Criteri per l’individuazione del coordinatore della sezione in presenza di Presidente decaduto ex art. 5 della Legge 111/2007.
(Risposta a quesito dell’8 aprile 2009)
Il Consiglio superiore della magistratura, nella seduta dell’8 aprile 2009, ha adottato la seguente delibera:
“- letto il provvedimento in data 4 novembre 2008 con il quale il Presidente della Corte di appello di
… conferiva alla dott.ssa … l’incarico di coordinatore della Sezione civile;
- letto il quesito, posto dal Consiglio giudiziario di … nella seduta dell’11 dicembre 2008, con il quale si chiedeva “se ai fini dell’individuazione del coordinatore della sezione ai sensi dell’art. 104 O.G. si debba tenere conto anche del Presidente perdente posto ai sensi dell’art. 5 della legge 111/2007 che sia rimasto nella stessa sezione”;
OSSERVA
La nomina del c.d. coordinatore di una sezione ha come presupposto la non istituzione, nella pianta organica dell’ufficio, di posti di Presidente di sezione, ovvero una organizzazione tabellare dell’ufficio che preveda la costituzione anche di sezioni alle quali non è assegnato un Presidente di sezione. Ricorrendo tali ipotesi, il coordinatore viene individuato avendo riguardo alle attitudini e al merito e, in via residuale, all’anzianità (cfr. Par. 36 Circolare sulla formazione delle tabelle di organizzazione 2009/2011).
Fattispecie diversa è quella in cui, in una determinata sezione, il posto di Presidente di Sezione sia previsto in pianta organica, ma lo stesso risulti vacante. In tal caso, non si pone un problema di nomina di un coordinatore, ma di individuazione del supplente del Presidente mancante o impedito.
In proposito, il par. 90.2 della Circolare sulle tabelle dispone che il Presidente della sezione della Corte di appello o di Tribunale impedito o mancante è sostituito dal più anziano dei magistrati che compongono la sezione.
La disposizione, evidentemente, richiama il principio di cui al comma 2 dell’art. 108 O.G., in base al quale fa le veci del titolare mancante o impedito il più anziano dei magistrati del grado immediatamente inferiore.
Si pone, pertanto, un problema di coordinamento fra quest’ultima norma e l’art. 46 D.Lgs. n. 160 del 2006 (in tema di decadenza dall’incarico semidirettivo), secondo il quale il Presidente di Sezione decaduto torna a svolgere le funzioni esercitate precedentemente, anche in soprannumero.
Ne discende che, qualora per la sezione in cui il magistrato decaduto presta servizio con funzioni di giudice (in applicazione del citato art. 46) debba essere individuato il c.d. supplente per le funzioni semidirettive, al magistrato stesso, ove sia il più anziano, devono essere attribuite le funzioni di supplente del Presidente della Sezione, ai sensi dell’art. 108 ord.giud.
In altri termini, la decadenza dalle funzioni semidirettive non preclude l’attribuzione di compiti (quale la supplenza ex art. 108 ord.giud.) che possono essere attribuiti in forza del mero svolgimento delle funzioni di giudice in una determinata sezione, funzioni che il magistrato decaduto andrà automaticamente a ricoprire allo scadere del termine di permanenza di cui all’art. 46 D.lgs. 160 del 2006, fatto salvo – ovviamente - il caso del previo trasferimento ad altro ufficio o conferimento di incarico direttivo o semidirettivo.
Tanto premesso,
delibera
- di rispondere che ai fini dell’individuazione del supplente nelle funzioni di Presidente di sezione, deve tenersi conto anche del magistrato c.d. decaduto che abbia assunto le funzioni di giudice della medesima sezione;
- di mandare gli atti al Consiglio giudiziario per il prescritto parere sul provvedimento indicato in epigrafe.”
