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3. Pula città dei saperi: Valorizzazione del settore economico-produttivo

3.6 Il quadro della pianificazione comunale

3.6.7 Edilizia residenziale sociale

Attualmente il Comune non dispone di graduatorie di cittadini richiedenti l'assegnazione di alloggi di edilizia sociale, cosa che rende difficoltoso il dimensionamento di aree espressamente individuate per l'edilizia economica e popolare, soprattutto nei confronti dell'Ente regionale (AREA) deputato a questo servizio.

L'assenza di una conclamata emergenza abitativa non significa però che non ci sia una criticità in proposito; l'Amministrazione è infatti a conoscenza sia dell'esistenza di famiglie che hanno serie difficoltà a pagare un affitto ai prezzi correnti, fortemente influenzati dall'attività turistica, ma soprattutto dei problemi che incontrano i soggetti più vulnerabili come le giovani coppie, intenzionati a farsi una casa, prevalentemente per gli elevati costi delle aree.

Dall'indagine socio-demografica è emersa infatti la forte capacità di attrazione di Pula nei confronti di classi di età compresa fra i 44 e i 59 anni, che ha come ingredienti un insieme di fattori riconducibili tutti alla qualità della vita, e che comporta per non pochi cagliaritani (e non solo) la decisione non solo di acquistare una seconda casa ma addirittura di cambiare la propria residenza per andare a vivere a Pula.

Va da sè quanto questo elemento possa incidere sul mercato immobiliare, a netto svantaggio dei residenti pulesi che necessitano di un'abitazione.

Il costo degli immobili a Pula, ma ancor più delle aree fabbricabili, sensibilmente superiore rispetto a quello dei comuni viciniori (villa San Pietro e Sarroch), sembra pesare negativamente sul funzionamento del mercato edilizio, comportando flussi migratori delle classi giovani a breve raggio non determinati -come rilevato dalle indagini socio- demografiche- da ricerca di occasioni di lavoro, la cui sede rimane a Pula anche dopo la cancellazione dall'anagrafe, ma dalla necessità di procurarsi un alloggio a migliori condizioni.

Non trascurabile, anche se difficilmente quantificabile e basata solo su conoscenze dirette degli Amministratori, poi è la soluzione posta in atto da altri cittadini che, pur non essendo agricoltori hanno realizzato la propria abitazione in campagna, sia nell'insediamento sparso, sia nei Poderi della bonifica Etfas di proprietà di genitori a loro volta agricoltori, spesso riconvertendo impropriamente all'uso residenziale fabbricati per uso agricolo.

63 Non disponiamo chiaramente di dati certi e inequivocabili, mancando una specifica indagine diretta in tal senso, dall'incrocio di una miriade di dati provenienti dall'Anagrafe comunale e dall'Istat sembra però ragionevole supporre che nella classe di età fra i 20 e i 39 anni siano numerosi quelli che hanno scelto di emigrare per cercare una residenza più adatta alle loro esigenze, soprattutto in termini di costi,

Il che farebbe emergere l'esistenza di un fabbisogno edilizio pregresso "nascosto", non rilevabile dalla semplice lettura dell'andamento della consistenza demografica., "le eccessive aspettative di mercato di rendita rispetto alla realtà del territorio hanno portato, fatto grave, le giovani copie a cercare casa in comuni limitrofi a prezzi competitivi rispetto a Pula

Nonostante che nell'arco temporale di riferimento del precedente PUC, a differenza di quanto rilevato attualmente, la crescita demografica fosse costante e progressiva, l'ampia dotazione di aree di espansione non è stata comunque oggetto dell'utilizzazione sperata.

Nell'arco temporale di oltre vent'anni la potenzialità edificatoria delle zone C programmate nel previgente Programma di Fabbricazione è stata infatti pari al 66%, e ciò è attribuibile sia a motivi "culturali" (garantirsi comunque la possibilità di realizzare in futuro la casa per i propri figli), sia di pura speculazione legata agli andamenti di mercato; ambedue comunque producono il risultato di "immobilizzare" il territorio dando luogo, di fatto, ad una sorta di arbitrario vincolo di inedificabilità con durata determinata da un interesse privato, sottraendo con ciò al Comune la necessaria flessibilità e disponibilità per risolvere problemi abitativi più urgenti e di valenza pubblica.

