• Non ci sono risultati.

Di che colore è il vostro cuore?

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Di che colore è il vostro cuore?"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

Di che colore è il vostro cuore?

Introduzione

Nella nostra lingua si usa riferirsi a diverse parti del nostro corpo come simbolo del carattere di una persona o dei sentimenti umani. Un uomo di fegato è una perso- na coraggiosa che ama il rischio. Un uomo di testa è una persona che naviga sempre un po’, come si dice, sopra le righe, all'interno dei propri pensieri e non delle proprie opere. Una persona di cuore è una persona generosa e capace di esprimere un senti- mento in maniera intensa. Nella nostra lingua accade, così, che per ogni organo del corpo si faccia corrispondere un determinato carattere.

Una persona "di cuore" avrà effettivamente il muscolo cardiaco come proprio punto di riferimento. Culturalmente siamo abituati ad immaginare che si pensi sem- pre e solo con il cervello. Si crede, infatti, che il punto dal quale partono ed arrivano i nostri pensieri sia il cervello. Gli antichi credevano, invece, che si pensasse con il san- gue, oppure che il pensiero fosse collegato al fegato; altri pensavano al cuore come organo di elaborazione centrale.

Il termine arabo per indicare il cuore è "Qalb" che indica l'atto del ricevere "da bocca ad orecchio" (da cui Qabbalah), e significa un'intuizione intellettuale, che è prima di tutto un "ascoltare". Nell'uomo, il cuore è al centro dell'essere, rosso di caldo sangue che di là parte fino a pervadere come onda di vita tutto l'organismo. Nella maggioranza dei casi è raffigurato con un bel colore rosso fiammeggiante e luminoso.

Fiamme e luce d'amore, in genere; ma bisogna anche ricordare che il cuore è indicato nell'antico Egitto come l'organo dell'intelligenza, facoltà esclusivamente spirituale, e che dello spirito è la più perfetta ed immediata manifestazione, inviolabile nel suo carattere peculiare di assoluta spontane ità armoniosa.

Il cuore, dunque, è simbolo corporeo, pulsante e vitale di un valore morale: la rappresentazione lo individua come immagine e forma sintetica di un concetto che per i suoi tratti caratterizzanti evoca in modo emblematico l'esistenza dell'individuo.

Ha significato religioso o comunque positivo anche per gli Aztechi, gli Hindù, i Bud- disti, i Mussulmani, i Celti e i Taoisti. Nell'antica Grecia, intorno al 600-400 d. C., il simbolo del cuore, insieme al fiore, era collegato alla lira, lo strumento di Eros, il dio dell'amore fisico; Amore, il suo alter ego Romano, anche detto Cupido (in latino = desiderio) aveva invece un arco e una freccia.

In ogni caso, cuore indica, da sempre, il centro del nostro essere, il luogo in cui si svelano i significati profondi della nostra persona.

Nella nostra lingua vi sono altre tracce della presenza del cuore nelle attività uma- ne. Pensate ai verbi “ricordare” e “scordare”, dove pure compare il termine cuore, che rivela come il cuore fosse associato alla memoria. Abbiamo poi anche il “cordoglio” (il

“mal di cuore” che subentra quando si perde una persona cara), il “cordiale” (l’alcool che si beve e che si pensa faccia bene al cuore), ma anche le parole “cordialmente” e

“cordialità” che indica affetto, simpatia, calore, amicizia. Vorrei ricordare anche la pa- rola “coraggio” (parola che contiene “cuore”), cioè la forza d'animo, la decisione nel- l'affrontare la vita senza timore delle nostre emozioni. Il coraggio è uno dei tratti del carattere umano più fruttuos o, quello che ogni persona onesta e produttiva deve sv i- luppare.

Il cuore, la pompa che trasporta il prezioso sangue attraverso il nostro corpo affin- ché viva, è, così, nella nostra cultura, tipicamente e soprattutto il simbolo dell’amore.

(2)

Due innamorati incidono su un albero un cuore con i loro nomi, e quanti “cuoricini”

compaiono sui biglietti d’auguri in occasione di un matrimonio!

LA PUREZZA DEL CUORE

Lo sapete che l’insegnamento del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo aveva sempre per obiettivo il cuore umano? Una cosa che Gesù mette spesso in evidenza e tutto ciò che Gesù intende per religione, è la purezza del cuore.

Nel Suo Sermone sul monte Gesù afferma: “Beati i puri di cuore, perché vedran- no Dio” (Mt. 5:8). Che cosa vuol dire essere “puri di cuore” e perché sono “beati”?

