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Comune di Pula Città metropolitana di Cagliari. PIANO URBANISTICO COMUNALE in adeguamento al PPR e al PAI. Progetto preliminare Quadro conoscitivo

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Comune di Pula

Città metropolitana di Cagliari

PIANO URBANISTICO COMUNALE

in adeguamento al PPR e al PAI

Progetto preliminare Quadro conoscitivo

Sindaca

Dott.ssa Carla Medau

Dirigente Area tecnica Geometra Enrico Murru Progettista e coordinatore

Dott. Architetto Alan Batzella

Collaboratori Dott. Geologo Fausto Alessandro Pani Dott. Giuseppe Fara Dott. Architetto Rossana Pittau Ufficio Tecnico Comunale

Geometra Enrico Murru Geometra Roberto Soru Dott. Architetto Michela Vacca

data: 8/09/2020

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(3)

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1 . INTRODUZIONE ... 5

1.1. Premessa ... 5

2 . Gli indirizzi programmatici per la redazione del PUC ... 5

2.1. La delibera del Consiglio Comunale e gli indirizzi di piano ... 5

2.2. Caratteri salienti delle osservazioni presentate dalla Regione e dai cittadini al PUC adottato con Del. CC n.37/2014 ... 6

2.2.1 Osservazioni RAS ... 6

2.2.1.1 Riordino delle conoscenze ... 7

2.2.1.2 Progetto del piano ... 7

2.2.2 Osservazioni dei Privati ... 7

3. Il quadro di riferimento ... 8

3.1 Il contesto territoriale e socio-demografico ... 8

3.1.1 Descrizione del territorio ... 8

3.1.2 Spiagge e relative superfici ... 10

3.1.2.1 Classificazione tipologica dei contesti litoranei ... 10

3.1.3 Viabilità nella fascia costiera ... 11

3.2 Profilo demografico e sociale della comunità Pulese ... 12

3.2.1 L’evoluzione della popolazione residente ... 12

3.2.2 La struttura della popolazione residente ... 14

3.2.3 Famiglie, abitazioni ed edifici dei Comuni della Città metropolitana attraverso i dati del censimento 2011 ... 21

3.2.4 Distribuzione della popolazione residente nel territorio ... 23

3.2.5 Le presenze alberghiere ... 26

3.2.6 I possibili scenari demografici di Pula per i prossimi dieci anni ... 27

3.3 Il quadro normativo vigente ... 31

3.3.1 Decreto assessoriale 22 dicembre 1983 n.2266/U (Decreto Floris) ... 31

3.3.2 Legge regionale 11 ottobre 1985, n.23 ... 31

3.3.3 Legge Regionale 22 dicembre 1989, n. 45 ... 32

3.3.4 DPGR 3 agosto 1994, n.228: Direttive per le zone agricole ... 32

3.3.5 Legge Regionale 23 aprile 2015, n. 8 ... 33

3.3.6 Legge Regionale 11 gennaio 2019, n. 1 ... 34

3.4 Il quadro programmatico ... 34

3.4.1 Il Piano Strategico Comunale di Pula ... 34

Settori strategici ... 34

1. Pula città della qualità: Ambiente e Qualità della vita ... 34

2. Pula città sostenibile: Turismo sostenibile e integrato ... 35

3. Pula città dei saperi: Valorizzazione del settore economico-produttivo ... 36

3.5 Il quadro della pianificazione e programmazione sovraordinata ... 36

3.5.1 Programmi e delibere regionali ... 36

3.5.2 Il Piano Paesaggistico Regionale ... 36

3.5.2.1 Il territorio di Pula e gli Ambiti di paesaggio ... 37

3.5.2.2 Descrizione dettagliata dell’ambito ... 37

3.5.2.3 Indirizzi ... 39

3.5.2.4 Attuazione del Piano Paesaggistico Regionale ... 40

3.5.2.5 L’adeguamento del PUC al Piano Paesaggistico Regionale ... 41

3.5.2.6 Le Linee guida per l’adeguamento dei PUC al PPR e al PAI ... 42

3.5.3 Le aree di bonifica ex ETFAS ... 42

3.5.3.1 Le aree di bonifica e il Programma di Fabbricazione ... 43

3.5.3.2 Le aree di bonifica e il nuovo PUC ... 43

3.5.4 Il Piano di Assetto Idrogeologico ... 43

3.5.4.1 L’adeguamento del PUC al Piano di Assetto Idrogeologico ... 44

3.6 Il quadro della pianificazione comunale. ... 45

3.6.1 Il Programma di Fabbricazione vigente ... 45

3.6.2 Il Programma di Fabbricazione in relazione all'evoluzione della normativa urbanistica ... 45 3.6.3 Il Dimensionamento insediativo turistico balneare secondo lo Studio di disciplina delle zone F, corretto in sede di redazione del Piano Urbanistico Comunale in

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4 adeguamento al Piano Territoriale Paesistico del Marganai-Montiferru (ing. Serafino Casu,

aa. 1996-2004) ... 53

3.6.3.1. – Il quadro normativo. ... 54

3.6.3.2 – Caratteristiche della costa. ... 55

3.6.3.3 – Riduzione del dimensionamento così ottenuto in adeguamento all'art.6 della LR 25 novembre 2004, n.8, "Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale". (Cosiddetta "Salvacoste") ... 55

3.6.4 Le trasformazioni del territorio e l'attuazione del Programma di Fabbricazione ... 56

3.6.5 L'assetto insediativo attuale ... 59

3.6.5.1 Il territorio aperto delle zone agricole e il policentrismo insediativo ... 59

3.6.5.2 Volumi esistenti e popolazione residente per zone omogenee [maggio 2019] ... 60

3.6.6 Caratteri generali sul patrimonio edilizio esistente ... 61

3.6.7 Edilizia residenziale sociale ... 62

3.7 Provvedimenti di tutela ... 63

3.7.1 Aree di interesse naturalistico istituzionalmente tutelate ... 63

3.7.2 Rete Natura 2000 ... 63

3.7.2.1 ZSC 041105 “Foresta di Monte Arcosu” ... 64

3.7.2.2 ZSC “Canale Su Longuvresu” ... 66

... 66

3.7.2.3 ZSC “Capo di Pula” ... 66

3.7.2.4 ZSC “Tra Forte Village e Perla Marina” ... 67

3.7.2.5 ZPC “Capo Spartivento” ... 68

3.7.3 Parco naturale regionale delle Foreste di Gutturu Mannu ... 69

3.7.4 Altre aree tutelate ... 69

3.7.5 Aree di recupero ambientale ... 70

3.7.6 Aree gravate da usi civici ... 70

3.8 Il pericolo idrogeologico ... 70

3.8.1 Piano stralcio di assetto idrogeologico ... 70

3.8.2 Piano stralcio delle fasce fluviali - PSFF ... 70

3.8.3 Piano gestione rischio alluvioni - PGRA ... 71

3.8.4 IFFI Inventario Fenomeni Franosi in Italia ... 72

3.8.5 Progetto A.V.I. - Aree vulnerate italiane – CNR GNDCI ... 73

3.9 Centro urbano e zone esterne ... 73

3.9.1 Il pericolo geomorfologico ... 73

3.9.2 Il pericolo idraulico ... 74

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1 . INTRODUZIONE 1.1. Premessa

Per la messa a punto delle analisi preliminari e delle valutazioni sugli assetti idrogeologico, paesaggistico ambientale, storico culturale e insediativo (previste dalla riformulazione della Legge Urbanistica Regionale operata dalla recente LR 1/2019), si è analizzata in primo luogo la documentazione relativa al quadro conoscitivo predisposta per il PUC adottato con Delibera n.37/2014, successivamente abrogato dall'Amministrazione comunale per dar corso a un diverso progetto di Piano.

Per gli Assetti, oltre alle parti relative alle dinamiche demografiche, è stato indispensabile procedere a consistenti aggiornamenti, allo stato in via di perfezionamento, oltre alla trasposizione su piattaforma GIS di tutte le informazioni.

Il Quadro conoscitivo è accompagnato dal Riordino delle conoscenze il cui stato a oggi è il seguente:

- Assetto ambientale: gli adeguamenti e integrazioni in corso di elaborazione rispetto a quanto precedentemente prodotto in fase di copianificazione andranno verificati anche con la Direzione Generale dell’Urbanistica regionale;

- Assetto Storico Culturale: si sta valutando se sussista la necessità di integrare il verbale di copianificazione già sottoscritto tra il Comune, la Regione e il Mibac con i beni extra Repertorio di natura architettonica, verbale che allo stato attuale sembra poter essere considerato conclusivo;

- Assetto insediativo: sono stati predisposti ex-novo gli elaborati conoscitivi funzionali alla rappresentazione della pianificazione urbanistica vigente, del suo stato di attuazione e la verifica dell’offerta di servizi di rango urbano e territoriale. Gli elaborati relativi, ottenuti grazie all'assidua ricognizione negli archivi dell'Ufficio edilizia privata operata dai tecnici dell'Area tecnica, sono in fase di verifica e perfezionamento.

