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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

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Academic year: 2021

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2012

Maggio 2012

(2)

INDICE PRESENTAZIONE DEL CSEI Catania

1. PREMESSA

2. GESTIONE DEI SISTEMI IDRICI

2.1. Studi per la gestione dei sedimenti della traversa di ponte Barca e per lo smaltimento dei fanghi di spurgo dell’adduttore Barca-Lentini

2.2 Seminario sulla gestione delle acque in Sicilia: situazioni e prospettive (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

2.3 “Studio idrologico e idrogeologico del sistema Garcia – Arancio finalizzato alla domanda di concessione delle acque del fiume Belice per l’irrigazione dei comprensori irrigui dei Consorzi di Bonifica 1 Trapani, 2 Palermo, 3 Agrigento”

2.4 Studio sul “La gestione dei sistemi di approvvigionamento idrico e rischio di cambiamento climatico in Sicilia” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

2.5 Seminario sull’interrimento dei serbatoi artificiali - VIII° edizione (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

3. RISORSE NATURALI E SVILUPPO DELL'AGRICOLTURA

3.1 Progetto di ricerca sulla fitodepurazione produttiva di biomasse cellulosiche per l’ottenimento di etanolo di seconda generazione - FITOPROBIO

3.2 Progetto PRO.VITE - Sottoprogetto “Stima dei fabbisogni irrigui di vigneti in ambiente mediterraneo”

3.3 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni nel processo produttivo per il settore ortoflorofrutticolo” (Microplant)

3.4 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto nella filiera del ficodindia”

3.5 Programma operativo Italia-Malta 2007-2013 - Progetto MORISO: “Monitoraggio delle risorse idriche sotterranee ed interventi per il controllo dell’intrusione marina e per la riduzione dell’inquinamento da attività agricole”

3.6 Progetto di ricerca: “Innovazioni e strumenti per l’adattamento dell’agricoltura ai cambiamenti climatici” (ISAACC)

3.7 Progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia” sottoprogetto “Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”

3.8 Convegno sulla: “Gestione delle risorse idriche nelle regioni insulari del Mediterraneo”

(in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

3.9 Progetti di formazione presentati su bandi della Regione Siciliana

3.10 Seminario sul “Monitoraggio dei fabbisogni irrigui: tecniche di misura e scale di applicazione” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

3.11 Seminario“Progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

3.12 Progetto di ricerca AVACQua – Sottoprogetto

Studio degli effetti agronomici ed ambientali dell’applicazione del compost su vigneti e valutazione degli effetti sull’idrologia del terreno agrario”

3.13 Seminario dal titolo “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

(3)

3.14“Studio per il perfezionamento tecnico ed amministrativo della richiesta di autorizzazione al riuso irriguo delle acque reflue della città di Siracusa” (impianto di Canalicchio).

3.15“Studio di fattibilità per il riuso delle acque reflue urbane nella città di Grammichele”.

3.16 Seminario su “I contributi di bonifica: natura giuridica, riscossione e contenzioso tributario” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

4. SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

4.1 Corso di formazione Wataclic (Water Against Climate Change) – “Comunicare l’acqua:

per una gestione sostenibile e partecipata della risorsa idrica” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

5. TUTELA DELL'AMBIENTE E GESTIONE DEI SISTEMI DI DISINQUINAMENTO

5.1 Progetto di ricerca sullo sviluppo sostenibile del territorio della “Riserva Naturale Orientata La Timpa di Acireale”

5.2 Programma operativo Italia-Malta 2007-2013 - Progetto ProMED – “La protezione dell’ambiente nelle isole del Mediterraneo attraverso la valorizzazione della coltura arborea”

5.3 Progetto di ricerca SIBAR “Sistemi di irrigazione biodegradabili per l’impiego di acque reflue urbane per le produzioni agroalimentari” – Programma PON R&C 2007 – 2013 (MIUR)

5.4 Progetto FO.C.U.S.: Fotovoltaico Compatibile con l’Uso in Serra – L.R. n.23 del 16.12.2008 finanziato dalla linea di intervento 4.1.1.1 del POR FSER Sicilia 2007 – 2013 5.5 Studio sui “Sistemi di depurazione naturali per il trattamento delle acque reflue agro-

industriali” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

5.6 Progetto WATERinCORE: “Gestione sostenibile delle acque attraverso il miglioramento della Responsabilità Comune nei bacini idrografici del Mediterraneo”

5.7 Seminario su “Il Valore dell’Ambiente” nell’ambito della “Giornata Mondiale dell’Ambiente 2012”. (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

5.8 Corso di formazione sull’utilizzo dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento ed il riuso delle acque reflue – II° edizione (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

5.9 Seminario sull’adeguamento, rinaturazione e manutenzione dei corsi d’acqua naturali (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

5.10 Corso sulla gestione integrata e sostenibile dei rifiuti (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

5.11 Seminario sulla sostenibilità della produzione e trasformazione di biomassa a fini energetici (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

5.12 Corso di formazione su “Valutazione e mitigazione del rischio idrologico-idraulico:

strumenti e metodi” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

5.13 Progetto “Vigna Energetica” (VIENERGY) - Programma Operativo Italia-Malta 2007- 2013 - Bando 01/11 Progetto Strategico

5.14 Convegno “Catania Green Plan”

5.15 Studio su: “Progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue urbane di piccoli e medi insediamenti” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

6. PROMOZIONE E DIFFUSIONE DELLE ATTIVITA' DEL CENTRO 6.1 Collana editoriale sulla gestione delle acque

6.2 Sito web del CSEI Catania

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7. SERVIZI PER ATTIVITA' DI FORMAZIONE E/O RICERCA NELLE AREE DI INTERESSE DEL CENTRO

7.1 Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente

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PRESENTAZIONE DEL CSEI Catania

Il CSEI Catania è un ente senza scopo di lucro costituito nel 1975, nel quadro dell’intervento straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno, ad iniziativa del FORMEZ, della Cassa per il Mezzogiorno, dell’Università di Catania, della SVIMEZ e della Fondazione Politecnica del Mediterraneo.

Dopo la fase iniziale dedicata all’avvio e alla consolidazione della struttura, realizzata con la diretta partecipazione delle istituzioni dell’Intervento Straordinario, il CSEI Catania ha acquisito una sua autonoma configurazione e hanno aderito al Centro diversi organismi pubblici che si occupano della gestione delle risorse naturali ed in particolare delle risorse idriche.

Con le leggi n. 234 del 1979, n. 33 del 1983 e n. 36 del 1984 la Regione Siciliana ha riconosciuto lo specifico ruolo del CSEI Catania nello svolgimento di attività di ricerca e formazione nel settore dell’ambiente.

Il Centro ha operato al servizio dell’Intervento Straordinario per il Mezzogiorno ed opera al servizio della Regione Siciliana, delle altre Regioni meridionali e dei propri Soci ed offre inoltre a enti pubblici e privati le proprie competenze per lo svolgimento di attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nelle aree di interesse del Centro medesimo.

Finalità del CSEI Catania è di contribuire a promuovere lo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno d’Italia nell’area della gestione delle acque, dei sistemi di disinquinamento dell’ambiente idrico, dei sistemi di tutela dell’ambiente dall’inquinamento e in generale nell’area della gestione delle risorse naturali. Nelle suddette aree, il Centro si pone come organismo di servizio delle Regioni e degli Enti locali. Per perseguire tale finalità il CSEI Catania svolge attività di ricerca applicata, di formazione e di assistenza tecnico-organizzativa orientate allo sviluppo delle capacità operative e innovative degli organismi pubblici e privati che nel Mezzogiorno operano nell’area delle risorse naturali.

