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Quantità e prezzi di equilibrio fra domanda ed offerta in condizioni di concorrenza, di monopolio e di sindacato tra imprenditori con particolari applicazioni all'industria del nitrato sodico dal 1. gennaio 1880 al 31 dicembre 1903

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(1)

A N T O N I O G R A Z I A D E I

QUANTITÀ E PREZZI DI EQUILIBRIO

F R A DOMANDA E D O F F E R T A

I N C O N D I Z I O N I

DI CONCORRENZA, DI MONOPOLIO E DI SINDACATO

TRA IMPRENDITORI

(Con particolari applicazioni all'industria elei nitrato sodico dal 1° gennaio 1880 al 31 dicembre 1903)

ATHENJSUM

(2)

I

8

ex lib r is

(3)
(4)
(5)

O h X^bW^JoU/l^ z.

f ouM^

A N T O N I O G R A Z I A D E I

- — . s s g

QUANTITÀ E PREZZI DI EQUILIBRIO

F R A DOMANDA E D O F F E R T A

I N C O N D I Z I O N I

DI CONCORRENZA, DI MONOPOLIO E DI SINDACATO

TRA IMPRENDITORI

(Con particolari applicazioni all'industria del nitrato sodico dal 1° gennaio 1880 al 31 dicembre 1903)

A T H E N i E U M

MCMXVm •

(6)
(7)

AVVERTENZA

Per circostanze in gran parte contrarie

alla volontà dell' autore — e connèsse, fra

V altro, colle esigenze del mandato

parlamen-tare e colle difficoltà frapposte dalla guerra

aW industria tipografica — V ultimazione del

presente Volume ha subito un deplorevole

ritardo relativamente alla data in cui ne era

stato stampato il primo centinaio dì pagine.

Neil' intervallo il piano del lavoro si è

allargato notevolmente. Mentre da principio

avrebbe dovuto costituire come una semplice

illustrazione teorica di altro Volume già

li-scilo, il cui titolo era ed è:

« S A G G I O D I U N A

I N D A G I N E S U I P R E Z Z I I N R E G I M E D I

CONCORR E N Z A E D'I S I N D A C A T O F CONCORR A G L I I M P CONCORR E N D I

-T O R I (L' industria del nitrato sodico dal

1° gennaio 1880 al 31 decembre 1903) » —

(8)

IV AVVERTENZA.

se contiene più diffuse applicazioni all'

indu-stria del nitrato sodico ed ai sindacati ivi

sorti, riguarda però molte altre industrie e

sindacati; che sta a se completamente, e che

rispetto all' altro Volume — chiamato Voi. I,

così per brevità, come per un' ultima traccia

dell' antico disegno — ha quei riferimenti che

in tutta indipendenza ogni libro può sempre

presentare in rapporto ad un altro.

Per impedire poi ulteriori dilazioni,

l'au-tore è stato costretto a trascurare gli studi

e le inchieste usciti dopo la propria

prepa-razione al presente studio. Deve quindi

augu-rarsi che il carattere classico delle opere a

suo tempo consultate e V importanza della

grande inchiesta industriale nord-americana,

alla quale più specialmente si riconnettono

le proprie ricerche statistiche, valgano ad

impedire che il nuovo inconveniente

rincru-disca di troppo V effetto, già grave, delle

altre manchevolezze.

Roma, Decembre 1911.

(9)

%

INTRODUZIONE.

Intorno alle funzioni economiche

ad una o più variabili.

Entro il quadro complessivo delle teorie che oggi

prevalgono nell' Economia Politica e che sembrano

real-mente rappresentare un notevole progresso sulle

dot-ti-ine precedenti, si possono distinguere due indirizzi :

la differenza dei quali — è bene affermarlo subito —

non deriva tanto da una sostanziale diversità nei

prin-cipii generali, quanto piuttosto dal diverso grado di

approssimazione con' cui applicarli.

L ' u n o di questi indirizzi annovera fra i suoi

mag-giori rappresentanti il Walras ed il Pareto e per le

forme di ragionamento matematico che preferisce si

può chiamare analitico. L'altro invece ha il suo

mas-simo assertore nel Marshall e può essere chiamato

geo-metrico per il carattere delle rappresentazioni che gli

sono più proprie.

(10)

II INTRODUZIONE

da rapporti di mutua dipendenza, nel senso d i e

nes-suno di essi può subire una modificazione senza che

si modifichino correlativamente anche gli altri ; (1)

3") nell'ammettere che ogni sistema di valori

corri-spondenti delle variabili relative a tali fenomeni

rap-presenti una condizione di equilibrio stabile; tale, cioè,

che esse variabili, se vengano alterate dalla azione di

cause perturbatrici, al cessare di queste tenderanno di

nuovo a valori legati dalle medesimi relazioni, ed anche

generalmente, dopo avervi compiuto intorno oscillazioni

più o meno ampie, ai valori primitivi.

La divergenza non sta dunque in una concezione

che in fondo è condivisa da entrambi gli indirizzi. Essa

6

(1) Ci sembra doveroso e noli inutile ricordare die, se gli economisti di cui ci occupiamo hanno dato al principio della interdipendenza dei fenomeni un risalto che prima 11011 aveva inai a v u t o ; se l ' i i a n n o usato ili maniera più sistematica e coerente; se, dandogli u n a veste matematica, e separandolo; q u a n d o era possibile, da ogni concetto non strettamente necessario di causalità, ne h a n n o fatte applicazioni piii sicure cfefelici ; t u t t a v i a u n tale principio era conosciuto ed adoperato assai p r i m a di loro.

P e r non risalire troppo oltre, lo Stuart-Mill aveva già visto in esso una delle principali ragioni per cui lo studio non solo dei fenomeni economici, ma dei fenomeni sociali in genere, doveva essere condotto con metodi logici particolarmente complessi. « T u t t o ciò clic influenza in maniera apprez-zabile un elemento qualunque dello stato sociale, influènza, per mezzo di esso, t u t t i gli altri elementi.... Non c ' è un fenomeno sociale che non si risenta più o meno di t u t t i gli altri elementi dello stato della medesima società » (Système de logique. Parigi, 1889. Voi. I I , pag. 498). « Uno dei caratteri che non è assolutamente speciale delle scienze della n a t u r a u m a n a c della società, ma che esse • p r e s e n t a n o ad un grado ele-vatissimo, è di occuparsi di un oggetto le cui proprietà sono variabili.... L a causa principale di questa particolarità è la reazione p o t e n t e e co-stante degli efletti sulle loro cause » (Id. loc. cit., pag. 511). —

(11)

I N T R O D U Z I O N E I I I

piuttosto sorge allorché si tratta di usare questa

con-cezione per lo studio concreto di dati fenomeni.

La tendenza analitica vorrebbe che il concetto della

interdi pendenza fosse sempre applicato in tutta la sua

complessità e rigidità. La curva di domanda di una

data merce, ad esempio, non si potrebbe mai concepire

come una funzione dei soli prezzi di tale merce, ma

dovrebbe sempre considerarsi come una funzione anche

dei prezzi di tutte le altre merci. Non basta. Secondo

tale tendenza, sarebbe un errore il rappresentare il

prezzo di equilibrio di una data merce come i! prezzo

di equilibrio della sola domanda e della sola offerta, sia

pure, oltreché della merce in questione, di tutte le altre

merci. Il prezzo di equilibrio di una data merce è

sempre un prezzo alla cui determinazione concorrono

molte altre condizioni insieme a quelle relative alla

vera e propria domanda ed offerta: condizioni che si

riferiscono ai costi di produzione, al bilancio di entrata

e di uscita di ciascun individuo, al risparmio, etc. etc.—

Bisogna dunque tenere stretto conto anche di tutte

queste altre condizioni.

(12)

IV INTRODUZIONE

più lontana, più indiretta, meno intensa. Da tale punto

di vista diverrebbe perfettamente lecito concepire la

curva di domanda di una data merce come in

pre-valenza funzione dei soli prezzi di quella stessa merce,

ed il prezzo di equilibrio di una merce A come il

prezzo di equilibrio in prevalenza della sola domanda

e della sola offerta di quella sola merce.

E appunto da questa diversa rigidità nell' applicare

lo stesso principio fondamentale della interdipendenza

di tutti fenomeni economici che deriva quella differenza

nelle forme di rappresentazione matematica colle quali

abbiamo caratterizzati i due indirizzi.

(13)

IN'i'RODUZIONK V

perdere ogni efficacia dimostrativa, e quindi ogni

utilità. (1)

La complicazione poi diventa ben maggiore quando

si rifletta alla speciale natura di molti problemi

eco-nomici.

Abbiamo parlato finora della domanda di una data

merce. Mutatis mutandis, le stesse considerazioni

var-rebbero anche per la offerta della medesima merce.

