Onde 3
13 novembre 2014
Interferenza Diffrazione (Battimenti)
Fenomeni ondulatori
• Interferenza e diffrazione sono fenomeni
esclusivamente ondulatori e sono dovuti alla sovrapposizione di due o più onde
• La sovrapposizione può essere costruttiva o distruttiva, in dipendenza della fase relativa tra le onde che si sovrappongono
• Noi studieremo i seguenti fenomeni
– Interferenza tra due fenditure (Young) – Diffrazione da una fenditura
Coerenza
• Un concetto importante è quello di coerenza:
due o più onde sono coerenti se mantengono costante la loro differenza di fase relativa
3
Interferenza
• L’interferenza riguarda la distribuzione spaziale della sovrapposizione di onde di ugual
frequenza e coerenti
• Il risultato è diverso da punto a punto dello
spazio, a seconda dello sfasamento relativo
delle singole onde
Interferenza di onde sulla superficie di un liquido
• Consideriamo un’onda piana
monocromatica sulla superficie di un liquido, incidente su uno
schermo in cui sono praticate due fenditure (distanti d l’una dall’altra)
• Per il PdH le due fenditure si
comportano da sorgenti S
1, S
2di onde circolari coerenti (e in fase), la cui sovrapposizione al di là dello schermo, dà luogo al fenomeno
dell’interferenza
5
Interferenza di onde sulla superficie di un liquido
• Determiniamo il cammino tra ciascuna delle due
fenditure e il generico punto P del semipiano a destra
dello schermo 2
2
1 2
d
y x
r
2 2
2 2
d
y x
r
P(x,y)
x y
d/2 d/2 r1
r2 S1
S2
r
Interferenza di onde sulla superficie di un liquido
• Dato che le onde sono in fase sullo schermo, per avere un
massimo di interferenza, occorre che la differenza di cammino sia un multiplo di lunghezza d’onda:
• E’ noto dalla geometria che questa relazione rappresenta una famiglia di iperboli (una per ogni n)
• Sviluppando i calcoli si trova che l’equazione di queste iperboli è
• Com’è noto dalla geometria la differenza di due lati di un triangolo è minore del terzo lato, quindi
• da cui segue che e l’equazione rappresenta proprio iperboli
n r
r2 1
04
4n22x2 d 2 n22 y2 n22 d2 n22 d
r r2 1
2 0
2
2 n d
7
d
• Posizione dei massimi di interferenza nel
semipiano di destra
• I massimi si trovano su rami di iperbole
• I calcoli sono stati fatti per i seguenti valori dei parametri: d=10,
=3
Interferenza di onde sulla superficie di un liquido
• Si vede che per ogni ramo d’iperbole nel 1° quadrante (n>0) ce n’è uno simmetrico nel 4° (n<0)
Interferenza di onde in un fluido
• Se ora abbiamo una parete assorbente immersa in un fluido (ad es. aria), con due fori attraverso cui l’onda
incidente (sonora) può propagarsi, possiamo estendere immediatamente le considerazioni svolte per il caso a due dimensioni
• Nel semispazio a destra della parete introduciamo un sistema cilindrico, ove l’asse verticale funge da
coordinata z e l’asse orizzontale da coordinata radiale
• Il luogo dei punti di interferenza costruttiva è ora la
superficie di (metà) iperboloide, una per ogni possibile n, che ha z come asse di simmetria
9
Interferenza di onde in un fluido
• Volendo calcolare l’ampiezza dell’onda risultante
dovremmo sommare le due onde sferiche uscenti dai due fori
• Dette e z le coordinate del punto arbitrario P, i cammini dalle sorgenti a P sono
• Nell’ipotesi semplificativa che A non dipenda dalla coordinata azimutale, l’onda risultante in P sarà
2 2
1 2
d
z
r
2 2
2 2
d
z
r
2 2 1
1
sin
sin
r
t a kr
r
t a kr
f
Interferenza
• L’esempio classico è l’esperienza di Young, in cui un’onda piana
monocromatica incide su uno
schermo su cui sono praticate due fenditure (distanti d l’una dall’altra)
• Per il PdH le due fenditure si
comportano da sorgenti di onde sferiche coerenti (e in fase)
• Calcoleremo sia le posizioni dei massimi che la corrispondente ampiezza dell’onda risultante