I Soci del Centro sono: A.CO.S.ET S.p.A. di Catania, AMA S.p.A. di Paternò, ATO 2 Catania, ATO 6 Caltanissetta, Consorzio di Bonifica Integrale Vallo Diano e Tanagro di Sala Consilina, Consorzio di Bonifica n. 2 Palermo, Consorzio di Bonifica n. 3 Agrigento, Consorzio di Bonifica n. 4 Caltanissetta, Consorzio di Bonifica n. 5 Gela, Consorzio di Bonifica n. 6 Enna, Consorzio di Bonifica n. 7 Caltagirone, Consorzio di Bonifica n. 8 Ragusa, Consorzio di Bonifica n. 9 Catania, Consorzio di Bonifica n. 11 Messina, Fondazione “Emanuele Guggino Picone”, già Fondazione Politecnica del Mediterraneo di Catania, Università degli Studi di Catania.

PROMO.TER.SUD. S.r.l., Ragusa

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1. PREMESSA

In continuità con le iniziative degli anni scorsi, il programma delle attività per il 2012 prevede la prosecuzione dell'azione del CSEI Catania nelle seguenti aree di intervento: gestione dei sistemi idrici; risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura; servizio idrico integrato; tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento; promozione e diffusione delle attività del Centro;

servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro. In particolare per il 2012 il CSEI Catania ha in programma le seguenti iniziative:

Gestione dei sistemi idrici:

- Studi per la gestione dei sedimenti della traversa di ponte Barca e per lo smaltimento dei fanghi di spurgo dell’adduttore Barca-Lentini

- Seminario sulla gestione delle acque in Sicilia: situazioni e prospettive (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- “Studio idrologico e idrogeologico del sistema Garcia – Arancio finalizzato alla domanda di concessione delle acque del fiume Belice per l’irrigazione dei comprensori irrigui dei Consorzi di Bonifica 1 Trapani, 2 Palermo, 3 Agrigento”- Assessorato Regionale Risorse Agricole - Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura

- Studio su “La gestione dei sistemi di approvvigionamento idrico e rischio di cambiamento climatico in Sicilia” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Seminario sull’interrimento dei serbatoi artificiali - VIII° edizione (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura:

- Progetto di ricerca sulla fitodepurazione produttiva di biomasse cellulosiche per l’ottenimento di etanolo di seconda generazione - FITOPROBIO

- Progetto PRO.VITE - Sottoprogetto “Stima dei fabbisogni irrigui di vigneti in ambiente mediterraneo” - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari - Regione Siciliana

- BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni nel processo produttivo per il settore ortoflorofrutticolo” (Microplant) - Assessorato Risorse Agricole e Alimentari - Dipartimento Interventi Infrastrutturali – Regione Siciliana

- BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto nella filiera del ficodindia”- Assessorato Risorse Agricole e Alimentari - Dipartimento Interventi Infrastrutturali – Regione Siciliana

- Programma operativo Italia-Malta 2007-2013 - Progetto MORISO: “Monitoraggio delle risorse idriche sotterranee ed interventi per il controllo dell’intrusione marina e per la riduzione dell’inquinamento da attività agricole”

- Progetto di ricerca: “Innovazioni e strumenti per l’adattamento dell’agricoltura ai cambiamenti climatici” (ISAACC) - Assessorato Risorse Agricole e Alimentari e Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS) – Regione Siciliana

- Progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia” sottoprogetto

“Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”

Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari – Dipartimento degli Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura – Regione Siciliana

- Convegno sulla “Gestione delle risorse idriche nelle regioni insulari del Mediterraneo” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Progetti di formazione presentati su bandi della Regione Siciliana

- Seminario sul “Monitoraggio dei fabbisogni irrigui: tecniche di misura e scale di applicazione” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Seminario “Progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

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- Progetto di ricerca AVACQua – Sottoprogetto

Studio degli effetti agronomici ed ambientali dell’applicazione del compost su vigneti e valutazione degli effetti sull’idrologia del terreno agrario” - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari – Dipartimento degli Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura – Regione Siciliana

- Seminario dal titolo “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

-“Studio per il perfezionamento tecnico ed amministrativo della richiesta di autorizzazione al riuso irriguo delle acque reflue della città di Siracusa” (impianto di Canalicchio).

- “Studio di fattibilità per il riuso delle acque reflue urbane nella città di Grammichele”.

- Seminario su “I contributi di bonifica: natura giuridica, riscossione e contenzioso tributario”

(in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

Servizio idrico integrato

- Corso di formazione Wataclic (Water Against Climate Change)-“Comunicare l’acqua: per una gestione sostenibile e partecipata della risorsa idrica” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.) Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

- Progetto di ricerca sullo sviluppo sostenibile del territorio della “Riserva Naturale Orientata La Timpa di Acireale”

- Programma operativo Italia-Malta 2007-2013 - Progetto ProMED – “La protezione

dell’ambiente nelle isole del Mediterraneo attraverso la valorizzazione della coltura arborea”

- Progetto di ricerca SIBAR “Sistemi di irrigazione biodegradabili per l’impiego di acque reflue urbane per le produzioni agroalimentari” – Programma PON R&C 2007 – 2013 (MIUR) - Progetto FO.C.U.S.: Fotovoltaico Compatibile con l’Uso in Serra – L.R. n.23 del 16.12.2008 finanziato dalla linea di intervento 4.1.1.1 del POR FSER Sicilia 2007 – 2013

- Studio sui “Sistemi di depurazione naturali per il trattamento delle acque reflue agro- industriali” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Progetto WATERinCORE: “Gestione sostenibile delle acque attraverso il miglioramento della Responsabilità Comune nei bacini idrografici del Mediterraneo”

- Seminario su “Il Valore dell’Ambiente” nell’ambito della “Giornata Mondiale dell’Ambiente 2012”. (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Corso di formazione sull’utilizzo dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento ed il riuso delle acque reflue – II° edizione (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Seminario sull’adeguamento, rinaturazione e manutenzione dei corsi d’acqua naturali (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Corso sulla gestione integrata e sostenibile dei rifiuti (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Seminario sulla sostenibilità della produzione e trasformazione di biomassa a fini energetici (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Corso di formazione su: “Valutazione e mitigazione del rischio idrologico-idraulico: strumenti e metodi” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

- Progetto “Vigna Energetica” (VIENERGY) - Programma Operativo Italia-Malta 2007-2013 – Bando 01/11 Progetto Strategico

- Convegno “Catania Green Plan”

- Studio su: “Progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue urbane di piccoli e medi insediamenti” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.) Promozione e diffusione delle attività del Centro

- Collana editoriale sulla gestione delle acque

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- Sito web del CSEI Catania

Nell’ambito dei servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del centro permane la disponibilità a svolgere su richiesta attività di assistenza tecnica a favore degli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente. Nel seguito vengono illustrate l'articolazione operativa, i contenuti e i risultati attesi delle attività in programma.

2. GESTIONE DEI SISTEMI IDRICI

2.1 Studi per la gestione dei sedimenti della traversa di ponte Barca e per lo smaltimento dei fanghi di spurgo dell’adduttore Barca-Lentini

Il CSEI Catania svolgerà nel 2012 uno studio sulla gestione dei sedimenti della traversa di ponte Barca (sistema idrico Salso-Simeto) e sullo smaltimento dei fanghi di spurgo dell’adduttore Barca-Lentini.

Alla luce degli studi suddetti sarà redatto un Piano di Gestione della Traversa di Ponte Barca in conformità a quanto disposto dall’art. 114 del D.Lgs 152/2006 che richiama il Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio del 30 giugno 2004 “Criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi, ai sensi dell'articolo 40, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e successive modifiche ed integrazioni, nel rispetto degli obiettivi di qualità fissati dal medesimo decreto legislativo”. Inoltre, nella redazione del Piano di Gestione dovrà tenersi conto dell’Allegato 22 al Piano di Tutela della Acque della Sicilia

“Direttive per la salvaguardia ed il miglioramento degli idrosistemi regionali – Gestione dei serbatoi artificiali nella regione siciliana”.

