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Per quale motivo avete scelto di sposare in chiesa? Cosa significa per voi credere nel sacramento del Matrimonio?

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Academic year: 2022

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Per quale motivo avete scelto di sposare in chiesa? Cosa significa per voi credere nel sacramento del Matrimonio?

1. Monica e Alfonso

Monica

Il mio matrimonio sarà per me un momento di grande cambiamento, andrò a vivere in una città diversa da quella dove sono nata e a cui sono legatissima, vivrò insieme ad una persona diversa dai miei genitori (miei coinquilini per 27 anni), avrò l'opportunità di organizzare la mia vita insieme a questa persona, insomma un momento che entusiasma e spaventa, ma che voglio e aspetto.

Ho voluto sposarmi, piuttosto che convivere perché volevo un giorno di festa che segnasse un inizio, un passaggio, un giorno in cui essere circondata da tutte le persone che fanno parte della mia vita. Ho la fortuna di avere un buon rapporto con Dio, una presenza sempre vigile, che non so spiegarle perché, nonostante le brutture di questo mondo, non ho mai messo in discussione; che magari non ho spesso compreso, ma di cui non ho mai dubitato.

Ho voluto Dio con me anche e sopratutto il giorno del nostro matrimonio.

Riguardo al valore del sacramento cattolico è stato un problema grosso al punto che ho pensato per molto tempo di non sposarmi in chiesa, perché se è vero che il mio rapporto con Dio non ha mai avuto fratture, i dubbi su tanti punti della fede cristiano-cattolica li vivo tutti e senza soluzione.

Non volevo in un giorno tanto speciale dire bugie, promettere cose che non voglio mantenere, visto che alla base del mio matrimonio pongo la verità. Però ho dovuto tutto ad un tratto fare una scelta, o dentro o fuori la chiesa. Quando poi mi sono rassegnata alla cerimonia in comune mi sono sentita triste, ho sentito che la cerimonia avrebbe perso di valore, sarei forse stata più coerente, perché dubitando di molti dogmi cristiani e non condividendo affatto certe posizioni della Chiesa era più onesto un matrimonio civile (anche se espresso in maniera asciutta il matrimonio civile è secondo me pieno di significato), ma l'ho sentita come una resa, una rinuncia alla mia religiosità.

Insomma se vogliamo dirla in parole povere me la sono aggiustata: senza Dio non mi piaceva più tanto sposarmi, e il matrimonio davanti a lui lo vivo come una ufficiale scommessa sulla persona che ho scelto, sulla nostra capacità di vivere e crescere insieme e anche come un modo di dirgli: "grazie della persona che ho affianco, di quelle che sono intorno a noi, e se magari ogni tanto ci butti un sguardo su come ce la caviamo stiamo più tranquilli".

Alfonso

Caro don Gaetano, ho (anzi abbiamo) deciso di sposarmi in chiesa perché, anche se non posso certo dirmi praticante mi ritengo per cultura, abitudine e naturalmente per battesimo, cristiano.

Spesso entro nelle chiese guardo quel che vi è conservato ed a volte mi siedo e penso. Voglio che un Matrimonio

Fascicolo 1

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giorno così importante in cui metto in comune la mia vita con quella della donna che amo avvenga in un luogo e con delle persone cariche di valore.

Per quel che riguarda il sacramento credo che dal momento in cui inizieremo il nostro percorso di vita quotidiano del quale tutti mi avvertono di gioie ed arrabbiature sia necessaria una supervisione dall'Alto.

2. Antonella e Carlo

Antonella

Ci sposiamo in chiesa perché ci crediamo, nonostante alcune nostre idee non siano in sintonia con alcune “rigidità” ecclesiastiche…

D’altronde la Chiesa è fatta di uomini e di conseguenza è imperfetta, ma..…”chi è senza peccato scagli la prima pietra…”.

Nella mia esperienza parrocchiale ho conosciuto persone eccezionali, altre un po’ meno.

Alcuni sacerdoti mi hanno insegnato dei valori di vita davvero profondi e “speciali”. Altri sacerdoti mi hanno messo in crisi, ma sta a me cogliere il buono delle cose, sta a me mettere in pratica quanto ho imparato…inutile dare colpe e scaricare responsabilità sugli altri …l’importante è tenere davanti a sé quanto ci comunica il Vangelo….il “libro” della vita e dell’Amore Vero!

Insomma ci sposiamo in chiesa prima di tutto perché ci crediamo, a parte la bella festa.

Questo non ci fa discriminare coloro che scelgono di sposarsi in Comune oppure convivono perché non credono in Dio e nella Chiesa: anzi… ammiro e stimo di più queste persone…sono davvero coerenti.

“Prometto di esserti fedele SEMPRE nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti TUTTI i giorni della mia vita”….

Questa promessa, fatta con convinzione, credo sia il gesto di amore più grande che possiamo dimostrare al nostro amato/a ….

Questa frase è una “bomba” di amore ….ti sono fedele, Carlo, sto con te TUTTI i giorni della mia vita, comunque vadano le cose, ti voglio bene quando mi fai arrabbiare, ti voglio bene anche quando sono stanca, ti voglio bene non solo quando le cose vanno bene… ti amo SEMPRE ….questo è l’Amore che Gesù ci ha insegnato con la sua vita: “forte come la morte è l’Amore” …

Carlo

Sia io che Antonella siamo cresciuti in famiglie cattoliche, ciò vuol dire che per noi, quello "del piano di Sopra", ovvero Dio, altro non é che un Padre, di quelli con la "P" maiuscola.Certo il rapporto con Lui é diverso dal rapporto Padre-Figlio umano... spetta a noi infatti renderlo partecipe della nostra vita!!! E così, sia io che Anto, Lo abbiamo reso partecipe: il giorno che siamo nati, il giorno che siamo stati battezzati, il primo giorno di scuola, il primo bacio, e così via... Ora che abbiamo deciso di sposarci la scelta é stata univoca: "tra gli invitati ci mettiamo

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anche Lui !" Anzi, a ben pensarci, più che ad invitarlo, siamo noi che ci autoinvitiamo da Lui!!! Insomma sarà il nostro "Testimonial d'eccezione".

Ricordarsi di amare, rispettare ed aiutare l’altro in qualunque momento, nel bene e nel male.

3. Paolo e Margherita

Paolo

Perché sono credente in Dio, anche se non molto praticante. Avere le sue benedizioni mi darebbe serenità e gioia.

Credere nel matrimonio è credere in Dio per ricevere il sacramento che mi aiuti a renderlo felice e sereno anche grazie al suo aiuto soprattutto nei momenti difficili da mettere in conto in un matrimonio.

Margherita

Se ho deciso di sposare in chiesa, è perché credo nel matrimonio come quel sacramento attraverso il quale dichiaro e mi impegno davanti a Dio a voler costruire una famiglia con la persona che amo, seguendo gli insegnamenti che nel corso degli anni ho ricevuto e che riceverò in futuro,

Credendo nel matrimonio so che Dio ci farà strada anche nei momenti più bui.

4. Cesare e Pamela

Cesare

Ho scelto di sposare in chiesa perché credo in Dio e quindi credo nel sacramento del matrimonio.

Il fatto di giurare davanti a Dio i miei sentimenti nei confronti della persona che dividerò con me il resto della vita, rende questo passo ancora più importante. Infatti, come mentire davanti ad una Persona che riesce a leggere nell’anima? Non si può. Per questo sposarmi in chiesa per me è importante, perché rende ancora più sicura la mia decisione; ed inoltre perché penso che nei momenti difficili mi aiuterà a ricordare che ho fatto una promessa davanti a Dio e che lui mi aiuterà a rispettarla.

