IL PACEMAKER
In medicina la parola inglese pacemaker si utilizza per definire il “segnapassi”
fisiologico del cuore.
Questo dispositivo, inventato dal canadese John Hopps nel 1950 e impiantato in un paziente per la prima volta nel 1958, svolge oggi un ruolo preminente nella terapia di molte malattie cardiache, sia per regolarizzare il battito nei casi di aritmia cronica, sia per prevenire improvvise e pericolose alterazioni del ritmo cardiaco.
Come funziona
È di fatto uno stimolatore cardiaco artificiale, ossia un dispositivo che in caso di rallentamento del battito cardiaco o di un suo arresto temporaneo, invia impulsi elettrici al cuore in modo da stimolarne il battito.
Nelle persone sane, questa funzione è svolta efficacemente dal nodo senoatriale, un insieme di cellule che producono da 50 (a riposo) a 150 (sotto stress) impulsi elettrici al minuto attraverso le pareti del cuore affinché questo, contraendosi, pompi il
sangue in tutto il corpo. Se però il nodo senoatriale funziona male, oppure se si teme una sua paralisi, il pacemaker può aiutarlo: il suo scopo è proprio quello di sostituire l’impulso alla contrazione quando questa tarda oltre un certo limite.
Le persone che portano un pacemaker possono condurre una vita assolutamente normale.
Com’è fatto
Il pacemaker è composto da una “ scatoletta “ in materiale inerte (acciaio inox, titanio o plastica), collegata a uno o più cavi che terminano con altrettanti elettrodi (il numero dipende dal tipo di pacemaker).
La scatoletta contiene un microprocessore, che regola l’attività del pacemaker, e una batteria, solitamente al litio-iodio, che lo tiene in funzione per almeno 7- 8 anni. Le sue dimensioni sono minime e somigliano a quelle di una scatola di fiammiferi: circa 7 × 6
× 2 centimetri, con un peso che varia dai 20 ai 50 grammi.
Il pacemaker è sigillato in un involucro impermeabile, per evitare che i liquidi organici penetrino all’interno.
Viene installato con un’operazione chirurgica piuttosto semplice, in anestesia locale, che dura circa un’ora: viene praticata una piccola incisione della pelle, generalmente nella regione della clavicola, sotto la quale viene installata la scatoletta, mentre gli elettrodi sono introdotti nelle vene principali e poi sospinti fino al cuore. L’elettrodo in alto è saldamente fissato all’atrio destro del cuore e l’elettrodo in basso viene fissato alla punta del ventricolo destro.