Attività 1: Gestione dei sedimenti della traversa ponte Barca

Il Piano di Gestione della Traversa di Ponte Barca sarà finalizzato a definire il quadro previsionale delle operazioni di svaso, sfangamento e spurgo connesse con le attività di manutenzione della traversa di Ponte Barca, da eseguirsi anche per stralci, per assicurare il mantenimento ed il graduale ripristino della capacità utile propria dell'invaso e per garantire prioritariamente in ogni tempo il funzionamento degli organi di scarico e di presa, nonché a definire i provvedimenti da porre in essere durante le suddette operazioni per la prevenzione e la tutela delle risorse idriche invasate e rilasciate a valle dello sbarramento, conformemente alle prescrizioni contenute nel Piano di Tutela delle acque del bacino del fiume Simeto e nel rispetto degli obiettivi di qualità dello stesso.

Il Piano di Gestione, ove possibile, in conformità a quanto stabilito al comma 4 art. 3 del DPR 30/06/2004, definirà inoltre gli scenari per l'utilizzazione delle operazioni di apertura e chiusura delle paratie in corrispondenza degli eventi di piena, in relazione alla possibilità di soddisfare le seguenti esigenze:

a) garantire comunque la funzionalità degli scarichi di fondo a fronte dei fenomeni di interrimento;

b) ricostituire il trasporto solido a valle degli sbarramenti;

c) modulare le condizioni di deflusso a valle degli sbarramenti, ricorrendo alle possibilità di laminazione dell'invaso.

Le principali attività che verranno svolte dal CSEI Catania per la redazione del Piano di Gestione saranno le seguenti:

1. Rilievo plano-altimetrico della zona d’invaso e restituzione di un modello tridimensionale del fondo;

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2. Confronto del rilievo attuale con un rilievo planimetrico fornito dal Consorzio e valutazione dei volumi di sedimento accumulati a monte della traversa;

3. Caratterizzazione del sedimento su numero minimo di tre campioni prelevati in due diverse zone dell’invaso;

4. Valutazione della quantità e la qualità del materiale solido in sospensione nelle acque normalmente rilasciate nel corpo idrico a valle dello sbarramento;

5. Caratterizzazione di campioni d’acqua, prelevati in due punti di campionamento sovrastanti il materiale depositato.

6. Messa a punto di interventi per la rimozione o l’allontanamento dei sedimenti e valutazione degli effetti ambientali sull’ecosistema lacuale e fluviale.

Attività 2: Smaltimento dei fanghi di spurgo dell’adduttore Ponte Barca-Lentini

L’adduttore Barca-Lentini ha inizio a circa 450 m dall’opera di presa della traversa di Ponte Barca e può essere alimentato dalla traversa oppure dalle acque di scarico della centrale Enel di Barca tramite una vasca di disconnessione. La lunghezza totale dell’adduttore, dal punto di inizio fino allo sbocco nell’invaso di Lentini, è di circa 24.3 km, dei quali l’ultimo tratto di lunghezza di 1,2 km è in galleria. Esso è realizzato con due condotte in c.a.p. DN 2400. Le portate di progetto variano, a seconda della fonte di alimentazione dell’adduttore e della quota invasata nel serbatoio, da 14.8 m3/s a 23,70 m3/s. Il funzionamento idraulico è previsto sia in pressione che a superficie libera entro le condotte. A tal fine lungo il tracciato sono state realizzate tre torri piezometriche per la rientrata e fuoriuscita dell’aria.

L’adduttore Barca-Lentini, durante il periodo irriguo, viene utilizzato anche per il prelievo di acque, precedentemente invasate durante il periodo invernale, dal serbatoio di Lentini e la loro adduzione tramite i canali consortili alle aree irrigue. Durante le operazioni di spurgo, tramite gli appositi manufatti idraulici che sono posti lungo il suo sviluppo, si è verificato da parte dei tecnici del consorzio la presenza di una notevole quantità di fanghi maleodoranti, i quali attualmente vengono scaricati direttamente in canali consortili o nel reticolo idrografico naturale con grave pregiudizio dell’ecosistema.

La quantità dei fanghi che viene periodicamente spurgata tramite i pozzetti idraulici, secondo le informazioni raccolte dai tecnici, risulta molto variabile di anno in anno; tuttavia le sue caratteristiche organolettiche preoccupano non poco i tecnici e molti agricoltori, i cui terreni sono limitrofi ai manufatti discarico. Tali agricoltori lamentano infatti l’odore particolarmente sgradevole durante le operazioni di spurgo e il successivo rilascio in alveo o nei canali.

Per individuare l’origine dei fanghi e per individuare eventuali soluzioni, il CSEI Catania redigerà uno studio dove saranno contenute le seguenti informazioni:

a) quantificazione del volume di fango che si produce durante le operazioni di spurgo dell’adduttore;

b) caratterizzazione qualitativa dei sedimenti sia fisica, ricavate da analisi di classificazione granulometrica, che chimica, anche in termini di inquinanti presenti, necessaria per ottenere, fra l'altro, informazioni sulla provenienza del materiale solido sedimentato nell’adduttore, nonché, ove necessario, il saggio biologico per evidenziare eventuali effetti tossici. Le analisi da condurre sui sedimenti sono quelle previste:

- dal D.M. 5.2.1998 integrato e modificato dal D.M. 186/2006, avente per oggetto

“Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli artt. 31 e 33 del D. Lgs. 5 febbraio 1997, n 22, Allegato 1, riguardante le “norme tecniche generali per il recupero di materia dai rifiuti non pericolosi;

- dal D.M. Ambiente e Tutela del Territorio 30.8.2005 (tab.5, limiti di concentrazione nell’eluato per l’accettabilità in discariche per rifiuti pericolosi), se non utilizzabile deve essere conferita in discariche di materiali non pericolosi.

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c) formulazione di ipotesi, ove possibile, dell’origine e della causa di formazione dei fanghi all’interno dell’adduttore;

d) messa a punto di un piano di interventi per la rimozione e asportazione dei fanghi di espurgo.

Il CSEI Catania redigerà pertanto uno studio dove saranno contenuti informazioni e ipotesi utili per individuare l’origine e la causa di formazione dei fanghi all’interno dell’adduttore e per indicare, ove possibile, eventuali soluzioni. Sarà inoltre messo a punto un piano di interventi per la rimozione e asportazione dei fanghi di espurgo.

2.2 Seminario sulla gestione delle acque in Sicilia:situazioni e prospettive (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

Il D. Lgs. 152/2006 ha introdotto rilevanti innovazioni sulla organizzazione, sulle competenze, sugli strumenti e sulle norme relative alla gestione delle acque per i diversi usi. Alcune parti ed articoli di tale decreto legge sono stati già modificati, ed è in fase di ristrutturazione l’intero decreto per cui si prevede la sostituzione del precedente testo.

Ne risulterà un quadro normativo ampiamente modificato a livello nazionale che in Sicilia dovrà essere ulteriormente rivisitato sia in relazione alle specifiche competenze della Regione sia in particolare in conseguenza della soppressione della Agenzia Regionale per le Acque ed i Rifiuti.

Il CSEI Catania nell’ambito dei suoi specifici obiettivi si propone di organizzare, con il sostegno e l’apporto degli Enti regionali interessati, un seminario rivolto ai responsabili degli Assessorati regionali, dell’Arpa, degli ATO acque, degli uffici del Genio Civile e dei Consorzi di bonifica per pervenire ed individuare chiaramente e concordemente le diverse competenze e le modalità del necessario coordinamento.

Il seminario sarà suddiviso in tre sessioni principali.

