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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

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Academic year: 2021

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2014

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PRESENTAZIONE DEL CSEI Catania

Il CSEI Catania è un ente senza scopo di lucro costituito nel 1975, nel quadro dell’intervento straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno, ad iniziativa del FORMEZ, della Cassa per il Mezzogiorno, dell’Università di Catania, della SVIMEZ e della Fondazione Politecnica del Mediterraneo.

Dopo la fase iniziale dedicata all’avvio e al consolidamento della struttura, realizzata con la diretta partecipazione delle istituzioni dell’Intervento Straordinario, il CSEI Catania ha acquisito una sua autonoma configurazione e hanno aderito al Centro diversi organismi pubblici che si occupano della gestione delle risorse naturali ed in particolare delle risorse idriche.

Con le leggi n. 234 del 1979, n. 33 del 1983 e n. 36 del 1984 la Regione Siciliana ha riconosciuto lo specifico ruolo del CSEI Catania nello svolgimento di attività di ricerca e formazione nel settore dell’ambiente.

Il Centro ha operato al servizio dell’Intervento Straordinario per il Mezzogiorno ed opera al servizio della Regione Siciliana, delle altre Regioni meridionali e dei propri Soci ed offre inoltre a enti pubblici e privati le proprie competenze per lo svolgimento di attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nelle aree di interesse del Centro medesimo.

Finalità del CSEI Catania è di contribuire a promuovere lo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno d’Italia nell’area della gestione delle acque, dei sistemi di disinquinamento dell’ambiente idrico, dei sistemi di tutela dell’ambiente dall’inquinamento e in generale nell’area della gestione delle risorse naturali. Nelle suddette aree, il Centro si pone come organismo di servizio delle Regioni e degli Enti locali. Per perseguire tale finalità il CSEI Catania svolge attività di ricerca applicata, di formazione e di assistenza tecnico-organizzativa orientate allo sviluppo delle capacità operative e innovative degli organismi pubblici e privati che nel Mezzogiorno operano nell’area delle risorse naturali.

I Soci del Centro sono: A.CO.S.ET S.p.A. di Catania, AMA S.p.A. di Paternò, ATO 6 Caltanissetta, Consorzio di Bonifica Integrale Vallo Diano e Tanagro di Sala Consilina,Consorzio di Bonifica n. 2 Palermo, Consorzio di Bonifica n. 3 Agrigento, Consorzio di Bonifica n. 4 Caltanissetta, Consorzio di Bonifica n. 5 Gela, Consorzio di Bonifica n. 6 Enna, Consorzio di Bonifica n. 7 Caltagirone, Consorzio di Bonifica n. 8 Ragusa, Consorzio di Bonifica n. 9 Catania, Consorzio di Bonifica n. 11 Messina, Consorzio per il Servizio di Depurazione dei Liquami tra i Comuni di Giarre–Riposto- Mascali-Fiumefreddo di Sicilia-Sant’Alfio – Co.De.L., Fondazione “Emanuele GugginoPicone”

(già Fondazione Politecnica del Mediterraneo) di Catania, Università degli Studi di Catania, PROMO.TER.SUD. S.r.l., Ragusa.

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Premessa

In continuità con le iniziative degli anni scorsi, il programma delle attività per il 2014 prevede la prosecuzione dell'azione del CSEI Catania nelle seguenti aree di intervento: gestione dei sistemi idrici; risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura; servizio idrico integrato; tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento; promozione e diffusione delle attività del Centro; servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro. In particolare per il 2014 il CSEI Catania ha in programma le seguenti iniziative:

Gestione dei sistemi idrici:

• Seminario in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2014

Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura:

• Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti

• BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni nel processo produttivo per il settore ortoflorofrutticolo” - MICROPLANT

• BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto nella filiera del ficodindia”

• BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - Progetto AgroTrack

• Progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia” sottoprogetto

“Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”

• Seminario sulla “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti”

• Seminario su “I contributi di bonifica: natura giuridica, riscossione e contenzioso tributario”

• Corso sulla progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie

• Seminario su: “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”.

Servizio idrico integrato

• Progetto di e-learning “Lifelong Learning Programme Centralized” – SottoprogrammaERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water” Acronimo AQUASYN.

• Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sull’attuazione delle legge 2/2013 dellaRegione Siciliana e sulla ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione deiservizi idrici in Sicilia.

Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

• Progetto FO.C.U.S.: “Fotovoltaico Compatibile con l’Uso in Serra” – L.R. n.23 del 16.12.2008 finanziato dalla linea di intervento 4.1.1.1 del POR FSER Sicilia 2007 – 2013

• Progetto “Vigna Energetica”- VIENERGY - Programma Operativo Italia-Malta 2007-2013 - Bando 01/11 Progetto Strategico

• Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sui sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue di piccoli e medi insediamenti.

• Seminario su: “Soluzioni innovative per la gestione delle acque reflue nel territorio Etneo"

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Promozione e diffusione delle attività del Centro

• Collana editoriale sulla gestione delle acque

• Sito web del CSEI Catania

Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

• Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente

• Attività di assistenza tecnica e monitoraggio del sistema di fitodepurazione per il trattamento terziario del centro commerciale IKEA di Catania.

Le attività in programma per il 2014 comprendono :

• Iniziative di specifico interesse regionale per la cui realizzazione verrà utilizzato il contributo regionale dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali;

• Iniziative svolte su specifico incarico di altri Enti o realizzate con risorse finanziarie previste da bandi pubblici.

Nel seguito vengono illustrati separatamente obiettivi e articolazione delle attività programmate con fondi regionali e delle attività in corso di realizzazione e da realizzare con altri finanziamenti acquisiti dal CSEI Catania attraverso la partecipazione a bandi pubblici.

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2014

(con risorse finanziarie a carico del bilancio regionale)

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INDICE

1. Gestione dei sistemi idrici

1.1Seminario in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2014

2. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

2.1 Seminario sulla “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti”

2.2 Seminario su “I contributi di bonifica: natura giuridica, riscossione e contenzioso tributario”

2.3 Corso sulla progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie 2.4 Seminario su: “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”.

3. Servizio idrico integrato

3.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sull’attuazione delle legge 2/2013 della Regione Siciliana e sulla ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dei servizi idrici in Sicilia.

4. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

4.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sui sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue di piccoli e medi insediamenti.

4.2 Seminario su: “Soluzioni innovative per la gestione delle acque reflue nel territorio Etneo"

5. Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

5.1Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente

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1. Gestione dei sistemi idrici

1.1 Seminario in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2014

Il CSEI Catania, nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata Mondiale dell’Acqua 2014,che si terrà il 22.03.2014, pianificata sotto l’egida delle Nazioni Unite in diverse parti del mondo, organizzerà incontri e seminariper sensibilizzare l’opinione pubblica ed in particolare gli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado sul tema delle risorse idriche.

L’evento, che nel 2014 avrà come tema “Water and Energy”, si svolgerà con la partecipazione di esperti in materia di risorse idriche e sarà organizzato in collaborazione con il DiGeSA - Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali - dell’Università degli Studi di Catania e l’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole ed Alimentari, Dipartimento Interventi Infrastrutturali in Agricoltura.

L’uso sostenibile ed il consumo consapevole delle risorse idriche diventa sempre più una esigenza inderogabile per il futuro del nostro Pianeta, molto si può e si deve fare per ridurre i consumi idrici per i vari usi. Molto si può fare a livello urbano per quanto riguarda gli usi civili, ma molto di più si deve fare nel settore industriale ed agricolo, basti pensare che in molte aree del nostro Pianeta, oltre l’80% delle risorse idriche è utilizzato per la produzioni agro-alimentari, indispensabili per il sostentamento della popolazione mondiale.

