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DISCUSSIONE Il nostro studio ha dimostrato la presenza nel sangue periferico e nella mucosa duodenale dei pazienti celiaci di una popolazione di linfociti T

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Academic year: 2021

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DISCUSSIONE

Il nostro studio ha dimostrato la presenza nel sangue periferico e nella mucosa duodenale dei pazienti celiaci di una popolazione di linfociti T CD4+ caratterizzati dall’espressione del LAP, marker altamente specifico di funzione regolatoria. La popolazione di cellule T CD4+LAP+ ha mostrato attività regolatoria in vivo in modelli di colite murina (102, 103), suggerendo che esse potrebbero contribuire in modo autonomo all’immunoregolazione (104).

La percentuale di linfociti T CD4+ LAP+ è risultata significativamente aumentata nella mucosa duodenale rispetto al sangue periferico dei pazienti celiaci attivi; un aumento significativo è stato inoltre riscontrato nella mucosa dei celiaci attivi rispetto ai celiaci a dieta aglutinata e ai controlli; tale aumento correla con quello della popolazione CD4+CD25+ Foxp3+, in particolare l’espressione del LAP è risultata maggiormente rappresentata nella sottopopolazione CD4+CD25hi (tabella4). L’aumento dei linfociti con immunofenotipo regolatorio nella lamina propria dei celiaci attivi è coerente con i dati precedenti e conferma che alla base della patogenesi celle celiachia non è presente un difetto di reclutamento o genesi ex novo di cellule T regolatorie intestinali.

Chen e collaboratori (105) hanno descritto le cellule T CD4+CD25+LAP+ come una specifica sottopopolazione di Treg TGFβ dipendenti nelle quali la coespressione di CD25 e LAP sulla superficie cellulare correla con una funzione regolatoria più potente in vivo di quella delle cellule CD4+CD25+LAP-. Nelle Treg CD4+CD25+ sia umane sia murine, è stato riportato che il LAP,

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67 virtualmente assente nelle cellule a riposo, viene rapidamente indotto dopo l’attivazione TCR-mediata (106, 101); nell’uomo, il LAP è selettivamente espresso sulle cellule T reg attivate e permette di distinguere le T reg dai linfociti CD4 + nelle quali la positività per il Foxp3 + è transitoriamente indotta dal TGFβ, in assenza dell’acquisizione di funzione regolatoria (107, 101). L’espressione di LAP sulle cellule T reg CD4+Foxp3+ attivate dotate di attività soppressiva TGFβ dipendente è stata descritta in numerose patologie umane, tra cui l’asma atopico, il carcinoma squamoso orale (108), le infezioni da HCV e Paracoccidioides Brasiliensis (109). Recentemente, Slobodin e coll. (110) hanno descritto monociti circolanti del sangue periferico di pazienti con artrite reumatoide non erosiva con espressione di LAP più elevata di quella riscontrata nella forma erosiva e nei controlli sani, suggerendo un ruolo protettivo del LAP nei confronti delle erosioni articolari.

E’ stato dimostrato che in pazienti con rettocolite ulcerosa portatori di anastomosi pouch anale e in pazienti con asma atopico la remissione indotta rispettivamente da somministrazione orale di probiotici e steroidi è accompagnato da un espansione dei linfociti T reg CD4+LAP+ (103, 111).

Il fatto che l’espressione del marker Foxp3 sia limitata solo ad una parte di linfociti CD4+LAP+ conferma l’esistenza di due distinte popolazioni di cellule regolatorie LAP + (CD4+LAP+Foxp3+ e CD4+LAP+Foxp3-): queste ultime, precedentemente riscontrate nel sangue periferico umano (112) e nella popolazione linfocitaria infiltrante il carcinoma colorettale, nonché in un modello murino di asma allergico (104), sembrano indotte dall’attivazione e dipendenti

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68 dall’azione del TGFbeta e dell’IL10, entrambe presenti in elevata concentrazione nella mucosa duodenale, in particolare nella lamina propria, nella celiachia attiva (113,114). In particolare, il TGF β si è dimostrato capace di indurre l’espressione di LAP indipendentemente dall’espressione di Foxp3 (115).

Il contrasto tra l’espansione intestinale delle cellule CD4+LAP+ e la perdita della tolleranza al glutine nella celiachia attiva suggerisce che i linfociti LAP+ possano essere funzionalmente inibiti nel controllo della risposta immune effettrice o, alternativamente, che le T effettrici possano essere refrattarie al loro effetto. In esperimenti di co-coltura autologa ed eterologa di cellule T regolatorie CD4+CD25+Foxp3+ con linfociti T responder CD4+CD25- ottenuti da sangue periferico e lamina propria di pazienti celiaci attivi, celiaci a dieta aglutinata e controlli sani, Hmida e collaboratori hanno dimostrato una perdita della funzione inibitoria delle T regolatorie dei celiaci attivi con entità direttamente proporzionale al livello di danno istologico (pertanto secondaria alla flogosi) e da ricondurre non alla perdita di funzione delle T regolatorie, ma alla refrattarietà dei linfociti effettori.

I nostri dati preliminari indicano che, nonostante le cellule CD4+CD25+LAP+ producano IL-10 e TGFβ, in esperimenti di co-coltura con linfociti T CD4+CD25- autologhi di pazienti con malattia attiva, non si osserva da parte di questi ultimi una riduzione della proliferazione o della produzione di IFNγ, suggerendo che come dimostrato da Hmida il fenomeno possa dipendere dalla refrattarietà dei linfociti T responder.

In conclusione, il nostro studio descrive per la prima volta la presenza della popolazione di linfociti T con immunofenotipo regolatorio

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69 CD4+CD25+LAP+ nei pazienti con malattia celiaca; tale popolazione può esprimere o meno il marker intracellulare Foxp3 e risulta significativamente espansa nella mucosa duodenale dei pazienti con malattia attiva rispetto ai pazienti in remissione ed ai controlli.

Sono attualmente in corso studi di caratterizzazione funzionale ai fini di valutare l’attività soppressoria intrinseca e nel contesto del processo infiammatorio.

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