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REALIZZAZIONE DEL NUOVO POLO OSPEDALIERO DEL COMUNE DI PIACENZA VARIANTE AL PSC. RELAZIONE ILLUSTRATIVA

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ogge o: REALIZZAZIONE DEL NUOVO POLO OSPEDALIERO DEL COMUNE DI PIACENZA

VARIANTE AL PSC. RELAZIONE ILLUSTRATIVA

INTRODUZIONE

IL SISTEMA SANITARIO DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI PIACENZA E LA NECESSITÀ DI UN NUOVO OSPEDALE1

Il nuovo ospedale di Piacenza si inserisce in un processo di riorganizzazione della rete ospedaliera, da a uarsi secondo le linee di indirizzo di cui alla Delibera di Giunta della Regione Emilia-Romagna n. 2040/2015 (in applicazione del D.M. Salute 70/2015), necessario al fine di rispondere efficacemente a nuovi fabbisogni socio-assistenziali lega, ad un mutamento della stru ura demografica. Si evidenzia infa- che negli ul,mi 20 anni la popolazione piacen,na over 64 è cresciuta quasi del 18%, con un aumento specifico dei grandi anziani (over 74enni) del 47,6%; ciò porta a riconoscere una trasformazione della domanda di assistenza, fa a di quelli che si possono definire “bisogni emergen,”, e quindi la conseguente necessità di evoluzione e cambiamento dell’intero sistema sanitario, in modo da poter garan,re alla popolazione anziana una buona qualità della vita.

Il “Piano di organizzazione e sviluppo della Sanità piacen na” dell’Azienda USL di Piacenza, alla luce di un percorso di riorganizzazione da effe uarsi in riferimento alla D.G.R. 2040/2015, a raverso la “specializzazione” della rete ospedaliera provinciale, individua l’ospedale di Piacenza come unico riferimento per il tra amento di casi ad alta complessità tecnico-professionale e organizza,va.

1 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato alla Del.C.C.37/2019 – Studio di prefa-bilità predisposto da AUSL.

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Oltre alla necessaria riorganizzazione, le altre principali mo,vazioni a sostegno della realizzazione di un nuovo ospedale riguardano le seguen, cri,cità funzionali della stru ura esistente:

Configurazione a padiglioni e mancanza di spazi . L’ospedale a uale presenta cri,cità logis,che legata a una configurazione a padiglioni e a una generale carenza di spazi che rendono difficoltoso il mantenimento e ancor più il potenziamento dei livelli di clinical competence e di controllo del rischio clinico adegua, a una stru ura provinciale. La dispersione delle a-vità su più padiglioni ostacola il lavoro organizzato in team muil,disciplinari, gli stessi percorsi logis,ci dei pazien, risultano piu osto difficoltosi.

Inoltre l’ospedale a uale presenta un parametro di poco meno di 120 mq per posto le o, molto al diso o degli standard a uali. La stru ura «a padiglioni» rende di difficile a uazione la ges,one del paziente in base ai parametri moderni e l'organizzazione delle a-vità di assistenza e cura in ragione della obbligatorietà di percorsi, logis,ca e limi, distribu,vi interni, oltre che profondamente inefficiente so o i profili di risparmio energe,co e conseguen, cos, ges,onali, senza dimen,care l'elevato costo ambientale.

Obsolescenza della stru ura. L’ospedale di Piacenza si ar,cola in due blocchi: il blocco storico (costruito fra il ‘400 e il ‘900) ogge o di importan, interven, di ristru urazione comincia, all’inizio del 2000 e che si protraggono ancora ora e il blocco più recente (a-vo dagli anni ’90), cosidde o “polichirurgico”, so oposto negli anni ad interven, di adeguamento funzionale variamente rilevan,.

Come si può notare dalle tabelle riportate in seguito, la stru ura nel complesso presenta diverse cri,cità dovute sia all’inadeguatezza impian,s,ca, rispe o alla quale si rilevano difficoltà tecniche d’intervento, sia a quella funzionale, evidenziando quindi anche per Il nuovo blocco, una progressiva obsolescenza dovuta ai 40 anni di vita nel 2026.

Accessibilità della stru ura. La viabilità di accesso all’ospedale, oggi, è quella ,pica dei centri storici, con strade non adeguate ai flussi di traffico e a rischio di for, rallentamen,. I

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parcheggi, prevalentemente dedica, a pazien, e a visitatori, hanno una capienza di circa 800 pos, auto, di cui solo 210 inseri, all’interno dell’area dell’ospedale, cioè circa la metà di quelli necessari e previs, dagli a uali standard.

Rigidità della stru ura. Il rinnovo e l’aggiornamento delle tecnologie, che dovrebbero essere processi con,nui e lega, all’evoluzione della scienza e della medicina, e la necessità di modificare la distribuzione funzionale degli spazi dell’ospedale seguendo il variare della modalità assistenziale, delle tecnologie diagnos,che e di cura, dell’organizzazione dell’assistenza e del lavoro, richiederebbero una stru ura edilizia flessibile, necessità del tu o disa esa con la rigida stru ura a uale.

Inoltre, considerato il pregio archite onico e monumentale di alcuni padiglioni che cos,tuiscono l’ospedale di Piacenza, risalen, al 1500, sia gli interven, necessari a soddisfare esigenze funzionali, sia quelli lega, ad a-vità manuten,va risulterebbero di difficile e onerosa applicabilità.

Nel caso di mantenimento della localizzazione e delle stru ure, le stesse dovrebbero essere interessate da interven, di ristru urazione e ingen, inves,men,, in par,colare per la parte stru urale e per gli aspe- tecnologici impian,s,ci.

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Occorre infine evidenziare che:

intervenire sulla stru ura a uale significherebbe chiuderla al pubblico e renderla ina-va per almeno 4 anni per consen,re i lavori di ristru urazione.

L’area in cui a ualmente sorge l’ospedale è in parte sogge a a vincolo ai sensi del D.Lgs. 42/2004: un eventuale nuovo intervento sarebbe quindi molto limitato e condizionerebbe fortemente la proge azione.

Il nuovo ospedale, se costruito nella stessa area dell’a uale, presenterebbe una delle cri,cità maggiori che affligge oggi la stru ura piacen,na: la difficile raggiungibilità in auto e le problema,cità legate alla carenza di parcheggi.

Infine, costruire sulla area dell’ospedale a uale, intervenendo sulla stru ura esistente, sarebbe molto più costoso che proge are su una nuova.

LA RICONVERSIONE DELLA STRUTTURA ESISTENTE

La figura mostra la planimetria dell’a uale sede dell’ospedale di Piacenza: le par, colorate di rosso sono quelle vincolate.

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I due corpi più an,chi (ex Monastero Olivetano e Santa Maria di Campagna) sono completamente vincola, per volumi e spazi, e non potranno che essere ogge o di una proge azione congiunta tra AUSL e Comune per una des,nazione museale o analoga.

Esistono poi delle aree parzialmente vincolate (solo per volume), e cioè l’a uale sede della Direzione Generale, il laboratorio analisi, il padiglione di Neurologia, il padiglione delle Medicine e il corpo 4: anche per queste aree sarà opportuna una proge azione congiunta per una riconversione residenziale di pregio o commerciale.

Tra le aree non vincolate risultano l’a uale sede di Villa Speranza e il blocco che include la camera mortuaria, che, come le aree del punto precedente, potranno essere ogge o di una riconversione residenziale di pregio o commerciale.

Infine, il polichirurgico, anch’esso tra le aree non vincolate.

Per quanto riguarda il polichirurgico, esistono due ipotesi:

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1. l’u,lizzo di parte dell’immobile per ospitare servizi sanitari, socio-sanitari e sociali.

Il polichirurgico è composto essenzialmente da tre “den,”. Due dei tre den, potrebbero ospitare servizi aziendali e spazi dedica, all’associazione locale, e agli studen, e ai dipenden,. In questo caso il polichirurgico diventerebbe la sede di tu- i servizi sanitari territoriali della ci à. Inoltre, il Guglielmo da Saliceto sarebbe un punto di incontro e confronto ci adino, ospitando le associazioni locali e prevedendo spazi per organizzare even, e presentazioni.

Il terzo dente dell’edificio potrebbe essere dedicato agli uten, anziani, ospitando dei pos, le o dedica, alle cure intermedie e un intero “condominio assis,to”

2. l’abba-mento della stru ura e la conseguente liberazione del territorio urbanizzato.