Pamela

Avrei potuto scegliere che la nostra unione fosse stipulata alla presenza di un ufficiale dello Stato Civile, perché ci saremmo comunque impegnati a instaurare una vita in comune;

ma lo spirito religioso con il quale sono cresciuta e il cuore mi hanno spinta senza alcuna esitazione a celebrare il matrimonio come sacramento davanti ad un ministro di Dio,

Nella mia mente infatti ritornano le parole che non molto tempo fa lessi su un libro di religione in cui Gesù diceva: “Quel che legate in terra sarà legato anche in cielo”. Questo mi dà la forza di credere nel matrimonio come forte legame che ci aiuterà ad attraversare le prove che Dio ci presenterà.

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5. Alessio e Lucilla

Alessio

Ho scelto di sposarmi in chiesa perché sono credente e soprattutto per fare felice la mia compagna che lo merita dopo tutto quello che le ha riservato la vita.

Lucilla

Ho scelto di sposarmi in chiesa perché sono di religione cattolica, credo in Dio e nei sacramenti. Voglio creare una famiglia e insegnarle ad essere credente e forte anche quando si dovranno affrontare le avversità della vita.

Credere nel sacramento del matrimonio significa amare, rispettare e onorare in ogni situazione la persona che è stata scelta per la vita e benedire l’unione anche davanti a Dio.

6. Sandro e Francesca

Sandro

Anche se non sono praticante, mi ritengo molto cattolico e credente nel Signore. La chiesa per me è un luogo di grandi emozioni e tranquillità, è un luogo sano. Ho scelto la chiesa perché per me il matrimonio celebrato in una chiesa davanti all’altare con il parroco è una grande emozione perché mi fa sentire il vero significato del matrimonio è per questo che ho scelto la chiesa e non il comune, e non la convivenza.

Come ripeto per me il sacramento del matrimonio consacra una vita che dovrò condurre con la persona che il Signore mi ha destinato. Io credo molto nell’aiuto che si può avere nella vita nei momenti di gioia e di dolore; credo molto nel rispetto della scelta che si è fatta per un grande amore e per la famiglia.

Francesca

Perché il matrimonio celebrato e promesso in chiesa dove si predica la Parola del Signore assume un significato per me diverso, speciale che va altre il fatto di essere cattolici. I valori umani, la pace, l’aria che si respira entrando in una chiesa è qualcosa di rassicurante, di emozionante ed è per questo motivo che ho scelto la chiesa.

7. Giovanni Luca e Simona

Giovanni Luca

1) Sarebbe troppo scontato affermare di voler celebrare il matrimonio in chiesa perché si è cattolici apostolici e ancora perché si è credenti praticanti, in realtà si instaura, almeno per me, un rapporto particolare con la fede cattolica, riconosciuta nell’istituzione della Chiesa, tale da non poter fare a meno di pensare che solo la figura del sacerdote può celebrare questo importante rito,

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accogliendo, benedicendolo, il consenso che gli sposi esprimono davanti alla Chiesa e concludendo la celebrazione con l’eucarestia.

2) A prescindere dalla rivelazione di una qualsiasi fede e dal modo in cui il rito viene celebrato, penso che l’importanza di questo sacramento derivi, soprattutto per noi praticanti, dalla decisione di voler unire la vita dell’uno a quella dell’altro tramite la promessa di condividere, da qui all’eternità, una vita insieme. Anche se è cambiata la formula del consenso, le parole che si pronunciano, procurano, già di per sé, un’emozione tale da rendere bene l’idea della dimensione di questo dono.

Simona

1) Sposarsi in chiesa è importante per me perché il rito religioso innalza l’amore di una coppia che si unisce nel matrimonio come l’amore di Cristo nei confronti degli uomini. Per me che mi reputo cattolica non esiste uno stato coniugale diverso da quello cristiano.

2) Il matrimonio dal punto di vista sacramentale, si basa su un’unione stabile e indissolubile.

L’unità e l’indissolubilità, intesi come principi cardine del matrimonio, uniscono l’uomo e la donna rendendoli una sola persona. Quando si parla di matrimonio come sacramento esso non viene inteso solo come un elemento essenziale dell’unione cristiana, ma caratterizza il matrimonio nella sua integrità. Infatti l’amore che unisce la coppia è un amore che ha un quid in più, in quanto Cristo ha immesso in questo amore comune a tutti gli uomini il soffio del suo amore.

8. Danilo e Valentina

Danilo

Ho deciso di sposare in chiesa perché credo in Dio e nel matrimonio.

Credo nel matrimonio come sacramento perché significa rimanere sempre uniti fisicamente e spiritualmente nel bene e nel male per superare le difficoltà con cui la vita ci mette a confronto.

Valentina

Ho deciso di sposarmi in chiesa perché io sono credente.

Per me credere nel sacramento del matrimonio è credere nell’unione di due persone nel bene e nel male, per superare insieme nella fede ogni tipo di avversità nella vita.

9. Riccardo e Cristina

Riccardo

Mi sposo in chiesa perché c’è Don Gaetano.

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Il matrimonio: vivere con la persona che si ama e sperare di creare una famiglia giusta che sappia vivere in questo mondo che ci siamo creati.

Cristina

Mi sposo in chiesa perché sono cattolica.

Il matrimonio: vivere con la persona amata e sperare di invecchiare con lei.

10. Daniele e Gloria

Daniele

Ho scelto di sposare in chiesa perché credo in Dio.

Gloria

Ho scelto di sposare in chiesa perché credo in Dio, giurare amore al mio sposo dinanzi a Dio è vero, sincero e puro.

E’ per me importante sposarsi in chiesa perché credo nell’insegnamento della chiesa e nelle promesse che vengono fatte. Inoltre mi sento di voler crescere come famiglia all’interno della Chiesa e guidata dai suoi insegnamenti.

11. Tiziano e Patrizia

Tiziano

Mi sposo in chiesa perché credo in Dio ed è tradizione a casa sposarsi in chiesa. Credere nel sacramento del matrimonio significa formare una famiglia.

Patrizia

La scelta di sposarsi in chiesa è per me spontanea, direi sottintesa, perché voglio un matrimonio religioso, per tradizione, perché credo nella famiglia, perché è così che sono cresciuta, ricevendo il battesimo, la comunione, la cresima e così voglio ricevere il sacramento del matrimonio.

E questo significa ricevere la benedizione di Dio, continuare ad avere una guida spirituale da seguire nel corso di queste nuove esperienze di vita.

12. Paolo e Alessia

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Paolo

Potrei scrivere delle banalità, ma ho deciso di riportare soltanto la verità. Per quanto mi riguarda ho deciso di sposarmi in chiesa perché ritengo che la chiesa sia un luogo è più vissuto e intenso rispetto al Comune. E’ ovvio che dalla risposta che ho dato si capisce che sono ateo e la mia mancanza di fede mi induce a vivere il sacramento del matrimonio in modo del tutto diverso rispetto a come lo vive e lo vivrà Alessia.

Personalmente avrei fatto anche a meno di sposarmi, perché penso che la convivenza sia altrettanto seria ed importante. Questo non significa che non sia contenta la sposa, anzi!…

Alessia

Credo che Dio in cuor sua abbia già da un pezzo benedetto il rapporto che c’è tra me e Paolo. Nella mia mente ho nitida l’immagine di Dio che ci guarda dall’alto e sorride osservando la strada che abbiamo percorso insieme, quello che abbiamo costruito e ciò che siamo diventati.

E ora penso che sia arrivato il momento che Dio ci benedica pubblicamente, di fronte alle persone a noi più care. Finora abbiamo condiviso tutto insieme e quello che abbiamo costruito nel nostro rapporto era per me e per lui. Ora invece costruiamo insieme la vita che ci aspetta come famiglia, per me, per lui e non solo…

Il giorno del nostro matrimonio Dio ci benedirà davanti al mondo e noi dichiareremo a Dio e al mondo che ce la metteremo tutta per continuare sulla nostra strada insieme, stavolta come famiglia, per costruire la vita che ci aspetta sulla base di valori in cui crediamo.

