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Comune di Villafranca di Verona

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Comune di Villafranca di Verona

Deliberazione n° 15 / 2013 del 02/04/2013

Prot. n. …..

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

OGGETTO : ADOZIONE DEL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) E DEL RAPPORTO AMBIENTALE (V.A.S.), AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE N° 11/2004 L’anno 2013, il giorno due del Mese di Aprile alle ore 20:45 nella sala delle adunanze, premesse le formalità di legge, si è riunito in sessione ordinaria in seduta pubblica di prima convocazione il

CONSIGLIO COMUNALE

COMPONENTI PRESENZE

1 FACCIOLI MARIO S

2 FACINCANI MAURIZIO N

3 CORDIOLI LUCIO N

4 CORDIOLI NIKO N

5 CERIONI GIORGIO N

6 CAMPARA DOMENICO S

7 PENNACCHIA FRANCESCO S

8 ORTOMBINA DOTT. ENRICO N

9 FRUSTOLI FRANCO N

10 DALFINI FILIPPO S

11 D'ALTO MASSIMO S

12 BEGHELLI CAMILLO S

13 TERILLI NICOLA S

14 PREDOMO STEFANO N

15 RESIDORI ARIANNA N

16 CORDIOLI ADRIANO S

17 DAL MASO ALESSANDRINO S

18 MARTARI PAOLO S

19 TOVO GRAZIANO S

20 ZANOLLI LUCIANO S

21 PIAZZI RENZO S

Partecipa all’adunanza il Segretario Generale Sacchetti Dott. Doriana. Constatato legale il numero degli intervenuti il sig. DALFINI FILIPPO nella sua qualità di Presidente assume la presidenza, dichiara aperta la seduta ed invita l’assemblea a discutere e deliberare sull’oggetto sopraindicato, il cui testo è riportato nel foglio allegato.

COPIA

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Il Presidente pone in esame la seguente proposta di deliberazione:

Premesso che:

- il Comune di Villafranca di Verona è dotato di Piano Regolatore Generale (P.R.G.) la cui ultima Variante Generale è stata approvata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 2768 del 21.06.1994 (pubblicata sul B.U.R. n. 62 del 29.07.1994 ed efficace dal 14.08.1994) alla quale hanno fatto seguito successive varianti parziali;

- la Legge Urbanistica Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 “Norme per il Governo del Territorio”, ha introdotto modifiche alla disciplina urbanistica della Regione Veneto, prevedendo nuovi strumenti e nuove procedure per la pianificazione del territorio, in conformità alle finalità dettate dalla Legge medesima, in particolare quella rivolta alla promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza ed efficienza. La suddetta Legge, per quanto concerne il livello di pianificazione di competenza dei Comuni, prevede, all’art. 12, la sostituzione del Piano Regolatore Generale (P.R.G.) previsto dalla L.R. 61/1985, con il Piano Regolatore Comunale che si compone in due distinti strumenti urbanistici:

1. il Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) - che delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo per il governo del territorio comunale, fissando gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili, in conformità agli obiettivi ed indirizzi espressi nella pianificazione territoriale di livello superiore ed alle esigenze della comunità locale;

2. il Piano degli Interventi (PI) – che, attraverso interventi diretti o per mezzo di piani attuativi, da’ attuazione a quanto previsto dal P.A.T., ed è di approvazione e competenza unicamente comunale;

- con Deliberazione n. 215 del 13/09/2005, in considerazione del nuovo scenario legislativo e del grado di attuazione della pianificazione in essere, la Giunta Comunale ha dato mandato al Dirigente dell’Area Tecnica di dare attuazione alla decisione di redazione del Piano di Assetto del Territorio mediante affidamento del relativo incarico al dott. arch. Ugo Baldini, in qualità di presidente e legale rappresentante della Cooperativa Architetti e Ingegneri – Urbanistica di Reggio Emilia (CAIRE) e di sottoscrivere il relativo disciplinare di incarico;

- con Determinazione Dirigenziale n. 751 del 20.10.2005 è stata affidato al dott. arch. Ugo Baldini, in qualità di presidente e legale rappresentante della Cooperativa Architetti e Ingegneri – Urbanistica di Reggio Emilia (CAIRE), l’incarico professionale per la redazione del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) ed è stato approvato il disciplinare di incarico;

Rilevato che:

- la L.R. 11/2004 prevede, altresì, all’art. 15, la possibilità di avviare la formazione del P.A.T.

mediante la procedura concertata tra Regioni, Province, Comuni;

- con Deliberazione n. 166 del 25/11/2008 la Giunta Comunale, ai sensi dell'art. 3 comma 5 della L.R. n. 11/2004, ha adottato il Documento Preliminare del P.A.T. e approvato lo schema di Accordo di Pianificazione con la Provincia di Verona e la Regione Veneto, al fine di avviare la procedura di copianificazione per la redazione condivisa e partecipata del Piano, ai sensi dell’art. 15;

- con il medesimo provvedimento è stata approvata la Relazione Ambientale ed avviato il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), ai sensi della direttiva 42/2001/CE e dell'art. 4 della L.R. n. 11/2004;

- in data 9/12/2008 è stato sottoscritto l’Accordo di Copianificazione, ai sensi dell’art. 15 della LR 11/2004, con la Regione Veneto e la Provincia di Verona;

- con Deliberazione n. 48 del 17/02/2009 la Giunta Comunale ha stabilito, ai sensi degli articoli 5 e 15 della L.R. 11/2004 le modalità di effettuazione della concertazione, consultazione e

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partecipazione sui contenuti del Documento Preliminare adottato e della Relazione Ambientale approvata, attraverso la programmazione di numerosi incontri pubblici, da svolgere sia a Villafranca capoluogo sia nelle frazioni;

- con Deliberazione n. 162 del 09/06/2009 la Giunta Comunale ha dato atto della conclusione della notevole attività di concertazione, consultazione e partecipazione con la cittadinanza, le categorie, le associazioni e gli enti, sui contenuti del Documento Preliminare e della Relazione Ambientale al Piano di Assetto del Territorio confermando il testo del Documento Preliminare adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 166 del 25/11/2008, con le indicazioni e precisazioni del “Rapporto sugli esiti della concertazione”;

Accertato che il giorno 18 /12/2012 presso la Direzione Urbanistica Regionale a Venezia, la Regione Veneto, la Provincia di Verona e l’Amministrazione Comunale di Villafranca di Verona hanno sottoscritto il Verbale ed i sottoelencati elaborati costituenti il P.A.T.:

 Relazione di Progetto;

 Relazione Sintetica;

 Elaborati cartografici, redatti alla scala 1:10.000:

- tav. 1 - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale;

- tav. 2 - Carta delle invarianti;

- tav. 3 - Carta delle fragilità;

- tav. 4a - Carta degli Ambiti Territoriali Omogenei (A.T.O.);

- tav. 4b - Carta delle trasformabilità;

 Norme Tecniche;

 Banca dati alfa-numerica e vettoriale contenente il quadro conoscitivo;

 Rapporto Ambientale e Sintesi Non Tecnica ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.);

 Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.);

 Valutazione di Compatibilità Idraulica.

Preso atto che in merito al P.A.T. sono stati acquisiti i seguenti pareri necessari per procedere con l’adozione:

- Relazione Ambientale al Documento Preliminare del P.A.T. - parere n. 3 del 01.02.2008, con prescrizioni, espresso dalla Commissione Regionale V.A.S. - Autorità Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica;

- Valutazione di Compatibilità Idraulica - parere favorevole con raccomandazioni del Consorzio di Bonifica Veronese in data 15.03.2010 prot. n. 2734;

- Valutazione di Compatibilità Idraulica - parere favorevole con prescrizioni del Genio Civile di Verona in data 09.04.2010 prot. n. 195598/57.00.18.1.1, ai sensi della DGR n. 1841 del 19.06.2007;

- Verbale di Istruttoria Tecnica per la Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.) n.

urb/2010/27 del 03.05.2010 con il quale si escludono effetti negativi sul sito di Rete Natura 2000;

- Parere Geologico Preliminare favorevole, con alcune prescrizioni, della Direzione Geologia e Georisorse in data 18.12.2012 con prot. 573802 sul P.A.T.;

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Precisato che per gli altri pareri di competenza di altri Enti preposti prescritti dalla normativa vigente, non necessari ai fini dell’adozione del P.A.T., saranno acquisiti successivamente e comunque prima della sua approvazione;

Rilevato che il Rapporto Ambientale ed i relativi allegati sono stati sottoscritti ai soli fini di presa d’atto in quanto la competenza ad esprimere il parere motivato, ai fini della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, ai sensi dell’art. 4 della L.R. 11/2004 e della relativa D.G.R.

attuativa. 791 del 20/03/2009, è della Commissione Regionale V.A.S. che interviene, successivamente all’adozione del Consiglio Comunale, prima della Conferenza di Servizi, di cui all’art. 15 della medesima L.R. 11/2004;