(1) C ' è veramente nn caso in cui un sistema di parecchie variabili mutuamente dipendenti può essere r a p p r e s e n t a t o con un certo ninnino di curve piane, l ' i m a distinta d a l l ' a l t r a .

Si abbiano, per esempio, o equazioni a 4 incognite, della seguente forma :

1) < x,y,z,l)=0 ( ?3(x,y,z,t)=a

Kliminando la : r la 1 f r a le tre equazioni del sistema, si otterrà una equazione del tipo:

ìi(x.y)=0

Da essa si ricaveranno i valori che dovrà assumere la y, corrispon-dentemente a valori successivi della x. H, segnando sull? asse delle x questi valori, e, s u l l ' a s s e delle y i valori, correlativi, si o t t e r r à u n a curva piana, che rappresenterà la y in funzione della x.

Ripetendo lo stesso procedimento si p o t r à dal sistema 1) eliminare successivamente: prima la y e la t, ed ottenere una equazione: che. sarà rappresentabile con u n a altra curva piana esprimente la z in funzione della x; poi la y e la z, ed ottenere una e q u a z i o n e :

ì3Ci,<)=0

clic sarà rappresentabile con u n a terza ed ultima curva piana esprimento la t in funzione della .r.

In tal modo dunque la dipendenza che il sistema 1) stabilisce fra le variabili può essere rappresentata con un sistema di curve piane.

Si deve però anzitutto osservare che con tale procedimento, ottenen-dosi t a n t e curve piane quante sono le variabili meno una (nel nostro caso 3 curve piane perchè 4 sono le variabili ilei sistema), si lui a che fare con un numero di curve piane che diventa ben presto eccessivo agli effetti di una chiara rappresentazione.

(14)

VI INTIZO])lTZIONE

\

In moltissimi casi poi la questione non è tanto di

conoscere tutte le particolarità della domanda e della

offerta di una data merce, quanto di studiare il prezzo

di equilibrio fra l'uria e l'altra. Il presente lavoro,

ad esempio, ha lo scopo principale di stabilire se. e

quali modificazioni avvengano nel prezzo di equilibrio

fra domanda ed offerta, quando si passi da un regime

di concorrenza fra imprenditori ad uno di sindacato, o

viceversa. Ora siccome •—• nel caso di curve piane, e

prendendo; per tipo le curve del Marshall — il prezzo

di equilibrio in regime di libera concorrenza è

geo-metricamente rappresentato dalla perpendicolare

ab-bassata sulla ascissa dal punto d'intersezione fra la

curva della domanda e quella della offerta, riesce

evi-dente che, adottando una rappresentazione complicata

per la domanda, non solo si dovrebbe addottare una

rap-presentazione analoga, cioè 11011 meno complicata, anche

per l'offerta, ma bisognerebbe poi trovare un

procedi-mento che in rapporto alla domanda ed alla offerta così

rappreseli fa,te adempisse al medesimo ufficio che il punto

di intersezione nel caso delle due curve piane. Così,

quella che sarebbe già una grave complicazione per

(15)

INTRODUZIONE V I I

spetto alla rappresentazione della sola domanda o della

sola offerta, diverrebbe una complicazione di gran

lunga maggiore in tutti i problemi di equilibrio.

Si capisce dunque che, per poter rappresentare

certi fenomeni economici col mezzo di processi

geo-metrici molto semplici ed evidenti, vale a dire col

mezzo di curve piane, ed ancora non già mediante

sistemi di curve, ma mediante una sola curva, bisogna

concepirli ciascuno come funzione prevalente di una

sola variabile. Così, per rappresentare la domanda o

l'offerta di una data merce cpn un unica curva piana,

occorre ammettere che tale domanda o tale offerta

sia funzione in prevalenza del solo prezzo di quella

sola merce. Così, per rappresentare il prezzo di

equi-librio — in regime di libera concorrenza — di una

merce A mediante due sole curve piane, è d'uopo

supporre che tale prezzo corrisponda al punto di

in-tersezione della sola curva di domanda e della sola

curva di offerta della sola merce A.

E dunque naturale che la rappresentazione di certi

fenomeni economici col sussidio di procedimenti

geo-metrici molto semplici, col sussidio, cioè, di una sola

curva piana, o di una sola coppia di curve piane, sia

divenuta propria, di quello dei due indirizzi clic tende

ad applicare il principio della interdipendenza dei

fe-nomeni stessi in una misura praticamente limitata. (1 )

L'altro indirizzo invece, volendo usare del principio

della interdipendenza in un modo molto più rigido,

è stato costretto ad abbandonare le rappresentazioni

geometriche che sarebbero riuscite troppo complicate

(16)

XVI INTRODUZIONE

e quindi troppo poco evidenti ed elastiche pe' suoi

fini, ed a preferire le rappresentazioni analitiche. Esso

suole esprimere le molteplici condizioni di un

deter-minato fenomeno economico ed in generale le

molte-plici condizioni di un dato equilibrio economico,

me-diante un sistema di equazioni. Ad ogni condizione

corrisponde un' equazione, e perchè il problema sia

determinato il numero delle incognite deve essere

eguale al numero delle equazioni.

Ciò premesso, e purché si riconosca che la

distin-zione dei due indirizzi non involge una differenza

sostan-ziale di principii, ma piuttosto una semplice differenza

,

nel rigore con cui usarli, dobbiamo dichiarare che

— per le sole considerazioni che sono possibili data

una tale diversità, vale a dire per sole ragioni d'

or-dine pratico — noi aderiamo all' indirizzo così detto

geometrico. Il presente studio non vuole essere altro,

nelle sue linee generali, se non un tenue contributo

nel senso di siffatto indirizzo.

Gli assertori della tendenza analitica non si

na-scondono le enormi difficoltà che si incontrano

nel-l'applicare in tutta la loro rigidità i principii generali

allo studio concreto di determinati fenomeni economici.

Il prof. Pareto, colla lealtà scientifica che è propria

dei forti, ha riconosciuto nel suo recente Mulinale di

Economia Politica che nel caso di 100 individui e di

(17)

INTRODUZIONE IX

nel caso di una economia reale: di una economia nella

quale entrassero per esempio 35 milioni di individui

e 15 o 20.000 merci.

Ora, dal punto di vista pratico, è appunto in

con-siderazione di queste gravissime difficoltà che riteniamo

non conveniente voler pretendere anche nelle

appli-cazioni un rispetto troppo assoluto dei principii

ge-nerali.

Studiare quantitativamente un dato fenomeno

con-creto od un dato insieme di fenomeni concreti, significa

rendere più precisa e completa laconoscenza di certe

rela-zioni e,di certi valori che l'esperienza ci offre; e, nei casi

più rari e fortunati, trovare addirittura quelle relazioni e

quei valori che la ricerca empirica noRsarebbe sufficiente

a darci. Ma le enormi difficoltà che abbiamo testé

ri-levate sono proprio quelle che si oppongono in modo

quasi assoluto ad ogni elaborazione numerica. Voler

applicare in modo troppo .rigido il concetto della

in-terdipendenza dei fenomeni economici, il concetto cioè

sintetico dell'equilibrio economico, equivale dunque a

rendere in realtà impossibile ogni applicazione :

equi-vale ad immobilizzarsi per sempre su quel terreno

dei principii generali in cui le contestazioni sono

or-mai in gran parte superate, e che per sè stesso è troppo

poco fecondo di risultati pratici. (2) F r a una

appli-cazione imperfetta ma possibile, ed una appliappli-cazione

che, per voler essere troppo coerente, inibisce sè

me-l i ) PARETO. Mannaie di Economia Pome-litica. M i me-l a n o 190TÌ, p a g . 2 2 1 - 2 2 1 .

(18)

X INTRODUZIONE

desima, solo uno spirito eccessivamente aristocratico

potrebbe preferire la seconda.

Abbiamo esposta la differenza fra le due tendenze

ne' suoi termini più estremi, e cioè nel caso in cui si

vogliano considerare tutte le variabili indipendenti di

una data funzione, e nel caso in cui se ne consideri

una sola, ritenuta come la principale.

Naturalmente in pratica si possono avere soluzioni

intermedie. Si può, per esempio, riconoscere la difficoltà

insormontabile di tener conto di tutte le variabili

in-dipendenti di una certa funzione, ma sfuggirò nello

stesso tempo il semplicismo di considerarne una sola.

In questo caso fra tutte le variabili si scelgono quelle

tre, o quattro, o cinque che sembrano le più importanti ;

e si studiano i rapporti fra esse ed il fenomeno che

si considera come loro funzione. Non si avranno allora

uè correlazioni troppo semplici (fra due sole variabili),

nè correlazioni troppo complesse (fra tutte le variabili),

ma correlazioni triple, o quadruple, o quintuple. Si badi

però che, anche adottando questa misura intermedia,

le rappresentazioni geometriche restano praticamente

bandite, ed efficace ed utile diventa solo l'analisi.