Queste sono le ragioni per cui desidero sposarmi nella casa di Dio.

13. Fabio e Bruna

Fabio

Ho scelto di sposare in chiesa per rispettare il volere della mia compagna e i principi delle nostre famiglie.

Bruna

Anche se non frequento molto la chiesa posso dire che comunque sono una credente. A giudicare dagli altri matrimoni a cui ho partecipato ero incerta, mi sono sembrati sempre tutti uguali e noiosi. Ma quando l’anno scorso ho partecipato a una cerimonia celebrata da lei, ho cambiato idea, perché penso che se ci fossero più parroci come lei, molta più gente crederebbe di più.

Credere nel sacramento, poi, significa affrontare insieme una vita, condividendo i momenti belli e quelli brutti. Sostenersi nei momenti in cui uno dei due ne ha bisogno, affrontare le responsabilità che verranno…

14. Alessio e Elena

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Alessio

Non ho mai pensato e non penso sia obbligatorio recarsi in un luogo specifico per incontrare e parlare con Dio, ma rispetto le motivazioni di Elena e la tradizione delle nostre famiglie.

Elena

Sono cresciuta in una famiglia in cui la religione ha un ruolo molto importante. Mia madre ha studiato dalle suore e da piccola ha mandato anche me e mio fratello in istituti religiosi. Diciamo che non ho avuto molta scelta. Vivevo in un ambiente in cui andare a messa era d’obbligo, in cui le “regole del buon cristiano” venivano sempre ricordate e fatte rispettare.

Crescendo però ho maturato una mia visione della fede, della religione, cosa che agli occhi soprattutto di mia madre era vista come una “non fede”. Non andavo più a messa, quindi non ero una buona cristiana. Dentro di me però ho continuato a credere nel mio Dio che non è quello che ti sgrida se non ti confessi prima di prendere la comunione, né quello che ti vieta di entrare in chiesa se fai l’amore con il tuo compagno. Ma è il Dio che ci ha creati e messi sulla terra per godere di tutte le cose che ci ha donato

Agli occhi dei miei ero sempre più atea, ma la cosa non mi importava. Ho continuato a pregare il mio Dio, la sera nel letto o magari passeggiando nel bosco… nuotando nel mare. Dalle parole di mamma, si diceva, ho tratto quello che per me era giusto e ne ho fatto tesoro. Forse è stata colpa della sbagliata educazione religiosa (a mio avviso) ricevuta che non sono più andata in chiesa. Ma ho dei ricordi di quando ero piccola. Ricordo che quando entravo restavo imbambolata a guardare l’altare e tutto d’un tratto mi sentivo serena, in pace con me stessa. Non so se questa si può considerare fede.

Io mi sentivo bene, protetta,al sicuro. Ancora oggi, quando entro in chiesa, provo quella sensazione di calore e tranquillità e per un po’ torno ad essere bambina.

Ecco è per questo che ho deciso di sposarmi in chiesa.

15. Michele e Susi

Michele

Una bella domanda! La maggior parte di noi direbbe: perché credo in Dio. Ma, forse perché io sono un po’ diverso, forse perché sono un fedele sfegatato, sposo in chiesa anche perché Dio ha messo a dura prova il mio rapporto da fidanzato in questo ultimo anno, facendo vivere ancora una volta l’amore. Perché sposo in chiesa? E’ facile rispondere: perché la chiesa è la mia casa, è la casa di mio Padre… perché solo nella mia casa mi posso sentire protetto e pronto a iniziare una nuova vita.

Già da piccolo la mia idea sul matrimonio era molto chiara; il significato che do al matrimonio è quello della famiglia… dove la mia dolce metà la vedo attorniata da tanti piccoli marmocchi da amare.

Susi

La ragione per cui la chiesa sarà il luogo che incornicerà quel “sì” tanto atteso, discusso, sospirato e sudato è che proprio a grazie ad essa, quella promessa si colma d’importanza e di senso.

E’ come piantare un seme in un vaso dove il sole arriva ogni giorno amorevolmente e prepotente, quel

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seme crescerà e si trasformerà sentendosi in ogni istante protetto, al caldo. In un altro posto diverrebbe pianta che cresce a fatica e con meno amore. Quel seme è la nostra promessa e il sole, il calore è l’amore che la protegge da lassù.

Credere al sacramento significa credere alla verità dei sentimenti, scegliere consapevolmente di proseguire il cammino a 4 gambe, dare disinteressatamente, stimare e rispettare come prima cosa, essere impazienti di dare e disposti a sopportare. Significa incoronare l’amore e permettergli di uscire dall’avarizia del cuore per iniziare a contagiare.

16. Stefano e Miriam

Stefano

La scelta di sposarmi in chiesa nasce dal desiderio di confermare dinanzi al Signore la voglia di formare una famiglia nel rispetto dei comandamenti.

Credo nel sacramento del matrimonio che significa rispettare la propria compagna, condividere con lei ogni momento felice o infelice che esso sia, dar vita ad una famiglia.

Miriam

Per l’esigenza di formalizzare dinanzi al Signore un’unione consolidata all’insegna di un legame che ci tenga uniti tutta la vita.

Credere nel matrimonio significa dar vita ad una “famiglia” (vera) che cresca negli insegnamenti cattolici e che affronti ciò che verrà con la forza e la certezza di aver accanto il Signore.

17. Fabrizio e Silvia

Fabrizio

Sinceramente non mi sento di dire che il motivo di questa scelta sia legato ad una ragione esclusivamente di fede, anche se non mi ritengo un ateo, ma un credente con mille dubbi. La scelta è dovuta all’emozione che mi suscita questa cerimonia in chiesa, emozione provata già per matrimoni di amici; un’emozione molto forte e immagino unica il giorno del nostro matrimonio.

Più che credere nel sacramento, credo nell’atto del matrimonio, cioè lo considero come un coronamento di una vita di coppia, la ciliegia sulla torta per due ragazzi che si amano.

Silvia

Non mi sento di dire che credo totalmente in Dio. Con tutte le cose poco piacevoli che sto vivendo in questo momento e che ho vissuto tempo fa, avrei voluto credere in Dio o, magari, sentirlo più vicino per aiutarmi ad andare avanti. Però, anche vedendo Dio come una figura un

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po’ birichina, scelgo di sposarmi in chiesa perché in fondo so che con la sua benedizione, forse, il cammino che mi aspetta sarà meno duro e sarà sempre una figura al di sopra delle parti sulla quale contare.

Il matrimonio per me è il punto di arrivo di due persone che si amano, ma allo stesso tempo il punto d’inizio di una nuova vita che nasce dallo stesso amore, ed è per questo che credo nel matrimonio.

18. Massimiliano e Francesca

Massimiliano

Circa 9 anni fa ho conosciuto la persona che ha cambiato il corso della mia vita: Quello che voglio dire è che non mi sono mai piaciute ne chiese ne, soprattutto, i preti, perché, come si dice, predicano bene e razzolano male, premetto che io ho frequentato per tre anni la scuola media dai Frati Cappuccini e fin da ragazzo a scuola eravamo obbligati a seguire ogni messa da loro celebrata.

Per mia scelta avevo deciso di non mettere più piede in una chiesa, ogni volta che ci andavo mi sentivo a disagio. Sono convinto che non c’è bisogno di andare in chiesa per credere in Dio, perché lui è in ogni luogo e so che mi ascolterà ovunque io sia. Poi, grazie a Francesca, che mi ha portato ad ascoltare Don Gaetano e grazie a lui, adesso vado volentieri a messa nella sua parrocchia ed è per questo che realizzerò il mio sogno e quello di Francesca di sposare in chiesa.