Gli approfondimenti operati sulla base dati disponibili hanno evidenziato che la maggior parte dei giovani che hanno cancellato la propria residenza per trasferirla verso l'area cagliaritana, è rimasta in realtà molto vicina al proprio comune d'origine, avendo scelto, per la nuova residenza, uno dei comuni collocati sulla SS 195, Domus de Maria e Sarroch in assoluta prevalenza, vale a dire in ambiti raggiungibili da Pula in automobile con tempi di percorrenza compresi fra cinque e dieci minuti.

Alla luce di quanto scritto, la possibilità di individuare spazi congrui per l'edilizia sociale, e non semplicemente per l'espansione residenziale in senso lato, appare senza dubbio la questione di maggior rilievo che dovrà essere affrontata.

Vista la persistente limitatezza, quando non addirittura l’assoluta mancanza di risorse da destinare all'edilizia pubblica, l'azione più efficace che può fare in tal senso il Comune consiste nell'agire concretamente per disporre di un demanio di aree da cedere in diritto di superficie per l'edilizia convenzionata, oltre che per l'edilizia economica e popolare qualora dovesse ricevere i finanziamenti regionali necessari.

3.7 Provvedimenti di tutela

3.7.1 Aree di interesse naturalistico istituzionalmente tutelate

Le aree di interesse naturalistico istituzionalmente tutelate sono costituite da ambiti territoriali soggetti a forme di protezione istituzionali, rilevanti ai fini paesaggistici e ambientali e comprendono le aree protette istituite ai sensi della L. 394/91 e della L.R. n. 31/89, le aree della rete “Natura 2000” (Direttiva 92/43/CE e Direttiva 79/409/CE), le oasi permanenti di protezione faunistica e cattura ai sensi della L.R. n. 23/98, le aree gestite dall’Ente Foreste.

3.7.2 Rete Natura 2000

All'interno del territorio comunale di Pula ricadono 4 Siti appartenenti alla Rete

"Natura 2000": Le ZSC “Foresta di Monte Arcosu” (ITB041105), “Canale su Longuvresu"

(ITB042207); "Capo di Pula" (ITB042216); Tra Forte Village e Perla Marina (ITB042231).

Tali aree protette, nella naturale evoluzione per consolidamento del regime di protezione, originariamente proposte come pSIC, sono divenuti SIC.

Una volta adottate le liste dei SIC, gli stati membri devono designare tutti i SIC come ZSC (Zona Speciale di Conservazione) il più presto possibile e comunque entro il

64 termine massimo di sei anni, dando priorità ai siti più minacciati e/o di maggior rilevanza ai fini conservazionistici.

Il provvedimento che trasforma detti SIC in ZSC è il DECRETO 8 agosto 2019

“Designazione di ventitre' Zone speciali di conservazione della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione autonoma della Sardegna. (19A05563) (GU n.212 del 10-9-2019) del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Tali SIC sono oggi quindi ZSC: Zone Speciali di Conservazione.

3.7.2.1 ZSC 041105 “Foresta di Monte Arcosu”

La ZSC “Foresta di Monte Arcosu” (041105) è attualmente supportata dal Piano di Gestione in Aggiornamento datato Giugno 2019 e redatto dalla Città Metropolitana di Cagliari con l’ausilio di collaboratori esterni, rilegge lo stato dell’ambiente dell’area interessata e del suo contesto.

Il territorio di Pula è interessato dalla ZSC per una superficie complessiva di circa

65

Gli habitat descritti complessivamente per la ZSC Monte Arcosu cono elencati nella tabella seguente, tratta dal Piano di Gestione del Giugno 2019.

