2021_07_20_21_SIA_Relazione Impatto Odorigeno con allegati (7052 KB)

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Tel. 041.5385307 - Fax. 041.2527420 e-mail: info@studioamco.it - pec: studioamcosrl@pec.it

IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ ALLA VIA

Art. 19 D.Lgs 152/06

RELAZIONE DI IMPATTO ODORIGENO

MODIFICA A.U.A. N. 487/2020 DEL 23.12.2020

COMMITTENTE:

PREZERO POLYMERS ITALY SPA

Codice Fiscale e Partita IVA 03829260268

SEDE LEGALE

Via dell’Artigianato n. 3

31010 Fonte (TV) – Località Onè Tel. 0423 9462-35

Fax 0423 9462-19

SEDE STABILIMENTO

Via dell’Artigianato n. 3

31010 Fonte (TV) – Località Onè Tel. 0423 9462-35

Fax 0423 9462-19

Consulenza Tecnica:

Dott. David Massaro Ing. Elisa Peggiato

david.massaro@studioamco.it Elisa.peggiato@studioamco.it Tel. 335.5486989 Tel. 345.4075949

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Emissione 28/06/2021

Studio AM. & CO. Srl

Sede legale: Via dell’Elettricità, 3/d – 30175 Marghera Ve Sede operativa: Via delle Industrie n. 29/h – 30020 Marcon (VE)

Tel. 041.5385307 Fax 041.2527420 C.F. – P.Iva 03163140274 - Reg. Imprese 03163140274

Cap. Sociale € 10.000,00 I.V.

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INDICE

1.0 PREMESSA ...4

2.0 RIFERIMENTI NORMATIVI ...6

3.0 INQUADRAMENTO DELL’AREA DI INDAGINE ...9

3.1DESTINAZIONEURBANISTICA ... 9

3.2CARATTERISTICHEDELTERRITORIOCIRCOSTANTE ... 10

4.0 STRUTTURA DELL’IMPIANTO E ATTIVITA’ SVOLTA ... 12

4.1CARATTERISTICHESTRUTTURALIDELL’IMPIANTO ... 12

4.2ORGANIZZAZIONEFUNZIONALEDELL’IMPIANTO ... 14

4.3ATTIVITA’SVOLTENELL’IMPIANTO... 19

4.3.1TIPOLOGIE DI RIFIUTI CONFERIBILI ALL’IMPIANTO ... 19

4.3.2PROCESSI DI TRATTAMENTO ... 21

4.4QUANTITATIVIDIRIFIUTIGESTITINELL’IMPIANTO ... 24

4.4.1QUANTITATIVI ANNUI E GIORNALIERI TRATTABILI ... 24

4.4.2QUANTITATIVI STOCCABILI E MODALITÀ DI STOCCAGGIO ... 24

5.0 DEFINIZIONI DELLE SORGENTI EMISSIVE ... 24

5.1SORGENTICONVOGLIATE ... 26

5.2SORGENTIDIFFUSE ... 27

5.3SORGENTIFUGGITIVE ... 32

6.0 DOMINIO SPAZIALE DI INDAGINE – RECETTORI SENSIBILI – VALORI DI ACCETTABILITA’ ... 33

6.1DOMINIOSPAZIALEDIINDAGINE... 33

6.2RECETTORISENSIBILI ... 34

6.3VALORIDIACCETTABILITA’ ... 38

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7.0 SIMULAZIONE DELLE EMISSIONI ODORIGENE ... 42

7.1TIPOLOGIADIMODELLODIFFUSIONALEUTILIZZATO ... 42

7.2DATIMETEREOLOGICI... 43

7.3RISULTATIDELLADIFFUSIONE ... 44

8.0 CONCLUSIONI ... 48

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1.0 PREMESSA

La ditta PreZero Polymers Italy SpA è titolare e gestisce un impianto di recupero rifiuti non pericolosi ubicato in via dell’Artigianato n. 3 a Fonte (TV) – località Onè, regolarmente autorizzato dalla Provincia di Treviso con Autorizzazione Unica Ambientale (AUA – DPR n. 59/2013), giusto Decreto n. 487/2020 del 23.12.2020, quale voltura dei precedenti decreti di autorizzazione.

Al fine di soddisfare le proprie esigenze operative e gestionali e contemporaneamente rispondere alle esigenze del mercato, la ditta ha la necessità di apportare le seguenti modifiche alla situazione attualmente approvata dalla Provincia di Treviso:

1) Ampliamento della superficie di impianto inglobando la porzione adiacente posta al lato Ovest dello stabilimento identificata catastalmente dal Fg. 12 mappali 432, 587, 600 e 598 e 586;

2) Inserimento di nuovi macchinari a tecnologia più avanzata lungo l’intera linea di trattamento del materiale plastico:

- n. 1 nuovo macchinario di macinazione in aggiunta agli esistenti - n. 2 nuovi impianti di lavaggio in aggiunta agli esistenti;

- n. 2 nuovi estrusori in aggiunta agli esistenti

3) Inserimento della nuova linea di pretrattamento del materiale di scarto in uscita dall’estrusore;

4) In relazione alla modifica di cui ai punti precedenti, si richiede un aumento delle potenzialità impiantistiche in termini di quantitativi di rifiuti trattabili sia giornalmente che annualmente;

5) Incremento della quantità massima stoccabile dei rifiuti;

6) Revisione del lay-out impiantistico dovuto all’ampliamento della superficie di impianto e all’inserimento dei nuovi macchinari e alla rilocalizzazione di alcune superfici

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7) Rilocalizzazione del camino C2 legato all’attività di estrusione (estrusione, degassagio, taglio) incrementando la portata da 8.000 Nmc/h a 24.000 Nmc/h e introducendo un sistema di abbattimento (filtro oli) quale intervento migliorativo;

8) Ricollocazione del punto di emissione C1 (legato alla fase di carico delle linee di estrusione) con sostituzione dell’attuale sistema di abbattimento con un filtro a maniche a tecnologia più avanzata con portata di 48.000 Nmc/h e sostituzione del camino di emissione in atmosfera;

9) Potenziamento dell’attuale sistema di depurazione delle acque reflue industriali provenienti dalla linea di lavaggio, con un impianto chimico-fisico di nuova generazione. Non viene attivato un nuovo punto di scarico, ma la gestione delle acque rimane a ciclo chiuso.