Verrà organizzato dal CSEI Catania, in collaborazione con illiceo scientifico statale Galileo Galilei di Catania, un incontro per studenti liceali. All’incontro, organizzato con lo scopo di sensibilizzare in particolare i giovani sul tema del risparmio idrico e sull’uso sostenibile delle risorse idriche, parteciperanno alcuni esperti in materia di risorse idriche. In particolare interverranno il direttore dell’ATO Acque di Catania, con una relazione dal titolo "Il sistema metropolitano delle acque a Catania" ed alcuni professori del Dipartimento GeSa con i seguenti interventi: "Misure per il risparmio idrico: il ruolo delle donne", "Acqua e Agricoltura".Il seminario sarà inoltre anche l'occasione per presentare il progetto AQUASYN(Cap.2.1 del presente programma) con una relazione su: "Tap Water o Bottled Water?: il progetto Aquasyn”ed alcuni risultati relativi dell'indagine svolta dal CSEI Catania sul settore delle acque minerali.

Un altro incontro verrà inoltre realizzato a Noto (SR) per i soci della FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari). Il titolo dell’incontro sarà: “Acqua, agricoltura, alimentazione e ambiente” e comprenderà una relazione svolta dal prof. Salvatore Barbagallo, docente dell’Università degli Studi di Catania e Direttore del CSEI Catania.

2. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

2.1 Seminario sulla “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti”

Si svolgerà nel 2014 il seminario dal titolo “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti”. L’incontro, organizzato dal CSEI Catania in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, vedrà gli interventi di numerosi ricercatori operanti presso istituzioni di ricerca che si occupano di frutticoltura nel territorio regionale e nazionale. Il seminario, alla sua seconda edizione, è rivolto a produttori agricoli, tecnici, e a operatori dell’intera filiera ortoflorofrutticola.

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Saranno esposti in particolare i principali risultati del progetto Sicilberry 1 e Sicilberry 2 che vede il partenariato oltre, che dell’Assessorato Regionale anche dell’Università Politecnica delle Marche e la collaborazione dell’Università di Catania e della Cooperativa S. Orsola.

Con questo seminario si vuole raggiungere l’obiettivo di diffondere informazioni necessarie per favorire la diversificazione di produzioni fuori stagione nell’areale di Ragusa e Siracusa mediante l’introduzione di piccoli frutti. Ciò che è emerso già dal primo seminario riguarda essenzialmente la necessità di realizzare una adeguata formazione degli agricoltori nonché di indirizzarli verso scelte tecniche idonee per produzioni frutticole di qualità. E’ emersa, inoltre, la necessità di promuovere una organizzazione produttiva ad elevato livello qualitativo e commerciale utile per garantire più elevati livelli di reddito e per la gestione ordinaria degli impianti.

2.2 Seminario su “ I contributi di bonifica di natura giuridica, riscossione e contenzioso tributario”

I proprietari degli immobili compresi nel perimetro di contribuenza sono tenuti a corrispondere ai Consorzi di bonifica i contributi determinati in conformità ai procedimenti decisionali previsti dalla legge. Secondo dottrina e giurisprudenza consolidata questi contributi hanno natura tributaria, e vanno riscossi con la procedura prevista per i tributi iscrivibili nei ruoli dell’Agenzia delle entrate.

Nel caso di contestazioni da parte dell’obbligato la competenza a giudicare le questioni insorte spetta alle Commissioni tributarie, avendo la legge n. 448 del 2001 chiarito ogni dubbio in proposito.

Il Seminario, organizzato anche con la collaborazione dei Consorzi di Bonifica soci del CSEI Catania, è diretto ad approfondire le problematiche riguardanti:

• La determinazione dei contributi di bonifica con riferimento alle diverse attività svolte dai Consorzi, in particolare nei contesti in cui sono presenti contributi pubblici per le attività consortili che vengono a ridurre i carichi gravanti sui consorziati;

• Le possibilità di ricorso al giudice amministrativo avverso gli atti inerenti al procedimento per la definizione dei Piani di classifica;

• Le innovazioni normative in materia di contenzioso tributario, anche con riferimento alle procedure di riscossione.

Il Seminario è rivolto agli amministratori, dirigenti e consorziati dei Consorzi di Bonifica.

2.3 Corso sulla progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie.

Il CSEI Catania organizzerà, in collaborazione con il Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali dell’Università di Catania econla Irritrol System Europe S.r.l. by TORO Ag Irrigation, il corso di formazione su "La progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie". Il corso, della durata di due giorni, si terrà con il contributo dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana - Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Sicilianae il patrocinio di Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestalidella Provincia di Catania.

Il corso sarà tenuto da docenti universitari e da tecnici del settore dell’irrigazione:

- prof. Giuseppe Cirelli – Università degli Studi di Catania (responsabile del corso);

- prof. Salvatore Barbagallo - Università degli Studi di Catania e Direttore del CSEI Catania;

- prof. Simona Consoli - Università degli Studi di Catania:

- dott. Piero Santelli - Technical Supervisor della Irritrol Systems Europe (Irritrol e Toro Ag).

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Il corso è principalmente rivoltoa operatori, imprenditori agricoli e a tecnici del settore dell’irrigazione, nonché agli studenti e neolaureati del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie e di Salvaguardia del Territorio e dell’Ambiente.

Il corso si svolgerà in due giornate. Le principali tematiche del primo giorno riguarderanno la gestione dell’irrigazione, le basi d’idraulica, le condotte e i pezzi speciali, l’impianto di pompaggio e l’irrigazione a goccia.Nella seconda giornata verranno trattati i temi relativi ai sistemi di automazione per l’irrigazione e filtrazione nei moderni impianti irrigui.

Alla fine di ogni modulo sono previste delle esercitazioni ai fini della verifica di apprendimento su quanto esposto.

2.4 Seminario su: “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”.

Il CSEI Catania, d’intesa e in collaborazione con l’Università di Catania e con l’Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana, organizzerà un Seminario sul Tema “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”. L’incontro si svolgerà a Catania e vedrà la partecipazione di autorevoli Autorità politiche e tecnici rappresentanti di importanti Enti a livello nazionale.

Obiettivo dell’incontro è quello di informare gli operatori del settore circa i programmi di sviluppo e le possibilità di finanziamento di opere per l’approvvigionamento irriguo nel meridione d’Italia.

I principali temi che saranno trattati riguarderanno ifondi europei per il finanziamento di opere irrigue, gli obiettivi e le risorse del Piano Irriguo Nazionale ed il ruolo dei Consorzi di Bonifica.

All’incontro parteciperanno dirigenti e tecnici dei Consorzi di Bonifica della Sicilia.

Quali relatori verranno invitati i massimi esponenti dell’Agensud, dell’ANBI e i Commissari dei Consorzi di Bonifica della Sicilia.Nel corso dell’incontro verranno analizzate le criticità della applicazione della recente legge nazionale di riforma dei Consorzi di Bonifica della Sicilia.

3. Servizio idrico integrato

3.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sull’attuazione delle legge 2/2013 della Regione Siciliana e sulla ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dei servizi idrici in Sicilia.

Il CSEI Catania, anche su richiesta e sollecitazione dell’Assessorato dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, ha collaborato nel 2013 con il competente Dipartimento per la definizione di razionali criteri di attuazione della legge n. 2/2013 e più in generale per la riforma degli ATO idrici.