Sessione 1 - LE RISORSE IDRICHE: DISPONIBILITA’

• valutazione

• attribuzione ai diversi usi

• concessioni: normativa e vincoli

Sessione 2 - LA GESTIONE DEI CORPI IDRICI NATURALI E COSTRUITI

• i corsi d’acqua naturali:salvaguardia, manutenzione e gestione

• la gestione degli invasi

• i corpi idrici sotterranei: individuazione e salvaguardia Sessione 3 - LA GESTIONE DELLE ACQUE PUBBLICHE

(normative generali)

• La gestione delle acque per uso civile ed industriale

• La gestione delle acque per uso agricolo

2.3 “Studio idrologico e idrogeologico del sistema Garcia – Arancio finalizzato alla domanda di concessione delle acque del fiume Belice per l’irrigazione dei comprensori irrigui dei Consorzi di Bonifica 1 Trapani, 2 Palermo, 3 Agrigento”

Nell’ottobre 2011 è stata firmata la Convenzione con l’Assessorato Regionale Risorse Agricole - Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura - per la realizzazione di uno “Studio idrologico e idrogeologico del sistema Garcia – Arancio finalizzato alla domanda di concessione delle acque del fiume Belice per l’irrigazione dei comprensori irrigui dei Consorzi di Bonifica 1 Trapani, 2 Palermo, 3 Agrigento”

Lo studio è finalizzato alla predisposizione di tutta la documentazione necessaria ai fini del rilascio della concessione delle acque invasate nei serbatoi Garcia e Arancio per

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l’approvvigionamento alle aree irrigue dei Consorzi di Bonifica n.1 Trapani, n.2 Palermo, n.3 Agrigento.

Nel corso del 2012, il CSEI Catania dovrà predisporre lo studio secondo quanto riportato nell’allegato tecnico alla convenzione. In particolare, verranno inizialmente analizzati i principali atti di interesse (convenzioni e autorizzazioni) inerenti l’utilizzo delle fluenze dei Fiumi Belice Sinistro e Carboj intercettate, rispettivamente, dai serbatoi Garcia e Arancio ed utilizzate per l’approvvigionamento irriguo delle aree gestite dai Consorzi di Bonifica n. 1 Trapani, n. 2 Palermo e n. 3 Agrigento. Si procederà alla valutazione dei fabbisogni irrigui sia con riferimento alle superfici attualmente irrigate, sia a quelle irrigabili. Mediante l’applicazione dell’equazione di bilancio ai serbatoi verranno valutati i deflussi mensili nel corso del periodo di esercizio.

Verrà effettuato un inquadramento geologico e strutturale dei bacini a monte dei serbatoi Garcia e Arancio, valutando l’eventuale apporto di risorse sotterranee. Verrà analizzato il piano delle utilizzazioni delle acque disponibili presso le opere di derivazione e verranno fornite alcune indicazioni su costi e benefici della captazione delle acque dai serbatoi Garcia e Arancio.

Verrà definita, infine, sulla base delle analisi e dei risultati ottenuti dallo studio, la richiesta di concessione.

2.4 Studio su “La gestione dei sistemi di approvvigionamento idrico e rischio di cambiamento climatico in Sicilia” (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

L’elevata frequenza di siccità severe verificatesi nel corso degli ultimi decenni in contesti ed aree climatiche differenti ha evidenziato la necessità di mettere a punto adeguate metodologie al fine di valutare e ridurre il rischio di deficienza idrica nei sistemi di approvvigionamento idrico (Rossi et al., 2008; WS&DEN, 2007). Inoltre, i paventati cambiamenti climatici rischiano di aggravare ulteriormente la situazione delle aree mediterranee soggette a siccità, attraverso una generale riduzione delle precipitazioni in ambito mediterraneo ed un contestuale aumento delle temperature, con conseguente riduzione delle risorse idriche superficiali e sotterranee. Le proiezioni contenute nell’ultimo rapporto dell’IPCC (2007) in proposito, infatti, indicano per il periodo 2071-2100 rispetto al 1961-1990 pericolose diminuzioni della precipitazione media nelle regioni subtropicali, ma anche, per lo stesso periodo, un rilevante incremento della temperatura media soprattutto nel periodo estivo, con conseguente riduzione del deflusso medio annuo in Sicilia (Castiglione e Cancelliere, 2010). Accanto a tale riduzione di precipitazioni medie annue, è atteso altresì un potenziale aumento dell’intensità delle precipitazioni su brevi durate, e quindi un incremento delle portate di piena (Bonaccorso et al., 2005)

La Sicilia è tra le regioni d’Italia caratterizzate dalla presenza di numerosi schemi idrici interconnessi, con numerosi serbatoi di regolazione a servizio di usi plurimi realizzati perlopiù a cavallo tra gli anni 50 e 70. Pertanto, gli studi idrologici assunti alla base della pianificazione e progettazione delle opere, spesso fanno riferimento a serie idrologiche che si arrestano alla prima metà del secolo scorso, e che quindi non tengono conto delle progressive riduzioni di precipitazioni e deflussi generalmente osservate in Sicilia a partire dagli anni ’70. Ne consegue che le modalità gestionali dei serbatoi sono generalmente basate su scenari di disponibilità che non possono essere considerati realistici, il che comporta una aumentata vulnerabilità dei sistemi a condizioni di siccità.

Anche il dimensionamento e le modalità di esercizio degli scaricatori di piena delle opere di sbarramento, spesso non tengono conto di modifiche nel regime delle precipitazioni e/o dei cambiamenti nell’uso del suolo dei bacini a monte, in grado di alterare significativamente le caratteristiche degli eventi di piena. Conseguentemente l’efficacia dell’effetto di laminazione delle piene che i serbatoi sono in grado di esercitare risulta modificata rispetto alle previsioni progettuali.

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Alla luce di quanto sopra, appare necessario quindi rivedere le regole di esercizio dei serbatoi relative all’approvvigionamento idrico, al fine di tenere conto della riduzione delle disponibilità e dell’accresciuto rischio di siccità, attraverso una opportuna gestione pluriennale dei serbatoi (laddove le capacità lo consentono) ovvero attraverso l’adozione di opportune misure di mitigazione degli effetti delle siccità più gravi. Inoltre occorre verificare ed aggiornare le modalità di esercizio degli scaricatori, al fine di utilizzare efficacemente la capacità di laminazione, tenendo conto delle modifiche nel regime delle portate di piena.

Obiettivo della ricerca è la definizione di linee guida per l’aggiornamento delle norme di esercizio di serbatoi di regolazione a seguito delle mutate condizioni idrologiche, con riferimento sia all’approvvigionamento idrico in condizioni di siccità, sia all’effetto di laminazione delle piene. In particolare gli studi saranno orientati alla messa a punto ed applicazione ad un caso studio Siciliano.

Le attività previste comprendono:

• il censimento delle caratteristiche dei principali serbatoi di regolazione in Sicilia;

• la raccolta ed analisi di scenari di modifica del regime di precipitazioni e temperature in Sicilia;

• l’identificazione di un sistema idrico comprendente serbatoi con capacità pluriennale da assumere come caso studio per l’applicazione delle metodologie sviluppate;

• la messa a punto di una metodologia per la definizione di scenari di ridotta disponibilità idrica;

• la definizione di una metodologia per l’aggiornamento delle modalità di esercizio dei serbatoi di regolazione in condizioni di siccità;

• lo sviluppo di una metodologia a scala di bacino, che tenga anche conto di eventuali mutate condizioni di uso del suolo, finalizzata alla revisione delle previsioni progettuali delle portate di piena assunte alla base del dimensionamento delle opere di scarico;

• la messa a punto di una metodologia per la definizione delle regole operative degli scaricatori dei serbatoi al fine di ottimizzare l’effetto di laminazione;

• l’applicazione delle metodologie sviluppate con riferimento al caso studio individuato.