Nel nostro studio, pur riconoscendo che la domanda e

l'offerta di ogni data merce sono rispettivamente

fun-zioni di più di una variabile. le considereremo tuttavia

interprete genialissimo di una tale necessità il prof. Bellini. Nella sua prolusione detta a l l ' U n i v e r s i t à di Roma il 12 dicembre 1907 e pubbli-cata nel Giornale degli Economisti del gennaio 1908, egli lia affermata la possibilità e 1' utilità di creare col metodo statistico una Economia po-litica i n d u t t i v a ; una Economia, cioè, basata su dati ili f a t t o raccolti empiricamente, ma — s ' i n t e n d e — opportunamente trasformati dalla elaborazione matematica. Uno dei capitoli più interessanti di tale Eco-nomia dovrebbe essere a p p u n t o costituito dalla correlazione fra prezzi e consumi.

(19)

INTRODUZIONE XI

come in prevalenza funzioni di una sola variabile

principale: il prezzo della merce medesima. In altri

termini, noi considereremo soltanto curve piane di

domanda e di offerta.

Siamo a ciò indotti da diverse considerazioni.

Anzitutto dal fatto che purtroppo non possediamo

le cognizioni matematiche necessarie a trattare le

fun-zioni di più variabili.

Poi dalla considerazione del fine cui miriamo col

pre-sente lavoro. Il nostro scopo non è tanto di studiare la

do-manda e l'offerta in loro stesse, quanto di studiare

le modificazioni che presentano nel passare da un

re-gime di libertà ad uno di sindacato, o viceversa. Ora

ad un tale scopo non è stréttamente indispensabile avere

una conoscenza per quanto possibile perfetta delle

cor-relazioni fra la domanda e l'offerta e tutte le

va-riabili corrispondenti. Anche una cognizione

imper-fetta — purché venga conservata nello stesso grado

di imperfezione tanto rispetto al regime di libertà,

quanto rispetto al regime di sindacato — può

evi-dentemente servirci per cogliere le principali

diffe-renze che si verificano nel trapassò, e per il trapasso,

dall' uno all' altro sistema.

Inoltre — e qui torniamo a considerazioni d'ordine

generale — è evidente che, qualunque sia il fenomeno

che si consideri, non tutte le condizioni hanno per

esso la stessa importanza.

(20)

XII INTRODUZIONE

di una data merce il fattore più decisivo è costituito

dalle variazioni del suo stesso prezzo.

L a possibilità di stabilire, tenuto conto (li questi

di-versi gradi di importanza fra le variabili, correlazioni

semplici: correlazioni, cioè, fra due variabili sole, e

naturalmente fra quelle due che siano legate dai più

stretti rapporti, è stata riconosciuta anche di recente

da un economista di altissimo valore, il Pantaleoni. le

cui simpatie per la concezione sintetica dell'equilibrio

economico sono pure indubbie. Nella conferenza

te-nuta al Congresso di P a r m a il 27 settembre 1907 e

pubblicata sul Giornale degli Economisti del novembre

stesso anno, egli, dopo avere riaffermata la grande

com-plessità dei fenomeni economici, ha però osservato:

« ...Tuttavia spessissimo non abbiamo torto di fermarci

alla ipotesi della dipendenza della utilità dalle

varia-zioni quantitative di una sola merce. Non abbiamo

torto, perchè questa dipendenza è tanto maggiore di

ogni altra, che in molti casi rende grandezze di secondo

ordine gli effetti delle dipendenze più complesse.... » Qui

il Pantaleoni si riferisce alla utilità come funzione

delle variazioni nella quantità di una sola merce. Ma,

mntatis mutandis, le sue parole valgono per qualunque

altro caso analogo, e quindi anche per la dipendenza

della domanda di una data merce dalle variazioni del

solo suo prezzo.

C' è finalmente una ultima ragione per la quale

nelle applicazioni pratiche è lecito considerare

moltis-simi fenomeni economici, e fra gli altri la domanda

della maggior parte dei beni, come funzione prevalente

di una sola variabile, da scegliersi naturalmente col

dovuto criterio.

(21)

INTRODUZIONE X I I I

Teoricamente noi concepiamo che i fenomeni

eco-nomici sono interdipendenti. In molti casi sappiamo

anche il senso in cui realmente si esplica questa

inter-dipendenza. Ignoriamo invece ancora — (piasi

com-pletamente — (piali siano i valori concreti delle

fun-zioni in cui tale interdipendenza si risolve.

Per attenerci al solito esempio della domanda di

una data merce, e per limitarci nello stesso tempo alla

correlazione che ha la maggiore importanza pratica,

noi sappiamo che fra il prezzo di ogni merce e la

quantità che ne è domandata esiste una

interdipen-denza strettissima. Conosciamo anche in quali direzioni

siffatta interdipendenza si svolge, perchè sappiamo

che, se il prezzo si eleva o si abb.assa in una certa

misura, la domanda rispettivamente aumenta o

di-minuisce.

Ma se vogliamo spingere un poco più innanzi la

no-stra curiosità; se ci chiediamo quale preciso aumento

o quale precisa diminuzione della domanda

corri-sponderà ad un rialzo determinato o ad un

determi-nato ribasso del prezzo; se, insomma, oltre alla forma

generica della domanda come funzione del prezzo,

ten-tiamo fissare i valori reali di tale funzione : ci

accor-giamo subito che le nostre conoscenze positive sono

in questo campo appena rudimentali. T r a n n e i

recen-tissimi tentativi del prof. Bellini per stabilire

relati-vamente all' Italia i valori concreti delle correlazioni

fra i prezzi ed il consumo del sale e del caffè, (1)

non ci è noto al proposito alcun altro risultato. (2)

(22)

se-XIV INTRODUZIONE

E p p u r e è evidente che riuscirebbe non siilo utile, ma

indispensabile, poter determinare le curve di

do-manda se non di tutte, almeno delle merci di più largo

consumo.

Quando dunque si convenga che per rispetto ad uno

dei problemi della maggiore importanza, anche se

con-cepito nella, sua espressione più semplice, e cioè come

funzione ili una sola variabile, le nostre conoscenze sono

ancora embrionali; diventa assurdo pretendere nella

ri-cerca un grado di esattezza che per ora è

irraggiungi-bile. Poiché sarebbe già un enorme progresso conoscere

il variare del consumo di molte merci su molti mercati

in funzione soltanto del loro prezzo, cominciamo da

questo primo passo. Coli'estendersi delle nostre

cono-scenze, si potranno poi correggere le primitive

im-perfezioni, tenendo conto di altre variabili ed ottenendo

così una esattezza sempre maggiore.

Il metodo delle approssimazioni successive non lo

si deve applicare soltanto alle varie fasi di una

par-ticolare ricerca, costante lo stato generale delle

no-stre cognizioni in una data disciplina; ma anche

ai diversi momenti dello sviluppo di queste stesse

cognizioni.

' Il metodo delle approssimazioni successive

in-somma vale, non soltanto per il breve tempo della

attività scientifica dell'individuo, ma anche per il

rollilo la <|uà 1 <• ad una diminuzione dei raccolto del 10, del 20, del 30, del 40. del 50 per cento corrisponderebbe un aumento del prezzo del 30, dell' SO, del .160, ilei 280, del 450 per cento.

(23)

INTRODUZIONE XV

tempo ben più lungo dell'attività scientifica delle

di-verse generazioni. La 'nostra generazione deve con-

1

tentarsi per l'Economia, specialmente se applicata,

di approssimazioni molto grossolane. Le generazioni

che verranno penseranno a completarle. Nè lo

po-trebbero, se fin d'ora non cercassimo di apprestare

loro i primi materiali, sia pure informi.

Si osservi del resto che, quando si usino le

con-venzioni dovute e gli opportuni Ravvicinamenti, lo

studio di dati fenomeni economici come funzioni di

una sola variabile non contraddice in modo assoluto

al concetto della interdipendenza generale, ma può

anzi conciliarsi con esso, sia pure con una grossolana

approssimazione.

Il considerare un dato fenomeno economico come

funzione di una unica variabile non deve infatti

si-gnificare che si ammettano come non influenti una

volta per sempre le altre variabili. Deve invece

signi-ficare questo soltanto : che non ne teniamo conto nel

momento cui si riferisce il nostro esame, unicamente

perchè supponiamo che nel momento medesimo esse

rimangano costanti.

Data una tale ipotesi diventa allora legittimo

tra-scurarle. Esse infatti —- come dice il loro stesso nome

— agiscono sul fenomeno, solo in quanto e perchè

va-riino. Ammettendole costanti, diventa dunque naturale

trattarle non già come inesistenti, ma come non

in-fluenti per quel dato momento, e solo per quel dato

momento.

