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La Sindrome di Wobbler (Wobbler Syndrome) è stata descritta per la prima volta nel cavallo nel 1939 da Dimock ed Errington.

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INTRODUZIONE

La Sindrome di Wobbler (Wobbler Syndrome) è stata descritta per la prima volta nel cavallo nel 1939 da Dimock ed Errington.

1

La malformazione e malarticolazione delle vertebre cervicali responsabile di atassia e paresi è stata segnalata successivamente da Jones e collaboratori

2

, Steel e collaboratori

3

, Rooney

4

, Fraser e Palmer

5

, e Prickett

6

. Nel 1967 c’è stato il primo riscontro di una simile deformazione in un giovane Basset Hound maschio, pubblicato da Palmer e Wallace

7

. I segni clinici tipici della disfunzione neurologica nel cane sono stati descritti per la prima volta da LaCroix nel 1970

8

e da deLahunta nel 1971

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. All’inizio sembrava che la patologia predominante fosse la spondilolistesi.

Successivamente sono state riportate numerose spondilopatie che portavano ad un quadro neurologico simile. Negli anni seguenti numerosi autori hanno segnalato la patologia sia nel cane che nel cavallo.

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Il termine Wobbler Syndrome (WS) indica un complesso di

manifestazioni derivanti da un fenomeno compressivo che si

verifica a carico del midollo spinale cervicale. Tale compressione è

dovuta a malformazione delle strutture ossee, malarticolazione

scheletrica, instabilità vertebrale o alterazioni patologiche dei

legamenti, con conseguenti disturbi della locomozione e turbe

neurologiche.

(2)

6

La WS nel tempo è stata indicata con nomi distinti, come:

- spondilolistesi cervicale;

- instabilità vertebrale cervicale;

- spondilomielopatia cervicale;

- sublussazione cervicale;

- malformazione/malarticolazione cervicale;

- spondilosi cervicale;

- stenosi cervicale.

11,12,13

In questo studio si mettono a confronto tre diverse tecniche

chirurgiche adottate per trattare cani di varie razze affetti da WS,

riportando 23 casi provenienti da tre unità operative in un arco di

tempo di circa 6 anni (2001-2007). Sono stati analizzati i risultati e

i tempi di recupero dei diversi tipi di intervento con lo scopo di

individuare la tecnica con maggiori percentuali di successo e

gettare una base per stabilire la migliore terapia per questa

patologia.

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