In questo caso, lo spazio liberato potrebbe essere u,lizzato per costruire un parcheggio interrato, lasciando un’apertura con una sugges,va vista sul patrimonio storico – ar,s,co dell’area.

La riconversione dell’immobile per fini residenziali o a-vità commerciali non rientra tra le ipotesi poiché le cara eris,che stru urali del polichirurgico richiederebbe un inves,mento per la riconversione tale da rendere la successiva alienazione non economica.

IL NUOVO OSPEDALE: CARATTERISTICHE PRINCIPALI 2

Il nuovo ospedale sos,tuirà l’a uale stru ura piacen,na, diventando la stru ura di riferimento provinciale e interprovinciale per tu e le sue specialità, e, nello specifico, per i casi ad alta complessità tecnico-professionale e organizza,va e per le emergenze.

Il nuovo ospedale consterà di circa 482 pos, le o nel rispe o degli standard di rapporto PL/1.000 abitan, vigen, a livello nazionale e regionale.

2 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato alla Del.C.C.37/2019 – Studio di prefa-bilità predisposto da AUSL.

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Ubicato in posizione strategica, vicino ai principali snodi viari, dovrà essere cara erizzato da una viabilità interna scorrevole e dotato di un numero sufficiente di parcheggi, a uso degli uten, e dei visitatori (si s,mano 1.500 pos, auto).

La nuova stru ura che sarà circondata da spazi verdi e da un parco, dovrà essere facilmente fruibile dai ci adini, e garan,re la necessaria permeabilità sia in termini urbanis,ci (con,nuità e integrazione con il contesto, vivibilità degli spazi circostan,) che archite onici. La collocazione inoltre dovrà tenere conto dei vincoli norma,vi per l’a erraggio ed il decollo dell’elisoccorso, e dovrà quindi prevedere un’area adeguata ad ospitare l’elisuperficie.3

Saranno previs, spazi dove organizzare i cosidde- servizi interni, ovvero dedica, agli operatori e a tu- i dipenden, (ad esempio asilo nido aziendale, centro diurno per anziani, ecc…), oltre che a spazi dedica, allo scambio professionale e alla formazione e spazi dedica, all’accoglienza degli uten, e alla convivialità.

La realizzazione dell’ospedale, considerando l’ingombro base della stru ura, cos,tuita da una piastra centrale collegata a diversi blocchi con 3-4 piani fuori terra, la viabilità esterna, l’area verde e il parco, i parcheggi e l’elisuperficie, necessita di un’area con estensione pari a circa 160.000 mq., superficie idonea a rispondere a eventuali future necessità di espansione.4

3 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato alla Del.C.C.37/2019 – Comunicazione Dire ore Generale AUSL

4 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato alla Del.C.C.37/2019 – Comunicazione Dire ore Generale AUSL

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IL PROTOCOLLO D’INTENTI E L’INDIVIDUAZIONE DELL’AREA IDONEA PER LA LOCALIZZAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE5

Il Protocollo di inten, so oscri o cos,tuisce l’esito di a-vità complesse che si sono susseguite a par,re dall’anno 2016.

Infa-, il Comune di Piacenza, con Deliberazione di Giunta comunale del 06.12.2016, n. 449, e la

Regione Emilia-Romagna, con D.G.R. del 21.12.2016, n. 2330, hanno manifestato interesse sui compendi militari denomina, caserma “Lusignani” ed “ex Per,te” ai fini dell’individuazione dell’area des,nata alla realizzazione del nuovo Ospedale di Piacenza.

A tal fine, l’a o regionale ha previsto l’is,tuzione di un gruppo di lavoro interassessorile avente il mandato di individuare, fra i due compendi, quello avente le cara eris,che meglio risponden, ai criteri necessari per l’edificazione della nuova stru ura.

Successivamente, con nota P.G. n. 743236 del 29.11.2017, l’Assessore Venturi ha trasmesso al Sindaco di Piacenza, al Dire ore dell’Agenzia del Demanio e al Dire ore Generale dell’Azienda USL di Piacenza la relazione tecnica rela,va alle aree militari “Ex Per,te” e caserma “Lusignani”, in cui erano descri- gli esi, dell’istru oria effe uata dal gruppo interassessorile.

Con DGR 17.02.2017, n. 186, la Regione Emilia-Romagna ha approvato il Protocollo di intesa tra Regione Emilia-Romagna, Agenzia del Demanio, Ministero della Difesa, Comune di Piacenza e Azienda USL di Piacenza per la razionalizzazione e la valorizzazione di alcuni immobili militari presen, sul territorio comunale, nonché per la realizzazione del nuovo Ospedale di Piacenza.

5 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato alla Del.C.C.37/2019 « PROTOCOLLO DI INTENTI PER LA PROMOZIONE E SOTTOSCRIZIONE DI UN ACCORDO DI PROGRAMMA TRA AZIENDA USL, COMUNE E PROVINCIA DI PIACENZA E REGIONE EMILIA ROMAGNA PER AVVIARE IL PERCORSO FINALIZZATO ALL’INDIVIDUAZIONE DELL’AREA E ALLA REALIZZAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE NEL COMUNE DI PIACENZA »

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Più tardi, con nota P.G. n. 80309 del 11.07.2018, il Presidente del Consiglio comunale di Piacenza ha no,ficato, fra l’altro, alla Regione Emilia-Romagna, al Presidente della Provincia di Piacenza e al Dire ore Generale dell’Azienda USL di Piacenza l’Ordine del giorno riguardante il nuovo Ospedale provinciale di Piacenza, approvato dal Consiglio comunale nel corso della seduta del 25.06.2018, nel quale si afferma “necessario comunicare con urgenza (giusto quanto disposto dall’art. 8, comma 3, del Protocollo di intesa in esame) il recesso dallo stesso a tu- i sogge- che ne risul,no so oscri ori limitatamente alle disposizioni rela,ve alla possibile localizzazione del nuovo Ospedale di Piacenza sulle aree dei compendi militari denomina, “Ex Per,te” e caserma

“Lusignani””.

Conseguentemente, con deliberazione di Giunta comunale del 10 o obre 2018, n. 339, il Comune di Piacenza ha ado ato la seguente Decisione: “Recedere dagli impegni di cui al Protocollo d'intesa s,pulato tra Ministero della Difesa, Comune di Piacenza, Agenzia del Demanio e Regione

Emilia-Romagna, Azienda Unità Sanitaria Locale di Piacenza per la razionalizzazione e la valorizzazione di alcuni immobili militari presen, nel territorio comunale nonché la realizzazione del nuovo Ospedale di Piacenza, limitatamente alle previsioni rela,ve alla possibile localizzazione del nuovo Ospedale di Piacenza sulle aree dei compendi militari denomina, Caserma Lusignani ed Ex Per,te. Dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile al fine di provvedere celermente alle comunicazioni formali”, pertanto, rispe o agli “Effe- e modalità di a uazione”, il Comune ha affermato che “Ai sensi di quanto previsto dall'art. 8, comma 3 del Protocollo in argomento, l'Amministrazione provvederà a recedere dal Protocollo stesso, limitatamente alle previsioni rela,ve alla possibile localizzazione del nuovo Ospedale di Piacenza sulle aree dei compendi militari denomina, Caserma Lusignani ed Ex Per,te, mediante comunicazione scri a per raccomandata con avviso di ricevimento”.

Con nota P.G. n. 0625350 del 12.10.2018 il Comune di Piacenza ha no,ficato a Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio, Azienda USL di Piacenza e Regione Emilia-Romagna il recesso dal Protocollo di cui alla D.G.R. n. 186/2017, limitatamente alla possibile localizzazione del nuovo

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Ospedale nelle aree dei compendi militari denomina, “Caserma Lusignani” ed “Ex Per,te”. A seguito di ciò, con propria D.G.R., la Regione ha disposto che per effe o del no,ficato recesso da parte del Comune di Piacenza dal Protocollo di intesa di cui alla precedente D.G.R. n. 186/2017, è venuto meno il presupposto del Protocollo medesimo, ossia quello di “individuare un percorso unitario finalizzato al buon esito dell’operazione avente ad ogge o la realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza”, sicché la stessa ha preso altresì a o che la sopravvenuta mancanza di assenso dell’Amministrazione comunale rispe o alle possibili sedi di realizzazione del nuovo ospedale nei compendi Caserma Lusignani ed Ex Per,te determina la decadenza dell’efficacia del Protocollo di cui alla D.G.R. n. 186/2017, limitatamente alle previsioni rela,ve alla possibile localizzazione del nuovo ospedale di Piacenza sulle aree dei compendi militari denomina, Caserma Lusignani ed Ex Per,te, nonché ogni altro a o e/o obbligo conseguen,.