I risultati attesi della ricerca riguardano:

• la messa a punto di metodologie per la definizione di scenari di domanda e di disponibilità idrica anche ipotizzando cambiamenti climatici;

• la definizione di modelli finalizzati alla valutazione del rischio di deficienza idrica dovuta a siccità tramite simulazione Montecarlo.

• la definizione di metodologie per la revisione delle previsioni progettuali relative al dimensionamento e modalità di gestione degli organi di scarico;

I prodotti della ricerca comprenderanno:

• linee guida per l’aggiornamento delle modalità di esercizio dei serbatoi con riferimento all’approvvigionamento idrico ed alla laminazione delle piene;

• esempi di applicazione delle metodologie sviluppate ad un caso studio;

• seminario di presentazione dei risultati e sensibilizzazione di enti regionali e di bonifica gestori dei serbatoi in Sicilia.

A completamento dello studio verrà redatto un Rapporto finale delle indagini condotte con l'applicazione delle metodologie messe a punto nella ricerca ad un caso studio costituito da un sistema idrico complesso in Sicilia

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2.5 Seminario sull’interrimento dei serbatoi artificiali - VIII° edizione (in collaborazione con l’Assessorato BB.CC. e I.S.)

L'interrimento dei serbatoi artificiali è divenuto un problema di grande attualità sia per la corretta gestione delle risorse idriche, sempre più a rischio deficit, sia per la salvaguardia ambientale dei corsi d'acqua e delle coste. Il CSEI Catania, in collaborazione il prof. Bruno Molino, dell'Università degli Studi del Molise, ha organizzato diversi incontri seminariali su queste tematiche.

Il primo seminario, organizzato nel maggio 2006, è scaturito da un momento di confronto di alcune attività di ricerca condotte dalle Università che costituivano le Unità Operative del Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN) intitolato "Prevenzione e riduzione dell'interrimento degli invasi artificiali: interventi nel bacino idrografico e nel serbatoio, gestione dei sedimenti". Nel corso del primo seminario sono stati considerati i processi di erosione (superficiale e di massa) dei versanti, il trasporto solido nei corsi d’acqua, le tecniche di monitoraggio dell’interrimento, gli interventi per il recupero della capacità utile interrita, le modalità di gestione e di smaltimento dei sedimenti, nonché la possibilità di un loro eventuale riutilizzo. Sono state quindi affrontate le problematiche a scala di bacino, tenendo presenti i tempi di risposta talvolta estremamente lunghi del bacino stesso

Sono seguite poi, su richiesta dei partecipanti e degli stessi ricercatori, altre cinque edizioni in cui sono state di volta in volta approfondite le varie tematiche anche alla luce di quanto previsto dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (DM 30/06/2004) che definisce i criteri per la redazione del Progetto di Gestione degli invasi (ai sensi dell’art. 40 del D.Lgs. 152/1999), con l’obiettivo principale (ma non unico) di mantenere e salvaguardare la capacità d’invaso dei serbatoi artificiali. E’ stata quindi approfondita l’analisi del Progetto di Gestione, imposto al gestore delle dighe dall’art. 114 del D.L. n°152/06, “al fine di assicurare, tra l’altro, il mantenimento e/o il recupero della capacità di invaso e la salvaguardia sia della qualità dell'acqua invasata sia del corpo ricettore”.

Poiché l’applicazione del D.L. n°152/06 richiede specifiche conoscenze e competenze sui diversi interventi che condizionano la vita e la funzionalità dell'invaso, ma anche la salvaguardia del bacino a monte del corso d'acqua a valle dello stesso, obiettivo dei seminari è stato quello di offrire agli enti gestori, nonché agli organismi deputati al controllo ed approvazione dei Piani di Gestione, gli strumenti necessari alla conoscenza ed alla risoluzione di diverse problematiche connesse alla gestione degli invasi artificiali. I seminari hanno affrontato nello specifico nuove soluzioni per la gestione dei sedimenti e della risorsa idrica a seguito di operazioni di sfangamento, soffermandosi in particolare sull'economicità di utilizzo di sedimenti sabbiosi per il ripascimento delle coste in erosione Sono intervenuti ai seminari, anche in qualità di relatori, rappresentanti di enti gestori di invasi artificiali, di organi istituzionali di gestione e controllo, di centri di ricerca e società specializzate nel monitoraggio e negli interventi di recupero della capacità d’invaso.

Dalle problematiche affrontate è emerso che per poter procedere “al meglio” occorre in una prima fase procedere con la “conoscenza” e quindi proseguire poi con una seconda fase di

“pianificazione”.

Per approfondire le tematiche riguardanti il complesso sistema che concerne le normative sulle acque, da approfondire per arrivare al Progetto di Gestione degli invasi, è stato pensato di organizzare l’ottava edizione del seminario che avrà come contenuti l’approfondimento di temi riguardanti la produzione di sedimenti, gli interventi per la sistemazione di bacino e la gestione dell’interrimento degli invasi artificiali con particolare riguardo all’attenzione dei Piani di Gestione degli invasi.

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3. RISORSE NATURALI E SVILUPPO DELL'AGRICOLTURA

3.1 Progetto di ricerca sulla fitodepurazione produttiva di biomasse cellulosiche per l’ottenimento di etanolo di seconda generazione - FITOPROBIO

Il progetto “Fitodepurazione produttiva di biomasse cellulosiche per l’ottenimento di etanolo di seconda generazione” - Settore “bioenergetico” finanziamenti a sportello - Scheda di progetto MOD. A Allegato 1 DM n. 353 del 16/07/03, rientra nel quadro di potenziamento delle filiere bioenergetiche, come previsto da diversi documenti di programmazione comunitaria e nazionale.

Nel Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2007-2011, il Governo interviene con decisione, valorizzando le risorse interne, promuovendo le fonti rinnovabili in maniera efficiente e secondo logiche di filiera industriale. Tra le fonti rinnovabili, grande rilevanza è già stata poi riservata alle “Agro-energie”, che dovranno essere favorite attraverso il rafforzamento delle potenzialità della L. 81/2006.

Il progetto finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, della durata di 36 mesi e già al termine del secondo anno di svolgimento, si propone di valutare la fattibilità e la sostenibilità agronomico-ambientale ed energetico-economica della produzione di biomasse ottenibile da piante no food utilizzabili nei processi di fitodepurazione.

Nel corso del progetto verranno organizzati almeno un workshop ed una conferenza dedicata.

Saranno organizzate visite guidate ai siti sperimentali e vi saranno occasioni per stage e tirocini pratico-applicativi.

Esso sarà sviluppato da Unità Operative di tre partner operanti in stretta sinergia:

U.O. n° 1, Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali dell’Università di Padova (DAAPV-UNIPD)

U.O. n° 2, CSEI Catania Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria

U.O. n° 3, Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e Protezione della Salute dell’ENEA (BAS-ENEA) nel Centro Ricerche della Trisaia di Rotondella (Matera).

Le U.O. DAAPV-UNIPD e CSEI Catania svilupperanno esperienze pilota con sistemi di fitodepurazione in ambienti e con piante diverse, in modo da analizzare e presentare differenti soluzioni di riferimento per realtà agricole del Nord e del Sud Italia. Esse selezioneranno le specie in collaborazione con le indicazioni dei ricercatori del BAS, e condurranno i processi produttivi in campo per ottenere le biomasse fermentescibili. Queste verranno consegnate all’U.O. n° 3 che eseguirà i test di fermentazione e le caratterizzazioni del valore energetico.

Assieme, le tre U.O. svilupperanno le elaborazioni e le analisi di scenario attraverso il metodo della Life Cycle Assessment (LCA).