(24)

XVI INTRODUZIONE

altre condizioni. Potremo allora concludere che quella

data, o (juelle date variazioni del consumo sono

rela-tive a quella, od a quelle date variazioni del prezzo, ma

soltanto

cceteris paribus;

che, insomma, il consumo è

una funzione del prezzo in (pianto si ammettano

co-stanti tutte le altre condizioni.

Se invece intendessimo studiare la correlazione non

più fra il consumo ed il prezzo della stessa merce,

ma, per esempio, fra il suo consumo ed un dato

in-cremento della ricchezza generale; torneremmo a

ri-petere un ragionamento analogo. Immagineremmo

co-stanti tutte le altre condizioni, compreso il prezzo; ed

ammetteremmo quindi le variazioni del consumo quali

correlative alle variazioni della ricchezza generale,

cceteris paribus.

Una volta ottenuti, con successive astrazioni,

pa-recchi di questi risultati parziali, papa-recchie di queste

correlazioni a due sole variabili, si può poi paragonarle

fra loro, e dedurne all'ingrosso che cosa avverrebbe

di una data variabile per il modificarsi

contempo-raneo non più di una sola, ma di parecchie altre

va-riabili indipendenti.

E però d'uopo riconoscere che un tale

procedi-mento, mentre si presta assai bene per ragionamenti

prevalentemente deduttivi, diviene molto meno efficace

e deve essere' adoperato con ben maggiori cautele,

quando si tratti di lavorare sopra dati di fatto forniti

dall' osservazione diretta.

(25)

mo-INTRODUZIONE XVII

difìcano contemj)oraneameiite. Il consumo di una data

merce varia, e nello stesso tempo variano, oltre ai

suoi prezzi, il prezzo delle altre merci, la ricchezza

media, la produzione dei capitali, etc.

;

etc. — Come

considerare una data modificazione del consumo di

una certa merce (piale relativa esclusivamente ad una

modificazione del suo prezzo, se, per esempio, nello

stesso momento si modifica anche il prezzo di altra

merce sua succedanea ?

Evidentemente una correlazione stabilita soltanto

fra il consumo ed il prezzo della prima merce darà

risultati che, a seconda dei casi, riusciranno più o meno

imperfetti, od anche, da un punto di vista concreto,

.profondamente erronei.

Il diverso grado di approssimazione che si potrà

raggiungere colla considerazione di due sole variabili

dipenderà allora dalle condizioni particolari del

pro-blema, e potrà anche essere giudicato a priori colle

regole della logica ordinaria. In certe circostanze le

variabili trascurate saranno di seconda o di terza

grandezza, e l'errore che ne risulterà riuscirà quindi

tollerabile. In altre circostanze invece le variabili

tra-scurate avranno la stessa grandezza di quella sola

va-riabile indipendente di cui si è tenuto conto, e ne

risulterà un errore troppo grossolano per poter

essere-tollerato.

Non ci riuscirà ora difficile dimostrare che nella

nostra applicazione al nitrato sodico — a parte anche il

fatto che essa, pur fondandosi sopra numerosi

ele-menti induttivi, si gioverà non meno largamente di

ragionamenti deduttivi, e che il nostro scopo, come

ab-biamo osservato più sopra, non è tanto quello di

deter-minare con esattezza assoluta la domanda e l'offerta

(26)

X V I I I INTRODUZIONE

della, merce, quanto di osservare le loro modificazioni

nel passaggio da un regime di libertà ad uno di

sin-dacato — che nella nostra applicazione si hanno

suffi-cienti elementi per riconoscere che, ad esempio,

consi-derando la domanda (piale in prevalenza funzione di

una sola variabile indipendente, l'errore che si

com-mette è un errore tollerabile.

(27)

INTRODUZIONE XIX

modificazioni, o nell'andamento della stagione, o nelle

somme destinate alla propaganda, o nel progresso

agricolo in genere.

Ad ogni modo, ipia volta che colle semplificazioni

accennate si sia tenuto conto di queste poche

varia-bili che si trovano in relazione più stretta colle

mo-dificazioni della domanda del nitrato sodico, riesce

subito evidente che le variazioni dei prezzi delle altre

merci rappresentano, nelle condizioni normali e dal

punto di vista pratico, grandezze che si possono

im-punemente trascurare. Perchè diventasse necessario

considerarle espressamente, bisognerebbe ammettere

che un numero sufficiente di esse subisse

contempo-raneamente ed in un medesimo senso — in modo da

non lasciar luogo a compensi — perturbazioni

inve-rosimili.

Per verità, essendo il nitrato sodico un bene

stru-mentale, un concime chimico, sorge il problema se in

rapporto alla sua domanda non si debbano considerare

anche i prezzi di quei beni alla cui produzione

con-.

corre, e sopratutto il prezzo delle due merci agricole

nella cui coltivazione è più usato : il frumento e la

barbabietola.

Certo di tali prezzi bisogna fare il massimo conto.

4

Ma le relazioni fra i prezzi del frumento e del grano,

da una parte, e quelli del nitrato sodico dall'altra

non sono di tale natura da dar luogo a funzioni vere

e proprie.

Si dice che una quantità è funzione di un'altra,

(piando ad ogni valore di quest'ultima corrisponde un

valore determinato del primo.

(28)

XX INTRODUZIONE

Ora non è affatto vero che ad ogni variare, sia

pure abbastanza notevole, del prezzo del frumento o

della barbabietola, corrispondano variazioni sensibili

nella domanda totale del nitrato sodico. Se i prezzi

del frumento o della barbabietola salissero

straordina-riamente al di sopra dell'attuale livello, allora la loro

produzione potrebbe divenire così lucrosa da togliere •

ogni stimolo ad una cultura intensiva e da ridurre

perciò a zero, o quasi, la domanda anche del nitrato

sodico. L'annullamento, o quasi, della domafnda del

ni-trato sodico potrebbe anche aversi nel caso opposto,

ed ancor meno verosimile, in cui i prezzi del frumento

o della barbabietola scendessero tanto al di sotto del

livello attuale, da farne scomparire la coltivazione.

Ma è evidente che questi prezzi estremi del

fru-mento o della barbabietola, più che rappresentare

va-lori di tale natura da poter determinare, per rispetto

ai corrispondenti valori della domanda del nitrato

so-dico, rapporti di variabili indipendenti a funzione,

rappresentano valori limiti, o, meglio, valori critici.

La domanda del nitrato sodico, in altri termini,

dovrà concepirsi colla condizione che i prezzi del

*

(29)

INTRODUZIONE XXI

Ecco dunque che, considerando le cose un po' più

da vicino, l'influenza dei prezzi dei beni diretti sul

bene strumentale che ci interessa, più che dar luogo

a veri e propri rapporti di variabili indipendenti a

funzione, dà luogo a certi valori critici. Cosicché,

quando questi ultimi siano fissati, le variazioni

inter-medie dei prezzi di domanda del bene strumentale

si possono legittimamente considerare come

indipen-denti dai prezzi dei beni diretti.

Se a questo si limita, nella realtà delle cose, l'azione

dei prezzi dei beni diretti sui prezzi del bene

stru-mentale di cui ci occuperemo, a maggior ragione

pos-siamo concludere che, sempre da un punto di vista

pratico, i prezzi di tutti gli altri beni che non siano

rispetto al nostro diretti, rappresentano grandezze, più

che di secondo, di terzo o di quarto ordine, e

pos-sono quindi venire trascurate senza alcun danno

sen-sibile.

Varii amici ebbero la bontà di aiutarci coi loro

insegnamenti preziosi. U n a particolare attestazione

di riconoscenza dobbiamo ai professori Luigi Einaudi.

Umberto Ricci, Ugo Arnaldi e Beppo Levi, dei (piali

gli ultimi due ci prepararono per le notazioni

mate-matiche contenute nel presente volume.

(30)
(31)

P A R T E S E C O N D A

C A P I T O L O I.

D o m a n d a ed o f f e r t a in g e n e r a l e .

§ 1 — C O R R E L A Z I O N E E HA DOMANDA OD O F F E R T A E PREZZO.

Se nella p r i m a p a r t e del p r e s e n t e s t u d i o a b b i a m o spesso p a r l a t o di d o m a n d a e di offerta, in q u e s t a s e c o n d a a t t r i b u i -remo a tali fenomeni una i m p o r t a n z a teorica f o n d a m e n t a l e . S c h e m a t i c a m e n t e t u t t a la n o s t r a t r a t t a z i o n e si raccoglierà i n t o r n o ai c o n c e t t i essenziali di d o m a n d a , (li offerta e di equi-librio t r a d o m a n d a ed .offerta.

D i v e n t a d u n q u e n e c e s s a r i o p r e m e t t e r e cosa i n t e n d i a m o ed i n t e n d e r e m o per d o m a n d a ed offerta.