Con la medesima D.G.R. la Regione prende a o che il Comune di Piacenza, con l’Ordine del giorno approvato, “ri,ene necessario che si proceda alla preliminare so oscrizione di un Protocollo di intesa/le era di inten, tra tu e le amministrazioni coinvolte” nelle more dell’approvazione di un Accordo di programma e, conseguentemente, autorizza la s,pula del Protocollo di inten, richiesto.

I so oscri ori del Protocollo a ualmente in essere hanno condiviso l’opportunità e la necessità di stabilire un percorso amministra,vo e tecnico che, partendo dalla volontà comune di realizzare una nuova stru ura ospedaliera di valenza provinciale, ne declini le competenze oltre che gli strumen, e le fasi opera,ve.

Allo scopo di una più celere individuazione della macroarea, le rela,ve a-vità di approfondimento sono state avviate preven,vamente alla ricezione dello studio di prefa-bilità (approvato in data 5 aprile 2019 con Delibera del Dire ore Generale dell'Azienda USL n.110).

Considera, i contenu, del “Protocollo di Inten, so oscri o da Regione E-R, Provincia di Piacenza, Comune di Piacenza e Azienda USL di Piacenza”, allo scopo di supportare il percorso finalizzato

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all’individuazione di un’area idonea alla localizzazione del nuovo polo ospedaliero, è stata definita una metodologia di analisi e valutazione che potesse facilitare le procedure di selezione.

Le a-vità di analisi e valutazione svolte da un tavolo tecnico cos,tuito da Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza e AUSL di Piacenza si sono ar,colate in tre fasi.

Nello specifico, la prima fase è stata avviata a raverso l’analisi integrata e l’individuazione cartografica di tutele/vincoli, presen, sul territorio comunale, di ,po paesis,co, ambientale ed infrastru urale sia di livello sovracomunale, sia di livello comunale, tenendo conto del grado di ammissibilità di eventuali interven, di trasformazione del territorio in riferimento alle specifiche norma,ve rela,ve a tutele/vincoli presen,.

La sudde a analisi, trado a in una rappresentazione cartografica, che ha considerato sia le tutele derivate dagli strumen, di pianificazione sovracomunale (PTCP, PAI, ecc.) e comunale (PSC) che altri vincoli operan, sul territorio deriva, da norma,ve comunitarie, nazionali e regionali, ha cos,tuito quindi uno strumento conosci,vo u,le ad individuare le tutele/vincoli gravan, sul territorio che possano precluderne la trasformazione (vincoli di esclusione assoluta e vincoli di esclusione rela,va).6

A raverso l'accorpamento delle aree del territorio comunale sogge e a vincoli di esclusione assoluta, di livello sovracomunale e comunale, e delle aree sogge e a vincoli di esclusione rela,va, anch'esse di livello sovracomunale e comunale, è stato possibile individuar i seguen, ambi,,

6I risultati delle suddette analisi sono rappresentati sui seguenti elaborati:

Tavola allegata alla Del.C.C.37/2019 “INDIVIDUAZIONE DI UN’AREA IDONEA ALLA LOCALIZZAZIONE DEL NUOVO POLO OSPEDALIERO DI PIACENZA - RICOGNIZIONE DEI VINCOLI DI ESCLUSIONE - ASSOLUTA E RELATIVA - DI INTERVENTO E TRASFORMAZIONE URBANISTICA – Sistema Informa,vo Cartografico VINgis scala 1:25.000”;

Tavola allegata alla Del.C.C.37/2019 “INDIVIDUAZIONE DI UN’AREA IDONEA ALLA LOCALIZZAZIONE DEL NUOVO POLO OSPEDALIERO DI PIACENZA - RICOGNIZIONE DEI VINCOLI DI ESCLUSIONE - ASSOLUTA E RELATIVA - DI INTERVENTO E TRASFORMAZIONE URBANISTICA– Tavola dei Vincoli del PSC di Piacenza scala 1:25.000”.

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differenzia, per il loro grado di compa,bilità insedia,va e di ammissibilità di interven, di trasformazione:

“Ambi, territoriali con esclusione assoluta di intervento e trasformazione urbanis,ca (massima cri,cità: esclusione degli interven,)”, cos,tui, da territori che necessitano la massima tutela;

“Ambi, territoriali con esclusione rela,va di intervento e trasformazione urbanis,ca (elevata cri,cità: contenimento degli interven, e ammissibilità solo in assenza di alterna,ve)”, cos,tui, da territori che necessitano di salvaguardia e all’interno dei quali eventuali trasformazioni sono ammesse solo qualora sussistano specifici fabbisogni non altrimen, soddisfacibili.

Nella seconda fase, la sudde a ar,colazione che ha permesso di evidenziare le porzioni di territorio comunale, non gravate da vincoli escluden, eventuali interven, di trasformazione, è stata completata con l’individuazione dell’ “Ambito agricolo periurbano”, come definito dal Piano Stru urale Comunale; tale ambito, in par,colare la porzione che si sviluppa in adiacenza al territorio urbanizzato, come area di prima cintura, a sud della tangenziale, cos,tuisce, una possibile scelta per la localizzazione del Polo Ospedaliero, in linea con gli obie-vi della L.R.

24/2017 in tema di consumo di suolo e con le poli,che di pianificazione comunale, finalizzate alla salvaguardia del territorio rurale ed in par,colare degli ambi, agricoli di rilievo paesaggis,co e degli ambi, ad alta vocazione produ-va agricola defini, dal PSC.

Al fine di individuare le aree per la possibile localizzazione del nuovo polo ospedaliero di Piacenza, i territori a nord della tangenziale, cara erizzabili come vuo, urbani, e quelli compresi all'interno dell'ambito agricolo periurbano, non rientran, in ambi, territoriali con esclusione assoluta o rela,va di intervento e trasformazione urbanis,ca, sono sta, successivamente approfondi, in riferimento ad elemen, vincolan, di natura tecnico-sanitaria, defini, dall’Azienda Unità Sanitaria

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Locale di Piacenza, come richiama, nel paragrafo precedente “Il nuovo ospedale: cara eris)che principali”

La rappresentazione cartografica degli ambi, territoriali con esclusione assoluta o rela,va di intervento e trasformazione urbanis,ca e dell'ambito agricolo periurbano, sovrappos, alla fi a trama del sistema insedia,vo ed infrastru urale, oltre alla valutazione degli elemen, vincolan, di natura tecnico-sanitaria, hanno permesso di individuare le seguen, 6 aree per la possibile localizzazione del nuovo polo ospedaliero di Piacenza (5 aree collocate nel territorio agricolo periurbano a sud della tangenziale; 1 area collocata nel territorio potenzialmente urbanizzabile, immediatamente a nord della tangenziale)7:

Area n.1 – Besurica Ovest – mq 198.000

Area n.2 – Besurica Sud - mq 256.000

Area n.3 – Besurica Est – mq 165.000

Area n.4 – La Verza – mq 160.000

Area n.5 – AL 9 – mq 190.000

Area n.6 – Via Farnesiana – mq 185.000

la definizione dell'area è stata effe uata ad una scala territoriale, la misura indicata potrà quindi subire leggere variazioni.

7 Tavola allegata alla Del.C.C.37/2019 “INDIVIDUAZIONE DI UN’AREA IDONEA ALLA LOCALIZZAZIONE DEL NUOVO POLO OSPEDALIERO DI PIACENZA – ANALISI INTEGRATA DEI VINCOLI, DELLE TUTELE E DEI PRINCIPALI ELEMENTI STRUTTURANTI DEL TERRITORIO COMUNALE E INDIVIDUAZIONE PRELIMINARE DELLE AREE DI POSSIBILE LOCALIZZAZIONE scala 1:25.000”

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Si so olinea che, nella comparazione delle sudde e aree, effe uata in riferimento alla definizione di specifici criteri nell'ambito della terza fase, si è tenuto conto dei vincoli di ,po puntuale, sia di esclusione assoluta che di esclusione rela,va, già evidenzia, nelle fasi preceden, ma non considera, ai fini dell'individuazione delle aree potenzialmente idonee, in quanto di estensione limitata, ma condizionan, l'a uazione della medesima.