L’intervento invece non apporta alcuna variazione ai seguenti aspetti:

 Tipologie di rifiuti conferibili all’impianto;

 Processi tecnologici e gestionali di recupero dei rifiuti;

 Materiale che cessa la qualifica di rifiuto prodotto dalle operazioni di trattamento;

 Struttura edilizia del fabbricato esistente;

 Sistema di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento delle superfici scoperte;

Il presente documento costituisce la relazione previsionale di impatto odorigeno potenzialmente prodotto dalla modifica impiantistica proposta.

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2.0 RIFERIMENTI NORMATIVI

Al fine di redigere il presente documento sono stati consultati i seguenti riferimenti normativi:

1) Decreto Legislativo n. 152/2006 e ssmmii recante “Norme in materia ambientale”;

2) Orientamento operativo per la valutazione dell’impatto odorigeno nelle istruttorie di Valutazione Impatto Ambientale e Assoggettabilità, redatto e approvato dal Comitato Tecnico Regionale Valutazione di Impatto Ambientale nella seduta del 29 gennaio 2020;

3) Norma UNI EN 13725 “Qualità dell'aria - Determinazione della concentrazione di odore mediante olfattometria dinamica”.

Il principale riferimento tecnico-normativo considerato nel presente documento è l’Orientamento operativo per la valutazione dell’impatto odorigeno nelle istruttorie di Valutazione Impatto Ambientale e Assoggettabilità, redatto e approvato dal Comitato Tecnico Regionale Valutazione di Impatto Ambientale nella seduta del 29 gennaio 2020, il quale individua due distinti livelli delle Relazioni Tecniche, come nel seguito argomentato:

Relazione Tecnica di livello 1

In merito alle emissioni odorigene fornisce le seguenti informazioni di dettaglio:

1) Area territoriale di interesse per le possibili ricadute odorigene, con particolare attenzione a presenza antropica, aree residenziali, produttive, commerciali, agricole e recettori sensibili;

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2) Descrizione puntuale del ciclo produttivo, con indicazione di eventuali materiali solidi, liquidi e gassosi trattati ed eventualmente stoccati in impianto, che possono dare luogo ad emissioni odorigene;

3) Identificazione delle sorgenti odorigene degli impianti (emissioni convogliate, emissioni diffuse areali attive e/o passive, emissioni fuggitive etc) e loro individuazione in planimetria con definizione di tempi e durata di funzionamento degli impianti e delle relative emissioni;

4) Caratterizzazione chimica e/o olfattometrica delle sorgenti emissive, eventualmente effettuata tramite la misura della concentrazione di odore mediante olfattometria dinamica in impianti equivalenti; nel caso in cui non sia possibile ottenere misure sperimentali, tali valori potranno essere ricavati dalle specifiche tecniche di targa degli impianti e delle tecnologie adottate, da dati di bibliografia, da esperienze consolidate o da indagini mirate allo scopo;

5) Descrizione dei sistemi di abbattimento eventualmente adottati e degli accorgimenti tecnici e gestionali per il contenimento e/o la riduzione delle emissioni odorigene;

6) Descrizione di misure aggiuntive, in termini di controllo e/o procedure gestionali, da implementare in caso di transitori o in occasione dei più comuni eventi accidentali che caratterizzano l’attività.

Relazione tecnica di livello 2

In merito alle emissioni odorigene fornisce le seguenti informazioni di dettaglio:

1) Area territoriale di interesse per le possibili ricadute odorigene, con particolare attenzione a presenza antropica, aree residenziali, produttive, commerciali, agricole e recettori sensibili;

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2) Descrizione puntuale del ciclo produttivo, con indicazione di eventuali materiali solidi, liquidi e gassosi trattati ed eventualmente stoccati in impianto, che possono dare luogo ad emissioni odorigene;

3) Identificazione delle sorgenti odorigene degli impianti (emissioni convogliate, emissioni diffuse areali attive e/o passive, emissioni fuggitive etc) e loro individuazione in planimetria con definizione di tempi e durata di funzionamento degli impianti e delle relative emissioni;

4) Caratterizzazione chimica e/o olfattometrica delle sorgenti emissive, eventualmente effettuata tramite la misura della concentrazione di odore mediante olfattometria dinamica in impianti equivalenti; nel caso in cui non sia possibile ottenere misure sperimentali, tali valori potranno essere ricavati dalle specifiche tecniche di targa degli impianti e delle tecnologie adottate, da dati di bibliografia, da esperienze consolidate o da indagini mirate allo scopo;

5) Descrizione dei sistemi di abbattimento eventualmente adottati e degli accorgimenti tecnici e gestionali per il contenimento e/o la riduzione delle emissioni odorigene;

6) Descrizione di misure aggiuntive, in termini di controllo e/o procedure gestionali, da implementare in caso di transitori o in occasione dei più comuni eventi accidentali che caratterizzano l’attività;

7) Studio di impatto odorigeno condotto mediante modello matematico di simulazione delle ricadute al suolo delle emissioni odorigene.

Il presente documento rappresenta la Relazione di Livello 2.

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3.0 INQUADRAMENTO DELL’AREA DI INDAGINE

Al fine di approfondire l’ubicazione dell’area di indagine si ritiene necessario verificare la pianificazione territoriale del Comune di Fonte, nonché analizzare l’occupazione del territorio circostante l’area di indagine.