Lo sapete che “il colore” del cuore è importante? Chiediamoci: di che colore è il vostro cuore? E’ rosso, si, così come ogni artista e pittore lo rappresenta. Immaginia- moci però un quadro vecchio e stinto, quasi indistinguibile: è un quadro da restaurare perché ha perduto la sua tinta originaria. Immaginiamoci un quadro sporco, sporco di polvere, di inchiostro, oppure rovinato da qualche “vandalo”: deve essere ripulito, e non è sempre facile. Di che “colore” è dunque il vostro cuore? Pieno d’amore, di bel- lezza, di nobiltà, di coraggio, di vivacità, di fecondità nel bene, oppure, come dice Ge- su stesso, un cuore dal quale: “vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornica- zioni, furti, false testimonianze, diffamazioni” (Mt. 15:19)?

Gesù dice che solo “i puri di cuore” vedono e vedranno Dio. Pensateci bene, pro- prio oggi quando molti dicono che Dio non esiste, oppure che è lontano ed assente.

Che cosa indica questo loro sentimento? Si, che il loro cuore è “sporco”, “impuro”.

Chi, allora, potrà “ripulire” e “restaurare” il nostro cuore? Quale bravo “decoratore” e

“restauratore” potrà far tornare al nostro cuore “la sua tinta originaria”? Riflettiamo più a fondo.

1. Un cuore impuro causa cecità spirituale

Chiediamoci, prima, così, che cos’è che sporca così tanto il cuore umano tanto da renderlo irriconoscibile?

a. Il peccato rende ciechi di fronte alla realtà di ciò che è buono e bello.

A sporcare il cuore è ciò che la Bibbia chiama peccato. Potreste anche non prendere sul serio questa parola, od equivocarla, ma: avete mai sentito la gioia di dare comple- tamente voi stessi a qualcuno per aiutarlo? Avete mai sentito la soddisfazione di sape- re d’essere stati (se siete cristiani) buoni testimoni di Cristo e il sentimento che la vo- stra vita abbia un vero significato e proposito? Avete mai sentito la libertà e la pace del confidare a che Cristo provvedesse ai tuoi bisogni? Se non l’avete mai sentito, ave- te un problema… L’essere umano ha enormi potenzialità di bene. Come mai, però, tutte le sue migliori aspirazioni finiscono regolarmente frustrate? Il profeta Geremia osserva: “Il peccato … è scritto con uno stilo di ferro, è inciso con una punta di dia- mante sulla tavola del loro cuore … Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?” (Gr. 17:1,9).

b. Un cuore ottenebrato rende ciechi di fronte agli orrori del peccato.

Si, forse sottovalutate oppure negate l’esistenza di ciò che Dio chiama peccato. Forse non vi accorgete che si tratta di una cosa grave e dannosa per voi stessi e per gli altri.

Se è così, Gesù direbbe che il vostro cuore non è puro e vi rende ciechi di fronte agli orrori del peccato. Che cos’è che fa si che una persona senta risentimento ed odio ver- so un’altra persona? Che cos’è che permette ad uno di ingannare e di derubare gli al- tri con un senso di gioia e soddisfazione? Che cosa permette ad una persona di abusa- re degli altri senza alcun rimorso? Che cos’è che permette ad alcuni che pure si considerano “cristiani” di non avere interesse alcuno per la vita degli altri – i loro bisogni sia fisici che spirituali? La risposta è: il peccato. Il peccato rende ciechi

(3)

sia fisici che spirituali? La risposta è: il peccato. Il peccato rende ciechi rispetto a ciò che è buono, giusto e bello. Addormenta e ci fa stare nelle tenebre. Se siete in questa situazione, avete bisogno di un “restauro”!

2. Un cuore puro ci permette di vedere Dio!

Interessante è che, in questo testo, il Salvatore Gesù Cristo afferma che chi ha un cuore puro può vedere Dio! C’è qualcuno qui che nega o sottovaluta la Persona di Dio? Se è così, il problema è suo: c’è qualcosa che gli impedisce di vederlo e di attin- gere da Lui vera vita. Non vi pare? Se è così, avete un problema… Gesù lo dice chia- ramente. La persona che ha un cuore puro:

a. Vede Dio nella natura, nell’ordine e nella bellezza non ancora contaminata del mondo che ci circonda. Si dice che solo un cieco non vede Dio nella natura, e lo dico senza alcuna offesa per i non vedenti, molti dei quali pure sono ottimi credenti.

Il Salmo 14 dice: “Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio». Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che faccia il bene. Il SIGNORE ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è una persona intelligente, che ricerchi Dio.

Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno” (Sl. 14:1-3). Però: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani” (Sl. 19:1). Chi ha il cuore puro dice: “O SIGNORE, Signore no- stro, quant'è magnifico il tuo nome in tutta la terra! Tu hai posto la tua maestà nei cieli” (Sl. 8:1).

b. Vede Dio nelle Sacre Scritture. Lo Spirito di Dio solleva il velo che comu- nemente ce lo nasconde tanto da vedere Dio in ogni loro pagina. C’è chi disprezza, i- gnora o critica la Bibbia e c’è chi la ama, la legge, la medita regolarmente e la conside- ra quale essa è veramente, cioè Parola di Dio. Perché questa differenza? Gesù direbbe perché, chi in essa non vede Dio, non ha il cuore puro. Ha quindi un problema… La Parola di Dio dice: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprende- re, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Ti. 3:16,17).

c. Vede Dio nella comunità cristiana. Chi ha un cuore impuro non vedrà mai nulla di buono fra il popolo di Dio, ma chi ha il cuore puro vedrà Dio all’opera nella comunità cristiana, nonostante tutte le sue contraddizioni e limiti. C’è chi non ap- prezza e non sa che farsene di una comunità cristiana e delle sue attività. Perché?

Chiedetevi “di che colore” sia il suo cuore! L’Apostolo scrive alle comunità cristiane:

“Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno gua- sta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tem- pio siete voi” (1 Co. 3:16,17). “Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo»” (2 Co. 6:16). Dio ha promesso d’essere presente fra il Suo popolo? Riuscia- mo a vederlo?

d. Comincia a distinguere qualcosa del vero carattere di Dio – la Sua bontà, misericordia, santità, amore. Egli apprezza i Suoi attributi e comprende il Suo carattere. Noi siamo stati creati ad immagine di Dio. L’immagine di Dio in noi oggi è sfigurata e sporcata dal peccato. Scrive Arthur W. Pink: “Conoscere Dio, spiritual- mente e ai fini della salvezza, è il più grande bisogno di ogni creatura … Il fondamen- to di ogni più autentica conoscenza di Dio deve essere una chiara comprensione delle Sue perfezioni come ci sono state rivelate nella Bibbia. Come si può credere in un Dio che ci è sconosciuto? Come si può servirlo? Come si può rendergli culto? In questo li- bro ci siamo proposti di descrivere alcune dalle principali perfezioni del carattere di

(4)

Dio. … Abbiamo bisogno di molto di più di una conoscenza teorica di Dio. Potremo conoscere veramente Dio nella nostra anima soltanto quando ci abbandoniamo a Lui, ci sottomettiamo alla Sua autorità e facciamo si che ogni dettaglio della nostra vita sia regolato dai Suoi santi precetti e comandamenti” (Gli attributi di Dio, prefazione).

Chi è puro di cuore riflette il meraviglioso carattere di Dio, ma pure:

e. Ha accesso alla comunione con Dio, perché chi è puro di cuore può avere udienza presso il trono di Dio in qualsiasi momento. C’è chi non si ferma mai a prega- re il Signore Iddio e chi non sente mai il bisogno di rendergli il culto che Gli è dovuto, ma vi è anche chi prega regolarmente Iddio con gioia. Di che colore è il cuore di que- ste persone? E’ la domanda che ci pone il Signore e Salvatore Gesù Cristo. Scrive Frans Bakker: “Non c’è alcuna esagerazione nel dire che non vi è alcuna vita spirituale quando manca l’attività della preghiera nel segreto. La preghiera è il respiro dell’anima. Proprio come il corpo non può vivere senza respirare, così l’anima non può vivere senza preghiera. Un minatore morirà se si interrompe il suo contatto con l’atmosfera esterna. Allo stesso modo non può esistere vita spirituale se non c’è con- sapevole comunicazione con il cielo. Se manca la preghiera privata, l’anima non può respirare. E’ attraverso la preghiera che l’anima ha comunione con Dio” (Frans Bakker, Praying Always, Edimburgh: The Banner of Truth Trust, 1981, 1984, p. 11).

3. Un cuore puro lo si può ottenere solo conoscendo Cristo

Come potremo restaurare e ripulire, allora, il nostro cuore, affinché brilli in tutto il suo splendore originario? Andando da un bravo restauratore! Come si potrà essere in grado di amare veramente? Andando da Colui che ci insegna ad amare? Questi è nient’altri che Gesù, il Salvatore Gesù Cristo, e colui che viene a Lui con fede, Egli non lo respingerà mai, perché Egli è amore. Ecco perché:

a. E’ necessario conoscere Gesù Cristo personalmente, e questo lo pos- siamo fare attraverso le pagine delle Sacre Scritture, lette, meditate, approfondite, spiegate. Molte opportunità ci sono offerte per questo oggi dove noi abitiamo. Ab- biamo più copie della Bibbia in casa nostra: ne facciamo uso? Abbiamo la predicazio- ne regolare nelle comunità, lo studio biblico, l’aiuto che al riguardo ci può dare i mi- nistri di Dio, libri per ogni età e livello di conoscienza. Ne approfittiamo?