Nella terza fase, sono sta, presi in considerazione e approfondi, diversi criteri di cara ere urbanis,co e ambientale a raverso la compilazione di una scheda di valutazione che ha reso confrontabili tra loro le aree, anche con riferimento a una prima s,ma dei cos, per i più importan, criteri considera,.

Questa fase è stata così ar,colata:

1. individuazione di un ristre o numero di criteri sulla base dei quali valutare la maggiore o minore idoneità delle sei aree;8

2. costruzione di una scheda ,po di valutazione e compilazione della stessa per ciascuna area,

3. analisi dei risulta, delle schede e valutazioni sinte,che di confronto tra le performance delle aree a seconda dei criteri considera,,

4. approfondimen, e prima s,ma dei cos, di localizzazione con riferimento a ciascuna area.

I criteri individua, sono sta, così defini,:

A) Condizionamen,

In questa sede sono sta, individua, e messi in evidenza le seguen, tutele derivan, dagli strumen, di pianificazione vigen, a livello sovracomunale (PTCP, PAI, ecc.) e comunale (PSC) che, pur compa,bili con l'intervento, dovranno essere considerate in fase di proge azione.

8 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato alla Del.C.C.37/2019 – Schede Nuovo Ospedale 15

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B) Accessibilità

Par,colare a enzione è stata posta con riferimento alle valutazioni ineren, all'accessibilità dell'area, in quanto questa è stata iden,ficata come una delle esigenze primarie della nuova localizzazione, viste anche le cri,cità della collocazione a uale. In par,colare, si rileva che la localizzazione ospedaliera dovrà necessariamente essere facilmente e rapidamente raggiungibile da provenienza urbana e provinciale con riferimento innanzi tu o ai mezzi di soccorso e quindi all'utenza, fornitori, ecc.

Il criterio accessibilità è stato così ar,colato:

offerta di trasporto stradale nella fascia di localizzazione delle sei aree;

domanda di trasporto e cri,cità rilevate nello stato di fa o;

valutazioni in merito all'impa o sul traffico indo o dal nuovo insediamento;

considerazioni in merito alle necessità di interven, infrastru urali e prima quan,ficazione dei rela,vi cos,;

offerta di servizi di trasporto pubblico locale e di infrastru ure per la mobilità ciclabile e considerazioni circa le necessità di adeguamento degli stessi.

C) Opere di urbanizzazione (re, tecnologiche)

Le funzioni cara erizzan, la stru ura da realizzare rendono par,colarmente rilevante l’analisi delle re, tecnologiche esisten, in corrispondenza delle aree potenzialmente idonee e, ancor di più, la possibilità di loro estendimen, e/o potenziamen, mediante apposi, interven,. Pertanto le seguen, re,:

acquedo o,

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fognatura,

ele ricità,

gas,

sono state considerate nel loro asse o a uale e nell’eventuale necessità di apportare modifiche ed implementazioni, valutate in via prioritaria in funzione dei cos, da affrontare per la realizzazione di ques, ul,mi.

Tu e le valutazioni sono state condo e in confronto con gli a uali gestori delle re,.

D) Impa o ambientale e paesaggis,co

Sono sta, valuta, alcuni tema,smi di cara ere paesaggis,co-ambientale dai quali già in questa fase non è possibile prescindere, in coerenza con i principi ispiratori della L.R. n. 24/2017:

Consumo di suolo (perdita di suolo permeabile),

Interruzione di corridoi ecologici,

Compa,bilità acus,ca,

Aspe- idrologici (presenza di corsi d’acqua).

Per quanto riguarda il consumo di suolo, tra andosi per tu e le aree di territorio permeabile che si andrebbe a sigillare (considerando l'uso del suolo reale), l'unica dis,nzione è stata effe uata rispe o all'area 5 AL9 Cascine che, essendo compresa nel territorio urbanizzabile all’interno della tangenziale, viene considerata meno cri,ca.

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In termini di compa,bilità acus,ca, con riferimento al Piano di Classificazione acus,ca del Comune di Piacenza (approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.23 del 06.06.2016) si rileva che tu e le aree ricadono nello stato di fa o in “classe 3 – aree di ,po misto”.

Infine, in merito all'interruzione di corridoi ecologici e alla presenza di corsi d'acqua, si rileva che essi si trovano ai margini delle aree, ad eccezione dell’area 5.

E) Stato della pianificazione

Nella categoria “Previsioni urbanis,che” sono state considerate, in par,colare, le preesistenze e le previsioni dei vigen, strumen, urbanis,ci, con par,colare a enzione al contesto nel quale sono collocate le aree potenzialmente idonee.

Le aree 1, 2, 3, 4 e 6 sono classificate come “ambito agricolo periurbano”.

L'area 5 è classificata come Area di Trasformazione prevalentemente residenziale sogge a a Piano Urbanis,co A ua,vo.

La localizzazione del polo ospedaliero comporterà quindi una procedura di variante agli strumen, urbanis,ci vigen,.

F) Cara eris,che funzionali

In questa categoria sono sta, considera, gli aspe- funzionali ed in par,colare la presenza a uale di funzioni di servizio o integra,ve dell’ospedale stesso quali la vicinanza a stru ure rice-ve.

G) Acquisizione area

Le valutazioni in merito alla s,ma del valore venale variano in considerazione del fa o che le aree 1, 2, 3, 4 e 6 ricadono in zona agricola, l’area 5 è edificabile.

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In questo caso si può s,mare che il valore dei terreni agricoli possa variare da 5 €/mq a 15 €/mq, di conseguenza la s,ma delle aree 1, 2, 3, 4 e 6 può variare da euro 800.000 a euro 2.400.000.

L'area 5 è un'area edificabile, non costruita e non urbanizzata, assogge ata a Piano Urbanis,co A ua,vo.

Sulla base di queste prime analisi, sono sta, svol, ulteriori approfondimen,, con specifico riferimento a qua ro delle sei aree analizzate nei sudde- elabora,, così come selezionate dall’Amministrazione (1. Besurica ovest, 3. Besurica est, 4. La Verza, 6. Farnesiana), riguardan, sia elemen, conosci,vi (approfondimento sulla viabilità con par,colare riguardo alla relazione area urbana - nuovo polo ospedaliero; considerazioni sul futuro sviluppo urbanis,co), sia ulteriori elemen, emersi nell'ambito delle analisi in tema di mobilità (approfondimento sul trasporto pubblico locale).

Gli elabora, e gli approfondimen, prodo- sono sta, forni, al già cos,tuito tavolo tecnico – poli,co composto da un rappresentante di ogni gruppo consigliare durante i rela,vi incontri nei mesi di giugno e luglio 2019.

Alla luce di quanto approfondito ed esposto nella relazione e nella tabella sino-ca di confronto tra le qua ro aree, 9 con Delibera di Consiglio Comunale n. 37 del 26 luglio 2019, è stata indicata come area idonea alla localizzazione del nuovo ospedale di Piacenza, l’area n. 6 – Farnesiana.

L’area 6 si a esta su un tra o di tangenziale a 4 corsie, comportando minori problema,cità in termini di impa o del traffico indo o su una rete che allo stato a uale non fa rilevare situazioni par,colarmente cri,che, almeno da un punto di vista di conges,one.

In termini di interven, infrastru urali è quella che ha meno impa o dal punto di vista della necessità di adeguamen, viabilis,ci in riferimento a quanto specificato negli elabora, “Relazione Nuovo Ospedale”, “Schede Nuovo Ospedale”, e “Ulteriori approfondimen, Nuovo Ospedale”.

9 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato – Ulteriori approfondimen, Nuovo Ospedale 19

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Altro fondamentale elemento discriminante è rappresentato dalla prossimità dell’area al casello autostradale Piacenza sud, che rappresenta il principale approdo autostradale della ci à.

Risulta infine prossima alla esistente rete di trasporto pubblico locale e per sua conformazione e rapporto con il tessuto urbano circostante, presenta cara eris,che di flessibilità per eventuali future necessità di espansione.

OBIETTIVI DELLA VARIANTE E ITER PROCEDURALE

Il percorso per la realizzazione della stru ura ospedaliera comporta la necessità di una variante agli strumen, urbanis,ci comunali, al fine di rendere urbanis,camente conforme l’area individuata - con la D.C.C. n.37/2019 - come idonea per la sua localizzazione, ovvero l’area n.6

“Farnesiana”.