Per me credere nel matrimonio non è una cosa semplice. Ci vogliono molti anni per riuscire a capire che lei è la donna con cui vuoi dividere una cosa così grande. Io sono riuscito a capirlo soltanto quando mi sono accorto che, per poter realizzare questo insieme a lei, abbiamo fatto dei sacrifici enormi per poter arrivare a quello che abbiamo iniziato 9 anni fa: stare insieme per la vita. Questo è per me il matrimonio.

Francesca

Per me sposarmi in chiesa è sempre stato un sogno, arrivare con l’abito bianco, condividere la tua gioia con familiari (quelli a cui vuoi bene). Poi a 10 anni sono andata dalle suore e lì ho deciso che non mi sarei sposata in chiesa, ci sono due anni di catechismo tutti i sabati per tre ore con messa e tutte le domeniche a messa. Fatta la comunione, ho smesso di frequentare. Poi ho conosciuto Don Gaetano e andare alle sue lezioni il lunedì per la cresima per me era di nuovo credere nel sogno di bambina e così presi la decisione di sposarmi in chiesa, ma in quella di Don Gaetano, perché mi fa sentire in famiglia e tranquilla.

Il matrimonio è una cosa che non so spiegare ma so che la persona che sposerò è quella giusta per me, perché abbiamo fatto tantissimo per restare insieme, superato tanti ostacoli, eppure dopo 9 anni siamo ancora insieme, e per ora, secondo me, il matrimonio è questo considerare tutto bello o brutto, ma soprattutto non arrendersi, se la persona che abbiamo vicino vale la pena di ogni sforzo che si fa.

19. Emanuele e Emanuela

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Emanuele

Io non sono credente e se avessi dovuto sposarmi da solo di sicuro non lo avrei fatto in chiesa. Credo solo in una cosa: l’amore che provo per la donna che avrò accanto per tuta la vita. Grazie a questo amore e alla forza che continuamente mi dà ho deciso di farlo.

Emanuela

Sicuramente ho scelto di sposarmi in chiesa per onorare davanti a Dio quella promessa di amore e rispetto verso l’uomo che vivrà accanto a me per tutto il resto della mia vita.

Lo so che avrei potuto onorare questa promessa anche senza sposarmi in chiesa, è solo che poi si fanno avanti tutti i tuoi sogni da bambina, quando commossa attraverso la navata della chiesa sottobraccio all’uomo più importante, l’uomo che mi ha condotto e protetto fino a quel momento nella vita, mio padre e a tutte quelle credenze che una famiglia cristiana non vuole ignorare.

Per me credere nel sacramento del matrimonio significa sicuramente, come ho appena detto, onorare sempre, anche quando tutto è difficile e non ci sono vie di scampo, quella promessa di rispetto, amore, tolleranza e amicizia nei confronti di mio marito.

20. Francesco e Gloria

Francesco

Ho deciso di sposarmi in chiesa perché sono molto credente e credo sinceramente al sacramento del matrimonio, nel vero senso della parola.

Per me matrimonio significa unione, e poi devo soprattutto ringraziare lei, Don Gaetano, che ci fa capire le cose e dice come le cose stanno veramente. Lei non è il classico prete, ma una persona come noi che non sta lì a dire di pregare Dio per forza e che, se non lo si fa, si è peccatori, ma ci insegni a essere sereni con noi stessi, e così sarà il giorno del mio matrimonio.

Gloria

Ho deciso di sposarmi in chiesa perché sono una ragazza molto credente. Da sempre è stato così, ma questa fede è cresciuta anche con delle esperienze che purtroppo ho vissuto in casa mia, e che solo a Dio è stato possibile affidare.

Per me credere nel matrimonio significa amare e io del mio Francesco sono non tanto ma tantissimo innamorata, anche se a volte mi fa arrabbiare. Io non vedo l’ora che quel giorno arrivi per giurare davanti a Dio e a Francesco che lo amerò per tutta la vita.

21. Fabrizio e Alessia

Fabrizio

Ho scelto di sposarmi in chiesa perché appartengo ad una famiglia cattolica e sia io che la mia pater abbiamo fede e crediamo nella Chiesa.

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Alessia

Ho scelto di sposarmi in chiesa perché credo nel sacramento e vengo da una famiglia religiosa.

Quel giorno per me deve essere santo, voglio essere sull’altare baciata da Gesù e dichiarare davanti a tutti l’amore che ho, che ho avuto e che avrò per sempre per mio marito.

22. Claudio e Marzia

Claudio

Ho scelto di sposare in chiesa perché essendo cristiano voglio farne partecipe anche Dio, perché credo nella Chiesa e nella religione cristiana.

Per me credere nel sacramento del matrimonio vuol dire credere in Dio, prima di tutto, e poi credere nella persona che si ama, con cui si potrà dividere di tutto nella esperienza che ci sarà giornalmente fino alla fine.

Marzia

Ho scelto di sposare in chiesa perché cedo in Dio, penso di essere una vera cristiana. Anche perché mi ha aiutato nel momento in cui attraversavo un periodo nero. Mi sono raccomandata a Lui, pregando e andando in chiesa.

Per me il sacramento del matrimonio è importante non da sottovalutare come fanno molte persone. Significa amare Dio e le persone con cui bisogna fare un lungo percorso assieme nella vita.

23. Michele e Irene

Michele

Abbiamo deciso di sposare in chiesa(nella sua chiesa) perché crediamo nel sacramento del matrimonio, ma soprattutto perché credo nel suo modo gioviale e amichevole di accogliere le persone nella casa del Signore, e di trasmettere dei valori religiosi, senza allontanarsi dal mondo cristiano dei giovani come noi.

Irene

Non credo che ci sia un motivo che mi ha spinto a scegliere il matrimonio in chiesa piuttosto che quello civile al comune, è una sensazione o consapevolezza che ho sempre avuto e nella quale ho sempre creduto.

Il matrimonio è un sacramento importante che unisce la vita di due persone per sempre, nel bene e nel male e forse questo dovrebbe far riflettere tutti quelli che prendono il matrimonio troppo

alla leggera. Matrimonio

Fasc. N° 2

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La Chiesa invita alla castità prima del matrimonio…

Quale risposta date a vostro favore, se già avete rapporti prematrimoniali?

E, se già convivete, come giustificate o motivate la vostra scelta?

1. Antonella e Carlo

Antonella

1) Personalmente, mi è difficile parlare di questo argomento, così intimo e personale.

Condivido con la Chiesa l’importanza della castità come un valore importante e fondamentale.

Credo che la donazione di sé all’altro sia un atto di amore totale . E’ un valore da non “sciupare” con chiunque…

Il fatto di donare tutta me stessa a Carlo, prima del matrimonio, è già una “premessa alla promessa” che farò davanti a Dio. Forse è un atto di fiducia anticipata e “esagerata” nei suoi confronti, ma sono certa che io e Carlo “remiamo dalla stessa parte”...

2) Io e Carlo conviviamo ogni due settimane (circa), nei week-end, dato che io vivo a San Donato Milanese. E devo dire che è stata ed è una bella prova al matrimonio. Ti aiuta a conoscere un po’ di più l’altro, anche se non in modo costante.

Data la distanza e la riorganizzazione della nostra vita futura insieme, potrebbe capitare un periodo provvisorio di convivenza, ma solo per una questione economica (la casa ha un notevole costo e il matrimonio ha una spesa non indifferente, dato il numero elevato dei miei parenti…!). Ma spero di evitare il tutto per non avere discussioni con i miei genitori molto tradizionalisti …ammetto comunque che anche io non sono mai stata per la convivenza, perché credo nel sacramento del matrimonio, ma nel nostro caso un po’ particolare cerco di essere più “elastica” …

Carlo

A mio avviso, la vita di coppia risulta essere la “cosa” più difficile che uomini e donne devono affrontare nella propria vita. Ciò è dovuto al fatto naturale che uomini e donne sono differenti sia fisicamente che mentalmente. I ragazzi e le ragazze infatti, crescono guardando il mondo con occhi differenti e con esigenze differenti. A partire da questa considerazione, credo che sia fondamentale, durante il periodo prematrimoniale, imparare a conoscersi a fondo.; imparare a conoscere i propri punti di forza, i propri punti di debolezza, i propri limiti; a saper rinunciare, a saper ricominciare e da ultimo, a tener conto del fatto che i rapporti di intimità costituiscono un altro pilastro su cui basare la futura vita coniugale.