2 . Gli indirizzi programmatici per la redazione del PUC

Gli “Indirizzi programmatici” contenuti nella Delibera del Consiglio Comunale di Pula n° 24 del 15/05/2018, rappresentano uno dei punti di partenza nel percorso di redazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale in variante generale al Programma di fabbricazione e in adeguamento al PPR e al PAI.

Gli stessi vanno utilmente verificati alla luce delle osservazioni mosse dalla Regione al PUC adottato con Del. CC n. 37 del 22 maggio 2014, successivamente abrogato dal Consiglio Comunale per dare avvio alla progettazione del presente PUC, e agli indirizzi definiti nella Relazione strategica di adeguamento del PUC adottato, protocollata in data 19-12-2019.

2.1. La delibera del Consiglio Comunale e gli indirizzi di piano

La Delibera del Consiglio Comunale n° 24 del 15/05/2018 ha impartito direttive che prevedono di orientare il PUC mediante specifiche azioni di rimodulazione per:

- Recuperare il Centro Storico e le zone di prima espansione con interventi di qualità, rispettosi del recupero filologico dell’edificato con adeguamento delle funzioni abitative e dei servizi;

- Garantire elevati livelli di qualità architettonica nelle nuove zone C, mantenendo gli indici territoriali di trasformazione intorno a valori inferiori ad 1, al fine di non perdere i connotati tipici di Pula città giardino con case con un massimo di 2 livelli fuori terra e ampi spazi destinati a verde e adeguati servizi destinati ad attrezzature collettive in modo da costituire differenti livelli di centralità urbana;

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6

- Riqualificare le attività economiche, artigianale e produttive esistenti e strutture e

infrastrutture connesse a nuove volumetrie integrate con l’esistente, rispettose dei valori ambientali e paesaggistici;

- Ampliare e rafforzare il settore agricolo, con particolare attenzione alle aree di Bonifica ex Ersat, per le quali è già stato avviato la studio di Conservazione e di Valorizzazione, che recuperi le antiche produzioni e, tenendo conto delle ampie valenze agro-pedologiche dell’area, sperimentare nuove potenzialità produttive quali frutta e prodotti tropicali e sub tropicali, sostenute dai cambiamenti climatici in corso;

- Mettere a valore le tradizioni culinarie ed enogastronimiche con i prodotti locali;

- Rendere accessibile e fruibile il litorale, ora chiuso da cancelli per lunghi tratti, realizzando aree attrezzate di parcheggio, ristoro e vendita di prodotti locali di qualità;

- Favorire la trasformazione delle seconde case che rimangono vuote per la maggior parte dell’anno, in strutture ricettive;

- Superare il turismo del mordi e fuggi limitato al breve periodo estivo ampliando la stagionalità turistica con strutture ricettive adeguate che possano cogliere i flussi europei ed extraeuropei che viaggiano tutto l’anno per motivi diversi:

§ Storico culturale: l’unicità di Nora che può essere inserita in un circuito UNESCO, la presenza dell’Arena del Forte Village

§ Balneare: le bellezze e l’accessibilità delle spiagge sorretta da strutture alberghiere adeguate;

§ Salute: presenza di centri di benessere che grazie alla condizioni climatiche favorevoli sono frequentabili tutto l’anno e possono costituire attrattiva per le persone anziane residenti in paesi freddi;

§ Sportivi: campi da golf, circuiti ciclabili;

§ Ecologici e naturalistici: fruizione valenze botaniche, naturalistiche e ambientali;

§ Religioso: la chiesetta di Sant’Efisio sul litorale di Nora sono un punto di riferimento per la processione del Santo in maggio ed il Santuario di Fra Nazzareno che richiama numeroso fedeli tutto l’anno;

§ Potenziare il polo della ricerca scientifica già presente nel Parco Tecnologico Polaris.

2.2. Caratteri salienti delle osservazioni presentate dalla Regione e dai cittadini al PUC adottato con Del. CC n.37/2014

2.2.1 Osservazioni RAS

Le Osservazioni della Regione sono state raggruppate per argomenti secondo il seguente ordine:

1. Riordino delle conoscenze;

2. Ambiti di paesaggio;

3. Dimensionamento del Piano;

4. Progetto del Piano;

5. Assetto idrogeologico del territorio;

6. Regolamento edilizio;

7. Norme tecniche di attuazione.

Preliminarmente a una disamina più dettagliata delle osservazioni e delle controdeduzioni, si può affermare che i rilievi della Regione rimarcano una generale inadeguatezza e incompletezza del Piano adottato, per cui più che di semplici osservazioni nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di vere e proprie prescrizioni sostitutive e inviti a adeguare, quando non a completare, il PUC secondo le normative vigenti, in particolare a quanto prescritto dal Piano Paesaggistico Regionale.

Per riscontro, le controdeduzioni dell'Area Tecnica Comunale, fatte proprie dal Consiglio Comunale, pur argomentate non fanno che allinearsi alle prescrizioni della RAS con il ricorrente sostanziale impegno "a far integrare la disciplina nei termini richiesti".

A maggior chiarimento di quanto detto, il PUC adottato non era approvabile se non dopo essere stato sottoposto a una mole di integrazioni e correzioni tali da farlo corrispondere a una sua revisione totale piuttosto che a un semplice adeguamento "ortopedico" delle singole parti.

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7 2.2.1.1 Riordino delle conoscenze

Diviso nei tre Assetti: Ambientale, Storico-culturale, Insediativo.

Assetto Ambientale

Carte pedologiche: una sola osservazione, relativa all'assenza dello studio della Land Suitability. L'area tecnica ne riconosce la fondatezza e prende l'impegno di produrre l'elaborazione richiesta.

Beni paesaggistici, valenze, vincoli e componenti di paesaggio ambientali: tutte le osservazioni richiedono la revisione per eccessive imprecisioni degli elaborati o la realizzazione ex-novo di tavole ritenute essenziali, o l'inserimento di parti mancanti nella relativa disciplina. Per tutte l'area tecnica ha sostanzialmente riconosciuto la fondatezza dei rilievi, prendendo l'impegno di produrre quanto ritenuto mancante o insufficiente.

Assetto Storico-culturale e Assetto Insediativo

• Patrimonio storico culturale

• Aree di insediamento produttivo

• Componenti di paesaggio

• Strumento urbanistico vigente:

tutte le osservazioni richiedono la revisione degli elaborati o la realizzazione ex-novo di ulteriori tavole, o l'inserimento di parti mancanti nella relativa disciplina. Per tutte l'area tecnica ha sostanzialmente riconosciuto la fondatezza prendendo l'impegno di produrre quanto ritenuto mancante o insufficiente.

Ambiti di paesaggio

Le osservazioni richiedono chiarimenti su incongruità riscontrate e l'implementazione della progettualità in diversi Ambiti. Per esse l'area tecnica ha riconosciuto la fondatezza dei rilievi impegnandosi a produrre quanto mancante o ad adeguare quanto insufficiente.

Dimensionamento del piano

Insediamenti residenziali e produttivi. Le osservazioni sollecitano la verifica della stima del fabbisogno e dei dati sulla insediabilità residua nelle diverse zone, nonchè sulla incongrua contabilità urbanistica e la richiesta di effettuare l'analisi del patrimonio edilizio esistente. Sostanzialmente l'area tecnica riconosce la necessità di ottemperare a tutte le richieste.

Insediamenti turistici. A tutte le osservazioni l'area tecnica risponde impegnandosi a produrre o verificare quanto richiesto.

2.2.1.2 Progetto del piano

Zone territoriali omogenee A,B,C,D,E,F,G,H

Per tutte le zone l'area tecnica risponde impegnandosi a produrre le elaborazione mancanti o insufficienti.

Assetto idrogeologico del territorio

Le osservazioni richiedono nuove o diverse elaborazioni oltre chiarimenti e adempimenti. Per tutte l'area tecnica ha a vari livelli riconosciuto la fondatezza dei rilievi impegnandosi a produrre quanto mancante o ad adeguare quanto insufficiente.

Regolamento edilizio

Gran parte delle osservazioni richiedono modifiche o chiarimenti, per le quali l'area tecnica ha riconosciuto la fondatezza dei rilievi impegnandosi a produrre quanto mancante o ad adeguare quanto insufficiente.

