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Interpolazione polinomiale

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Academic year: 2021

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(1)
(2)

1

Interpolazione Polinomiale Problema

Rappresentazione Lagrangiana Polinomio interpolante di Newton Errore nell’interpolazione polinomiale

2

Approssimazione ai minimi quadrati nel discreto

(3)

1

Interpolazione Polinomiale Problema

Rappresentazione Lagrangiana Polinomio interpolante di Newton Errore nell’interpolazione polinomiale

2

Approssimazione ai minimi quadrati nel discreto

(4)

Outline

1

Interpolazione Polinomiale Problema

Rappresentazione Lagrangiana Polinomio interpolante di Newton Errore nell’interpolazione polinomiale

2

Approssimazione ai minimi quadrati nel discreto

(5)

Problema

Assegnati n + 1 punti

(x

i

, y

i

), i = 1, . . . , n + 1, trovare un polinomio p(x )

p(x

i

) = y

i

, i = 1, . . . , n + 1. (1)

(6)

Poich `e i punti sono n + 1 `e sufficiente considerare il generico polinomio di grado n

p

n

(x ) = a

0

+ a

1

x + · · · + a

n

x

n

.

Usando la base delle potenze, si tratta di determinare i

coefficienti a

i

risolvendo un sistema lineare di n + 1 equazioni in n + 1 incognite, ottenuto dalle condizioni di interpolazione (1):

a

0

+ a

1

x

1

+ a

2

x

12

+ · · · + a

n

x

1n

= y

1

...

...

...

a

0

+ a

1

x

n

+ a

2

x

n2

+ · · · + a

n

x

nn

= y

n

(7)

La matrice dei coefficienti `e la matrice di Vandermonde.

Essa `e non singolare ⇔ gli x

i

sono distinti.

V =

1 x

1

x

12

. . . x

1n

1 x

2

x

22

. . . x

2n

.. .. .. .. ..

.. .. .. .. ..

1 x

n

x

n2

. . . x

nn

 ove det(V ) = Q

i>j

(x

i

− x

j

).

Teorema

Se gli x

i

sono distinti esiste uno ed un solo polinomio di interpolazione di grado al pi `u n.

Tuttavia la matrice di Vandermonde `e mal condizionata.

Pertanto si calcola il polinomio di interpolazione usando una

rappresentazione del polinomio diversa da quella canonica.

(8)

La matrice dei coefficienti `e la matrice di Vandermonde.

Essa `e non singolare ⇔ gli x

i

sono distinti.

V =

1 x

1

x

12

. . . x

1n

1 x

2

x

22

. . . x

2n

.. .. .. .. ..

.. .. .. .. ..

1 x

n

x

n2

. . . x

nn

 ove det(V ) = Q

i>j

(x

i

− x

j

).

Teorema

Se gli x

i

sono distinti esiste uno ed un solo polinomio di interpolazione di grado al pi `u n.

Tuttavia la matrice di Vandermonde `e mal condizionata.

Pertanto si calcola il polinomio di interpolazione usando una

rappresentazione del polinomio diversa da quella canonica.

(9)

La matrice dei coefficienti `e la matrice di Vandermonde.

Essa `e non singolare ⇔ gli x

i

sono distinti.

V =

1 x

1

x

12

. . . x

1n

1 x

2

x

22

. . . x

2n

.. .. .. .. ..

.. .. .. .. ..

1 x

n

x

n2

. . . x

nn

 ove det(V ) = Q

i>j

(x

i

− x

j

).

Teorema

Se gli x

i

sono distinti esiste uno ed un solo polinomio di interpolazione di grado al pi `u n.

Tuttavia la matrice di Vandermonde `e mal condizionata.

Pertanto si calcola il polinomio di interpolazione usando una

rappresentazione del polinomio diversa da quella canonica.