Quando un rapporto di intimità viene accompagnato dalle attenzioni quotidiane che ognuno dei due dà all’altro, dalle proprie rinunce, dalla voglia di condividere gioie e dolori, penso che sia il più bel gesto d’amore che si possa donare.

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Probabilmente i “puristi” non saranno d’accordo, ma, come direbbe il mio carissimo amico Daniele, ormai in cielo da qualche anno, ognuno di noi ha il proprio piatto preferito!…

2. Fabio e Bruna

Pensiamo che due anime che si amano e che pensano di condividere il resto della vita insieme, non debbano aspettare il matrimonio per avere rapporti intimi, anche perché è un modo in più per conoscersi.

3. Stefano e Miriam

Stefano

Ho 29 anni, da 10 lavoro, da 5 sono fidanzato con Miriam, insieme stiamo costruendo il nostro futuro. Abbiamo rapporti prematrimoniali, non credo ci sia nulla di male, nulla da dover nascondere, neanche alla Chiesa.

Non giudico chi sceglie di non farlo prima del matrimonio, è una loro libera scelta, ma allo stesso modo non voglio essere giudicato a mia volta. In cuor mio penso di essere nel giusto, ma se proprio devo dare una giustificazione, credo che la Chiesa dimentichi che il tempo passa e passa anche in fretta. Le ragazze non vengono più date in sposa a 12 anni o poco più, i matrimoni non sono più combinati dalla nascita, matrimoni politici non dovrebbero esistere più. Essere illibati non è più richiesto…

Il fare sesso è una scelta matura, ponderata, dettata dall’amore che unisce due persone.

Miriam

Abbiamo rapporti prematrimoniali e non mi si è mai posto il problema di trovarne una giustificazione, perché lo stesso fatto di chiamarla “giustificazione” è errato.

Posso piuttosto darne una di motivazione: l’amore è solo una manifestazione dell’amore che ci unisce.

Chiedo piuttosto una motivazione logica e plausibile alla castità prima del matrimonio.

Probabilmente se fosse una motivazione valida, non sarebbe così alta la percentuale di coloro che hanno rapporti prematrimoniali, pur essendo cattolici!…

4. Cesare e Pamela

Cesare

Abbiamo fatta questa scelta in prospettiva del fatto che volevamo avere una vita e una famiglia insieme e che, soprattutto, ci amiamo molto.

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Allora perché aspettare?

Voi, ministri della Chiesa, potreste pensare: perché allora non sposarvi prima? Perché nella società in cui viviamo esistono varie problematiche come l’età, la famiglia, il lavoro, la situazione economica di ciascuno dei due…

Pamela

Io penso che se due persone si vogliono bene veramente e si rispettano, non c’è nulla di male, se decidono di avere rapporti prematrimoniali. Ormai al giorno d’oggi tutto è molto più “semplice” e magari ci si ritrova a farlo solo perché ormai lo fanno tutti…

Per me e il mio ragazzo, però, la scelta è stata presa con molta responsabilità e tutti e due ne siamo stati d’accordo e, se dovessimo tornare in dietro, lo rifaremmo di nuovo.

5. Tiziano e Patrizia

Tiziano

Io amo la mia fidanzata (ed è per questo che me la sposo) e quindi non vedo il perché mi si deve impedire il rapporto sessuale. Ciò lo si può impedire a preti e a monache, perché voi avete già sposato Dio. E’ ora che la Chiesa cominci a guardare con l’occhio della modernità, se non vuole rischiare di perdere i fedeli…

Se vuole altre spiegazioni me lo chieda verbalmente…

Patrizia

Non è proprio Dio a darci dimostrazione del suo amore immenso e illimitato? Come si può invitare due persone che si vogliono bene a limitare il loro amore? Sì, Amore, questa parola piccola, ma con un grande significato; sentimento profondo che lega due persone di sesso diverso. Un sentimento formato da tanti elementi, quelli dell’animo, astratti, come il rispetto, la sincerità, il perdono, la comprensione; e quelli fisici che si trasmettono con il corpo: i baci, le carezze, il rapporto sessuale in sé.

Quando in una coppia c’è amore, vengono fuori tutti questi elementi in modo spontaneo, naturale. Non c’è una risposta precisa o un perché e, comunque, penso che non è il sesso in una coppia l’unica cosa e la principale per restare uniti. Forse è proprio la Chiesa che ha il chiodo fisso del sesso.

Ognuno si ama come vuole. Perché l’anima deve escludere il corpo?

La Chiesa sa che i rapporti prematrimoniali sono un fenomeno che riguarda gran parte delle coppie di fidanzati, quindi non può continuare a invitare alla castità, perché altrimenti in chiesa non si dovrebbero celebrare più matrimoni. Ci sono ragazze che rimangono incinte e si sposano lo stesso in chiesa con il pancione e non penso che venga chiesto loro se hanno avuto rapporti prematrimoniali, mi sembra sottinteso!…

Secondo me la Chiesa dovrebbe invitare a volersi bene sempre, sia prima che dopo il matrimonio, al di là se ci sono o no rapporti prematrimoniali.

6. Riccardo e Cristina

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Riccardo

Non è detto che tutto quello che dice la Chiesa sia giusto, anzi…

In mio favore non mi do nessuna risposta, so solo che quello che ho fatto era giusto in quel momento e l’ho fatto con la persona che amo.

Cristina

La religione cattolica ci insegna ad amare, perdonare, comprendere… Quindi avere rapporti prematrimoniali non è peccato, se si fa con la persona amata, con la quale vorremmo invecchiare.

7. Francesco e Gloria

Francesco

1) La castità prima del matrimonio non è più l’argomento che si affronta come un tempo.

Secondo me, oltre a essere più liberi, anche la donna è cambiata, è più aperta nel rapporto con il proprio compagno. Perdendo così un po’ la tradizione che un tempo si rispettava.

La mia opinione è che oggi c’è una vita sessuale migliore, senza problemi per una vera coppia, ma rischiosa per chi non lo è.

2) Debbo essere sincero, all’inizio non posso dire che l’idea della convivenza non mi era venuta in mente. Preciso però che era soltanto per un fattore più che altro economico.

Non vedevo però che la mia fidanzata era contenta e che sarebbe venuta a malincuore a convivere. Non si deve pensare che ora mi sposo per fare contenta lei, ma perché è meglio rinunciare a qualcosa e vivere insieme promettendosi nel bene e nel male di stare sempre uniti. Quindi ho abolito definitivamente l’idea e ne sono fiero.

Gloria

1) L’argomento che viene trattato è impegnativo e vasto nel rispondere. Ci troviamo davanti a due mondi diversi: l’antico e il nuovo. Prima si era soggetti a complessi, soprattutto per la donna che doveva arrivare al giorno del suo matrimonio casta. Guai se non lo era, raccontava mia nonna, era un disonore.

Oggi “fare l’amore” è diventata un’espressione comune, anche perché si è più liberi, invece un tempo si nascondeva il fatto. Tra ieri e oggi una cosa non è cambiata: i sentimenti che si ritrovano di generazione in generazione, e cioè che se due persone “si amano”, niente può impedire loro di

“amarsi”.

2) Io e Francesco non abbiamo mai convissuto, anche se sono otto anni che stiamo insieme.

All’inizio avevamo preso, però, in considerazione l’idea. Io ero contraria, e sempre lo sono stata, anche se per amore di lui lo avrei fatto.

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Quando ne abbiamo parlato alle famiglie, la sua era d’accordo e la mia no. Da una parte ne sono stata contenta, perché fin da piccola sognavo quel magnifico giorno che spero si realizzi tra qualche mese.