3.1DESTINAZIONEURBANISTICA

In base alla vigente classificazione urbanistica del Comune di Fonte, l’area su cui si insedia lo stabilimento della ditta PreZero Polymers SpA e l’area di ampliamento presentano destinazione di tipo produttivo e non sono interessate da vincoli specifici, fatta eccezione per una ridotta porzione di stabilimento posta lungo il confine Est che presenta il solo vincolo di fascia di rispetto stradale della SP n. 20.

Immagine n. 1 – Estratto del PI

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In direzione Est invece si sviluppa un’intera area adibita a vincolo per la presenza di Allevamenti Zootecnici intensivi. A circa 500 m lineari in direzione Est sorge infatti l’Az.

Agricola “Sulky Srl”, allevamento di suini.

Immagine n. 2 – ortofoto

3.2CARATTERISTICHEDELTERRITORIOCIRCOSTANTE

Il territorio circostante all’area di insediamento della ditta PreZero Polymers SpA è caratterizzato da una grossa influenza di attività antropiche, infatti si evidenzia un’alternanza di aree agricole, insediamenti abitativi sparsi, piccoli agglomerati urbani, aree produttive e

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allevamenti zootecnici. L’area è inoltre interessata dalla realizzazione della superstrada a pedaggio “Pedemontana Veneta”, che si sviluppa in direzione Sud, in prossimità del centro abitato di Spineda. Le immagini seguenti illustrato il territorio dell’area indagata (in giallo le aree produttive e agro/industriali).

Immagine n. 3 – ortofoto

immagine n. 4 – ortofoto

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4.0 STRUTTURA DELL’IMPIANTO E ATTIVITA’ SVOLTA

Il presente capitolo approfondisce la struttura dello stabilimento della ditta PreZero Polymers Italy SpA e l’attività svolta nella situazione di progetto.

4.1CARATTERISTICHESTRUTTURALIDELL’IMPIANTO

L’impianto di recupero rifiuti della ditta PreZero Polymers Italy Spa situazione attualmente autorizzata si estende su una superficie complessiva di circa 14.695 mq, interamente pavimentata in c.a. e così strutturata:

a) Superficie coperta (capannone industriale): 8.884 mq circa;

b) Superficie scoperta (piazzale esterno): 5.811 mq circa;

L’attività di gestione rifiuti viene realizzata completamente all’interno del fabbricato ad uso produttivo, fatta eccezione per:

 il deposito di alcune tipologie di rifiuti prodotti dall’attività medesima, che viene realizzato su superficie esterna coperta da strutture tecnologiche (box di stoccaggio per gli oli e tettoia per le altre tipologie di rifiuti);

 il deposito (all’interno di silos, big-bags o sacchi chiusi) del materiale prodotto che ha cessato la qualifica di rifiuto (EOW), che viene realizzato su superficie esterna scoperta.

La nuova porzione di impianto oggetto di ampliamento è caratterizzata da una superficie totale di 11.841 mq circa suddivisa in un’area scoperta di circa 7.511 mq e una superficie coperta di circa 4.330 mq.

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Immagine n. 5

La superficie scoperta è così organizzata:

 4.496,00 mq pavimentati in asfalto adibiti esclusivamente a transito e manovra degli automezzi per le operazioni di carico e scarico della materia finita presente all’interno dei nuovi magazzini. Su tale superficie non verrà svolta alcuna attività di gestione rifiuti. L’intera superficie è asservita da un sistema di captazione e raccolta delle acque meteoriche che avvierà le stesse a due pozzi perdenti (come illustrato nei capitoli seguenti);

 2.570,00 mq circa pavimentati in misto rullato i quali non sono adibiti ad alcuna attività di gestione rifiuti;

 445 mq circa destinati a verde

La superficie coperta è costituita da:

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 N. 1 fabbricato industriale (catastalmente individuato dal Foglio 12 Mappale 432) delimitato in Fig. 4 dal tratteggio rosso, avente superficie totale di 938 mq, il quale sarà interamente adibito ad uffici e laboratorio. La struttura è completamente edificata e in possesso di regolari titoli edilizi;

 N. 1 fabbricato industriale (catastalmente individuato dal Foglio 12 Mappale 600) delimitato in Fig. 4 dal tratteggio celeste, avente superficie totale di 2344 mq, il quale sarà adibito sia ad attività di miscelazione (porzione più a Nord) che a magazzino del prodotto finito (porzione più a Sud). La struttura, direttamente collegata con l’edificio uffici del Map. 432 è completamente edificata e in possesso di regolari titoli edilizi;

 N. 1 fabbricato industriale (catastalmente individuato dal Foglio 12 Mappale 598) delimitato in Fig. 4 dal tratteggio verde, avente superficie totale di 1.048 mq, il quale sarà interamente adibito magazzino della materia prima. La struttura è completamente edificata e in possesso di regolari titoli edilizi;

Alla luce della modifica proposta l’impianto di recupero rifiuti della Ditta Prezero Polymers Italy Spa nella situazione di progetto occuperà una superficie complessiva di 26.536 mq così suddivisi:

 Superficie coperta 13.214 mq;

 Superficie scoperta pavimentata: 12.877 mq di cui 5.811 mq circa dedicati a stoccaggio di EOW e i restanti adibiti a circolazione interna e parcheggio;

 Superficie scoperta destinata a verde: 445 mq

4.2ORGANIZZAZIONEFUNZIONALEDELL’IMPIANTO

L’incremento della superficie dell’impianto di recupero rifiuti non pericolosi della ditta proponente comporta naturalmente una completa revisione del Lay-out dell’impianto rispetto alla situazione attualmente autorizzata dalla Provincia di Treviso.