Nei numerosi incontri già svolti con gli Uffici di diretta collaborazione e con lo stesso Assessore al ramo è stato evidenziato come sia opportuno distinguere la disciplina attuativa della legge 2/2013 (che necessita di una immediata applicazione) da quella che è possibile elaborare in un arco temporale più ampio.

A) La prima disciplina di immediata elaborazione è imposta dal vincolo derivante dalla regolamentazione che ai sensi del comma 4 dell’art. 154 del Codice dell’ambiente (come modificato dal DL n. 179/2012) l’Autorità dell’energia elettrica e del gas (AEEG) ha dato alla materia della

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revisione delle tariffe idriche: secondo tale regolamentazione gli Enti d’ambito istituiti dalle Regioni in sostituzione delle soppresse Autorità degli ambiti territoriali ottimali entro il 31 marzo 2013 (o il 30 aprile quando ricorrono date condizioni) devono aggiornare o redigere, se non ancora esistente, il Piano economico finanziario di ciascun Piano d’ambito sulla base della metodologia del Metodo Tariffario Transitorio (MTT) disposto dall’AEEG stessa. Entro gli stessi termini i suddetti Enti d’ambito con una procedura cui partecipano anche i gestori devono predisporre la tariffa in conformità alla suddetta metodologia sulla base delle informazioni già raccolte ai sensi dell’apposito documento dell’AEEG (347/R/IDR), e trasmetterla alla medesima per l’approvazione.

L’esigenza di aggiornare le tariffe idriche è vivamente avvertita dagli enti gestori, in particolare da quei Comuni che continuano a gestire in economia il servizio idrico integrato (SII), e che hanno visto crescere il loro stress finanziario in quanto a causa dell’inflazione hanno dovuto fronteggiare le accresciute spese di gestione con entrate rimaste invariate nel loro importo.

A fronte di queste scadenze riguardanti le richiamate incombenze, non appare praticabile una proposta che comporti una immediata modifica nella perimetrazione degli esistenti ambiti territoriali ottimali (ATO), modifica che a sua volta obbliga ad una rielaborazione dei vigenti Piani d’ambito e dei Piani economico-finanziari, cioè a un’operazione che esige un consistente periodo di tempo per il suo completamento. D’altra parte non senza ragione la stessa legge regionale n. 2/2013 ha confermato la vigente perimetrazione provinciale degli ATO.

Stando così le cose, possono essere prese in considerazione due possibili soluzioni attuative.

1. Istituzione di nove Enti d’Ambito costituiti dai Sindaci dei Comuni appartenenti agli esistenti ATO, di cui si mantiene l’attuale perimetrazione, con un organo di coordinamento regionale. Questa soluzione avrebbe il vantaggio di non rendere necessaria nel breve termine l’elaborazione di nuovi piani di ambito ma consentirebbe di continuare a operare con i vecchi piani ( eventualmente da aggiornare). Il modello corrisponde a quello adottato dalla Regione Veneto con la legge regionale 27 aprile 2012 n. 17.

2. In alternativa si potrebbe ipotizzare l’istituzione di un unico Ente d’Ambito a livello regionale con la partecipazione alla relativa Assemblea di rappresentanze dei Sindaci degli enti locali siciliani, rappresentanze da scegliere con apposite procedure elettive. All’Ente regionale d’Ambito verrebbero attribuite le funzioni delle soppresse Autorità d’ambito, ma esso opererebbe sulla base dei piani d’ambito esistenti. Questa soluzione postula nella sostanza l’istituzione di “sub-ambiti”, della cui ammissibilità ai sensi della normativa nazionale vigente va fatto un approfondimento.

Peraltro una soluzione di questo tipo è stata adottata dalla regione Toscana (legge regionale 28 dicembre 2011 n. 69) che ha istituito un unico ATO in sostituzione dei precedenti sei, ha dettato un’apposita disciplina per l’elezione dei rappresentanti dei sindaci nell’Assemblea della unica Autorità idrica Toscana e nel relativo Consiglio di indirizzo, ha istituito sei Conferenze territoriali (coincidenti con i preesistenti ATO) aventi tra l’altro il compito di definire la tariffa per il territorio di propria competenza da proporre all’Autorità idrica per l’approvazione. Non risulta che la citata legge regionale sia stata impugnata dallo Stato per vizi di legittimità costituzionale, e questo induce a ritenere praticabile anche la richiamata soluzione alternativa.

B) In una prospettiva di più lungo andare occorre riconsiderare l’adeguatezza della perimetrazione provinciale degli Ambiti o Sub-Ambiti, attesa la recente soppressione in Sicilia delle Province e considerato anche principio del rispetto dell’unità del bacino idrografico o del sub-bacino o dei bacini idrografici contigui, nonché della adeguatezza delle dimensioni gestionali, definita sulla base dei parametri fisici,demografici, tecnici, in conformità a quanto disposto dall’art. 147 del Codice dell’ambiente (DLgs 152/2006).

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Con l’occasione andrebbe presa in considerazione anche l’esigenza del coordinamento della disciplina in materia di SII con quelle riguardanti la gestione dell’irrigazione collettiva effettuata dai Consorzi di bonifica e la gestione dei distretti idrografici.

I consorzi di bonifica oggi sono delimitati essenzialmente su base provinciale con l’eccezione di Gela e Caltagirone. Pensare di riordinarne la disciplina con accorpamenti su base provinciale costituirebbe la ripetizione dell’errore commesso a suo tempo con la legge di riforma di tali enti, errore oggi aggravato dal fatto che sono state abolite le Province regionali.

Alla luce delle considerazioni sopra riportate si potrebbe ipotizzare il percorso di seguito riportato.

Istituzione urgente dell’Autorità di Distretto Idrografico della Sicilia anche ai fini dell’aggiornamento del relativo Piano di gestione del Distretto (direttiva 2000/60 CE).

Dal Piano di gestione potrebbe ricavarsi la previsione di creazione di 5 o 6 sub-distretti per i quali prevedere le opere e gli interventi necessari per l’allocazione delle risorse idriche per gli usi civili, irrigui, industriali e ambientali, per la tutela delle acque e per la difesa dalle alluvioni (in applicazione del DLgs 49/2010 che ha recepito la Direttiva 2007/60 contro le alluvioni). All’interno di ogni sub-distretto dovrebbe essere assicurata la gestione unitaria dei servizi idrici, secondo le modalità previste dalla normativa vigente, e potrebbe operare un unico Consorzio di bonifica per la gestione dell’attività di bonifica e di irrigazione collettiva. In altri termini le riforme degli ATO idrici e dei Consorzi di Bonifica dovrebbero essere opportunamente coordinate almeno per gli aspetti legati alla delimitazione di ambiti e comprensori.

Ovviamente per ogni sub-distretto (ambito) dovrebbero essere costituiti organismi che consentano la partecipazione degli enti locali ai processi decisionali. Potrebbero essere costituiti Uffici periferici di sub-distretto per il controllo delle attività di competenza dell’Autorità.

La soluzione sopra prospettata porterebbe conseguentemente a rifare, nel lungo termine, i piani di gestione per ogni sub-distretto e la tariffa - da ridefinire in accordo ai criteri stabiliti dalla Autorità per l’energia elettrica e il gas -dovrebbe essere conseguentemente identica all’interno di ogni sub- distretto. Viceversa se si scegliesse di adottare un unico ambito regionale, la tariffa dovrebbe essere identica per l’intera regione con evidenti difficoltà connesse alle differenti situazioni nell’Isola.

