Timing ottimale e fattori di crescita granulocitari
ed eritrocitari: linee guida, aderenza e
controversie
Marco Messina
U.O.C. Oncologia Medica
Fondazione Istituto San Raffaele
G. Giglio - Cefalù
GESTIONE DELL’ANEMIA IN CORSO DI CHEMIOTERAPIA
Aspetti generali Emotrasfusioni
Eritropoietine nel paziente con anemia chemioindotta
•Tromboembolismo
•Sopravvivenza e progressione di malattia
•Integrazione con ferro
GESTIONE DELLA NEUTROPENIA IN CORSO DI CHEMIOTERAPIA
Aspetti generali e impiego dei G-CSF
•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
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Aspetti generali Emotrasfusioni
Eritropoietine nel paziente con anemia chemioindotta
•Tromboembolismo
•Sopravvivenza e progressione di malattia
•Integrazione con ferro
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Aspetti generali e impiego dei G-CSF
•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
Definita come riduzione dei valori di Hb sotto 11g/dl o calo di 2g/dl rispetto ai valori di emoglobina basali
Prevalenza nei pazienti neoplastici 30-90% (1)
I) Fattori legati a comorbidità (2)
• Sanguinamento
• Emolisi
• Insufficienza renale
• Malnutrizione
• Anemia da malattia cronica
II) Fattori legati al cancro (3)
• Infiltrazione midollare
• Citochine
• Sanguinamento cronico
III) Chemioterapia (4) IV) Radioterapia (5)
1) Knight, Am J Med 2004 4) Ludwig, Eur J Canc 2004 2) Steensma, JCO 2008 5) Groopman, JNCI 1999 3) Wilson, Health Tech Ass 2007
Anemia nel paziente neoplastico
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Aspetti generali Emotrasfusioni
Eritropoietine nel paziente con anemia chemioindotta
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•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
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Aspetti generali e impiego dei G-CSF
•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
Tonia, Cochrane 2012
ESA and variation in FACT-fatigue test for QoL ESA and risk of blood trasfusion
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•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
Bennett, JAMA 2008
Tonia, Cochrane 2012
ESA and risk of Trombotic events
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•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
Tonia, Cochrane Lib 2012
Bohlius, Lancet 2009 Mortality in chemotherapy trials
EPOR in Breast cancer cell lines
BCCL Proliferation under Epo stimulation
Acs, Canc Res 2001
Signallig pathways activated from EPOR on cancer cells
Aapro, Brit J Canc 2012
Interaction of EPOR ad HER2 pathways
Benjamin, Clin Canc Res 2010
Liang, Canc Cell 2010 Effect of trastuzumab and rHuEPO coadministration
on murine BCC XENOGRAFT
Overall Mortality Disease Progression
Glaspy, BJC 2010
Ludwig, JCO 2012
Dosi raccomandate delle diverse fome di ESA disponibili in Italia
Specialità Dosaggio
Eritropoietina Alfa 40.000 U 1 volta a settimana Eritropoietina Beta 30.000 U 1 volta a settimana Eritropoietina Zeta 150U/Kg 3 volte a settimana
450 U/Kg 1 volta a settimana Darbopoietina 150 mcg 1 volta a settimana
500 mcg 1 vota ogni 3 settimane
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•Tromboembolismo
•Sopravvivenza e progressione di malattia
•Integrazione con ferro
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•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
Overall risk of trasfusion – oral vs no Iron
Overall risk of trasfusion – parenteral vs no Iron
Petrelli, J Canc Res Clin Oncol 2011
AIOM guidelines 2016
Rizzo, JCO 2010 1. L’impiego di ESA è proponibile a pazienti con anemia chemio-indotta con Hb <10 g/dl
per ridurre il rischio di trasfusioni
2. L’impiego di ESA non è indicato in pazienti oncologici non sottoposti a chemioterapia ad eccezione di pazienti con sindrome mielodisplastica
3. Darbopoietina ed epoietina sono equivalenti in quanto a efficacia e sicurezza
4. La terapia dovrebbe essere continuata sino ai livelli minimi di Hb per evitare l’emotrasfusione
5. L’utilizzo di ESA in paziente con anemia chemioindotta ha dimostrato una riduzione della sopravvivenza e dell’intervallo libero da progressione di malattia in alcuni studi prospettici. I dati sono insufficienti per trarre una conclusione in tal senso.
6. Diversi studi randomizzati riportano un incrementato rischio di eventi tromboembolici in pazienti con anemia chemioindotta in trattamento con ESA. L’indicazione al
trattamento spetta al clinico e va preceduta da un’attenta valutazione dei fattori di rischio per TE: storia di TE, chirurgia, ipomobilità.
7. In pazienti con stato carenziale accertato il supporto con ferro può ottimizzare la risposta ad eritropoietina. Nonostante dati in favore la terapia con ferro endovenosa non può essere considerata uno standard.