Norme tecniche di attuazione

Per tutte le osservazioni con richiesta di modifiche o chiarimenti, l'area tecnica ha riconosciuto la fondatezza dei rilievi impegnandosi a produrre quanto mancante o ad adeguare quanto insufficiente.

2.2.2 Osservazioni dei Privati

Generalmente richiedono la modifica di prescrizioni ritenute troppo restrittive e limitanti della proprietà privata, per cui sono state tutte respinte dall'Assemblea, ad eccezione di quelle che hanno evidenziato errori cartografici o di valutazione dello stato di fatto e di diritto, o quelle il cui contenuto è stato ritenuto migliorativo per il pubblico interesse di quanto previsto dal PUC.

Viene in particolare accolta l'osservazione di una molteplicità di cittadini che rileva l'opportunità che le loro aree, in zona Perdu Locci, interessate da elevata frammentazione

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8 fondiaria e compromissione edilizia, classificate E dal PUC, vengano invece classificate come zona C di recupero.

Viene altresì accolta l'osservazione in merito alla esigua larghezza della zona D1, che in conseguenza della fascia di rispetto stradale impedirebbe tecnicamente la realizzazione della stessa zona artigianale.

Viene poi accolta la proposta di imprimere la destinazione urbanistica di zona G a un'area prossima al centro abitato, oltre la SS 195, per costituire una valida soluzione per la logistica dei trasporti.

3. Il quadro di riferimento

3.1 Il contesto territoriale e socio-demografico 3.1.1 Descrizione del territorio

Il comune di Pula, localizzato nel settore sud-occidentale della Sardegna antistante il Golfo di Cagliari, nell'area geografica denominata Sulcis, fa oggi capo alla Città Metropolitana di Cagliari.

La geografia del territorio si articola secondo due sistemi principali:

• la piana costiera, compresa nell'ecologia dell'organizzazione produttiva e residenziale e degli insediamenti turistici-costieri di Santa Margherita,

• il sistema ambientale del massiccio del Sulcis.

Il territorio comunale si estende per 138,79 kmq, con uno sviluppo lineare della fascia costiera di poco meno di 28 km e comprende, oltre il centro abitato di Pula, la frazione agricola "diffusa" di Santa Margherita e quella turistico residenziale di is Molas, oltre a tre nuclei "rurali" compresi tra l'abitato e is Molas e gli insediamenti balneari lungo la costa secondo la direttrice individuata dalla SS 195 "Sulcitana".

L'area si estende dal mare ai 1000 m s.l.m. per circa 18 km; la parte pianeggiante lungo la costa non penetra all'interno per più di 5 km nella conca attorno a Pula. La linea dei 100 metri di quota è situata, nel punto più distante, a meno di 7 km dalla costa (nella valle del Rio Palaceris e all'altezza del nuraghe Perdu Becciu). La montagna si avvicina sempre più alla costa nella parte meridionale al confine con Domus de Maria dove scompare completamente la pianura costiera e le spiagge vengono sostituite integralmente dalla scogliera.

La morfologia della montagna, anche se non caratterizzata da forti elevazioni, è variamente movimentata: oltre allo spartiacque principale che separa il territorio di Pula dai territori di Domus de Maria, Teulada e Santadi, l'intero territorio è caratterizzato da un secondo spartiacque allungato più o meno parallelamente alla costa, culminante nella

"Punta sa Cresia" di Monte Santo, che divide i due corsi d'acqua principali, ed un terzo spartiacque minore, sempre con andamento parallelo alla costa nella parte meridionale.

Questa situazione pone in evidenza il fatto che una parte del territorio (le montagne più alte), non è facilmente raggiungibile dal centro abitato, nè è da esso visibile;

situazione che ha certamente favorito la situazione di naturalità pressocchè totale di una buona parte del territorio montano.

Una sola valle interna si apre direttamente sul territorio di Pula in direzione della costa, quella che sfocia nel Palaceris (o Rio di Santa Margherita), mentre l'altra, che interessa maggiormente l'insediamenti urbano di Pula, si apre sul territorio di Villa San Pietro per riversarsi nel rio Mannu (o Rio Pula).

La fascia costiera di Pula si inserisce all’interno dell’ampio Golfo di Cagliari, che si estende tra Capo Carbonara ad Est e Capo Spartivento a sud ovest. A ovest il bordo estremo del Golfo è costituito dalle propaggini dei monti del Sulcis mentre nelle coste ad est degradano i versanti del massiccio granitico dei Monti dei Sette Fratelli; entrambi i rilievi sono ben visibili dal mare e fanno da corona all’intera fascia costiera meridionale dell’Isola.

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9 Le aree naturali e subnaturali comprese nel territorio pulese includono:

- falesie e scogliere, scogli e isole minori;

- sporadici complessi dunali con formazioni erbacee e ginepreti;

- grotte e caverne, sul livello del mare;

- zone umide temporanee, per lo più presenti dall’autunno alla primavera;

- sistemi fluviali e relative formazioni riparali, data la notevole presenza di corsi d’acqua, più o meno importanti, che solcano la fascia pedemontana e valliva, aventi come bacini di ricarica le montagne alle spalle del mare.

Le aree seminaturali sono aree caratterizzate da utilizzazione agro - pastorale estensiva, che includono:

- i boschi naturali, - ginepreti, - pascoli erborati, - macchie, garighe,

- praterie di pianura e macchie secondarie, - fiumi e torrenti,

- zone umide costiere particolarmente modificate, - dune,

- litorali soggetti a fruizione turistica, - laghi e invasi di origine artificiale

- tutti gli habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE e successive modifiche Le aree a utilizzazione agro - forestale comprendono:

- i rimboschimenti artificiali a scopi produttivi,

- oliveti, vigneti, mandorleti, agrumeti e frutteti, coltivazioni miste in aree periurbane, - coltivazioni orticole, colture erbacee,

- prati sfalciabili irrigui

Il centro di Pula è localizzato in una posizione periferica rispetto al sistema insediativo della Città metropolitana e risulta collegato con Domus de Maria (Chia) a sud- ovest e con Villa San Pietro-Sarroch-Capoterra-Cagliari a nord-est tramite la SS 195, che garantisce allo stesso tempo l’accesso alle principali località costiere.

Schematicamente l'insediamento di Pula è raffigurabile come una cometa, di cui il Centro abitato rappresenta la testa, in posizione eccentrica rispetto al territorio, mentre la gran parte degli interventi turistici costieri e la borgata agricola formano un continuum lungo la coda.

Il territorio è interessato dalla Strada Statale n.195, "Sulcitana", che lo attraversa parallelamente alla costa e serve praticamente quasi tutto il territorio edificato: il centro urbano, la bonifica agraria di Santa Margherita e la zona turistica costiera. Questa strada rappresenta il principale asse viario del territorio di Pula e dei comuni costieri contermini (Domus de Maria, Villa San Pietro, Sarroch), e sopporta tutto il flusso di traffico veicolare che, partendo da Cagliari si sposta verso il Sulcis meridionale, in particolare verso la costa di Pula e Chia.

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10 3.1.2 Spiagge e relative superfici

La tabella seguente riporta l’elenco delle spiagge (compendi sabbiosi e dunari) censite dalla Regione Sardegna (fonte: R.A.S. - Assessorato della Difesa dell’Ambiente - SAVI).

SPIAGGIA SUPERFICIE (mq)

Hotel Flamingo 46.456,73

Is Morus 11.244,76

Perd'e sali 7.636,64

Pinus Village 5.553,98

Porto d'Agumu 18.461,34

Riu Pula 48.063,45

Sant'Efisio 24.357,98

Santa Margherita 83.436,67

Su Gunventeddu 14.925,91

3.1.2.1 Classificazione tipologica dei contesti litoranei

I contesti litoranei possono essere suddivisi -in base all'urbanizzazione e alla naturalità degli ambienti- nei seguenti tre tipi, così come definiti nelle Linee guide per la redazione dei PUL emanate dalla Regione nel 2015:

Tipo 1: Litorali urbani o in contesti urbani; litorali caratterizzati da interventi edilizi ed infrastrutturali notevoli e comunque tali da aver occultato e profondamente alterato il connotato naturale originario. Sono litorali inseriti o prossimi a grandi centri abitati caratterizzati da un’alta frequentazione dell’utenza per tutto l’anno;

Tipo 2: Litorali periurbani o limitrofi a contesti urbani:: litorali ove è avvenuto il parziale occultamento del connotato originario attraverso una serie di interventi edilizi ed infrastrutturali. Rientrano nella definizione i territori costieri caratterizzati da una diffusa edificazione, pur nel mantenimento di ampi tratti di ambiente naturale, e dalla presenza di una rete stradale di distribuzione. Sono spiagge normalmente inserite in contesti turistici caratterizzati da una frequentazione stagionale da parte dell’utenza;

Tipo 2: Litorali integri; litorali insistenti in contesti privi di interventi di tipo edilizio o con edificazione sporadica la cui presenza non altera sostanzialmente il connotato naturale.