Dato atto che il P.A.T. è stato sottoposto alla Commissione Urbanistica Comunale nelle sedute del 15.12.2012 e del 31.12.2013;

Ritenuto pertanto di procedere all’adozione del P.A.T., ai sensi dell’art. 15 della L.R. 11/2004, considerando lo stesso conforme agli obiettivi generali, alle scelte strategiche ed alle indicazioni per lo sviluppo sostenibile e durevole del territorio delineate nel Documento Preliminare adottato con la succitata Deliberazione di Giunta Comunale n. 166 del 25/11/2008;

Dato atto che l’adozione del P.A.T., limitatamente alle prescrizioni ed ai vincoli espressamente previsti nelle norme di attuazione, comporta le misure di salvaguardia disciplinate dall’art. 29 della L.R. 11/2004 e dall’art.12 comma 3 del D.P.R. 06.06/2001 n. 380, e che in attesa di definizione del Piano degli Interventi il Piano Regolatore Vigente costituisce il primo Piano degli Interventi del P.A.T. per le sole parti compatibili;

Visti:

- la Legge Regionale 23 Aprile 2004 n. 11 “Norme per il Governo del Territorio” e successive modifiche ed integrazioni;

- gli “Atti di indirizzo ai sensi dell’art. 50 della Legge Regionale 23 Aprile 2004 n. 11 Norme per il Governo del Territorio” approvati con Deliberazione di Giunta Regionale n. 3178 del 08 ottobre 2004 e successive integrazioni;

- la direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27.06.2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente;

- il D.Lgs. n. 152 del 03.04.2006 - Norme in materia ambientale - e successive integrazioni e modificazioni;

- la Deliberazione della Giunta Regionale n. 791 del 31/03/2009 - Adeguamento delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica;

Rilevata la competenza del Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 42 (Attribuzioni dei consigli) del D.Lgs. n. 267 del 18 Agosto 2000 “T.U. delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali”;

Visto l’art. 78 comma 2 del D.Lgs. n. 267 del 18 Agosto 2000 “T.U. delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali”, il quale prescrive che gli Amministratori degli Enti locali, così come definiti dall’art. 77 comma 2 del medesimo Decreto, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di Delibere riguardanti interessi propri o loro parenti e affini al 4° grado di parentela, con la precisazione che l’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione

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immediata e diretta a specifici interessi dell’Amministratore o dei suoi parenti e affini fino al 4°

grado;

Visto il parere favorevole espresso in merito alla proposta di deliberazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 49 del D.Lgs n. 267/2000 dal Responsabile Unità Urbanistica;

D E L I B E R A

1. DIADOTTARE, per i motivi citati in premessa, ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale 23 aprile 2004 n. 11 “Norme per il governo del Territorio”, e successive modifiche ed integrazioni, il Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Villafranca di Verona, redatto dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri – Urbanistica di Reggio Emilia (CAIRE), e formato dagli elaborati di seguito elencati:

 Relazione di Progetto;

 Relazione Sintetica;

 Elaborati cartografici, redatti alla scala 1:10.000:

- tav. 1 - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale;

- tav. 2 - Carta delle invarianti;

- tav. 3 - Carta delle fragilità;

- tav. 4a - Carta degli Ambiti Territoriali Omogenei (A.T.O.);

- tav. 4b - Carta delle trasformabilità;

 Norme Tecniche;

 Banca dati alfa-numerica e vettoriale contenente il quadro conoscitivo;

 Rapporto Ambientale e Sintesi Non Tecnica ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.);

 Valutazione di Incidenza Ambientale (VincA);

 Valutazione di Compatibilità Idraulica.

2. Di dare atto che sulla proposta di Rapporto Ambientale della V.A.S. saranno avviate le consultazioni previste dalla Direttiva CE/42/2001 agli artt. 6 e 9 e dal D. Lgs. n. 152 del 03.04.2006, e successive modificazioni, all’art. 14, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente;

3. Di demandare al Dirigente dell’Area Tecnica gli adempimenti previsti dalla citata L.R.

11/2004 e della D.G.R. 791/2009, relativi all’attività di consultazione sul progetto del P.A.T. e sulla proposta di Valutazione Ambientale Strategica, che di seguito si specificano:

- il deposito per 30 giorni consecutivi (art. 15 comma 5 della L.R. 11/2004 e s.m.i.) degli atti adottati relativi agli elaborati di progetto del P.A.T., a disposizione di chiunque sia interessato, da effettuare presso:

 il Comune di Villafranca di Verona (Uffici Segreteria e Tecnico);

 la Provincia di Verona (settore Urbanistica);

- il deposito per 60 giorni consecutivi (articoli. 13-14 del D.Lgs. 152/2006 e della D.G.R.

791/2009) degli atti adottati relativi al Rapporto Ambientale e la relativa Sintesi non tecnica, a disposizione di chiunque sia interessato, da effettuare presso:

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 il Comune di Villafranca di Verona (Uffici Segreteria e Tecnico);

 la Provincia di Verona (settore Urbanistica);

 l’Autorità competente (Commissione Regionale V.A.S.);

4. Di dare atto che il suddetto deposito verrà reso noto al pubblico con l'affissione di un avviso all'Albo Pretorio del Comune e, secondo quanto stabilito dalla D.G.R.V. n. 791 del 26/03/2009, con la pubblicazione sul B.U.R. e quotidiani locali e nazionali, nonché sul sito internet del Comune di Villafranca di Verona;

5. Di dare atto che chiunque può presentare osservazioni e/o contributi conoscitivi e valutativi:

 alla proposta di P.A.T. entro i 30 giorni successivi al periodo di deposito;

 al Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso sul B.U.R.;

6. Di trasmettere alla Commissione Regionale V.A.S. e ai soggetti competenti in materia ambientale, la proposta di Piano comprendente il Rapporto Ambientale e la Sintesi non tecnica dello stesso per consentire l’esame istruttorio ai fini dell’espressione dei pareri di competenza;

7. Di autorizzare il Sindaco, o suo delegato, a rappresentare il Comune di Villafranca di Verona nella Conferenza dei Servizi prevista dal citato art. 15, comma 16, della L.R. 11/2004 che sarà convocata una volta decorsi i termini sopraindicati, per la definitiva approvazione del P.A.T.;

8. Di dare atto che dalla data di Adozione del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) trovano applicazione le misure di salvaguardia previste dall’art. 29 della LR 11/2004, in relazione alle sole norme di piano contenenti prescrizioni e vincoli;

°°°°°°°

Il Presidente passa la parola al Sindaco:

SINDACO: è evidente e palese che da questa parte non c'è una maggioranza. Chiedo alla minoranza se, su un tema così importante, c'è la volontà di andare in fondo per una approvazione o meno e comunque per una votazione, oppure se, al termine della discussione, c'è la volontà di abbandonare l'aula per certificare il deserto.

Non vorrei che, di fronte a tanto pubblico, perdessimo tempo per nulla perché credo che un tema così importante non debba poi essere certificato con una mancanza, non so se giustificata o meno, degli assenti, ma ognuno sarà responsabile degli atti che fa.

Su un tema su cui abbiamo lavorato tanto, compreso le minoranze, perché il lavoro è partito con l'Amministrazione Zanolli, chiedo se c'è la volontà di arrivare fino in fondo o no.

Il mio intento era quello che questo strumento potesse essere uno strumento non del Sindaco, ma uno strumento al servizio della comunità. Abbiamo lavorato 5 anni, più due voi e fa sette e crediamo che, dopo questo lungo percorso anche faticoso, sia possibile lasciare il lavoro fatto a chi verrà, a disposizione della comunità, visto che qua, anche lunedì scorso, si è parlato di comunità, di lavoro, di territorio, poi di fronte a certi atti, si dovrebbe mostrare la faccia e dire esattamente come la si pensa per poi votare o meno un documento.

Poi le chiacchiere sui giornali contano poco, quindi chiedo a voi la disponibilità per andare fino in fondo, dato che questo percorso non vuole essere il mio, se non per il lavoro fatto da questa amministrazione ed in modo particolare dati tecnici, dagli uffici, dalla regione, da tutti coloro che hanno copianificato, oppure, se vogliamo arrivare a certificare politicamente questa situazione .

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Noi volevamo portare a disposizione della comunità un piano per guadagnare il tempo per anche la futura amministrazione, lavorarci, dare la possibilità a tutti coloro che vogliono intervenire perché questa sera non approviamo un PAT, ma lo adottiamo e quindi nell'adozione c'è la possibilità per chiunque di contribuire al suo miglioramento, a portare indicazioni che poi possono essere uno strumento il più condiviso possibile.