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Per facilità di trattazione si suddivide l’intera superficie di impianto nei seguenti settori:

Immagine n. 6

 SUPERFICIE COPERTA GIA’ AUTORIZZATA (tratteggio viola): edificio esistente già autorizzato con AUA n. 487/2020 - prot. n. 70570/2020 - del 23.12.2020

 SUPERFICIE SCOPERTA GIA’ AUTORIZZATA (tratteggio viola): piazzale pavimentato e impermeabilizzato esistente

 Nuova SUPERFICIE COPERTA map. 432 (tratteggio rosso)

 Nuova SUPERIFICIE COPERTA Map. 600 (tratteggio celeste)

 Nuova SUPERIFICIE COPERTA Map. 598 (tratteggio verde)

 Nuova SUPERFICIE SCOPERTA: piazzale esterno (tratteggio giallo)

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Nel seguito verranno descritte nel dettaglio le singole aree funzionali all’interno di ogni superficie, come sopra identificata:

SUPERFICIE COPERTA GIA’ AUTORIZZATA (tratteggio viola)

1. Settore di Conferimento: settore nel quale vengono effettuate le preliminari verifiche qualitative dei materiali in ingresso;

2. Settore di R13 – Messa in Riserva: all’interno del quale sono stoccati i rifiuti in ingresso all’impianto per essere sottoposti a successivo trattamento oppure per essere successivamente avviati a recupero presso impianti terzi regolarmente autorizzati.

Tale settore è suddiviso nelle seguenti aree:

 “Zona stoccaggio R13 rifiuti in entrata tipologia 6.1;

 “Zona stoccaggio R13 rifiuti in entrata tipologia 6.2;

In tale settore i rifiuti sono stoccati secondo tre differente modalità:

a) Alla rinfusa. In questo caso i rifiuti sono separati tra loro da uno spazio tale da impedirne la commistione;

b) Imballati a formare balle di dimensioni di 1,20 m per lato. In questo modo non vi è rischio di commistione di partite differenti di rifiuti;

c) In big-bags o in sacconi. In questo modo non vi è rischio di commistione di partite differenti di rifiuti;

3. Zona di macinazione: superficie coperta nella quale vengono collocati i macchinari di macinazione e avvengono le rispettive fasi preliminari di riduzione volumetrica del materiale plastico in ingresso;

4. Zona lavaggi: superficie coperta nella quale vengono collocate le linee di lavaggio del materiale plastico in uscita dall’area di macinazione

5. Zona estrusori: superficie coperta nella quale vengono collocati i macchinari di estrusione ed effettuate le rispettive operazioni di trattamento;

6. Box di stoccaggio dei rifiuti semi-lavorati: box nel quale vengono accumulati i rifiuti plastici precedentemente macinati, i quali sono in attesa delle successive

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operazioni di trattamento; la potenzialità della linea di macinazione è maggiore rispetto a quella delle successive linee di lavorazione, per cui si genera materiale triturato in esubero. Questo, per mezzo di un ventilatore viene accumulato nel box

“RIFIUTI SEMILAVORATI”, in attesa di essere successivamente caricato direttamente nella CENTRIFUGA A SECCO, per l’eliminazione delle impurità (CER 191212);

7. Rifiuti 191212: area nella quale vengono stoccati i rifiuti prodotti classificati con il CER 191212; lo stoccaggio avviene in cumulo a terra;

8. Rifiuti 191204: area nella quale vengono stoccati i rifiuti prodotti classificati con il CER 191204; lo stoccaggio avviene in cumulo a terra

9. Depuratore acque di lavaggio: area nella quale verrà installato il depuratore delle acque di lavaggio del materiale plastico e verranno stoccate le acque di lavaggio destinate a recupero presso impianti terzi classificate con il CER 161002. Lo stoccaggio avviene all’interno di n. 1 cisterne fisse munita di doppia parete.

SUPERFICIE SCOPERTA GIA’ AUTORIZZATA (tratteggio viola)

10. Settore stoccaggio rifiuti prodotti: area scoperta pavimentata nella quale vengono stoccati i rifiuti prodotti dalle attività di trattamento; Sono posti sotto una tettoia al riparo dagli agenti atmosferici;

11. Silo stoccaggio EOW: superficie scoperta pavimentata nella quale sono collocati n.

14 silos di stoccaggio del materiale plastico che ha cessato la qualifica di rifiuto. Ogni silos ha la capienza di 65 tonnellate. I silos rimangono i medesimi ad oggi presenti; la movimentazione del materiale plastico dal ciclo di trattamento svolto in area coperta ai silos esterni di stoccaggio avviene per via pneumatica come descritto e illustrato in planimetria Tav. 6.

Nuova SUPERFICIE COPERTA map. 432 (tratteggio rosso)

12. Zona Uffici e laboratorio: il nuovo fabbricato individuato dal map. 432 è adibito esclusivamente ad Uffici e laboratorio.

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Nuova SUPERIFICIE COPERTA Map. 600 (tratteggio celeste)

13. Zona miscelazione: Superficie coperta nella quale sono collocati n. 9 Silos miscelatori (1 aventi capienza di 10 ton e 8 con capienza di 15 ton) collegati tra loro per mezzo di un impianto di caricamento pneumatico automatico. In tali Silos vengono miscelate le EOW tra loro, o le EOW con la Materia Prima (materie non provenienti da attività di recupero rifiuti) al fine di generare il “Prodotto finito” da vendere ai Clienti.

Anche in questo caso le operazioni di movimentazione sia della materia prima che del materiale che ha cessato la qualifica di rifiuto, avvengono esclusivamente per via pneumatica come illustrato nell’elaborato planimetrico Tav. 6.

14. Zona imballaggio e magazzino prodotto finito: Il materiale miscelato viene successivamente imballato, mediante la macchina imballatrice presente e successivamente stoccato nella zona magazzino all’interno di big bags.

