za di gio rn i 100 a ch iu n q u e reciterà q u esto T risagio p er una v o lta al g iorn o. In du lg en za p len a ria una v o lta a l m e se in un g io rn o ad a rb itrio .
C l e m e n t e P P . XIV, con decreto del 1770.
Sette Gloria P a tri in u n io n e di tre p erso n e.
S i co n ced e l ’in d u lg e n z a q u o tid ia n a di cen to g io r n i a tre p e r so n e c h e si u n isca n o in s ie m e a recita re se tte G loria P a tr i ed u n 'A ve M aria
al m a ttin o , dopo m e z z o g io rn o ed a lla sera in o n ore d ella S S . T rin ità, op p u re anche cia scu n a per s è : e in tu tte le d o m e n ic h e l ’ in d u lg e n z a di se tte anni e se tte q u aran ten e. Q u elli poi ch e l i recitera n n o ogni giorn o acq u ista n o in p er
p etu o l ’in d u lg e n z a p len a ria d u e v o lte a l m e se , c io è in d u e d o m e n ic h e ad arb itrio.
P io P P. VI, D ecreto del 1784.
T rid u o o n ovena alla SS. T rin ità .
In d u lg en za di 7 anni e di 7 q uarantene da lu cra rsi in ogni g io rn o : e In d u lgen za p len a ria al fine d el trid uo o n o v e n a in o n o re d e lla S S . T rinità.
P io PP. IX, 1847
T re Gloria P a tri in rin g ra z ia m en to alla SS. T rin ità delle g razie e p riv i
legi concessi a M aria SS.
T r ecen to g io rn i d 'in d u lg e n z a a tutti q u e lli ch e recitera n n o i so p ra d etti tre G loria P a tr i al m a ttin o , a m ezzo g io r n o , a lla se r a ; cen to g io r n i p er cia scu n a d e lle d e tte v o lte ; e p le n aria una v o lta a l m e se .
P io P P . VII, R escritto del 1815.
A tti di F ed e, S p eran za e C arità.
Chi recita g li atti di F ed e, S p eran za e Carità ogni g io rn o acq u ista In d u lg en za p len aria in