Allo scopo di dare attuazione alle linee illustrate precedentemente, l’attività che il CSEI Catania ha avviato nel 2013, anche a supporto del Dipartimento regionale acque e rifiuti comprende:

a. elaborazione di criteri a supporto della elaborazione della legge e studio sulla definizione degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei servizi idrici in seguito alla abolizione delle province;

b. seminario di approfondimento e proposte per la gestione dei servizi idrici nei nuovi ambiti territoriali.

Lo studio, già avviato,ha l’obiettivo di individuare alcuni possibili criteri, in conformità a quanto previsto dalla legge 2/2013, di delimitazione degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei servizi idrici anche alla luce della abolizione delle province regionali.

Lo studio che verrà completato nel 2014 ha la finalità di formulare proposte di nuove delimitazioni che tengano conto:

1. Rispetto dell’unità di bacino o del sub-bacino;

2. Adeguatezza delle dimensioni dell’ambito sia in termini demografici per la gestione dei servizi idrici sia in termini di comprensori irrigui;

3. Unitarietà dei sistemi idrici sia per gli aspetti legati agli usi potabili che a quelli irrigui e , dove possibile, per l’unitarietà degli schemi di raccolta, depurazione e smaltimento delle acque reflue 4. Dimensioni degli ambiti tra loro comparabili.

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Sulla base dei risultati dello studio, verrà organizzato un seminario di approfondimento e di illustrazione di possibili linee guida per la riforma della organizzazione dei servizi idrici in Sicilia.

Il Seminario sarà rivolto ad Amministratori di enti locali, gestori dei servizi idrici, professionisti e funzionari regionali.

Nel corso del Seminario verranno approfonditi i seguenti temi:

a. Strumenti di pianificazione delle acque e aggiornamento del Piano di distretto idrografico in Sicilia;

b. Lo stato attuale della gestione dei servizi idrici in Sicilia c. Possibili linee per una riforma degli ATO idrici in Sicilia

d. Interventi per la pubblicizzazione dei servizi idrici: limiti e possibilità

4. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

4.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sui sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue di piccoli e medi insediamenti.

Il CSEI Catania, da diversi anni su sollecitazione degli ATO idrici, di numerosi enti gestori dei servizi idrici, nonché di diverse categorie professionali (ingegneri, architetti, agronomi, chimici, ecc.), ha svolto attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nel settore della depurazione delle acque reflue urbane ed agroindustriali.

Nel settore della depurazione in Sicilia, in molti casi sono state utilizzate tecnologie di trattamento non idonee al contesto socio-economico e alle caratteristiche qualitative e quantitative delle acque reflue, privilegiando l’utilizzo di tecnologie di tipo tradizionale o intensivo (fanghi attivi, dischi biologici, ecc.) che a causa del loro contenuto tecnologico, sempre più spinto, sono caratterizzate da alti costi di gestione e manutenzione non sostenibili dalle comunità locali. Per tale motivo, come già avviene da qualche decennio in numerosi altre nazioni, particolare interesse avrebbe in Sicilia l’applicazione di trattamenti naturali come la fitodepurazione, il lagunaggio, l’accumulo in serbatoi.

Tali trattamenti vengono denominati anche estensivi in quanto i processi di depurazione di tipo chimico-fisico e biologico richiedono:

- lunghi tempi (da 1-2 giorni fino a qualche decina di giorni);

- estese superfici (da 1-2 m2/AE fino a 10 m2/AE).

Il notevole interesse per i trattamenti naturali quali la fitodepurazione è legato in particolare alle seguenti caratteristiche:

♦ relativa semplicità in fase di costruzione, di esercizio e di manutenzione

♦ notevole economicità in fase di esercizio e manutenzione;

♦ efficienza dei processi depurativi;

♦ affidabilità in diverse condizioni operative.

Numerosi esperti del settore hanno evidenziato che il fattore limitante per la realizzazione dei sistemi di trattamento naturali risulta essere, in molti casi, la disponibilità di terreno e non il costo di quest’ultimo. Pertanto, soprattutto nelle aree rurali della Sicilia, dove generalmente esiste un’ampia disponibilità di terreni marginali in prossimità dei centri abitati, i trattamenti naturali quali la fitodepurazione sarebbero la soluzione ottimale e sostenibile per il trattamento delle acque reflue dei piccolo e medi insediamenti si urbani che produttivi (agro-industrie), valorizzando perlatro nell’ambito della progettazione, costruzione e gestione manodopera locale.

Recentemente a livello internazionale si è progressivamente affermata la pratica di trattare e riutilizzare le acque reflue prodotte dagli insediamenti abitativi o produttivi isolati di piccole

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dimensioni (case sparse, villaggi turistici, agroindustrie, ecc.), direttamente vicino al punto di origine. Tali sistemi denominati “decentralizedsystems”, si contrappongono alla filosofia dei grandi sistemi di raccolta e depurazione centralizzati, che a partire dagli anni ’70 hanno avuto tanto successo anche in Italia. Il fallimento gestionale di taluni sistemi centralizzati, gli elevati costi di collettamento, l’elevato impatto ambientale sui corpi ricettori a causa della concentrazione puntuale degli scarichi, nonché la disponibilità delle acque reflue depurate in aree in cui non vi è interesse o possibilità di riutilizzo, ha comportato in alcuni casi una sostanziale revisione degli schemi depurativi privilegiando ove possibile, soluzioni decentralizzate attraverso l’impiego di sistemi di depurazione a bassa tecnologia ovvero di sistemi naturali. In tali casi il riuso delle acque depurate è principalmente finalizzato a:

♦ l’alimentazione degli scarichi dei wc tramite la realizzazione di reti duali;

♦ l’irrigazione delle aree a verde (“landscapeirrigation”).

La fitodepurazione ha quindi ricevuto un crescente interesse da parte di tecnici ed amministratori e numerosi sono i casi di applicazione di tale tecnologia soprattutto nel nord e centro Italia. Nel Meridione, dove le caratteristiche climatiche sarebbero particolarmente favorevoli alla applicazione della fitodepurazione, di contro si registra ancora una modesta diffusione degli impianti di fitodepurazione anche a causa di una carente conoscenza da parte di tecnici ed operatori del settore.

Allo scopo di divulgare la tecnica della fitodepurazione e di supportare tecnici ed amministratori nella pianificazione, progettazione ed autorizzazione di sistemi di trattamento basati sulla tecnologia della fitodepurazione, l’attività che il CSEI Catania ha avviato nel 2013 e che proseguirà nel 2014 anche a supporto dei tecnici del Dipartimento dell’Ambiente dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente e del Dipartimento delle Acque e dei Rifiuti dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, sarà la seguente:

a. valutazione delle potenzialità di utilizzo dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue nel territorio delle regione siciliana;

b. corsi di formazione sulle tecniche di fitodepurazione delle acque reflue per piccole e medie comunità.

Nell’ambito dei corsi verranno approfonditi i seguenti temi:

• Nuovi orientamenti nella pianificazione e progettazione dei sistemi di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque reflue;

• Lo stato attuale dei sistemi di fognatura e depurazione in Sicilia

• Le tecnologie di trattamento naturali per i piccoli e medi insediamenti

• I sistemi di fitodepurazione per il trattamento ed il riuso delle acque reflue urbane ed

• agroindustriali

• La progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione

• Casi di studio

Nell’ambito delle attività predette verranno condotti studi e approfondimenti circa le potenzialità applicative dei sistemi di trattamento naturale delle acque reflue nei sistemi depurativi che fanno capo a Catania ed Acireale.

In particolare per ciò che riguarda il sistema di Catania, il CSEI Catania fornirà supporto alla SIDRA di Catania per valutare e formulare ipotesi di adeguamento dello schema depurativo.