Le norme prevedono che sia la conferenza dei servizi, visto che siamo in copianificazione, a dire l'ultima parola e non certo il Sindaco, la maggioranza o la minoranza.

Lo dico con grande serenità, certificare un'assenza, discutere due ore per nulla facciamo torto a coloro che sono presenti e hanno fatto anche chilometri per essere qui, ci lasciamo con l'amaro in bocca.

Meglio fermarci prima e dare l'opportunità alla futura amministrazione di riprenderlo in mano e ragionarci.

Avrei anche potuto fare la seconda convocazione e farlo in sette, lo prevede il regolamento del consiglio comunale.

Non volevo arrivare a questo perché, me ne dovete dare atto, in questa maggioranza quando sono stato eletto Sindaco, sapete bene come erano le valutazioni fatte sull'amministrazione Zanolli in relazione a questo piano.

Non ho cambiato una virgola, non ho cambiato la Società che l'ha portato in fondo per non spendere denaro dei cittadini.

Ritenevo che quel percorso politicamente fosse corretto, ci sono state tutta una serie di vicissitudini che non vi elenco, è tutto certificato, e siamo arrivati ad oggi non perché mancano due mesi all'elezione, siamo arrivati veramente oggi.

Non abbiamo voluto fare nostro lo strumento, ma abbiamo voluto che fosse il più condiviso possibile partendo dai presupposti messi da voi.

Se c'è la volontà politica di adottarle uno strumento che poi può essere migliorato, bene altrimenti nemmeno iniziamo, ci fermiamo qua, non faccio nemmeno la seconda convocazione perché credo che sia un tema troppo serio e importante per giocarci sopra.

Certificare questa situazione credo che alla gente serva poco, è una ulteriore dimostrazione rispetto a quello che è successo lunedì, ma di fronte alla mia responsabilità di Sindaco e di questo Consiglio di discutere, non vedo maggioranza o minoranza su un tema così importante, vorrei che fosse una cosa più largamente possibile condivisa, se c'è questa visione, ditemelo subito, e così risparmiamo tempo e non serve andare oltre.

CONSIGLIERE MARTARI: riprendo le tue argomentazioni per argomentarle e non sfuggire alla domanda che poni all'inizio di questa seduta che è particolarmente importante per l'oggetto di cui è chiamata a discutere o sarebbe chiamata a discutere.

Il PAT è lo strumento che, urbanisticamente, va a pianificare anzi a copianificare con altri enti, il futuro territoriale di Villafranca e quindi non riguarda solamente quello che normalmente potremmo considerare come aree o aree edificabili, ma tutta una serie di servizi che vanno a declinare la nuova identità che dovrà avere il Comune.

Dici bene che la precedente amministrazione pose le basi sia come incarico professionale al CAIRE, sia come documenti preliminari al PAT per la definizione dell'atto che la maggioranza oggi propone in adozione.

Non ci sfugge la delicatezza dell'argomento, vorremmo però fare alcune considerazioni che vanno in questo senso.

Quando tu parli legittimamente di condivisione, di responsabilità del Consiglio sono argomenti per i quali non c'è bisogno di richiamare i verbali, gli articoli di stampa, le dichiarazioni che questa opposizione ha per anni promossi in questa sede.

Pensare di poter discutere, anzi di adottare tu cur perché di questo si tratta, se tu avrai modo poi di riprendere la parola, potrai descrivere meglio di me sicuramente il fatto che ci troviamo di fronte ad un documento che merita di essere accolto o disatteso, ma non emendato, modificato per le ragioni cui tu accennavi, cioè il fatto che esiste una corresponsabilità di più enti e che quindi, laddove venisse modificato, potrebbe comportare una rielaborazione ex novo o comunque in grande parte un lavoro che rischierebbe di essere vanificato.

Quando noi, per tanto tempo, abbiamo chiesto una corresponsabilità, una condivisione lo chiedevamo perché si tratta di uno strumento tecnico particolarmente complesso e avremmo voluto da

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tempo che questo venisse rappresentato, venisse esplicitato, discusso e offerto alle nostre considerazioni non perché siamo più belli o brutti di altri, ma perché rappresentiamo la popolazione che ci ha eletti.

Quindi per democrazia rappresentativa siamo chiamati a farcene carico.

Di tutte queste discussioni, osservazioni, critiche o eventuali migliorie, non c'è stato modo alcuno di poterne discutere perché ci sono i fatti a dimostrarlo.

Mi piacerebbe che tu convenissi su questa cosa, cioè più volte ci siamo confrontati sul fatto che: il Sindaco lo tiene per se, non lo presenta.

Tu dici: la norma mi impediva di renderlo pubblico. Ammesso e non concesso questo, è divenuto discutibile, presentabile al 15/20 di dicembre. Da allora quanto tempo è passato, quante riunioni sarebbe stato possibile convocare, quante discussioni di carattere tecnico e quanti approfondimenti? Invece è successo che sono stati convocati due Consigli Comunali informali in cui nel primo c'è stata una presentazione di carattere generale, nel secondo c'è stata la mancata presenza di tutta la maggioranza, erano presenti i 5 consiglieri dell'opposizione.

Idem valga per le commissioni urbanistiche, cioè le commissioni che, tecnicamente, sono chiamate a valutare gli aspetti tecnici di questa materia.

Oggi arriviamo all'ultimo minuto di questo quinquennio amministrativo, tu dici non perché siamo alla vigilia delle elezioni.

Prendiamo per buono anche questo cioè che sia stato tecnicamente difficile o forse impossibile arrivarci prima, ma quello che ti chiediamo da un punto di vista politico per responsabilità, è proprio questo, qualcuno, negli organi di stampa, mi sembra Maraia, ha fatto dichiarazioni sul possibile danno erariale, non c'è alcuna obbligatorietà di portare all'adozione del Consiglio questo documento.

C'è una esigenza di carattere politico da parte tua e da parte vostra che comprendo benissimo, ma metti nella condizione di andare ad approvare, prendere o lasciare, un documento di cui ci sfuggono una serie di elementi che sono determinanti.

È pur vero che si aprirà o si aprirebbe un periodo di tempo dalla legge definito in 30 giorni, ma ammettiamo che anche per corresponsabilità, questo potesse essere allungato, le osservazioni arriverebbero a fronte dell'adozione.

La nostra domanda è un'altra: perché non possiamo cambiare il metodo di lavoro? Questa è una osservazione, una critica politica precisa, perché non hai adottato in questi mesi?

Noi riteniamo che tu non l'abbia adottato per anni, ma prendiamo per un attimo solo l'aspetto del PAT.

C'era modo e tempo per andare a discutere ed approfondire, discutiamo di una questione che riguarda tutti, non è una questione della maggioranza o della opposizione.

Su questo, ti chiamiamo ad una responsabilità e corresponsabilità, abbiamo già dichiarato qui, sui giornali, dovunque fosse possibile, che eravamo disponibili ad un percorso programmato, condiviso nelle date e nel metodo perché potessimo arrivare ad adottare questo strumento perché fosse davvero lo strumento di tutti perché, prima di portarlo in adozione, la modificabilità, l'emendabilità o la condivisione anche delle regole rispetto alle osservazioni future, c'era tempo e modo di farle.

Di questo non è stato preso in considerazione minimamente nulla. Questo è il dato politico.

Capisco la passione con la quale oggi rappresenti a questo consesso la necessità o l'opportunità di andare ad adottarlo, ma non diciamo una cosa diversa dalla realtà, non brucia Villafranca, non si perde tempo se questa cosa viene rimessa alla prossima amministrazione e ci si assume la responsabilità di andare a definire con un metodo nuovo.

Toccasse a me, apro un metodo diverso di condivisione del PAT. Lo faccio rappresentando tutta una serie di tecnicismi che tu, ad oggi, non c'è stato modo di rappresentare a nessuno.

E' vero o no, lo chiedo al presidente della commissione urbanistica. Non si può? Come non si può?

SINDACO: stai dicendo delle inesattezze;

CONSIGLIERE MARTARI. Non sto dicendo delle inesattezze, sto dicendo che questa cosa non è stata presentata a nessuno, neanche a questi consiglieri comunali. Dimmi se sbaglio. Nella riunione, chi c'era? I tecnici sono andati via dopo 5 minuti, di cosa discutevamo? Noi c'eravamo.

Ti chiediamo una cosa semplicissima, al di la degli aspetti che hai richiamato, di ritirarlo, diversamente ci metti nelle condizioni di fare una duplice scelta, o quella di rimanere in aula e

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sostanzialmente permettere alla maggioranza di adottarlo non essendo noi d'accordo sul metodo come ho avuto modo di dirti, o diversamente uscire dall'aula facendo mancare il numero legale.

Quindi questa è la scelta che, se tu non accetti di ritirarlo, noi faremo.

PRESIDENTE: a dire la verità, è proprio quello che chiesto il Sindaco.