(10)

Outline

1

Interpolazione Polinomiale Problema

Rappresentazione Lagrangiana Polinomio interpolante di Newton Errore nell’interpolazione polinomiale

2

Approssimazione ai minimi quadrati nel discreto

(11)

Rappresentazione lagrangiana

Polinomio interpolante di Lagrange

A ogni punto k −esimo, k = 1, . . . , n + 1, si associa un polinomio L

k

(x ) di grado n tale che

L

k

(x

i

) = 0 per i 6= k , L

k

(x

k

) = 1.

Allora x

1

, . . . , x

k −1

, x

k +1

. . . , x

n+1

sono gli zeri di L

k

(x ), quindi L

k

(x ) = α

k

(x − x

1

) . . . (x − x

k −1

)(x − x

k +1

) . . . (x − x

n+1

) Affinch `e L

k

(x

k

) = 1 basta scegliere

α

k

= 1/(x

k

− x

1

) . . . (x

k

− x

k −1

)(x

k

− x

k +1

) . . . (x

k

− x

n+1

)

(12)

Rappresentazione lagrangiana

Polinomio interpolante di Lagrange

A ogni punto k −esimo, k = 1, . . . , n + 1, si associa un polinomio L

k

(x ) di grado n tale che

L

k

(x

i

) = 0 per i 6= k , L

k

(x

k

) = 1.

Allora x

1

, . . . , x

k −1

, x

k +1

. . . , x

n+1

sono gli zeri di L

k

(x ), quindi L

k

(x ) = α

k

(x − x

1

) . . . (x − x

k −1

)(x − x

k +1

) . . . (x − x

n+1

) Affinch `e L

k

(x

k

) = 1 basta scegliere

α

k

= 1/(x

k

− x

1

) . . . (x

k

− x

k −1

)(x

k

− x

k +1

) . . . (x

k

− x

n+1

)

(13)

Rappresentazione lagrangiana

Polinomio interpolante di Lagrange

A ogni punto k −esimo, k = 1, . . . , n + 1, si associa un polinomio L

k

(x ) di grado n tale che

L

k

(x

i

) = 0 per i 6= k , L

k

(x

k

) = 1.

Allora x

1

, . . . , x

k −1

, x

k +1

. . . , x

n+1

sono gli zeri di L

k

(x ), quindi L

k

(x ) = α

k

(x − x

1

) . . . (x − x

k −1

)(x − x

k +1

) . . . (x − x

n+1

) Affinch `e L

k

(x

k

) = 1 basta scegliere

α

k

= 1/(x

k

− x

1

) . . . (x

k

− x

k −1

)(x

k

− x

k +1

) . . . (x

k

− x

n+1

)

(14)

Rappresentazione lagrangiana

Polinomio interpolante (x

i

, y

i

), i = 1, . . . , n + 1

p

n

(x ) = y

1

L

1

(x ) + · · · + y

n+1

L

n+1

(x )

(15)

Polinomio interpolante in forma lagrangiana

Costruzione di L

k

(x )

function p=plagr(xnodi,k)

%Restituisce i coefficienti del k-esimo pol di

%Lagrange associato ai punti del vettore xnodi if k==1

xzeri=xnodi(2:end) else

xzeri=[xnodi(1:k-1) xnodi(k+1:end)]

end

p=poly(xzeri)

p=p/polyval(p,xnodi(k))

Disegnare i polinomi di Lagrange associati a [-1 -0.7 0.5 1]

(16)

Polinomio interpolante in forma lagrangiana

Costruzione di L

k

(x )

function p=plagr(xnodi,k)

%Restituisce i coefficienti del k-esimo pol di

%Lagrange associato ai punti del vettore xnodi if k==1

xzeri=xnodi(2:end) else

xzeri=[xnodi(1:k-1) xnodi(k+1:end)]

end

p=poly(xzeri)

p=p/polyval(p,xnodi(k))

Disegnare i polinomi di Lagrange associati a [-1 -0.7 0.5 1]

(17)

Outline

1

Interpolazione Polinomiale Problema

Rappresentazione Lagrangiana Polinomio interpolante di Newton Errore nell’interpolazione polinomiale

2

Approssimazione ai minimi quadrati nel discreto

(18)

Polinomio interpolante di Newton

Si deriva una diversa rappresentazione del polinomio di interpolazione.