Sotto l’aspetto vegetazionale, nel complesso, l’area interessata dalla ZSC ricade all‟interno del distretto PFAR n. 25 “Monti del Sulcis” ed è caratterizzata da una netta prevalenza della vegetazione forestale climatofila (leccete e sugherete) ed edafoxerofila (oleeti e ginepreti) seguita dalla vegetazione arbustiva sempreverde (spesso con cenosi di degradazione della vegetazione climatofila) e dalle garighe e praterie (perenni ed annuali).

È ben rappresentata presente anche la vegetazione forestale edafoigrofila, costituita per lo più ontaneti, saliceti ed oleandreti, che si rilevano lungo le principali aste fluviali. Sono presenti, in aree localizzate, alcune serie speciali, tra cui assumono rilevanza particolare le tassete.

66 La vegetazione forestale più rappresentata nel sito è quella dei boschi sempreverdi a prevalenza di leccio, con limitazioni nelle aree più scoscese e rupestri ed in quelle più aride e calde del settore pedemontano.

Nel ZSC è presente la serie calcifuga, termo-mesomediterranea della sughera, con esempi di notevole interesse nelle foreste demaniali di Gutturu Mannu e Pantaleo, ad altitudini comprese tra 200 e 550 m s.l.m..

Negli ambienti più tipicamente termo-xerofili della ZSC (Monte Nieddu e Is Canargius) sui substrati acidi costituiti da graniti e metamorfiti anche in aree localizzate e ad altitudini comprese tra i 10 ed i 400 m s.l.m., si rilevano i boschi ad olivastro, mentre in quelli caratterizzati da abbondanti affioramenti rocciosi ed elevata inclinazione (es parte iniziale della vallata del Rio Guttureddu) si rilevano i ginepreti caratterizzati da boscaglie e formazioni di macchia a dominanza di Juniperus phoenicea subsp. turbinata e Olea europaea var. sylvestris, nei quali lo strato arbustivo è caratterizzato da specie spiccatamente termofile e/o xerofile, come Asparagus albus, Euphorbia dendroides, Pistacia lentiscus e Phillyrea angustifolia.

Le aree agricole interessano solo il 2% del territorio della ZSC, di cui il 56%

coltivate a seminativi, il 22 % a coltura legnose e il 10% costituito da prati artificiali.

Il territorio di Pula con una superficie pari a 13897,40 ha, ha un’area ricadente nella ZSC pari a 2178,12 ha, ossia il 7,15 % della sua superficie.

3.7.2.2 ZSC “Canale Su Longuvresu”

La ZSC “Canale Su Longuvresu” (ITB042207) ha un’estensione di 8,57 ha ed è interamente compreso nella Foresta Demaniale Is Cannoneris, meglio conosciuta come Foresta Demaniale di Pula, appartenente al Demanio Statale dal 1903. Tale Sito di Importanza Comunitaria è quello più prossimo al SIC “Foreste di Monte Arcosu” sia dal punto di vista geografico, in quanto dista da esso solo 2 Km, sia dal punto di vista ambientale-paesaggistico.

La ZSC “Canale Su Longuvresu” ha la sua ragion d’essere nella presenza significativa di habitat di interesse comunitario, tra cui “Boschi mediterranei di Taxus baccata” (9580*). Tale habitat raggiunge una copertura del 30% sul totale e assume una notevole rilevanza per le condizioni relittuali che lo qualificano e la relativa stabilità generale, data dalla sua parziale inaccessibilità. Il Tasso (Taxus baccata) raggiunge in queste formazioni il punto più meridionale in Sardegna e in generale, considerando la sua distribuzione eurasiatica frammentata, costituisce un collegamento tra la zona del suo areale più continentale del Centro-Europa e la zona più circumediterranea dell’Algeria e del Marocco. Nell’ottica di un potenziale aumento della fruizione turistica si dovrà tenere conto in primis della vulnerabilità di questi ecosistemi. Da citare gli habitat Arbusteti termomediterranei e pre-desertici (5330), il quale costituisce l’habitat di maggiore estensione e caratterizza i versanti più aridi e assolati, e Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia (9340).

