Origine del Campo Magnetico
Riportiamo due fatti sperimentali.
1) Un filo rettilineo infinito percorso da corrente i genera un campo magnetico con le seguenti proprietà:
• l’intensità aumenta linearmente con i ma decresce linearmente con r ovveroB∝i r, quindi
• le linee di campo sono circonferenze concentriche attorno al filo
• il verso delle linee di campo è legato al verso della corrente dalla regola della mano destra:se il pollice è orientato nel verso della corrente, la curvatura delle dita indica il verso delle linee del campo magnetico
2
0
r B i
r K i r B
B i
π
= µ
→
=
→
∝ (legge di Biot-Savart)
con µ0 =4π⋅10-7 Tm/A (permeabilità magnetica del vuoto) 2) Vale il principio di sovrapposizione.
Se la corrente i1 genera un campo magnetico Br1
e la corrente i2 genera un campo magnetico Br2
il campo totale in ogni punto dello spazio è dato da BrT = Br1+Br2
Interazione fra due fili paralleli percorsi da corrente
Siano a e b due fili rettilinei, infiniti, paralleli percorsi da corrente ia e ib.
La corrente ia nel filo a genera nei punti dello spazio occupati dal filo b un campo
d i Ba 20 a
π
= µ con direzione e verso in fig.
Il filo b, percorso da una corrente ib, trovandosi immerso nel campo Bra
, sente una forza Fba ib Bra rl
r = × ⇒
in modulo
d 2
i 90 i
sin B i
Fba b a 0 a b
π µ l
l °=
= con direzione e verso in fig.
Invertendo il ruolo del filo a con quello del filo b, possiamo dire che il filo a sente una forza
d 2
i Fab 0 ib a
π µ l
= con direzione è verso in fig.
⇒Frba = −Frab
B r
ab a
ib
ia
d
F r
baF r
abB r
aB r
bb a
ib
ia
d
F r
baF r
abB r
aB r
b…….mentre correnti parallele e discordi si respingono.
Definizione dell’unita di misura: “Ampere” A
Sia ora d = ℓ = 1 m, posto ia = ib= 1 A otteniamo:
d N i
Fab ib a 7
7 0
0 2 10
2 10 4
2 2
− −
⋅
⋅ =
=
=
= π
π π
µ π
µ l
Quindi l’Ampere è quell’intensità di corrente costante che, se mantenuta in due conduttori paralleli ed infiniti, posti a distanza di 1 m produce su ciascuno dei conduttori una forza di 2⋅10-7 N per metro di lunghezza.
Verifica unità di misura:
[µ0] = T·m/A T = N/(mA)
[F] = N
m A m mA A
N A
m ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ =
b a
ib
ia
d
F r
baF r
abB r
aB r
bIl Teorema di Ampere
è la generalizzazione dell’affermazione 1) ossia che:
i campi magnetici sono creati da cariche in movimento ovvero da correnti.
Discutiamo qui il caso stazionario ⇒ correnti costanti nel tempo.
Si ricorda che le correnti stazionarie possono esistere solo in circuiti chiusi quindi in casi stazionari le linee di corrente sono chiuse.
Pertanto, se scegliamo una linea geometrica arbitraria chiusa Γ, le linee delle correnti rispetto ad essa possono essere o concatenate (non possono essere sfilate da Γ) o non concatenate (possono essere allontanate indefinitamente da Γ)
I1 concatenata con Γ1, Γ2
I1 non concatenata con Γ3
I2 concatenata con Γ1
I2 non concatenata con Γ2,Γ3
I3 concatenata conΓ2, Γ3 I3 non concatenata con Γ1
Se ci sono correnti esisterà un campo Br = Br1+ Br2 + Br3. Divisa una curva Γ in elementi dlr
possiamo calcolare, per ogni dlr , il termine Br⋅dlr = B⋅dl⋅cosθ
, quindi sommando tutti i contributi otteniamo:
⇒
∫
ΓBdlcosθ =∫
ΓBr⋅dlrn I3
I2 i1 I1
dl
B
Γ1Γ2
Γ3
Si trova che
∫
ΓBr⋅dlr = µ0∑
Ic (teorema di Ampere) ossia lacircuitazione del campo magnetico lungo una curva chiusa dipende solo e soltanto dalle correnti concatenate Ic.
Questo nonostante Bs
sia creato, per il principio di sovrapposizione, da tutte le correnti presenti!!
Il teorema di Ampere è una proprietà del campo “mediata” lungo una curva, contrariamente al principio di sovrapposizione che fornisce una proprietà puntuale del campo.
Nella
∑
I le correnti concatenate possono essere positive o negative. c Fissato un verso positivo di percorrenza della curva Γ resta fissata, con la regola della mano destra, il verso della normale n all’area racchiusa da Γ¾ Se il verso Ic all’interno di Γ è concorde con n, Ic è positiva
¾ Se il verso Ic all’interno di Γ è disconcorde con n, Ic è negativa Quindi
∫
Γ1Br⋅dlr = µo(
I1−I2)
,∫
Γ2Br⋅dlr = µo(
I2 −I3)
,∫
Γ3Br⋅dlr = µoI3Osservazione: Il teorema di Ampere dice anche che il campo magnetico non è conservativo.
n I3
I2 i1 I1
dl
B
Γ1Γ2
Γ3
Giustifichiamo il teorema di Ampere nel caso di un filo rettilineo infinito percorso da corrente i.
