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ultimi, gli interventi straordinari di ritiro e i programmi di sostegno all’export mes- si in campo dal Consorzio di tutela.

Produzione e scorte in aumento

A parte le iniziative promosse dal Con- sorzio del formaggio Parmigiano-Reg- giano, che si sono dimostrate particolar- mente effi caci nello stimolare la ripresa, è lecito nutrire dubbi riguardo alle pos- sibilità che anche per il 2012 possano riconfermarsi le altre condizioni. Tanto più se si considera che già nel 2011 l’an- damento della produzione e quello delle giacenze hanno mostrato una signifi ca- tiva inversione di tendenza.

Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, da gennaio a novembre 2011 il numero di forme prodotte è aumentato del 6,9%. Vista la crescita dei primi undi- ci mesi dell’anno, la produzione marchia- ta all’origine nel 2011 dovrebbe attestarsi intorno a 3,2 milioni di forme, un volu- me mai raggiunto in precedenza.

Bisogna poi mettere in conto che anche la produzione di Grana Padano ha rispo- sto allo stesso modo alla sollecitazione esercitata dall’aumento dei prezzi, se- gnando nel 2011 una crescita della stessa entità di quella del Parmigiano-Reggiano (+6,9% da gennaio a novembre).

La dinamica della produzione, ma an- che la contrazione degli acquisti per con- sumo domestico nei canali della gran- de distribuzione, hanno determinato la

Parmigiano, 2011 ok ma crescono i dubbi per il futuro

di Claudio Montanari

S

e si considera la ciclicità che caratterizza l’andamento del mercato del Parmigiano-Reg- giano, allora l’ultimo biennio ha coinciso con una di quelle fasi di rialzo che a intervalli più o meno re- golari si alternano a periodi di depres- sione dei prezzi. Il culmine dell’ultima fase di recupero delle quotazioni, in- tervenuta dopo un periodo di crisi ec- cezionalmente lungo, è stato raggiunto proprio nel corso del 2011.

Quotazioni ai massimi

Sull’onda della ripresa che aveva pre- so avvio nell’anno precedente, le quota- zioni hanno continuato a salire fi no alla primavera inoltrata del 2011, tanto che i contratti da caseifi cio a stagionatore pub- blicati in quel periodo si sono chiusi a un prezzo nominale superiore a 11 euro/kg, raggiungendo un massimo di 11,40 in aprile. Da lì alla fi ne dell’anno è seguita una fase di assestamento, caratterizza- ta da una signifi cativa riduzione degli scambi e da prezzi che si sono comunque mantenuti su livelli relativamente elevati, intorno a quota 10,50 euro/kg.

Il risultato è stato un aumento su base annua delle quotazioni alla produzione dell’ordine del 10%, che è seguito al +25%

già realizzato nel 2010.

Rialzi della medesima entità si sono registrati anche per il formaggio stagio- nato, che alla Borsa merci di Parma – do- po l’aumento a 10,45 euro/kg nel 2010 (+26%) – si è confermato in crescita del 15% anche nell’anno appena concluso, toccando una media di 12,30 euro/kg.

A determinare il netto miglioramento delle condizioni di mercato degli ultimi due anni hanno certamente contribuito il calo della produzione del quadriennio 2006-2009 – caratterizzato da una forte crisi dei prezzi –, la lenta ma costante con- trazione delle scorte di magazzino e, non

SI È CHIUSO UN BIENNIO PARTICOLARMENTE POSITIVO

ripresa delle giacenze. Il monitoraggio condotto nei primi mesi del 2011 su un campione di magazzini generali aveva già mostrato un progressivo rallentamento nel calo delle scorte, tanto che a partire da giugno la tendenza che aveva carat- terizzato tutto il periodo antecedente il recupero dei prezzi ha cambiato segno.

Nei mesi successivi la ripresa degli stock si è consolidata. Al 30-11-2011 si è registrato un aumento del 13% delle scor- te totali in confronto ai volumi presenti in magazzino alla stessa data del 2010.

Relativamente alle scorte di formaggio di oltre 18 mesi di età l’aumento risul- tava pari al 6%.

Questo aumento delle scorte è un segnale che dovrebbe destare qualche preoccupazione soprattutto se confron- tato con la tendenza degli acquisti nei canali della grande distribuzione. Per il periodo che va da gennaio alla prima settimana di dicembre 2011 il servizio Nielsen segnala un calo degli acquisti di formaggi duri di latte vaccino del 2,4%

negli iper e supermercati e nelle super- fi ci più piccole a libero servizio.

Il calo è interamente a carico dei for- maggi dop, anche in ragione di un più sensibile aumento dei prezzi al detta- glio. Il Parmigiano-Reggiano ha ceduto il 5,3% in volume, mentre gli acquisti di Grana Padano sono diminuiti del 4,7%

sullo stesso periodo dell’anno scorso. La referenza che ha guadagnato in questa si- tuazione di generale diffi coltà economica è quella dei formaggi duri generici, dati in aumento addirittura del 17%.

I prezzi nel 2011 sono aumentati mediamente

del 10% dopo il +25%

del 2010. Preoccupano però il forte aumento della produzione e delle scorte

12 11 10 9 8 Prezzo nominale (euro/kg)

gen.

2010 gen.

2011 gen.

2012 Produzione a marchio 2009 Produzione a marchio 2010 9,00 9,11

9,90 10,72

11,20 11,45

10,88 10,50

Quotazioni medie mensili del Parmigiano-Reggiano di 12 mesi

Fonte: Crpa su dati Sezioni provinciali Consorzio formaggio Parmigiano-Reggiano.

I buoni prezzi degli ultimi due anni sono legati al calo della produzione nel quadriennio 2006-2009.

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L’Informatore Agrario •1/2012

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