PERCORSO in 5 TAPPE
1. Sondaggio semiserio (Leader Giullari e Impostori, Kets de Vries)
2. Alcune suggestioni di interesse comune tratte da una esperienza professionale recente (particolarmente forte)
3. La messa a fuoco di due problemi (e tra l’uno e l’altro lo zoom sulla valutazione)
4. Il richiamo ad una ricerca-azione realizzata in Italia nel triennio 2013/15
5. Possibili prospettive d’impegno alla luce delle più
recenti e accreditate teorie sulla leadership
SONDAGGIO SEMISERIO
Prefazione di G. P. Quaglino al saggio “Leader, Giullari e impostori”
PROBLEMA n° 1
• Un’esperienza professionale personale
• La focalizzazione del problema
• Dati empirici (raccolti… alla buona)
LE NOSTRE MISSION(i)
Formazione integrale e/o formazione dell'uomo e del cittadino
Preparazione globale e tecnologica
Formare giovani liberi e/o autonomi, dotati di
pensiero critico
EVIDENZE
Nei nostri PTOF la parola MISSION(e) in alcuni casi è inesistente e… quasi sempre compare pochissime volte:
1 o max 2 volte nei PTOF lunghi in media 70/80 pagine
5 volte in uno dei PTOF più lunghi (250 pagine)
IN ALTRI SETTORI
SOGGETTO MISSIONE
MOTORE DI RICERCA Catalogare il sapere umano e renderlo accessibile a tutti
AZIENDA
FARMACEUTICA
Trasformare gli sforzi in ricerca con passione, competenza e coraggio
MULTINAZIONALE IN CAMPO ALIMENTARE
Aiutare i consumatori a sentirsi bene, aver un bell'aspetto e una vita più piacevole
FABBRICA DI MACCHINARI
Offrire tecnologie sofisticate senza dimenticare il rispetto e la conservazione dell’ambiente
AGENZIA FORMATIVA Migliorare la vita dei consumatori delle generazioni
future
Mission nel settore della telefonia
• . Costruire
ponti tra le persone
Fornire un servizio di qualità a prezzi competitivi
Creare un mondo migliore attraverso servizi affidabili
e persone di talento Puntare all’eccellenza e
vivere il cliente perché sia connesso alla vita. Sempre.
Ovunque. Meglio.
…?
Per quali ragioni noi riserviamo così poca attenzione alla definizione della nostra missione?
E quali conseguenze possono
derivarne?
RAGIONI
• Siamo stati o siamo docenti e NON manager!
• Abbiamo studiato teoria delle organizzazioni per superare un concorso
• La letteratura sulla leadership in Italia è molto recente
• Le politiche italiane sulla leadership sono troppo schiacciate dalla cultura giuridica dominante (S.
Ventura)
• Una sorta di resistenza?
TUTTAVIA…
“Il mondo dell’istruzione non si distingue
particolarmente da altri mondi - le aziende, i partiti,
le religioni, ecc. - dove la pianta della leadership ha
attecchito e si è accresciuta, ritrovando negli anni
rinnovato rigore, proprio grazie alle contaminazioni
disciplinari, di pratica, di valori e retoriche che
accomunano trasversalmente tali mondi.” (R. Serpieri)
STRUTTURA del RAV
1 1) Popolazione scolastica 2) Territorio e capitale sociale 3) Risorse economiche e materiali 4) Risorse professionali 1) Risultati scolastici 2) Risultati nelle prove standardizzate 3) Competenze chiave e di cittadinanza 4) Risultati a distanza 1) Pratiche educative e didattiche: (Curricolo, progettazione e
valutazione, Ambiente di apprendimento, Inclusione e differenziazione, Continuità e orientamento)
2) Pratiche gestionali e organizzative:
-
- Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane,
- Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie)
1) Priorità e Traguardi 2) Obiettivi di processo CONTESTO
E RISORSE
ESITI
INDIVIDUAZIONE
PRIORITÀ
PROCESSI
NEL RAV – Area “PROCESSI”
Orientamento strategico e organizzazione della scuola
Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell'istituto.
Capacità della scuola di indirizzare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi prioritari d'istituto.
La missione è (…) la declinazione del mandato istituzionale nel proprio contesto di appartenenza, interpretato alla luce dall'autonomia scolastica.
La missione è articolata nel Piano dell'Offerta Formativa e si sostanzia
nell'individuazione di priorità d'azione e nella realizzazione delle attività
conseguenti.
CONSEGUENZE
• Una missione di default permette appena di sopravvivere
• Non è significativa e non offre significati
• Non aggrega
• Impedisce il salto di qualità
• Può portare alla schizofrenia progettuale
IL SENSO DELLA DIREZIONE
Le associazioni, le aziende, le istituzioni, sono organi di un corpo complesso che si chiama SOCIETÀ CIVILE: ogni organo ha un ruolo e delle funzioni da svolgere nell'organismo.