11 11
Interferenza
• Per semplicità geometrica studiamo l’interferenza su uno schermo a grande distanza (potenzialmente infinita) dalle fenditure,
• In tal caso i cammini ottici sono semirette parallele
Interferenza
• Analizziamo l’interferenza per ogni possibile direzione e diciamo la coordinata relativa a
• Per la simmetria delle fenditure, le due onde hanno ugual ampiezza A per lo stesso (A e` funzione di )
• Hanno inoltre una differenza di fase fissa
dovuta alla differenza di cammino ottico
• La differenza di fase è data dalla proporzione
• E quindi
13
sin d
l
l : : 2
2 l 2 d sin
l
d 1
2
13
Interferenza
• Le due onde hanno dunque forma
• La funzione che ne rappresenta la sovrapposizione è la loro somma
• Applicando le formule di Werner, otteniamo
• L’espressione in parentesi quadre è l’ampiezza dell’onda risultante
t k
A f
t k
A f
cos cos
2 1
2
1 f
f f
cos 2
cos 2
2A k t f
Interferenza
• L’ampiezza dipende dallo sfasamento e può assumere il valore minimo, zero, per o 2n+1) e il valore massimo, 2A, per o 2n
• Il valore minimo corrisponde ad una differenza di cammino di un numero dispari di mezze lunghezze d’onda: interferenza distruttiva
• Il valore massimo corrisponde ad una differenza di cammino di un numero intero di lunghezze d’onda:
interferenza costruttiva
l
2 n 1 2
l n
15
Interferenza
• Poiché l’intensità di un’onda è proporzionale al quadrato dell’ampiezza, l’intensità dell’onda di interferenza sullo schermo varia tra zero e quattro volte l’intensità delle singole onde sulle fenditure
4 cos sincos 2
4 2 2 2 d
I A
Iinterf
Iinterf
Grafico dell’intensita`
nel caso particolare in cui A sia costante rispetto ad
Immagini di interferenza
17
Interferenza
• Commento sul fattore 4: questo non comporta una violazione della conservazione dell’energia, ma solo una redistribuzione spaziale dell’energia
• Nel caso le onde abbiano ampiezza diversa, un’analisi piu’ approfondita porta al risultato che l’intensità
dell’onda risultante varia tra i due estremi
• Nella trasparenza successiva è dato un esempio
1 2
2max
A A
I I
min A
1 A
2
2Interferenza con ampiezze diverse
• Ricordiamo l’interferenza di due onde in un fluido
• Conampiezza
• sfasamento relativo (e una fase inessenziale)
• L’ampiezza varia tra i seguenti estremi:
19 2 1
2 1 2
2 2
2 1 1 2
2 2
1 max
1 2 1
1 2 1
1 cos 2 1
1
1 A A
r r r
a r r n
r r a r
A
A kr t
r
t a kr
r
t a kr
f 1
2 2 1
1 sin sin
sin
1 1 2 1 1 cos2 1 2
2 2
1 r r r
a r
A
1 22 1 2
2 2
2 1 1 2
2 2
1 min
1 2 1
1 1 1
2 1 cos
2 1 1
1 A A
r r r
a r r n
r r a r
A
19
r2 r1
k
Diffrazione
• Consideriamo un’onda piana monocromatica di ampiezza A
0incidente su uno schermo con una fenditura di larghezza a
• Per il PdH tutti i punti della fenditura si comportano da sorgenti di onde sferiche coerenti (e in fase), la cui sovrapposizione al di là dello
schermo, dà luogo al fenomeno della
diffrazione
Diffrazione
• Per semplicità geometrica studiamo la diffrazione su uno schermo a grande distanza (potenzialmente infinita) dalla fenditura, in tal caso i cammini ottici sono semirette
parallele
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Diffrazione
• Analizziamo la diffrazione per ciascuna direzione e diciamo la coordinata relativa ad
• Le onde elementari hanno ugual ampiezza dA per lo stesso
• Un punto Q della fenditura a distanza y dal punto più alto P, ha una differenza di fase dovuta alla differenza di
cammino ottico
• La differenza di fase è data da
sin y l
y l y y
2 2 sin
y
P
Q
P
Q
Diffrazione
• Detta dA l’ampiezza infinitesima di ciascuna onda elementare, queste hanno forma
• Ove A =dA/dy=A
0/a
• NB: A dipende da ma non da y
• Detto l’onda risultante sarà data dall’integrale delle onde elementari su tutta la fenditura