SINDACO: continuo a non capire, ho fatto una domanda precisa. Il PAT è copianificato, firmato, timbrato, sigillato.

Per norma non può essere modificato, in questa sede, diciamo le cose come stanno, qui ci sono fior di tecnici che possono spiegarlo.

Quel giorno che io ho firmato, il 15 dicembre, hanno firmato anche altri 20 Comuni, lo hanno adottato dopo 7 giorni dalla sottoscrizione.

Scelta possibile, Mozzecane l'ha firmato, dopo 10 giorni è andato in Consiglio Comunale. Vi ho dato una copia in cd a tutti, ho fatto venire il CAIRE, ve l'ho fatto spiegare, son passati 3 mesi, ognuno la vede come vuole, ma questi sono atti verbalizzati.

Uno può dire che non piace il metodo, vi ho detto che l'adozione è ovvia perché se no nessuno mai approverebbe un PAT, e ho accettato, discusso e condiviso tutte le osservazioni o emendamenti da portare alla conferenza dei servizi perché sono poi loro a decidere se vanno bene o no.

Qualsiasi cosa questo Consiglio decida di mettere questa sera in discussione perché ritiene che abbiano valenza migliorativa su questo Piano, io non dico di no.

Anch'io con gli uffici sto valutando alcune considerazioni perché, dopo l'adozione, intervengono sempre delle questioni e volgiamo porli anche là, non per ultimo quella di ENAC che ci ha fatto perdere un anno sull'aeroporto.

Anche noi abbiamo osservazioni, se no avremmo emendato subito, perché non abbiamo potuto emendare? C'è un motivo: era stato firmato.

Quindi dobbiamo fare la fase dell'adozione perché tutti possano dire e non dire.

In questa fase, non ho chiesto l'approvazione o la non approvazione, ho chiesto la condivisione dove ci sono anche le osservazioni, portatele, non ho detto di no, ho detto che le accolgo tutte anche quelle che possono essere non condivise dal sottoscritto.

Resto su quel tema, poi metodo o non metodo, ho detto che questo non è il PAT mio, siamo in adozione e probabilmente, anche nella fase in cui verrà pubblicato, ci saranno dei cittadini che, come noi, potranno dire la loro.

Ho detto che do la disponibilità anche fuori tempo massimo, di ricevere osservazioni perché è giusto che ognuno dica la sua.

Se restiamo su questi temi, ti ho dato questa disponibilità, ma questo era il tema politico che volevo fosse questa sera.

Ci siamo o non ci siamo su una discussione che porti anche a delle osservazioni od emendamenti e poi ci dirà la Regione se possono essere trasformati in emendamenti nella fase di conferenza dei servizi o in osservazioni che modifichino…..

Alcuni punti che in Commissione ho sentito dall'arch. Zanolli, li condivido, uno no perché è politico e lui sa qual è, altri li condivido e probabilmente anch'io sottoscriverei, ma non credo che siamo qui questa sera perché ci sono dei documenti su cui ci confrontiamo.

Se c'è la volontà, questa maggioranza, l'ha sempre detto, vuole un piano condiviso.

Vi rispetto e non ho nulla da dire a questa minoranza, come non ho avuto nulla da dire sul percorso fatto su questo PAT.

Me ne sono assunto le responsabilità, se no vi avrei detto quello che pensavo: avete impiegato due anni per ascoltare tutti, mi sono messo a guardarmi qual'era la strategia, l'ho condivisa, più di così non so.

Se poi questa sera certifichiamo qualcosa di diverso, quello che arriva dopo di me non è che prende il PAT e lo rifà, non può più rifarlo, deve solo prendere atto e approvarlo come me, adottarlo e prendere osservazioni, non cambia il metodo. Lo può fare, certo che lo può fare, ma il metodo non ti cambia l'adozione, tu lo dovrai adottare.

CONSIGLIERE MARTARI: ti sto dicendo un'altra cosa.

SINDACO: tecnicamente, chiunque arrivi dopo di me, quel piano non lo cambia a meno che non decidi di bocciarlo, spendere soldi e rifarlo, non vi è altro metodo.

CONSIGLIERE MARTARI: è inutile che giriamo intorno a questa cosa. Da dicembre ad oggi cosa vi impediva di metterlo al confronto complessivo?

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SINDACO: usciti dalla Regione, mi è testimone l'arch. Toffali, ho detto: come mi devo comportare in una situazione del genere? Mi hanno detto: siccome è firmato, oggi per il Consiglio, la norma ti consente di fare quello che vuoi, ed io fatto una copia di quello adottato in CD per tutti i consiglieri, ma era vostra responsabilità il dover dire qualcosa e scriverlo perché se c'è da fare una valutazione tecnica, non la fa il Sindaco, tocca a quei signori, non a me.

Non mi è arrivato nulla, se no mi dite a che protocollo è stata presentata una osservazione con la quale si condivide o no.

È ovvio che vi siete trovati da soli nelle osservazioni quando è venuta la ditta a presentarlo, son d'accordo.

Nelle riunioni che abbiamo fatto, in data 2 settembre 2008, dopo che era finita la fase del documento di ricognizione, ho presentato alla mia maggioranza questo lavoro, posso andare avanti o no?

Nelle ulteriori fasi, con tutta una serie di problemi, la mia maggioranza è stata messa al corrente di determinate situazioni.

È stato consegnato anche a loro il dischetto e sono state presentate anche le slide in anticipo rispetto a voi.

Voi avete ritenuto una mancanza di rispetto il fatto che non si siano presentati, vi dico che avete ragione, son d'accordo,.

Che la mia maggioranza, per ovvi motivi, fosse a conoscenza o avesse avuto modo di prendere atto, è verbalizzato che hanno preso atto con le date e l'ora, gli incontri pubblici, tutto.

Hai ragione, ma la situazione è quella, non ti do torto, però nella fase di adozione il Pat non è modificabile, è modificabile successivamente, nella fase di conferenza dei servizi con l'apporto che vuole portare questo Consiglio, , i cittadini, chiunque voglia contribuire a questo documento.

CONSIGLIERE MARTARI: è chiarissimo, non ci capiamo su un punto. Ciascuno di noi fa un lavoro, non tutti siamo architetti, urbanisti, quindi c'è la necessità di confrontarsi perché c'è un aspetto tecnico fondamentale e a lato di questo aspetto tecnico c'è evidentemente e per fortuna un ragionamento di carattere politico che individua alcune direttrici di sviluppo, di tutela che sono il frutto di una valutazione che tu, con la tua maggioranza, avete fatto con gli urbanisti che hanno seguito il progetto.

I 5 pitocchi che sono di qua avranno o no avuto diritto di conoscere questa cosa? Siccome, da dicembre ad oggi, queste occasioni non ci sono state, non parliamo, per cortesia, di condivisione perché non è un termine corretto, a meno che non abbiamo un concetto di condivisione diametralmente opposto.

Nel confronto con i tecnici non c'era nessuno.

SINDACO: devo dare atto che qui solamente la Lega mi ha chiesto un confronto con i tecnici, un incontro specifico per capire meglio. Non gli è stato vietato, sono stati gli unici a chiederlo.

Se per gli altri è tutto chiaro, non è un problema del Sindaco, anche tu, come consigliere, potevi chiedere un incontro con i tecnici, lo voti anche tu il PAT, devi essere tu a chiedere di chiarire le questioni e il Sindaco, eventualmente sulle questioni, ti risponde.

Ho dato un indirizzo, la questione tecnica potrebbe essere che, su 10 cose che mi chiedi, la Regione dica no.

Non è un problema del Sindaco, capiamoci bene sui contenuti, chi voleva era libero di andare in urbanistica e farselo spiegare, nessuno l'ha mai vietato.

Quelli della Lega sono anche stati critici su certi aspetti, loro hanno voluto approfondire ed ognuno era libero di affrontare il tema come meglio voleva.

Il tema è: o lo affrontiamo e ne discutiamo o lasciamo perdere.

PRESIDENTE: mi sembra che stasera ci sia una chiacchierata tra amici, rientriamo un attimo nei canoni.

Come vedete, sono di manica larga, non interrompo nessuno, visto che probabilmente sarà la mia ultima volta, però chiedete la parola se no ci parliamo sopra;

CONSIGLIERE ZANOLLI: dobbiamo riportare il dialogo sulla realtà, mi sembra che stiamo dialogando surrealmente. Ci troviamo di fronte ad una maggioranza che non c'è, che chiede alla minoranza un atto di responsabilità su un atto che è determinante, credo l'atto più importante dopo il bilancio.

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Credo che condivisione significhi: la maggioranza è compatta e quindi porta il suo provvedimento, l'opposizione, se non se la sente di approvarlo, perlomeno si astiene e questo vuol dire condivisione.