Tale ipotesi riguarderà in particolare la possibilità di collettare a Catania i reflui prodotti in alcuni centri abitati etnei in aggiunta a quelli già previsti. Inoltre verrà valutata e studiata la possibilità di sostituire la condotta sottomarina già prevista con un sistema di trattamento terziario naturale di fitodepurazione con successivo riuso delle acque reflue.

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A tale scopo verrà anche valutato il fabbisogno irriguo della Piana di Catania e verranno studiati i possibili collegamenti tra l’impianto di fitodepurazione e le reti irrigue collettive gestite dai Consorzi di Bonifica.

Per ciò che riguarda il sistema di Acireale verrà studiato uno schema depurativo alternativo a quello accentrato attualmente previsto ma non realizzato per difficoltà tecniche.

Ciò determinerà la formulazione di ipotesi di realizzazione di più impianti di depurazione decentralizzati la cui ubicazione verrà effettuata tenendo conto delle caratteristiche del territorio servito.

4.2 Seminario su: “Soluzioni innovative per la gestione delle acque reflue nel territorio Etneo"

Il CSEI Catania, in collaborazione con il Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrolimentari e Ambientali dell’Università di Catania (DiGeSA), organizzerà un incontro sul tema: “Soluzioni Innovative per la gestione delle acque reflue nel territorio Etneo "

Obiettivo dell’incontro è quello di illustrare le principali problematiche di gestione delle acque reflue nel comprensorio etneo evidenziando possibili soluzioni innovative anche sulla base delle esperienze maturate in particolare in altri paesi europei tra cui la Spagna.

In particolare sarà illustrato uno studio per il recupero ambientale del fiume Besos a Barcellona ed i relativi interventi di riqualificazione ambientale attraverso sistemi naturali di trattamento delle acque reflue in Spagna. Saranno quindi illustrate le esperienze di realizzazione di sistemi di fitodepurazione e riuso delle acque reflue in Sicilia.

All’incontro saranno invitati a partecipare illustri docenti e ricercatori italiani e spagnoli nonché soggetti istituzionali interessati al tema quali componenti delle Commissioni parlamentari competenti e rappresentanti del Governo suproblemi come l’ambiente e le politiche di genere.Al seminario saranno inoltre invitati i Sindaci dei Comuni Etnei.

Come relatori saranno invitati il prof. MiquelSalgot, dell’Università di Barcellona (Spagna) che parlerà degli interventi di riqualificazione ambientale in Spagna attraverso sistemi naturali di trattamento delle acque reflue ed il dott. Antoni Alarcon del ConsorciBèsos di Barcellona che relazionerà sul recupero ambientale del fiume Besos a Barcellona.

Il prof. Salvatore Barbagallo relazionerà sulle esperienze di realizzazione di sistemi di fitodepurazione e riuso delle acque reflue attuate dall’Università degli Studi di Catania in Sicilia.

Il programma prevede quindi la partecipazione delprof. MarioRosario Mazzola, Componente della Commissione Ambiente del Ministero dell’Ambiente che presenterà lo stato di attuazione dell’APQ (Accordo di Programma Quadro) sulla depurazione in Sicilia.

Il prof. Giuseppe Cirelli del CSEI Catania illustrerà uno studio sulle ipotesi di adeguamento e accorpamento degli schemi depurativi di Acireale e Catania. In particolare verranno illustrate le tecnologie depurative naturali, come stadio finale di trattamento, in quanto le acque reflue depurate possono costituire una risorsa strategica, in termini di qualità e quantità, per lo sviluppo socio- economico e per il recupero e la riqualificazione ambientale del territorio etneo.

A seguire sono previsti interventi programmati da partedi rappresentanti della Commissione Ambiente e Territorio dell’ARS, dell’Assemblea Regionale Siciliana, della Commissione Nazionale VIA-VAS, del Senato della Repubblica e della Sidra di Catania.

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Le conclusioni saranno affidate al dott. Salvatore Calleri, Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità della Regione Siciliana.

L’incontro sarà patrocinato da:

- Regione Siciliana: Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea - Dipartimento Regionale dell’Agricoltura, Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità;

- Arpa Sicilia - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Sicilia;

- Consiglio della Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia -Ministero della Giustizia;

- Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Catania;

- Ordine Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Catania;

- Ordine dei chimici della provincia di Catania;

- Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia;

- Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania;

- AIAT Sicilia - Associazione Ingegneri per l’Ambiente e il Territorio della Regione Sicilia;

- AIAPP Sezione Sicilia - Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio.

5. Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

5.1 Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente

Come negli anni passati il Centro offrirà a enti pubblici e privati le proprie competenze per lo svolgimento di attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nelle aree di interesse del Centro medesimo. Tali attività potranno concentrarsi nell'assistenza scientifica e organizzativa per la organizzazione di programmi formativi, di assistenza tecnica per la gestione di servizi, di partecipazione ad attività di ricerca. In perseguimento del suo specifico obiettivo di sostenere il miglioramento della gestione delle acque e dell’ambiente nel Mezzogiorno d’Italia in particolare aiutando gli enti a ciò predisposti, il CSEI Catania svolgerà su sua iniziativa o su richieste specifiche attività di assistenza tecnica sia, in primo luogo ai suoi soci sia agli altri organismi pubblici o privati che le richiedono o accolgono.

L’attività di assistenza tecnica riguarda principalmente i seguenti settori:

- servizio idrico integrato - riuso delle acque reflue

- valutazione della gestione e del servizio reso all’utenza - formazione specifica di personale aziendale su richiesta

In particolare negli ultimi anni il CSEI Catania ha proseguito l’attività di assistenza tecnica alle Autorità d’Ambito, soprattutto meridionali, con lo scopo di sostenerle a svolgere con efficienza ed efficacia i loro compiti.

Nel 2014 si prevede di continuare, su richiesta degli enti interessati, l'attività finalizzata prevalentemente ad:

- assistere gli enti interessati nella realizzazione, avvio e monitoraggio dei sistemi di riuso agricolo delle acque reflue urbane;

- assistere gli enti regionali e locali che si occupano di programmazione e gestione delle risorse idriche nella messa a punto di criteri e nella elaborazione di piani di emergenza idrica.

L'attività sul riuso agricolo delle acque reflue urbane, da effettuare su richiesta delle Amministrazioni provinciali e/o comunali, riguarderà:

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- la pianificazione dell'uso delle acque reflue urbane;

- la valutazione della idoneità di sistemi di riuso proposti;

- il monitoraggio dell'esercizio di sistemi di riuso agricolo di acque.

L'attività sul Servizio Idrico Integrato, da effettuarsi su richiesta delle Autorità d'Ambito e/o di enti locali, riguarderà:

- l'assistenza nella fase di aggiornamento dei Piani d'Ambito;

- lo studio delle modalità di costituzione degli organismi di gestione del servizio idrico integrato;

- lo studio dei criteri e delle conseguenze dei nuovi criteri di tariffazione all'interno dell'Ambito;

- il Servizio Idrico Integrato all'interno dell'Ambito Territoriale Ottimale.

Nell'ambito dell'attività di assistenza tecnica il CSEI Catania effettuerà la organizzazione, in uno o più quaderni che verranno pubblicati dal Centro, del materiale più interessante prodotto nell'ambito delle attività di ricerca. Tali pubblicazioni verranno distribuite agli enti e ai partecipanti coinvolti nelle attività.