L’attività sperimentale del CSEI Catania, nel corso del 2010, è stata condotta su:

- due letti di fitodepurazione a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF1 e H-SSF2) per il trattamento terziario delle acque reflue urbane del comune di San Michele di Ganzaria.

Entrambi i letti, ciascuno di superficie pari a circa 2.000 m2, sono vegetati con Phragmites australis;

- un impianto sperimentale per la coltivazione di colture da biomassa irrigate con le acque reflue trattate dagli impianti di fitodepurazione di San Michele di Ganzaria (sopra descritti). L’impianto è stato realizzato adottando uno schema a blocchi randomizzati replicati tre volte con parcelle elementari di circa 9 m2 nelle quali sono state poste a dimora piante di Vetiveria zizanoides (L.) Nash e di Miscanthus x Giganteus. È presente, inoltre, un’altra parcella di circa 1000 m2, coltivata ad Arundo donax (L.). Per le parcelle piccole, sono state valutate tre diverse tesi irrigue (restituzione 33%, 66% e 100% ET) mentre per la parcella grande due (restituzione del 66% e del 100% ET);

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- un impianto di fitodepurazione a flusso sub-superficiale orizzontale (4,5 m2) per il trattamento delle acque grigie di una singola abitazione. Il letto filtrante è vegetato con Cyperus papyrus e Canna indica;

L’indagine sperimentale ha previsto la valutazione:

- delle caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche delle acque reflue in ingresso ed in uscita dagli impianti di fitodepurazione H-SSF1 e H-SSF2;

- dei principali parametri biometrici (statura, diametro del culmo, numero foglie, fase fenologica) delle piante presenti negli impianti sperimentali (Phragmites australis, Vetiveria zizanoides, Miscanthus x Giganteus, Cyperus papyrus, Canna indica e Arundo donax);

- delle produzioni in biomassa fresca e secca della Phragmites australis, della Vetiveria zizanoides, del Miscanthus x Giganteus, del Cyperus papyrus, della Canna indica e dell’Arundo donax, in diversi periodi di raccolta.

Le indagini sperimentali condotte dal CSEI Catania, nel corso del 2011, sono state eseguite sui medesimi impianti sperimentali del 2010 adottando la medesima metodologia con l’eccezione dei volumi irrigui distribuiti alle piante da biomassa coltivate in pieno campo. In particolare, per tutte le colture indagate (Vetiveria zizanoides, Miscanthus x Giganteus e Arundo donax) sono state valutate tre diverse tesi irrigue:

- una in asciutto;

- una tesi irrigua con restituzione del 50% dell’evapotraspirato;

- una tesi irrigua con restituzione completa dell’evapotraspirato.

Nel 2012 il CSEI Catania proseguirà l’attività sperimentale condotta nel 2011 integrandola con un’indagine sperimentale su un impianto di fitodepurazione a scala pilota (14 letti di fitodepurazione a flusso sub-superficiale orizzontale) vegetato con Phragmites australis, Cyperus papyrus, Arundo donax, Vetiveria zizanoides, Miscanthus x Giganteus e Bambu spp. L’impianto pilota verrà alimentato con le acque reflue prelevate dalla vasca di sedimentazione secondaria dell’impianto di depurazione comunale di San Michele di Ganzaria.

Nell’attività di ricerca saranno valutati:

- l’efficienza del trattamento delle acque reflue urbane con sistemi di fitodepurazione (a scala pilota e a scala reale) in rapporto sia ai limiti dettati dal D.Lgs. 152/2006, per lo scarico su corpo idrico superficiale, che a quelli previsti dal D.M. 185/2003 per il riutilizzo a scopo irriguo dei reflui depurati;

- il contributo, nei processi di depurazione, di diverse specie di piante erbacee: Phragmites australis, Arundo donax, Vetiveria zizanoides, Cyperus papyrus, Miscanthus x Giganteus e Bambù spp.;

- la risposta bio-agronomica e la produttività di diverse specie erbacee (Phragmites australis, Arundo donax, Vetiveria zizanoides, Cyperus papyrus, Miscanthus x Giganteus, Bambù spp.) impiegate nei sistemi di fitodepurazione, o coltivate in pieno campo, per la produzione di bioetanolo di seconda generazione.

Le attività si concluderanno come previsto nel febbraio 2013.

3.2 Progetto PRO.VITE - Sottoprogetto “Stima dei fabbisogni irrigui di vigneti in ambiente mediterraneo” - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari - Regione Siciliana

Il CSEI Catania ha già lavorato nel 2010-2011 al progetto PRO.VITE, finanziato dall’Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana, che ha riguardato una attività di ricerca applicata dal titolo: “Studio sulle tecniche di bilancio energetico

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superficiale per la quantificazione dei processi evapotraspirativi di vigneti in ambienti mediterraneo”. Nel dicembre 2011 è stato affidato al CSEI Catania il sottoprogetto “Stima dei fabbisogni irrigui di vigneti in ambiente mediterraneo”

L’attività affidata al CSEI Catania nell’ambito del sottoprogetto è relativa alla stima della domanda evapotraspirativa della coltura della vite al fine di migliorare la gestione del processo irriguo. La tecnica micrometerologica proposta per la stima dei fabbisogni irrigui è quella del bilancio energetico superficiale, che consiste nella quantificazione dei flussi di energia scambiati dal sistema continuo suolo-vegetazione-atmosfera.

Nel corso del 2012, si procederà, presso un selezionato vigneto della zona etnea, alla installazione della strumentazione micrometeorologica utile alla stima degli effettivi fabbisogni idrici colturali. Contestualmente, verrà condotta un’indagine microclimatica per determinare il potere evaporativo dell’atmosfera, la cosiddetta evapotraspirazione di riferimento, che confrontata con quella effettiva consentirà di determinare i valori del parametro irriguo

“coefficiente colturale”. Tali valore saranno confrontati con quelli proposti dal quaderno FAO 56, testo di riferimento nella valutazione di tali coefficienti.

3.3 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni nel processo produttivo per il settore ortoflorofrutticolo” (Microplant) – Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari – Regione Siciliana

Il progetto, a valere sui fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Sicilia per il periodo 2007/2013 - Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale”, e finanziato dall’Assessorato Risorse Agricole e Alimentari - Dipartimento Interventi Infrastrutturali, riguarda la diffusione ed il trasferimento tecnologico ed ha per titolo: “Trasferimento di innovazioni nel processo produttivo per il settore ortoflorofrutticolo”.

Per la partecipazione alla presentazione delle istanze progettuali, il cui capofila è il CSEI Catania, è stato necessario aderire ad una ATS a cui hanno partecipato altri enti di ricerca ed imprese (ATS Microplant). Il CSEI Catania si occuperà prevalentemente dell’attività di diffusione e divulgazione dei risultati.

Il progetto ha l’obiettivo di trasferire ad aziende ortoflorofrutticole innovazioni di tecniche di propagazione allo scopo di aumentare la competitività commerciale attraverso la messa a punto e il perfezionamento di protocolli per l’attività propagativa mediante la coltura in vitro. L’obiettivo finale del progetto è quello di consentire alle aziende di organizzare in proprio laboratori di micropropagazione, utilizzando i protocolli messi a punto con il progetto, anche tenendo in considerazione i risultati complessivamente raggiunti (qualità delle piante ottenute). Tali aziende potranno costituire degli spin-off per un’ulteriore espansione delle tecniche trasferite a beneficio dei comparti produttivi interessati. In particolare, il progetto si pone l’obiettivo di accrescere il livello tecnologico delle aziende apportando vantaggi riconducibili alla specializzazione dei processi produttivi, al miglioramento della qualità dei prodotti, all'incremento delle produzioni, all'ottenimento di redditi congrui. Con l’applicazione della micropropagazione, infatti, sarà possibile, per colture scelte in modo appropriato, ridurre i tempi di inserimento delle produzioni sul mercato e migliorare la produttività del vivaio sia in termini qualitativi che quantitativi. Le piante così ottenute saranno geneticamente uniformi e garantite sotto il profilo fitosanitario.