(32)

l'Ali TE SECONDA

indeterminatezza e questa imprecisione clic, dando luogo ad una

infinità di equivoci e di questioni verbali, contribuirono a

produrre una reazione per la quale si abbandonò

completa-mente, o quasi, un principio che, esattamente inteso ed

applicato, avrebbe potuto rendere servizi preziosi.

Invero contro l'eccessivo dispregio in che per un lungo

periodo troppi economisti hanno tenuto il concetto della

do-manda e della offerta (1), quali principali fattori delle

varia-zioni dei prezzi, sta un fatto decisivo; e cioè, che tutti

co-loro i quali colle co-loro azioni concorrono più direttamente

alla determinazione dei fenomeni del mercato (industriali,

(33)

P A # T E SECONDA 3

p r o p r i e t a r i , c o m m e r c i a n t i , b a n c h i e r i , d i r e t t o r i di trust, segre-t a r i di organizzazioni operaie, d i r i g e n segre-t i di organizzazioni di c o n s u m a t o r i , etc.) h a n n o s e m p r e a f f e r m a t o e c o n t i n u a n o a d affermare che nei p r o p r i i g i u d i z i e nelle p r o p r i e decisioni si ispirano p r e v a l e n t e m e n t e alle condizioni della d o m a n d a e della offerta r e l a t i v e , in ogni d a t o momento, alle merci d i cui si i n t e r e s s a n o . Ora, poiché i f e n o m e n i economici d e r i v a n o d a azioni logiche degli uomini, e le azioni logiche, essendo vo-l o n t a r i e e m e d i t a t e , sono a n c h e p e r f e t t a m e n t e coscienti, è im-possibile a m m e t t e r e che quello che p r e s e n t a u n a i m p o r t a n z a così f o n d a m e n t a l e per gli a t t o r i principali dei f a t t i v e n g a messo all' u l t i m o posto, o v e n g a a d d i r i t t u r a a b b a n d o n a t o , nella teoria. La t e o r i a d e v e d a r e sì u n a visione p i ù l a r g a e sinte-tica di q u e l l a p r o p r i a a l l a g r a n d e m a g g i o r a n z a dei singoli a t t o r i ; ma n o n p o t r à inai c o n s i d e r a r s i p e r v e r a se i singoli a t t o r i , e n t r o il suo q u a d r o p i ù ampio, 11011 r i t r o v e r a n n o le ragioni del p r o p r i o o p e r a r e , n o n r i c o n o s c e r a n n o sè stessi.

(34)

P A R T E SECONDA t L

U t i l i z z a n d o i c r i t e r i i più precisi che i n u o v i i n d i r i z z i h a n n o f a t t o p r e v a l e r e nella n o s t r a scienza, p e r d o m a n d a ed offerta di un b e n e in g e n e r e , e, nel caso speciale, p e r d o m a n d a ed offerta del n i t r a t o sodico, i n t e n d e r e m o la quantità della

merce rispettivamente domandata ed offerta, ad un dato prezzo unitario (1) sopra un dato mercato. S i c c o m e ' p o i nella

appli-cazione al n i t r a t o sodico il solo m e r c a t o che c o n s i d e r e r e m o s a r à il m e r c a t o i n t e r n a z i o n a l e , o q u a n t o m e n o il m e r c a t o euro-peo e quello s u l l a C o s t a cilena, a q u e s t i u l t i m i r i f e r i r e m o s e m p r e la d o m a n d a e l ' o f f e r t a così concepite.

Definendo la d o m a n d a e l ' o f f e r t a come la q u a n t i t à do-m a n d a t a e la q u a n t i t à offerta ad u n certo prezzo, veniado-mo a riconoscere c h e q u a l u n q u e d o m a n d a e q u a l u n q u e offerta è s e m p r e i n correlazione a d un d a t o prezzo ; che, in altri t e r m i n i , il c o n c e t t o di d o m a n d a e di offerta è i n s e p a r a b i l e d a l c o n c e t t o di prezzo.

Invero, t u t t i i giudizi cui i n f o r m a n o la p r o p r i a c o n d o t t a coloro che d o m a n d a n o e coloro che offrono u n a q u a l s i a s i merce, h a n n o s e m p r e per p u n t o d i p a r t e n z a e per e l e m e n t o essen-ziale u n certo prezzo della mercé m e d e s i m a .

C o n s i d e r i a m o , p e r m a g g i o r e semplicità, q u e l l a sola do-m a n d a e quella sola offerta, c i a s c u n a delle «piali è nel pro-p r i o c a m pro-p o la pro-p i ù t i pro-p i c a : v a l e a d i r e la d o m a n d a dei veri e p r o p r i c o n s u m a t o r i della m e r c e (nel caso del n i t r a t o sodico, la d o m a n d a d e g l i agricoltori) e l ' o f f e r t a dei veri e p r o p r i i m p r e n d i t o r i o p r o d u t t o r i della m e r c e stessa (nel caso del n i t r a t o sodico, l ' o f f e r t a degli i n d u s t r i a l i che utilizzano i depo-siti cileni).

La p r e o c c u p a z i o n e p r e v a l e n t e di coloro che d o m a n d a n o (consumatori) è l'utilità, (in senso soggettivo) (2) della merce.

(1) Se in seguito per brevità parleremo solo eli prezzo, resta però convenuto una v o l t a per t u t t e che, cosi in rapporto alla q u a n t i t à doman-d a t a come in rapporto alla q u a n t i t à offerta, ci riferiremo sempre e solo al prezzo unitario.

(35)

P A R T E SECONDA t L

O r a il giudizio sulla utilità di q u a l u n q u e m e r c e è inscin-dibile dalla conoscenza del suo prezzo. U n a m e r c e è utile ail un certo prezzo, e non lo è più a d u n c e r t o altro. A d u n prezzo x c o n v i e n e c o n s u m a r e q u e l l a m e r c e ; a d un prezzo

'Jx c o n v i e n e a b b a n d o n a r l a c o n t r o u n suo s u c c e d a n e o .

Inol-t r e ad un cerInol-to prezzo la m e r c e p u ò r i u s c i r e uInol-tile, ma solo p e r u n a c e r t a q u a n t i t à ; a d u n prezzo p i ù a l t o p u ò riuscirlo ancora, ma p e r u n a q u a n t i t à m i n o r e ; a d un prezzo più basso, p e r u n a q u a n t i t à m a g g i o r e .

A n a l o g a m e n t e , a n c h e i giudizi e le azioni di coloro clic offrono (produttori) sono s e m p r e in correlazione ai prezzi.

In u n a o r g a n i z z a z i o n e economica a b a s e di divisione del lavoro, una d a t a m e r c e n o n r a p p r e s e n t a , per chi la p r o d u c e e la offre, u n bene d i r e t t o , ma un b e n e s t r u m e n t a l e (1). Solo in q u a n t o la v e n d a a d altri, l ' i m p r e n d i t o r e p o t r à p r o c u r a r s i la s o m m a di m o n e t a c o n t r o la q u a l e o t t e n e r e quei beni che tinche p e r lui d i v e r r a n n o o g g e t t o di vero e p r o p r i o consumo. L ' i m p r e n d i t o r e o f f e r e n t e p o t r à a n c h e p r e o c c u p a r s i della u t i l i t à della m e r c e a l l a q u a l e si è d e d i c a t o ; m a n o n come 1111 c r i t e r i o che lo r i g u a r d i i m m e d i a t a m e n t e , b e n s ì come un cri-t e r i o mediacri-to, in b a s e al q u a l e p r e v e d e r e le decisioni del con-s u m a t o r e . B e n a l t r i con-sono i m o t i v i econ-scon-senziali della con-sua c o n d o t t a .

Egli p r o d u c e p e r c e r c a r e (li r e a l i z z a r e u n m a r g i n e , u n profitto.

Egli d u n q u e e s a m i n a da u n a p a r t e il prezzo a cui p u ò v e n d e r e la m e r c e della (piale si o c c u p a , d a l l ' a l t r a i prezzi di t u t t i i coefficienti (materia p r i m a , m a c c h i n a r i o , mano d ' o -liera etc.) che concorrono alla p r o d u z i o n e d i e s s a ; v e d e se irli il prezzo della d e t t a merce e la s o m m a (lei p r e z z i d i t u t t i i coefficienti (somma nella q u a l e si risolve il s u o costo comples-sivo di produzione) c ' è luogo a d u n m a r g i n e ; e si d e c i d e o

( 1 111 realtà chi produce e vende una data merce può anche esserne consumatore. Ma la q u a n t i t à che egli personalmente ne consuma è cosi piccola di f r o n t e a quella che produce e vende, i suoi moventi ed i suoi giudizi di consumatore occupano uno spazio cosi scarso di f r o n t e a quello occupato da' suoi moventi e da' suoi giudizi di produttore ven-d i t o r e , che la prima even-d i primi si possono consiven-derare praticamente come

(36)

P A R T E SECONDA t L

m e n o a d e n t r a r e in quel r a m o d i i n d u s t r i a , o, se v i si t r o v a già i m p e g n a t o , a p r o d u r r e i n u n a c e r t a quantità- od in una c e r t a a l t r a , a s e c o n d a d i e il d e t t o m a r g i n e esista o n o n esista, o, e s i s t e n d o , sia d i t a n t o , o di t a n t o a l t r o .

