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MINISTERO DELL' ECONOMIA NAZIONALE
Dtl'8z1oDeGeDerale del Lavoro e della PreY1deDza Sociale
I Conflitti del Lavoro in Italia
nel decenni,o 1914-1923
(Dati Statistici)
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Supplemento N. 38 al "Bollettino del Lavoro e della Previdenza Sociale"
ROMA
~ GRAFiA» S. A. I. INDUSTRIE GRAFICHE Vaa Federico Ceti. 45
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1924
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.1/ f,: E. }' OD. Mario Orso Corbino
Ministro deli' Economia Nazionale.
Eceellenza,
La elaborazione e la pubblicazione dei dati statistici relativi ai conflitti del lavoro, oggetto sino all' anno I9I3 di particolari cure da parte dell' Ufficio del la- voro, era stata sospesa a quella data per deficienze di personale dovute al soprag- giungere della guerra, e soltanto parzialmente si era potuta riPrendere dal I920
~n poi. M a poichè anche per gli anni del periodo bellico era stato raccolto come di consueto un ricco materiale, è parso ora opportuno colmare la lacuna su accennata e riunire in un solo volume, che ho l'onore di presentare all'E. V., tutti i dati re- lativi ai conflitti della'voro avvenuti nelle industrie e nell' agricultura nel decennio
I9I 4- I 923· _
I criteri metodologici seguit-7: per l'elaborazione e l'inquadramento di tali dati sono fondamentalmente quelli già seguiti per le statistiche compilate dall' Ufficio per il periodo I904-I9I3, tuttavia, per l'opportunità di non accrescere soverchiamente la mole della pubblicazione, si è usata una classificazione delle industrie meno det- tagliata, e si è rinunciato alla elaborazione di alcuni dati, parte dei quali del resto, come quelli sul costo degli scioperi, di dubbia attendibilità. In compenso in tutte le tabelle è stato costantemente introdotto un elemento che nelle statistiche precedenti non ,figurava che accidentalmente, e senza del quale è impossibile una giusta valuta- zione degli altri dati: è tale elemento quello delle giornate di lavoro perdute dagli scioperantt durante gh scioperi (scioperanti-giorni).
La statistica comprende anche l'anno I923, e ciò non solo permette interes- santi raffronti tra il periodo prebellico e post-bellico, ma dà anche la possibilità di trarre- un prezioso indice della tendenza attuale della produzione e del mercato del lavoro verso uno stato di normalità. }/l entre infatti l'occupazione operaia nelle _ industrie, come è risultato dalla recente inchiesta compiuta dall'"C fficio, è in con-
fortante aumento, i numeri degli scioperi, degli scioperanti e degli scioperanti-giorni nel I923 sono i Più bassl: segnati nel decennio, e presentano in confronto al I922 una dl:minuzione rispettivamente del 63, dell'84, e del 95 0/0' Notevole specialmente è il numero limitato delle giornate lavorative perdute nel I923 (295. 929), che sta a dimostrare come anche i pochi conflitti avvenuti nell' anno siano stati di bre~lis
sima durata e prontamente composti, e come i rapporti tra classe operaia e classe industriale siano avviati verso un regime di pacifica collaborazione che, agevolando l'intrapresa opera di ricostruzione economica, potrà in breve permettere di supe- rare definitivamente la crisi.
Debbo infine segnalare alla E. V. che tutto il lavoro d'indagine, di raccolta e dl: coordinamento dei dati è stato compiuto con diligentissima cura dal cav.
dotto Filippo Rosa, distintissimo funzionario della Direzione del Lavoro. '
Il Direttore Generale del Lavoro e delffl- P-revidenza sociale G. MAROLLA
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INTRODUZIONE
METODO DI RILEVAZIONE E DI ELABORAZIONE DEI DATI STATISTICI
FONTl. - I dati sui conflitti del lavoro avvenuti in Italia nelle industrie e nell'agricoltura durante il decennio 1914-1923, raccolti nelle seguenti tabelle, provengono dalle fonti sottoindicate:
a) Dagli industriali e proprietari colpiti da sciopero. Quando lo sciopero colpì più imprese od azie~de, da tutti gli industriali o proprietari, quando ciò fu possibile, o da uno od alcuni degli industriali o proprietari più autorevoli per l'estensione delle loro imprese o per la parte avuta nel condurre le trattative o la resistenza padronale. Da associazioni di industriali quando esistevano.