Nuova SUPERIFICIE COPERTA Map. 598 (tratteggio verde)

15. Magazzino materia prima: superficie coperta all’interno della quale viene stoccata la Materia Prima a matrice plastica (materie non provenienti da attività di recupero rifiuti) che potenzialmente possono essere sottoposte alle medesime attività di estrusione descritte al capitolo 4.2.2.

Nello specifico si ribadisce quanto già riportato nel capitolo 4.2.2.

Le descritte linee di lavorazione vengono utilizzate dalla ditta PreZero Polymers Italy Spa anche per la lavorazione di M.P. - Materie Prime (non provengono da attività di recupero rifiuti) e EOW (Provengono da attività di recupero rifiuti) acquistate da altri stabilimenti. Durante le lavorazioni non viene svolta alcuna operazione di miscelazione dei rifiuti con le EOW o le M.P. La sola fase di miscelazione viene svolta esclusivamente tra le M.P., le EOW provenienti dall’esterno e le EOW prodotte

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dall’attività di recupero e viene realizzata all’interno della LINEA DI MISCELAZIONE.

Nuova SUPERFICIE SCOPERTA (tratteggio giallo)

16. La nuova superficie scoperta non è interessata da alcuna attività di gestione rifiuti.

In essa possono transitare sporadicamente gli automezzi in ingresso e in uscita dall’impianto atti a svolgere le operazioni di carico e scarico del materiale finito o della materia prima presenti nei nuovi edifici (map. 598 e map. 600). Possono inoltre transitare i carrelli elevatori per effettuare delle movimentazioni di materiale internamente alla superficie di impianto.

4.3ATTIVITA’SVOLTENELL’IMPIANTO

La modifica proposta dalla ditta PreZero Polymers Italy SpA non apporta alcuna variante alle attività di recupero rifiuti attualmente autorizzate, che continuano ad essere disciplinate dal D.M. 05.02.1998 e ssmmii.

4.3.1TIPOLOGIE DI RIFIUTI CONFERIBILI ALL’IMPIANTO

L’attività di recupero rifiuti non pericolosi svolta dalla ditta PreZero Polymers S.p.A. è individuata dalle tipologie di attività 6.1 e 6.2 di cui all’Allegato 1 – sub allegato 1 al D.M.

05.02.1998, nel seguito riportate:

Tipologia 6.1: rifiuti di plastica; imballaggi usati in plastica compresi i contenitori per liquidi, con esclusione dei contenitori per fitofarmaci e per presidi medico-chirurgici

Codici CER dei rifiuti: [020104] [150102] [170203] [200139] [191204].

Provenienza dei rifiuti: raccolte differenziate, selezione da R.S.U. o R.A.; attività industriali, artigianali e commerciali e agricole; attività di costruzione e demolizione.

Caratteristiche dei rifiuti: materiali plastici, compresi teli e sacchetti, tubetti per rocche di filati, di varia composizione e forma con eventuale presenza di rifiuti di altra natura.

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Attività di recupero: messa in riserva [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l'industria delle materie plastiche, mediante asportazione delle sostanze estranee (qualora presenti), trattamento per l'ottenimento di materiali plastici conformi alle specifiche UNIPLAST-UNI 10667 e per la produzione di prodotti in plastica nelle forme usualmente commercializzate [R3].

Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: materie prime secondarie conformi alle specifiche UNIPLAST-UNI 10667 e prodotti in plastica nelle forme usualmente commercializzate.

Tipologia 6.2: sfridi, scarti, polveri e rifiuti di materie plastiche e fibre sintetiche

Codici CER dei rifiuti: [070213] [120105] [160119] [160216] [160306] [170203].

Provenienza dei rifiuti: industria, della produzione o trasformazione delle materie plastiche e fibre sintetiche, impianti di recupero degli accumulatori esausti, attività di autodemolizione autorizzata ai sensi del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni, attività di autoriparazione e industria automobilistica, altre attività di recupero di altre apparecchiature e manufatti; attività di costruzione e demolizione.

Caratteristiche dei rifiuti: granuli, trucioli, ritagli, polveri, manufatti fuori norma, ecc.

Eventuale presenza di altri polimeri, cariche, pigmenti, additivi, Pb <3%, KOH <0,3%, Cd

<0,3%.

Attività di recupero: messa in riserva [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l'industria delle materie plastiche, mediante asportazione delle sostanze estranee (qualora presenti), trattamento per l'ottenimento di materiali plastici conformi alle specifiche UNIPLAST-UNI 10667 e per la produzione di prodotti in plastica nelle forme usualmente commercializzate [R3].

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6.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: materie prime secondarie conformi alle specifiche UNIPLAST-UNI 10667 e prodotti in plastica nelle forme usualmente commercializzate.

La ditta PreZero Polymers S.p.A. è abilitata a svolgere le seguenti attività:

- Trattamento dei rifiuti (causale R3 – Allegato C alla Parte IV del D.Lgs n. 152/2006 e smi) per le tipologie di attività 6.1 e 6.2;

- R13 – Messa in Riserva funzionale al trattamento presso l’impianto (per le tipologie di attività 6.1 e 6.2);

- Esclusiva R13 – Messa in Riserva funzionale al trattamento presso impianti terzi di recupero (per la sola tipologia di attività 6.1)

4.3.2PROCESSI DI TRATTAMENTO

Il processo di trattamento dei rifiuti svolto dalla ditta PreZero Polymers S.p.A. nella situazione di progetto viene dettagliatamente descritto nella Relazione Tecnica di Progetto.

Il Lay-out funzionale riportato nel seguito illustra le fasi di processo.

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4.4QUANTITATIVIDIRIFIUTIGESTITINELL’IMPIANTO

Vengono nel seguito approfondite le potenzialità dell’impianto proposte dalla ditta PreZero Polymers S.p.A. nella situazione di progetto.