Per non essere espulsi come corpi estranei, occorre avere ben chiaro il SENSO DELLA DIREZIONE.
Favola del cavalluccio marino Tratta dalla prefazione del testo
“Gli obiettivi didattici” di R. Mager
SIAMO IN MEZZO AL GUADO
.
SIAMO PROPRIO… IN MEZZO
FASI ATTORI A. S.
2014/15
A. S.
2015/16
A. S.
2016/17 1^ AUTOVALUTAZIONE Tutte le
scuole x x
2^ VALUTAZIONE ESTERNA
Il 10% delle scuole
N° 400 scuole scelte
casualmente x
3^ AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Tutte le
scuole x
4^ RENDICONTAZIONE SOCIALE
Tutte le
scuole
VALUTAZIONE COME…
• .
SELFIE: autoritratto condiviso sul web
Cinque regole per un buon selfie
1. La giusta distanza (il coinvolgimento eccessivo provoca distorsioni)
2. L’ inquadratura dall’alto (la presenza del Ds è fondamentale)
3. Uno sfondo adeguato (Nel contesto vi sono vincoli ma anche opportunità)
4. La luce fa miracoli (Le espressioni oscure provocano ombre indesiderate)
5. È solo un selfie! (Divertiamoci, ma senza banalizzare, anche perché
sulle nostre scuole incombono….)
UN SISTEMA A 3 GAMBE (G. Cerini)
DPR 80/2013 Articolo 1, comma 2 - L'S.N.V. è costituito da: .
1) INVALSI
Art. 3, comma 1
3) CONTINGENTE ISPETTIVO
Art. 5, comma 1
2) INDIRE
Art. 4, comma 1
Della serie: UN PROBLEMA TIRA L’ALTRO
• .
MISSION(e)
Mancanza di
PARTECIPAZIONE
PROBLEMA n° 2
“Nuovi modelli di leadership del Dirigente scolastico e forme di partecipazione della comunità scolastica nel processo di valutazione”
SOLITUDINE del GAV, del NIV, del TdM e … di tutti i gruppi di lavoro
… SOLO NEL PROCESSO DI VALUTAZIONE?
AUTISMO ORGANIZZATIVO
RAGIONI
1. Non conoscenza degli obiettivi e della missione
2. Storia pregressa e cultura tipiche dell'organizzazione 3. Mancanza di motivazione personale
4. Difficoltà di utilizzo della tecnologia
5. Mancanza di sistemi premianti e … diffidenza
6. Mancanza di un SISTEMA che regoli la condivisione delle conoscenze
7. Poco tempo a disposizione per le attività formative/informative 8. Scarsa propensione all’ascolto
9. Linguaggio troppo tecnicistico
10. Paura di perdere "potere“ condividendo le conoscenze con gli altri
CONSEGUENTI PATOLOGIE del SISTEMA
• . PARANOIDE
Diffidenza e insicurezza
OSSESSIVA
Formalismo ed eccesso di controllo
ISTERICA
Iperattività e superficialità
DEPRESSIVA
Demotivazione e immobilismo
SCHIZOIDE
Indifferenza e
mancanza di
coinvolgimento
MA… FERMIAMOCI UN ATTIMO!
• .
CHE PE PENSATE
DI UN BREAK?
Seconda parte
UNO SGUARDO ALLO SCENARIO
• Piani di razionalizzazione (?) e (sovrad) dimensionamento
• Crisi economica perdurante
• Pressioni istituzionali
• Eccesso di responsabilità rispetto al potere conferito
• Richieste dalle famiglie, dal mondo del lavoro, dalla società civile
• Complessità dimensionale e gestionale delle scuole
• Esiguità di risorse
• Prove Invalsi, RAV, PdM…..
• Standard di sicurezza delle strutture
• Personalizzazione dell’off.
formativa, competenze,
educazioni…
TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO
SCUOLE
SCUOLE RESPONSABILI… di cosa?
SUCCESSO SCOLASTICO
LIVELLI RAGGIUNTI NEI TEST STANDARDIZZATI
RISULTATI NEI SUCCESSIVI GRADI DI STUDIO
INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO
DIAMO VOCE ALLE NOSTRE … “PREOCCUPAZIONI”
• .
TRA PRATICA E TEORIA
Non c’è niente di più pratico
di una buona teoria
(A. Einstein, L. Da Vinci, H. Gardner, K. Lewin, ecc..)
GLI UNI….