b) Dalle organizzazioni operaie che diressero lo sciopero e, quando non esisteva org'anizzazione, da qualche operaio idoneo, per capacità e per aver parte- cipato allo sciopero, a darne notizie. Dalle Oamere del lavoro e dalle Federazioni nazionali di mestiere e dalle altre organizzazioni operaie in genere. .
c) Dai prefetti, che in ogni caso sono tenuti ad inviare al Ministero un apposito questionario che Sel've anche di controllo e di complemento alle notizie fornite dalle parti interessate.
d) Da rapporti dell' Ispettorato governativo dell' industria e ùel lavoro.
e) Da notizie comunicate dagli uffici del lavoro istituiti da comuni e provincie e dai direttorì di cattedre ambulanti di agricoltura per i (~onflitti in agricoltura.
f) Dai sindaci per quei conflitti avvenuti in piccoli centri nei quali man- cavano organizzazioni od operai idonei a dare notizie degli scioperi e delle serrate. ,~
g) Da un accurato spoglio della stampa quotidiana e periodica.
NOMENCLATURA. - Quanto .ai cdte'ri seguiti nella raccolta e nella elaborazione del materiale in base al quale furono compilate le tabelle statistiche, va innanzi tutto tenuto presente che i dati si riferiscono ai soli scioperi economici (astensione degli operai o degli impiegati dal lavoro per ottenere miglioramenti delle con- dizioni di lavoro richiesti immediatamente agli industriali, proprietari o enti al , cui servizio erano gli scioperanti) (1). Per ciò .che riguarda il requisito della asten-
sione dal lavoro non si è fatta distinzione tra lavoro già intrapreso o lavoro da intraprendere, purchè la necessità di quest'ultimo per l'industria o per l'agricol-
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tura" fosse certa ad una data almeno approssimativamente determinabiJe.
(1) La statistica del decennio HH4-!l3, a tliiferenza delle statiRtjehe antecedenti, eomprellile ) anche gli scioperi di impiegati.
_, Sono stati esclusi gli s~ioperi politici veri 'e propri, gli scioperi di produt- , tori economici indipendenti rivolti contro i consumatori dei loro servizi, gliscioo -
- 7 ' peri diretti ad ottenere miglioramenti e·conomici per mezzo di provvedimenti dello
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Stato o di enti loéali ad operai od impiegati che da essi non' dipendevano diret- JIç tamente, ed in generale gli scioperi tendenti a provocare l'emanazione di speciali
disposizioni di legge (es. scioperi per ottenere provvedimenti contro la disoccu- pazione) o tendenti all'aholizione Ui disposizioni già emanate (es. scioperi avve- nuti nel 1920, per protesta contro l'applicazione della ritenuta per l'assicurazione
invali~ità e vecchiaia).
Dato il i ,articolare carattere assunto da 'alcuni scioperi nel perioclo conside- rato, e specialmente nell'immediato dopo-guerra, ed il non infrequente intrecciarsi di motivi eeonomici con altri di natura politica, si è tuttavia seguito un criterio abbastanza largo di comprensione, e talora si sono pertanto inclusi nella statistica anche scioperi nei quali il fine politico, per la natura dei servizi nei quali gli scioperi stessi si verificarono, tendeva a prevalere su quello economico (es. scio- peri generali dei ferrovieri e dei postelegrafonici del gennaio 1920; sciopero dei ferrovieri d,el compartimento F. S. di Napoli del novembre 1921) (1).
Nei dati statistici relativi agli s~ioperi non si è tenuto conto dei movimenti di occupazione delle fabbriche, avvenuti specialmente nell'anno 1920, e che ,culmina- rono con l'agitazione nazionale dei metallurgici (agosto-settembre 1920) (2) data la natura speciale di tali conflitti, che per i loro caratteri particolari non pote- vansi considerare come scioperi (3). Parimenti. per l'agricoltura non si è tenuto conto di tutti i movimenti originati o dalla mancata applicazione tlel decreto Visocclti (2 settembre 1919, n. 1633), o dalle diverse interpretazioni di esso, movi- menti che culminarono negli anni UH9--20 con la invasione delle terre da parte dei contadini.