4.4.1QUANTITATIVI ANNUI E GIORNALIERI TRATTABILI

La quantità complessiva di rifiuti conferibili all’impianto è pari a 66.000,00 ton, di cui 59.000,00 ton sono riconducibili alla tipologia 6.1 mentre 7.000,00 ton alla tipologia 6.2.

La quantità giornaliera di rifiuti massima trattabile è pari a 293,00 ton/giorno, quale somma complessiva dei rifiuti trattabili afferenti ad entrambe le tipologie di attività di cui al D.M.

05.02.1998.

4.4.2QUANTITATIVI STOCCABILI E MODALITÀ DI STOCCAGGIO

La quantità annua di sola Messa in Riserva R13 è pari a 1.800,00 ton di cui 1.500,00 riconducibili alla tipologia 6.1 e 300,00 alla tipologia 6.2.

5.0 DEFINIZIONI DELLE SORGENTI EMISSIVE

In relazione a quanto stabilito dall’Allegato A1 “Requisiti degli studi di impatto olfattivo mediante simulazione di dispersione” dell’Orientamento operativo per la valutazione dell’impatto odorigeno nelle istruttorie di Valutazione Impatto Ambientale e Assoggettabilità, redatto e approvato dal Comitato Tecnico Regionale Valutazione di Impatto Ambientale nella seduta del 29 gennaio 2020, le emissioni odorigene si suddividono in tre distinte tipologie:

1) Emissioni convogliate: sono emissioni derivanti da sezioni circoscritte ed aventi una portata bene definita. Riprendendo la definizione di cui all’art. 268 comma 1 lettera

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c) del D.Lgs n. 152/2006 sono convogliate le emissioni di un effluente gassoso effettuate attraverso uno o più appositi punti;

2) Emissioni diffuse: emissioni derivanti da superfici o aperture con portata di aeriforme non definibile, come ad esempio lucernai, cumuli, vasche di stoccaggio etc;

3) Emissioni fuggitive: emissioni derivanti da impianti o ambienti, anche confinati, per la presenza di sovrappressioni, che lasciano fuoriuscire aeriformi odorigeni, come ad esempio stoccaggi o lavorazioni effettuate in ambienti confinati non presidiati da sistemi di aspirazione dell’aria, vasche di trattamento interrate/coperte prive di sistemi di aspirazione, sfiati di serbatoi etc;

Come stabilito dal paragrafo 3.1 dell’Allegato A1 all’Orientamento operativo per la valutazione dell’impatto odorigeno approvato dal Comitato Tecnico Regionale Valutazione di Impatto Ambientale nella seduta del 29 gennaio 2020, saranno considerate le emissioni odorigene con portata maggiore di 500 uoE/s, ad eccezione delle sorgenti con concentrazione di odore massima inferiore a 80 uoE/mc indipendente dalla portata volumetrica.

Si premette che l’Allegato tecnico – Sezione emissioni odorigene - al Decreto n. 487/2020 del 23.12.2020 prescrive alla ditta quanto segue:

“Si prescrive di effettuare un'indagine olfattometrica con uno studio di impatto odorigeno, in olfattometria dinamica e in conformità con il Metodo UNI EN 13725 (2004) e le linee guida Arpav (gennaio 2020) sulla valutazione dell'impatto odorigeno, delle emissioni prodotte dagli impianti di estrusione (punto di emissione n. 2) e dalle aree di stoccaggio e prelavorazione dei rifiuti non pericolosi di materie plastiche, da trasmettere entro 90 giorni dal ricevimento del decreto di autorizzazione.

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 I valori limite di emissione si riferiscono al funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più gravose;

 i valori in concentrazione vanno riferiti al volume di effluente gassoso anidro rapportato alle condizioni fisiche normali (0° C e 101,3 kPa) ed al tenore di ossigeno di riferimento se prescritto;

 per la quantificazione del numero di campioni, almeno tre per ogni parametro, e la durata dei prelievi devono essere seguite le indicazioni riportate in allegato VI alla parte V del D. Lgs. 152/2006, punto 2.3 e al paragrafo 5 delle linee guida camini “Standardizzazione delle metodologie operative per il controllo delle emissioni in atmosfera” pubblicato sul sito internet della Provincia di Treviso:

www.provincia.treviso.it;

pertanto la Provincia di Treviso ha già individuato quali potenziali formazioni di emissioni odorigene il camino C2 (emissioni prodotte dagli impianti di estrusione) e le aree di stoccaggio dei rifiuti in ingresso allo stabilimento.

5.1SORGENTICONVOGLIATE

In relazione a quanto riportato in precedenza, l’unica sorgente emissiva di tipo convogliato oggetto di monitoraggio, è rappresentata dal camino C2, che nella situazione di progetto presenta le seguenti caratteristiche (rif. paragrafo 3.2 dell’Allegato A1 all’Orientamento operativo per la valutazione dell’impatto odorigeno approvato dal Comitato Tecnico Regionale Valutazione di Impatto Ambientale nella seduta del 29 gennaio 2020):

 Coordinate di georeferenziazione: lat. 45.762200° long. 11.867656°

 Portata volumetrica: 24.000 Nmc/h

 Concentrazione di odore: In adempimento alle prescrizioni dell’AUA, la ditta ha monitorato le emissioni odorigene medie del camino C2 nella situazione attualmente

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autorizzata che sono risultate pari a 5.050 ouE/mc (Rapporto di prova n. 150323 del 27.01.2021). In relazione al fatto che la situazione di progetto incrementare la portata emissiva, il presente documento manterrà valido il valore di concentrazione misurato, mentre adeguerà il flusso di massa alla nuova portata di progetto;

 Sistema di abbattimento: ad oggi non esistente ma è prevista l’aggiunta di un filtro statico a settori, così organizzato:

a) Primo stadio: sistema separatore a gocce;

b) Secondo stadio: Pannelli in calza di alluminio;

c) Terzo stadio: Filtro a tasche con microfibra di vetro.