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2014

(con risorse finanziarie di altri Enti non a carico del bilancio regionale)

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INDICE

1. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

1.1 Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti

1.2 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni nel processo produttivo per il settore ortoflorofrutticolo” - MICROPLANT

1.3 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto nella filiera del ficodindia”

1.4 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - Progetto AgroTrack

1.5 Progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia” sottoprogetto

“Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”

2.Servizio idrico integrato

2.1 Progetto di e-learning “Lifelong Learning ProgrammeCentralized” - Sottoprogramma ERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water”

Acronimo AQUASYN.

3. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

3.1 Progetto FO.C.U.S.: “Fotovoltaico Compatibile con l’Uso in Serra” – L.R. n.23 del 16.12.2008 finanziato dalla linea di intervento 4.1.1.1 del POR FSER Sicilia 2007 – 2013

3.2 Progetto “Vigna Energetica”- VIENERGY - Programma Operativo Italia-Malta 2007-2013 - Bando 01/11 Progetto Strategico

4. Promozione e diffusione delle attività del Centro 4.1 Collana editoriale sulla gestione delle acque 4.2 Sito web del CSEI Catania

5. Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

5.1 Attività di assistenza tecnica e monitoraggio del sistema di fitodepurazione per il trattamento terziario del centro commerciale IKEA di Catania.

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1. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

1.1Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti

IlConsorzio Euroagrumi O.P. Soc. Coop. Consortile di Biancavilla (CT) ha affidato al CSEI Catania,nel settembre 2013,l’incarico di “Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti”, in attuazione del Programma Operativo 2014/2017 – Progetto esecutivo annualità 2014, il cui obiettivo è quello di promuovere pratiche colturali e tecniche di produzione rispettose dell’ambiente.

In particolare il CSEI Catania avrà il compito di fornire indicazioni alle aziende sugli effettivi bisogni idrici delle colture agrumicole, informarle sulle tecniche innovative di irrigazione in aree caratterizzate da condizioni di carenza di risorse idriche econsigliarle sull’adottabilità di queste tecniche e sulle modalità di realizzazione di impianti di irrigazione aziendali.

Nel corso dell’attività di assistenza tecnica si procederà all’individuazione di selezionate aziende, a vocazione agrumicola, nelle quali effettuare le attività di:

- Valutazione degli effettivi fabbisogni irrigui mediante tecniche innovative;

- Applicazione di tecniche di irrigazione deficitaria;

- Individuazione di metodi irrigui ad elevata efficienza di adacquamento.

L’attività di assistenza tecnica sarà svolta in quattro anni a partire dal 2014.

1.2 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni nel processo produttivo per il settore ortoflorofrutticolo” - MICROPLANT

Il progetto, a valere sui fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Sicilia per il periodo 2007/2013 - Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale”, e finanziato dall’Assessorato Risorse Agricole e Alimentari - Dipartimento Interventi Infrastrutturali, riguarda la diffusione ed il trasferimento tecnologico ed ha per titolo: “Trasferimento di innovazioni nel processo produttivo per il settore ortoflorofrutticolo”.

Per la partecipazione alla presentazione delle istanze progettuali, il cui capofila è il CSEI Catania, è stato necessario aderire ad una ATS a cui hanno partecipato altri enti di ricerca ed imprese (ATS Microplant). Il CSEI Catania si occuperà prevalentemente dell’attività di diffusione e divulgazione dei risultati.

Il progetto ha l’obiettivo di trasferire ad aziende ortoflorofrutticole innovazioni di tecniche di propagazione allo scopo di aumentare la competitività commerciale attraverso la messa a punto e il perfezionamento di protocolli per l’attività propagativa mediante la coltura in vitro. L’obiettivo finale del progetto è quello di consentire alle aziende di organizzare in proprio laboratori di micropropagazione, utilizzando i protocolli messi a punto con il progetto, anche tenendo in considerazione i risultati complessivamente raggiunti (qualità delle piante ottenute). Tali aziende potranno costituire degli spin-off per un’ulteriore espansione delle tecniche trasferite a beneficio dei comparti produttivi interessati. In particolare, il progetto si pone l’obiettivo di accrescere il livello tecnologico delle aziende apportando vantaggi riconducibili alla specializzazione dei processi produttivi, al miglioramento della qualità dei prodotti, all'incremento delle produzioni, all'ottenimento di redditi congrui. Con l’applicazione della micropropagazione, infatti, sarà possibile, per colture scelte in modo appropriato, ridurre i tempi di inserimento delle produzioni sul mercato e migliorare la produttività del vivaio sia in termini qualitativi che quantitativi. Le piante

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così ottenute saranno geneticamente uniformi e garantite sotto il profilo fitosanitario. Aziende in grado di produrre e/o commercializzare materiale vegetale proveniente da moltiplicazione in vitro possono essere messe in condizione di disporre autonomamente o in forma consociata di nuove varietà o di nuovi sistemi produttivi, senza dover necessariamente dipendere dalle ricerche e dall'innovazione proveniente da altri paesi, nonché di valorizzare le specie tipiche del nostro ambiente, che hanno tradizionalmente un significativo valore produttivo, ornamentale, paesaggistico ed ecologico.

Il progetto si articola in 5 azioni ognuna delle quali perseguirà obiettivi specifici:

Azione 1: sviluppare e trasferire alle aziende protocolli di moltiplicazione in vitro per specie ortoflorofrutticole delle quali si producono quantità elevate con tecniche tradizionali ma non sempre di elevata e costante qualità, per specie economicamente importanti ma poco commercializzate nei nostri ambienti, per specie normalmente importate da paesi esteri, per specie poco frequenti ma potenzialmente collocabili sul mercato, per specie che potrebbero avere interessi ai fini officinali, erboristici, medici ed ambientali.

Azione 2: ottimizzare il processo di acclimatazione del materiale micropropagato in ambiente protetto e in pieno campo, mediante la valutazione dell’efficacia di formulati chimici, concimi, biostimolanti.

Azione 3: valutare le produzioni ottenute sotto il profilo agronomico e sanitario, monitorare la stabilità genetica e la rispondenza varietale, mettere a punto pratiche agronomiche in grado di determinare l’espressione migliore del fenotipo delle specie micropropagate, in funzione delle finalità per le quali sono state prodotte.

Azione 4: valutare il livello di gradimento di potenziali acquirenti nei riguardi delle produzioni derivanti da micropropagazione che siano caratterizzate da peculiarità agronomiche, fenotipiche, genetiche e sanitarie superiori anche per confronto con il materiale prodotto in modo convenzionale.

Azione 5: svolgere attività di diffusione sulle tecniche messe a punto e realizzare iniziative per il trasferimento delle innovazioni a favore di altre aziende del territorio regionale e di tecnici e professionisti operanti nel settore.

Per raggiungere gli obiettivi descritti è stata attivata una rete che svilupperà processi di produzione basati su tecnologie innovative. La rete è composta da: un Ente di Ricerca (Università di Catania - DISPA) che è detentore dell’innovazione; da cinque imprese agricole ubicate nella Sicilia orientale aventi caratteristiche differenti (produzioni floricole, orticole e frutticole); da una società che fornisce mezzi tecnici e materie prime (Impresa Pavoni); dai Centri Regionali per le Tecnologie Agroalimentari (Ce.R.T.A.) che provvederà a supportare le attività di valutazione del materiale prodotto e ad effettuare la certificazione dello stesso; da un centro di ricerca, formazione e assistenza tecnica (CSEI Catania) che assumerà le funzioni di capofila e che si occuperà del trasferimento e della diffusione dei risultati; da una associazione di imprese agricole (Coldiretti Ragusa) che supporterà l’attività di diffusione dei risultati. Tale rete dovrà determinare lo sviluppo in primo luogo delle imprese facenti parte del progetto e, successivamente, mediante il trasferimento dei risultati, del comparto vivaistico regionale.