Si sono eonsiderati come scioperi anche quei movimenti nei quali l'astensione dal lavoro non produsse sospensione del lavoro nell'azienda colpita. Non si è fissato come essenziale alla esistenza di uno sciopero alcun limite minimo al numero degli operai astenuti o alla durata della astensione dal lavoro, cosÌ" che la stati- stica considera scioperi durati anche un sol giorno o meno. Si è tenuto conto anche della così detta forma di sciopero bianco.
È stato considerato unico lo sciopero comprendente pIU Imprese ed aziende se, o\tre ad avere unico lo scopo, eù approssimativamente la data, presentavfI una- condotta soliùale non solo dègli scioperanti, ma anche degli imh;lstriali o proprietari, così che si potesse attribuire l'esito « pro indiviso » alla pressione totale es~rcitata dalla complessiva astensione dal lavoro.
'È qui da notare, nei riguardi degli scioperi agricoli, che, per le statistiche già pubblicate sino all'anno UH3, Hi era invece, quasi sempre assunta la circo-
~crizione amministrati va di un comune come base per determinare l'unità di sciopero, mentre nelle statisticlle del decennio considerato dalla presente pubbli-
(1) Si è invece escluso lo Iièiopero geuùrale degli impiegati dello Stato cIel maggio-giugno 1921.
(2) Vedasi nota ili BQllettino del lavoro, XXXIV, pago 281 e segg.
(3) È perciò che 1a curva degli scioperi e delle serrate non coincide sempre con quella dei conflitti del lavoro in generale, e ~iò è specialmente notevole per i mesi di agosto e settembre 1920, nei quali la curva dell'allllo scende bruscaménte, proprio quan(lo le agitaziolli operaie toccarono il massimo con il movimeuto di occupazione dene fubbriche.
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cazione, è stato considerato ~unico lo sciopero agrario comprendente più comuni o anche un'intera provincia o regione, purchè presentasse. i requisiti su espressi.
Si è ritenuto opportuno di adottare, tale diversità di criterio in confronto alle statistiche precedenti, perchè una ~aggiore e più completa organizzazione dei lavoratori della terra ha generalmente reso possibile nel periodo considerato l'ac- certamento della unicità di uno sciopero 'agrario esteso anche oltre i confini di un comune, possibilità, che invece non poteva aversi quando l'organizzazione era deficiente o mancava del tutto, e questa diversità spiega come in taluni anni (per es. nel 1920) di fronte ad un numero mai raggiunto di scioperanti si trovi un numero relatiyamente basso di scioperi, specialmente se confrontato con i dati anteriori all'annoUH±.
Lo sciopero di solidarietà in imprese diverse da quella alla quale appartene- vano gli scioperanti che esso tendeva a .favorire è stato considerato separata- mente dallo sciopero originario in quell'impresa.
Per distinguere gli scioperi dalle serrate si è tenuto conto non della parte dalla quale partiva la proposta di modificazione nelle condizioni del lavoro, ma (li , quella da cui partiva l'iniziativa della sospensione. Gli scioperi complicati da susseguente serrata dello stabilimento sono stati considerati sempre come scioperi, le serrate complica,te da sciopero, come serrate.
I numeri che nelle tabelle sono posti tra parentesi indicano per quanti scio- peri non ,fu possibile conoscere il numero degli scioperanti. Essi si riferiscono sempre a conflitti di poca importanza per i quali, date particolari difficoltà che Ri incontravano per determinare il 'numero degli operai ad essi partecipanti, non si ri- tenne opportuno insistere nelle ricerche (l).
DURA~rA. - Come durata dello sciopero è considerato non l'intervallo tra la cessazione e la ripresa del lavoro, ma l'intervallo tra la cessazione del lavoro t' la conclusione dell'accordo, cioè il tempo in cui la pressione dello sciopero durò.
Si è seguito tale metodo anche per ridurre in parte la difficoltà di calcolare la·
durata per gli scioperi comprendenti più imprese quando _. pur essendo stato ripreso a date differenti il lavoro - l'accordo per riprenderlo è stato unico e simultaneo. Il tempo intercedente tra la ~onclusione dell'accordo e 'la effetti va ripresa del lavoro è considerato come periodo di disoccupazione in conseguenza dello sciopero. La durata è calcolata (leduc,endone i giorni festivi e non lavorativi in genere, allo scopo di avere .così la durata efficace dello sciopero. _
Per scioperanti giorni intendesi il numero delle giornate lavorative perdute dagli scioperanti durante lo sciopero; non è in tale dato compreso il numero delle giornate lavorati ve perdute dagli operai rimasti forzatamente disoccupati, ma non partecipanti allo sciopero, nè quelle delle giornate lavorative perdute dagli scio- peranti in connessione e in conseguenza dello sciopero, ma dopo la conclusiont' dell'accordo.