k t y dy k t y
dA
df cos A cos
u y dy u a u
f
a
sin sin
cos
0
A A
t k
u
23
Diffrazione
• Applicando le formule di Werner
• e sostituendo i valori di
e u• L’ampiezza dell’onda diffratta risultante è quindi
• Con A a=A0 ampiezza dell’onda incidente
cos 2 sin 2
2 a
a u
f
A
cos sin
sin sin
sin a
t a k
a a f A
sin
sin sin sin
A
0a a a
A
A
Idif
Diffrazione
• Se per semplicità assumiamo che A sia costante rispetto a , l’intensità dell’onda diffratta sullo
schermo è
• Notare che l’intensità è diversa da zero anche per (e ) diverso da zero
2 2 2
0
sin sin
sin
sin
I
a A a
Idiff
25
Immagini di
diffrazione
Risoluzione di uno strumento ottico
• Gli strumenti ottici (telescopio, microscopio) servono a rendere visibili oggetti che l’occhio nudo non riesce a vedere
• Ad es. il telescopio permette di vedere stelle troppo flebili per l’occhio nudo
• Le stelle sono talmente lontane da noi che anche per il più potente telescopio ottico è come se fossero riducibili ad un punto senza dimensioni
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Risoluzione di uno strumento ottico
• Un buono strumento ottico trasforma un punto oggetto in un punto immagine,
quindi un buon telescopio dovrebbe dare un’immagine puntiforme di una stella
• La diffrazione, dovuta alla stessa natura
ondulatoria della luce, pone però un limite
fisico insuperabile a questo funzionamento
ideale
Risoluzione di uno strumento ottico
• Qualunque telescopio, infatti, sarà costruito di lenti di diametro finito
• La lente, raccogliendo solo la parte
dell’onda luminosa proveniente dalla stella corrispondente alla superficie della lente stessa, agirà come un foro circolare in uno schermo e quindi darà un’immagine in cui è presente diffrazione
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Risoluzione di uno strumento ottico
• Ciò significa che l’immagine non è angolarmente
puntiforme, ma estesa
• Il limite di risoluzione angolare dovuto alla diffrazione è ancora dell’ordine di
• ove è la lunghezza d’onda della luce e D il diametro della lente
D
Risoluzione di uno strumento ottico
• Criterio di Rayleigh
1 sorgente 2 sorgenti Non risolte
I massimi centrali si confondono
2 sorgenti Risolte
I massimi centrali
sono distinti 31
Battimenti
• Il fenomeno dei battimenti è in un certo senso complementare a quello dell’interferenza:
riguarda l’evoluzione temporale della
sovrapposizione di onde di frequenza diversa in un punto determinato dello spazio
• Consideriamo due onde che per semplicità supponiamo armoniche e di ugual ampiezza
f1 Acos k
1x 1t 2
f2 Acos k
2x 2t 1
32
• Nel punto arbitrario x* assumono la forma
• La loro sovrapposizione in questo punto si calcola ricordando la formula del coseno di una somma
• con
Battimenti
f1 Acos k
1x* 1t 1
Acos
1t k
1x* 1
Acos
1t 1
f2 Acos k
2x* 2t 2
Acos
2t k
2x* 2
Acos
2t 2
f f1 f2 Acos
1t 1
Acos
2t 2
2Acos
t
cos
t
2 1 2
2 1 2
33
Battimenti
• A parte due fasi inessenziali, la funzione è del tipo
• Il fenomeno vero e proprio dei battimenti si riferisce alla sovrapposizione di due onde sonore le cui frequenze sono circa uguali, allora
• Cioè si ottiene un’onda sinusoidale di frequenza molto vicina a quella delle onde che si sovrappongono:
con un’ampiezza che non è costante, ma modulata secondo una funzione sinusoidale di frequenza molto
minore, che è poi quella che dà la sensazione acustica di battimento:
f 2Acost cost
1 2
0
cost
2Acost
34
Battimenti
• Quel che l’orecchio percepisce è l’intensità dell’onda
risultante, che è proporzionale al quadrato dell’ampiezza
• La modulazione dell’intensità ha frequenza doppia rispetto all’ampiezza
• L’intensità varia da un minimo di 0 ad un massimo di 4I0
I t
tt t
kA t
t A
k I
2 0
2 2
2 2
2
cos 2
cos 1
2
cos 2
cos 1
2 cos
cos 4
35