La presente Variante è pertanto finalizzata all’individuazione, nel PSC vigente, della macro-area per la localizzazione del nuovo ospedale, e quindi di un’opera di significa,vo interesse pubblico, quale stru ura di riferimento provinciale per tu e le specialità presen, e per i casi ad alta complessità tecnico – professionale e organizza,va, ma persegue anche l’a uazione dei seguen, obie-vi ed azioni:

· razionalizzazione e miglioramento delle funzioni sanitaria ed assistenziale legate alla stru ura ospedaliera rispe o agli a uali contes, ambientale, paesaggis,co, infrastru urale e territoriale;

· eliminazione dei diffusi fenomeni di inquinamento (atmosferico, acus,co, ecc.) presen, sull’area dell’a uale Ospedale.

A sostegno del cara ere strategico dell’opera prevista vi è la consapevolezza che l’a uale sede ospedaliera presenta diverse cri,cità, in parte dovute alla localizzazione all'interno del territorio edificato e distante dagli snodi strategici della viabilità (tangenziale, autostrada), in relazione alla corre a accessibilità, alla ,pologia e des,nazione della funzione insediata.

Le aree di sosta e la viabilità esistente, anche considerando i possibili futuri interven,, non risultano comunque adeguate ai flussi quo,diani di pazien,, visitatori ed operatori e l’impossibilità

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stru urale di risolvere le cri,cità con ulteriori interven, di espansione e di efficientamento rappresenta un serio e preponderante ostacolo al consolidamento del ruolo di riferimento provinciale.

Premesso ciò, al fine di poter apportare le modifiche necessarie allo strumento urbanis,co generale vigente ( PSC approvato con Del. di C.C. n. 23 del 06.06.2016), come consen,to dall’art. 4 comma 4 e dall’art. 79 della L.R. n. 24/2017 "Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio", entrata in vigore il 1 gennaio 2018, viene avviata la presente variante specifica a norma dell’art. 32 della L.R. 20/2000.

La L.R. 24/2017 ha profondamente innovato la disciplina regionale in materia, prevedendo tu avia la possibilità, entro tre anni dall'entrata in vigore della stessa, di ado are gli a- rela,vamente alle casis,che elencate all'art. 4, comma 4, tra cui ricadono anche le Varian, specifiche alla pianificazione urbanis,ca vigente, quale è il caso della presente Variante al PSC; l'art. 79 della medesima L.R. n. 24/2017, nell'abrogare la L.R. n. 20/2000, fa comunque salve le disposizioni del succitato art. 4 e, quindi, le connesse procedure di approvazione dei piani secondo le disposizioni della previgente norma,va.

La presente Variante al PSC comporta inoltre la necessità di modifica degli elabora, del RUE vigente (approvato con Del. di C.C. n. 24 del 06.06.2016 e successivamente modificato con D.el di C.C. n. 24 del 03.06.2019) e quindi l’esigenza di ado arne una Variante.

Nella figura riportata in seguito, si evidenziano le diverse fasi dell’iter procedurale che individua fra gli a- urbanis,ci anche l’adozione di un POC “stralcio”, con l’apposizione del vincolo preordinato all'esproprio rela,vo all’opera pubblica, come consen,to dalla L.R. 24/2017 e specificato alla le .a) del punto IV della Circolare Assessorile “Prime indicazioni applica,ve della nuova legge urbanis,ca regionale (L.R. 24/17)” del Marzo 2018.

Considerata la non disponibilità ad oggi del proge o rela,vo al polo ospedaliero, reda o dall’AUSL, che avrebbe permesso di seguire un differente iter procedurale e vista la necessità,

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dovuta all’importanza dell’opera, di avviare le procedure urbanis,che nel più breve tempo possibile, la procedura sopra esposta risulta quella più idonea.

PROCEDURA FASE

ATTO DI CONSIGLIO

COMUNALE

1 A o di mandato alla Giunta per l'avvio del percorso di Variante su un'area individuata sulla base dell'istru oria tecnica compiuta dagli uffici

VARIANTE AL PSC (ART. 32 L.R. 20/2000)

1 Approvazione Documento Preliminare da parte della Giunta Comunale per l'avvio della conferenza di pianificazione (art. 32 L.R. 20/2000)

2 Avvio conferenza di pianificazione

3 Conclusione conferenza di pianificazione

4 Adozione da parte del Consiglio Comunale della Variante al PSC

5 Deposito, avviso BURERT e invio agli En, competen, (Provincia e Autorità ambientali)

6 Avvenuto deposito e termine per la presentazione di eventuali osservazioni

7 Formulazione delle riserve da parte della Provincia

8 Controdeduzione da parte del Consiglio Comunale alle riserve della Provincia e alle osservazioni pervenute

9 Richiesta Intesa alla Provincia 22

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10 Espressione dell'Intesa, del Parere Mo,vato VAS (acquisi, i pareri dei sogge- competen, in materia ambientale) e del parere sismico sulla VPSC, da parte della Provincia

11 Approvazione da parte del Consiglio Comunale della Variante al PSC

12 Deposito, invio agli En, (Provincia, Regione) e

pubblicazione sul BURERT - entrata in vigore della Variante PSC

VARIANTE AL RUE (ART. 33 COMMA 4-BIS L.R. 20/2000)

1 Adozione da parte del Consiglio Comunale della variante al RUE

2 Deposito, avviso BURERT e invio agli En, competen, (Provincia e Autorità ambientali)

3 Avvenuto deposito e termine per la presentazione di eventuali osservazioni

4 Formulazione delle riserve, del Parere Mo,vato VAS (acquisi, i pareri dei sogge- competen, in materia ambientale) e del parere sismico da parte della Provincia

5 Approvazione da parte del Consiglio Comunale del V.RUE

6 Deposito, invio agli En, (Provincia, Regione) e pubblicazione sul BURERT - entrata in vigore del RUE

1 Adozione da parte del Consiglio Comunale del POC stralcio 23

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POC STRALCIO (ART. 34 L.R.

20/2000)

2 Deposito, avviso BURERT e invio agli En, competen, (Provincia e Autorità ambientali)

3 Avvenuto deposito e termine per la presentazione di eventuali osservazioni

4 Formulazione delle riserve, del Parere Mo,vato VAS (acquisi, i pareri dei sogge- competen, in materia ambientale) e del parere sismico da parte della Provincia

5 Approvazione da parte del Consiglio Comunale del POC stralcio (apposizione del vincolo preordinato all'esproprio ex art. 8 comma 1 L.R. 37/2002)

6 Deposito, invio agli En, (Provincia, Regione) e pubblicazione sul BURERT - entrata in vigore del POC

La Giunta comunale, con propria delibera n. 369 del 31/10/2019 ha approvato il Documento Preliminare di Variante al PSC, cos,tuito dai seguen, elabora,:

la relazione illustra,va, il documento di Valsat/VAS preliminare e Relazione Geologica – Sismica

Come previsto dalla Legge Regionale n. 20/00 e s.m. e i., il “Documento preliminare rela,vo alla Variante al PSC (e rela,vi allega,)”, unitamente alla “Valsat-VAS preliminare della Variante al PSC (e rela,vi allega,)” hanno posto quindi all’a enzione della Conferenza di pianificazione le proposte di modifica degli strumen, urbanis,ci generali vigen,.

E’ stata convocata dal Comune di Piacenza la Conferenza di pianificazione di cui all’art.32 e 4 della L.R. 20 e s.m.e i., che si è svolta in n. 2 sedute:

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una seduta di apertura il giorno 14/11/2019, cui hanno presenziato: ARPAE, Azienda USL, Consorzio di Bonifica di Piacenza, l’Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna – Servizi Idrici e Rifiu, Atersir, E-Distribuzione, IRETI, Regione Emilia – Romagna – Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare, Provincia di Piacenza, Comune di Calendasco, e, naturalmente, il Comune di Piacenza.

una seduta conclusiva il giorno 17/12/2019 cui hanno presenziato Azienda USL, Consorzio di Bonifica di Piacenza, Provincia di Piacenza, e, naturalmente, il Comune di Piacenza.

Parallelamente, il giorno 28/11/2019, si è svolto l’incontro di concertazione con le categorie economiche e sociali a cui hanno partecipato: CGIL, Ordine Avvoca,, Collegio Notarile, Ordine Archite-, Ordine degli Ingegneri, Collegio dei Geometri, Confindustria Piacenza, CNA Piacenza, Confesercen,, API (Associazione Promotori d’impresa), Confagricoltura, Consorzio Co.Sil, Associazione ALZHEIMER, Comitato Salva la Raffalda, FIAB (Circolo Pc Amo la Bici) e Legambiente.

