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Matematica Discreta Lezione del giorno 30 novembre 2011

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Matematica Discreta

Lezione del giorno 30 novembre 2011 Componenti connesse di un grafo.

Dato un grafo, definiamo componente connessa un grafo (contenuto in quello originario) ottenuto considerando come vertici tutti quelli del grafo che sono reciprocamente collegati fra loro da qualche cammino, e come archi tutti quelli del grafo che hanno come estremi tali vertici.

Esempio: dato il seguente grafo con 9 vertici a,b,c,d,e,f,g,h,i, e 7 archi 1,2,3,4,5,6,7:

1 2 3

a b c d e f 4 5 6 7

g h i

i vertici {c,d,g} sono tutti reciprocamente collegati fra loro da qualche cammino, quindi formano (insieme con gli archi 2,4 che li hanno come estremi) una delle componenti connesse.

In totale il grafo di questo esempio ha 3 componenti connesse formate rispettivamente dai vertici {a,b} (e dall’arco 1), dai vertici {c,d,g} (e dagli archi 2,4), dai vertici {e,f,h,i} (e dagli archi 3,5,6,7).

Nota: per convenzione ogni vertice isolato costituisce una delle componenti connesse del grafo.

E’ ovvio che un grafo connesso ha 1 sola componente connessa, coincidente con l’intero grafo.

E’ ovvio anche che ognuna delle componenti connesse di un grafo, considerata come grafo a sé stante, è un grafo connesso, anche se il grafo originario non è connesso: infatti per costruzione fra 2 vertici qualunque della stessa componente connessa esiste sempre almeno un cammino.

Notiamo poi che v,w sono vertici del grafo in componenti connesse diverse allora non esiste un cammino che li unisce (altrimenti apparterrebbero alla stessa componente) e in particolare non esiste un arco che ha v,w come estremi (un arco non è altro un cammino di lunghezza 1).

Se definiamo due vertici v,w di un grafo adiacenti quando esiste almeno un arco che li ha come estremi, possiamo dire dunque che 2 vertici in componenti connesse diverse non sono mai adiacenti.

Colorazione di una mappa geografica e di un grafo.

Nell’800 fu posto il seguente problema: qual è il minimo numero di colori necessario per colorare le regioni di una qualunque mappa geografica, con la condizione che regioni confinanti abbiano colori diversi ?

Tale problema fu risolto nel 1977 da Appel e Haken, con la dimostrazione del “teorema dei 4 colori”, il quale afferma che 4 colori bastano per qualunque mappa geografica.

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Si può interpretare tale problema nel linguaggio della teoria dei grafi: infatti a una mappa geografica si può associare un grafo in cui ogni vertice rappresenta una regione, e due vertici sono collegati da un arco se le regioni corrispondenti sono confinanti.

Per esempio alla seguente mappa geografica con 6 regioni:

si può associare il seguente grafo con 6 vertici:

a b c

d e f

Nota: E’ bene mettere in evidenza che con tale procedimento, al variare delle diverse mappe geografiche, si ottengono solo alcuni particolari grafi, quindi non tutti i grafi sono associati ad una mappa geografica.

Dal problema della colorazione delle mappe nasce in modo naturale la definizione di colorazione di un grafo.

Dato un grafo qualunque (non necessariamente un grafo associato ad una mappa geografica), se V è l’insieme dei vertici del grafo e se C è un insieme astratto, una colorazione del grafo con colori in C è una funzione f: V  C che associa ad ogni vertice del grafo un elemento dell’insieme (quindi un “colore”) tale che a vertici adiacenti (cioè collegati da un arco) siano associati colori diversi.

Il numero cromatico di un grafo è il minimo numero di colori che servono per ottenere una colorazione del grafo, quindi è la minima cardinalità di un insieme C tale che esista una colorazione del grafo con colori in C.

Esempio: nel seguente grafo con 5 vertici e 5 archi:

e a b

c d

a b c

d e f

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si può ottenere per esempio una colorazione con 5 colori (con C={1,2,3,4,5}) associando per esempio al vertice a il colore 1, al vertice b il colore 2, al vertice c il colore 3, al vertice d il colore 4, al vertice e il colore 5.

Ma si può ottenere anche una colorazione con 4 colori (con C={1,2,3,4}) associando al vertice a il colore 1, al vertice b il colore 2, al vertice c il colore 3, al vertice d il colore 4, al vertice e il colore 2.

Possiamo ancora risparmiare sul numero di colori, ed ottenere una colorazione con 3 colori (con C={1,2,3}) associando al vertice a il colore 1, al vertice b il colore 2, al vertice c il colore 3, al vertice d il colore 1, al vertice e il colore 2.

D’altra parte è impossibile ottenere una colorazione con 2 colori perché i 3 vertici b,c,d (essendo a 2 a 2 adiacenti fra loro) necessitano di 3 colori differenti. Dunque si conclude che il numero cromatico di questo grafo è 3.

Con queste nuove definizioni della teoria dei grafi, il “teorema dei 4 colori” afferma che:

il numero cromatico del grafo associato ad una qualunque mappa geografica è  4.

Utilizzando la teoria delle componenti connesse di un grafo, possiamo affermare che, per calcolare il numero cromatico di un grafo, si può operare nel modo seguente: nella colorazione dei vertici del grafo possiamo colorare i vertici di ogni componente connessa, potendo riutilizzare gli stessi colori nelle diverse componenti (perché vertici in componenti diverse non sono mai adiacenti). Da tale ragionamento segue allora che il numero cromatico del grafo sarà il più grande dei numeri cromatici delle singole componenti connesse (la componente connessa che “pretende” più colori ha la prevalenza).

Esempio. Nel seguente grafo con 3 componenti connesse esaminato in un esempio precedente:

1 2 3

a b c d e f 4 5 6 7

g h i

si verifica facilmente che i numeri cromatici delle 4 componenti connesse sono rispettivamente 2, 2, 3, dunque il numero cromatico dell’intero grafo è 3 (il più grande dei tre numeri cromatici)..

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