Sulla base delle caratteristiche urbanistiche, infrastrutturali, ambientali e paesaggistiche, i principali compendi litoranei pulesi sono stati classificati come riportato nella tabella seguente.

Compendio litoraneo o spiaggia Classificazione del

litorale Tipo del litorale

Perd'e Sali Litorale periurbano o

limitrofo a contesti urbani

Tipo 2 Riu Pula (Furcadizzo, su

Stangioni, Foxi niedda, Foxi, San Macario)

Litorale integro Tipo 3

Su Gunventeddu Litorale periurbano o

limitrofo a contesti urbani Tipo 2

Sant'Efisio Litorale periurbano o

limitrofo a contesti urbani Tipo 2

Porto d'Agumu Litorale integro Tipo 3

Hotel Flamingo Litorale periurbano o

limitrofo a contesti urbani

Tipo 2

Is Morus Litorale periurbano o Tipo 2

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limitrofo a contesti urbani

Santa Margherita Litorale periurbano o

limitrofo a contesti urbani Tipo 2

Pinus Village Litorale periurbano o

limitrofo a contesti urbani

Tipo 2

3.1.3 Viabilità nella fascia costiera

La gestione dello spazio nella fascia costiera pulese è storicamente impostata sulla SS 195, che costituisce funzionalmente ed idealmente il trait d’union fra il centro abitato e gli agglomerati extraurbani che durante la stagione estiva ospitano migliaia di persone. La strada, inoltre, costituisce quasi una barriera fisica fra la zona pianeggiante costiera e la zona collinare e pedemontana, al di là della quale si stagliano le vette del massiccio del Sulcis e le foreste sempreverdi che richiamano a sé l’attenzione dei naviganti e dei bagnanti.

La complessa organizzazione dello spazio della fascia costiera pulese è sostenuta inoltre da una rete minore di viabilità provinciale e comunale che, strutturando i territori agricoli, ha permesso la localizzazione di attività produttive altamente specializzate alle quali si sono andate sovrapponendo floride attività residenziali (attività ricettive alberghiere e agrituristiche) le quali hanno implementato il valore turistico/residenziale del territorio.

L’infrastrutturazione viaria costiera rappresenta, in ultima analisi, una struttura (lineare) fondamentale nella crescita del territorio e una risorsa per lo sviluppo complessivo dell’area, principalmente per la varietà e complessità dei tessuti insediativi e ambiti territoriali che attraversa ed ai quali assicura il necessario legame.

La SS 195 svolge, infatti, funzioni articolate in relazione ai territori attraversati: il numero elevato di intersezioni infatti, con manovre di svolta a sinistra e confluenza (procedendo da Cagliari verso Domus De Maria), determina talvolta un rallentamento dei flussi e la successiva congestione dell’infrastruttura stessa, sottodimensionata – nel tratto ricadente nel territorio comunale di Pula - rispetto agli attuali volumi di traffico, con espresso riferimento a quelli estivi.

In prossimità del centro abitato di Pula la strada si caratterizza come circonvallazione urbana, che serve la mobilità locale e in particolare la zona artigianale e commerciale periferica. Qui si moltiplicano le intersezioni con l’infrastrutturazione della piana agricola e con le immissioni originate dagli insediamenti agricoli, residenziali e turistici della fascia costiera.

Altrettanto critico, dal punto di vista infrastrutturale, si presenta, specie nel periodo estivo, l’attraversamento delle zone turistiche di Santa Margherita di Pula, insediate nello spazio compreso tra la SS 195 e la fascia costiera, con numerose intersezioni che limitano la velocità di percorrenza.

L’asse viario manifesta, insomma, gli effetti di congestione determinati dalle diverse tipologie di traffico e di mobilità che determinano un carico costante, ma a forte oscillazione stagionale. L’attuale livello di congestione della SS 195 è infatti dovuto al sovrapporsi di attività e trasformazioni territoriali su un tracciato storico che nel tempo ha segnato i limiti della propria capacità funzionale, ma che ha saputo assicurare grazie al proprio radicamento nel territorio, lo svolgersi di un intreccio di relazioni locali e sovralocali (Villa san Pietro, Sarroch, Domus De Maria) capaci di determinare lo sviluppo sostenibile del territorio.

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9 3.2 Profilo demografico e sociale della comunità Pulese

3.2.1 L’evoluzione della popolazione residente

La storia demografica di Pula è caratterizzata da una linea di sviluppo costante che, nel corso dei decenni, ha fatto si che il borgo nel quale al censimento del 1901 risultavano residenti meno di 1.800 anime diventasse una cittadina di oltre 7.300 abitanti.

Nei primi decenni del secolo, la velocità di crescita, così come negli altri centri dell’area, risultò contenuta; l’incremento medio fu di poco superiore ai tredici abitanti per anno. In virtù di questo lento processo, da ascriversi quasi completamente ai saldi naturali (nati meno morti) sempre positivi, al censimento del 1951 la popolazione censita fu di duemilaseicento unità, ottocento in più rispetto al valore misurato cinquant’anni prima.

A partire dai primi anni cinquanta i ritmi di sviluppo divennero decisamente più vivaci. L’impulso alla crescita, comunque sempre sostenuta dai saldi naturali positivi, derivò per la parte maggiore dalla differenza tra iscrizioni e cancellazioni al registro della popolazione residente. Il valore medio di incremento di residenti si collocò sulle cento unità per anno, portando la popolazione legale alle tremila seicento unità del 1961 ed alle quattromila settecento contate dal censimento del 1981.

Erano quelli gli anni nei quali in tutta la vasta area che fa da contorno al capoluogo regionale la popolazione cresceva in maniera tumultuosa, sotto la pressione dell’enorme flusso di nuovi residenti provenienti dai Campidani, dalle Barbagie e dall’Ogliastra. Nei quarant’anni compresi tra il 1951 ed il 1991, l’area che, in anni più recenti, è stata definita

“Città metropolitana” accolse oltre duecento mila nuovi abitanti, vedendo raddoppiata la propria popolazione. Un vero e proprio tsunami demografico, generato dalla capacità attrattiva esercitata da Cagliari ma che in larga misura, soprattutto a partire dalla fine degli anni settanta, si riversò sui centri collocati nella cosiddetta prima fascia di conurbazione, cancellandone, in gran parte, le caratteristiche sociali ed urbanistiche originarie.

Come si è visto, soprattutto nei primi due decenni Pula non fece eccezione; la sua popolazione crebbe a ritmi molto sostenuti, confrontabili con quelli registrati per i Comuni più immediatamente contigui al capoluogo. Tuttavia, l’impatto dei nuovi residenti risultò molto meno traumatico rispetto alla maggior parte degli altri centri interessati all’intensa e prolungata turbolenza demografica. La dimensione e la tipologia delle famiglie rimase su valori del tutto simili a quelli originari, e anche il profilo urbano, almeno nella sua parte storica, rimase sostanzialmente inalterato.

Nei decenni successivi al 1971 il trend di crescita dei residenti risultò più contenuto, anche se, comunque, sempre positivo. La popolazione crebbe mediamente di circa cinquanta abitanti all’anno, arrivando a superare le settemila unità al censimento del 2011. Come già nel periodo precedente, l’incremento demografico avvenne senza strappi, consentendo alla comunità pulese di metabolizzarne gli effetti, soprattutto sotto l’aspetto della struttura sociale.

Da quanto appena detto deriva un’indicazione di grande interesse, in funzione delle proiezioni della popolazione residente per il prossimo decennio. Si è detto come a Pula il ritmo di crescita sia rimasto pressoché costante, a partire dai primi anni ottanta, fino alla data dell’ultimo censimento del 2011. Nel frattempo, la maggior parte dei centri che, fino alla fine degli anni ottanta, avevano funzionato da grandi attrattori/contenitori di popolazione, secondo un trend che sembrava inarrestabile, nei decenni più recenti hanno perso gran parte della spinta iniziale. La loro dimensione è ancora cresciuta (con l’eccezione di Monserrato che ha seguito il destino demografico di Cagliari), ma la velocità di sviluppo è risultata progressivamente meno sostenuta. Ad essi, a partire dai primi anni novanta, sembrano essersi sostituiti i centri di seconda e terza fascia, alcuni dei quali, forse impropriamente, considerati esterni all’area metropolitana.