A conclusione della conferenza di Pianificazione è stato reda o e so oscri o il verbale conclusivo dei lavori dando a o dei contribu, e pareri degli En, interessa,.

CONTENUTI DELLA VARIANTE

La variante propone la modifica degli elabora, del PSC vigente, al fine di individuare all’interno dello stesso, in territorio definito come “ambito agricolo periurbano”, la macro-area des,nata ad ospitare la nuova stru ura ospedaliera (area Farnesiana).

Sulla tavola Aspe- Stru uran, 1 del Documento Preliminare di Variante al PSC, l’area è stata individuata a livello ideogramma,co (come riporta l’estra o rappresentato di seguito) al fine di perme ere possibili e lievi “scostamen,” del perimetro della stessa; la sudde a individuazione preliminare è stata quindi so oposta all’a enzione della conferenza di pianificazione, la quale ha fornito contribu, che non hanno messo in discussione la collocazione.

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La variante assume pertanto gli esi, delle sedute di conferenza di pianificazione svoltasi nei mesi di novembre- - dicembre 2019 e dei contribu,/pareri pervenu, dagli En,10, per effe o dei quali la scelta è stata aggiornata e integrata, rispe o alla fase precedente.

In par,colare per effe o del contributo pervenuto da Regione Emilia Romagna – Servizio area affluen, Po:

è accolta la proposta di an,cipare all’a uale fase di pianificazione la valutazione sia del rischio al quale sarà assogge ato il complesso ospedaliero, sia delle misure di sistema, ed anche tecnologico-costru-ve, necessarie alla totale sicurezza idraulica imposta da un intervento edilizio di tale importanza, provvedendo pertanto ad integrare gli elabora, con lo studio “Compa,bilità idraulica della “macro-area 6 Farnesiana” des,nata a nuovo polo ospedaliero, e definizione dei livelli di pericolosità e di rischio idraulico”.

In merito alla ques,one dell’invarianza idraulica sollevata dal Servizio regionale, si provvede corredando l’ar,colo delle Norme del PSC di nuova introduzione con i necessari riferimen, finalizza, a garan,re idonei sistemi, opportunamente dimensiona,, che compensino le alterazioni dei deflussi provocate dall’impermeabilizzazione del suolo..11.

Per quanto riguarda il contributo del Consorzio di Bonifica, e si so olinea che rispe o alle richieste indicate, le risposte sono contenute nello studio nel suo complesso «Compa,bilità idraulica della

“macro-area 6 Farnesiana” des,nata a nuovo polo ospedaliero, e definizione dei livelli di pericolosità e di rischio idraulico”, tenuto conto che i pun, 3, 4 e 5 (parte) dello studio sono propedeu,ci alle valutazioni di ordine idraulico, e in par,colare:

punto 5, nel capitolo rela,vo agli scenari di laminazione, cara erizza le condizioni di pericolosità dell’area in coerenza con i criteri ado ai dal PGRA (tempi di ritorno di 20, 200 e 500 anni); non essendo l’area inondabile il livello di rischio è cara erizzato

10Per un elenco de agliato e completo dei contribu, pervenu, si veda la tabella riportata in Appendice al presente documento

11Si veda Allegato n. 2

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indire amente (rischio assente); le condizioni di pericolosità risulta, sono inoltre sinte,zzate al p.to 6;

al p.to 7 sono indicate le misure di intervento sul rio Ballerino per la sistemazione idraulica dello stesso in relazione alle condizioni residuali di pericolosità in modo da o enere un livello di sicurezza, a interven, ul,ma,, coerente con gli standard di cautela ordinariamente assun, per le opere di protezione idraulica;

al p.to 7 sono inoltre indicate le misure sulla viabilità di accesso.

nella figura, un estra o della tavola del Documento Preliminare

In questa fase di adozione della variante, mantenendo la medesima collocazione indicata nel Documento Preliminare, si individua, sugli elabora, di PSC, la perimetrazione effe-va dell’area, a cui seguirà la conseguente modifica degli elabora, di RUE a raverso specifica variante.

L’area ogge o di variante viene classificata come “A rezzature sanitarie assistenziali – stru ura ospedaliera di nuova previsione”. Il POC stralcio definirà puntualmente la perimetrazione, e

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insieme al RUE individuerà gli indici di edificabilità, le rela,ve modalità di intervento, le prestazioni, le necessarie dotazioni territoriali e le prestazioni di qualità urbana ed ecologico ambientale connesse all’intervento. Specifici interven, di cara ere mi,ga,vo e compensa,vo, in riferimento alle componen, ambientali interessate, verranno individuate dal POC stralcio e dalla rela,va Valsat. Sempre nella fase del POC stralcio verranno risolte le tema,che ineren, alla protezione dell’area da impa- esterni.

Oltre alla modifica agli elabora, cartografici la variante comporta anche una modifica alle norme di PSC (NTS), mediante l’introduzione di un nuovo ar,colo finalizzato a disciplinare la nuova individuazione cartografica.

Nel sudde o ar,colo si evidenzia che la perimetrazione della nuova previsione potrà essere definita puntualmente e precisata in sede di POC stralcio, strumento a raverso il quale saranno defini, gli indici di edificabilità, le modalità di intervento, le funzioni, le necessarie dotazioni territoriali e le prestazioni di qualità urbana ed ecologico ambientale connesse all’intervento, oltre alle misure volte a realizzare i migliori profili di sicurezza idraulica e geologico-sismica del nuovo insediamento e gli interven, di cara ere mi,ga,vo e compensa,vo.

Un’ulteriore modifica necessaria è rela,va alla classificazione acus,ca.

La classificazione acus,ca vigente individua parte dell’area come “classe III – area di ,po misto”, ed è prossima a una strada a scorrimento veloce (S.P. 6) a cui è stata a ribuita una “classe IV – area di intensa a-vità umana”. Il DPR 142/2014 prevede per le infrastru ure stradali esisten, adiacen, all’area 6 una fascia complessiva massima di 250 mt a par,re dalla banchina stradale suddivisa in :

una prima fascia di 100 mt denominata A nella quale vengono applica, i limi, della classe V (70 dBA diurni e 60 dBA no urni),

una successiva fascia B pari a ulteriori 150 mt, con i limi, della classe IV (65 dBA diurni e 55 dBA no urni).

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L’area individuata per il nuovo ospedale, che a seguito della variante sarà classifica come “classe I – area par,colarmente prote a – stato di proge o”, dovrà dunque essere tutelata dal rumore sopra u o derivante dal traffico stradale. Secondo quanto stabilito dalle NTA acus,che all’art.4.5

“la zonizzazione acus ca del territorio comunale rela vamente alle previsioni proge uali e di cambio di des nazione d’uso del territorio deve essere effe uata sulla base dei seguen principi:

1. non possono sussistere sal di classe per più di 5 dB(A) tra aree confinan ;

2. qualora non fosse possibile garan re la sequenzialità delle classi come nel punto precedente dovranno essere a uate specifiche opere di mi gazione (come le barriere);

3. la proge azione dei nuovi Piani Urbanis ci A ua vi deve tenere in considerazione nell’assegnazione delle des nazioni d’uso la classe acus ca delle aree confinan in modo che sia rispe ato il principio di cui al precedente punto 1. In tale senso dovrà essere prevista un'idonea dislocazione delle diverse funzioni in modo da mantenere le sorgen di rumore il più lontano possibile dall'area limitrofa, o realizza opportuni interven di mi gazione, per garan re comunque il rispe o dei limi previs nella medesima area limitrofa.”

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Si evidenzia che non si è ritenuto necessario modificare il Quadro Conosci,vo di PSC.

Per quanto riguarda la presenza di vincoli o tutele, rela,vamente all’ambito di intervento, come emerge dall’estra o delle tavole Aspe- condizionan, – Tutele del PSC e, Aspe- condizionan, – Rispe-, e dalla verifica di conformità ai vincoli e prescrizioni contenuta nel Rapporto Ambientale (VALSAT), si evidenzia che non sussistono condizioni di incompa,bilità della nuova previsione, ma che in sede a ua,va degli interven, dovranno essere rispe ate specifiche prescrizioni. 12

Si precisa che sia le Tavole – Aspe- condizionan,- Tutele e Rispe-, sia la Scheda dei Vincoli, non subiranno varia zioni.

Si evidenzia inoltre che la Carta delle Cri,cità idrauliche allegata al Quadro Conosci,vo del PSC (Vol.B – Tavola 10), fornisce una rappresentazione d’insieme delle problema,che e dei vincoli idraulici presen, nel territorio comunale, provvedendo a riportare la rete idrografica principale e quella secondaria, unitamente alla fasce PAI e PTCP.