Questa sera queste condizioni non ci sono, stiamo dialogando tra sordi, la mancano 8 persone e queste 8 persone sono quelle che devono garantirti l'approvazione del Piano.

Non può essere chiesto a noi un atto di responsabilità su un atto politico …..

SINDACO: vorrei che ci fosse una risposta alla mia domanda iniziale, avevo fatto una domanda e voi ci girate attorno;

CONSIGLIERE ZANOLLI: mi sembra che Martari abbia già risposto, la risposta è stata chiara, se siete disponibili a ritirarlo, bene, altrimenti noi usciamo dall'aula.

Non può essere chiesto a noi di essere il surrogato di una maggioranza che si è sfaldata, questa maggioranza non c'è più e se non è condivisa all'interno della maggioranza, come può essere condivisa tra metà della maggioranza e una parte dell'opposizione?

È una cosa assurda, sarebbe una cosa contro natura dal punto di vista politico. Il consigliere Lucio Cordioli, che stasera è assente, continua a dire che noi dobbiamo continuare a votare contro perché siamo opposizione e lui vota sempre a favore perché è maggioranza.

La sostanza è che noi siamo chiamati ad un ruolo, voi siete chiamati ad un altro ruolo, voi avete la responsabilità di approvare gli atti, di portarli in approvazione quando sono maturi.

Il PAT c'è stato a cuore da quando l'abbiamo iniziato.

Abbiamo amministrato per 2 anni e mezzo e sembra che abbiamo amministrato per 10/15 anni, perché ci vengono imputate tante e tali cose il che vuol dire che qualcosa abbiamo fatto e qualcosa abbiamo lasciato.

Noi abbiamo portato avanti questo processo con una determinazione che è stata unica e ci troviamo a doverci confrontare su un atto immodificabile, non sono d'accordo che mi si venga a dire che è un atto prettamente tecnico perché il PAT non il PRG dove si taglia a fettine il territorio e si dice : qui si costruisce, là no, il PAT è documento politico sulla gestione del territorio .

Se ci fosse stato un dibattito su questo, credo che sarebbe stato fondamentale.

Il documento preliminare che è stato all'origine del PAT è stato adattato alla nostra situazione con una volontà politica, non con una questione tecnica dicendo: ci pensano i tecnici, perché se ci pensano i tecnici a fare il PAT, noi possiamo andare a casa.

Cosa stiamo qui a fare se ci pensano i tecnici? Dobbiamo essere noi che diamo gli indirizzi e, rispetto a queste cose, ci siamo confrontati una volta anche in maniera burrascosa, non è il metodo, però, rispetto a determinate questioni: il sistema di servizi, delle aree produttive ecc., su queste cose doveva esserci una valutazione politica sull'opportunità o meno di arrivare a questi risultati.

Sono il più mortificato di tutti perché sono stato quello che ha dato inizio ad un processo che adesso viene svilito da una parte della maggioranza che non è in grado di assumersi le proprie responsabilità, che non è in grado di venire qui e votare contro.

Non potete venirci a chiedere un atto di responsabilità, noi siamo responsabili per quello che facciamo e diciamo.

L'abbiamo chiesto per 5 anni, ci troviamo di fronte ad un atto chiuso, non possiamo essere determinati su questo aspetto perché lo state usando come una clava per vedere chi è più forte tra le due fazioni.

Il Pat deve essere un atto condiviso, possibilmente con l'opposizione. Non ci sono le condizioni per fare questo, sarebbe più opportuno che se occupasse la prossima amministrazione. Perché andare ad adottare, questa sera, un Piano che sarebbe sicuramente, salvo che non sia rieletto Mario Faccioli cosa che io non mi auguro, …..

È logico che la prossima amministrazione, che ha 5 anni davanti, apre tutte le porte perché la porta del PAT è il piano degli interventi che è la cosa più delicata, più importante.

Qui ci sono le valutazioni politiche che devono avere un contenuto tecnico, non è l'inverso cioè un piano tecnico con dei contenuti politici, è esattamente l'inverso e la legge, su questo, è chiara.

Riteniamo che non possiamo essere chiamati a questa responsabilità, ci avete sempre gettato pesci in faccia, abbiamo presentato mozioni sull'ospedale, sul medico sull'ambulanza, sulle varianti urbanistiche, per limitare le cave, sul tavolo della concertazione per le categorie economiche, nulla di questo è stato fatto.

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Adesso ci viene chiesto un atto di responsabilità, ma stiamo scherzando? Noi la responsabilità l'abbiamo comunque sempre dichiarata, siamo stati a casa in Consiglio Comunale per un motivo molto semplice: ritenevamo che questo Consiglio non lavorasse a modo.

Ci ha dato ragione il Sindaco, quindici giorni fa, dicendo che riconosce la centralità del Consiglio, scordandosi che una volta ci ha detto che qui non si discute per niente perché consumiamo la luce, anche questa sera consumiamo la luce, ma son contento, questa sera, di consumare la luce.

Lucio Cordioli viene qui a dirci che il Consiglio è stato totalmente disatteso, ma di cosa stiamo parlando? Questo Consiglio è fatto di 20 persone e questa è una riunione surreale dove una parte della maggioranza che non riesce ad approvare i propri provvedimenti, chiede alla minoranza di sconfiggere l'altra parte della maggioranza. Stiamo scherzando?

Non possiamo essere arbitri delle vostre guerre interne, siamo responsabili per quello che vogliamo, riteniamo che il Piano sia modificabile e quindi, per questo motivo, la scelta che ha detto Paolo Martari è molto chiara.

SINDACO: torno a ripetere la domanda, non vi ho chiesto un atto di responsabilità, vi ho chiesto se state dentro visto che avete certificato la presenza.

Dovrei far parlare fior di tecnici, se devo farli parlare, voglio capire se parliamo per niente, o ci fermiamo prima. Se uscite, ci fermiamo qua e prendo atto che a voi, del problema della gente, non ve ne frega niente.

Se nella prossima amministrazione c'è una maggioranza, se lo approva, non capisco questi giochetti.

Non parlo con chi non c'è, sto parlando con chi c'è e per rispetto di chi c'è. Per 5 anni, piaccia o non piaccia, mi sono fatto un mazzo così, permetti che alla fine di un percorso, matto come sono, non lo porto qui perché ci ho lavorato, me lo consenti l'onore delle armi su un atto in cui ho creduto per 5 anni tanto quanto te e lo porto qua?

Non solo il Sindaco, ma tutti gli uffici hanno lavorato per il bene portando uno strumento utile, perché non lo dovevo portare?

Spiegami perché, mancando due mesi, dovrei perdere la responsabilità sia quella di lunedì, sia questa per degli atti su cui abbiamo lavorato e siamo arrivati in fondo.

Se qualcuno ha pensato che la campagna elettorale fa perdere il senso della misura e comincia la partita sul senso di responsabilità sugli atti, ti do ragione.

Non sto a guardare chi non c'è, non rispondo per chi non c'è, rispondo per me.

L'ho portato perché ci ho lavorato, perché abbiamo fatto, lo dice anche la Regione, un ottimo lavoro tra l'altro iniziato da te.

L'atto preliminare l'ho firmato io l'8 novembre, tu hai lavorato fino al 2007 con l'agenda dei temi, è tutto certificato e verbalizzato.

Hai intelaiato uno strumento del quale ne ho condiviso il percorso, non mi sembra di dire balle.

Non abbiamo speso un euro dei cittadini per fantasie politiche, ritengo che abbiamo fatto un buon lavoro.

Non vi chiedo di stare qua per forza, chi non c'è ne risponderà, alcuni hanno motivazioni vere perché sono via, qualche altro spiegherà che il Sindaco voleva fare il fenomeno, che volevo fare tutto io, ma è normale.

Di fronte ai cittadini dico che questo atto, anche la prossima volta, avrà un iter che è lo stesso, a meno che non lo butti nel cestino e lo rifà daccapo, ma allora lo deve bocciare qua.

Ci ho lavorato, ci ho creduto, ho lavorato intensamente perché in questo territorio abbiamo trovato parecchi problemi, abbiamo cercato di metterlo in ordine, abbiamo perso un anno con ENAC non per colpa nostra, e ovvio che lo porto adesso, l'abbiamo certificato a dicembre, son passati 4 mesi.

Prendo atto, non sto criticando una posizione legittima, penso che l'adozione non sia uno strumento mio, è uno strumento di tutti.

La prossima amministrazione ci perderà un anno, se cambia l'amministrazione, qualcuno dovrà metterci il naso e capire come è, ne parliamo tra un anno. Qualcuno qua vuole fare le filosofie elettive.

Ritengo che doveva essere uno strumento da mettere a disposizione di tutti già da oggi per non perdere tempo.

La mia opinione è che dei problemi della gente interessa fino ad un certo punto, interessa il posto del Sindaco.