Alcune ricerche
(Merchant & Riccaboni - 2001; Hargreaves, Boyle & Harris, 2014)dimostrano che tali indicatori sono il prodotto di variabili extrascolastiche riconducibili a:
1. Background socio-economico-culturale degli studenti (Indice Esc nelle prove Invalsi)
2. Scelte e motivazioni delle famiglie
3. Contesto in cui si trova una scuola
E GLI ALTRI…
Numerose ricerche
(internazionali e non)molto recenti, dimostrano che: esiste una relazione significativa tra il lavoro del dirigente
scolastico e gli apprendimenti degli studenti;
le decisioni di chi dirige hanno un peso non trascurabile sui processi formativi;
a prescindere dal contesto territoriale, nelle scuole, ci sono margini di discrezionalità che possono fare la differenza.
=
UNA RICERCA ITALIANA
(nella Provincia autonoma di Trento – Anni scolastico 2013/15)
TITOLO Leadership e processi di miglioramento nelle scuole
SOGGETTI PROMOTORI IPRASE (Istituto Provinciale di Ricerca e Sperimentazione Educativa) e Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna
REFERENTE SCIENTIFICO Angelo Paletta – Insegna Controllo di gestione, Controllo delle performance e Gestione dei costi. Svolge attività di ricerca sui processi di risanamento delle imprese in crisi e su aziende pubbliche, sistemi di governance, accountability e management di scuole e università.
SOGGETTI DESTNATARI 47 istituzioni scolastiche di primo e secondo ciclo: 46 dirigenti scolastici e 4.700 docenti.
BIBLIOGRAFIA Il volume (452 pagg) è disponibile all’indirizzo web:
www.iprase.tn.it, alla voce documentazione - catalogo e
pubblicazioni.
SCOPI della RICERCA
• Fornire a ciascuna scuola partecipante un cruscotto con informazioni funzionali al miglioramento
• Offrire evidenze utili a riflettere sulle
implicazioni che in futuro coinvolgeranno tutti
i dirigenti scolastici in Italia
METODOLOGIA DI LAVORO
• Focus group allo scopo di rilevare attese e bisogni
• Approcci formativi multidimensionali con seminari tematici residenziali
• Gruppi di lavoro elettivi con la consulenza di un referente scientifico e di un coordinatore
• Visite di studio in contesti scolastici internazionali (Olanda e Regno Unito)
• Osservazione diretta sul campo dei DS (5 giorni)
• Intervista semi-strutturata
• Questionario insegnanti.
LE RICHIESTE DEI COLLEGHI TRENTINI
• Contestualizzazione delle azioni formative
• Avvicinare la ricerca alla dirigenza
• Feedback realistici sull’azione professionale
• Strumenti utili per attivare le competenze presenti in ogni scuola
• Indicazioni per capitalizzare le professionalità espresse dalle figure di sistema all’interno della scuola
• Elementi obiettivi su cosa funziona effettivamente
• Supporto per progettare un modello organizzativo incentrato sulla
distribuzione della leadership
TEMATICHE
1. Promuovere e orientare la comunità professionale dei docenti
2. Promuovere la partecipazione dei genitori e il coinvolgimento degli studenti
3. Presidiare la didattica della propria scuola
4. Utilizzare i dati disponibili per il miglioramento dell’insegnamento 5. Sviluppare strategie di gestione dei rapporti con il territorio di
appartenenza
MACROPROCESSI MANAGERIALI
Orientamento strategico - 4
Organizzazione della scuola e della didattica - 5
Autovalutazione e miglioramento - 6 Sviluppo del
capitale professionale - 3 Sviluppo delle reti
educative - 3
VALUTAZIONE dei DS TRENTINI
Legge provinciale n°5/2006: atto d’indirizzo biennale con obiettivi misurabili – base per la successiva valutazione biennale dei dirigenti.
Nella valutazione dei dirigenti:
• il 60% per il raggiungimento degli indicatori di risultato prescelti,
• Il 30% per la qualità del piano operativo,
• Il10% per i livelli di customer satisfaction rilevati con
questionari somministrati a studenti, docenti e famiglie
PESI E MISURE
60%
30%
10%
Valutazione biennale DS nella prov. autonoma di Trento
Indicatori
Piano operativo
Questionari
PRESUPPOSTO n° 1
1. Per ogni punto in più di abilità manageriali del dirigente scolastico e qualità organizzativa della scuola, si registra un impatto sugli apprendimenti quantificabile in 2.2 punti percentuali in più per TUTTI gli studenti ai test Invalsi.
2. Il ruolo dei dirigenti scolastici è determinante per l’efficacia delle scuole.
3. Non esiste una leadership ottimale per tutte le occasioni.
4. Pur operando in contesti differenti, devono confrontarsi con le medesime sfide di ordine culturale, sociale, politico, economico, tecnologico e legale che caratterizzano un dato momento storico.
(A. Di Liberto, M. Sideri, G. Sulis - UniCagliari, F. Schivardi- LUISS, Fondazione Giovanni Agnelli) (Leithwood & Riehl; Scheerens; Halligher; Robinson, Lloyd & Rowe)