, (1) Per diffico.ltà iueo.ntrate nella rilevazio.lle ùei dati relativi agh scio.peri e alle serrate avvenuti nella Venezia Giulia e nella Venezia Tridentina, si so.no do.vuti o.mettere i dati per tali regioni per gli anni 1919 e 1920, per l'anno. 1921, essendo.vi in essi qualche lacuna, si è co.mpilata-una tabella a parte, per gli anni 1922 e 1923 invece so.no. stati compresi nelle tabelle co.muni.
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Ogni volta che vengono riferite ad un mese ,determinato cifre relative al numero degli scioperanti-giorni, le cifre stesse vanno intese come numero 4elle ' giornate di lavoro perdute in conseguenza degli scioperi che ebbero inizio in quei determinati mesi, e ,non come numero delle gi'ornate perdute esclusivamente entro ciascuno di ,questi.
Per la speciale natura degli scioperi agrari che rende difficile, specialmente
a causa della dipendenza del lavoro dalle condizioni atmosferiche, accertare per "l'
ogni singolo sciopero, e sopra tutto per gli scioperi ai quali partecipa la classe dei coloni, il numero delle giornate di lavoro perdute, le tabelle statistiehe rela- tive a detti scioperi non contengono i dati d'egli scioperanti-giorni. Tuttavia si è calcolato con sufficiente approssimazione il numero delle giornate di lavoro per- dute in totale per ciascun anno (vedasi Parte III-A tab. I).
ESITO. - Nel determina'reP esito complessivo di ciascuno sciopero si è cercato di valutare l'esagerazione tattica delle domande degli scioperanti, usando una certa larghezza di interpretazione dei dati, e tenendo altresì conto di elementi che non possono figurare in una statistica. Degli esiti dilatori, quando non è stato possibile accertare le fasi ulteriori della vertenza e la loro connessione con lo sciopero, non si è tenuto conto separato e sono stati considerati come esiti in 'minima parte favorevoli agli operai. L'esito attribuito agli scioperi di solidarietà è stato quello degli scioperi che la manifestazione di solidarietà tendeva a favorire.
Gli esiti sono stati divisi in 5 categorie: esiti completamente, prevalente- mente o a metà favorevoli agli scioperanti, esiti minimamente- favorevoli e sfavo- revoli (1).
CAUSE. - La causa d'uno sciopero è data dalle domande avanzate dagli scio- peranti e sostenute con lo sciopero. Non si è tenuto conto delle domande presen- tate dagli operai prima dello sciopero, e prima dello sciopero ac('et~ate dai pro- prietari" domande che, da sole, non avrebbero dato origine allo sciopero stesso;
si è tenuto conto invece delle domande presentate nel corso dello sci.opero, quando ancora durava, la pressione di esso, nonchè di quelle che avendo, in concorso con altre, causa.to lo sciopero, sono state poi nel corso di esso ritirate o accettate dalle parti ~n conflitto.
Le domande degli scioperanti 'sono state classificate in sei gruppi secondo che riguardavano questioni di salario e suoi accessori, di orario, di disciplina, di rego.
lamento, di sforzo e pericolo, o di monopolio del lavoro.
N elle questioni di salario sono comprese, oltre le domande di aumento di salario, eli resistenza alla diminuzione di salario e di introduzione di tariffa, altre domande che riguardano dappresso il salario, come quelle relative alla forma (lei salario, alla sua esatta misurazione, ecc., e tutte quelle relative agli accessori, come le domande di aumento del salario notturno e festivo, quelle relative alla indennità caro-viveri, le domande tendenti a liberare gli operai dal pagamento di ritenute per ingredienti ed utensili posti a loro carico, tutte: le questioni riguardanti il
(1) Le oinque catègorie di' esiti SOllO spesso indicate nelle tabelle rispettivamente con le segueuti sigle: Ci Pi Ti Mi S.
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g'iòrno ed il periotlo di paga e di acconto, le domande di ùn regolare pagamento 'dei salari e 'varie altre. ,
Per l'agricoltura. le domande relativt~ alla compartecipazione dei prodotti, cIle avrebbero potuto rientrare in questo ~ruppo, sono state tenute . distinte, data la speciale importanza da esse assunta specialmente nel periodo post-bellico.