I l m a r g i n e (positivo o n e g a t i v o s e c o n d o i casi) è d u n q u e la f u n z i o n e di d u e v a r i a b i l i : il prezzo d e l l a m e r c e d a pro-d u r s i o p r o pro-d o t t a , epro-d il costo pro-di p r o pro-d u z i o n e ( q u e s t ' u l t i m o risolventesi, c o m e a b b i a m o d e t t o , nei prezzi di a l t r e merci e servizi).

S u p p o n i a m o ora, p e r m a g g i o r e semplicità, clie le spese della p r o d u z i o n e si c o n s e r v i n o d u r a n t e u n c e r t o t e m p o c o s t a n t i . In t a l e ipotesi, il m a r g i n e d i v e r r à f u n z i o n e di u n a v a r i a b i l e sola : il prezzo della m e r c e d a p r o d u r s i o p r o d o t t a ; ed a q u e s t a v a r i a b i l e sola si r i f e r i r a n n o , di c o n s e g u e n z a , a n c h e i g i u d i z i e le decisioni d e l l ' i m p r e n d i t o r e offerente.

A l l o r a , come p e r il c o n s u m a t o r e il giudizio sulla u t i l i t à (soggettiva) di q u a l u n q u e merce, cosi p e r l ' i m p r e n d i t o r e il g i u d i z i o sulla c o n v e n i e n z a di p r o d u r r e u n a q u a l u n q u e merce, è inscindibile d a l l a conoscenza del suo prezzo. L a p r o d u z i o n e di u n a d a t a m e r c e p u ò e s s e r e v a n t a g g i o s a ad u n c e r t o prezzo,

e n o n esserlo a d un certo altro. I n o l t r e a d u n c e r t o p r e z z o » p u ò r i u s c i r e c o n v e n i e n t e p r o d u r r e u n a certa q u a n t i t à ;

men-t r e a d u n prezzo p i ù almen-to o p i ù b a s s o p u ò r i u s c i r e c o n v e n i e n men-t e p r o d u r n e una q u a n t i t à m a g g i o r e o minore.

A b b i a m o c o n s i d e r a t o finora u n solo d o m a n d a n t e (consu-matore) ed u n solo o f f e r e n t e (imprenditore). Ma q u a n d o si pensi che in r e a l t à p e r o g n i m e r c e m o l t i s s i m i sono i consu-m a t o r i e consu-molti sono i p r o d u t t o r i , la correlazione f r a prezzi e q u a n t i t à d o m a n d a t e od offerte a p p a r e a n c o r p i ù r i l e v a n t e e c o n t i n u a . In tesi generale, q u a n t o p i ù n u m e r o s i s a r a n n o i con-s u m a t o r i e gli i m p r e n d i t o r i , t a n t o p i ù n u m e r o con-s e con-s a r a n n o a n c h e le coppie di Valori che l e g h e r a n n o f r a loro così i prezzi e le q u a n t i t à d o m a n d a t e , come i prezzi e le q u a n t i t à offerte.

(37)

P A R T E SECONDA t L

e con esso, il griulo di u t i l i t à della m o n e t a ; u n a d a t a mo-dificazione di prezzo p o t r à non a v e r e u n a influenza sopra e e r t i c o n s u m a t o r i , ina l ' a v r à , s o p r a certi altri. L ' a v r à spe-c i a l m e n t e su spe-coloro spe-clie s t a n n o al m a r g i n e ; su spe-coloro, spe-cioè, che, e s s e n d o vicini al m a r g i n e , ma alla sua s i n i s t r a , solo p e r una piccola differenza di prezzo si sono decisi a consumare, o sopra coloro che, e s s e n d o vicini al m a r g i n e , ma a, d e s t r a , solo p e r u n a piccola differenza di prezzo si sono decisi a d a s t e n e r s i dal c o n s u m a r e . Se la modificazione del prezzo sarà nel senso del rialzo, alcuni di coloro che c o n s u m a v a n o al prezzo di p r i m a , si r i t r a r r a n n o . Se invece la modificazione s a r à nel senso del ribasso, a l c u n i di coloro che al prezzo di p r i m a n o n c o n s u m a v a n o , si f a r a n n o i n n a n z i (1).

Lo stesso r a g i o n a m e n t o si pili) r i p e t e r e (mutati.v inutaniiis), per i p r o d u t t o r i .

Il costo di p r o d u z i o n e v a r i a d a l l ' u n o a l l ' a l t r o impren-ditore, secondo la d i s t a n z a in cui lo i m p r e s e si t r o v a n o dal mercato, s e c o n d o la q u a l i t à ed il prezzo della f o r z a m o t r i c e e della mano d ' o p e r a , secondo la r i s p e t t i v a c a p a c i t à di orga-nizzazione etc., etc. — Se si t r a t t i di un m e r c a t o al q u a l e con-c o r r a n o p r o d u t t o r i di p i ù paesi, ai m o l t i s s i m i e l e m e n t i di diffe-r e n z a che già e s i s t e v a n o fdiffe-ra i p diffe-r o d u t t o diffe-r i di u n a m e d e s i m a nazione, se n e a g g i u n g o n o a l t r i ed i m p o r t a n t i s s i m i , di carat-t e r e i n carat-t e r n a z i o n a l e : come le d i v e r s e carat-tariffe p e r i carat-t r a s p o r carat-t i , il diverso r e g i m e d o g a n a l e e fiscale, etc. —

V a r i a n d o d u n q u e dall' uno all' a l t r o i m p r e n d i t o r e il costo di p r o d u z i o n e , è e v i d e n t e che, p e r u n o stesso prezzo della merce, a n c h e il p r o f ì t t o sarà diverso. Una data modificazione di t a l e prezzo p o t r à n o n e s e r c i t a r e u n a influenza sopra certi iinprentori, ma l ' e s e r c i t e r à sopra c e r t i altri. L ' e s e r c i t e r à s p e c i a l m e n t e su coloro c h e s t a n n o al m a r g i n e : su coloro, cioè, che, e s s e n d o

(38)

!

P A R T E SECONDA t L

vicini al m a r g i n e , ma a l l a sua s i n i s t r a , solo per u n a piccola differenza del prezzo h a n n o t r o v a t o u n profitto sufficiente e si sono decisi a p r o d u r r e , o su coloro che, e s s e n d o vicini al m a r g i n e , ma alla s u a d e s t r a , solo p e r u n a piccola differenza del prezzo h a n n o t r o v a t o u n profitto insufficiente o addirit-t u r a n e g a addirit-t i v o , e si sono decisi a n o n e n addirit-t r a r e nella indusaddirit-tria. Se la variazione del prezzo s a r à nel senso della d i m i n u z i o n e , alcuni di coloro che p r o d u c e v a n o al prezzo di p r i m a , finiranno per r i t i r a r s i . Se invece la v a r i a z i o n e s a r à nel s e n s o d e l l ' a u -mento, alcuni di coloro che al prezzo di p r i m a a v e v a n o de-ciso di non p r o d u r r e , e n t r e r a n n o nella i n d u s t r i a .

A b b i a m o s u p p o s t o finora, per m a g g i o r e semplicità, che non vi t'osse a l t r a d o m a n d a se n o n quella dei c o n s u m a t o r i , ed a l t r a offerta se n o n q u e l l a degli i m p r e n d i t o r i .

I n r e a l t à esistono f r a l ' i m a e l ' a l t r a m o l t e a l t r e d o m a n d e e molte a l t r e o f f e r t e : le d o m a n d e , a p p u n t o , e le offerte di t u t t i gli i n t e r m e d i a r i che s t a n n o fra gli i m p r e n d i t o r i ed i c o n s u m a t o r i . 1 g r a n d i c o m m e r c i a n t i d o m a n d a n o agli impren-d i t o r i eimpren-d offrono ai c o m m e r c i a n t i impren-di s e c o n impren-d a m a n o ; q u e s t i d o m a n d a n o ai loro maggiori ed offrono ai c o m m e r c i a n t i di t e r z a , e così via.

Ma è i n t u i t i v o che le osservazioni che a b b i a m o e s p o s t e p e r la offerta dei p r o d u t t o r i p r o p r i a m e n t e d e t t i e p e r la do-m a n d a dei c o n s u do-m a t o r i v a l g o n o a n c h e p e r t u t t e le d o do-m a n d e e per t u t t e le offerte i n t e r m e d i e .

Si p u ò anzi d i r e che p e r q u e s t e r i s p o n d e r a n n o alla r e a l t à con u n a a p p r o s s i m a z i o n e n o t e v o l m e n t e m a g g i o r e .

