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ISTITUTO COMPRENSIVO 1 - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO PONTECORVO IL BULLISMO. 7 febbraio: Giornata Nazionale del. Bullismo e Cyberbullismo

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO 1 - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

PONTECORVO

IL BULLISMO

7 febbraio:

Giornata Nazionale del Bullismo e Cyberbullismo

Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l'indifferenza dei buoni.

Martin Luther King

(2)

2 Il termine “bullismo” deriva dall’inglese “bull” che significa “toro”, e dal verbo “to bully”

che significa “intimidare, opprimere, prevaricare qualcuno”.

Il bullismo, quindi, si può definire come una forma di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta nel tempo e praticata in modo intenzionale da una o più persone (i “bulli”) nei confronti di un’altra (la “vittima”). Spesso i bulli si divertono a prendere di mira sempre la stessa persona.

BULLO

VITTIMA

La vittima e colui che subisce le prepotenze e che non riesce a difendersi. Ci sono alcune caratteristiche fisiche che rendono più facile essere vittime di bullismo, tra cui l’essere in sovrappeso o avere qualche forma di deformità fisica.

(3)

3 PERCHE’ IL BULLO SI COMPORTA COSì?

Il bullo:

colui che fa il prepotente cercando di far male ad altri sia con le azioni che con le parole. Può essere un maschio o una femmina e può agire da solo o in un gruppo. Egli agisce attraverso:

LE AZIONI

Picchia, dà calci e pugni, spinge, sputa, morde, graffia,

tira i capelli, pretende merende, soldi o altri oggetti

(BULLISMO FISICO)

LE PAROLE

Insulti, offese, prese in giro, minacce, pensieri razzisti, provocazioni, biglietti offensivi,

risatine, bugie (BULLISMO VERBALE)

L' intenzione del bullo è quella di spaventare e impaurire perché in

questo modo si sente grande e forte. Vuole che gli altri pensino

che lui sia potente e che abbia successo

In realtà spesso è una persona fragile che ha delle difficoltà e che

ha bisogno di essere accettata dal gruppo

(4)

4 COSA PUOI FARE SE VEDI CHE QUALCUNO E’ VITTIMA DI BULLISMO?

Se conosci qualcuno vittima di un bullo comunicalo ad un adulto o a un insegnante Ascoltalo e rassicuralo. Sii suo amico

Consiglia alla vittima di raccontare quello che subisce a una persona di cui si fida Non abbandonarlo!

Anche tu puoi avere un ruolo importante!

Tutti noi ragazzi dobbiamo gridare:

(5)

5 Il cyberbullismo ("bullismo elettronico" o "bullismo in internet") è una forma di violenza psicologica e di prevaricazione, attuata attraverso i social media, i blog, le chat e il web in generale.

COME SI MANIFESTA IL CYBERBULLISMO?

Gli atti di cyberbullismo avvengono attraverso: telefonate, messaggi sui cellulari, mail, chat, social network (Facebook, Twitter, Instagram).

Il cyberbullo posta o invia informazioni, immagini o video imbarazzanti. Talvolta ruba l'identità e il profilo di altri, o ne crea di falsi.

Con insulti e bugie mette in imbarazzo la vittima e danneggia la sua reputazione. In molti casi si verificano anche dei ricatti e delle minacce fisiche.

Il fatto che esista una barriera virtuale tra carnefice e vittima, fa sì che il bullo si senta ancora più potente e protetto dalle reazioni emotive “a caldo” della vittima.

IL CYBERBULLISMO

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6 Il 29 maggio 2017 il Parlamento Italiano ha varato la legge n.71 entrata in vigore il 18 giugno 2017.

Tale norma dal titolo “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” fornisce una definizione precisa di cyberbullismo, ovvero

“qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.” [art.1 comma 2.]

Alcune azioni che commette il cyberbullo sono reati penali (ricatto, diffamazione, furto d’identità) altre che non lo sono (ingiuria, forme di pressione…).

PIERPAOLO ZANACCHI

Classe 1^ A

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