Nella categoria di domande riguarda~ti l'orario, oltre le domande di rfduzione di orario, e quelle tendenti a resistere contro un aumento di orario, sono com- 'prese tùtte quelle riguardanti la fissazione dell'orario e l'osservanza di quello
concordato, nonchè tutte quelle intese ad ottenere il riposo festivo od altri riposi.
La categoria delle domande disciplinari comprende l'applicazione dei regola- menti e le sanzioni inflitte nei casi di mancanza o supposta mancanza degli operai.
La categoria del regolamento abbraccia tutte le controversie circa la compi- lazione e la interpretazione generale dei regolamenti interni.
La categoria «sforzo e pericolo» comprende tutte le domande :che tendono a far diminuire lo sforzo fisico dell'operaio e a procurargli tutti i migliora- menti igienici tendenti a Tendere meno. pericoloso e meno dannoso il lavoro.
Nell'ultima categoria (monopolio del lavoro) sono state comprese tutte le clomande avanzate dalla classe operaia ,allo scopo di affermare o consolidare la supremazia dell'organizzazioI;le, e quelle che mirano ad ottenere una' distribuzione di lavoro tale da occupare il maggior numero di operai e da preferire gli operai del luogo agli immigrati, ad opporsi ai licenziamenti motivati da necessità di riduzione di lavoro, a limitare-il passaggio degli operai da. una categoria all'altra.
ed a stabilire il numero deg'li apprendisti ed il lavoro delle donne, al fine di eliminare una possibile concorrenza; vi- è stata infine inclusa la solidarietà.
Per ogni domanda si è cercato di determinare esattamente il suo esito. L'esito c9mplessivo di ogni sciopero è quello della domanda, se ne era stata avanzata una sola, o quello che risulta dall~ fusione dei vari esiti, tenendo un maggior conto dell'esito della domanda principale.
CLASSIFICAZIONE DELLE INDUSTRIE USATJl PER LA Sl'ATISTICA. - Per la necessità, di dover ridurre a più modeste proporzioni la pubblicazione dei dati relativi ai conflitti del lavoro, si è dovuto rinunciare ad inquadrare i dati stessi secondo la classificazione delle industrie adottata per le statistiche pl!bblicate fino al 1913, e si è seguita invece la classificazione in 20 gruppi già usata per le statistiche trimestrali provvisorie pubblicate nel« Bollettino del lavoro ». Tut- tavia la tabella IV dei dati relativi a ciascuno degli anni del decennio considerato mostra come le 75 voci fleJ1a vecchia classificazione siano state ripartite nei·
20 gruppi su accennati.
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Distribuzione degli scioperi, scioperanti e scioperanti-giorni nel ,decennip 1914-1923
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PARTE I
GLI SCIOPERI NELLE INDUSTRIE NEL DECENNIO 1914·1923
A) - TABELLE RIASSUNTIVE
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TABELLA I.
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Industrie per lo. produzione Industrie dei trasporti Commercio e distribuzione di forza,
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... ... ... 20 2.278 10.018 (1) 7 1.095 5.953
2 164 888 14 5.384 11.614: 5 803 2.251
28 6.144 75.571 122 82.785 510.849 121 61.227 516.901 ' 40 8.313 • 31.648 (8) 137 241.859 ,2.523.057 (l) 152 57.161 988.691 17 2.170 , 3.876 (8) 72 27.025 142.861 (1) 53 14.634 144.176
5 54
. ~:185 ( ) 39 22.237 496.171 11 1.623 23.630
. .. ... ,I li 216 2.177 1 40 lO
I
N.B. - I nÙID.eri tra parente8i indicano per quanti scioperi non si conosce il numero degli scioperanti.