3.7.2.3 ZSC “Capo di Pula”

La ZSC “Capo di Pula” (ITB042216), ex “Sa Tanca e Sa Mura – Foxi Durci”, si estende per 1.576 ha. Questo tutela l’ambiente fluviale del tratto terminale del Rio Pula,

67 l’area umida della Peschiera di Nora e l’intero tratto di costa tra essi compreso, con presenza di ambienti costieri, fluviali e di foce.

Gli scorsi anni il Consiglio Comunale di Pula, con la Delibera n. 29 del 29/07/2011, ha approvato l’ampliamento del sito, il quale è stato esteso al tratto di mare antistante.

Questo aspetto risulta di particolare importanza ai fini della tutela in quanto tale tratto di mare è interessato dalla presenza dell’habitat prioritario “Praterie di Posidonia (Posidonion oceanicae)” (cod. 1120*). L’habitat è costituito da un’estesa prateria, che interessa quasi tutta l’estensione a mare della nuova perimetrazione, popolando circa il 68% della superficie totale del sito. Gli altri habitat di nuovo inserimento sono rappresentati da formazioni dunari, ascrivibili all’habitat 1210, “Vegetazione annua delle linee di deposito marine”, e formazioni di scogliera (habitat 1240, “Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici”). Nella zona costiera sono presenti anche formazioni prative ed arbustive, caratteristiche di tutte le zone di transizione tra terra e mare, con la formazione di ambienti di tipo ecotonale ascrivibili agli arbusteti termofili (habitat 5330, “Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici”), intercalati a formazioni prative più o meno umide (habitat 1420, “Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi)” e 1510*, “Steppe salate mediterranee (Limonietalia)”. Di grande rilievo risultano le formazioni lagunari localizzate in corrispondenza della Peschiera di Nora, nella quale si segnala la presenza dell’habitat prioritario 1150* (“Lagune costiere”). Da citare infine gli habitat

“Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba” (92A0) e “Gallerie e forteti ripari meridionali (Nerio-Tamaricetea e Securinegion tinctoriae)” (92D0), i quali caratterizzano la porzione di foce fluviale del Rio Pula.

Mappa – Estensione dell’ex SIC divenuto ZSC

3.7.2.4 ZSC “Tra Forte Village e Perla Marina”

La ZSC “Tra Forte Village e Perla Marina” (ITB042231) si estende per soli 0,32 ha e tutela una piccola porzione di un sistema dunale appartenente agli ambiti delle coste basse e sabbiose. Relativamente agli habitat di importanza comunitaria, nel sito è presente

“Vegetazione annua delle linee di deposito marine” (1210), caratterizzato da comunità annuali che crescono sulla zona della spiaggia generalmente inondata in inverno e sulla quale le mareggiate lasciano depositi di sostanza organica (soprattutto resti di Posidonia oceanica), e l’habitat “Dune con prati dei Malcolmietalia” (2230), costituito da un mosaico di tipi di vegetazione perenne delle dune embrionali, mobili e fisse del litorale. Sulle "dune stabili" e consolidate, è osservabile l’habitat “Dune costiere con Juniperus spp.” (2250*) la cui formazione contribuisce al blocco e al consolidamento della duna, accrescendone le dimensioni, l'altezza e quindi la stabilità. A mosaico con questo tipo di formazioni si trova l’habitat “Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster” (cod. 2270*), corrispondente

68 alle formazioni pre-forestali delle dune stabilizzate e caratterizzata dalla presenza del pino domestico (Pinus pinea).

Per il Sito è segnalata nel Formulario Standard aggiornata al 2012 anche la presenza dei seguenti habitat:

2110 – Dune embrionali mobili

2210 - Dune fisse del litorale (Crucianellion maritimae)

2240 - Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua 5330 - Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici,

anche se viene specificato che non sono disponibili dati di campo che ne confermino la presenza.

L’estensione ridotta e la pressoché totale antropizzazione del SIC pongono la seria questione delle condizioni gestionali di un sito che, ad esclusione della fascia demaniale, ricade principalmente in aree private adibite a fini turistici e balneari. La vulnerabilità è legata al disturbo antropico ed in particolare al danno arrecato dall’eccessivo calpestio in ambiente dunale.

