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Analisi dell’effetto dovuto al campo
magnetico terrestre
3.1
Modello del campo magnetico terrestre
Il campo magnetico terrestre che pu`o essere misurato in un qualsiasi pun-to della superficie terrestre, `e il risultapun-to della sovrapposizione di differenti contributi, ciascuno dei quali derivante da un campo diverso:
• Campo principale: generato nel nucleo fluido tramite il meccanismo di
geodinamo
• Campo crostale: generato dalle rocce magnetiche della superficie
ter-restre
• Campo esterno: generato da correnti elettriche che fluiscono nella
io-nosfera e nella magnetosfera come conseguenza dell’interazione fra il vento solare e il campo geomagnetico
• Campo d’induzione elettromagnetica: generato da correnti indotte nella
crosta e nel mantello dal campo esterno variabile nel tempo
Il campo principale rappresenta il 99% di tutto il campo magnetico osservato in superficie. Uno studio morfologico semplice mostra come il campo sia per il 95% analogo a quello generato da un dipolo posto al centro della terra,
di circa 11.5◦. L’IGRF (International Geomagnetic Reference Field) `e un
modello globale del campo geomagnetico e vuole rappresentare il contribu-to del solo campo principale. Per la trattazione degli effetti sul tether del campo magnetico terrestre, si `e appunto assunta l’approssimazione di dipolo
inclinato di un angolo di 11.5◦ rispetto all’asse di rotazione terrestre,
tras-curando sia gli effetti di variazione temporale a lungo e breve termine a cui `e soggetto il campo magnetico terrestre, sia il contributo dei campi residui a quello principale.
Per la sua geometria il campo magnetico terrestre ha linee di forza entranti
Figura 3.1: Campo magnetico terrestre
nella terra nell’Emisfero Nord ed uscenti da quello Sud. quindi l’estremo libero di polarit`a Nord (positivo) di un ago magnetico tender`a a dispor-si in verticale con il suo Nord, verso il basso in presenza di polo magnetico di polarit`a Sud (negativo). Si pu`o quindi scrivere per il campo geomagnetico:
B = µm
r3 [em− 3(em· er)er] (3.1)
dove:
`e il momento magnetico del dipolo terrestre ed em `e l’asse del dipolo
magne-tico che pu`o essere espresso in funzione rispettivamente dei versori radiale, tangenziale e normale al piano dell’orbita:
em = − sin(ω + ν) sin ieR− cos(ω + ν) sin ieT− cos ieN
3.2
Influenza del campo magnetico terrestre
sul tether
Il tether, come `e stato anticipato in precedenza, altro non `e che un cavo metallico all’interno del quale viene fatta passare corrente. Tale corrente produce un campo magnetico indotto come nella Figura seguente:
Figura 3.2: Filo percorso da corrente
La forza agente sul satellite dovuta all’interazione tra la corrente I nel tether e il campo magnetico B terrestre `e data dall’equazione di Lorentz (cfr.[5]):
F = LI × B (3.2)
dove L `e la lunghezza del tether. Si assume che il tether rimanga perfetta-mente allineato con la verticale locale. In realt`a, le forze elettrodinamiche normali al tether e l’accoppiamento orbita-assetto dovuto all’eccentricit`a non trascurabile causerebbe oscillazioni che allontanano il tether dalla verticale locale. Queste oscillazioni (e la corrente necessaria per controllarle)
tende-`e considerato un comportamento ideale, non si sono quindi considerate tali oscillazioni.
Per il vettore della corrente si ha: I = Ir
r = Ier (3.3)
dove r `e il vettore posizione dal centro della terra al satellite, cosicch´e la corrente positiva `e diretta uscente dalla Terra .
Assumendo quindi l’approssimazione precedentemente esposta di dipolo in-clinato per il campo magnetico terrestre, si ottiene per la forza ”propulsiva” del tether:
F = LIµm
r3 [cos ieT− cos(ω + ν) sin ieN] (3.4)
da cui le accelerazioni sul tether risultano essere, rispetto ad un sistema di riferimento cartesiano Oxyz geocentrico equatoriale:
aIJK = a0 r4
−y cos α + z sin α sin β x cos α − z sin α cos β −x sin α sin β + y sin α cos β
(3.5)
L’angolo α `e l’angolo formato dal versore momento di dipolo magnetico con l’asse z e coincide con l’angolo di nutazione, mentre l’angolo β `e l’angolo formato dalla proiezione del versore momento di dipolo magnetico sul piano
xy con l’asse x (cfr. Fig.3.2).
Nell’equazione (3.5) il termine a0 `e
a0 =
LIµm
m∗