Rispetto alla rappresentazione di Lagrange consente di

1

calcolarlo con una minore complessit `a computazionale;

2

derivare da un polinomio interpolante di grado n uno di

grado superiore quando si aggiungono nuovi dati (x

i

, y

i

)

usando i calcoli gi `a eseguiti.

(19)

Polinomio interpolante di Newton

Si deriva una diversa rappresentazione del polinomio di interpolazione.

Rispetto alla rappresentazione di Lagrange consente di

1

calcolarlo con una minore complessit `a computazionale;

2

derivare da un polinomio interpolante di grado n uno di

grado superiore quando si aggiungono nuovi dati (x

i

, y

i

)

usando i calcoli gi `a eseguiti.

(20)

Polinomio interpolante di Newton

Si deriva una diversa rappresentazione del polinomio di interpolazione.

Rispetto alla rappresentazione di Lagrange consente di

1

calcolarlo con una minore complessit `a computazionale;

2

derivare da un polinomio interpolante di grado n uno di

grado superiore quando si aggiungono nuovi dati (x

i

, y

i

)

usando i calcoli gi `a eseguiti.

(21)

Differenze divise

A tale scopo si usano le differenze divise.

Si dice differenza divisa di ordine zero di f (x ) relativa al nodo x

0

la quantit `a

f [x

0

] = y

0

.

Si dice differenza divisa di ordine uno di f (x ) relativa ai nodi x

0

, x

1

la quantit `a

f [x

0

, x

1

] = y

1

− y

0

x

1

− x

0

.

Si dice differenza divisa di ordine 2 di f (x ) relativa agli argomenti x

0

, x

1

, x

2

la quantit `a

f [x

0

, x

1

, x

2

] = f [x

1

, x

2

] − f [x

0

, x

1

]

x − x .

(22)

Differenze divise

A tale scopo si usano le differenze divise.

Si dice differenza divisa di ordine zero di f (x ) relativa al nodo x

0

la quantit `a

f [x

0

] = y

0

.

Si dice differenza divisa di ordine uno di f (x ) relativa ai nodi x

0

, x

1

la quantit `a

f [x

0

, x

1

] = y

1

− y

0

x

1

− x

0

.

Si dice differenza divisa di ordine 2 di f (x ) relativa agli argomenti x

0

, x

1

, x

2

la quantit `a

f [x

0

, x

1

, x

2

] = f [x

1

, x

2

] − f [x

0

, x

1

]

x − x .

(23)

Differenze divise

A tale scopo si usano le differenze divise.

Si dice differenza divisa di ordine zero di f (x ) relativa al nodo x

0

la quantit `a

f [x

0

] = y

0

.

Si dice differenza divisa di ordine uno di f (x ) relativa ai nodi x

0

, x

1

la quantit `a

f [x

0

, x

1

] = y

1

− y

0

x

1

− x

0

.

Si dice differenza divisa di ordine 2 di f (x ) relativa agli argomenti x

0

, x

1

, x

2

la quantit `a

f [x

0

, x

1

, x

2

] = f [x

1

, x

2

] − f [x

0

, x

1

]

x − x .

(24)

La differenza divisa di ordine m di f (x ) relativa agli m + 1 argomenti x

0

, x

1

, . . . , x

m

`e

f [x

0

, x

1

, . . . , x

m

] = f [x

1

, x

2

, . . . , x

m

] − f [x

0

, x

1

, . . . , x

m−1

]

x

m

− x

0

.