In tal senso è opportuno precisare che nelle vicinanze, in corrispondenza del so opasso della tangenziale, è presente un’area PS267 sul Rio Riello, area a rischio ideologico molto elevato Zona B-pr, di cui si riporta estra o della rela,va scheda dei vincoli:

12 A tal proposito si veda l’Allegato – Schede Nuovo Ospedale e l’Allegato n.3 Estra o tavola dei vincoli e scheda dei vincoli

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Inoltre, l’area risulta prossima a un’area la cui cri,cità risulta lieve o assente C1, e a un’area classificata come C3 – moderata.

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Le aree indicate a cri,cità idraulica sono fondamentalmente zone dove è possibile un rischio da inondazione derivante da even, meteorici di forte intensità e breve o lunga durata che possono comportare piene più o meno improvvise e gravose del re,colo idrografico principale, secondario e fognario.

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Estra o della Tavola 10 del volume B del Quadro Conosci,vo del PSC, dove viene evidenziata l’area d’intervento.

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A nord dell’area individuata è posta la cassa di espansione del colatore Riello. La cassa protegge dalle acque naturali e meteoriche il bacino dell’area urbana nel se ore est. L’opera idraulica è posta immediatamente a monte della tangenziale sud ed interce a il colatore Riello, ha una capacità d’invaso di circa 90.000 mc., è cos,tuita da tre vasche e da un impianto di sollevamento per lo scarico delle acque. Le acque sollevate sono quindi reimmesse nel Riello e scaricano a Nure per il tramite del Canale Diversivo Est.13

ELABORATI COSTITUTIVI DELLA VARIANTE PSC

La proposta di Variante determina modifiche puntuali dei seguen, elabora, del PSC vigente:

Tavola Aspe- stru uran, 1

Tavole della VALSAT, più precisamente: tavola “VST 03 Conformità delle previsioni di Piano agli aspe- condizionan, – Rispe-” e tavola “VST 04 – Conformità delle previsioni di Piano agli aspe- condizionan, – Tutele”

Tavole 1, 6 e 7 della classificazione acus,ca (per una maggiore immediatezza nell’Allegato 1 si rappresenta solo la tavola 1 generale vigente e variata)

Norme tecniche Stru urali.

Si riportano in seguito gli elabora, cos,tu,vi della variante al PSC del Comune di Piacenza:

Relazione illustra,va

Allegato 1. Estra o Tavole PSC (vigente e variato) (Tav. Aspe- stru uran, 1, Tavole Zonizzazione acus,ca, Tavole Valsat)

Allegato 2. Estra o Norme di PSC - nuovo ar,colo

Allegato 3. Estra o Tavola dei vincoli e scheda dei vincoli (rela,vo all’area di variante) Relazione Geologica e Sismica

Relazione compa,bilità idraulica e valutazione del rischio idraulico Rapporto Ambientale – documento di Valsat e Sintesi non Tecnica.

13 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato – Relazione Geologica e Sismica 35

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Si precisa che la presente Relazione illustra,va di Variante, cos,tuisce elaborato integra,vo della Relazione Illustra,va di PSC.

CONTENUTI PRINCIPALI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E SISMICA14

In questo paragrafo vengono sinte,camente esposte le conclusioni in merito alla compa,bilità geologica ed idrogeologica per il cambio di des,nazione d'uso richiesto e valutare la pericolosità sismica locale in funzione dei de ami di cui alla D.G.R. n.630 del 29/04/2019.

E’ opportuno specificare che il documento è stato reda o a supporto della Pianificazione urbanis,ca generale ed a ua,va; nelle successive fasi di proge azione dovranno essere esegui, specifici approfondimen,, anche sulla base di indagini geognos,che integra,ve15, al fine di confermare i risulta, o enu, da questa preliminare fase di studio.

Il contesto di riferimento della Variante proposta ricade entro la classe di fa-bilità 1 "Zone a fa-bilità con lievi limitazioni all'insediamento residenziale e industriale" prevista dalla Tavola 6

"Fa-bilità delle trasformazioni"28 a corredo del Quadro Conosci,vo del PSC vigente.

Le analisi geologiche hanno permesso di confermare che i proge a, processi di urbanizzazione riguardino zone geologicamente idonee grazie alle condizioni di stabilità e di consistenza elevata del substrato ghiaioso facilmente raggiungibile con il piano fondazionale dei futuri edifici.

I contenu, e le prescrizioni di cui alla classe 1 già previs, nella Relazione geologica e sismica a corredo del PSC vigente vengono riconfermate ed integrate come di seguito riportato.

Classe 1: Fa-bilità con lievi limitazioni all’insediamento residenziale e industriale

Tra asi di zone che presentano problema,che so o il profilo idrogeologico perché susce-bili all’inquinamento delle acque so erranee, ma facilmente risolvibili a raverso adegua, accorgimen, costru-vi da definire in sede di proge azione, sulla base di specifici approfondimen, per la mi,gazione del rischio.

In par,colare le a-vità edificatorie potranno essere a uate solo dimostrando, in sede proge uale, tramite opportuno studio idrogeologico, che gli interven, non arrecheranno impa-

14 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato – Relazione Geologica e Sismica

15 Come previsto dal D.M. 17.1.2018 e sopra u o commisurate all'importanza dell'opera 36

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nega,vi sulle falde so erranee e nel caso dovranno prevedersi tu e le misure di salvaguardia possibili.

I nuovi interven, edilizi dovranno essere realizza, con modalità a e a consen,re una corre a regimazione delle acque superficiali. In par,colare i materiali impiega, per le pavimentazioni dovranno favorire l'infiltrazione nel terreno e comunque la ritenzione temporanea delle acque di precipitazione.

Tu- i nuovi interven, edilizi dovranno inoltre essere realizza, in modo da non alterare la funzionalità idraulica del contesto in cui s’inseriscono garantendo il mantenimento dell'efficienza della rete di convogliamento e di recapito delle acque superficiali.

E' vietato interrompere e/o impedire il deflusso superficiale dei fossi e dei canali nelle aree agricole, sia con opere defini,ve sia provvisorie, senza prevedere un nuovo e/o diverso recapito per le acque di scorrimento interce ate. nel caso in cui gli interven, edilizi provochino l'impermeabilizzazione di grandi superfici di terreno, al fine di evitare un aumento eccessivo di carico idraulico nella rete di scolo superficiale e nella rete fognaria esistente si dovranno

u,lizzare degli apposi, sistemi di laminazione.

La ges,one degli scarichi, dei pozzi e delle acque di prima pioggia è rimandata alle Norme Tecniche del PTCP vigente.

Si ribadisce che in fase di proge azione esecu,va, in conformità a quanto previsto dalle N.T.C.

2018, dovranno essere eseguite ulteriori indagini geognos,che al fine di indagare in modo adeguato il volume significa,vo del so osuolo interessato dalle future edificazioni in funzione dell’accertamento di possibili eterogeneità del substrato ghiaioso in profondità.

Pertanto, la relazione geologica sismica afferma che non sono emerse par)colari controindicazioni di cara ere geologico, idrogeologico e sismico riguardo la richiesta di cui alla presente Variante PSC: l'area è da ritenersi idonea per scopi edificatori di "A rezzature Sanitarie Assistenziali".

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COMPATIBILITÀ IDRAULICA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO16

Molto brevemente si richiama la relazione idraulica allegata alla Variante, si rimanda per completezza all’intero elaborato allegato.

Sintesi sulle condizioni di pericolosità dell’area

Le simulazioni idrauliche condo e hanno permesso di analizzare le condizioni di pericolosità dell’area di interesse e di trarre le seguen, conclusioni di sintesi, in relazione alla capacità di deflusso dei due corsi d’acqua coinvol, e allo stato pericolosità idraulica che può essere a ribuito all’area stessa.

· Rispe o alla piena di proge o (tempo di ritorno di 200 anni) il rio Ballerino consente il deflusso delle portate in arrivo da monte senza dare luogo ad esondazioni e quindi non coinvolge alcuna delle aree adiacen,.

· Il colatore Riazza invece dimostra, per lo stesso tempo di ritorno, una capacità di deflusso insufficiente in alcuni tra-, in ragione anche della presenza di tombini so odimensiona,, tale situazione provoca esondazioni arealmente abbastanza estese sul piano di campagna in sponda destra. Tali fenomeni sono contenu, dal rilevato della SP 6 e non hanno quindi influenza sul sito in studio.