Va detto per chiarezza che i numeri assoluti e relativi che danno conto di queste dinamiche appaiono decisamente più ridotti, rispetto ai primi quattro decenni del secolo scorso. La grande ondata di piena demografica è ormai solo un ricordo. Ciononostante, l’area metropolitana continua ad attrarre popolazione. E a questo contributo esterno alla crescita si aggiunge un notevole dinamismo interno, orientato prevalentemente dal centro verso la periferia. Dai casi che è stato possibile studiare direttamente (Quartu, Capoterra, Monserrato, Assemini, Villaspeciosa, Serdiana e, adesso, Pula), emerge un quadro

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sufficientemente chiaro dei motivi che stanno alla base di questa particolare tipologia di mobilità sociale. Negli ultimi due decenni sono stati moltissimi i casi di famiglie (ma anche di singole persone) che hanno deciso di cambiare il proprio modello di residenza scegliendo, in un ambito urbano meno congestionato rispetto a quello di provenienza, un’abitazione indipendente e dotata, se possibile, di spazi esterni di pertinenza. Una scelta del genere è resa possibile, peraltro, dai costi medi più contenuti delle aree e della abitazioni che consentono di programmare l’acquisto anche alle famiglie che non dispongono di redditi elevati.

Sono questi i motivi che stanno alla base dello sviluppo dei centri collocati alla periferia dell’area metropolitana o addirittura al di fuori dei confini ufficiali della stessa. Uta, Villaspeciosa, San Sperate, Serdiana, Dolianova e altri comuni simili per dimensioni e collocazione risultano, ormai da più di un decennio, in vetta alla graduatoria stilata sulla base del valore relativo di crescita demografica. E a questo dinamismo è strettamente correlato un più basso tasso di invecchiamento della popolazione e un valore più elevato del coefficiente di natalità, sostenuto dalla presenza soprastandard, rispetto alla media dell’area, di famiglie giovani in condizione di mettere al mondo bambini.

È all’interno di queste riflessioni che vanno interpretati i dati relativi allo sviluppo della popolazione di Pula che, nel periodo compreso tra il 1991 ed il 2018, ha registrato un trend di crescita lento ma costante che ha determinato un incremento complessivo della popolazione residente di poco meno di 1.800 unità. In termini relativi la crescita è stata del 28 per cento, valore importante, che si colloca a metà strada tra quelli più elevati calcolati per i centri collocati nella fascia più esterna del comprensorio e i valori più contenuti registrati dai comuni che per decenni hanno guidato la rincorsa tumultuosa alla crescita e che oggi, come si è già ricordato, sembrano aver perso gran parte della propria capacità di attrazione.

I dati appena esaminati, avendo come termine più recente di riferimento il 31 dicembre del 2018, danno conto di un’innegabile capacità di crescita della popolazione del centro in esame anche nei decenni più recenti e ciò – come si avrà occasione di mostrare - nonostante un apporto via via più ridotto fino a risultare negativo del cosiddetto saldo naturale, determinato, come è noto, dalla differenza tra nati e morti fra la popolazione residente. In altri termini, dall’esame di lungo periodo emerge chiara l’indicazione che la città ha conservato fino ai nostri giorni la capacità attrattiva manifestata già a partire dagli anni sessanta del secolo scorso.

Segnali di indubbia vitalità che rimangono tali nonostante l’accenno di inversione del trend demografico registrato nell’ultimo triennio.

Si vedrà infatti che l’elaborazione di dettaglio sui dati relativi agli iscritti ed ai cancellati, resa possibile grazie al prezioso materiale di base fornito dall’Ufficio Anagrafe del Comune, ha permesso verificare che negli anni più recenti il saldo migratorio (iscritti meno cancellati) è risultato molto vicino allo zero, con differenze di segno per le diverse fasce d’età. Ritorneremo su questi dati, la cui elaborazione è risultata fondamentale per la messa a punto delle proiezioni al 2030. Al momento vale la pena di precisare che il rallentamento della curva demografica negli anni più recenti è dovuto in larga misura ai saldi naturali negativi generati dalla contrazione delle nascite registrata negli anni 2015/2018.

Altra questione di grande peso, all’interno delle analisi tese ad ottenere indicazioni utili per il dimensionamento per il prossimo decennio, assume la stima del fabbisogno di unità abitative basata sull’elaborazione dei dati relativi alle famiglie residenti - sia in termini di consistenza e sia di trend evolutivo - resa possibile dalla disponibilità dei dati storici dell’Istat e, per il periodo più recente, dei micro dati forniti dall’ufficio anagrafe del Comune.

Al 16 maggio del 2019 nello schedario anagrafico di Pula risultavano 3.430 schede di famiglie residenti, 348 in più rispetto a quelle contate nell’ottobre del 2011 dal censimento della popolazione. L’esame del trend a partire dal censimento del 1981 mostra come nel periodo osservato il numero di nuclei familiari pulesi sia cresciuto in maniera costante, con un’accelerazione molto forte nel decennio 2001/2011, nel corso del quale l’incremento è risultato pari a +825 unità. Come risulta con grande evidenza, il numero di famiglie è cresciuto molto più rapidamente della popolazione residente.

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14 Nell'ultimo periodo di osservazione (2011/2019), in particolare, a fronte di un incremento del 2,5% dei residenti, il numero di famiglie è cresciuto dell’11,3%. L’analisi per singolo anno ha messo in luce come le differenze fra i due andamenti risultino importanti a partire dal 2016, anno nel quale si è registrata l’inversione di tendenza della curva dei residenti, alla quale non ha corrisposto un’analoga modifica del trend dei nuclei familiari che ha proseguito secondo una linea di crescita regolare.

I due differenti andamenti trovano una giustificazione precisa nella progressiva contrazione della dimensione media dei nuclei familiari, il valore dell’indicatore relativo è andato progressivamente calando, fino a sfiorare la soglia dei due componenti per nucleo nel mese di maggio del 2019.

Le cause del fenomeno, che come è noto costituisce uno dei maggiori problemi sociali del nostro Paese, sono molteplici. I figli vanno via, e quando non emigrano formano una nuova famiglia, spesso formata da una sola persona. Il tasso di fecondità, come vedremo più avanti, è da anni in progressivo calo. L’età media del matrimonio (o, più in generale della formazione della coppia stabile) si sposta sempre più avanti anche per la difficoltà di trovare un lavoro stabile e/o di ottenere un mutuo per l’acquisto di una casa. In queste condizioni, si sposta sempre più in là l’età media del primo (e molto spesso unico) parto.

Cause che, come è facile comprendere, interagiscono tra loro e contribuiscono a rendere l’Italia sempre più diversa dal contesto europeo e soprattutto dai Paesi, come la vicina Francia, nei quali i valori degli indicatori sopra citati sono di gran lunga meno allarmanti.

Pula, come si è visto, non fa eccezione. Nell’ultimo periodo di osservazione la crescita del numero delle unità familiari è stata meno rapida rispetto al decennio precedente ma comunque ancora sostenuta.

I dati e le considerazioni presentati fino ad ora costituiscono materiali di base utilizzati per le stime sulla possibile evoluzione del trend demografico per il prossimo decennio da integrare dalla stima del fabbisogno delle unità abitative. Stime che, peraltro, derivano da un’attenta riflessione oltre che sulla specifica situazione del centro in esame, anche su quelle dei centri collocati nel più ampio territorio di appartenenza. Al momento appare sufficiente sottolineare come nella condizione socio/demografica della comunità osservata e, conseguentemente, nella sua capacità di sviluppo, siano presenti sia segnali di forza insieme ad alcuni espliciti fattori di debolezza. Indicatori di segno differente fino ad ora poco conosciuti, sia perché conseguenza di modifiche delle dinamiche sociali ancora troppo recenti e sia perché difficilmente individuabili e interpretabili attraverso le statistiche ufficiali disponibili.

3.2.2 La struttura della popolazione residente

Al 16 maggio del 2019 allo schedario della popolazione residente di Pula risultavano iscritte 7.359 persone, delle quali 3.731 maschi e 3.628 femmine. I valori appena citati fanno si che, con riferimento all’intera popolazione, il rapporto tra femmine e maschi residenti (indice di femminilità) riferito all’intera popolazione si collochi di tre punti sotto il valore 100, che rappresenta la parità assoluta.

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Popolazione residente a Pula al 16 maggio 2019 per sesso e classe d'età.