Al “se già convivete” non so rispondere, ma una cosa penso che è inutile, ad esempio andare a convivere quando c’è un fidanzamento, magari lungo, con la scusa di conoscersi meglio. Posso capire chi lo fa per un motivo economico. E poi pensandoci bene, assumendosi le stesse responsabilità, tanto vale sposarsi.

8. Alessio e Lucilla

Alessio

Noi abbiamo preso la decisione di convivere 7 anni fa, non perché volevamo provare questa esperienza, ma per forza maggiore. Comunque erano trascorsi 6 anni di fidanzamento prima della convivenza ed ero sicuro che, dopo tutti questi anni, non sarebbe cambiato niente, ma sbagliavo.

La convivenza è come il matrimonio svela dei lati positivi e negativi, è la risposta per una coppia se sono fatti l’uno per l’altro.

Lucilla

Oggi le cose sono cambiate e una persona, prima di compiere un passo importante come quello del matrimonio, deve conoscere il proprio compagno in ogni suo lato per accettarlo tutta la vita.

Noi ci siamo messi insieme 13 anni fa e da 7 abbiamo deciso di andare a vivere insieme, facendo una scelta di vita non facile per quell’età. Devo dire che la convivenza ci ha aiutato moltissimo a maturare e a conoscerci ancora più a fondo per accettare ogni pregio e difetto di ognuno di noi. Così abbiamo capito che il nostro è vero amore, perché è riuscito a superare tutte le avversità che la vita finora ci ha riservato. Insieme abbiamo costruito la nostra casa. Amici e parenti ci considerano sposati da 7 anni, ora che ci sentiamo pronti e maturi vogliamo affrontare l’importante passo del matrimonio rendendolo pubblico dinanzi a Dio e a tutta la Comunità.

9. Paolo e Alessia

Alessia

Credo che l’invito alla castità sia uno dei mezzi con cui la Chiesa esercita il proprio potere sulle coscienze e non ha nulla a che fare con Dio e il Vangelo.

Non è stato semplice arrivare a questa consapevolezza; ho dovuto lavorare molto per liberare la mia coscienza da pregiudizi e sensi di colpa che la Chiesa mi aveva messo pesantemente sulle spalle.

Vorrei che la Chiesa capisse che non può esserci colpa là dove c’è amore. Il sesso è parte integrante in un rapporto di coppia, lo completa di quella parte istintiva, naturale e giocosa che ci ricorda che siamo anche natura. Non riesco a credere in un Dio che crea qualcosa di bello per il gusto di vietarci di goderne.

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Non ho alcun problema di affermare che ho rapporti prematrimoniali, perché l’ho sempre fatto per amore e perché il sesso è parte integrante della natura umana.

Sono 11 anni che sto con Paolo, avrei dovuto vivere per tutto questo tempo una storia incompleta? Il cammino che abbiamo fatto insieme ci ha portato fino alla scelta di sposarci e non riesco a vedere come errore quei momenti belli che ho condiviso con Paolo, li ho vissuti con consapevolezza e non credo importante che avvengano prima o dopo il matrimonio.

Paolo

Come si fa a non amare una persona che scrive le cose che ha scritto Alessia? Non si può. Così non si può spiegare qualcosa che per noi è stata un’espressione naturale del nostro sentimento.

10. Alfonso e Monica

Alfonso

Quando due persone capiscono di essere fatte l’uno per l’altra, incominciano a condividere momenti felici, tristi, sfoghi reciproci… Ci si capisce con uno sguardo (lei in questo è molto più brava di me)… Insomma quando due diventano “amanti” nel senso ampio della parola non possono esserci divieti nell’amarsi.

Monica

Penso che i rapporti prematrimoniali siano una realtà con cui anche la Chiesa ormai si deve confrontare. Non riesco ad associare alla scelta della castità prematrimoniale un valore, tanto meno una colpa per chi fa una scelta opposta. Al contrario vedo nella sessualità

coscientemente scelta e voluta una capacità comunicativa potente e gioiosa.

Con questo non voglio mancare di rispetto a chi sceglie di osservare il precetto cattolico, ma penso che si deve altrettanto rispetto a chi con responsabilità sceglie un’altra strada.

11. Sandro e Francesca

Sandro

La Chiesa ci invita ad arrivare puri al matrimonio, ma a me piace avere il rapporto prima. La devo pure collaudare!?… Non posso prendere una cosa a scatola chiusa.

Francesca

Io non ho mai dato un giusto valore alla castità, perché penso che la vera purezza sia quella che abbiamo dentro nell’animo

12. Massimiliano e Francesca

Massimiliano

Caro don Gaetano, io sono stato sempre dell’idea di avere rapporti sessuali dopo il matrimonio, e così è quello che i nostri genitori ci hanno sempre detto: trova una ragazza buona, onesta e vergine. Beh queste qualità io le ho riscontrate nella donna che sto per

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sposare. Dopo aver frequentato Francesca, cioè tutto come in una favola, il momento, le carezze… è stato l’attimo più bello che abbia mai vissuto. Non dimenticherò mai quel giorno:

noi due insieme dopo aver fatto l’amore, così giovani per una cosa così grande…

Dopo tutto ciò non credo ci sia bisogno di arrivare al matrimonio casti, l’importante è fare l’amore quando veramente si sente battere forte il cuore per la persona che hai davanti.

Francesca

Io ammiro molto le persone che arrivano caste al matrimonio, anche perché questa era la mia idea, poi ho conosciuto Massi e con lui ho provato delle belle sensazioni che dopo tutto il resto è venuto da solo e tutto è stato bellissimo. Per me aver fatto l’amore con lui è stato l’unico passo per raggiungere un tutt’uno di due persone che si amano, e non ci vedo niente di male, anzi, è una cosa molto pura e dolcissima. Quindi il giorno del matrimonio io arriverò lo stesso pura, perché fare l’amore con lui è fare l’amore con la persona che amo.

Noi non conviviamo, ma sono 9 anni che siamo fidanzati e ci siamo conosciuti abbastanza, per questo condivido la convivenza, perché penso che per tante coppie potrebbe aiutare il rapporto a due, conoscere ogni lato, sia buono che cattivo, per poterlo accettare o non accettare, evitando così un matrimonio che non vada a buon fine.

13.Emanuele e Emanuela

Emanuele

Ritenendomi una persona non credente, l’unica risposta che ho da dare è che quando ho fatto l’amore per la prima volta a tutto ho pensato meno che alla volontà di Dio, credo di aver pensato solo alla mia.

Emanuela

Io non ho una risposta a mio favore visto che già ho avuto rapporti prematrimoniali, so soltanto una cosa: quella sera ero felice, completamente presa dal calore e dall’amore che quel ragazzo mi trasmetteva e non ho pensato a Dio. Forse l’unico pensiero che ho avuto è stato quello della mia famiglia.

14. Paolo e Margherita

Paolo

Non mi trovo d’accordo con la castità prematrimoniale dato che non devia né i sentimenti, ne la fede. Quando due persone si amano è normale avere rapporti ed è bello.

Visto quello che ho appena detto si capisce che abbiamo avuto rapporti.

Margherita

Disattendere a quanto invita la Chiesa è sì considerata una brutta cosa, ma farlo con responsabilità ed amore reciproco non lo considero come una deviazione di sentimenti né tantomeno della fede.

15. Fabrizio e Silvia

Fabrizio

Beh, caro Don Gaetano, oggi come oggi si hanno rapporti prematrimoniali ancor prima di parlare di matrimonio… e ciò è successo anche a noi. Già conviviamo e abbiamo avuto rapporti anche prima della convivenza. Come giustificarci? Semplicemente col dire che

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il desiderio di fare l’amore con la persona che suscita in te quella scintilla erotica che ti porta ad avere rapporti. Se poi quella passione è seguita da sentimenti, si continua ad andare avanti fino al fatidico “sì”.