 Quota altimetrica del suolo alla base della sorgente: 107 m slm

 Altezza del punto di emissione: 11 m

 diametro sezione di sbocco: 640 mm

 Velocità di dell’effluente nella sezione di sbocco: 20,73 m/sec

 Temperatura dell’effluente nella sezione di sbocco: 30,0°C 5.2SORGENTIDIFFUSE

Per quanto concerne le emissioni diffuse, seguendo le informazioni riportate al paragrafo 3.2 dell’Allegato A1 all’Orientamento operativo per la valutazione dell’impatto odorigeno approvato dal Comitato Tecnico Regionale Valutazione di Impatto Ambientale nella seduta del 29 gennaio 2020, e condiviso quanto richiesto dalla Provincia di Treviso nell’Allegato Tecnica al vigente Decreto di AUA, sono state identificate quali “sorgenti diffuse volumetriche” le sole aree di stoccaggio e pre-lavorazione dei rifiuti. Anche in questa situazione, al fine di poter procedere alla simulazione della diffusione delle emissioni odorigene, sono stati presi a riferimento i risultati del monitoraggio condotto in adempimento alle prescrizioni della vigente AUA. Come rilevato dai Rapporti di Prova n.

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150324 del 27.01.2021, n. 150325 del 27.01.2021 e n. 150326 del 27.01.2021 in allegato al presente documento, il valore di concentrazione emissiva rilevato è non significativo.

Considerato però che la modifica impiantistica proposta prevede di incrementare il quantitativo massimo stoccabile di rifiuti passando da 1.200 ton a 1.800 ton (incremento

33%), ai soli fini cautelativi le concentrazioni rilevate nei Rapporti di Prova n. 150324 del 27.01.2021, n. 150325 del 27.01.2021 e n. 150326 del 27.01.2021 vengono incrementate del 33%, ottenendo i seguenti valori di concentrazione:

 Rapporto di Prova n. 150324 del 27.01.2021: (25 ouE) x 1.33= 33.25 - Non significativo;

 Rapporto di Prova n. 150325 del 27.01.2021: (175 ouE) (portata stimata 2 mc/h) x 1.33= 465.50 - Non significativo;

 Rapporto di Prova n. 150325 del 27.01.2021: (25 ouE) x 1.33= 33.25 - Non significativo;

A giudizio del tecnico durante il monitoraggio di gennaio 2021 si era reso invece utile monitorare l’emissione diffusa in prossimità della porzione Nord dei fabbricati in quanto effettivamente da considerarsi quale potenziale sorgente di emissione odorigena significativa legata alle fasi di stoccaggio di rifiuti e di lavaggio. E’ stata pertanto condotta un’indagine in prossimità di tali aree, in corrispondenza del cupolino posto sul tetto che garantisce il naturale ricambio d’aria (i portoni sono generalmente sempre chiusi tranne per le fasi di ingresso e uscita dei materiali). Nel tetto sono presenti n. 4 cupolini dei quali, nella situazione in esercizio, 2 sono a servizio delle aree di lavaggio, mentre gli altri due sono a servizio delle linee di estrusione. Nella situazione di progetto, tutto il fabbricato Nord sarà a servizio delle linee di lavaggio, pertanto le emissioni odorigene potenzialmente saranno prodotte da tutti e

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quattro i cupolini. Al fine di simulare la potenziale diffusione degli odori nella situazione di progetto, il presente documento considera il risultato del monitoraggio eseguito nel mese di gennaio 2021 (Rapporto di prova n. 150625 del 10.02.2021) e lo estende a tutti e quattro i cupolini in modo omogeneo.

Vengono nel seguito definite le caratteristiche delle “sorgenti diffuse volumetriche”:

Sorgente n. S1 - campionata a gennaio 2021:

 Identificazione: cupolino campionato

 Coordinate di georeferenziazione:

a) S/E lat. 45.762375° long. 11.868889°

b) N/E lat. 45.762402° long. 11.868909°

c) S/O lat. 45.762418° long. 11.868760°

d) N/O lat. 45.762438° long. 11.868788°

 Concentrazione di odore: 3.883 ouE/mc (Valore medio RdP 150625)

 Velocità di dell’effluente nella sezione di sbocco:0,1 m/s

 Temperatura dell’effluente nella sezione di sbocco: 16°C

 Superficie di sbocco: 25 mq Sorgente n. S2 - simulata:

 Identificazione: cupolino simulato

a) S/E lat. 45.762442° long. 11.868658°

b) N/E lat. 45.762472° long. 11.868668°

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c) S/O lat. 45.762485° long. 11.868522°

d) N/O lat. 45.762511° long. 11.868546°

 Superficie di sbocco: 25 mq Sorgente n. S3 - simulata:

a) S/E lat. 45.762516° long. 11.868420°

b) N/E lat. 45.762516° long. 11.868434°

c) S/O lat. 45.762553° long. 11.868287°

d) N/O lat. 45.762581° long. 11.868305°

 Superficie di sbocco: 25 mq

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Sorgente n. S4 - simulata:

a) S/E lat. 45.762601° long. 11.868115°

b) N/E lat. 45.762630° long. 11.868130°

c) S/O lat. 45.762637° long. 11.867995°

d) N/O lat. 45.762637° long. 11.8668004°

 Superficie di sbocco: 25 mq

l’immagine seguente, illustra la posizione delle sorgenti.

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I cupolini ove insistono le aree di messa in riserva dei rifiuti in ingresso, dello stazionamento dei macchinari triturazione (fabbricato centrale) e del materiale semi-lavorato non consentono ricambi d’aria bensì sono solamente cupolini facenti funzione di presidio di sicurezza in caso di incendio.