(39)

l'AHTE SECONDA !»

u n a offerta che sono c o r r e l a t e alle variazioni dei prezzi con una c o n t i n u i t à di g r a n l u n g a m a g g i o r e . Il c o m m e r c i a n t e è v e r a m e n t e alla caccia di o g n i oscillazione sia p u r m i n i m a dei prezzi. Sulla s u a d o m a n d a e sulla s u a offerta agiscono in pratica a n c h e quelle lievi modificazioni dei prezzi che solo in u n a p r i m a e molto grossolana a p p r o s s i m a z i o n e si s u p p o n g o n o influire sulla c o n d o t t a dei c o n s u m a t o r i e dei p r o d u t t o r i p r o p r i a m e n t e d e t t i . Le considerazioni d a noi svolte per d i m o s t r a r e che la d o m a n d a e l ' o f f e r t a di ([de-sti ultimi sono s e m p r e in correlazione ai prezzi, v a l g o n o d u n q u e a m a g g i o r r a g i o n e , e r i s u l t a n o a n c o r a più approssi-m a t e alla r e a l t à , per t u t t e le d o approssi-m a n d e e p e r t u t t e le offerte i n t e r m e d i e .

Bisogna p o i p r e c i s a r e q u a l e sia il p r e z z o cui ci si ri-ferisce quaiido si afferma che la d o m a n d a e la offerta sono s e m p r e in correlazione ad u n d a t o prezzo.

11 « d a t o p r e z z o » n o n p u ò essere, p e r r a g i o n i i n t u i t i v e , se non il prezzo cui si a m m e t t e c h e il d o m a n d a n t e p o s s a e f f e t t i v a m e n t e a c q u i s t a r e e l ' o f f e r e n t e p o s s a e f f e t t i v a m e n t e v e n d e r e la m e r c e (1).

O g n u n o dei d o m a n d a n t i si p o r t a ad u n m e r c a t o in cui la m e r c e ha già un prezzo. P e r q u a n t o egli p o s s a colle pro-p r i e azioni c o n t r i b u i r e a d e t e r m i n a r e una q u a l c h e modifica-zione nel prezzo p r e e s i s t e n t e , è c e r t o che i suoi giudizi e le sue decisioni a v r a n n o s e m p r e p e r p u n t o d i p a r t e n z a e p e r b a s e il d e t t o prezzo. () e g l i a q u e l prezzo si d e c i d e r à a com-p e r a r e , ed allora il f a t t o che egli a v r à a c c e t t a t o quel com-prezzo potrà i n d u r r e gli o f f e r e n t i a t e n t a r e di o t t e n e r e negli s c a m b i successivi un prezzo a n c h e m a g g i o r e . O egli a quel p r e z z o si d e c i d e r à a r i t i r a r s i , ed allora il f a t t o c h e egli non ha t r o v a t o c o n v e n i e n t e quel prezzo p o t r à i n d u r r e gli offerenti a c o n t e n t a r s i negli s c a m b i successivi di un prezzo minore.

A b b i a m o fin qui s u p p o s t o che c i a s c u n o dei d o m a n d a n t i a c c e t t a s s e s e n z ' a l t r o il p r e z z o q u a l e lo f a c e v a il m e r c a t o ,

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10 P A R T E SECONDA t L

senza p r e t e n d e r e d i modificarlo d i r e t t a m e n t e : i p o t e s i q u e s t a d i e è c a r a t t e r i s t i c a della c o n c o r r e n z a . M a vi p u ò essere u n a l t r o c a s o : quello in cui i d o m a n d a n t i , a v e n d o s t a b i l i t a t r a loro u n a i n t e s a c o m u n e — i n t e s a c o m u n e che p o t r à d a r luogo a d u n s i n d a c a t o , od a n c h e ad u n vero e p r o p r i o mo-n o p o l i o (1) — si p r e s e mo-n t i mo-n o al m e r c a t o ili como-ndiziomo-ni di p o t e r e modificare d i r e t t a m e n t e , s e c o n d o il p r o p r i o i n t e r e s s e , i prezzi p r e e s i s t e n t i : in condizioni, i n s o m m a , di poterli di-m i n u i r e . E b b e n e , a n c h e in q u e s t o caso la d o di-m a n d a , cioè la q u a n t i t à d o m a n d a t a , r i s u l t e r à s e m p r e r e l a t i v a ad un d a t o prezzo. Se i c o n s u m a t o r i r i u s c i r a n n o a f a r a b b a s s a r e i prezzi in u n a c e r t a m i s u r a , la q u a n t i t à da loro d o m a n d a t a assu-merà u n a c e r t a g r a n d e z z a ; se r i u s c i r a n n o a farli a b b a s s a r e in u n a c e r t a a l t r a , a n c h e la q u a n t i t à da loro d o m a n d a t a as-s u m e r à u n a g r a n d e z z a d i v e r as-s a .

L ' u n i c a differenza (2) f r a il caso in cui i c o n s u m a t o r i si t r o v a n o in concorrenza f r a loro ed il caso in cui agiscono c o o r d i n a t a m e n t e secondo una i n t e s a c o m u n e è d u n q u e q u e s t a : che nel primo la loro d o m a n d a è r e l a t i v a al prezzo q u a l e il m e r c a t o già lo p r e s e n t a v a , al prezzo p r e e s i s t e n t e , m e n t r e la s e c o n d a è r e l a t i v a al prezzo q u a l e essi l ' h a n n o modificato.

(1) Non deve meravigliare se parliamo di sindacato od anche di mo-nopolio da parte di compratori. Per q u a n t o la l e t t e r a t u r a economica si sia occupata di preferenza di sindacati o di veri e propri monopoli fra venditori, è evidente che si possono anche dare sindacati o monopoli fra c o m p r a t o r i : e che l'azione che gli uni e g l i altri riusciranno ad eserci-tare sui prezzi preesistenti obbedirà alle medesime leggi economiche fon-damentali. L ' u n i c a differenza sarà q u e s t a : che i primi tenderanno a far annientare il prezzo della merce da vendere, mentre i secondi tende-r a n n o a f a tende-r diminuitende-re il ptende-rezzo della metende-rce da acquistatende-re. È quindi con-cepibile rappresentare il risultato cui essi mirano, cioè il massimo guada-gno, con una unica formula : nella quale u n a semplice inversione di segni dia l'espressione per i sindacati o per i veri e propri inonopolii di ven-ditori, oppure per i sindacati o p e r i veri e propri monopoli i di compratori.

Il motivo poi per il quale la l e t t e r a t u r a economica si è occupata molto più dei primi che dei secondi, è che i primi r a p p r e s e n t a n o in pratica il caso di g r a n l u n g a più frequente.

(2) Unica, s ' i n t e n d e , per r a p p o r t o alla questione che ci interessa. Molte a l t r e ne esistono da altri p u n t i di vista.

(41)

P A R T E SECONDA t L

N a t u r a l m e n t e le m e d e s i m e c o n s i d e r a z i o n i si p o t r e b b e r o ripetere, mutatis mutantiis, per ciò clic r i g u a r d a gli offerenti.

S t a b i l i t o così che il p r e z z o cui d e v e concepirsi in cor-relazione la d o m a n d a ( q u a n t i t à d o m a n d a t a ) è il prezzo al q u a l e si a m m e t t e c h e il d o m a n d a n t e p o s s a e f f e t t i v a m e n t e a c q u i s t a r e la merce su q u e l d a t o m e r c a t o , ed il prezzo cui deve concepirsi in correlazione l ' o f f e r t a ( q u a n t i t à offerta) il prezzo al q u a l e si a m m e t t e che l'offerente possa e f f e t t i v a m e n t e v e n d e r e la m e r c e sul m e r c a t o stesso ; b i s o g n a poi d i s t i n g u e r e b e n e i v a r i i significati di cui p a s s i b i l e l ' e s p r e s s i o n e : « i l prezzo al q u a l e si a m m e t t e c h e il d o m a n d a n t e o l ' o f f e r e n t e p o s s a n o e f f e t t i v a m e n t e » etc. —

F i n c h é si r i m a n g a , sul t e r r e n o dei p r i n c i p i i generali, tin-che si voglia rapi n'esentare l ' a n d a m e n t o dei f e n o m e n i in a s t r a t t o , i n d i p e n d e n t e m e n t e d a l l a m e r c e p a r t i c o l a r e cui la d o m a n d a e l ' o f f e r t a si r i f e r i s c a n o , i n d i p e n d e n t e m e n t e d a l l e speciali condizioni d i luogo e di t e m p o ; allora il p r e z z o « al q u a l e si a m m e t t e c h e il d o m a n d a n t e o l'offerente » etc.... p u ò essere 1111 prezzo i p o t e t i c o . T r a t t a n d o s i di u n a m e r c e in-d e t e r m i n a t a , s a r à lo s t e s s o a m m e t t e r e che u n a certa in-d o m a n in-d a od u n a c e r t a offerta siano c o r r e l a t i v e a d u n prezzo di 10. o di 100, o di 1000. Quello che d i c i a m o di u n d a t o prezzo c o r r e l a t i v o a d u n a d a t a d o m a n d a od offerta, p o t r e m o poi ri-p e t e r e ri-p e r u n a s u c c e s s i o n e d i ri-prezzi ai q u a l i c o r r i s ri-p o n d a u n a successione d i q u a n t i t à d o m a n d a t e od offerte. B a s t e r à in q u e s t o caso che, al v a r i a r e d e i prezzi ipotetici, le q u a n -tità d o m a n d a t e ed offerte si f a c c i a n o v a r i a r e nel solo senso c h e l ' e s p e r i e n z a g e n e r a l e i n s e g n a . I n s o m m a , finché il p r e z z o o i prezzi sono p u r a m e n t e i p o t e t i c i e n o n servono a d a l t r o che a f o r n i r e esempi ideali, la loro g r a n d e z z a , il loro v a l o r e ci sono i n d i f f e r e n t i .