Silvia

Io e Fabrizio conviviamo da un anno e abbiamo rapporti prematrimoniali.

Penso che ormai convivere e avere rapporti prima del matrimonio sia una cosa molto comune. Con tutto il rispetto per la Chiesa non mi sento di dover giustificare la mia scelta. Il motivo per il quale conviviamo è molto semplice: viviamo in due città diverse e abbiamo dei lavori che se non fosse per la convivenza non ci avrebbero permesso di vederci.

Perché rinunciare a vederci o a vivere con Fabrizio? E’ stato Gesù a dirci di non convivere e di non avere rapporti? Per me è tutta farina del sacco di qualcuno che ha interpretato le sue parole…? Non lo sapremo mai!

16. Michele e Susi

Michele

Come è possibile non scambiarsi l’amore prima di dire “sì” a Dio? Secondo me il rapporto prematrimoniale è uno scambio tra le due anime, quando c’è amore. Con l’amore si impara a conoscerci, si completa quasi il rapporto e la preparazione alla vita insieme.

Se la coppia si dà amore non vedo peccato anche se questo succede prima che Dio ti accolga completamente tra le sue braccia..

Susi

Quando qualcuno mi dice di non fare una cosa. Ciò che faccio prima di decidere se farla o meno è chiedermi quali saranno le conseguenze del mio gesto e poi, con il libero arbitrio che Dio ci ha generosamente concesso, decido come comportarmi.

Nel caso dei rapporti prematrimoniali mi sono posta questa domanda e le

“conseguenze“ che ho ipotizzato non mi sono sembrate di certo catastrofiche, sarei

un’ipocrita se dicessi che in un rapporto il sesso non conta, per me non può esistere da solo, questo sì, ma completa gli amori sinceri e li aiuta a scambiarsi le emozioni più intime. Non credo ci sia nulla di male nel concedersi all’uomo che si ama, anzi, credo sia fondamentale per una coppia conoscersi anche sotto questo aspetto prima di intraprendere un passo come quello del matrimonio.

La Chiesa dovrebbe aprire gli occhi, evitare di fare orecchie da mercante e avere finalmente il coraggio di confrontarsi con la realtà del pensiero di quelli che chiama suoi

“figli”, ma che ha paura di ascoltarli.

17. Lei

Non credo di mancare di rispetto verso la Chiesa sul fatto di avere rapporti prematrimoniali.

Forse perché viviamo in un mondo troppo facile con pochi valori, ma non ci vedo niente di male, se viene fatto con intelligenza e amore. Non c’è nulla di sporco. Io non giudico mai nessuno e voglio che gli altri non giudichino me e le mie scelte.

Se il tutto è fatto con amore è pulito. Non guardiamo con malizia.

18. Danilo e Valentina

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Danilo

Io personalmente non sono d’accordo perché non riesco a vedere alcun aspetto negativo. Anzi penso che fare delle esperienze prematrimoniali con la persona che dovrai sposare ti faccia scoprire e conoscere meglio lei stessa.

Valentina

Per me la Chiesa su alcuni punti è molto severa, come la faccenda della castità: se ami una persona perché ti devono proibire dei momenti molto belli. E questi momenti servono ad una coppia. Poi penso che la maggioranza dei fidanzati, se la Chiesa invita alla castità, sono tutti peccatori.

Noi abbiamo conosciuto una coppia la cui ragazza la pensava, anzi, tutta la sua famiglia, come la Chiesa, ma nei suoi occhi vedevo un po’ di tristezza… Perché tutto ciò?

19. Fabrizio e Alessia

Fabrizio

Per lavoro sono stato fuori per molti anni, e per questo ho provato subito l’esperienza della convivenza.

Tutto ciò mi ha portato a pensare che costruire un rapporto convivendo prima del matrimonio, aiuta tanto a capire come affrontare i problemi insieme anche per il futuro di una famiglia.

Alessia

Ho vissuto la mia storia iniziando praticamente quasi dalla convivenza, perché il mio ragazzo ha lavorato per sette anni in Sicilia e io andavo spesso e volentieri da lui, anche per lunghi mesi e devo dire che sono stati mesi molto belli, intensi e molto significativi, perché ho apprezzato il fatto di essere in un certo senso come sua moglie e questo vuol dire tanto, perché, prima di arrivare al matrimonio, cosa per me sacra, consiglio a chiunque di andare prima a convivere: rafforza tanto il rapporto anche quello sessuale, perché, secondo me è una cosa bellissima l’amore fatto poi con il partner e futuro marito che si ama.

20. Claudio e Marzia

Claudio

Io convivo da quattro mesi. Per me un poco di convivenza ci vuole nella coppia per vedere se si riesce a vivere una vita in due che è cosa molto difficile, avendo idee diverse.

Non è per forza una scelta sbagliata, anche se credo che la Chiesa non possa accettarla, basta fare e vivere momenti e circostanze con il dovuto modo e con il cervello.

Marzia

Io convivo da poco. Secondo me non è cose che non si devono fare, ma credere in ciò che si fa e con il cervello. Secondo me, prima del matrimonio ci vuole un po’ di convivenza che aiuta a far crescere e maturare una persona.

Io ho fatto questa scelta per vedere se riesco ad affrontare ora le cose che la vita ci riserva dopo.

21. Michele e Irene

Michele

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Abbiamo un bambino stupendo, quindi un segno evidente della mancata castità prematrimoniale. La risposta che posso dare è che mi auguro di essere un buon genitori e un buon marito, anche e soprattutto nei momenti più difficili.

Per quanto riguarda la nostra convivenza le posso soltanto dire che un giorno dopo qualche evento poco felice per me, avevo deciso che stare a casa era una sofferenza maggiore, e nel frattempo era nata la nostra storia e ho desiderato quasi immediatamente avere Irene più vicino perché riusciva a farmi sentire molto meglio e così abbiamo provato se poteva funzionare, e se stiamo qui per adesso è andata bene. Mi auguro che con l’aiuto di Dio possa continuare a evolversi sempre di più, in una famiglia unita.

Irene

Conviviamo da cinque anni e non credo di dover giustificare la nostra scelta. Certo abbiamo rapporti prematrimoniali e a testimoniarlo abbiamo anche un bellissimo bambino.

La Chiesa dovrebbe aprire gli occhi e togliere dalla bocca di tutti l’ipocrisia di credere che ci sia ancora chi non ha rapporti prematrimoniali. Dobbiamo pensare e ricordare che quelli sono atti d’amore se fatti con la persona amata e niente di brutto, niente contro la Chiesa o contro Gesù e i suoi insegnamenti.

La Chiesa è per la “indissolubilità” del matrimoni. Nelle vostre

intenzioni è presente l’idea di un eventuale divorzio, se…? O lo escludete perentoricamente? Cosa pensate del divorzio in genere?

1. Carlo e Antonella

Carlo

L’unico motivo per cui non avrei dubbi nel divorziare è il tradimento. Penso che sia la cosa più assurda e cattiva che una persona possa fare all’altro.

Per quanto riguarda invece il discorso sul divorzio sono completamente in disaccordo con la Chiesa. Per me una persona divorziata non è assolutamente un peccatore. La Chiesa dovrebbe capire quanto la vita di coppia sia difficile e soprattutto capire che in alcune circostanze, il non ricorrere al divorzio, porta le persone in un completo stato di tristezza e infelicità.

Vogliamo ricordare i soprusi dei mariti sulle loro mogli?…

Antonella

Non ho mai pensato “oggi mi sposo…tanto poi se va male c’è il divorzio”.

Credo nell’indissolubilità del matrimonio: “Non osi separare l’uomo ciò che Dio unisce”.

Credo quindi che un periodo di fidanzamento possa aiutare me e Carlo a capire se il nostro amore sarà un viaggio di sola andata…

Penso che il divorzio sia l’ultima soluzione da adottare per risolvere i problemi di coppia.