Inoltre ci deve essere ben chiaro che:

b. Le cerimonie religiose come tali non potranno mai trasformare un cuore. Non lo può fare nemmeno “sforzandoci di essere buoni” o facendo ogni tanto

“opere buone”. Un albero cattivo non può dare frutti buoni, e noi siamo tali. E’ neces- sario prima trasformare questo “albero”.

c. Un cuore puro è il risultato del seguire Gesù Cristo con fiducia. E’ di primaria importanza giungere a conoscere Gesù com’Egli si presenta nelle Sacre Scritture. Se accogliete con fiducia nel vostro cuore il fatto che Gesù sia morto per pa- gare Lui il la conseguenza ultima dei nostri peccati e liberarcene, che Egli è risorto per darci la possibilità di una vita completamente rinnovata ed eterna, e che Egli ci offre tutto questo attraverso il ravvedimento e la fede in Lui, il nostro cuore sarà tra- sformato oggi stesso! Esso tornerà ad avere il suo colore originario, come dicevamo all’inizio: “rosso di caldo sangue che di là parte fino a pervadere come onda di vita tutto l'organismo”! Egli ci metterà in condizione di vedere Lui per quello che vera- mente è! Egli ci metterà in condizione di amare veramente come si conviene e di tro- vare in questo vita significativa ed eterna. Non è teoria, ma possibilità aperta.

(5)

Conclusione

Certo, fisicamente il cuore, per quanto essenziale alla vita, è solo una pompa per il sangue. Chiamatelo però come volete, noi tutti abbiamo bisogno di vedere restaurata la nostra vita nel suo splendore originario. Potreste chiamarla “la fonte della nostra vita”: essa ha comunque assoluto bisogno di essere purificata, perché – sottolineia- molo pure - Gesù disse: “dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, for- nicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni” (Mt. 15:19), e questo è l’unico mo- do per risolvere questi problemi!

Il vostro cuore può oggi essere purificato dalla fiducia che siete chiamati a riporre nell’opera di Cristo, quella che Egli ha compiuto sacrificando la Sua vita sulla croce e versando il Suo sangue. Ecco perché la Scrittura afferma che il sangue di Cristo ci pu- rifica da ogni peccato. Oggi Gesù desidera darvi un cuore “ripulito e restaurato” con la Sua potenza, oggi stesso! Allora veramente potremo mettere il nostro nome su un cuoricino del tutto rosso e dire: è effettivamente così.

Di che colore è, allora, il vostro cuore?

Paolo Castellina, giovedì 8 agosto 2002. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversa- mente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Riveduta, ediz. Società Biblica di Ginevra, 1993.

Letture per il culto:

1. Salmo 105:1-13,44,45 2. 1Re 19:9-18

3. Matteo 5:1-12 Canti per il culto:

1. N. 168 “Te, celebriamo”

2. N. 18 “Oh bontà, pietà divina!” Str. 1-3 3. N. 18, Str. 4,5

4. N. 57 “O Signor, noi Ti lodiamo”.

Riferimenti

Documenti correlati

L’organizzazione dei tempi nelle prime settimane di scuola non avrà una scansione rigida bensì gli insegnanti, in accordo con i genitori, daranno flessibilità in modo

Queste persone devono ricevere una dose di vaccino a mRNA (per le persone di età inferiore a 30 anni Comirnaty®, per le persone dai 30 anni in su Comirnaty® o Spikevax®) più di

Ma – ritornando al tema lasciato aperto – per sfuggire alla cristalliz- zazione del cristianesimo in dottrina (frasi teologiche) o alla sua riduzio- ne a etica (moralismo), occorre

Gesù ci fa vedere come Lui pregava e, mentre pregava, (perché Gesù pregava…gli altri dormono, Lui prega) il Suo Volto cambiò di aspetto (come Mosè, quando viene giù dal Monte

Da un punto di vista filosofico, l'origine della sofferenza interiore sono le forze mentali in azione (saòkhára) che reagiscono man mano nella persona che le produce, e che sono

Continuano così per qualche minuto finché ad un certo punto, come mossi da qualche impegno improvviso, interrompono il gioco, si rimettono in formazione e si spostano lontano

La grande decisione da prendere ogni mattina è dunque sempre e solo questa: diventare davvero, nonostante tutte le difficoltà che si oppongono, discepoli del Signore, figli

A un certo momento sentirà la risposta nel suo essere più interiore, e saprà di essere chiamato a stare fermo, ad obbedire al mondo, a neutralizzare gli opposti ignorandoli,