(25)

Polinomio interpolante di Newton

La rappresentazione di Newton del polinomio di interpolazione dei punti (x

i

, y

i

), i = 1, ..., n, `e data da:

p

n

(x ) = f [x

0

] + f [x

0

, x

1

](x − x

0

) + f [x

0

, x

1

, x

2

](x − x

0

)(x − x

1

)+

· · · + f [x

0

, x

1

, . . . , x

n

](x − x

0

)(x − x

1

) . . . (x − x

n−1

) Se aggiungo un punto da interpolare, (x

n+1

, y

n+1

), il nuovo polinomio `e dato da

p

n+1

(x ) = p

n

(x )+f [x

0

, x

1

, . . . , x

n

, x

n+1

](x −x

0

)(x −x

1

) . . . (x −x

n

)

(26)

Polinomio interpolante di Newton

La rappresentazione di Newton del polinomio di interpolazione dei punti (x

i

, y

i

), i = 1, ..., n, `e data da:

p

n

(x ) = f [x

0

] + f [x

0

, x

1

](x − x

0

) + f [x

0

, x

1

, x

2

](x − x

0

)(x − x

1

)+

· · · + f [x

0

, x

1

, . . . , x

n

](x − x

0

)(x − x

1

) . . . (x − x

n−1

) Se aggiungo un punto da interpolare, (x

n+1

, y

n+1

), il nuovo polinomio `e dato da

p

n+1

(x ) = p

n

(x )+f [x

0

, x

1

, . . . , x

n

, x

n+1

](x −x

0

)(x −x

1

) . . . (x −x

n

)

(27)

Polinomio interpolante di Newton

Tabella delle differenze divise Esempio: (x

i

, y

i

), i = 0, . . . , 3

x

0

→ f [x

0

]

&

x

1

→ f [x

1

] → f [x

0

, x

1

]

& &

x

2

→ f [x

2

] → f [x

1

, x

2

] → f [x

0

, x

1

, x

2

]

& & &

x

3

→ f [x

3

] → f [x

2

, x

3

] → f [x

1

, x

2

, x

3

] → f [x

0

, x

1

, x

2

, x

3

]

(28)

function c=interpN(x,y)

%Calcola i coeff. del polinomio di Newton n = length(x);

for k = 1:n-1

y(k+1:n) = (y(k+1:n)-y(k)) ./ (x(k+1:n) - x(k));

end c = y;

function pval = HornerN(c,x,z)

% Calcola i valori del polinomio di Newton nei punti del vettore z n = length(c);

pval = c(n)*ones(size(z));

for k=n-1:-1:1

pval = (z-x(k)).*pval + c(k);

end

(29)

function c=interpN(x,y)

%Calcola i coeff. del polinomio di Newton n = length(x);

for k = 1:n-1

y(k+1:n) = (y(k+1:n)-y(k)) ./ (x(k+1:n) - x(k));

end c = y;

function pval = HornerN(c,x,z)

% Calcola i valori del polinomio di Newton nei punti del vettore z n = length(c);

pval = c(n)*ones(size(z));

for k=n-1:-1:1

pval = (z-x(k)).*pval + c(k);

end

(30)

Outline

1

Interpolazione Polinomiale Problema

Rappresentazione Lagrangiana Polinomio interpolante di Newton Errore nell’interpolazione polinomiale

2

Approssimazione ai minimi quadrati nel discreto

(31)

Errore nell’interpolazione polinomiale

Assegnate le n+1 osservazioni {y

i

}

i=1,...,n+1

in corrispondenza dei punti distinti x

i

, si `e visto come costruire il polinomio

interpolante di grado n p

n

(x ). Se i valori y

i

altro non sono che i valori di una funzione f(x) nei punti x

i

, cio `e y

i

= f (x

i

),

i = 1, . . . , n + 1 con f definita in [a, b], ha senso chiedersi quanto sia grande l’errore di interpolazione

E

n

(x ) = f (x ) − p

n

(x )

che si commette in un punto x ∈ [a, b] diverso dai punti di interpolazione x

i

.