Matrimonio Fasc. N° 3

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2.Gloria e Francesco

Francesco

Il divorzio non è una cosa bella, solo se si pensa alla contraddizione che c’è da pensare di sposarsi e dove riflettere anche a questo.

La Chiesa non ha tutti i torti a far giurare amore eterno, ma purtroppo oggi giorno è difficile pensare a dei matrimoni solidi.

Io penso e spero che il mio futuro sia come il mio presente, cioè di non dover mai ricorrere ad un evento che lascerebbe uno strascico alla mia vita, e soprattutto un fallimento con chi avevo pensato di condividere una vita insieme.

Gloria

Il divorzio, secondo me, non è dovuto soltanto alla coppia. Questa è la prima cosa, magari non c’è più l’amore di un tempo, manca la fiducia, la complicità, tutti elementi che fanno finire un matrimonio. Per me c’è un’altra possibilità della fine di un matrimonio, e sono le famiglie. Io forse, come si suol dire, ho uno specchio davanti per un evento in famiglia.

Una persona a me molto cara si è separata dalla moglie dopo aver fatto un secondo figlio, quando lui era ancora piccolissimo in fasce. Questo perché lei dava sempre ragione ai suoi, lei non ragionava con la sua testa, facendo così distruggeva una famiglia che non c’è poi mai stata.

Io penso che quando due persone si sposano devono condividere tutto quello che si è, gioia e dolore insieme, ma sempre essendo “noi due”. Io non voglio pensarci, ma se mai mi dovesse accadere avrei fallito su l’intero amore.

3. Cesare e Pamela

Cesare

Quando due persone decidono di sposarsi il divorzio è l’ultima cosa a cui pensano, ma a volte, durante il percorso della vita insieme, ci sono situazioni e momenti che vanno oltre ogni cosa che ci eravamo prefissi nel giorno del matrimonio. E’ proprio in questi momenti che due persone devono aiutarsi e superare insieme tutto, bello o brutto che sia. A volte, invece, un rimedio agli sbagli fatti non c’è e ci si accorge di non poter più tornare indietro ed è lì che allora capisci il divorzio.

Importante è in questa situazione essere consapevoli di ciò che si fa e di non cercare scuse inutili, come ad esempio: “Ci siamo lasciati per incompatibilità di carattere…”. Sciocchezze, secondo me sono solo futili scuse, una fuga da ciò che può essere una famiglia e da ciò che essa può portare (problemi, preoccupazioni, pensieri…).

Spero comunque di non arrivare mai a questo punto nella mia vita insieme alla mia futura moglie.

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Pamela

A parere mio oggi si prende molto alla leggera sia il matrimonio, sia il divorzio e si dà poca importanza alla promessa fatta dinanzi a Dio, e soprattutto non si dà ascolto alle parole:

“…nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e povertà…”.

Sicuramente questa è una delle promesse più importanti e nello stesso tempo la più difficile da mantenere. Purtroppo oggi le problematiche da affrontare nella vita a due sono tantissime, ma la cosa più bella è quella di superarle insieme, capendosi, rispettandosi e naturalmente volendosi bene sempre. Non è da persone responsabili e adulte “distruggere” una famiglia ai primi problemi, senza tra l’altro non aver provato nemmeno a risolverli, perché in alcuni casi il divorzio è la via più semplice, in altri casi, invece, è inevitabile, ma solo e soltanto in questi (tradimento, maltrattamento) io lo ammetto.

4. Tiziano e Patrizia

Tiziano

No, non è presente l’idea di un eventuale divorzio. Non penso niente del divorzio, perché, dopo aver formato una famiglia, escludo questa parola.

Patrizia

La parola divorzio non mi piace tanto, anzi per niente e spero di non doverne mai fare uso. Per divorziare ci potrebbero essere tanti motivi: il tradimento, l’incompatibilità di

carattere per vivere insieme, l’amore che finisce. Questi sono i motivi che fanno separare tante coppie, sia sposate da poco tempo, ma anche coppie con figli, che magari hanno alle spalle anni di matrimonio.

Certo è difficile rispondere a questa domanda, perché sto pensando al matrimonio, quindi pensare addirittura a un eventuale divorzio non è nei miei pensieri. Non riesco proprio ad immaginarmi un giorno separata da Tiziano e credo che anche lui pensi come me, perché non ci pensiamo proprio a questa cosa, la escludiamo.

Vorremmo crescere i nostri figli in una famiglia unita come le nostre, che stanno insieme da 30 anni (anche se abbiamo casi di separazioni in entrambe le famiglie). Certo non c’è una ricetta speciale per far durare un matrimonio, ma sicuramente ci vuole tanto impegno, sacrificio, affrontare le cose belle e brutte insieme e comprendersi. Il futuro nessuno può dircelo, ma penso che il divorzio debba essere l’ultima decisione da prendere, quando ormai non c’è più nulla da salvare, quando non si riesce a perdonare qualcosa di grave e si perde fiducia nell’altro.

5. Stefano e Miriam

Stefano

E’ presente in una coppia che si sta per sposare l’idea del divorzio? Sa una farfalla che esce dal bozzolo che prima del tramonto sarà morta? Forse sì, ma non per questo rinuncerà a volare di fiore in fiore.

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Il divorzio è una possibilità, spero la più remota possibile, ma non per questo mi farà rinunciare a vivere la mia vita matrimoniale con tutto me stesso. Comunque non mi sono mai posto il problema prima e spero di non trovarmi in situazioni in cui il problema dovrà essere posto.

Miriam

Anch’io sogno che il matrimonio duri per tutta la vita, credo quindi

nell’indissolubilità di esso ed è pure vero che nella vita le cose non sempre vanno come si sogna e di conseguenza non posso escludere perentoriamente l’idea del divorzio.

A ciò si aggiunge il fatto che conosco molte coppie formate da divorziati che vivono felicemente la loro unione.

6. Paolo e Alessia

Paolo

Non ho mai pensato all’eventualità di un divorzio, perché sono convinto della scelta che ho fatto, convinto del fatto che con la volontà e l’amore i momenti difficili possono essere superati, senza una separazione netta. La nostra storia ne è una prova. In 11 anni che stiamo insieme abbiamo avuto dei forti momenti di crisi, ma ci siamo confrontati a viso aperto e siamo stati in grado di individuare sempre quello che di volta in volta era il problema. In generale, invece, penso che il divorzio sia un altro mezzo attraverso cui le persone possono perseguire la felicità.

Alessia

Questa domanda mi mette un po’ in crisi, perché non mi è facile dire la parola “per sempre”. Ho sempre creduto che qualsiasi cosa nella vita va fatta con convinzione,

credendoci fino in fondo, anche se non si può sapere come andrà a finire: la vita è imprevedibile! Questo credo valga per tutto, anche per l’amore e il matrimonio.

Ho conosciuto Paolo a 17 anni e in questi anni non ho mai pensato ”staremo insieme per sempre” perché mi sembra stupido rispondere su qualcosa che non si sa. Però ho sempre vissuto la nostra storia credendoci fino in fondo; anche nei momenti di crisi ho creduto fermamente che potesse funzionare, era solo questione di trovare un nuovo equilibrio. Come in tutte le cose, però, ci vuole la volontà di riuscire. Penso che se c’è l’amore e la volontà di stare insieme anche i più grandi e difficili

“se” possono essere superati.

7. Massimiliano e Francesca

Massimiliano

Il divorzio non è presente nei nostri pensieri. Per me il divorzio serve a sollevare i problemi che si creano all’interno di una famiglia, quando ci sono problemi economici; quando non si condividono decisioni; quando uno crede di essere padrone dell’altro, e qui nascono litigi e discussioni che, se uno dei due non riesce a mantenere la calma, la maggior parte delle volte va a

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