5.3SORGENTIFUGGITIVE

Per quanto concerne le emissioni fuggitive, considerato quanto riportato ai paragrafi precedente in cui le emissioni da monitorare sono legate al camino C2 e alle emissioni areali delle aree di gestione e pre-lavorazione dei rifiuti, sono da menzionare solamente gli sfiati dei silos contenenti il materiale che ha cessato la qualifica di rifiuto.

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6.0 DOMINIO SPAZIALE DI INDAGINE – RECETTORI SENSIBILI – VALORI DI ACCETTABILITA’

Come illustrato dalle immagini n. 1 e n. 2 l’intorno dell’area di intervento è caratterizzato da un forte impatto antropico. Dal punto di vista delle emissioni odorigene, le attività di zootecniche che si sviluppano ad Est dello stabilimento della ditta PreZero Polymers Italy SpA e che determinano un vincolo nella pianificazione comunale, presentano sicuramente un impatto potenziale maggiore rispetto a quello indotto dalla proponente, pertanto il campo di indagine risulta abbastanza circoscritto, come dettagliato nel seguito.

6.1DOMINIOSPAZIALEDIINDAGINE

Per quanto riportato in premessa, il dominio di indagine indagato presenta un’estensione di 3 kmq, come illustrato nell’immagine seguente.

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6.2RECETTORISENSIBILI

I recettori presenti all’interno del reticolo di indagine sono stati suddivisi in due distinte categorie, vale a dire:

a) A “n”: recettore residenziale;

b) P “n”: recettore produttivo/agricolo/agroindustriale.

Si precisa inoltre quanto segue:

 laddove siano presenti entrambe le tipologie di recettore viene indicato solamente quello residenziale, che si ritiene essere quello maggiormente sensibile;

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 laddove siano presenti più recettori residenziali riuniti in un agglomerato, viene evidenziato solamente quello maggiormente prossimo all’area di intervento;

l’immagine seguente illustra i recettori indagati.

La tabella seguente illustra le coordinate geografiche dei diversi recettori

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SIGLA LATITUDINE LONGITUDINE

A1 45.760320° 11.880758°

A2 45.763194° 11.884570°

A3 45.764629° 11.884050°

A4 45.766036° 11.882336°

A5 45.765969° 11.877913°

A6 45.767307° 11.881291°

A7 45.771477° 11.878076°

A8 45.770511° 11.874788°

A9 45.772301° 11.875085°

A10 45.774021° 11.869278°

A11 45.773252° 11.856839°

A12 45.772509° 11.858930°

A13 45.772509° 11.858930°

A14 45.767336° 11.863373°

A15 45.766094° 11.862440°

A16 45.763854° 11.864217°

A17 45.762190° 11.864212°

A18 45.762760° 11.861903°

A19 45.763117° 11.859679°

A20 45.760278° 11.860437°

A21 45.759931° 11.860713°

A22 45.756639° 11.862977°

A23 45.757219° 11.861914°

A24 45.757903° 11.861125°

A25 45.759943° 11.858746°

(37)

Pag. 37 di 48 Rev. n. 00

A26 45.761012° 11.859401°

A27 45.761064° 11.860542°

A28 45.757033° 11.868936°

A29 45.757272° 11.870847°

A30 45.758350° 11.869556°

A31 45.755567° 11.867627°

A32 45.754626° 11.869067°

A33 45.755656° 11.878951°

A34 45.756174° 11.880624°

A35 45.756243° 11.883989°

A36 45.761710° 11.853733°

A37 45.756787° 11.854510°

A38 45.755829° 11.860849°

A39 45.755745° 11.863974°

A40 45.753280° 11.865402°

A41 45.759527° 11.854747°

A42 45.754592° 11.853631°

A43 45.750417° 11.858238°

A44 45.751083° 11.857360°

A45 45.753384° 11.855566°

P1 45.759559° 11.867478°

P2 45.758521° 11.867499°

P3 45.762843° 11.877115°

P4 45.769522° 11.877344°

P5 45.771386° 11.879028°

(38)

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P6 45.770919° 11.878029°

P7 45.773001° 11.877822°

P8 45.773747° 11.879325°

P9 45.773557° 11.872347°

P10 45.772986° 11.869991°

P11 45.771570° 11.870876°

P12 45.768098° 11.868386°

P13 45.768305° 11.860221°

P14 45.766585° 11.857961°

P15 45.765260° 11.854655°

P16 45.768412° 11.854240°

P17 45.768783° 11.852925°

P18 45.758493° 11.859429°

P19 45.761962° 11.870101°

P20 45.757694° 11.863203°

Tabella n. 1

6.3VALORIDIACCETTABILITA’

La vigente normativa nazionale e regionale in materia di emissioni odorigene, non definisce specifici limiti emissivi, pertanto il presente documento farà riferimento ai limiti fissati da

“Orientamento operativo per la valutazione dell’impatto odorigeno nelle istruttorie di Valutazione Impatto Ambientale e Assoggettabilità, redatto e approvato dal Comitato Tecnico Regionale Valutazione di Impatto Ambientale nella seduta del 29 gennaio 2020”, espressi in concentrazione media oraria su base annua riferita al 98° percentile, come nel seguito precisati:

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per i recettori posti in aree residenziali

 1 ouE/m³ a distanze > 500 metri dalla sorgente di odore;

 2 ouE/m³ a distanze comprese tra 500 metri e 200 metri dalla sorgente di odore;

 3 ouE/m³ a distanze < 200 metri dalla sorgente di odore;

per i recettori posti in aree non residenziali

 2 ouE/m³ a distanze > 500 metri dalla sorgente di odore;

 3 ouE/m³ a distanze comprese tra 500 metri e 200 metri dalla sorgente di odore;

 4 ouE/m³ a distanze < 200 metri dalla sorgente di odore