Per dare una risposta a tale domanda `e necessario fare alcune

ipotesi di regolarit `a sulla funzione f(x).

(32)

Errore nell’interpolazione polinomiale

Sia f (x ) una funzione derivabile n + 1 volte in un intervallo [a, b]

contenente tutti i nodi {x

i

}

i=1,...,n+1

.Si dimostra che l’errore E

n

(x ) = f (x ) − p

n

(x )

tra la funzione f (x ) ed il polinomio interpolante di grado n `e del tipo

E

n

(x ) = ω

n+1

(x ) f

(n+1)

(ξ) (n + 1)!

con ξ ∈ [a, b] e

ω

n+1

(x ) =

n+1

Y

i=1

(x − x

i

).

(33)

Errore nell’interpolazione polinomiale

Sia f (x ) una funzione derivabile n + 1 volte in un intervallo [a, b]

contenente tutti i nodi {x

i

}

i=1,...,n+1

.Si dimostra che l’errore E

n

(x ) = f (x ) − p

n

(x )

tra la funzione f (x ) ed il polinomio interpolante di grado n `e del tipo

E

n

(x ) = ω

n+1

(x ) f

(n+1)

(ξ) (n + 1)!

con ξ ∈ [a, b] e

ω

n+1

(x ) =

n+1

Y

i=1

(x − x

i

).

(34)

Errore nell’interpolazione polinomiale

Sia f (x ) una funzione derivabile n + 1 volte in un intervallo [a, b]

contenente tutti i nodi {x

i

}

i=1,...,n+1

.Si dimostra che l’errore E

n

(x ) = f (x ) − p

n

(x )

tra la funzione f (x ) ed il polinomio interpolante di grado n `e del tipo

E

n

(x ) = ω

n+1

(x ) f

(n+1)

(ξ) (n + 1)!

con ξ ∈ [a, b] e

ω

n+1

(x ) =

n+1

Y

i=1

(x − x

i

).

(35)

Errore nell’interpolazione polinomiale

Sia f (x ) una funzione derivabile n + 1 volte in un intervallo [a, b]

contenente tutti i nodi {x

i

}

i=1,...,n+1

.Si dimostra che l’errore E

n

(x ) = f (x ) − p

n

(x )

tra la funzione f (x ) ed il polinomio interpolante di grado n `e del tipo

E

n

(x ) = ω

n+1

(x ) f

(n+1)

(ξ) (n + 1)!

con ξ ∈ [a, b] e

ω

n+1

(x ) =

n+1

Y

i=1

(x − x

i

).

(36)

Errore nell’interpolazione polinomiale

L’errore di interpolazione dipende quindi:

dalla regolarit `a della funzione f (x )

dalla disposizione dei punti di interpolazione sull’asse delle ascisse.

Posto M

n+1

= max

x ∈[a,b]

|f

(n+1)

(x )|, un limite superiore all’errore di interpolazione E

n

(x ) = f (x ) − p

n

(x ) `e dato da

|E

n

(x )| ≤ |ω

n+1

(x )|

(n + 1)! M

n+1

.

(37)

Errore nell’interpolazione polinomiale

L’errore di interpolazione dipende quindi:

dalla regolarit `a della funzione f (x )

dalla disposizione dei punti di interpolazione sull’asse delle ascisse.

Posto M

n+1

= max

x ∈[a,b]

|f

(n+1)

(x )|, un limite superiore all’errore di interpolazione E

n

(x ) = f (x ) − p

n

(x ) `e dato da

|E

n

(x )| ≤ |ω

n+1

(x )|

(n + 1)! M

n+1

.

(38)

Errore nell’interpolazione polinomiale

L’errore di interpolazione dipende quindi:

dalla regolarit `a della funzione f (x )

dalla disposizione dei punti di interpolazione sull’asse delle ascisse.