· Il profilo di piena sul rio Ballerino, per un tra o sufficientemente esteso in corrispondenza dell’area di indagine, mostra, per la piena con tempo di ritorno di 200 anni, un franco modesto rispe o alla sommità della sponda destra; anche in questo caso il fenomeno è influenzato dalla presenza di tombini con sezione di deflusso insufficiente (senza franco) rispe o alla portata defluente. In ragione di tali condizioni lo stato di sicurezza idraulico non può essere definito soddisfacente, ma rimane solamente al livello della sufficienza.

In ragione del quadro emergente, sinte,camente rappresentato dai pun, sopra indica,, si ri,ene opportuno che, in sede di proge azione del complesso ospedaliero vengano considera, anche alcune modeste opere di adeguamento, in grado di portare le condizioni di sicurezza idraulica ad un livello soddisfacente.

16Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato – Relazione compa,bilità idraulica e valutazione del rischio idraulico

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Misure di adeguamento della sicurezza idraulica

Ai fini di migliorare la sicurezza idraulica della zona di interesse sono state valutate delle soluzioni di intervento per aumentare il grado di sicurezza sul contenimento dei livelli di piena del rio Ballerino per l’evento di riferimento di duecento anni a salvaguardia della zona di interesse per l’insediamento ospedaliero in ques,one.

Come evidenziato sul rio Ballerino le maggiori cri,cità sono sui tombini 07B e 09B. In tal senso è si rende opportuno un adeguamento della sezione dei due scatolari proponendo una geometria re angolare 4x1,7 m, con ampliamento della larghezza di 2 m.

Come risulta dal profilo di piena per T=200 anni, l’allargamento dei due tombini migliora la capacità di deflusso ma dalla sezione 856 fino alla fine del tra o studiato si osserva che il franco rispe o alla sommità arginale della sponda destra è minore di 0,5 m.

Si ri,ene in proposito, sempre a favore di sicurezza, che sia opportuno mantenere ovunque un franco minimo non inferiore a 0,5 m, tenuto conto delle cara eris,che del corso d’acqua e delle modalità di deflusso di piena. A tal proposito si propone un adeguamento in quota della sponda destra per un tra o di circa 800 m.

Infine, tenendo conto che la SP 6 svolge da ora una funzione di contenimento delle esondazioni provenien, dal colatore Riazza, a migliora cautela appare opportuno alzare la quota del piano viabile di circa 0,5 m nel tra o dallo svincolo con la tangenziale fino alla periferia nord di Mucinasso. Va chiarito che tale intervento non è dire amente necessario in relazione ai fenomeni indaga,, ma appare u,le al conseguimento di un asse o locale della viabilità più confacente alle cara eris,che complessive dell’area

CONTENUTI PRINCIPALI DELLA VALSAT17

In questo paragrafo vengono evidenzia, i contenu, principali del documento, si rimanda per completezza all’intero elaborato allegato, non essendo tale paragrafo esaus,vo.

Lo scopo della Valsat concerne:

17 Per un maggior de aglio, si veda in proposito l’Allegato – Valsat 39

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la valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale delle scelte urbanis,che ed ambientali contenute nella proposta di variante al PSC, ossia l’individuazione della macro- area,

la coerenza con gli obie-vi del PSC,

la definizione e valutazione delle ragionevoli alterna,ve di piano,

l'individuazione dei potenziali impa- ambientali rela,vi all’a uazione delle sudde e previsioni e la definizione delle eventuali e necessarie misure mi,ga,ve e compensa,ve da realizzare al fine di eliminare o ridurre gli effe- nega,vi indo- dall’a uazione delle azioni di Piano, ri-orientando lo stesso verso la sostenibilità ambientale e territoriale.

In sintesi, la ValSAT della variante al PSC si compone di cinque fasi concatenate e logicamente conseguen,, che contribuiscono alla definizione dei contenu, della variante stessa:

Fase 1: Analisi delle componen, ambientali e degli obie-vi (sintesi dello stato di fa o);

Fase 2: Valutazione di coerenza degli obie-vi del Piano con gli obie-vi degli strumen, di pianificazione sovraordina, (verifica di coerenza esterna);

Fase 3: Definizione della sensibilità ambientale e territoriale del territorio comunale (alterna,ve di Piano);

Fase 4: Valutazione di sostenibilità delle poli,che/azioni di Piano (verifica di coerenza interna);

Fase 5: Monitoraggio degli effe- di Piano.

Ciascuna fase, suddivisa in varie a-vità, deve essere interpretata come un meccanismo dinamico

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in cui sono formulate delle proposte, che vengono immediatamente processate e verificate, eventualmente modificate (feedback) e quindi formalizzate solo nel caso di risultanze complessivamente posi,ve ed impa- acce abili.

Fase 1

La Fase 1 con,ene le analisi propedeu,che all’elaborazione delle verifiche di coerenza e della valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale individuando, in sostanza, tu e le informazioni che sono alla base delle successive considerazioni, in relazione alle componen, ambientali rappresenta,ve del contesto di riferimento, all’individuazione del quadro di riferimento legisla,vo e programma,co per la definizione degli obie-vi di sostenibilità e al sistema degli obie-vi e delle azioni di Piano.

Fase 2

Dal vigente contesto programma,co e pianificatorio e dall’assunzione dello scenario di riferimento che, in qualche modo, delinea gli andamen, futuri in assenza del Piano, discendono gli obie-vi e le scelte defini, all’interno della proposta di variante al PSC. Una volta defini, i contenu, della proposta di variante, viene svolta una verifica di coerenza che, a raverso l’uso di una matrice, garan,sce l’armonizzazione degli obie-vi dell’Accordo con quelli degli strumen, sovraordina,.

Tale verifica si configura quale valutazione di coerenza del Piano proposto, con la finalità di fornire una s,ma ed una prima verifica, appunto, della coerenza dei contenu, dello stesso con gli obie-vi sovraordina,. La valutazione qualita,va svolta ha esaminato la corrispondenza tra: base conosci,va, obie-vi di PSC ed azioni della proposta di variante al PSC, me endo in relazione il sistema degli obie-vi del PSC con quello delle azioni definite per l’ambito considerato ed individuando le relazioni e gli eventuali confli- tra obie-vi del primo ed azioni del secondo.

Dall’analisi effe uata, si rileva un buon livello di coerenza, almeno in termini qualita,vi, di strategie ed obie-vi di riferimento. Naturalmente, già in questa fase emergono alcuni potenziali impa- nega,vi dovu, all’a uazione di azioni legate all’inserimento di funzioni diversificate che

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implicano effe- di trasformazione del territorio che, a fronte di indubbie e significa,ve ricadute posi,ve sul sistema socio-economico di questa porzione di territorio e del territorio comunale nel suo complesso, possono determinare significa,vi impa- nega,vi su alcune componen, ambientali, se non adeguatamente ges,,.

Fase 3

La terza fase del processo valuta,vo consiste nella definizione e valutazione delle alterna,ve di Piano, avente come obie-vo quello di individuare le porzioni territoriali che presentano, in relazione alla trasformazione, i minori impa- nega,vi sull’ambiente, sul territorio e sulla colle-vità.

Le a-vità di analisi e valutazione - svolte congiuntamente da Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza e AUSL di Piacenza - si sono ar,colate in tre fasi. Esse sono cara erizzate da un progressivo approfondimento delle indagini che, a par,re dalle analisi di livello territoriale, finalizzate ad o enere una “scrematura” delle porzione del territorio comunale non idonei all’insediamento del nuovo Ospedale, gradualmente de agliano le cri,cità e le potenzialità macroscopiche degli ambi,, al fine di selezionare quelli maggiormente sostenibili.

Le a-vità svolte perme ono di estrapolare le informazioni necessarie per scegliere la localizzazione maggiormente compa,bile per gli interven, di trasformazione e implicitamente rappresentano anche la valutazione delle alterna,ve richiesta dalla norma comunitaria e regionale, in quanto tra tu e le possibili localizzazioni di eventuali nuovi interven, di trasformazione, l’analisi perme e di iden,ficare le zone che minimizzano gli impa- genera, nel contesto comunale e, nel de aglio, in quello di riferimento.

Fase 4

La Fase 4 rappresenta il “cuore” della valutazione preven,va di sostenibilità ambientale e territoriale delle poli,che/azioni di Piano (valutazione ex-ante), che sono confrontate con gli

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