Aziende in grado di produrre e/o commercializzare materiale vegetale proveniente da moltiplicazione in vitro possono essere messe in condizione di disporre autonomamente o in forma consociata di nuove varietà o di nuovi sistemi produttivi, senza dover necessariamente dipendere dalle ricerche e dall'innovazione proveniente da altri paesi, nonché di valorizzare le

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specie tipiche del nostro ambiente, che hanno tradizionalmente un significativo valore produttivo, ornamentale, paesaggistico ed ecologico.

Il progetto si articola in 5 azioni ognuna delle quali perseguirà obiettivi specifici:

Azione 1: sviluppare e trasferire alle aziende protocolli di moltiplicazione in vitro per specie ortoflorofrutticole delle quali si producono quantità elevate con tecniche tradizionali ma non sempre di elevata e costante qualità, per specie economicamente importanti ma poco commercializzate nei nostri ambienti, per specie normalmente importate da paesi esteri, per specie poco frequenti ma potenzialmente collocabili sul mercato, per specie che potrebbero avere interessi ai fini officinali, erboristici, medici ed ambientali.

Azione 2: ottimizzare il processo di acclimatazione del materiale micropropagato in ambiente protetto e in pieno campo, mediante la valutazione dell’efficacia di formulati chimici, concimi, biostimolanti.

Azione 3: valutare le produzioni ottenute sotto il profilo agronomico e sanitario, monitorare la stabilità genetica e la rispondenza varietale, mettere a punto pratiche agronomiche in grado di determinare l’espressione migliore del fenotipo delle specie micropropagate, in funzione delle finalità per le quali sono state prodotte.

Azione 4: valutare il livello di gradimento di potenziali acquirenti nei riguardi delle produzioni derivanti da micropropagazione che siano caratterizzate da peculiarità agronomiche, fenotipiche, genetiche e sanitarie superiori anche per confronto con il materiale prodotto in modo convenzionale.

Azione 5: svolgere attività di diffusione sulle tecniche messe a punto e realizzare iniziative per il trasferimento delle innovazioni a favore di altre aziende del territorio regionale e di tecnici e professionisti operanti nel settore.

Per raggiungere gli obiettivi descritti è stata attivata una rete che svilupperà processi di produzione basati su tecnologie innovative. La rete è composta da: un Ente di Ricerca (Università di Catania - DISPA) che è detentore dell’innovazione; da cinque imprese agricole ubicate nella Sicilia orientale aventi caratteristiche differenti (produzioni floricole, orticole e frutticole); da una società che fornisce mezzi tecnici e materie prime (Impresa Pavoni); dai Centri Regionali per le Tecnologie Agroalimentari (Ce.R.T.A.) che provvederà a supportare le attività di valutazione del materiale prodotto e ad effettuare la certificazione dello stesso; da un centro di ricerca, formazione e assistenza tecnica (CSEI Catania) che assumerà le funzioni di capofila e che si occuperà del trasferimento e della diffusione dei risultati; da una associazione di imprese agricole (Coldiretti Ragusa) che supporterà l’attività di diffusione dei risultati. Tale rete dovrà determinare lo sviluppo in primo luogo delle imprese facenti parte del progetto e, successivamente, mediante il trasferimento dei risultati, del comparto vivaistico regionale.

Il Progetto ha avuto inizio il 01/10/2011 e si concluderà il 30/09/2013. L’11 novembre 2011 il CSEI Catania, in qualità di Capofila del Progetto, ha organizzato un Seminario introduttivo cui hanno partecipato tutti i partner al fine di pianificare le future attività progettuali.

Le principali attività che il CSEI Catania svolgerà nel 2012 riguardano prevalentemente: 1) la gestione del Progetto (in termini di rendicontazioni periodiche e pianificazione delle attività progettuali), 2) la realizzazione dell’attività di divulgazione dell’iniziativa progettuale (si prevede di realizzare un sito internet dedicato al Progetto) e 3) la realizzazione di attività di ricerca, svolta in collaborazione con il Dipartimento DISPA dell’Università di Catania, relativa alla caratterizzazione del materiale ortoflorovivaistico da micropropagare.

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3.4 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - “Trasferimento di innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto nella filiera del ficodindia”- Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari – Regione Siciliana

Il progetto, a valere sui fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Sicilia per il periodo 2007/2013 - Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale”, e finanziato dall’Assessorato Risorse Agricole e Alimentari - Dipartimento Interventi Infrastrutturali, riguarda la diffusione ed il trasferimento tecnologico ed ha per titolo: “Trasferimento di innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto nella filiera del ficodindia”. Per la partecipazione alla presentazione delle istanze progettuali, il cui capofila è il Consorzio Euroagrumi O.P. Soc. Coop.

Consortile di Biancavilla (CT), è stato necessario aderire ad una ATS a cui hanno partecipato altri enti di ricerca ed imprese. Il CSEI Catania si occuperà prevalentemente dell’attività di diffusione e divulgazione dei risultati.

La coltura del ficodindia rappresenta in Sicilia una realtà consolidata e ben diffusa. A livello europeo, la filiera produttiva del ficodindia è una esclusiva della nostra regione, che ne detiene il monopolio del mercato in Italia e ne controlla il 90% in Europa. Nell’isola sono coltivati a ficodindia 8500 ettari dai quali si ottengono 870000 q di frutti. I principali poli di produzione sono quello della zona di San Cono tra le provincie di Catania, Enna e Caltanissetta e quello del sud-est etneo. Quest’ultimo intercetta i comuni di Adrano, Paternò, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Ragalna e Belpasso, e, a partire dal 2003 ha ottenuto il riconoscimento del marchio di origine DOP “Ficodindia dell’Etna” il Consorzio di tutela del quale ha sede presso l’Organizzazione di produttori “Euroagrumi”, soggetto capofila della presente proposta progettuale.

Nonostante la forte concentrazione geografico - territoriale degli impianti, il sistema produttivo isolano risulta notevolmente frammentato, fatto questo che impedisce lo sviluppo della filiera in termini di distretto agrario. Ai fini di una espansione commerciale verso i più ricercati mercati internazionali, sarebbe auspicabile introdurre all’interno della filiera alcune innovazioni di natura tecnico agronomica e di gestione del prodotto.

Il progetto ha l’obiettivo di trasferire ad aziende del settore ficodindicolo della zona sud orientale etnea, interessate dal marchio di tutela DOP “Ficodindia dell’Etna”, alcune innovazioni tecniche, agronomiche e di gestione del prodotto che nel breve medio periodo possano consentire alcuni miglioramenti della competitività del comparto. Tale obiettivo verrà raggiunto, o attraverso una razionalizzazione dell’utilizzo di alcuni input, o attraverso l’ottenimento di un prodotto che intercetti nuove epoche di disponibilità del prodotto o perché rappresenta per il consumatore un’innovazione nella tipologia di prodotto.

Il progetto si articola in 7 azioni, che riguardano le due macroattività “Trasferimento applicativo e collaudo dei risultati della ricerca/introduzione innovazione” e “Dimostrazione, disseminazione e diffusione dei risultati dell’innovazione”, ognuna delle quali perseguirà i seguenti obiettivi specifici:

Azione 1: sviluppare e trasferire alle aziende protocolli innovativi per la gestione agronomica del ficodindieto ai fini della sua gestione ecocompatibile con particolare riguardo alla fertirrigazione.

Azione 2: trasferire innovazioni riguardanti le tecniche di gestione della pianta per modulare i cicli produttivi al fine di ampliare il calendario di commercializzazione del prodotto.