Posto M

n+1

= max

x ∈[a,b]

|f

(n+1)

(x )|, un limite superiore all’errore di interpolazione E

n

(x ) = f (x ) − p

n

(x ) `e dato da

|E

n

(x )| ≤ |ω

n+1

(x )|

(n + 1)! M

n+1

.

(39)

Errore nell’interpolazione polinomiale

L’errore di interpolazione dipende quindi:

dalla regolarit `a della funzione f (x )

dalla disposizione dei punti di interpolazione sull’asse delle ascisse.

Posto M

n+1

= max

x ∈[a,b]

|f

(n+1)

(x )|, un limite superiore all’errore di interpolazione E

n

(x ) = f (x ) − p

n

(x ) `e dato da

|E

n

(x )| ≤ |ω

n+1

(x )|

(n + 1)! M

n+1

.

(40)

Errore nell’interpolazione polinomiale

Si dimostra che la scelta dei nodi {x

i

}

i=1,...,n+1

per cui, per qualunque x , risulta minimo il valore del termine |ω

n+1

(x )|, corrisponde agli zeri reali del polinomio di Chebyshev di grado n+1 definito nell’intervallo [a, b]:

x

i

= a + b

2 − b − a

2 cos  2(i − 1) + 1 2(n + 1) π



i = 1, . . . , n + 1.

(41)

Errore nell’interpolazione polinomiale

Grafico di ω

n+1

(x ) nell’intervallo [a, b] = [−1, 1] per n = 6 e {x

i

}

i=1,...,7

equispaziati (linea verde)

{x

i

}

i=1,...,7

zeri del polinomio di Chebyshev di grado 6 (linea blu)

−1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

−0.05

−0.04

−0.03

−0.02

−0.01 0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05

(42)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

E assegnato un insieme di m punti (x `

i

, y

i

), i = 1, . . . , m, che descrivono un certo fenomeno. Vogliamo trovare un polinomio

p

n

(x ) = c

0

+ c

1

x + . . . c

n

x

n

di grado n < m che approssimi la configurazione di dati assegnati secondo il criterio dei minimi quadrati, ovvero che minimizzi la norma due del vettore residuo

r = [p

n

(x

1

) − y

1

, p

n

(x

2

) − y

2

, . . . , p

n

(x

m

) − y

m

] ovvero la quantit `a

kAc − y k

2

che si pu `o scrivere anche come

m

X

i=1

(p

n

(x

i

) − y

i

)

2

(43)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Sia A la matrice di Vandermonde

A =

1 x

1

x

12

. . . x

1n

1 x

2

x

22

. . . x

2n

.. .. .. .. ..

.. .. .. .. ..

1 x

m

x

m2

. . . x

mn

(44)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Metodo delle equazioni normali

I coefficienti c si trovano risolvendo il sistema delle equazioni normali

A

T

Ac = A

T

y

Se le colonne di A sono l.i., M = A

T

A invertibile simmetrica e definita positiva ⇒ si usa il metodo di Cholesky

Si trova la fattorizzazione di Cholesky M = LL

T

Si trova la soluzione risolvendo due sistemi triangolari

(45)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Metodo delle equazioni normali

I coefficienti c si trovano risolvendo il sistema delle equazioni normali

A

T

Ac = A

T

y

Se le colonne di A sono l.i., M = A

T

A invertibile simmetrica e definita positiva ⇒ si usa il metodo di Cholesky

Si trova la fattorizzazione di Cholesky M = LL

T

Si trova la soluzione risolvendo due sistemi triangolari

(46)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Metodo delle equazioni normali

I coefficienti c si trovano risolvendo il sistema delle equazioni normali

A

T

Ac = A

T

y

Se le colonne di A sono l.i., M = A

T

A invertibile simmetrica e definita positiva ⇒ si usa il metodo di Cholesky

Si trova la fattorizzazione di Cholesky M = LL

T

Si trova la soluzione risolvendo due sistemi triangolari

(47)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Metodo delle equazioni normali

I coefficienti c si trovano risolvendo il sistema delle equazioni normali

A

T

Ac = A

T

y

Se le colonne di A sono l.i., M = A

T

A invertibile simmetrica e definita positiva ⇒ si usa il metodo di Cholesky

Si trova la fattorizzazione di Cholesky M = LL

T

Si trova la soluzione risolvendo due sistemi triangolari

(48)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Problemi

1

M pu `o risultare molto mal condizionata ⇒ soluzioni inaffidabili

2

M, a causa degli errori di calcolo, pu `o non risultare simmetrica definita positiva.