I° situazione: il filo percorso da corrente è interno alla linea di circuitazione Γ, corrente concatenata. con Γ. La linea Γ coincide con una line di campo di raggio r.
c.v.d 2 2
2
2
0 0 0
0
i r r
dl i r
i
r dl Bdl i
l d B
cir
cir cir
cir
µ π π
µ π
µ π
µ
=
⋅
=
=
=
=
⋅
∫
∫ ∫
∫
r r
II° situazione; il filo percorso da corrente è esterno alla linea della
circuitazione Γ, ovvero la corrente non concatenata con la linea chiusa Γ. Γ è costituita da due tratti radiali (tratto 1 e 3) e due tratti lungo due linee di forza ( tratto 2 e 4) di raggio rispettivamente r” e r’ ( vedi figura).
' ' 2
e
"
" 2 con
, a elo antiparall perchè
'
, a parallelo perchè
"
perchè 0
0
0 0
4 4
2 2
3 1
4 3
2 1
r B i
r B i
l d B
dl B l
d B
l d B
dl B l
d B
l d B l
d B e
l d B
l d B l
d B l
d B l
d B l
d B
π µ π
µ =
=
−
=
⋅
=
⋅
⊥
=
⋅
=
⋅
⋅ +
⋅ +
⋅ +
⋅
=
⋅
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
Γr r
r r
r r r r
r r r r
r r
r r r
r r
r r
r r
r
c.v.d 0 ) 2 (
) 2 (
')
"
2 (
' / 4 /
2
che osserviamo e
radiante di
e definizion per
ma
' 2
"
' 2
"
quindi
4
0 4
2 0 2
0
4 0 2
0 4
2
=
−
=
−
=
−
=
⋅
⇒
=
=
=
−
=
−
=
⋅
∫ ∫ ∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
Γ
Γ
α π α
α µ π α
µ π
µ
α α
π µ π
µ
d i i d
r dl r
dl l i
d B
r ) ( lunghezza r"
) ( lunghezza
r d dl
r dl i r
dl dl i
B dl
B l
d B
r r
r r
(2)
Γ (1)
(3) (4) r’
r’’
I •
B
• dl I
Applicazione:Campo di un filo cilindrico infinito percorso da corrente I Consideriamo un cilindro di raggio R percorso da una corrente I uscente.
La corrente è distribuita uniformemente nella sezione con densità J=I/πR2 Per conservare la simmetria cilindrica nello spazio sede del campo B, le linee di forza devono essere delle circonferenze concentriche e coassiali al cilindro e l’intensità del campo deve essere la stessa in tutti i punti distante r dall’asse.
Applichiamo il teorema di Ampere, prendendo come linea Γ una circonferenza (coincidente con una linea di forza) di raggio ri < R
⇒
=
=
∑ = ⋅ = ⋅
= ∑
∫ = ∑ ⇒
⇒
∫ = ∑
∫ ⋅ = ∑ ⇒
2 2 2 0
2 2 2
2
0 0
0 0
2 : quindi
2 costante
ma
//
essendo
R r Ir
R B r Ir
R r I
J i
i r
B i
dl B B
i Bdl
l d B i
l d B
i i i i
i c
c i
c
c c
µ π
π π π
µ π
µ
µ µ
Γ
Γ
Γ
r r r r
1) r
R B I
2 0
2π
= µ → il campo B è direttamente proporzionale a r (per r<R)
Applichiamo ancora il teorema di Ampere, prendendo come linea Γ una circonferenza (coincidente con una linea di forza) di raggio re > R
Il calcolo della circuitazione è identico, mentre ∑ic =i ⇒ B2
π
re =µ
0i2) r
B I π µ 2
= 0 → il campo B è inversamente proporzionale ad r ( per r>R)
(Entrambe le formule danno lo stesso valore di B (massimo) per r = R)
• •
• • •
• • •
• • • • •
Corrente uscente
Linee chiuse R
ri
re
R r B
Applicazione: Campo di un solenoide
Il solenoide è una bobina di filo conduttore costituita da molte spire circolari vicine fra loro.
Per capire la configurazione del campo, partiamo da quello prodotto da una spira circolare ed usiamo il principio di sovrapposizione……..
Si nota che, al crescere del numero delle spire,
• il campo si intensifica all’interno e diminuisce all’esterno,
• all’interno tende a divenire uniforme e parallelo all’asse del solenoide,
• il verso del campo interno è fissato con la regola della mano destra: se le dita segnano il verso della corrente nelle spire, il pollice da il verso del campo.
Linee di campo per una spira circolare
Linee di campo per n1
spire (a) e per n2 spire (b) con n1 < n2
Al limite per un solenoide infinito (numero di spire infinito e spire strettamente unite) solenoide ideale si ha:
• il campo è solo all’interno ed è uniforme e parallelo all’asse,
• il campo esterno è nullo.
Un solenoide reale può essere considerato ideale se le sue dimensioni trasversali sono molto minori della lunghezza.
Detto n il numero di spire del solenoide per unità di lunghezza, il campo può essere calcolato dal Teorema di Ampere usando la curva di circuitazione in figura;
⇒
=
⇒
=
=
=
⋅
=
⊥
=
⋅
=
⋅
=
=
=
⋅
=
⋅ +
⋅ +
⋅ +
⋅
⇒
=
⋅
∑
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫ ∑
∫
∫
∫
∫
Γ∑
inh Bh
nh i i
B l
d B
B l
d B l
d B l
d B
B l d B Bh
dl B Bdl l
d B
i l
d B l
d B l
d B l
d B i
l d B
c d c
a d c
b
b a b
a b
a
c a
d d
c c
b b
c a
0
0 0
) (
tratto il
su tutto 0
essendo 0
tratto restante
nel 0 e
un tratto in
essendo 0
e 0
costante e
//
essendo
µ
µ µ
r
r r r
r
r r r
r r
r r
r
B= µ0in Campo di un
solenoideideale