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Se non è così, non vi do la colpa, anzi con voi c'è stato sempre un confronto duro, ma leale, l'ho sempre detto, ma dai confronti duri vengono fuori le cose intelligenti.

La politica è sintesi, se non vi è non si arriva mai al punto, perché se pongo un problema alla sala con 200 persone, vi sono 200 idee. Chi poi fa la sintesi? La politica. Siccome si abusa del termine

"bene comune", questo è la sintesi di un'azione che deve portare un beneficio collettivo, non individuale.

A Roma stanno dimostrando che non c'è nessuno che fa la sintesi, le posizioni del Presidente della Repubblica dimostrano che si interessa dei problemi di qualcuno piuttosto che di quelli della gente, ho questa visione.

Qua abbiamo l'obbligo di trovare la sintesi anche se saranno in cento a non essere d'accordo con me, è ovvio, ma la politica deve essere alta, se non è alta, mi fermo, la requisitoria è finita, però, buttare via uno strumento sul quale abbiamo lavorato 7 anni, voi e noi, perché qualcuno è in campagna elettorale, è una follia.

Qualcuno sta giocando con qualcosa che si chiama crisi, da questi giochetti io mi chiamo fuori e anche chi è in questa sala.

Riteniamo di andare in fondo con i nostri atti finiti dove c'è il varo non solo mio, ma di tanti che ci hanno messo serietà, professionalità e capacità di cui ne vado orgoglioso, l'ufficio urbanistica ha dimostrato, in questo caso, una professionalità di primordine.

Mi sembrava giusto concludere insieme un percorso, se non è così, vi rispetto e ne prendo atto, se vi era l'intenzione di fare un discorso alto, si poteva fare, non vi imploro.

CONSIGLIERE ZANOLLI: una brevissima replica non polemica, chi fa sintesi è la maggioranza con la sua Giunta, non può essere diversamente, perché allora si snaturano le regole della democrazia.

Noi siamo chiamati ad esprimere il parere non su un atto che avremmo voluto modificare, ma su un parere politico su una mancata maggioranza, sarebbe andare contro natura.

CONSIGLIERE TERILLI: l'ultima riflessione fatta da Zanolli mi ricorda alcuni passi dei vecchi manuali che venivano portati all'attenzione dei giovani militanti nelle squadre delle frattocchie.

Le regole della democrazia non sono queste, non si snaturano le regole della democrazia se maggioranza e minoranza condividono una delibera importante come questa.

Nella prima, nella seconda e forse nella terza repubblica si davano degli esempi di maggiore collaborazione di quanto non sia mai stato fatto negli ultimi anni.

La logica che si snaturano le regole della democrazia se su una delibera si trova una condivisione……. Non mi interrompere, ti ho lasciato parlare, hai fatto una filippica bellissima, ti ho anche ammirato, hai detto in maniera concreta quello che Martari ha detto in maniera molto più filosofica: è inutile che stiamo qua, voi avete la maggioranza, non siete in grado di dimostrarlo e quindi perché venite a chiedere aiuto a noi?

Questa è la sintesi, non c'era bisogno di parlare di tanti aspetti legati alla condivisione, che è discorso molto forte legato al percorso culturale e formativo di Paolo Martari.

Bastava dire in maniera molto chiara: noi non ci stiamo ad avere un confronto su questa delibera perché voi non siete più una maggioranza.

È una cosa che io ho detto nel precedente Consiglio quando ho parlato del Chievo, quando ho affermato che questa situazione politica certifica la mancanza e la chiusura di un percorso di questa maggioranza.

La maggioranza non c'è più e la vostra presa di posizione ci sta, non sono qua a demonizzare la vostra scelta.

Da che mondo e mondo, chi governa, governa e chi è all'opposizione, verifica, controlla e fa l'opposizione.

Secondo la mia opinione, questo atteggiamento che è stato anche mio in passato, non ci porta da nessuna parte.

Credo che oggi i cittadini apprezzino molto di più l'atteggiamento di chi è nelle istituzioni, ed è stato delegato da loro a rappresentarli, anche su alcuni provvedimenti, e trova la condivisione.

Tu hai fatto una proposta e la voto perché la condivido. Continuare con questo stucchevole atteggiamento, lo stanno dimostrando a livello nazionale e lo stiamo dimostrando noi a livello periferico, non porta da nessuna parte.

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Ecco perché ritengo che questa sera, pur rispettando la vostra presa di posizione legittima, avreste dovuto dare uno strappo alla regola confrontandovi su questa tema e mantenere il numero legale, pur votando contro.

Ti ricordo che io su un tuo bilancio mi sono astenuto pur essendo opposizione e l'astensione non è un voto contrario.

Mi sono astenuto perché ti ho riconosciuto di aver attivato, nel settore sociale, degli investimenti più che lodevoli anche migliori di quelli di chi ti ha preceduto che era il sottoscritto.

Anche se ero in minoranza mi son preso le critiche degli altri perché passi per essere colluso con la maggioranza, e vi ho riconosciuto la volontà politica di dare un impulso positivo su un determinato tema e non avevo condiviso con voi il bilancio.

Nessuno mi ha chiamato a condividere il bilancio con voi, non ho fatto percorsi, riflessioni in sintonia con voi, mi sono letto le carte, qualche volta ho presentato emendamenti che qualche volta mi avete approvato e qualche volta respinti, ma nelle regole della democrazia.

Allora il vostro bilancio non l'ho condiviso perché ero minoranza e dovevo verificare e controllare, ma ciò non mi impedito di astenermi su un atto.

Voi oggi perdete un'occasione di dare un segnale positivo ai ragazzi che fanno politica, a Villafranca ce ne sono in abbondanza.

Per una volta minoranza e maggioranza, o quel che resta della maggioranza che non è il deserto, sono rimasti dei cespugli che a volte nel deserto servono……

Questi cespugli rimasti, insieme ad una minoranza alla quale do atto di avere sempre avuto un atteggiamento civile e responsabile e che ha subito l'atteggiamento del Sindaco a volte fumantino, avrebbero dato a queste nuove generazioni che prenderanno il nostro posto, un esempio diverso di condivisione su un determinato punto.

Il CD è del 18 dicembre 2012, tu sei un dei massimi esperti di urbanistica di questo territorio e quindi tu avresti potuto verificare e parlarne in maniera forbita.

Quel dischetto te lo sei mangiato, lo hai digerito, ne hai tratto gli aspetti positivi e negativi hai indottrinato i tuoi consiglieri, non avevano bisogno di condividere nulla.

La vostra posizione sulla condivisione è strumentale, avreste dovuto fin dall'inizio dire: non condividiamo perché siamo minoranza e voi maggioranza, è giusto che vi prendiate le responsabilità per i numeri che non avete e quindi non lo votiamo, usciamo dall'aula.

Non venite a portare avanti discorsi sulla condivisione su un tema che conoscete bene che è partito da due anni di concertazione, di ascolto del territorio da parte vostra, avete fatto un ottimo lavoro e ve l'ho anche riconosciuto.

Sono stato uno dei pochi, quando avete scelto il CAIRE, a non criticare quella scelta perché c'era qualcuno che diceva che bisognava avere consulenti e professionisti del territorio.

Voi avete scelto consulenti che non vengono dal territorio, che avevano già lavorato bene in questo territorio, vi ho apprezzati per la scelta fatta.

Quindi professionisti scelti da voi, due e anni e mezzo di concertazione, cinque anni da parte di questa amministrazione che ha portato avanti gran del lavoro con le indicazioni venute con la fase di ascolto, avete potuto approfondire, è dal 2010 che girano dischetti su questo tema, e perciò non c'era bisogno di avere il massimo urbanista per capire cosa era questo atto di indirizzo.

È una scelta politica che non condivido, ma rispetto e per quello che mi riguarda, non starei qui a perdere altro tempo, il vostro segnale politico è molto chiaro.

Avete detto che la maggioranza non c'è più e non vi sentite di assumere un atteggiamento di responsabilità, uso questo termine, su questo provvedimento, lo condivido.

Con il nuovo percorso che dovrà venire, mi auguro che Martari, se vincerà, lo porterà avanti perché, sulla sua onestà intellettuale, non ho dubbi, avreste dato uno scatto di nobiltà per il quale vi sarebbero stati grati in molti.

CONSIGLIERE BEGHELLI: vorrei ringraziare tutti i tecnici, sia del CAIRE che del Comune, che hanno lavorato per questo progetto per il quale daremo voto favorevole, se si andrà al voto.

È un progetto che serve, in questo momento di crisi, per dare fiato alle imprese che si trovano alla canna del gas.

Devo ringraziare il Sindaco perché non sapevo che la lega era stata l'unica a presentare osservazioni anche perché siamo abituati al lavoro e non alle conferenze stampa.

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Abbiamo anche noi degli emendamenti da proporre su questo progetto, ma per proporli bisogna prima votarlo.