La fattorizzazione di Cholesky si blocca.

3

Si pu `o ”far finta di niente” ed evitare il problema usando la divisione a sinistra

c = M \ (A

T

y )

Ma...

(49)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Problemi

1

M pu `o risultare molto mal condizionata ⇒ soluzioni inaffidabili

2

M, a causa degli errori di calcolo, pu `o non risultare simmetrica definita positiva.

La fattorizzazione di Cholesky si blocca.

3

Si pu `o ”far finta di niente” ed evitare il problema usando la divisione a sinistra

c = M \ (A

T

y )

Ma...

(50)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Problemi

1

M pu `o risultare molto mal condizionata ⇒ soluzioni inaffidabili

2

M, a causa degli errori di calcolo, pu `o non risultare simmetrica definita positiva.

La fattorizzazione di Cholesky si blocca.

3

Si pu `o ”far finta di niente” ed evitare il problema usando la divisione a sinistra

c = M \ (A

T

y )

Ma...

(51)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Alternativa: metodo QR

Metodo pi `u robusto che generalmente fornisce buoni risultati.

E pi `u costoso di quello delle equazioni normali. Infatti il costo ` computazionale `e O(mn

2

− n

3

/3) contro O(mn

2

/2 + n

3

/6), ma `e pi `u stabile!

A = QR [Q,R]=qr(A)

Fattorizzazione economica: restituisce le prime n colonne di Q

[S,R]=qr(A,0)

(52)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Alternativa: metodo QR

Metodo pi `u robusto che generalmente fornisce buoni risultati.

E pi `u costoso di quello delle equazioni normali. Infatti il costo ` computazionale `e O(mn

2

− n

3

/3) contro O(mn

2

/2 + n

3

/6), ma `e pi `u stabile!

A = QR [Q,R]=qr(A)

Fattorizzazione economica: restituisce le prime n colonne di Q

[S,R]=qr(A,0)

(53)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Alternativa: metodo QR

Metodo pi `u robusto che generalmente fornisce buoni risultati.

E pi `u costoso di quello delle equazioni normali. Infatti il costo ` computazionale `e O(mn

2

− n

3

/3) contro O(mn

2

/2 + n

3

/6), ma `e pi `u stabile!

A = QR [Q,R]=qr(A)

Fattorizzazione economica: restituisce le prime n colonne di Q

[S,R]=qr(A,0)

(54)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

Trasformo il problema dato in uno pi `u semplice, equivalente a quello dato, la cui soluzione `e ottenuta risolvendo il sistema triangolare

Rc = Y ,

dove, detta S la matrice formata dalle prime n colonne di Q, il termine noto `e

Y = S

T

y .

(55)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

c=polyfit(x,y,n)

Il comando polyfit usa il metodo QR per determinare i coefficienti c del polinomio di grado n di approssimazione ai minimi quadrati della configurazione (x , y ).

La soluzione del problema ai minimi quadrati con il metodo QR pu `o essere trovata equivalentemente con il comando “divisione a sinistra”

c = A\y

(56)

Polinomio di approssimazione ai minimi quadrati

c=polyfit(x,y,n)

Il comando polyfit usa il metodo QR per determinare i coefficienti c del polinomio di grado n di approssimazione ai minimi quadrati della configurazione (x , y ).

La soluzione del problema ai minimi quadrati con il metodo QR pu `o essere trovata equivalentemente con il comando “divisione a sinistra”

c = A\y

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