Indice di femminilità per classe d'età

Classe d'età Maschi Femmine MF Indice di

femminilità

v.a. %

Da 0 a 18 anni 571 516 1087 14,8 90,4

Da 19 a 34 anni 521 491 1012 13,8 94,2

Da 35 a 49 anni 899 845 1744 23,7 94,0

Da 50 a 67 anni 1029 984 2013 27,4 95,6

Da 68 a 74 anni 341 358 699 9,5 105,0

Da 75 a 89 anni 347 380 727 9,9 109,5

90 anni e più 23 54 77 1,0 234,8

Totale 3731 3628 7359 100 97,2

L'indice di femminilità è calcolato come rapporto tra il numero di femmine ed il numero di maschi (x100) di ciascuna classe d'età

Elaborazione su dati forniti dall'ufficio anagrafe del comune di Pula

La prevalenza dei maschi risulta più spiccata nelle classi d’età meno elevate, con particolare riguardo per la classe relativa ai giovani al di sotto dei 18 anni, per i quali l’indice in questione è pari a 90 ovvero dieci ragazze in meno per ogni cento coetanei maschi. Per converso, le donne, grazie alla loro più elevata speranza di vita, tendono a prevalere, con una progressione crescente, nelle classi di età più anziane, fino a risultare più del doppio dei maschi dopo gli ottant’anni.

Scorrendo i dati e gli indicatori presentati, è possibile avere un quadro via via più dettagliato delle caratteristiche di maggior rilievo dell’attuale condizione demo-sociale della Comunità esaminata. Colpisce, in particolare, il peso della popolazione più matura (di 50 anni ed oltre). Il confronto con alcune delle altre realtà della città metropolitana aiuta ad avere un’dea della dimensione del fenomeno di cui si parla.

La popolazione residente nei diversi comuni osservati ordinata in quattro grandi classi d’età, mostra come il valore misurato per Pula con riferimento ai giovani di età inferiore ai trent’anni - fascia d’età strategica, che rappresenta il futuro delle società pulese - sia molto vicino a quello medio dell’area e superiore soltanto a quello calcolato per Monserrato e per Cagliari, centri nei quali le dinamiche demografiche degli ultimi due decenni hanno generato un fenomeno di invecchiamento che appare inarrestabile.

Situazione già sostanzialmente diversa si registra per l’altra ampia fascia d’età che possiamo considerare strategica, quella relativa ai residenti di età compresa tra i 30 ed i 49 anni che, sotto tutti gli aspetti, rappresenta la parte più produttiva della comunità. I residenti di questa classe d’età sono poco meno del 30 per cento del totale, valore che risulta allineato a quello di un centro ancora molto dinamico come Capoterra e più elevato rispetto a quello di centri come Quartu e Selargius, la struttura demografica dei quali inizia a risentire della rarefazione dei flussi in entrata di nuova popolazione.

Vedremo, nel prosieguo di questa nota, come l’approfondimento dell’analisi – reso possibile dalla disponibilità dei dati estratti dallo schedario anagrafico – abbia consentito di disegnare un quadro molto più sfaccettato, all’interno del quale, insieme ad alcuni indubbi indicatori di sofferenza, sono venuti alla luce elementi di notevole forza e dinamicità, soprattutto per ciò che concerne la struttura per età e la tipologia delle nuove famiglie che negli anni più recenti hanno ottenuto l’iscrizione allo schedario anagrafico del centro in esame.

Proseguendo nell’esame del profilo per età, per le due classi elevate la situazione appare rovesciata rispetto a quella descritta per la classe più giovane. La percentuale di pulesi di età compresa tra i 50 ed i 69 anni risulta in linea con il valore medio dell’area e decisamente più elevato rispetto al dato calcolato per la maggior parte dei Comuni osservati. Particolarmente marcato il fenomeno appare per la popolazione di 70 anni ed oltre. La quota di popolazione anziana risulta infatti decisamente più elevata rispetto a quella calcolata per la maggior parte dei Comuni dell’area.

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Queste prime indicazioni, che forniscono già alcuni importanti spunti di riflessione, sono state approfondite facendo ancora ricorso alla preziosa base informativa costituita dall’archivio delle statistiche demografiche dell’Istat. A questo fine, considerato che il censimento della popolazione del 2011 ha ridefinito la base di calcolo della popolazione residente, si è scelto di effettuare le elaborazioni sui dati relativi ai sette anni immediatamente successivi, compresi tra il 2012 ed il 2019, nel corso dei quali la popolazione residente è cresciuta del 2,5%.

La prima osservazione effettuata risulta statica, essendo costruita attraverso il risultato di due fotografie scattate a distanza di sette anni (1° gennaio del 2012 e 1°

gennaio 2019), grazie alle quali è stato possibile mettere a confronto, alle due date, la struttura per grandi classi d’età della popolazione di Pula.

L’esame dei dati consente, innanzitutto, di misurare la forte contrazione del peso della classe d’età 20/39 anni, che nei sette anni osservati ha avuto un calo di 6,4 punti percentuali.

Si è già ricordato come la perdita di peso di questa importante fascia d’età sia un segnale di tendenziale fragilità sociale, perché ad essa è in larga misura affidato il compito di assicurare la crescita endogena (o, se si preferisce, naturale) della popolazione.

Un’immediata conferma di quanto appena detto deriva, peraltro, dalle statistiche sulla natalità che, per il triennio 2016/2018 segnalano una forte riduzione del tasso di natalità, calo che peraltro, come si dirà meglio più avanti, sulla base dei dati parziali fin d'ora resi noti dall’Istat appare per il 2019 del tutto recuperato.

Come si è detto, su questi temi torneremo, con i necessari approfondimenti, nella parte dedicata alle previsioni demografiche. Ai fini del percorso di analisi al momento appare più rilevante segnalare come la classe inferiore, quella dei giovani di meno di 20 anni, sia molto meno coinvolta nel trend negativo appena descritto. Nel decennio osservato ha perso infatti soltanto lo 0,9% del peso iniziale, valore del tutto in linea con quello misurabile per i centri più dinamici dell’area territoriale di appartenenza.

Anche l’analisi dinamica conferma la difformità di comportamento tra le diverse fasce d’età. Per consentire un maggiore approfondimento la classe 20/39 anni è stata scomposta in due sottoclassi decennali; operazione che ha consentito di verificare come la contrazione maggiore riguardi la fascia cha va dai 30 ai 39 anni che nel periodo di osservazione ha fatto registrare un calo di 27 punti percentuali, ben più ampio rispetto a quello misurato per i giovani appartenenti al decennio immediatamente precedente, per i quali la contrazione sfiora il valore, comunque molto elevato, del 20%.

Nel valutare i dati che abbiamo appena presentato è bene ricordare che i motivi per i quali può essere effettuata una cancellazione dal registro anagrafico non comprendono le situazioni di assenza provvisoria, fra le quali lo studio nelle sue diverse forme. In altri termini, i molti giovani che negli anni oggetto di osservazione erano assenti da Pula per frequentare l’università e/o per completare la propria formazione dovevano essere considerati ancora residenti e regolarmente iscritti allo schedario anagrafico.

Complessivamente la fascia d’età 20/39 anni ha perso, nei sette anni considerati, il 23% della consistenza iniziale, valore elevato, soprattutto perché concentrato in un arco di tempo molto breve. Si tratta, come si è già detto, di espliciti indicatori di sofferenza che meritavano di essere approfonditi, operazione resa possibile dalla disponibilità delle informazioni estraibili dall’anagrafe comunale, come si avrà modo di illustrare più avanti.

Segnali di sofferenza che, tuttavia, trovano una sia pur parziale compensazione negli andamenti delle altre fasce d’età osservate.

Il primo indicatore di segno contrario deriva dal consistente incremento della classe d’età 40/49 anni nonché da quello, sia pure molto più contenuto, della classe immediatamente successiva (50/59 anni). In termini assoluti le due classi, nelle quali si concentra poco meno del 60% della popolazione pulese, hanno registrato un incremento di oltre duecento unità, valore che attesta la capacità di tenuta di questa ampia parte della Comunità, cui spetta un ruolo fondamentale per la produzione del reddito e, più in generale, per la tenuta sociale complessiva della Comunità.

Altrettanto interessante, per i fini dell’analisi, appare l’andamento della classe d’età più giovane (meno di 20 anni), per la quale il valore calcolato alla conclusione del periodo

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17 di osservazione risulta quasi completamente allineato a quello di partenza (-3 per cento) e ciò nonostante il già ricordato brusco calo dei nati registrato a partire dal 2011. Siamo di fronte ad una apparente anomalia, non decifrabile tuttavia attraverso i dati ufficiali, poiché l’Istat non pubblica informazioni di dettaglio sul movimento della popolazione, limitandosi a rendere disponibili, per Comune, i dati annuali complessivi degli iscritti e dei cancellati.