A questo progetto abbiamo sempre creduto e com'è nel nostro stile, andiamo fino in fondo, se ci sarà il voto, voteremo a favore.

Mi dispiace per gli assenti, rispetto la loro decisione, ma non la condivido. Se questa è la premessa di una futura alleanza di cui si vocifera, per il sottoscritto, questo matrimonio non sa da fare.

Questo progetto di alleanza è morto ancora prima di nascere.

CONSIGLIERE PIAZZI: io, diversamente giovane e da tanti anni in politica, ricordo, ero presente, la stesura del precedente PAT elaborato negli anni dall'88 al '95.

Ricordo una grandissima partecipazione sofferta, innumerevoli sedute fatte con l'opposizione, allora ero in maggioranza.

Nell'opposizione c'erano anche i comunisti, quelli che mangiavano i bambini e vi dico che l'opposizione non era pacata e tranquilla come la nostra, era una opposizione molto forte, precisa.

Alla fine il documento era sviscerato in tutti i suoi aspetti, non ho partecipato all'amministrazione Zanolli per cui del suo lavoro non sapevo nulla, ma in questi 5 anni avrei sperato di mettere il naso se non altro per rispetto ai mille e più cittadini che mi hanno votato e si sarebbero aspettati da me un contributo nella stesura dell'atto, cosa che non è avvenuta.

Adesso mi dispiace che questa nutrita partecipazione di pubblico sia qui per vedere un nulla di fatto e questo è forse l'aspetto più negativo, ma avrei desiderato che in altre sedute consiliari, il pubblico avesse visto come le nostre posizioni, idee e quant'altro venissero accolte male.

Ho partecipato a tutte le commissioni urbanistiche e vi dico che una è andata a vuoto, una è stata subito soffocata con la quasi rissa e quindi la nostra partecipazione francamente non è stata significativa.

D'altra parte non siamo tutti Zanolli al quale basta un'occhiata al dischetto per capire le strategie di questa amministrazione, ma una partecipazione condivisa con i tecnici e con i consiglieri di maggioranza, forse non avrebbe portato a una serata inconcludente come stasera, per cui anch'io non mi sento in dovere di sostenere una posizione che possa far passare un Piano al quale non abbiamo assolutamente partecipato.

PRESIDENTE: vorrei ribadire il concetto iniziale. Mi dispiace essere oggi in questa posizione perché, per correttezza, debbo essere al di sopra delle parti e tendo a non dare il mio parere.

Il concetto era questo: sapere se valeva la pena andare avanti anche per rispetto dei tecnici che arrivano da lontano, oppure alzarsi ed andarsene. Io ho l'impressione che sia molto chiaro, credo che si possa chiudere qua la serata.

CONSIGLIERE TOVO: questo è uno dei provvedimenti più importanti dell'amministrazione che avrà un peso notevole sullo sviluppo del territorio per i prossimi 10 anni.

Quando facciamo il dibattito sul bilancio, ogni volta che tentiamo di ritagliarci un minimo di discrezionalità, ci dicono che patto di stabilità ci impedisce di fare mutui, che non possiamo utilizzare l'avanzo di amministrazione, c'è sempre qualcuno sopra di noi che può decidere quello che possiamo o non possiamo fare, nel caso del bilancio decide che non possiamo fare nulla.

Adesso affrontiamo il dibattito su uno degli argomenti più importanti per la pianificazione urbanistica e ci si dice che l'adozione è un semplice atto tecnico perché poi ci sarà la possibilità che tutti intervengono per portare le modifiche e le obiezioni per fare tutto quello che si vuole all'interno del quadro dell'adozione.

Allora dobbiamo recuperare la sovranità perché non accetto che, all'interno di un giudizio di valore, sia tolto ad un consigliere comunale la possibilità di dare un giudizio spassionato, libero e non condizionato su qualsiasi atto amministrativo.

Non c'è e non può esserci un obbligo fatto da nessuno perché siamo liberi e sovrani.

Quindi non possiamo approvare un provvedimento perché qualcuno arriva da Bologna, a me dispiace che sia arrivato da Bologna, ma dobbiamo anche rispettare chi come me vorrebbe dire la propria …..

PRESIDENTE: mi sento di interromperla perché si sta dando un segnale sbagliato a chi ci ascolta. Questa amministrazione non sta chiedendo di dare il si o di dare il no, sta chiedendo se vi alzate o no.

CONSIGLIERE TOVO: nella mia esperienza ho approvato due piani regolatori, non dirmi che l'adozione è un atto tecnico, è uno degli atti squisitamente politici perché ritengo che una maggioranza

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che approva il PAT deve essere conseguente in tutti i passaggi successivi se vuole che venga fuori un provvedimento che abbia una coerenza.

Non è possibile che sia approvi un PAT che definisce delle regole, gli obiettivi e poi dice:

possiamo modificarlo andando verso le osservazioni, in questo modo nasce una gallina e poi ci troviamo con una mucca alla dine del percorso.

Non è così che funziona, di solito ogni piano regolatore ha preteso che ci siano delle maggioranze molto motivate perché si scatenano una serie di questioni, all'interno di provvedimenti di questa complessità, che se n on c'è la tenuta ed un percorso e una prospettiva, si rischia di fare una frittata.

Ritengo che c'era tempo dal 2009 al 2013 di trovare, se si voleva la condivisione, tutti i momenti di incontro e confronto per arrivare a sottoscrivere l'impegno con Regione e Provincia, su basi condivise.

La maggioranza può decidere di fare un percorso perché si sentiva autonoma , però non potete venire a ribaltare il discorso dicendo che facciamo adesso la distinzione tra maggioranza ed opposizione.

Ci siamo sentiti esclusi da tutto il percorso.

Arriviamo al discorso di sostanza. Secondo me questo PAT è vecchio perché c'è stata una dinamica negli ultimi due anni che ha profondamente modificato il modo, le forme e le modalità per cui una comunità percepisce il proprio territorio.

C'è una sensibilità di tipo ambientale molto più accentuata e c'è da rivedere, rispetto ai trend di crescita che avevamo previsto, c'è un discorso che sta rivoluzionando le dinamiche anche di tipo demografico.

Noi abbiamo previsto in questo PAT di fare uno sviluppo che ci porta a 5.458 in più rispetto ai 10 anni precedenti in cui abbiamo avuto 3.900 abitanti in più.

Pensate che in questa condizione di crisi avremo un incremento ulteriore con 160 alloggi all'anno da costruire e con un'occupazione di 150 campi di territorio agricolo?

Siamo fuori dalla realtà, siamo fuori dal punto di vista di un equilibrio ambientale e sociale.

Non è molto meglio e più responsabile, preso atto che voi la fatica l'avete fatta, ma preso anche atto che non si può arrivare ad approvare in sette o in otto un provvedimento di questa portata, dire:

consegniamo il PAT alla futura amministrazione con la raccomandazione di far presto.

Se sarà in continuazione con le vostre desiderate, quell'amministrazione si sobbarcherà il carico di portarlo in fondo con coerenza.

Se ci dovesse essere un cambio di sensibilità e impostazione, è legittimo che la nuova maggioranza dia un'impostazione diversa da quella che avete dato voi.

In questo senso il richiamo che ha fatto Martari alla responsabilità di prendere atto che non c'è la percorrenza politica, credo che sia un atto che è rispettoso delle scelte future che la comunità potrà fare.

SINDACO: torno a ripetere un concetto. Lei dice che si può modificare il PAT adottato?

Tecnicamente sui può o non si può? Si o no? Il PAT si poteva discutere liberamente o sono atti secretati? Sono atti, per legge, secretati fino alla firma della copianificazione, si o no? Dica. Non diciamo alla gente cose non vere, è dalla firma di copianificazione che è aperta la discussione.

Questo lo dice la legge, andatevela a studiare.

CONSIGLIERE TOVO: cosa hai firmato quando sei andato in Provincia;

SINDACO: quello che la Regione ha certificato, le tavole;

CONSIGLIERE TOVO: ma è la Regione che fa le scelte?

SINDACO: fa la copianificazione insieme alla Provincia e il Comune, ed adesso discuti? Vuoi certificare che manca la maggioranza? Non c'è bisogno che me lo dica, ma non dire cose che, da un punto di vista tecnico, non funzionano così.

La questione non è discutibile, puoi o non prendere atto, non ti ho chiesto altre cose, puoi discuterlo dal momento dell'adozione, perché lo prevede la legge, non lo prevede il Sindaco. Non diciamo cose che non sono vere perché poi la gente non capisce.

Gli atti vanno conformati, discussi, ragionati, è tutto verbalizzato, la Regione doveva dire, la Provincia doveva dire, i tecnici, dovevano dire, non l'ho fatto con le mie mani, ci sono fior di tecnici che hanno lavorato.