3.7.2.5 ZPC “Capo Spartivento”

La ZPS “Capo Spartivento” (ITB 044010) si estende in mare nel settore antistante il territorio terrestre di Domus de Maria, e si allunga marginalmente di fronte all’apice meridionale del territorio del comune di Pula.

69 3.7.3 Parco naturale regionale delle Foreste di Gutturu Mannu

Il Parco naturale regionale delle Foreste di Gutturu Mannu interessa i comuni di Assemini, Pula, Santadi, Sarroch, Siliqua, Uta e Villa San Pietro.

Si tratta di un parco di circa 22.000 ettari su cui insistono 3 oasi di protezione faunistica istituite dall’Assessore della Difesa dell’Ambiente, denominate “Gutturu Mannu” di Ha 5.454, “Piscina Manna – Is Cannoneris” di Ha 7.199 e “Pantaleo” di Ha 1.600, per complessivi Ha 14.253.

In queste oasi è operante il divieto all’esercizio della caccia ed è presente l’Ente Foreste della Sardegna che gestisce direttamente, a vario titolo, la quasi totalità del territorio forestale (demaniale e non). Inoltre, nell’area del Parco è presente la Zona di Protezione Speciale (ZPS) ITB044009, della rete Natura 2000 e in attuazione delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE, che ha la finalità di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. La ZPS è ubicata all’interno del proposto Sito di Interesse Comunitario ITB041105 - Foresta di Monte Arcosu.

3.7.4 Altre aree tutelate

Per “altre aree tutelate” si intendono le aree costituite da oasi naturalistiche, oasi permanenti di protezione faunistica e cattura, aree dell’Ente foreste, aree della Conservatoria del litorale.

Conosciuta con il nome di “Foresta demaniale di Pula”, la foresta “Is Cannoneris”

abbraccia, in realtà i comuni di Pula, Domus de Maria e Villa San Pietro. La porzione nord della foresta, per più della metà della sua superficie, ricade nell’area S.I.C. ITB 041105 –

‘Foresta di Monte Arcosu’ e per gran parte della sua superficie nell’ Oasi permanente di protezione faunistica ‘Piscina Manna - Is Cannoneris’ come da decreti n°127 del 15.06.79 n°1818 del 30.12.79.

Le oasi permanenti di protezione faunistica e di cattura (legge regionale n. 23 del 29 luglio 1998) sono destinate alla conservazione delle specie selvatiche favorendo il rifugio della fauna stanziale, la sosta della fauna migratoria ed il loro irradiamento naturale. Nel territorio di Pula sono presenti tre oasi:

- Santa Margherita (1.370 Ha);

- Piscina Manna - Is Cannoneris (7.216 Ha);

- Gutturu Mannu - Monte Arcosu (7.869 Ha)

70 3.7.5 Aree di recupero ambientale

Le aree di recupero ambientale sono le aree degradate o fortemente compromesse dalle attività antropiche. Esse comprendono le aree interessate dalle attività minerarie dismesse, dei sedimi e degli impianti tecnologici industriali dismessi, le discariche dismesse e quelle abusive, i siti inquinati e le servitù militari dismesse.

Sono comprese anche le aree a eccessivo sfruttamento a causa del pascolo brado o a processi d’abbandono, aree desertificate anche da processi di salinizzazione delle falde acquifere.

Nell’ambito del territorio comunale di Pula sono presenti, complessivamente, quattro aree censite nel SIT della regione nelle quali è previsto o da prevedersi un intervento di recupero ambientale conseguente ad attività di escavazione e minerarie in genere:

• n. 1 area di scavo, ubicata entro la fascia costiera (nel senso e con le delimitazioni previste nel P.P.R.), sita nei pressi della sinistra idrografica del Riu Giovanni Daga, vicino al confine comunale, con baricentro del sito a circa 74 m s.l.m.;

• n. 1 area di scavo e trattamento minerali (di seconda categoria) provenienti da cave, ubicata entro la fascia costiera, sita nei pressi del Riu Pula (all’esterno delle aree di esondazione e rischio idraulico definite nel P.A.I.), in località Matta Deia, a breve distanza dal centro abitato, con baricentro del sito a circa 21 m s.l.m.;

• n. 1 area mineraria dismessa, ove si coltivava il ferro, ubicata tra Monte Padenteddu Punta Sa Calanza, nei pressi delle sorgenti Padenteddu, con baricentro del sito a circa 740 m s.l.m.;

• n. 1 area mineraria dismessa, ove si coltivava il ferro, ubicata tra Monte Padenteddu e Punta Sa Calanza, con baricentro del sito a circa 720 m s.l.m.