Anche in questo caso, è stato necessario fare ricorso alle informazioni alternative estraibili dagli schedari anagrafici, le uniche capaci di consentire l’effettuazione dei necessari colpi di sonda sulle questioni maggiormente controverse. A questo fine fondamentale è risultata la disponibilità dell’Ufficio Anagrafe del Comune, dal quale è stato possibile ottenere sia i microdati grezzi estratti dallo schedario della popolazione residente e sia quelli relativi ai cancellati dal medesimo schedario a partire dal 1° gennaio del 2013.

Lo spoglio dei contenuti dei due archivi, operazione complessa che come si è già ricordato ha richiesto la normalizzazione delle informazioni e l’integrazione dei microdati in essi contenuti, e la successiva elaborazione dei dati hanno consentito non soltanto di avere le risposte attese per i temi di cui si è fatto cenno in precedenza, ma anche di disporre di una ricca gamma di informazioni assolutamente originali che hanno permesso di completare l’affresco che via via si stava componendo sulla condizione sociale della Comunità osservata.

Più avanti avremo modo di presentare ed illustrare i risultati di questo lavoro di analisi. Al momento appare utile ritornare allo specifico tema della struttura per età della popolazione residente di cui ci siamo occupati nella prima parte di questo capitolo.

Nel merito, le prime indicazioni di grande interesse derivano dal confronto di seguito riportato tra iscritti e cancellati nello schedario anagrafico in ognuno degli anni che vanno dal 2013 al 2019 (anno per il quale l’osservazione si ferma al 16 maggio).

Iscritti e cancellati nell'archivio anagrafico comunale tra il 1° gennaio 2013 e il 16 maggio 2019

Anno Iscritti Cancellati Saldo

2013 189 196 -7

2014 206 185 21

2015 208 150 61

2016 158 219 -61

2017 201 198 3

2018 192 191 1

2019 105 95 10

Totale 1259 1234 28

Elaborazione su dati forniti dall'ufficio anagrafe del comune di Pula

Nel periodo osservato, a fronte di 1.234 persone che hanno trasferito altrove la propria residenza, hanno ottenuto l’iscrizione all’anagrafe 1.259 nuovi cittadini. Esiste nel complesso un sostanziale equilibrio fra il flusso in entrata e quello in uscita, con alti e bassi che nel lungo periodo finiscono per compensarsi.

Questo primo risultato dell’analisi appare già di per se molto interessante perché, se si fa riferimento alla sola componente migratoria del movimento della popolazione, si può affermare che la situazione demografica di Pula appare simile a quella dei centri maggiormente vitali dell’area di appartenenza. La sua capacità di attrazione risulta forte e stabile e, sia pure in termini di puro bilancio, capace di contrastare il consistente flusso in uscita dei giovani che partono alla ricerca di una nuova sistemazione per se e/o per la propria famiglia.

L’analisi per ambito di residenza, presentata nella scheda successiva, consente di verificare, peraltro, come i nuovi iscritti abbiano costituito, da subito, parte integrante della Comunità della quale hanno scelto di fare parte.

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Iscritti all'anagrafe dal 1° gennaio 2013 al 16 maggio 2019 per macroambito di residenza

Macroambito

Totale iscritti Valore

assoluto %

Centro abitato (zone A,B,C) 725 57,6

Santa Margherita 99 7,9

Ambito agricolo periurbano 98 7,8

Zona C espansione urbana oltre il fiume 71 5,6 Zona B completamento oltre il fiume 61 4,8

Bonifica Etfas 48 3,8

Pinus village 42 3,3

Is Molas 35 2,8

Altre zone 80 -

Totale 1259 100

Elaborazione su dati forniti dall'ufficio anagrafe del comune di Pula

Poco meno di otto su dieci (il 77% del totale) sono infatti quelli tra loro che hanno scelto di risiedere nel centro abitato o nelle zone immediatamente contigue. Importante anche la presenza nell’ambito “Bonifica Etfas” e, sia pure in misura molto più contenuta, nelle Comunioni di Santa Margherita e nelle lottizzazioni di Pinus Village.

Anche l’analisi di provenienza e di destinazione consente di conoscere più a fondo le caratteristiche del fenomeno che stiamo osservando. Poco meno di un terzo degli iscritti allo schedario anagrafico nel periodo indicato provengono dal Capoluogo e dagli altri Comuni della città metropolitana, esclusi quelli collocati sulla S.S.195. Il saldo arrivi/partenze risulta leggermente sbilanciato a favore delle iscrizioni. Per converso, il numero di iscritti provenienti dal continente e dall’estero (414) è risultato significativamente più elevato (+127) di quello dei cancellati. Anche con le altre zone delle Sardegna, esterne alla città metropolitana, lo scambio è risultato intenso e leggermente a favore di Pula (il saldo è +17).

Molto interessante, infine, risulta l’esame dei dati relativi al movimento anagrafico da e per i Comuni più vicini. Con Sarroch lo scambio, peraltro molto vivace, è risultato del tutto alla pari. Leggermente sbilanciato a favore delle cancellazioni, invece, quello con Villa san Pietro e con Capoterra. Ultima nota di interesse. Anche Domus de Maria ha dato il suo contributo alle iscrizioni, con 31 presenza. Più modesto (12 cancellazioni) il movimento contrario.

Annotazione e spunti decisamente interessanti per l’analisi che via via stiamo sviluppando. Ma le indicazioni di maggior peso, come si è già detto, derivano dall’ulteriore approfondimento consentito dalla disponibilità dei microdati elementari estratti dallo schedario anagrafico.

L’analisi comparata (tra iscritti e cancellati) per classi d’età decennali fornisce informazioni di grande portata per la comprensione delle dinamiche sociali meno immediatamente evidenti del centro in esame. Il generico saldo determinato dalla somma algebrica degli iscritti meno i cancellati si articola in maniera fortemente differenziata per ognuna delle fasce d'età indicate.

La progressiva perdita di peso delle classi d'età che vanno dai 20 ai 39 anni trova una conferma puntuale nei saldi negativi tra le entrate e le uscite dallo schedario anagrafico. Nel periodo preso in considerazione la differenza in meno si è attestata sulle 100 unità, valore davvero importante per una comunità di poco più di 5.700 abitanti.

Vedremo più avanti i dettagli di questa prima sintetica informazione.

Ma la capacità esplicativa dei saldi demografici per classi decennali di età risulta molto più ampia. Nel periodo considerato sono stati iscritti all’anagrafe di Pula 143 bambini di meno di 10 anni, contro i 141 cancellati. In pratica i piccoli cittadini partiti con le loro famiglie sono stati rimpiazzati dai nuovi, con un bilancio praticamente alla pari. È un altro importante segnale di tenuta, che si aggiunge a quello già analizzato del saldo migratorio

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complessivo in un momento nel quale il ritmo di uscite complessive appare in via di contenimento.

Peraltro, a fronte del saldo negativo per le due classi immediatamente precedenti, tutte quelle relative alla popolazione via via più matura (dai 40 anni in su) hanno registrato un bilancio uniformemente positivo (complessivamente +115 unità). Per gli appartenenti a questa ampia fascia d’età Pula esercita un’evidente forte attrazione, che per molti (oltre 600, due terzi dei quali di età compresa tra i 44 ed i 59 anni) negli anni osservati non si è limitata al desiderio di una vacanza o anche all’acquisto di una seconda casa. Capacità di attrazione che nella maggior parte dei casi ha come ingredienti un insieme di fattori riconducibili tutti alla qualità della vita. È difficile credere che la decisione di cambiare la propria residenza per andare a vivere in un centro che dista da Cagliari poco meno di trenta chilometri, da percorrere su una strada difficile come la 195, sia frutto di una scelta casuale. Appare più come un progetto di vita stabile attentamente meditato, per se e per la propria famiglia. Tema che meriterebbe uno specifico approfondimento, come base per possibili azioni di marketing territoriale.

Prima di chiudere questa nota vale la pena di ritornare su due delle questioni presentate in precedenza, l’equilibrio tra iscrizioni e cancellazioni dei bambini di meno di 9 anni e il saldo negativo tra entrate ed uscite per la fascia d’età 20-39 anni.

L’analisi per sesso e singolo anno di età (al momento dell’iscrizione) sotto riportata fornisce altre informazioni di indubbio interesse sui 153 giovanissimi nuovi cittadini pulesi. I maschi sono complessivamente 73, soltanto 3 in più rispetto alle bambine.