Il Progetto ha avuto inizio il 01/10/2011 e si concluderà il 30/03/2014.

Le principali attività che il CSEI Catania svolgerà nel 2014 riguardano prevalentemente:

1) la gestione del Progetto (coordinamento dei partner, rendicontazioni periodiche e controllo delle spese, contatti con il responsabile di misura dell’Assessorato e con il Responsabile scientifico);

2) la prosecuzione dell’attività di divulgazione dell’iniziativa progettuale (aggiornamento del sito internet dedicato al Progetto, realizzazione di meeting tra i partner,organizzazione dell’evento finale previsto per febbraio 2014).

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1.3 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto nella filiera del ficodindia”

Il progetto, a valere sui fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Sicilia per il periodo 2007/2013 - Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale”, e finanziato dall’Assessorato Risorse Agricole e Alimentari - Dipartimento Interventi Infrastrutturali, riguarda la diffusione ed il trasferimento tecnologico ed ha per titolo:“Trasferimento di innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto nella filiera del ficodindia”.Per la partecipazione alla presentazione delle istanze progettuali, il cui capofila è il Consorzio Euroagrumi O.P. Soc. Coop. Consortile di Biancavilla (CT), è stato necessario aderire ad una ATS a cui hanno partecipato altri enti di ricerca ed imprese.

Il CSEI Catania si occuperà prevalentemente dell’attività di diffusione e divulgazione dei risultati.

La coltura del ficodindia rappresenta in Sicilia una realtà consolidata e ben diffusa. A livello europeo, la filiera produttiva del ficodindia è una esclusiva della nostra regione, che ne detiene il monopolio del mercato in Italia e ne controlla il 90% in Europa. Nell’isola sono coltivati a ficodindia 8500 ettari dai quali si ottengono 870000 q di frutti. I principali poli di produzione sono quello della zona di San Cono tra le provincie di Catania, Enna e Caltanissetta e quello del sud-est etneo. Quest’ultimo intercetta i comuni di Adrano, Paternò, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Ragalna e Belpasso, e, a partire dal 2003 ha ottenuto il riconoscimento del marchio di origine DOP

“Ficodindia dell’Etna” il Consorzio di tutela del quale ha sede presso l’Organizzazione di produttori

“Euroagrumi”, soggetto capofila della presente proposta progettuale.

Nonostante la forte concentrazione geografico - territoriale degli impianti, il sistema produttivo isolano risulta notevolmente frammentato, fatto questo che impedisce lo sviluppo della filiera in termini di distretto agrario. Ai fini di una espansione commerciale verso i più ricercati mercati internazionali, sarebbe auspicabile introdurre all’interno della filiera alcune innovazioni di natura tecnico agronomica e di gestione del prodotto.

Il progetto ha l’obiettivo di trasferire ad aziende del settore ficodindicolo della zona sud orientale etnea, interessate dal marchio di tutela DOP “Ficodindia dell’Etna”, alcune innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto che nel breve medio periodo possano consentire alcuni miglioramenti della competitività del comparto. Tale obiettivo verrà raggiunto, o attraverso una razionalizzazione dell’utilizzo di alcuni input, o attraverso l’ottenimento di un prodotto che intercetti nuove epoche di disponibilità del prodotto o perché rappresenta per il consumatore un’innovazione nella tipologia di prodotto.

Il progetto si articola in 7 azioni, che riguardano le due macroattività “Trasferimento applicativo e collaudo dei risultati della ricerca/introduzione innovazione” e “Dimostrazione, disseminazione e diffusione dei risultati dell’innovazione”, ognuna delle quali perseguirà i seguenti obiettivi specifici:

Azione 1: sviluppare e trasferire alle aziende protocolli innovativi per la gestione agronomica del ficodindieto ai fini della sua gestione ecocompatibile con particolare riguardo alla fertirrigazione.

Azione 2: trasferire innovazioni riguardanti le tecniche di gestione della pianta per modulare i cicli produttivi al fine di ampliare il calendario di commercializzazione del prodotto.

Azione 3: ottimizzare la gestione della risorsa idrica secondo i moderni dettami dell’agricoltura di precisione che tengono in considerazione le condizioni microclimatiche e le effettive esigenze della coltura specifico oggetto dell’innovazione. Trasferire mediante ICT (Information Communication Technology), protocolli di gestione irrigua mirati alle specificità delle singole aziende di riferimento del comprensorio.

Azione 4: trasferire strategie innovative per il controllo della mosca della frutta riducendo il ricorso a trattamenti con presidi fitosanitari o utilizzando tecniche alternative di lotta.

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Azione 5: trasferire protocolli innovativi di conservazione e gestione del prodotto anche attraverso trasformazione in prodotto di IV gamma.

Azione 6:valutare la rispondenza di nuove tipologie di prodotto alla collocazione sul mercato e analizzare la possibilità di ampliare il calendario di offerta e la tipologia di mercato.

Azione 7: svolgere attività di diffusione sulle tecniche messe a punto e realizzare iniziative per il trasferimento delle innovazioni a favore di altre aziende del territorio regionale e di tecnici e professionisti operanti nel settore.

Per raggiungere gli obiettivi specifici sopra descritti il progetto prevede la creazione di una rete che permetterà di sviluppare processi di produzione basati su tecnologie innovative.

La rete è composta da:

- un’organizzazione di produttori (Euroagrumi, sede del Consorzio di Tutela del “Ficodindia dell’Etna DOP”) che assumerà le funzioni di capofila

- un’Ente di Ricerca (Università di Catania - DISPA) che è detentore dell’innovazione,

- cinque aziende agricole ad indirizzo ficodindicolo ubicate nella Sicilia orientale tutte ricadenti nell’areale della DOP “Ficodindia dell’Etna”

- una società che fornisce mezzi tecnici e materie prime (Impresa Pavoni)

- una Società Consortile (Ce.R.T.A.) che provvederà a supportare le attività di trasformazione - un centro di ricerca, formazione e assistenza tecnica (CSEI Catania) che si occuperà della diffusione dei risultati

- un’associazione di imprese agricole (Federazione provinciale COLDIRETTI, Catania) che collaborerà nell’attività di diffusione dei risultati del progetto.

Il Progetto ficodindia ha avuto inizio il 01/10/2011 e si concluderà il 31/03/2014.

Le attività che il CSEI Catania proseguirà nel 2014 nell’ambito di questo Progetto sono relative a:

1) completamento di un’attività di trasferimento di metodologie innovative per il monitoraggio dei flussi evapotraspirativi della coltura del ficodindia;

2) realizzazione di campagne di divulgazione delle attività realizzate e dei risultati ottenuti nell’ambito del Progetto.

1.4 BANDO PSR 2007/2013 – Misura 124 – Progetto AgroTrack

Nell’ambito della Mis. 124 del PSR Sicilia, nel 2014 verrà avviato un progetto di trasferimento tecnologico denominato “AgroTrack”. La finalità del progetto è quella di definire informaticamente il processo di filiera per il comparto ortofrutticolo dettagliando le fasi che coinvolgono: aziende produttrici, aziende di distribuzione, magazzini di confezionamento, venditori al dettaglio, organismi di controllo della qualità, consumatori.

Ogni azienda che ha dato l’adesione al progetto potrà partecipare a uno o più processi di fliera, attraverso la gestione integrata in un unico sistema.