3.7.6 Aree gravate da usi civici

L’art.2 della Legge Regionale n. 12 del 14 marzo 1994 definisce “Gli usi civici, intesi come i diritti delle collettività sarde ad utilizzare beni immobili comunali e privati, rispettando i valori ambientali e le risorse naturali, appartengono ai cittadini residenti nel Comune nelle cui circoscrizione sono ubicati gli immobili soggetti all'uso”. Le aree gravate da usi civici del Comune di Pula sono individuati nella cartografia allegata.

3.8 Il pericolo idrogeologico

3.8.1 Piano stralcio di assetto idrogeologico

Nel corso del marzo 2005 è entrato definitivamente in vigore il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico, P.A.I., che prevede una serie di limitazioni sulla pianificazione per le aree a pericolo di frana e/o di inondazione e di tutele e limitazioni sulle aree a rischio di frana e/o di inondazione.

Le NTA PAI, che costituiscono il riferimento univoco dei Piani Stralcio discendenti, sono state modificate in ultimo il 16/06/2020.

3.8.2 Piano stralcio delle fasce fluviali - PSFF

Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali è redatto ai sensi dell’art. 17, comma 6 della legge 19 maggio 1989 n. 183, quale Piano Stralcio del Piano di Bacino Regionale relativo ai settori funzionali individuati dall’art. 17, comma 3 della L. 18 maggio 1989, n. 183 ed ha valore di Piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo, mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso riguardanti le fasce fluviali.

Con Delibera n° 1 del 31.03.2011, il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna ha adottato in via preliminare, ai sensi degli artt. 8 c.3 e 9 c.2 della

71 L.R. n. 19 del 6.12.2006, il Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (P.S.F.F.), costituito dagli elaborati elencati nell’allegato A alla delibera di adozione medesima.

Nell’ambito della redazione del P.S.F.F, è stato inoltre predisposto l’elaborato denominato

“Linee Guida per la redazione del progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali – Integrazioni Metodologiche”, (allegato B alla delibera di adozione preliminare del C.I. n. 1 del 31.03.2001), a cura della Direzione di Progetto e consulenza scientifica del P.S.F.F..

3.8.3 Piano gestione rischio alluvioni - PGRA

Il Piano di Gestione del Rischio di alluvioni, previsto dalla Direttiva 2007/60/CE e dal D.Lgs. 49/2010 è finalizzato alla riduzione delle conseguenze negative sulla salute umana, sull’ambiente e sulla società derivanti dalle alluvioni.

Il Piano, approvato con Delibera del Comitato Istituzionale n.2 del 15.03.2016 è prodotto in Attuazione della Direttiva 2007/60/CE e del D.Lgs. 23 febbraio 2010 n. 49.

Con esso sono stati modificati alcuni articoli delle NTA PAI ed introdotto il capo V delle stesse.

Il territorio del comune di Pula è interessato da alcune perimetrazioni di pericolo geomorfologico e idraulico originarie del PAI che tuttavia, verificate e rivalutate anche alla luce degli eventi del 2005 e del 2008 sono poi state integrate dallo Studio ex Art. 8 del Comune di Pula e successivamente integrate nel PGRA, sono considerate nella proposta di uso, che si rende coerente.

Mappe – Le aree interessate dall’inondabilità da acque interne nelle rappresentazioni del PAI-PSFF-PGRA

72 Mappe – Le aree interessate dall’inondabilità costiera nelle rappresentazioni del

72 Mappe – Le aree interessate dall’inondabilità costiera nelle rappresentazioni del