Pula. Bambini di meno di dieci anni iscritti all'anagrafe tra il 1° gennaio 2013 e il 16 maggio 2019 per sesso e anno d'età

Da 0 a 4 anni Da 5 a 9 anni

Età Maschi Femmine MF Età Maschi Femmine MF

0 20 18 38 5 5 7 121

1 7 8 15 6 7 6 13

2 14 7 21 7 5 5 10

3 4 2 6 8 4 5 9

4 3 7 10 9 4 5 9

Totale 48 42 90 Totale 25 28 53

Elaborazione su dati forniti dall'ufficio anagrafe del comune di Pula

Prevalgono invece, nettamente, i più piccoli; i nuovi iscritti di età compresa tra 0 e 2 anni sono risultati infatti 74, più della metà del totale. Bambini che, nel corso degli anni, sono andati ad aggiungersi ai 254 nati nello stesso periodo, contribuendo a rendere meno pesanti gli effetti della contrazione delle nascite di cui si è detto in precedenza.

Anche su questo delicato tema di riflessione che riguarda l’immediato futuro della società pulese sarebbe utile un approfondimento attraverso un’osservazione diretta, magari con il coinvolgimento del Settore servizi sociali del Comune. Le famiglie cui appartengono questi piccoli nuovi cittadini sono quasi certamente giovani e in larga misura di nuova formazione; circostanza che ha un indubbio valore per gli aspetti connessi con la stima dei possibili scenari demografici dei prossimi anni e, più, in generale, con le tematiche della pianificazione urbanistica, che deve essere capace di coglierne le esigenze. Ma che non può non interessare anche altri settori dell’Amministrazione comunale (scuola, servizi sociali) le cui competenze sono per molti aspetti intersecate dai bisogni di questi nuovi nuclei familiari.

Peraltro, come mostra la tavola seguente, il numero dei nuovi iscritti della fascia d’età 0/9 anni ha seguito, negli anni, un trend in leggera ma costante crescita, confermata anche dal risultato dei primi quattro mesi e mezzo del 2019. Tutto lascia prevedere perciò che il fenomeno possa rimanere sostanzialmente inalterato anche nei prossimi anni e che quindi la Comunità pulese possa contare anche per l’immediato futuro sull’innervamento di energia vitale assicurato da questi nuovi, giovanissimi, cittadini.

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Pula. Bambini di meno di dieci anni iscritti all'anagrafe tra il 1° gennaio 2013 e il 16 maggio 2019 per anno di iscrizione

Anno N° iscritti % sul totale

Anno N° iscritti % sul totale

2013 11 7,1 2017 24 17,0

2014 17 12,1 2018 27 19,1

2015 24 16,3 2019 17 12,1

2016 23 16,3 Totale 143 100

Elaborazione su dati forniti dall'ufficio anagrafe del comune di Pula

Come anticipato, esiste un secondo tema che, attraverso i dati che abbiamo potuto estrarre dallo schedario anagrafico, valeva la pena di sviluppare più a fondo. Tema che, peraltro, riguarda l’aspetto meno positivo del movimento anagrafico del centro in esame.

Nel periodo 1° gennaio 2013/16 maggio 2019 le cancellazioni di giovani della fascia d’età 20/39 anni sono state complessivamente 512, contro le 412 nuove iscrizioni (scheda successiva). Il saldo negativo è risultato pari a 100 unità ed è diversamente distribuito sulle quattro classi d’età evidenziate, con una punta massima per i 20/24enni (-33 unità), ed un valore molto più contenuto (-7 unità) per la classe più anziana (35/39 anni).

Pula. Giovani di età compresa tra i 20 e i 39 anni iscritti o cancellati dall'anagrafe per trasferimento di residenza tra il 1° gennaio 2013 e il 16 maggio 2019, per sesso e classe d'età

Elaborazione su dati forniti dall'ufficio anagrafe del comune di Pula

Sono andate via soprattutto le giovani donne, per le quali il saldo negativo complessivo è più del triplo rispetto a quello dei loro coetanei maschi.

L’analisi per stato civile segnala che nel periodo indicato sono andate via, in prevalenza, persone prive di vincoli matrimoniali. Le nubili ed i celibi costituiscono più del 60 per cento del totale dei cancellati dell’ampia fascia d’età considerata. Sono comunque oltre 160 le persone (femmine e maschi) che al momento della cancellazione risultavano sposate. Sembra ragionevole supporre che, soprattutto in questa categoria, siano numerosi quelle/i che hanno scelto di emigrare per cercare una residenza più adatta alle proprie esigenze.

Indicazioni interessanti, ai fini dell’interpretazione delle cause che stanno alla base della decisione di partire da parte dei giovani pulesi derivano dalla scheda successiva, che dà conto delle destinazioni scelte al momento della cancellazione. Pur con i limiti imposti dalla necessaria semplificazione cui si è dovuti ricorrere per l’aggregazione dei microdati di base, colpisce il fatto che poco meno del 60 per cento dei cancellati abbia scelto di rimanere all’interno dell’area cagliaritana (15,2% nel capoluogo e 38% negli altri comuni dell’hinterland).

Classe d'età Maschi Femmine MF

Iscritti Canc. Saldo Iscritte Canc. Saldo Iscr. Canc. Saldo

20-24 22 32 -10 23 46 -23 45 78 -33

25-29 34 44 -10 51 70 -19 85 114 -29

30-34 56 70 -14 65 82 -17 121 152 -31

35-39 83 73 10 78 95 -17 161 168 -7

Totale 195 219 -24 217 293 -76 412 512 -100

(21)

21

Pula. Giovani di età compresa tra i 20 e i 39 anni cancellati dall'anagrafe per trasferimento di residenza tra il 1° gennaio 2013 e il 16 maggio 2019, per sesso e classe d'età

Elaborazione per classi d'età e principali destinazioni

Destinazione Classe d'età Totale

20-24 25-29 30-34 35-39 v.a. %

Italia 17 27 28 40 112 21,9

Sardegna 7 12 28 12 59 11,5

Estero 1 - 2 2 5 1,0

Cagliari 12 18 23 25 78 15,2

Area vasta

meno Cagliari 33 42 55 67 197 38,5

Totale 78 114 152 168 512 100

Elaborazione su dati forniti dall'ufficio anagrafe del comune di Pula

Peraltro, l’ulteriore colpo di sonda consentito dalla base dati ha permesso di verificare come la maggior parte (126 su 197) dei cancellati verso l’area cagliaritana sia rimasta, in realtà, molto vicina al proprio comune di origine, avendo scelto, per la nuova residenza, uno dei comuni collocati sulla S.S. 195.

Pula. Giovani di età compresa tra i 20 e i 39 anni cancellati dall'anagrafe per trasferimento di residenza tra il 1° gennaio 2013 e il 16 maggio 2019

Cancellati verso i Comuni sulla SS 195 Classe

d'età

Capoterra Domus de Maria

Sarroch Villa san Pietro

Totale

20-24 1 1 5 12 19

25-29 8 1 12 10 31

30-34 5 - 16 18 39

35-39 5 1 11 20 37

Totale 19 3 44 60 126

Elaborazione su dati forniti dall'ufficio anagrafe del comune di Pula

Pur non potendo disporre di elementi diretti di conoscenza delle cause che determinano la decisione di emigrare, la forte attrazione esercitata dai Comuni vicini fa riflettere sulla difficoltà che molte famiglie pulesi incontrano nella ricerca di un’abitazione nel territorio del proprio Comune. Spunti importanti, che sono stati tenuti in grande considerazione nella riflessione che ha preceduto la definizione dei possibili scenari demografici futuri. Ma certamente importanti anche per le decisioni che dovranno essere assunte in sede di approvazione del “PUC 2020”. La possibilità di individuare spazi congrui per l’edilizia sociale appare, infatti, una delle questioni di maggior rilievo che dovranno essere affrontate.

La grande capacità esplicativa degli indicatori che è stato possibile derivare dagli archivi dell’Istat e, ancora di più, dall’elaborazione dei microdati estratti dagli schedari forniti dall’ufficio anagrafe non si esaurisce con gli approfondimenti dello studio del movimento migratorio presentati in questo capitolo del rapporto. Le informazioni che è stato possibile ottenere sono molto più ampie ed articolate e disegnano un quadro molto sfaccettato della condizione demografica e sociale della Comunità pulese. Nei “quadri” che verranno presentati di seguito di tali informazioni viene fornita un’ampia sintesi, articolata per argomenti.

3.2.3 Famiglie, abitazioni ed edifici dei Comuni della Città metropolitana attraverso i dati del censimento 2011

Dai dati Istat relativi a questa particolare sezione dell’analisi è possibile verificare come la tipologia delle famiglie pulesi sia molto più simile a quella del capoluogo regionale che a quella dei centri più simili come dimensione e ruolo territoriale. Decisamente elevata (34,7%) risulta la percentuale di famiglie unipersonali, soprattutto se messa a confronto

Riferimenti

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