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Se no, mi devi dire che quello che andiamo ad adottare, può essere modificato. Può essere modificato? No, viene modificato in sede di conferenza dei servizi, dopo di che, tutti portiamo le osservazioni o le modifiche che riteniamo utili al suo completamento.

Quello che approviamo non è il PAT approvato, è una adozione su un atto che è stato visto da più enti e che ha la certificazione di essere in regola con le copianificazioni superiori per le quali si apre un confronto, non lo modifichi prima.

CONSIGLIERE TOVO: chi ha deciso di fare un sviluppo, per 10 anni, di 549 abitanti all'anno, è la Regione? È la Provincia? O siamo stati noi che abbiamo detto: questa è la nostra proposta per la quale chiediamo la condivisione;

SINDACO: questa è la certificazione del dato anagrafico certificato dall'ufficio anagrafe del Comune di Villafranca ed è la base di ragionamento su cui si fa, poiché la crescita esponenziale al nord è inversamente proporzionata al sud.

Le zone al sud, Rosegaferro, Quaderni e Pizzoletta, hanno uno sviluppo, Dossobuono ne ha un altro, con visioni completamente diverse.

Può essere che tra 10 anni quello che abbiamo scritto funziona o no, son d'accordo con te, sono del parere che, se aspettiamo altri due anni, occorre modificare determinate regole.

È stato pensato 5 anni fa e probabilmente cambierà il mondo dal punto di vista produttivo, su cui ci siamo confrontati con Zanolli per alcuni aspetti, non vi ho detto di no, ma se continuiamo nel senso che ogni consigliere ogni volta ci mette un emendamento, nessuno arriverà all'approvazione, la sintesi non la troveremo mai.

Ve lo sto dicendo serenamente, ma non confondiamo la politica con il percorso di un atto che non sto qui a spiegarvi, se no facciamo parlare i tecnici, i legali ed altri che vi spiegheranno che non si può.

Il dato anagrafico al censimento, rispetto anche all'anno scorso, è quello, è il dato di partenza su cui si ragiona.

Fra 3 anni, non è più 500, è 300, ma questo è un dato standard classificato sulla crescita degli ultimi anni del Comune. Pensi che l'anagrafe abbia sbagliato?

PRESIDENTE: queste cose si vedono in televisione, ognuno dice il contrario dell'altro, non si riesce mai a capire. Chiedo la cortesia, se fosse possibile, che il nostro tecnico, l'arch. Toffali, che credo non sia di parte, spiegasse per chiarire la questione, quindi do la parola all'arch. Toffali. Stasera faccio parlare tutti perché è giusto che sia chiaro, per chi ci sta ascoltando, perché sono sicuro che ognuno di noi sa quello che stiamo dicendo, e sono sicuro che chi ci sta ascoltando non capisce chi dice la verità;

L'arch. Toffali, chiamato ad intervenire, illustra e chiarisce l'iter procedurale della proposta di deliberazione.

CONSIGLIERE PENNACCHIA: questa sera abbiamo la conferma che i PAT sono la croce e delizia di tutte le amministrazioni.

L'esperienza di presidente della commissione urbanistica mi ha portato a capire tante cose di questo meccanismo che non conoscevo.

Ma sentito l'intervento dell'arch. Toffali che ha chiarito gli aspetti tecnico-procedurali, vorrei soffermarmi del fatto politico che è il nocciolo del discorso.

Condivido quello che dicevano i consiglieri Zanolli, Martari.

In commissione urbanistica, ringrazio i consiglieri Zanolli e Piazzi che sono stati sempre corretti e presenti, guarda caso mancavano sempre quelli della maggioranza, eccetto il sottoscritto e Adriano Cordioli e qualche volta D'Alto giustificato dagli impegni di lavoro.

Questo ci fa dedurre che il discorso viene da lontano e siamo qui con questo problema.

Ero d'accordissimo con il Sindaco di portarlo in Consiglio perché chi era contrario votava no, se ne assumeva le responsabilità di fronte all'opinione pubblica e visto che sono argomenti che si stanno trattando in fase di campagna elettorale, è venuto fuori tutto ciò.

Voi avete fatto le vostre scelte, ma dico che qualche volta dovremmo tener presente l'interesse della nostra città.

Ci siamo giocati la Città dello Sport, ci stiamo giocando il PAT.

(18)

Parlavo prima con il consigliere Martari egli ho detto: se diventi Sindaco, guadagni un anno, un anno e mezzo, se poi questo PAT lo buttiamo nel fiume e ne rifacciamo un 'altro perché sono cambiati i parametri, penso che stiamo perdendo un'occasione.

Io da voi mi sarei aspettato che eravate presenti e votavate no. È normale che fate il discorso che sono cavoli della maggioranza, ma nulla vi toglieva la possibilità di non condividere votando no, però si manteneva il numero legale.

Certo, forse facevate un favore, ma i nostri 7 consiglieri dovranno rendere conto all'opinione pubblica della non presenza di questa sera.

Perciò vi ringrazio per questo.

CONSIGLIERE CORDIOLI ADRIANO: ringrazio il Presidente della Commissione che ha puntualizzato con precisione chi è sempre stato presente e chi quasi mai è stato presente.

Voglio ricordare ai consiglieri di opposizione, senza vena polemica, che in Commissione le articolazioni che questa sera ha espresso il consigliere Tovo non sono mai emerse.

I punti di criticità su questo PAT, se non velatamente, in commissione non sono mai emersi, non ci si può dire che da dicembre non sono mai stati convocati i consiglieri per essere messi a conoscenza o per potere evidenziare i punti di criticità, fermo restando quello che ha detto l'arch.

Toffali su quello che prevede la legge.

Capisco l'animosità del consigliere Tovo che si scaglia sempre contro gli enti superiori che ci bloccano, purtroppo questa è la legge della democrazia.

Diversamente dovremmo appellarci alla legge dell'anarchia, dovremmo tornare al medio evo in cui i comuni erano sovrani.

Se disconosciamo sempre chi ci da delle regole, vuol dire che ognuno vuole avere la possibilità di fare ciò che vuole.

Le regole servono, anche se, da un certo punto di vista, possono essere negative, però devono essere regole che si possano discutere e democraticamente cambiare, non devono essere imposte con la forza.

Chi ha la forza, i voti, può cambiare le regole, quindi scagliarsi sempre contro le regole imposte dall'alto, mi sembra che sono discorsi che hanno presa su chi applaude, però all'atto pratico sappiamo……., l'ha certificato l'arch. Toffali, l'ha ribadito il Sindaco, lo sappiamo bene, non sono un urbanista, si è parlato di campi..

Ricordo che nel Consiglio scorso avevo detto a proposito di campi che se fosse passato l'intervento della Città dello Sport avremmo avuto 5 campi veronesi di parco in più, anche questo sarebbe meritevole di applausi.

Evidentemente chi perora questa causa forse vede con i paraocchi le cose.

Voglio togliere dall'impasse tutti quanti, certifico che, terminato il mio intervento, abbandono l'aula perché ho capito che la minoranza rimarrà seduta, senza vena polemica.

Però poiché questo sarebbe il normale decorso, tolgo dall'impasse i consiglieri di minoranza, concludo è abbandono l'aula.

Escono dall’aula i consiglieri Cordioli Adriano, D'Alto ed il Sindaco.

PRESIDENTE. Prendo atto che il numero legale non c'è più. Accerto che sono presenti i cinque consiglieri di minoranza (Dal Maso, Tovo, Martari, Zanolli, Piazzi), il consigliere Terilli, Beghelli, Pennacchia, Campara ed il sottoscritto.

Quindi sono presenti 10 consiglieri. Prendo atto che è venuto meno il numero legale e chiudo la seduta del Consiglio.

°°°°°°°

(19)

Deliberazione di CONSIGLIO COMUNALE N. 15 DEL 02/04/2013 Letto, confermato e sottoscritto

IL PRESIDENTE f.to Dott. DALFINI FILIPPO

IL SEGRETARIO f.to SACCHETTI DOTT. DORIANA

°°°°°

REFERTO DI PUBBLICAZIONE (art. 124 del D.Lgs. n. 267/2000 )

Su attestazione del Messo Comunale si certifica che copia della presente deliberazione viene affissa all’Albo Pretorio a partire dal giorno ……….., e vi rimarrà per la durata di giorni 15 consecutivi. La presente copia è conforme all’originale.

Villafranca di Verona, ………. F.TO

(……….)

La presente deliberazione è divenuta esecutiva

:

per decorrenza dei termini ai sensi del 3° comma dell’art. 134 del D.Lgs. n. 267/2000 (10 giorni dalla pubblicazione) in data ………

dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134 – 4° comma del D.Lgs. n. 267/2000 in data ………..

Villafranca di Verona, ……….

F.TO

( ………)

copia conforme all’originale ad uso amministrativo.

Villafranca di Verona, ……….

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