La gestione più snella e integrata dei processi di azienda, di magazzino e di distribuzione permetterà di conseguire una logistica innovativa senza ulteriori carichi amministrativi sulle varie aziende e alla eliminazione di flussi cartacei. Verrà inoltre realizzato un sistema per rendere disponibili sul web informazioni relative al processo di lavorazione.

In sintesi il Progetto Agrotrack consentirà di realizzare una piattaforma caratterizzata da:

a. Aggiornamento continuo delle tecnologie per l’identificazione dei prodotti alimentari;

b. Metodologie per la definizione degli standard dei prodotti e delle materie prime;

c. Individuazione di metodi per l’oggettivazione delle prove di controllo ;

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d. Integrazione dei protocolli al sistema di tracciabilità nazionale.

Il progetto, coordinato dalla Promoter Sud, prevede la partecipazione di numerose aziende e da imprese specializzate nel settore informatico. Il CSEI Catania partecipa al progetto prevalentemente per l’attività di formazione e di disseminazione dei risultati.

1.5 Progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia” sottoprogetto

“Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”

Nel dicembre 2011 il Dipartimento degli InterventiInfrastrutturali per l’Agricoltura ha firmato la Convenzione tecnica scientifica con il CSEI Catania per la realizzazione del progetto

“Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”da svilupparsi all’interno del progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia”

L’obiettivo del progetto, che verrà svolto dal CSEI Catania e che si concluderà il 30 novembre 2013, è relativo alla valutazione della vocazionalità ambientale di selezionate aree del territorio siciliano alla introduzione di nuove cultivar di pesco, susino, albicocco, ciliegio, nespolo, lici e mango.

Nel corso del 2012 (primo anno di attività del progetto), lo studio è stato impostato attraverso l’analisi, preliminare, delle principali criticità del comparto frutticolo esistente. Successivamente, sono state selezionate, mediante attenti studi ed analisi condotte dal gruppo di lavoro interdisciplinare che compone l’unità di ricerca, le specie frutticole da valutare nello studio di vocazionalità. Di queste sono state prodotte schede tecniche contenenti le principali caratteristiche ed i fabbisogni termici. E’ stato, poi, individuato l’approccio metodologico da seguire per l’analisi di vocazionalità. In particolare, l’approccio individuato è basato sull’analisi del regime termometrico del territorio in studio, attraverso cui è stato possibile individuare i seguenti indicatori: Chilling Unit (CU) utilizzato per la valutazione dei fabbisogno termico nella fase di dormienza delle diverse specie frutticole, GrowingDegree Hour - GDH mediante il modello ASYMCUR utilizzato quale indicatore di fabbisogno termico durante la fase di fioritura delle diverse specie frutticole e Developmental Unit - DU utilizzato quale indicatore di fabbisogno termico necessario per l’avvio della fase di maturazione delle specie. E’ altresì intuibile come tali modelli siamo strettamente legati alle caratteristiche più strettamente fisiologiche delle specie in esame.

La definizione dell’approccio metodologico ha richiesto un’accurata analisi della letteratura più recente e la ricognizione della disponibilità dei dati termometrici del territorio e del grado di accuratezza degli stessi. Per tale analisi la scrivente ha collaborato con il Servizio Agrometeorologico della Regione Siciliana (SIAS). Nel corso di questo primo anno di attività sono state realizzate mappe tematiche relative al solo indicatore Chilling Unit (CU) utilizzato, come detto, per la valutazione dei fabbisogno termico nella fase di dormienza delle diverse specie frutticole.

Nel corso del 2014, si concluderà l’analisi delle GrowingDegree Hour - GDH mediante il modello ASYMCUR utilizzato quale indicatore di fabbisogno termico durante la fase di fioritura delle diverse specie frutticole e Developmental Unit -DU utilizzato quale indicatore di fabbisogno termico necessario per l’avvio della fase di maturazione delle specie. I dati climatici necessari per le suddette valutazioni saranno messi a disposizione del SIAS della Regione siciliana. Una volta determinati i suddetti indicatori, si procederà alla individuazione delle aree suscettibili a processi di riconversione e/o di sviluppo della frutticoltura.

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2. Servizio idrico integrato

2.1 Progetto di e-learning “Lifelong Learning ProgrammeCentralized” - Sottoprogramma ERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water”- Acronimo AQUASYN.

Il CSEI Catania ha aderito ad un progetto di e-learning presentato dall’ente greco Action Synergy S.A. all’Unione Europea- Direzione Generale per l'Istruzione e la Cultura - relativo al programma

“Lifelong Learning ProgrammeCentralized” - Sottoprogramma ERASMUS, dal titolo: “University EnterpriseCollaboration in the field of Bottled Water”- Acronimo AQUASYN.

Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare le conoscenze e le competenze del personale delle aziende che si occupano di imbottigliamento di acque minerali attraverso corsi di formazione sviluppati dalle università, promuovendo il trasferimento delle competenze dalle università partner del progetto alle imprese. Il Consorzio è composto da otto organizzazioni provenienti da sei paesi (Grecia, Cipro, Regno Unito, Italia, Spagna, Portogallo) e i principali soggetti del settore (università, imprese, UETP, organismi di ricerca). L’obiettivo del progetto, avente una durata temporale di 36 mesi, è il trasferimento delle conoscenze e competenze tra i tecnici delle diverse realtà territoriali e l’aggiornamento professionale del personale delle imprese ed agenzie che si occupano dell’imbottigliamento delle acque minerali nell’ambito dei Paesi del Mediterraneo.

Il progetto è stato avviato l’1 ottobre 2012 e avrà termine il 30 settembre 2015. Il CSEI Catania, unico partner italiano, ha tra le altre cose il compito del controllo degli aspetti tecnici e finanziari del progetto, dell’aggiornamento del portale del progetto con i dati amministrativi e finanziari, la segnalazione di eventuali problemi al coordinatore del progetto, la preparare delle informazioni richieste dal coordinatore per le relazioni trimestrali, intermedie e finale e l’organizzare dei vari incontri transnazionali tra cui quello finale a Catania a conclusione del progetto. Inoltre si occuperà di tutto ciò che attiene lo svolgimento del progetto in Italia curandone l’azione divulgativa con la redazione e/o traduzione dei materiali di formazione in Italia (poster, depliant e sito web), l’organizzazione dei vari workshop in Italia per la formazione dei tutor, l’organizzazione dei comitati di pilotaggio per i corsi on-line e off-line, la compilazione dei questionari e la realizzazione delle interviste e la definizione degli indicatori per la valutazione, l’organizzazione di visite di studio ai laboratori delle aziende.

3.Tutela dell’ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

3.1Progetto FO.C.U.S.: Fotovoltaico Compatibile con l’Uso in Serra – L.R. n.23 del 16.12.2008 finanziato dalla linea di intervento 4.1.1.1 del POR FSER Sicilia 2007 – 2013

Il progetto FO.C.U.S.: Fotovoltaico Compatibile con l’Uso in Serra rientra tra le attività inerenti l’avviso pubblico per la concessione delle agevolazioni in favore della ricerca, sviluppo ed innovazione previste dall’art. 5 della legge Regionale 16.12.2008, n. 23 - Linea di intervento 4.1.1.1 del POR FSER Sicilia 2007 – 2013.

Il progetto, della durata di trenta mesi, è stato presentato il 30.11.2010 dal CSEI Catania e da altri soggetti il cui partenariato risulta così composto:

- PROMO.TER.SUD Società cooperativa (Capofila) - TECNOSERRE s.r.l.

- Studio Migliore di Migliore Andrea s.a.s.

- CNR-ITAE, Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia, fondato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche

- Azienda agricola Ortitalia di Ferraro,Failla e Salerno società semplice agricola.

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