\
-·Dtttrtbulione secon4ò le Industrie
Fabbricazione di bottoni Industrie poligrafiche Industrie alimentari Lavorazione delle pelli e minuterie in legno,
osso e affini e della carta
'-
~I perI Sciope-ranti
I
S~io~e",!" h-giornI 8&~ peri , Sciope-rantiI
~0l"'ra!" tI-gIOrm Sm~ perI , Soiope-rantiI
S~i0l"'r~. tl-gIOrnl Sm~ perlI
Seio ... rantiI
Soioperan-ti-giorni38\ 38.6471
I
(1) 9.9402 22 2.288 34.136
:1 495 3.754 34: 2.101 15.mS
(1) 24 I 3.764 45.700 41 3.696 14.013 58 765 14 2.006 27.88e)
21 I 1.8<19 iS.781 S4 '2.317 9.020 51 1.517 17.020 23 5.317 31.836
26 3.137 10.873 16 3.057 14.611 9' 1.835 11.486 17 2.583 24:.323
3.395 I I
18 12.722 12 2.190 11.616 5[ 382 14.774 14 388 1.260
, (l) 105 28. 6121 297.945 68 25.239 366 9-18 (~) 21 i 6.101 56.311 (l) 84 17.281 361.122
. (4) U3 20.577 ' 210.422 74 19658 400.679 14, 3.297 23.816 (2) 74 48.194 809.648
70 31.651 435.344 34 3.929 55.513 4: 594 11.504 46 5.321 68.576
32 8.207 36.133 6 1.320 26.616 7 2.618 15.844 29 1.581 47.473
13 2.297 11.627 2 250 I 285 1 9 9 5 425
1
4.446
I I
Costr~zioniedilizie,
Industrie tessili Industrie del vestiario
Industrie chimiohe idrauliche,
e dell'arredamento domestico stradali e lavori, di sterro
sOi~'1 Sciope- I Seioperan. Scio-
I Soiope-
I
Soioperan· sOI~'1 Sciope- I Soioperan· sOI~-1 Sciope-I
Soioperan-perI ranti ti-giorni peri ranti ti-giorni perI ranti ti-giorni perI ranti ti-giorni
\
l,
153 31. 706 , 266.063 117 23.539 260.392 12 3.246 ~.'U I 21 2.446 12.76
74 8.213 ; 35.033 115 56.665 333.419 5 1.032 .3.283 7 464 2.688
6
21 1.972 • 4.778 163 49.992 321.145 6 581 1.522 18 1.046 8.752
15 9.474 69.428 169 98.406 420.979 (1) 22 - 5.157 60.074 13 2146 4.048
2 256 256 96 51.687 453.843 12 2.101 6.304 8 359 1.050
(3) 149 45.238 315.328 (1) 287 194.671 2.890.378 62 16.478 169.551 90 18.299 145.887 (3) 212 70.623 6:18.261 (3) 212 114.951 1.556.473 (1) 52 12.681 251.997 (1) 83 120.374 1.568.471 - (2) 125 53.656 : 654.570 (4) 175 240.437 2.901. 8621 11 4.7.53 68.476 39 14.919 61.497
(1) 91 40.190 664.008 (2) 73 28.237 387.768 (l) 4 965 13.765 33 5.007 103.
19 11. 778 66.637 59 29.351 114.021 I 1 69 207 5 662 1.256
I
Manifattura dei tabacchi Servizi pubblici diversi Soioperi simultanei in diverse
industrie TOTALI
SCi~.' 1 Sciope· I Scioperan- SCiO-' Sciope- I Scio:peran- sCi~-1 Sciolle- I Soioperan- SCio-I Sciope- I Scioperan- per! ranti ti-giorni, peri ranti ti-gIorni peri ra.nti ti-giorni peri ranti ti-giorni --~~----~----+---~----~---+--~---
18.904 285 188 2.805 1.722 346 6.064 2.037
650
785.212 (1) 13 685 12
1.084 7
11.330 (1) 11
2.101 9
622 48 12.897 87 2.413 (l) 37 ... '(l) 15 650 1 1
2.148 1.794 268 1.622 302 10.559 43.412 22.975 3.988 51
3.364 I " .'~ I 400 I 400 (lZ) 782 173.10312.086.046 3.748 . . . ! . . . (3) 639 132.1361 673.018 618 ... ... I ... (2) 516 123.6161 737.386 3.818 '" '8'.'000-I ... (8) 443 168.626 831.227
450 1 56.000 308 168.036 906.471
65.375 9 63.05011 483.965 (14)1863 1.049.438
118.887.917 144.229- (l) 13 185.900 2.552.800 (82)1881 1.267.953116.398.227 78.233 7 51.200 168.S00 (17)10t5 644.664117.772.870 23.063 3 2.5 ••. 600 l, 20.500 (8) 352 422.7'l3 6.086.238
153 I '" I ... 200 66.108 296.929