(42)

1.8 P A H T E SECONDA

prezzo reale, il p r e z z o ohe i n quelle d a t e c i r c o s t a n z e di luogo e di t e m p o l ' o s s e r v a z i o n e ci d i m o s t r a essersi e f f e t t i v a m e n t e verificato. Solo in tal m o d o ci s a r à possibile s t u d i a r e speri-m e n t a l speri-m e n t e le r e l a z i o n i che i n t e r c e d o n o f r a il p r e z z o od i prezzi, la d o m a n d a o le d o m a n d e , l ' o f f e r t a o le offerte di u n a merce d e t e r m i n a t a s o p r a un m e r c a t o e d in u n i s t a n t e de-t e r m i n a de-t i . S u p e r f l u o poi n o t a r e che, a p p u n t o p e r c h è la d o m a n d a e l ' o f f e r t a sono s e m p r e r e l a t i v e a d u n c e r t o prezzo, u n a v o l t a che si consideri non più u n p r e z z o ipotetico, m a il prezzo reale, la d o m a n d a e l ' o f f e r t a c o r r e l a t i v e d i v e n t a n o alla lor volta e g u a l m e n t e reali : d i v e n t a n o cioè quelle che si sono ef-f e t t i v a m e n t e verief-ficate nelle stesse condizioni.

l'er la p a r t e speciale delle n o s t r e i n d a g i n i la q u e s t i o n e si p r e s e n t a s o t t o q u e s t o s e c o n d o a s p e t t o .

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P A R T E SECONDA t L

Q u e s t ' u l t i m a o s s e r v a z i o n e ci a p r e il p a s s o a d u n ' a l t r a c o n s t a t a z i o n e che tende, a c o m p l e t a r e t u t t o q u a n t o a b b i a m o d e t t o sinora.

S i n o r a i n f a t t i noi a b b i a m o i n s i s t i t o nel d i m o s t r a r e che t a n t o la d o m a n d a q u a n t o l ' o f f e r t a si d e b b o n o s e m p r e inten-dere in correlazione ad un p r e z z o : prezzo che p o t r à e s s e r e i p o t e t i c o o reale, a s t r a t t o o concreto, a s e c o n d a degli scopi p u r a m e n t e teorici o teorico - a p p l i c a t i della i n d a g i n e . (!i siamo molto i n d u g i a t i i n t o r n o a t a l e concetto, in (pianto e s s o è i n t i m a m e n t e legato alla definizione stessa della d o m a n d a e della offerta.

Ma riesce ovvio c h e l ' a f f e r m a z i o n e s e c o n d o cui q u a l u n q u e d o m a n d a o q u a l u n q u e offerta è s e m p r e c o r r e l a t i v a ad un c e r t o prezzo p u ò t r a s f o r m a r s i in q u e s t ' a l t r a : q u a l u n q u e prezzo è sempre c o r r e l a t i v o ad u n a certa d o m a n d a o ad u n a certa offerta. È i n v e r o un p r i n c i p i o di logica e l e m e n t a r e che in qualsiasi correlazione l ' o r d i n e (lei t e r m i n i è i n d i f f e r e n t e ; che i t e r m i n i , cioè, si possono i n v e r t i r e . I n f a t t i poiché, d a t o il valore (li u n a delle (lue g r a n d e z z e (o la q u a n t i t à d o m a n d a t i o la q u a n t i t à offerta), è d a t a a n c h e l ' a l t r a (il prezzo), d i v e n t a i n d i f f e r e n t e r i f e r i r e la prima g r a n d e z z a alla s e c o n d a o la se-conda alla p r i m a .

A s t r e t t o rigore n o i p o t r e m m o rafforzare la d i m o s t r a z i o n e p r o v a n d o che t u t t e le considerazioni che a b b i a m o e s p o s t e più s o p r a a r i n c a l z o della t e s i : e s s e r e s e m p r e o g n i domanda, ed ogni offerta in relazione a d u n certo prezzo, valgono,

mu-tati* i/iutandis, a n c h e p e r l ' a l t r a t e s i : essere, ogni p r e z z o in

correlazione s e m p r e a d u n a c e r t a d o m a n d a e ad u n a c e r t a offerta. B a s t e r e b b e ripetere, i n v e r t e n d o l e , le o s s e r v a z i o n i s v o l t e allora.

(44)

1.8 PAHTE SECONDA

offerta, dal pulito di vista della logica a p p l i c a t a riesce p i ù c o m o d o e più u t i l e — finche si concepisca il p r o b l e m a in con-d i z i o n e s t a t i c a , tinche, in a l t r i t e r m i n i , si c o n c e p i s c a una sola q u a n t i t à d o m a n d a t a od offerta ed u n solo prezzo — consi-d e r a r e p i u t t o s t o quella q u a n t i t à consi-d o m a n consi-d a t a o quella quan-t i quan-t à offerquan-ta come c o r r e l a quan-t i v e a quel prezzo, che n o n quel prezzo come c o r r e l a t i v o a quella q u a n t i t à d o m a n d a t a od a quella, q u a n t i t à offerta.

S e c o n d o v e d r e m o p i ù oltre, è solo q u a n d o si conce-pisca il p r o b l e m a in condizione d i n a m i c a ; q u a n d o , c i o è , si c o n s i d e r i n o n una data d o m a n d a od una data o f f e r t a , ma u n a successione di d o m a n d e od u n a successione di offerte, non un dato prezzo, ma u n a successione di prezzi ; è solo allora che d i v e n t a , p i ù che utile, i n d i s p e n s a b i l e a d u n a com-p r e n s i o n e sintetica e c o m com-p l e t a dei f e n o m e n i , c o n s i d e r a r e t a n t o le s u c c e s s i v e d o m a n d e o le successive offerte come correla-t i v e ai successivi prezzi, q u a n correla-t o i successivi prezzi come cor-r e l a t i v i alle s u c c e s s i v e d o m a n d e od offecor-rte.

A l l o r a i n s o m m a l ' o r d i n e n e i t e r m i n i delle successive cop-pie di valori c o r r e l a t i v i non è più i n d i f f e r e n t e , nè t a n t o meno è più u t i l e s e m p r e in u n senso a n z i c h é n e l l ' a l t r o . A seconda dei casi r i u s c i r à p i ù c o n v e n i e n t e a d d o t t a r e o l ' u n senso» o l ' a l t r o . I n c e r t e c o n d i z i o n i e p e r c e r t i p r o b l e m i s a r à p i ù o p p o r t u n o scegliere q u a l e f u n z i o n e la d o m a n d a o l ' o f f e r t a , e q u a l e v a r i a b i l e i n d i p e n d e n t e il p r e z z o ; m e n t r e in c e r t e a l t r e condizioni e p e r c e r t i a l t r i p r o b l e m i s a r à più o p p o r t u n o scegliere q u a l e f u n z i o n e i prezzi, e q u a l i v a r i a b i l i indipen-d e n t i la indipen-d o m a n indipen-d a o l ' o f f e r t a .

P e r d a r e u n e s e m p i o illustre, che p e r ò r i g u a r d a solo la d o m a n d a , il C o u r n o t , q u a n d o s t u d i a i f e n o m e n i del monopo-lio. c o n s i d e r a la d o m a n d a come f u n z i o n e del prezzo : 1) = F(p); q u a n d o invece s t u d i a i f e n o m e n i della c o n c o r r e n z a , c o n s i d e r a il prezzo come f u n z i o n e della d o m a n d a . (1)

F r a t t a n t o , e p e r r i a s s u m e r e in u n ' u n i c a e s p r e s s i o n e le os-servazioni sin q u i esposte, p o t r e m o d i r e che, a n c h e

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