Azione 3: ottimizzare la gestione della risorsa idrica secondo i moderni dettami dell’agricoltura di precisione che tengono in considerazione le condizioni microclimatiche e le effettive esigenze della coltura specifico oggetto dell’innovazione. Trasferire mediante ICT (Information

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Communication Technology), protocolli di gestione irrigua mirati alle specificità delle singole aziende di riferimento del comprensorio.

Azione 4: trasferire strategie innovative per il controllo della mosca della frutta riducendo il ricorso a trattamenti con presidi fitosanitari o utilizzando tecniche alternative di lotta.

Azione 5: trasferire protocolli innovativi di conservazione e gestione del prodotto anche attraverso trasformazione in prodotto di IV gamma.

Azione 6: valutare la rispondenza di nuove tipologie di prodotto alla collocazione sul mercato e analizzare la possibilità di ampliare il calendario di offerta e la tipologia di mercato.

Azione 7: svolgere attività di diffusione sulle tecniche messe a punto e realizzare iniziative per il trasferimento delle innovazioni a favore di altre aziende del territorio regionale e di tecnici e professionisti operanti nel settore.

Per raggiungere gli obiettivi specifici sopra descritti il progetto prevede la creazione di una rete che permetterà di sviluppare processi di produzione basati su tecnologie innovative.

La rete è composta da:

- un’organizzazione di produttori (Euroagrumi, sede del Consorzio di Tutela del “Ficodindia dell’Etna DOP”) che assumerà le funzioni di capofila

- un’Ente di Ricerca (Università di Catania - DISPA) che è detentore dell’innovazione,

- cinque aziende agricole ad indirizzo ficodindicolo ubicate nella Sicilia orientale tutte ricadenti nell’areale della DOP “Ficodindia dell’Etna”

- una società che fornisce mezzi tecnici e materie prime (Impresa Pavoni)

- una Società Consortile (Ce.R.T.A.) che provvederà a supportare le attività di trasformazione - un centro di ricerca, formazione e assistenza tecnica (CSEI Catania) che si occuperà della diffusione dei risultati

- un’associazione di imprese agricole (Federazione provinciale COLDIRETTI, Catania) che collaborerà nell’attività di diffusione dei risultati del progetto.

Il Progetto ficodindia ha avuto inizio il 01/10/2011 e si concluderà il 30/09/2013. Nel mese dicembre del 2011 è stato realizzato un Seminario introduttivo in cui tutti i partner di Progetto hanno presentato le attività che ciascuno realizzerà fino a conclusione dell’iniziativa progettuale.

Le attività che il CSEI Catania condurrà nell’ambito di questo Progetto nel 2012 sono relative alla: 1) conduzione di un’attività di trasferimento di metodologie innovative per il monitoraggio dei flussi evapotraspirativi della coltura del ficodindia; 2) realizzazione di campagne di divulgazione delle attività realizzate e dei risultati ottenuti nell’ambito del Progetto. A tal fine, il CSEI Catania si occuperà di predisporre depliant, brochure ed opuscoli tecnico-informativi finalizzati ad informare i soggetti interessati di quanto realizzato nell’ambito del Progetto.

3.5 Programma operativo Italia-Malta 2007-2013 - Progetto MORISO:“Monitoraggio delle risorse idriche sotterranee ed interventi per il controllo dell’intrusione marina e per la riduzione dell’inquinamento da attività agricole”

Il progetto, a valere sul programma operativo Italia-Malta 2007-2013, Asse Prioritario II:

Ambiente, Energia e Prevenzione Rischi – ha come obiettivo specifico il punto 2.1: Contribuire alla protezione dell’ambiente tramite la salvaguardia, la valorizzazione, il monitoraggio delle risorse naturali Il progetto, della durata di due anni, vede coinvolti il Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura (Capofila) della Regione Siciliana, il Dipartimento GeSA dell’Università di Catania, il CSEI Catania,sede di Ragusa; l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, DAP di Ragusa e Malta Resources Authority Water Services Corporation

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Il progetto ha come obiettivo generale il monitoraggio degli acquiferi costieri, finalizzato al controllo dell’intrusione marina e alla riduzione dell’inquinamento causato da attività agricole.

Gli obiettivi specifici sono i seguenti:

- definire la qualità e la quantità delle risorse idriche sotterrane in alcuni bacini idrografici;

- individuare gli acquiferi costieri esposti al rischio di intrusione marina e/o di inquinamento provocato da attività agricole;

- definire le pratiche agronomiche finalizzate al risparmio idrico e alla tutela delle falde;

- definire le azioni per prevenire i processi di salinizzazione e di inquinamento delle falde;

- valutare l’efficienza e i costi del processo di dissalazione di acque slamastre per usi irrigui;

Tali obiettivi saranno perseguiti attraverso le seguenti attività:

- l’implementazione di una rete di monitoraggio delle acque sotterranee;

- la creazione di un Sistema Informativo Territoriale (SIT) delle risorse idriche sotterranee;

- la messa a punto di impianti pilota di dissalazione e di microirrigazione;

La proposta progettuale si propone di individuare gli interventi volti al controllo dell’intrusione marina e ridurre la liscivazione in falda degli inquinanti (metalli pesanti, macroelementi, composti organici, ecc.) presenti nei fertilizzanti e negli agrofarmaci impiegati in agricoltura. In relazione a ciò, gli obiettivi specifici, le azioni e i risultati del progetto risultano coerenti con la misura alla quale si riferiscono. Infatti, l’implementazione di una rete di monitoraggio e la messa a punto di un S.I.T. sulle risorse idriche sotterranee nelle zone costiere, nonché la promozione nell'uso di acque salmastre dissalate per scori irrigui e l’individuazione di efficienti tecniche di irrigazione, consentiranno di conseguire un uso irriguo sostenibile delle risorse idriche sotterranee.

Il Progetto MORISO ha avuto inizio nel mese di Aprile del 2011. Nell’ambito del progetto, su selezionati pozzi nella provincia di Ragusa, è stata avviata una indagine circa la qualità delle acque sotterranee, al fine di poter definire le pressioni antropiche esercitate su tali risorse, prevalentemente legate alle pratiche di agricoltura intensiva. L’attività di monitoraggio proseguirà durante il 2012 e condurrà alla stesura di un report finale. Inoltre, il CSEI si occuperà di implementare, in collaborazione con gli altri partner di Progetto, un Sistema Informativo Territoriale (SIT) delle risorse idriche a scala di bacino. L’utilizzo di tale supporto consentirà di valutare le risorse idriche in termini quali-quantitativi utilizzando indicatori di tipo parametrico, tramite la sovrapposizione dei piani tematici realizzati. Inoltre, il CSEI Catania collaborerà con i partner progettuali alla messa a punto e al monitoraggio di piccoli impianti pilota di dissalazione.

3.6 Progetto di ricerca: “Innovazioni e strumenti per l’adattamento dell’agricoltura ai cambiamenti cambiamenti climatici” (ISAACC) Assessorato Risorse Agricole e Alimentari e Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS) – Regione Siciliana

La Regione Siciliana, tramite l’Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS), ha finanziato il progetto “Innovazioni e strumenti per l’adattamento dell’agricoltura ai cambiamenti climatici” (ISAACC) dove, oltre al CSEI Catania, partecipano le seguenti unità di ricerca: U.O.S. SIAS Sicilia Orientale e Occidentale, Dipartimento Colture Arboree (DCA) del’Università di Palermo e Dipartimento di Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agrarie e Alimentari (DISPA) dell’Università di Catania. Il principale obiettivo dello studio è quello di approfondire le conoscenze ecofisiologiche degli agrumi anche in condizioni di stress idrico e indagare gli effetti dei cambiamenti climatici sul bilancio idrico e sulla fenologia.

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