LA GESTIONE DEI LAVORATORI INFORTUNATI
Dr. Salvatore Anzalone∗
Per quanto attiene l'Istituto cui appartengo, l'INAIL, occorre dire che nel 2000 si sono verificati una serie di sconvolgimenti che hanno contribuito a rendere più qualificante l'azione svolta verso i propri assicurati. La legge n. 38 del 23.2.2000 ha infatti dato competenza all'Istituto per quanto attiene i lavoratori dell'area dirigenziale, i lavoratori parasubordinati e gli sportivi professionisti. Si è chiarito ancor meglio l'infortunio "in itinere" è stata licenziata dalle Camere l'assicurazione per le casalinghe che ora è legge nello Stato.
La legge che, a parer mio, assume una notevole importanza è quella che istituzionalizza il "Danno Biologico" (G.U. 25.7.2000). Questa nuova disposizione ha infatti completamente modificato la tabella delle valutazioni già esistente nel T.U. (D.P.R. 30.6.1965 n.1124). Le 387 menomazioni considerate nella nuova legge rendono sicuramente più certo il danno valutabile. E comunque è da osservare che una delle poche cose che restano immutate (la gestione della inabilità temporanea) andava sicuramente modificata.
Il lavoratore che subisce un infortunio sul lavoro infatti, secondo la normativa vigente, deve rivolgersi all'INAIL per la corresponsione della inabilità temporanea e per il trattamento delle " prime cure ", ma deve rivolgersi alla ASI, o agli studi privati per praticare la " riabilitazione " necessaria per il ripristino funzionale conseguente ad un trauma e/o una frattura. E ciò con perdita di tempo non sempre giustificabile.
Il lavoratore dovrà recarsi prima all'INAIL poi dal suo medico curante per avere la prescrizione, poi alla USL per avere l'autorizzazione a praticare la riabilitazione ed infine nei centri autorizzati per eseguirla ed il più delle volte messo in lista di attesa. Nel frattempo passano i giorni, il lavoratore ritarda la
∗Sovrintendente Medico Regionale - INAIL Sicilia
Tagete n. 1-2003 Ed. Acomep
ripresa della propria attività e la società paga le giornate perdute. In Sicilia sicuramente molto di più dal resto d'Italia.
E ciò mentre l'INAIL è riuscita nel 2000, in Sicilia, come nelle altre regioni a migliorare il proprio servizio per l'utenza. La messa in opera dei centri poligiagnostici regionali completi di ECG, Spirometria, Rx, EMG, Ecografia, EEG ed altro permette di porre diagnosi in tempi quasi reali. Per l'INAIL ciò è importante ma non basta. Vogliamo dare un servizio all'utenza sempre più qualificato e sempre più puntuale. Siamo pronti a gestire in prima persona la "
riabilitazione " degli infortunati.
Già agli inizi di quest'anno è stata sottoscritta una "lettera di intenti" tra l'Assessore Regionale alla Sanità e il nostro Direttore Regionale, mirata alla predisposizione di una "Convenzione" per la gestione diretta dell'Inail nella riabilitazione in Sicilia. Sono passati circa 6 mesi e non so quanti ne passeranno ancora prima che il servizio inizi. Ma siamo fiduciosi che alla fine si raggiungerà questo obiettivo. Obiettivo utile per la Regione Sicilia, per l'INAIL, per la società, ma soprattutto per il lavoratore che non sarà più sballottato tra i vari enti e finirà di pagare anche il “ticket”.
E allora qual è il desiderio del sottoscritto che svolge il compito di coordinatore sanitario dei medici dell'INAIL della Sicilia? E' chiaro che il massimo desiderio è quello di coinvolgere nella gestione degli infortuni sul lavoro e più in generale nella gestione sulle problematiche che oggi è di competenza dell'INAIL gli altri Enti che si occupano di sanità in Sicilia: le ASL, le USL con i relativi servizi, la Regione Siciliana al fine di istituire un percorso privilegiato per i lavoratori infortunati e ciò per rendere più moderna e utile la gestione.
Se da questo convegno verranno fuori indicazioni e messaggi chiari ai vari soggetti e allora abbiamo utilizzato bene queste giornate e la fatica del Dr. Di Blasi sarà premiata.
Tagete n. 1-2003 Ed. Acomep
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