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•Sopravvivenza e progressione di malattia
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•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
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•Tromboembolismo
•Sopravvivenza e progressione di malattia
•Integrazione con ferro
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•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
FN incidence is 8 cases for 1000 patients receiving CT 60.000 patients hospitalized annually for FN
Death in FN patients ranges between 6.8% and 9.6%
Mean costs for hospitalization $ 13,370
Kuderer, Cancer 2006
Bennett, NEJM 2013
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Eritropoietine nel paziente con anemia chemioindotta
•Tromboembolismo
•Sopravvivenza e progressione di malattia
•Integrazione con ferro
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Aspetti generali e impiego dei G-CSF
•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
Vogel CJ, JCO 2005
Solid bars: Pegfilgrastim * p<0.01 Open bars: Placebo
N=928
465 463
1 vs 17 1 vs 14 2 vs 10
Primary EP: Incidence of FN
Secondary EP: - Hospitalization rate - Anti-Infactives infusion - Planned CT Dose on Time
D 100 mg/mq x 4
80 vs 78%
78 (67% at 1° cycle)
6
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Aspetti generali Emotrasfusioni
Eritropoietine nel paziente con anemia chemioindotta
•Tromboembolismo
•Sopravvivenza e progressione di malattia
•Integrazione con ferro
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Aspetti generali e impiego dei G-CSF
•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
GH Lyman, Am J Med 2002 Odds ratio for Febrile Neutropenia Reduction of Chemotherapy Dosage
8 trials – 1144 pts
Solid Tumors/Lymphomas No peg
Kuderer, J Clin Oncol 2007
17 trials – 3493 pts
Solid Tumors/Lymphomas
Kuderer, J Clin Oncol 2007
17 trials – 3493 pts
Solid Tumors/Lymphomas
8 Randomised controlled trials – 2156 patients
G-CSF Prophilaxis vs placebo in Breast Cancer any stage
Febrile Neutropenia RR 0.27 (95% CI, 0.11 to 0.70 – NNTB 12) Early Mortality RR 0.32 (95% CI, 0.13 to 0.77 – NNTB 79) Risk of Ospitalisation RR 0.14 (95% CI, 0.06 to 1.30 – NNTB 13) Infection Related Mortality RR 0.14 (95% CI 0.02 to 1.29)
Cochrane Database Syst Rev 2012
Lyman, Ann Oncol 2013
All cause Mortality
Aapro, EJC 2011
1
2 3
Parametri decisionali per profilassi con G-CSF
• Fattori legati al paziente
• Fattori legati alla chemioterapia
• Intento del trattamento
Incidence of FN by risk group
N=3760 - Prospective Solid tumors-Lymphomas 4 cicles of chemotherapy
Lyman, Cancer 2011
Aapro, EJC 2011
Parametri decisionali per profilassi con G-CSF
• Fattori legati al paziente
• Fattori legati alla chemioterapia
• Intento del trattamento
x x
x
x x
x x x
x
x x
x
x
Parametri decisionali per profilassi con G-CSF
• Fattori legati al paziente
• Fattori legati alla chemioterapia
• Intento del trattamento
Aapro, EJC 2011
Aapro, EJC 2011
Pinto L, Curr Med Res Opin 2007
Risk of Febrile Neutropenia Peg vs non-peg
KL Cooper, BMC 2011
Weycker, BMC 2014 Chemotherapy induced neutropenic complication
Tossicità e fenomeno di ‘Overlap
’Lyman, Supp Care 2017
Efficacia di Lenograstim e N. di somministrazioni
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Aspetti generali Emotrasfusioni
Eritropoietine nel paziente con anemia chemioindotta
•Tromboembolismo
•Sopravvivenza e progressione di malattia
•Integrazione con ferro
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Aspetti generali e impiego dei G-CSF
•Prevenzione secondaria
•Prevenzione primaria o profilassi
•Neutropenia febbrile
Lenght of hospitalization by G-CSF
Time to neutrophil recovery by G-CSF
Clark, J Clin Onc 2005 13 trials
Infection-related Mortality by G-CSF
Overall Mortality by G-CSF
Clark, J Clin Onc 2005
Conclusioni
• L’utilizzo del G-CSF in profilassi secondaria, riduce l’incidenza di nuovi episodi di neutropenia febbrile e le complicanze associate, migliora la compliance al trattamento.
• La profilassi primaria riduce l’incidenza di neutropenia febbrile, i costi legati all’ospedalizzazione, permette di rispettare la dose intensity e si associa ad un potenziale vantaggio in sopravvivenza.
• L’indicazione alla profilassi primaria va posta dopo valutazione di tre ordini di fattori (rischio legato al paziente, allo schema chemioterapico, intento del trattamento) ed è assolutamente indicata per pazienti con rischio ≥20%.
• I vari G-CSF sono sostanzialmente equiefficaci. Il loro impiego deve
tenere conto dei parametri di safety in base alle schedule di trattamento utilizzate.
• Non ci sono dati a supporto dell’impiego terapeutico del G-CSF nei pazienti con neutropenia febbrile. Questo andrebbe riservato a casi ad alto rischio, valutato secondo il MASCC risk index.
Barni, Med oncol 2014
Fagnani, Tumori 2012
Vitolo, Med Oncol 2016 Description of suboptimal use of G-CSF
G-CSF Use
Vitolo, Med Oncol 2016 Neutropoenia and chemotherapy delivery outcomes
Tabernero, BMJ 2016